Felicità: di che cosa è fatta?

felicitàParliamo di felicità, oggi, mica di bruscolini. Del tema più dibattutto dagli esseri umani di ogni tempo, tanto da surclassare perfino quello dell’amore. Perché parliamo di felicità? Beh, prima di tutto perché è importante…. :) Poi perché siamo all’inizio dell’anno e che ci piaccia o no molti rimuginamenti e appartuniamenti e paturnie di questi giorni sono concentrati sui buoni propositi, sugli obiettivi e sui risultati che si vogliono ottenere nel nuovo anno. E che si teme non si otterranno. Che noia, ragazze, che barba. Che brutti vizi, brutti brutti.

Quello di pensare a “come essere felici” è un buon modo per procrastinare la felicità, per rimandarla, ritardarla. Ma si sa che gli esseri umani – e le donne in particolare – sono degli esperti specialisti nell’autosabotaggio e nel “rovinarsi la vita”, cioè nell’evitare e nel distruggere le proprie possibilità di essere felici.

"La felicità è una scelta quotidiana. Non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi. Stephen Littlewood"

In più io credo che in molte non abbiano nessuna vera buona idea su che cosa sia la felicità, cioè la felicità per loro. Diciamo che di solito lo schema è questo: ci si sente insoddisfatte – e questo capita per uno scollamento tra desiderio e realtà, tra ideale e concreto – e si comincia a pensare che si dovrebbe essere felici mentre, invece, purtroppo non c’è la felicità, ma non si sa che cosa significhi davvero essere felici, avere serenità, stare bene e quindi non si sa dove, come e che cosa fare e cercare.

Perché non si sa che cosa significa essere felici? Perché le persone non sanno che cosa serve – a loro nello specifico – per essere felici? Perché la felicità non viene insegnata, non c’è nessuno che guida in questa direzione e fornisce le indicazioni giuste. Tutti mandano da un’altra parte. Indirizzano nella via sbagliata. Sbaglio di indirizzo, perbacco! Bisogna ritrovare la strada, aprire il proprio sentiero.

Felicità, come fai a capirla?

Nessuno insegna a nessuno come ascoltare se stesso ma tutti insegnano come prestare attenzione ai tanti rumori esterni: per essere felice, se sei una donna, devi studiare e poi avere un lavoro che ti permetta di guadagnare, ma di non impiegare tutte le energie e il tempo nel lavoro. Perché, poi, per essere davvero realizzata e dare un senso alla tua vita, devi avere un partner e dei figli. Per gli uomini le indicazioni sono: devi ottenere risultati – non necessariamente impegnandoti in modo trasparente – guadagnare e avere successo nel mondo là fuori. Per uomini e donne ci sono i simboli del successo, gli status symbol: la casa, la macchina, i vestiti, le vacanze. Insomma tutte le stupidaggini che sappiamo bene.

"Tutti vogliono essere felici; per poter raggiungere tale condizione bisogna capire che cosa si intende per felicità. J.J.Rousseau"

Il fatto è che con tutto questo rumore di fondo e tutto questo casino di persuasione che viene dall’esterno, è un po’ complicato arrivare nel mondo (atterrare su questo pianeta, cioè) e, magari partendo da piccolini e da ragazzini, farsi un’idea propria, utile ed efficace di felicità. Intendo, un’idea che permetta di stare davvero bene e di essere davvero sereni. Perché serenità e felicità vanno “create su misura”, come gli abiti dei sarti (bravi) di una volta.

Per esempio – e io su questo non mi dò pace – ci sono carrettate e carrettate di fanciulle – anche giovanissime, appartenenti alle generazioni più “moderne” – che pensano che la felicità sia nella vita di coppia, in un amore romantico, nella vicinanza di un uomo che non sia solo il fantastico principe azzurro pieno di romanticherie e di comprensione, ma che sia un vero e proprio “sostegno” per la vita e i problemi che essa presenta. Mi spiace, la felicità non è in un rapporto di coppia, per nessuno. La felicità è composta da vari fattori, tutti importanti, tutti da tenere in massimo conto. Se manca uno o più di questi fattori, la piena felicità non è raggiungibile.

Ci vogliono olio di gomito e determinazione per essere felici

L’idea che la felicità sia ottenuta quando si sarà raggiunto un obiettivo specifico – il matrimonio, un posto di lavoro, la sicurezza economica, la macchina grande (oh, ma c’è ancora chi dà valore a ‘ste strombate, pazzesco…) o il denaro – è un’idea profondamente “inumana” della felicità e stucchevolmente superficiale, perché ignora la ricchezza insieme delle risorse di una persona e dei suoi tanti bisogni, delle necessità emotive che si presentano nel trascorrere della vita e attraverso l’evoluzione personale che (si spera) si compie attraverso la crescita nella vita adulta.

"La morale è che non c’è nessuna favola. Da internet"

Detto in altre parole: la nostra esistenza è talmente complessa, noi siamo talmente complessi e attraversiamo tante fasi della vita molto diverse tra loro, che non possiamo identificare la nostra felicità con un fattore, un aspetto materiale ed esteriore o unico per sempre.

E arriviamo al punto davvero sgradevole: i messaggi esterni dai quali siamo bombardati danno un’idea di felicità all’apparenza facile, perché basata sull’avere, stolida, perché basata sull’apparenza e sulla materialità e semplificata: la felicità viene equiparata al comfort, alle facili soluzioni o addirittura all’assenza di problemi. L’aspirapolvere che pulisce da solo, la lavatrice che lava da sola e i bambini che devono servire anche loro come status symbol, non devono “rompere”, ai quali si dà l’ipad per farli stare buoni (nemmeno più, i vecchi cartoni animati), “che sai è tanto sveglio e intelligente” che si educa da solo (e come no!).

Mi vengono in mente certe pubblicità dei profumi di gran marca dove una bionda incredibile con pelle di velluto, altissima (si capisce che non sono bionda e non sono alta, eh?) avvolta in magnifici abiti di seta dorati, in ambienti fantastici, si cala come un angelo da una catena che scende direttamente dal cielo: adoro quelle pubblicità. Mi è sempre piaciuta la pubblicità e quegli effettoni, quel glamour fané e immortale da anni ’80 lo trovo affascinante: pensa te quante competenze per creare tutta questa idea di lusso finto raffinato per abbindolare le masse da discount.

Il fatto è che tutto questo non c’entra nulla con la vita. Perché, udite, udite, la vita non è “j’adore” (brivido gelato lungo la schiena, strombata cosmica), ma la vita è una sequela di complessità (problemi?) che vanno attraversati.

E’ che il modello “j’adore” o anche il modello della tecnologia di massa: “striscio sullo schermo e ho tutto quello che voglio”, danno l’idea che la felicità sia una cosa facile e alla portata di tutti (guarda un po’ quella tua amica che si è rifatta le tette, sempre a postare foto di lei in costume su Facebook, oh, a lei le cose le vanno sempre tutte bene) e se qualcuna si sente insoddisfatta, prova un senso di vuoto (umanissimo, dato questo contesto, poi), pensa che la soluzione più semplice sia conquistare un uomo, far innamorare un ragazzo. Ah, la via breve per essere felici. Condividere la propria insoddisfazione con uno ancora più insoddisfatto da scegliere tra i vari modelli il dongiovanni, il confuso, il perditempo, il rospo, il fantasma, il bambinone, l’irresponsabile lo stronzo, l’indeciso, il confuso, l’uomo sposato, il falso figo, il cretino, colui che ti usa per esercitare la sua manipolazione perversa, mister non voglio una storia seria etc. etc.

Ecco perché poi alla fine si collezionano uomini sbagliati uno via l’altro. E santa pazienza!

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Felicità: e allora?

Per essere felici, come dicevamo prima, è utile sapere di che cosa è composta la felicità per se stesse – non per la mamma, la tv e le amiche – e poi prendersi cura di tutti questi “componenti” ogni giorno, investendo su quelle la propria attenzione e non nello scrutare le foto e gli stati degli amici su Facebook. O sognando a occhi aperti l’arrivo del famoso principe azzurro con il suo bacio risolutore.

"Felicità? Una piccola incombenza giornaliera da curare come faresti con un giardino. Annabel Buffet"

Ebbene, ecco che cosa di sicuro è utile per essere più felici e sereni. Facciamo una specie di “lista” base, che potrebbe anche creare qualche turbamento interiore. Ma è attraverso i turbamenti interiori – affrontati e superati – che si arriva a essere migliori e ad avere una vita migliore.

1) Hai presente quando si dice: “se c’è la salute c’è tutto?” E’ un concetto che chi è stato sempre bene spesso fatica ad afferrare. Ed è un concetto sacrosanto. In realtà c’è di più: non è solo la salute del corpo (essenziale e prioritaria) e della mente (fondamentale) che contano. Conta l’equilibrio personale, fatto di autonomia e indipendenza emotiva, sicurezza in te stessa, sicurezza della direzione che vuoi dare alla tua vita.

Tu dirai “Ilaria, questo non è leale, tu metti quello che dovrebbe essere il traguardo come punto di partenza, come si fa?” Si deve fare: ti ricordi l’articolo dedicato sul tema la persona giusta, all’essere, al fare e all’avere? Siamo noi il punto di partenza, siamo noi che definiamo tutto quello che ci gira intorno, è su di noi che dobbiamo investire tempo, dedizione ed energie, nella nostra crescita. Anche – soprattutto – quando vogliamo incontrare persone nuove, che ci arrichiscono o quando vogliamo trovare l’uomo giusto o anche quando, guarda un po’, vogliamo “ridisegnare” la nostra vita di coppia perché lì dentro, entrambi siamo cresciuti ed è bello prenderne atto e confrontarci insieme per dare e ricevere, ancora, del nostro meglio.

2) Quando parliamo di salute, mentale e fisica e di equilibrio personale, parliamo anche di capacità di comprendere e gestire le proprie emozioni, di coltivare e nutrire la propria mente e il proprio spirito (fai buone letture? Rifletti su questioni che vanno al di là della punta del tuo naso? O pensi solo ad appaiare il colore della borsa e delle scarpe o a come rassodare i glutei?). Serenità e felicità si basano su salde fondamenta, cara.

Perché diciamocelo fuori dai denti: se sei una che mette al primo posto lo shopping al sabato pomeriggio e la scarpa tacco 12, poi dopo ti trovi uno che guarda solo la scarpa tacco 12. Con tutto quel che ne consegue.

3) Pensare alle questioni dell’esistenza che vanno qualche centimetro al di là del proprio naso non significa non divertirsi ed essere sempre “serie” o peggio “seriose”. Oh, quante donne intelligenti e anche argute si chiudono – perché deluse dagli uomini (cioè perché un cretino qualunque le ha lasciate con un sms) – in una serietà e secchioneria difensiva, che le rende un pochino respingenti? Sì lo so, su questo blog di sicuro non entra mai nessun tipo del genere. Mai, mai. Proprio mai. Divertimento, svago, tempo libero di qualità sono “componenti” essenziali di una vita sana, serena e felice. Non dimenticarlo mai. Ed è nel divertimento, nell’allegria, nell’attitudine a ridere di quel che ci accade che rafforziamo l’amore per noi stesse e la capacità di attrarre uomini di valore.

4) Mettere a frutto i propri talenti, i propri punti di forza: non si può vivere senza darsi questo obiettivo. Tradotto in parole meno poetiche: bisogna avere un ruolo, un lavoro, mantenersi da sole, essere autonome economicamente. Spiego meglio, si tratta di due aspetti diversi, vicini e ugualmente importanti: a) avere un ruolo; b) provvedere a se stesse economicamente.

5) Infine, dulcis in fundo, ta-da-da: le relazioni, gli affari di cuore, i sentimenti. Che sono anche gli affetti: la famiglia d’origine, le amicizie, i buoni rapporti di colleganza, di vicinato. E, certo, certo, certo, per la piena felicità ci vuole l’amore di coppia, la seduzione, l’attrazione. Avere accanto un partner con cui avere un bel rapporto alla pari. Che sintentizzando si basa su quattro aspetti: I) attrazione fisica/sessuale II) intesa emotiva e intellettuale III) progetti condivisi IV) esclusività.

Una vita vissuta godendo di tutti questi aspetti può definirsi una vita felice, serena, ben vissuta. La buona notizia è che una vita del genere si può realizzare, partendo da quel che si ha e procedendo nella giusta direzione. Se non si fa niente, al contrario, non si ottiene niente.

Invece di appaturniarti in pensieri depressivi e deprimenti in cui ti concentri su quel che ti manca, cambia direzione: subito, oggi, prenditi 15 minuti e rileggi l’articolo.

Considera con attenzione l’elenco dei 5 punti della felicità e scegli uno/due aree sulle i quali vuoi concentrarti nel prossimo mese (procediamo con delicati “baby step” come dicono gli inglesi, i passi dei piccolini, che vanno sempre avanti).

Considera a come organizzi le tue settimane dal lunedì alla domenica e le tue giornate, inclusi i momenti di svago e di lavoro. Scegli che cosa ti piacerebbe “aggiungere” di buono in quelle aree della tua vita. E quando hai scelto fatti la domanda: “Che cosa occorre che io faccia per ottenere questo?”. Baby step, piccole azioni ogni giorno. Con allegria e fiducia.

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218 Commenti

  1. Avatar di Vanna

    Vanna 9 anni fa (17 Gennaio 2016 12:56)

    Grazie Ilaria ! I tuoi articoli sono come un balsamo che arrivano sempre nel momento giusto ! Proprio oggi , mi stavo domandando sul senso della felicità.
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  2. Avatar di Giusy

    Giusy 9 anni fa (17 Gennaio 2016 13:00)

    Bellissimo articolo. Brava Ilaria, sei fantastica. Ieri sera, durante un aperitivo tra amiche, parlavo giusto di felicità. Nel vedere donne disperate perchè non hanno un uomo accanto io mi sono sentita salvata perchè la felicità non è avere una persona a fianco, ma è il vivere la vita pienamente con tutte le sue difficoltà. Son d'accordo con ciò che dici: è importante circondarsi di persone solari e positive, avere degli obiettivi e dedicare il proprio tempo alle persone care e ai propri hobby. Per me la felicità è il sorriso e l'abbraccio di mio nipote e, ogni volta ripeto tra me, questa è la felicità della vita.
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  3. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (17 Gennaio 2016 13:58)

    Grazie Ilaria! Sogno un bel falo' di tutte le idiotissime riviste femminili (e anche maschili) che appestano buona parte del mondo. Senza arrivare a soluzioni drastiche, basta non leggerle e dedicare il proprio tempo a letture di spessore. I "nativi digitali" lo sono perché molto spesso i loro genitori sono i primi a stare incollati a cellulari, ipad et similia. Da che mondo é mondo, i bambini piccoli vogliono prendere quello che vedono in mano ai loro genitori e imitano i loro comportamenti e abitudini. Se mio figlio fosse vivo (e se un domani dovessi avere figli) mi guarderei bene dal farmi vedere con lo smartphone in mano, a meno che non dovessi utilizzarlo per forza in quel momento, per un motivo serio. Quando vedo certi genitori (di entrambi i sessi) ignorare bellamente i loro bimbi che gli dicono "Guarda, papà!", "Mamma, perché...?", restandosene attaccati allo smartphone (magari per fare uno stupido giochino), mi viene una gran tristezza. Tornando al tema principale, credo che quello che impedisca la felicità sia la montagna di scuse e alibi che ci costruiamo per giustificare i nostri blocchi. La mia sfida più grande in quest'anno sarà essere più organizzata ed efficiente nelle faccende di casa... e prendere delle abitudini che siano regolari e dunque incrollabili, a prescindere dagli impegni vari e dal mio umore. Sul piano delle relazioni, continuo sulla mia linea selettiva di cui ho già parlato in più occasioni: sto bene da sola, non ho bisogno di nessuno per star bene, mi tengo stretti i veri amici e se frequento gente nuova (uomini o donne che siano), mi do' il tempo per capire se meritano il mio interesse, la mia stima, il mio affetto, i miei pensieri e il mio tempo. A volte bastano 15 minuti per capire che non é una persona positiva, altre ci vuole più tempo, ma in ogni caso tengo i radar attivati. ;-) Poi ci sono sempre margini di miglioramento sul cammino intrapreso, ma il bello della vita é proprio che (se lo si vuole) é in continua evoluzione. Grazie ancora Ilaria! :-) Buona domenica!
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  4. Avatar di Livia

    Livia 9 anni fa (17 Gennaio 2016 14:59)

    Eh si Ilaria, mi ci devo mettere di impegno.
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  5. Avatar di Silvia

    Silvia 9 anni fa (17 Gennaio 2016 16:38)

    Grazie Ilaria, i tuoi articoli fanno sempre riflettere e sono un dono prezioso per chiunque sia sulla strada della crescita personale. Richard Carlson nel suo libro "Puoi essere felice qualunque cosa accada", dice a proposito della felicità : "La felicità è uno stato mentale, non una serie di circostanze. È un sentimento di pace che puoi provare e vivere in ogni momento, senza doverlo andare a cercare lontano. In effetti, non troverai mai la felicità “cercandola”, perché nel momento stesso in cui la cerchi dai per scontato il fatto che si trovi all’esterno. La felicità non si trova al di fuori: è un sentimento naturale che dipende dal tuo innato funzionamento psicologico sano"
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  6. Avatar di London

    London 9 anni fa (17 Gennaio 2016 16:54)

    Che bell 'articolo Ilaria, positivo e che fa bene leggere ...non una, non due ma varie volte. Punto uno:concordo pienamente sul fatto che la salute è tutto ed è vero che chi sta sempre bene non si rende conto ..la vita è anche sofferenza, ogni tanto soffrire fa bene per rendersi conto di cosa vuol dire stare bene e dopo si apprezza sicuramente di più tutto, questo vale per tutti i campi. Poi , oltre a buone letture che cerco di fare, un grazie a te che ce le offri ogni giorno sul blog, spunti di riflessione preziosissimi. E poi,penso che sia segno di maturità, mai come adesso apprezzo il mio tempo libero, cerco di viverlo al meglio, me lo godo , non accetto di passarlo con persone che non mi piacciono, lo voglio passare come voglio io e con chi voglio e a fare cose che mi fanno stare bene. Comunque per le pubblicità dei profumi , come poi per tutto ciò che si vuole vendere, l'importante è che come soggetto, insieme al profumo , ci sia un gran figo o una gran gnocca, OK la bellezza va bene ma il vero concetto di bellezza non solo quella oggettiva che diventa anche noiosa dopo un po' . io non voglio più vederle certe pubblicità, mi danno fastidio e sono terrorizzata per questi bambini che stanno crescendo con sti bombardamenti dannosi. Mi sa che in futuro ci saranno parecchi uomini e donne sbagliate, con questi valori trasmessi dalla società. Spero nell'intelligenza dei genitori.
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  7. Avatar di ross

    ross 9 anni fa (17 Gennaio 2016 17:24)

    Personalmente i beni di lusso, sono materiali (auto, abiti ecc.) quindi trovo a dir poco assurdo credere che essi possano trasmettere felicità, tutt'altro. ..credo invece sia solo un modo di trasmettere benessere e questo "potere" attira molte persone, siamo pur sempre in un periodo molto difficile dal punto di vista socio-economico. Questo è quanto penso io da ciò che vedo e lo trovo abbastanza superficiale. Vero che chi espone attraverso i social, ma anche nella realtà la propria "bellezza" attira un bel po di attenzioni, forse è proprio quello che vogliono ed i pesci abboccato all'amo immediatamente. Bene detto questo io sono esclusa da ciò, non espongo nulla e vedo che sembro invisibile vuoi perché appunto non espongo, vuoi perché non punto sui beni di lusso ecc. La felicità o serenità la trovi dentro di te attraverso la fiducia in te stessa (non facile da raggiungere), pensando a te senza appoggiarti sulla spalla di nessuno, potrebbe cadere sai, quindi essere autonome senza chiedere o manifestare il bisogno, che invece allontana si sa. Un.sorriso
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  8. Avatar di Erika

    Erika 9 anni fa (17 Gennaio 2016 18:51)

    Ilaria... No "J'adore", bensì.... "je t'adore"!!!! :-D Sei, come sempre, capace di bussare alla porta di ogni Donne. Sei capace di richiamarci dolcemente all'ordine! Per il nostro bene, per la nostra serenità... Per la nostra felicità appunto! E io sono felice di sapere che i tuoi suggerimenti li sto mettendo in atto da me da circa un anno! Il buio, le tenebre di un anno e mezzo fa,sono servite a capire che Erika può stare davvero bene in questo mondo solo se si prende cura di sé (non in senso estetico, anche certo,ma non in primis!)... Questa vita è veramente troppo breve e va vissuta OGNI GIORNO nel migliore dei modi! abbiamo avuto la fortuna e il dono di passare su questa Terra.... Sarebbe davvero un peccato lasciarci scappare il Nostro tempo! Mi auguro che tante altre donne capiscano ciò che ci hai lasciato in questo tuo articolo... Che possa essere solo l'inizio di un nuovo e bellissimo percorso di amore e di vita per tante altre! In bocca al lupo a tutte! ;-)
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  9. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (17 Gennaio 2016 22:37)

    Ciao di nuovo Ilaria, ho letto le tue riflessioni sulla gentilezza e, non avendo un profilo Facebook, vorrei commentare qui, anche perché la gentilezza é un ingrediente della felicità. Quello che dici é molto bello e profondamente
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  10. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (17 Gennaio 2016 22:48)

    (Scusa, lo smartphone ogni tanto fa di testa sua!) Quello che scrivi é molto bello e profondamente vero. La gentilezza deve partire da noi, é una forma essenziale di amore per noi stessi. Essere gentili in modo autentico e disinteressato é una vera cartina di tornasole per "sgamare" gli opportunisti e manipolatori. Ho notato che chi si allontana dalle persone veramente gentili (delle quali magari si è un po' approfittato, o magari no, secondo i casi) spesso lo fa perché l'altruismo disinteressato lo destabilizza. Ma togliersi dai piedi questa gente é un'ottima cosa. Se poi si impara a ad allontanarli preventivamente, tanto meglio! Comunque la gentilezza vera fa bene a se stessi e attira naturalmente chi é della stessa (buona!) pasta. La felicità passa anche attraverso l'essere gentili. E il tuo articolo sulla felicità, Ilaria, é un bellissimo esempio di gentilezza! :-) Grazie ancora e buona serata.
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  11. Avatar di Adri

    Adri 9 anni fa (17 Gennaio 2016 23:18)

    Ilaria ho appena letto il tuo pensiero sulla gentilezza su fb. Un balsamo. Grazie.
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  12. Avatar di zara

    zara 9 anni fa (17 Gennaio 2016 21:08)

    Cara Ilaria, grazie...ieri mi stavo giusto domandando quando sarebbe arrivato il tuo articolo e sono venuta sul blog a leggere un pò e oggi è arrivato!!!! Grazie, per le idee e per la tua visione della vita e grazie di condividerla in questo spazio. Ho un quesito, e vorrei riuscire a spiegarmi senza essere prolissa, ops, lo sto già facendo! Dunque, ho cambiato Stato da poco, sto imparando un nuovo lavoro e una nuova lingua ed è tutto molto stimolante e complicato al tempo stesso, ma mi sento serena, sto provando a creare un nuovo futuro per me, con persone che ho trovato fortunatamente lungo il mio percorso e alle quali voglio bene. Sto cercando di capire quali potrebbero essere i miei svaghi qui, più che altro i miei svaghi condivisi perchè sono abbastanza solitaria nelle mie passioni anche se ho un estremo bisogno di condivisione e spesso anche di creare "per" qualcuno. Sono uscita da una storia tormentata, sono passati circa cinque anni e mi sento indipendente emotivamente, tanto da riuscire a fare questo nuovo passo, cosa che mai avrei pensato prima. Ho sempre sognato di trovare la persona giusta e di poter crescere assieme, ma ho anche capito recentemente che c'è una contraddizione dentro di me a riguardo, perchè spesso non mi sono sentita pronta o all'altezza della situazione. Ma l'ho capito... e sto proseguendo anche su questo binario, del comprendere meglio ciò che voglio, che sento positivo e mi fa pensare di star crescendo. Mi manca fortemente il contatto fisico e questo ha fatto nascere in me il quesito. Perchè mi lascio trascinare da fantasie erotiche per sublimare i miei impulsi che in questo momento non posso soddisfare come vorrei, ma nello stesso tempo vorrei trovare la persona giusta. Nel mio cervello so che finchè non comprenderò e parlerò bene la lingua è difficile che conosca a fondo qualcuno e quindi è impossibile conoscere la persona giusta. Secondo te è un mio paletto o comunque una cosa alla quale devo dedicare un pensiero più approfondito come fosse un autosabotaggio?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (17 Gennaio 2016 21:34)

      Uhm, qui pare che ci sia un intero recinto, altro che paletto... Intanto non va bene pensare di fare le cose "per" qualcuno, no buono... Poi, non bisogna mica vergognarsi o sentirsi strane per le proprie fantasie erotiche (che vuol dire "sublimazione"? ;) ). Io credo che anche altre tre o quattro donne al mondo talvolta hanno fantasie erotiche. Forse anche qualcuna in più... Poi sta storia della persona giusta: si possono avere incontri erotici gratificanti con "persone giuste" per quello, l'importante è non attaccare la parola amore a un calesse e proteggersi; ma si deve fare anche con la "persona giusta". Quello della "persona giusta" è un palettone gigantesco. E poi, andando off topic, per imparare una lingua davvero, la cosa migliore è avere un partner che parla quella lingua, quindi il tuo ragionamento non regge. Non regge perché i segnali importanti non vengono mandati attraverso le "parole", ma attraverso i comportamenti, il linguaggio del corpo e tutto quello che è collegato. Ho smontato tutto o è rimasto ancora qualcosa in piedi?
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (17 Gennaio 2016 22:31)

      Ciao Ilaria, penso che alla fine del tuo intervento tu volessi dire a Zara di non farsi "pare" sulla questione linguistica (e su questo sono d'accordissimo con te: é un falso problema), ma ti confesso che la tua frase "per imparare una lingua davvero, la cosa migliore é avere un partner che parla quella lingua" mi ha fatto sobbalzare. La voglia di imparare una lingua deve esserci, a prescindere dallo stare con qualcuno madrelingua. Conosco un sacco di gente che parla poco e male (o poco e niente) la lingua del/la compagno/a, anche dopo 10 anni insieme e magari dei figli. Chi é pigro tale resta... ma la coppia puo' funzionare ugualmente, eh! ;-) Poi ci sono quelli e quelle che si mettono con gente del posto per "bisogno" o "convenienza": per non sentirsi sperduti in terra straniera e imparare più in fretta, avere un aiuto nello studio e nel lavoro, stanno con la persona finché gli é utile - e stendiamo un pietoso velo... tanto più che tu non consiglieresti mai una cosa simile! ;-) Mi permetto di prendere spunto dall'aspetto linguistico da te evocato per dire a tutti che prima di partire per l'estero é importantissimo avere almeno una prima infarinatura della lingua del paese. Lasciare il proprio paese é un'avventura bellissima ma anche angosciante, perché si lascia la zona comfort per un grande salto nel buio. Cercate di essere il più possibile indipendenti. Conoscere un po' la lingua vi darà maggiore sicurezza e vi permetterà di approcciare gli altri quanto prima, per socializzare e migliorare il vostro livello linguistico e la vostra conoscenza del paese. @ Zara: stai serena! se c'é simpatia reciproca e voglia di conoscersi e di stare insieme, le cose andranno avanti naturalmente. In bocca al lupo per i tuoi progetti! :-)
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (17 Gennaio 2016 22:39)

      La mia era una battuta. Peraltro non mia. E' una convinzione piuttosto radicata che per imparare bene una lingua un partner di quella lingua sia un grande vantaggio (è intuitivo, eh, come è intuitivo che se si sta con un parner cinese in Italia e si parla sempre italiano, il cinese non lo si impara etc etc), lungi da me spingere nella direzione di mettersi con una persona con secondi fini, ma credo che io non debba specificarlo. Oltrettutto si noterà che con diverse persone, uso diversi registri e toni linguistici e modi di interagire, non lo faccio a caso. :) Quello che conta per una lingua è l'"immersione", l'uso attivo e passivo in diversi contesti etc. Non voglio andare fuori tema, ché lo scopo del mio commento non era spiegare come si imparano le lingue.
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (17 Gennaio 2016 23:20)

      Grazie, e scusa se ho divagato. Il paletto dell'ostacolo linguistico é inutile, come avevi già detto e poi mi sono accodata a ribadire. Per il resto, come dici, non c'è nulla da precisare. :-) Grazie ancora, buona serata.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (17 Gennaio 2016 23:26)

      ;) Non solo: è fuorviante. Perché i segnali da tenere d'occhio ci sono sempre e vanno "oltre le parole", questo è importante precisare per noi, Gea.
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (17 Gennaio 2016 23:34)

      Si, prima bisogna sempre osservare i segnali non verbali... e poi valutare anche il resto, conoscendo la persona ... passo passo. ;-)
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  13. Avatar di michela

    michela 9 anni fa (17 Gennaio 2016 23:37)

    Ma quando dici di prendere 2 punti all volta e procedere, non s'intende di prendere quelli più disastrosi, vero? Opppure è proprio quello il punto: più sono disastrosi e quindi creano tormento e disagio, più sono da lavorare con calma e dedizione? Perchè tra il punto nr 1 e nr 5, non so quale sia peggiore, andiamo bene. Equilibrio personale e indipendenza emotiva sono direttamente proporzionali con le relazioni con la famiglia d’origine, le amicizie, i buoni rapporti di colleganza, di vicinato (ho scoperto l'acqua calda stasera). Per me la famiglia d'origine ha un sapore da film horror, ah quando invidio gli appassionati che li guardano :D. Le amicizie scarseggiano e ultimamente me ne sono accorta che ho pensato che potrei farne tranquillamente a meno, che cosa triste e inutile. Me la canto e me la suono. Eppure una volta non ero così poi cosa è successo, boh. Una volta la mia felicità era data proprio da questa capacità di comprendere me stessa e gli altri, e quindi grazie a questo che riuscivo ad avere uno sguardo limpido e chiaro sugli altri dando loro il giusto peso e valore e quel che ne derivava era un senso molto appagante di libertà. Qualche giorno fa ho detto "vorrei essere felice", ecco teh, sono arrivate le istruzioni! :D
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (17 Gennaio 2016 23:42)

      Lascia stare i punti disastrosi. Prendi quelli facili. Michela, stai crescendo, prendi atto che non puoi essere padrona del mondo oggi, adesso. Devi aspettare ancora. Ricordati di fare attività fisica. Buonanotte.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di michela

      michela 9 anni fa (17 Gennaio 2016 23:50)

      Baby steps per me (e per tutte), perfetto. No, no, non voglio ricordare di fare attività fisica, fra qualche giorno mi uscira' fuori dalle orecchie, si finisce la pacchia ma inizia qualcos'altro, e sono così carica. Buonanotte.
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  14. Avatar di Alisia

    Alisia 9 anni fa (18 Gennaio 2016 9:25)

    Ciao Ilaria, ciao a tutte! Come al solito i tuoi articoli sono illuminanti! Io per questo mese vorrei dedicarmi al punto 1, al mio equilibrio perdonale. Ok devo fare piccoli micro step, tu cosa mi consigli?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (18 Gennaio 2016 11:23)

      Considera tutto dal punto di vista della "trasformazione": prendi un atteggiamento o comportamento per es. dormire poco (influisce moltissimo sull'equilibrio personale) o frequentare persone "tossiche" o dedicare il proprio tempo a discussioni inutili (faccio tre esempi a caso, non conoscendoti) e decidi che presti attenzione a quel comportamento atteggiamento, con l'intenzione di trasformarlo. Quindi ne capisci le ragioni, ne smonti li schemi, li cambi e modifichi il comportamento in sé. Conto di essere stata chiara.
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    • Avatar di Alisia

      Alisia 9 anni fa (18 Gennaio 2016 11:36)

      Chiarissima Ilaria! Più o meno avevo dei punti in mente, ma volevo essere certa di andare nella direzione giusta! Grazie
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  15. Avatar di Sasha

    Sasha 9 anni fa (18 Gennaio 2016 8:55)

    Questo articolo è davvero molto molto profondo! Grazie Ilaria! Sei bravissima!
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  16. Avatar di Bru

    Bru 9 anni fa (18 Gennaio 2016 9:06)

    Ilaria grazie. Questo articolo svetta: e ci fa svettare su un altro livello. Soprattutto leggerlo di lunedi' e' una manna dal cielo! Un saluto caro a te, a tutte
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  17. Avatar di sabrina

    sabrina 9 anni fa (18 Gennaio 2016 12:58)

    Grazie Ilaria! Condivido pienamente. Purtroppo a queste conclusioni io ci sono arrivata dopo aver preso tante batoste. Penso che l'educazione ricevuta sia stata in gran parte la causa di queste sonore batoste. Sono stata cresciuta con i paraocchi non solo con il modello j'adore ma anche con quello del mulino bianco, e quindi ti lascio immaginare quanta fatica ho dovuto fare prima di capire quali sono quelli che tu chiamo i punti fondamentali per costruire una sana STABILITA' (io al concetto di felicità non ci credo). Un abbraccio, sabrina
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  18. Avatar di Sole

    Sole 9 anni fa (18 Gennaio 2016 13:37)

    Ciao Ilaria, innanzitutto grazie per questo articolo! Come mi hai suggerito, riporto qui sul blog la domanda che ti ho sottoposto via e-mail e che attiene a un aspetto del punto 5, ovvero le amicizie. Ho letto in diversi tuoi articoli e nelle tue guide dell'importanza di avere modelli positivi (sia single che persone in coppia) e dei grandi effetti benefici che ha frequentare persone di successo. La domanda che allora ti ho sottoposto e' questa: accade anche l'inverso? E, più in particolare, se per te è anomalo che io mi senta influenzata negativamente dalle esperienze di (care) mie amiche che non fanno altro che ripetere storie sbagliate con uomini improponibili? Può succedere o sono io che mi faccio influenzare eccessivamente? La verità è che io, a fronte di tutti questi racconti di storie fallimentari, da parte di amiche che sento quotidianamente, mi sento influenzata negativamente..assorbita in questo vortice in cui le storie non decollano mai positivamente...e non so che fare, per comportarmi da amica, e, allo stesso tempo, non trovarmi in questa situazione...puoi darmi qualche spunto? Tra l'altro poi, mi è capitato più volte di essere accusata di essere poco comprensiva, empatica ecc, perché all'ennesimo racconto sullo stronzo di turno, ho espresso in modo deciso ciò che pensavo, cioè che stavano perdendo tempo con soggetti agghiaccianti...Grazie Ilaria e grazie a tutte le lettrici! Un abbraccio. Sole
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  19. Avatar di Tania

    Tania 9 anni fa (18 Gennaio 2016 20:08)

    Complimenti, un bellissimo articolo, caduto a fagiolo, tra l'altro. Proprio in questo periodo, dato che si sono fatti i bilanci di fine anno, mi sono chiesta cosa fosse la felicità per me, non la felicità astratta intesa per tutti, ma quella fatta a misura per me. Sto ancora cercando di capirlo, ma con il tuo articolo credo sarà più facile. E con i baby steps meglio ancora, dato che sennò si tende a voler fare tutto insieme, per poi sentirci sovrastati e abbandonare tutto...
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  20. Avatar di zara

    zara 9 anni fa (18 Gennaio 2016 21:27)

    Grazie Ilaria!!! No, non hai smontato tutto anzi, mi hai fatto vedere le cose da un'altra prospettiva. La mia effettivamente spesso mi fa partire con troppe aspettative nei confronti delle mie conoscenze maschili, mi fisso sull'idea della persona giusta, anche se poi nel mio passato ho avuto diverse persone giuste di quel momento particolare. Sto allenando la mia mente ad ascoltare anche il mio istinto e guardo molto i comportamenti, solo che ogni tanto ho paura di perdermi, ma direi che è collegato all'idea di fissarsi su qualcuno. Credo di aver capito. Per sublimazione intendevo solo il pensare senza agire per assecondare in toto i miei bisogni, non credo di vergognarmi delle mie pulsioni, so che sono normali e naturali, grazie del promemoria...non si sa mai! Cose "per" qualcuno era un riassunto del mio istinto creativo che sto cercando di esprimere anche solo per me e mi è riuscito spesso in questi ultimi anni, continuo a cercare il mio equilibrio in questo. Grazie, mi piace anche l'idea del recinto, animaletto rinchiuso da se stesso...come se avessi costruito tutto intorno a me, paletto per paletto e non mi fossi accorta di esserci rimasta dentro! Buffo e tristemente ironico per quanto spesso è reale per me. Ti ringrazio molto, mi hanno dato un input positivo le tue parole, grazie dell'aiuto Ilaria. Un grazie anche a Gea, ti ho sentita vicina per ciò che hai scritto e condivido il pensiero di autonomia e indipendenza che hai espresso. Ho voglia di imparare, e questa è la spinta più forte che ho, e spero di non lasciarmi mai soppraffare dalle mie paure, che ci sono, ma le conosco un pò. Hai avuto anche tu un'esperienza simile? Mi sono lanciata in quest'avventura senza paracadute linguistico, pensavo sempre che avrei imparato prima la lingua di un paese e poi mi sarei trasferita, ma non avevo mai pensato a questo paese! Ho avuto un'opportunità e il momento era quello giusto, quindi sono partita. Vorrei riuscire a lasciare andare così anche le mie ancore emozionali, ma forse già rendersi conto di averle e un passo. Vedrò quale sarà il prossimo. Grazie Gea della tua voce.
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