Smettila di rimuginare sui tuoi errori e vai nella direzione giusta

erroriCapita spesso, soprattutto nei momenti di crisi, soprattutto quando le cose non vanno nel verso giusto, soprattutto quando le cose stentano a mettersi a posto, di concentrarsi sui propri errori, presenti, recenti o passati e pensare di aver fallito tutto, di essere degli incapaci e di non essere in grado di combinare nulla di buono e di non poter realizzare nulla di positivo per sé e per la propria vita.

Ci si concentra talmente tanto sui propri errori da farli diventare il “tutto” della propria esistenza e dei propri risultati, tanto da percepire se stessi non come persone (che come tutto e tutti) hanno sperimentato il fallimento (uno o più fallimenti anche), ma come persone che sono quello stesso fallimento che hanno sperimentato. Scommetto che anche tu, a furia di rimuginare sui tuoi errori pensi di essere una fallita e che la tua vita sia tutto un fallimento. Eppure questa non è la realtà. E’ solo la conseguenza di un atteggiamento mentale che non è utile e non è funzionale.

"Dimentica gli errori del passato.Dimentica tutto eccetto ciò che devi fare ora e fallo.W. Durant"

Perché, molto semplicemente, tu non sei i tuoi errori e i tuoi errori nemmeno ti rispecchiano. I tuoi errori non rispecchiano la tua vera natura. I tuoi errori sono semplicemente le conseguenze di modi pensare, comportamenti e azioni che ti sono di certo appartenuti, ma in un momento circoscritto della tua vita, in determinati circostanze e contesti e in determinati stati emotivi, stati d’animo. Insomma, gli errori sono proprio questo: errori, nulla più. Ora spieghiamo.

Faccio un esempio semplice semplice. Credo che tutti sappiamo che una delle regole base della grammatica italiana sia distinguere il termine “a” (lettera dell’alfabeto o preposizione) dal termine “ha” terza persona del verbo avere, presente indicativo. Dico credo, perché con i tempi che corrono… Ma va beh, diamo per scontato che a scuola a tutti noi abbiano inculcato ben bene che scrivere “a” invece di “ha” sia un errore gravissimo e madornale che ci può definire come persona completamente illetterata o persona con le minime basi di istruzione. Eppure, anch’io, che amo esprimermi correttamente e pongo alla cosa molto attenzione, mi accorgo che, magari scrivendo un SMS, rispondendo a un What’sapp o anche rispondendo ai commenti sul blog, ogni tanto cado nell’errore e scrivo “ha”, come “a”, senz’acca. E’ perché gli strumenti non mi aiutano (i famigerati correttori che non correggono), perché ho fretta, perché sono presa dall’entusiasmo di comunicare. Perché non rileggo e non correggo.

Errori, contesti e circostanze

Ora, se qualcuno me lo chiede, so ben spiegare perché scrivere “a” senza l’acca invece di “ha” con l’acca è un errore madornale e ignominoso. Non è che non lo so. E io detesto fare quel genere di errore, non mi piacciono gli errori di grammatica, ci tengo che tutto sia corretto. Il fatto è che per la fretta, gli strumenti e l’entusiasmo io quell’errore lo commetto lo stesso, talvolta. La fretta, gli strumenti e l’entusiasmo sono una giustificazione sufficiente che mi autorizza a ripetere quell’errore? No di certo. E’ sotto la mia responsabilità e nel pieno delle mie possibilità non sbagliare e correggere.

Considerando la fretta e gli strumenti che non aiutano, dato che sono consapevole che la fretta e gli strumenti che non aiutano possono essere ostacoli sulla mia strada verso la “scrittura perfetta”. Le condizioni e il contesto non mi autorizzano a sbagliare. Anzi, nel pieno delle mie responsabilità e delle mie possibilità e adottando un atteggiamento consapevole, nei miei confronti e nei confronti degli altri, so bene che per evitare danni (ed errori) devo fare un respiro, prendermela con calma, rileggere e correggere. Che ci vuole, in fin dei conti? Si tratta, appunto di prendersi le proprie responsabilità, di vivere in modo consapevole le diverse situazioni della vita. (Quest’ultimo è un concetto molto importante, anche se non è il principale, questa volta, ma è molto importante).

Quindi se confondo “a” con “ha” c’è l’errore, l’errore è mio, rientra nella mia responsabilità (in questo caso a maggior ragione, dato che la regola grammaticale la conosco bene), ma io non sono quell’errore. Io non sono sbagliata. Io non sono i miei errori.

"Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa. G.Rodari"

Tu mi dirai: “Cara la mia Ilaria, sai che cosa me ne frega a me dei tuoi “a” e dei tuoi “ha”?! Chiamali pure errori, ma io ho tredici matrimoni falliti alle spalle, sono stata licenziata 26 volte, ho fatto 11 figli tutti con uomini sbagliati, ho perso la casa e ora sto con un uomo che mi picchia e che non riesco a lasciare… Che mi dici, rispetto alla mia situazione?”

Ora, so bene che ci sono delle maratonete dell’errore (anche dei maratoneti eh!) quelli che ripetono errori su errori e magari sempre dello stesso genere, fanno solo leggere variazioni sul tema. So anche che ci sono errori, nella vita, che lasciano strascichi e complicazioni e conseguenze che poi per “sistemare” ci vuole il doppio del tempo o il triplo o il quadruplo di quello che hai impiegato a fare l’errore. Errori le cui conseguenze ti perseguitano peggio che Titti e Silvestro. Cioè peggio di quanto Titti perseguiti Silvestro e Silvestro Titti.

Cioè, infatti, diciamocelo sinceramente: poniamo che a qualcuna sia successo di sposare l’uomo sbagliato. Uno degli errori ben più comune di quanto si pensi. Come ben si sa, a sposarsi non ci vuole nulla, anzi, è la cosa più semplice del mondo, estremamente apprezzata socialmente e con problematiche burocratiche zero. Vogliamo parlare dell’esaltazione emotiva, tra l’altro? Poi, dopo, quando sei nel mezzo del casino, prova un po’ a uscirne: prima ti devi accorgere veramente che hai sbagliato, e devi accettare il fatto; poi devi cominciare a pensare che forse puoi lasciare tuo marito. Forse. Poi devi iniziare a lasciarlo.

Poi ci sono un infinità di fasi e di passaggi, quasi tutti traumatici, in cui nel 99% dei casi non hai il sostegno di nessuno, nemmeno del tuo avvocato, che peraltro è l’unico che ci guadagna davvero nella storia senza perderci nulla. E poi, poi, poi, dopo mille poi, ancora quel matrimonio fallito ti perseguita. Credi che tutto sia finito e invece, ogni giorno c’è una grana che si presenta, un problema con i figli, la cresima del pronipote, un ricordo del cavolo che fa capolino nella tua memoria quando meno te l’aspetti e tu e il tuo errore siete ancora lì faccia a faccia. E nel frattempo tu hai solo attraversato una serie di stati emotivi uno dopo l’altro, tutti di melma però. E magari hai accumulato altri errori.

Te credo che poi una si sente una fallita, te credo che poi una si identifica con i propri errori e pensa di essere lei i suoi propri errori, di essere sbagliata, di essere un errore vivente. Diverso sarebbe se il giorno dopo che ti sei accorta di aver sposato uno stronzo suonasse alla porta un postino bellissimo in smoking e ti dicesse: “Buongiorno Signora sono dell’Ufficio Ufficiale Riparaerrori. Ora siccome ci siamo accorti che lei ha sposato l’uomo sbagliato, sono qui a occuparmi della pratica, di modo che lei non debba avere nessuna conseguenza che la distragga dal suo percorso verso la felicità: lei parta per 6 mesi in un giro di tutte le spiagge tropicali del pianeta, pagato da noi, ovviamente.

Nel frattempo noi ci occupiamo di tutto: quando sarà tornata, lei sarà divorziata, alle condizioni che vuole lei, nessuna tristezza, rimpianto o ricordo lacrimevole, un ottimo lavoro, una casa bellissima, i suoi bimbi più felici di prima, le sue amiche piene di ammirazione per lei, sua mamma che finalmente si è accorta di quanto vale e che non le rompe più le scatole e dieci uomini sceltissimi e con il bollino blu della garanzia tra i quali scegliere, finalmente, l’uomo giusto per lei con il quale iniziare una nuova relazione a prova di intoppo! Intanto io rimango qui con lei, per non lasciarla sola e per prepararle le valigie. Tutto a prova di errori e di dolori.”

Errori, quel che ti è successo e tu: c’è differenza

Sono sicura che con un approccio del genere gli errori verrebbero percepiti come molto, ma molto meno traumatici e che tu, come tutte le altre persone che camminano su questa terra, tenderesti meno, ma molto meno, a identificarti con i tuoi errori, a personalizzarli.

"Gli errori rendono l’uomo amabile. Goethe"

Il fatto è che la realtà è molto più reale di quanto io ho descritto nel mio quadretto ideale e fantasioso. Gli errori si commettono, sono inevitabili, hanno delle conseguenze e talvolta queste conseguenze durano per molto tempo e sono molto pesanti. Il che influisce sul tuo stato d’animo, tanto da farti assumere un atteggiamento mentale del tipo: “sono una fallita, fallirò sempre, non sono capace di nulla e di fare nulla”.

Il problema è che questo atteggiamento di colpevolizzazione e di autodistruzione emotiva non porta a nulla di buono, se non ad altri errori. Cioè, rende più facile che si commettano nuovi errori e spesso dello stesso genere dei precedenti, creando una catena senza fine, che non si interrompe mai.

Come fare allora per soffrire il meno possibile, liberarsi dalle ombre che gli errori passati “insistono” nel voler proiettare sulla tua vita e ricominciare a vivere una vita autentica e vera, facendo tesoro dell’esperienza accumulata attraverso l’errore e nel contempo non facendosene limitare e inibire?

Come si fa a liberarsi degli errori del passato e conquistare quella libertà (anche e soprattutto dagli errori) che poi è la stessa cosa della felicità?

E’ necessario usare la ragione e modificare il proprio atteggiamento mentale, assumendo una consapevolezza molto definita rispetto a quel che è successo, rispetto a quel che ti è successo.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.
"Fare errori è naturale, andarsene senza averli compresi vanifica il senso di una vita. S.Tamaro"

E’ vero infatti che c’è una responsabilità personale. Nell’esempio del matrimonio con un uomo sbagliato possiamo dire che sei tu che ti sei sposata, non la tua compagna di banco, certo. Sei tu che ti sei caccaiata nel guaio. Ripensa però a quando è successo: quale era il contesto? Quale le condizioni? Quale il tuo stato d’animo? Quali le informazioni, i dettagli, le idee e i pensieri ai quali avevi dato attenzione? Quali le informazioni, i dettagli, le idee e i pensieri ai quali non avevi dato attenzione? Ripensaci. Ripensa alle condizioni nelle quali hai “commesso quell’errore”, se lo hai commesso, o altri errori dai quali non riesci a distaccarti, per i quali non riesci a perdonarti.

Errori e obiettività

Probabilmente, con uno stato d’animo diverso, con informazioni diverse, con una concentrazione posta su qualcosa di diverso, quegli errori che hai commesso nel passato e con i quali tanto ti identifichi, oggi o domani non li faresti più.

Ecco perché possiamo dire che tu non sei i tuoi errori: tu sei qualcosa di diverso, di lontano dai tuoi errori e sei molto di più. Tu hai la capacità di andare oltre i tuoi errori, di superarli, di assumere decisioni diverse rispetto a quegli errori. Di prendere consapevolezza delle condizioni, delle circostanze, dei contesti. Delle tue emozioni e dei tuoi stati d’animo. Del tuo atteggiamento mentale.

Non solo, sempre nel percorso di consapevolezza che ti permette di prendere la distanza dai tuoi errori, di liberarti del senso di colpa e, soprattutto, dal senso di non valere nulla, puoi includere benissimo la capacità di distinguere quel che sei, da quel che fai e che hai fatto (i tuoi errori per esempio) e da quel che ti è accaduto.

Ora, ci sono filoni della psicologia e anche della crescita personale – coi quali peraltro, in via generale, mi trovo abbastanza d’accordo – che tendono a far rientrare tutto o la gran maggioranza di quel che accade a un individuo all’interno della responsabilità personale. Cioè, esasperando: se sei sulla spiaggia e c’è uno tsunami, il fatto che tu sia sulla spiaggia e sia investito dall’onda rientra nella tua responsabilità, magari anche “solo” per ragioni inconsce.

E’ ovvio che io non mi ritrovo in questa interpretazione estrema. Tanto che, a proposito di errori considero che sia sempre importante non perdere di vista anche l’influenza degli altri e degli accadimenti esterni (in questo senso c’è un po’ di differenza rispetto alle circostanze e ai contesti).

Detto papale papale, riguardo un tema che ruota intorno a quello degli uomini sbagliati e di cui spesso parliamo qui, cioè la manipolazione: accade talvolta che una serie di accadimenti e le loro conseguenze portino le persone a essere vittime di altre persone. Quando si è manipolate (o manipolati) si è vittime. E spesso, da vittime si compiono errori.

Ovvio che possiamo ribattere – e ci tocca farlo – che non possiamo pensare di essere vittime tutta la vita e dunque che non possiamo non sentirci coinvolti rispetto alla nostra responsabilità personale. Ma nel momento in cui ti fai tante paturnie e tanti rimuginamenti rispetto agli errori passati e al sentirti un fallimento di donna, per onestà e completezza di informazioni non puoi non considerare l’eventualità di essere stata vittima di altre persone o, anche, perché no, di un accadimento sfortunato.

Nel momento in cui fai una chiara distinzione tra quello che sei, quello che fai (o hai fatto) o quello che ti è successo, il tuo livello di consapevolezza aumenta enormemente e anche il tuo livello di autodeterminazione.

Questo ovviamente riguarda anche quelli che molte considerano errori di seduzione e di attrazione: se talvolta hai commesso errori nella seduzione, questo non significa che tu non sia capace di sedurre.

Certo, tanti sono i dettagli da tenere in considerazione e si può fare, con semplicità. Per questo, per tutte coloro che vogliono liberarsi dai pesi del passato e ritrovare la serenità personale necessaria a iniziare una relazione piena e appagante ho preparato dei percorsi specifici:

I 7 Pilastri dell’Attrazione.

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Come Sedurre un Uomo senza Stress

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312 Commenti

  1. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (4 Maggio 2015 15:51)

    Ma se non ha neanche il coraggio di scriverlo (ho tradito) che stiamo qui a parlare? Notare che il blog prevede interventi anonimi. Il problema Del tradimento è la menzogna. Non è aver penetrato un'altra. C è chi fa della menzogna uno stile di vita, c'è chi pensa con leggerezza che essendo maschio gli si deve il perdono per forza (in un certo senso si pretende), gli altri maschi diranno che non è stato abbastanza bravo e accorto ecc Insomma se così giovani e in grado di esplorare insieme i più oscuri meandri del sesso ricorrete già a terzi incomodi (incomode in questo caso), che succederà dopo? Ma per cortesia. Certe facilonerie si pagano care. La sciatteria sentimentale si fa passare per "un momento di fragilità" , "una tentazione", "un gioco". Basta consumare senza troppe remore. Paul Newman una volta disse:" perché devo andare in giro a mangiare hamburgher quando ho una bistecca a casa?". Evidentemente non la considera la sua bistecca.
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  2. Avatar di Adri

    Adri 10 anni fa (4 Maggio 2015 17:23)

    @alessia no, hai ragione. Non è facile, è difficilissimo. Ma come dice la canzone dei Coldplay, nobody says it is easy. Tuttavia, ti faccio un esempio sportivo. Mi dicevano, anni fa, vieni a correre con noi, è bello, c'è la mezza maratona tra tre mesi! Io pensavo che non ci fosse niente di più masochistico degli sport solitari, proprio non li capivo. E poi mi tornavano in mente le corse forzate che dovevamo sorbirci alle medie durante educazione fisica. Non esisteva proprio. Poi un giorno (così, senza un perché) ho deciso che avrei iniziato e ho cominciato, ma i primi tempi era una faticaccia. Ora sono una runner. È il corpo e la mente che te lo chiedono, io devo correre pure quando non mi va, piove o potrei dormire un'ora in più. Questo vale per tutto, per lo studio, per il lavoro, per gli atteggiamenti sbagliati che si vogliono cambiare: tutto sta nel cominciare e quando subentra l'abitudine è quasi fatta. Però non soprassedere mai. Ho imparato che ognuno parla una lingua personale e quello che tu consideri maleducato per qualcuno è normale. Se soprassiedi ogni volta finisci per esser considerato fesso, l'educazione e la paura di ferire pure sono prese per debolezza di carattere. Mettersi in discussione? Solo quando ne vale davvero la pena. @marco talvolta è meglio tacerli certi errori. Mi spiego: se commettendo un errore so di poter ferire un' altra persona quando questa ne viene a conoscenza, stoicamente cerco di tenere per me la colpa. perché credo che barattare la mia serenità con quella di chi amo (madre, marito, fratello, fidanzata ecc) scaricando la mia coscienza e caricando l'altro di dispiacere può sembrare coraggioso, ma nei fatti non lo è. Ho sbagliato io e il mio errore non va fatto pagare agli altri con gli interessi. Ovviamente dipende dai casi, io parlo di errori dalle conseguenze controllabili e che non si fanno sistematicamente. Se il mio ragazzo mi tradisce e poi si sente male, capisce di aver fatto una cavolata epica, io non lo voglio sapere. Siamo umani, sbagliamo. Ma la verità ad ogni costo, la sincerità a prescindere, possono far danni più gravi dell'errore confessato. Mio modestissimo parere.
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  3. Avatar di Adri

    Adri 10 anni fa (4 Maggio 2015 17:35)

    Ps sia chiaro, ricordo che io il tradimento l'ho subito. Non sto dicendo che uno deve/può fare il suo comodo con chi gli pare, eh. Solo che certi errori e silenzi non sono distruttivi come altri. ci vuole intelligenza, le relazioni e le famiglie da mulino bianco semplicemente non esistono. Come quando si entra in politica: ci si sporcan le mani, la coscienza e poi son cavoli amari quando si tratta di lavarle. Il compromesso, purtroppo, è la solita risposta.
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  4. Avatar di Marco

    Marco 10 anni fa (4 Maggio 2015 19:04)

    Grazie per le cortesi risposte.. Assolutamente non ho mai tradito la mia ex partner, la problematica era sull'averle detto delle bugie sull'ambito lavorativo. Sono una persona molto riservata su queste cose, e preferivo sempre non parlagliene e glissare. In pratica per lei facevo un lavoro, quando nella mia realtà lavorativa faccio altro..
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  5. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (4 Maggio 2015 20:18)

    Mi sfugge completamente il senso logico del mentire su un lavoro (a meno che uno faccia una cosa poco raccomandabile). Certo che se racconti a puntate con un certo ermetismo di fondo siamo qua a tirare a indovinare. Sicuramente c è una menzogna e pare che sia grave. Per il resto non si capisce nulla.
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  6. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (4 Maggio 2015 20:29)

    Sul tradimento. In una coppia dove ognuno si fa gli affari suoi sessualmente con il tacito consenso dell altro non c'è tradimento nel senso etimologico del termine. Tradire significa deludere le aspettative dell altro e lo si può fare in molti modi diversi. Anche promettere di fare il padre e poi non farlo è un tradimento ( ho detto padre e non genitore). Anche viversi una vita parallela è un tradimento. La percezione dell aspettativa dell altro è prendere il polso continuo della situazione, cosa che va fatta continuamente come il tagliando dell auto. È una ordinaria manutenzione. Se uno non fa la manutenzione ordinaria e straordinaria dell auto prima o poi la fa rottamare.
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  7. Avatar di romi

    romi 10 anni fa (4 Maggio 2015 21:45)

    grazie delle risposte,mi aspettavo che dicevate le solite cose,invece non avete sottovalutato il mio malessere.bello Lella quando dici che forse non e'da porlo come obiettivo unico quello della famiglia,perche'ci sono troppe variabili che non dipendono solo da noi. il fatto e'che non so riconoscere i miei bisogni emotivi percio'non trovo piacere nel fare le cose.non so cosa mi fa stare bene,in che versante orientarmi.non vorrei essere andata fuori tema pero':)
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  8. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (4 Maggio 2015 22:06)

    Empatia, comprensione e accetazione: offriamole agli altri, pensando che se gli altri ce le offrissero ci farebbero stare tanto meglio :) .
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  9. Avatar di alessia

    alessia 10 anni fa (4 Maggio 2015 22:18)

    ciao @Adri: hai ragione su tutta la linea per quel che mi riguarda. Infatti nel mio piccolo cerco di migliorarmi e di smettere di soprassedere, e pazienza se perderò qualche relazione (anche di amicizia) per strada. Sul discorso del tradimento non condivido, però c'è da dire che io sappia non sono stata tradita. Per me fu un tradimento anche sapere delle bugie su un pranzo con una ex o dirmi del poliamoroso a relazione inoltrata, perché appunto significa che hai bisogno di nascondere qualcosa, se ti senti a posto, se senti che non c'è malizia in quello che fai non credi che l'altro ne sia ferito. Poi non so, io credo che ci voglia tanto amore, rispetto e lavoro per riconquistare il rapporto e la fiducia, che tu lo dica o meno del tradimento, e che sicuramente quando ti trovi nella situazione reagisci magari in maniera diversa da quella che credevi possibile...
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  10. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (4 Maggio 2015 23:43)

    Romi@ mi sembri la me dei mesi scorsi quando dici che non sai bene comprendere e focalizzare i tuoi bisogni...Io sono passata attraverso questo... Il punto é che non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare...Sei nella giusta direzione con quest'ultima riflessione!!
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  11. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (4 Maggio 2015 23:57)

    Marco@ le menzogne sono sempre un brutto biglietto da visita perché porta la persona a chiedersi" su cos'altro avrá mentito?" Non sapendo in cosa consista la menzogna lavorativa posso pensare che lei non sia arrabbiata per il lavoro in sé ma per la capacitá di mentire a sangue freddo e la nevrosi che sta alla base di tale menzogna.Ma penso anche che se é stata cosí lucida da troncare senza ma e senza se forse non ti amava abbastanza....Ovviamente parlo sapendo poco....mi posso sbagliare...ma noi donne se siamo innamorate passiamo sopra troppe cose ben piú gravi di un lavoro...
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  12. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (5 Maggio 2015 9:28)

    Alessia, se il ragazzo che frequenti è un poliamoroso significa che: se tu ti senti la sua fidanzata, ti tradisce.Se tu ti senti una delle tante polidonne che vanno a letto con lui allora non è proprio un tradimento ma è una cosa brutta uguale. Quando avevo 21anni conobbi un tipo che all'inizio mi corteggio' poi piano piano quando io ero un po' piu' sicura della frequentazione iniziò a bidonarmi e poi a sottintendere che avesse anche altre.La cosa piu' antipatica è stata non mandarlo a quel paese subito ma stare per un po' al suo gioco facendo l'una delle tante...Non ci sono andata a letto perchè ero vergine e non volevo buttare la mia verginità con uno str... (anche se non credo che sia chissà quale valore ma lo era per me in quel momento.).
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  13. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (5 Maggio 2015 9:30)

    ...Ero molto giovane ho sbagliato verso me stessa (niente di grave per fortuna) ovviamente per un po' di tempo ho rimuginato poi è passato in cavalleria.Lui era uno str...Ma io una stupida a stare dietro alle sue cavolate e bugie...Pero' puo' succedere l'importante è, capito l'errore...Archiviare!! ;-)))
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  14. Avatar di Denny

    Denny 10 anni fa (5 Maggio 2015 10:50)

    ma perchè si fa così tanta fatica a tagliare e passare oltre quando qualcuno ci manca di rispetto oppure quando ti infili in situazioni poco carine o complicate? cosa ci hanno inculcato? sicuramente la prima cosa che avrebbero dovuto insegnarci bene è il rispetto per noi stesse ma mi sa che ha vinto spesso l'insegnamento di essere a disposizione degli altri, compiacerli e quindi pensare prima agli altri che a noi stesse......occorre resettare !!!
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  15. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (5 Maggio 2015 12:15)

    @ Lavinia, per questo è importante andare oltre gli errori. E' tutto sommato un atto che dobbiamo a noi stesse e alla nostra vita.
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  16. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (5 Maggio 2015 12:24)

    @_Alessandra_ leggo quanto scrivi con molta partecipazione e credo che tu abbia un'eccellente consapevolezza e, allo stesso tempo, sei solo all'inizio di un percorso che verosimilmente ti porterà non solo a perdonarti, ma a sentire meno la fatica e probabilmente a trarre forza dalla tua situazione. Non insisto e coltivo grande fiducia per te, nel tuo futuro prossimo e lontano. Un abbraccio.
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  17. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (5 Maggio 2015 12:25)

    Denny@ io credo che sia anche il bisogno di emozioni oltre al masochismo.Il mio primo amore era uno str...ma é stato il primo che mi ha liberato delle emozioni...Il mio primo ragazzo (durato pochi mesi) mi aveva conquistata dandomi le attenzioni che non avevo mai ricevuto negli anni bui di tutte le superiori.Era piú grande e mi portava a cena in bei posti, mi portava a presentazioni di libri, mi mandava fiori.Un ex anatroccolo non poteva non accettare una simile corte.Mi piaceva ma avevo un problema.Ogni volta che tentava un approcci piú fisici qualcosa in me si ritraeva.Temevo di essere frigida.Cosí l'ho mollato per lo stronzo che mi ha fatta sentire viva.Come mi.ha fatta volare poi mi ha fatta precipitare .Mi ha lasciato altri strascichi che qualcuno anni dopo ha curato..Ma alla luce di questo capisco la difficoltá di abbandonare emozioni anche se distruttive.Certe esperienze ti fanno capire che la storia sana non puó essere piatta e ti danno un termine di paragone di come non deve essere ma anche di come deve essere.Dopo il primo str. non ne ho piú avuti ma non ho piú accettato di iniziare storie con chi non mi emozionavaeccitava.(in senso lato).
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  18. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (5 Maggio 2015 12:25)

    @ Zaffiro: non ho visto il film, me lo segno. Grazie per il consiglio.
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  19. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (5 Maggio 2015 12:27)

    @ Romi se pensiamo che noi siamo sbagliate possiamo arrivare a pensare che gli altri e il mondo sono sbagliati ed è un pensiero mostruoso, non per niente un pensiero del genere è alla base di molti abominii umani, che vediamo tutti i giorni. Dipende da che parte vuoi stare e quale teoria vuoi seguire.
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  20. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (5 Maggio 2015 12:28)

    @ Gea, grazie per la tua testimonianza.
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