Smettila di rimuginare sui tuoi errori e vai nella direzione giusta

erroriCapita spesso, soprattutto nei momenti di crisi, soprattutto quando le cose non vanno nel verso giusto, soprattutto quando le cose stentano a mettersi a posto, di concentrarsi sui propri errori, presenti, recenti o passati e pensare di aver fallito tutto, di essere degli incapaci e di non essere in grado di combinare nulla di buono e di non poter realizzare nulla di positivo per sé e per la propria vita.

Ci si concentra talmente tanto sui propri errori da farli diventare il “tutto” della propria esistenza e dei propri risultati, tanto da percepire se stessi non come persone (che come tutto e tutti) hanno sperimentato il fallimento (uno o più fallimenti anche), ma come persone che sono quello stesso fallimento che hanno sperimentato. Scommetto che anche tu, a furia di rimuginare sui tuoi errori pensi di essere una fallita e che la tua vita sia tutto un fallimento. Eppure questa non è la realtà. E’ solo la conseguenza di un atteggiamento mentale che non è utile e non è funzionale.

"Dimentica gli errori del passato.Dimentica tutto eccetto ciò che devi fare ora e fallo.W. Durant"

Perché, molto semplicemente, tu non sei i tuoi errori e i tuoi errori nemmeno ti rispecchiano. I tuoi errori non rispecchiano la tua vera natura. I tuoi errori sono semplicemente le conseguenze di modi pensare, comportamenti e azioni che ti sono di certo appartenuti, ma in un momento circoscritto della tua vita, in determinati circostanze e contesti e in determinati stati emotivi, stati d’animo. Insomma, gli errori sono proprio questo: errori, nulla più. Ora spieghiamo.

Faccio un esempio semplice semplice. Credo che tutti sappiamo che una delle regole base della grammatica italiana sia distinguere il termine “a” (lettera dell’alfabeto o preposizione) dal termine “ha” terza persona del verbo avere, presente indicativo. Dico credo, perché con i tempi che corrono… Ma va beh, diamo per scontato che a scuola a tutti noi abbiano inculcato ben bene che scrivere “a” invece di “ha” sia un errore gravissimo e madornale che ci può definire come persona completamente illetterata o persona con le minime basi di istruzione. Eppure, anch’io, che amo esprimermi correttamente e pongo alla cosa molto attenzione, mi accorgo che, magari scrivendo un SMS, rispondendo a un What’sapp o anche rispondendo ai commenti sul blog, ogni tanto cado nell’errore e scrivo “ha”, come “a”, senz’acca. E’ perché gli strumenti non mi aiutano (i famigerati correttori che non correggono), perché ho fretta, perché sono presa dall’entusiasmo di comunicare. Perché non rileggo e non correggo.

Errori, contesti e circostanze

Ora, se qualcuno me lo chiede, so ben spiegare perché scrivere “a” senza l’acca invece di “ha” con l’acca è un errore madornale e ignominoso. Non è che non lo so. E io detesto fare quel genere di errore, non mi piacciono gli errori di grammatica, ci tengo che tutto sia corretto. Il fatto è che per la fretta, gli strumenti e l’entusiasmo io quell’errore lo commetto lo stesso, talvolta. La fretta, gli strumenti e l’entusiasmo sono una giustificazione sufficiente che mi autorizza a ripetere quell’errore? No di certo. E’ sotto la mia responsabilità e nel pieno delle mie possibilità non sbagliare e correggere.

Considerando la fretta e gli strumenti che non aiutano, dato che sono consapevole che la fretta e gli strumenti che non aiutano possono essere ostacoli sulla mia strada verso la “scrittura perfetta”. Le condizioni e il contesto non mi autorizzano a sbagliare. Anzi, nel pieno delle mie responsabilità e delle mie possibilità e adottando un atteggiamento consapevole, nei miei confronti e nei confronti degli altri, so bene che per evitare danni (ed errori) devo fare un respiro, prendermela con calma, rileggere e correggere. Che ci vuole, in fin dei conti? Si tratta, appunto di prendersi le proprie responsabilità, di vivere in modo consapevole le diverse situazioni della vita. (Quest’ultimo è un concetto molto importante, anche se non è il principale, questa volta, ma è molto importante).

Quindi se confondo “a” con “ha” c’è l’errore, l’errore è mio, rientra nella mia responsabilità (in questo caso a maggior ragione, dato che la regola grammaticale la conosco bene), ma io non sono quell’errore. Io non sono sbagliata. Io non sono i miei errori.

"Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli: per esempio la torre di Pisa. G.Rodari"

Tu mi dirai: “Cara la mia Ilaria, sai che cosa me ne frega a me dei tuoi “a” e dei tuoi “ha”?! Chiamali pure errori, ma io ho tredici matrimoni falliti alle spalle, sono stata licenziata 26 volte, ho fatto 11 figli tutti con uomini sbagliati, ho perso la casa e ora sto con un uomo che mi picchia e che non riesco a lasciare… Che mi dici, rispetto alla mia situazione?”

Ora, so bene che ci sono delle maratonete dell’errore (anche dei maratoneti eh!) quelli che ripetono errori su errori e magari sempre dello stesso genere, fanno solo leggere variazioni sul tema. So anche che ci sono errori, nella vita, che lasciano strascichi e complicazioni e conseguenze che poi per “sistemare” ci vuole il doppio del tempo o il triplo o il quadruplo di quello che hai impiegato a fare l’errore. Errori le cui conseguenze ti perseguitano peggio che Titti e Silvestro. Cioè peggio di quanto Titti perseguiti Silvestro e Silvestro Titti.

Cioè, infatti, diciamocelo sinceramente: poniamo che a qualcuna sia successo di sposare l’uomo sbagliato. Uno degli errori ben più comune di quanto si pensi. Come ben si sa, a sposarsi non ci vuole nulla, anzi, è la cosa più semplice del mondo, estremamente apprezzata socialmente e con problematiche burocratiche zero. Vogliamo parlare dell’esaltazione emotiva, tra l’altro? Poi, dopo, quando sei nel mezzo del casino, prova un po’ a uscirne: prima ti devi accorgere veramente che hai sbagliato, e devi accettare il fatto; poi devi cominciare a pensare che forse puoi lasciare tuo marito. Forse. Poi devi iniziare a lasciarlo.

Poi ci sono un infinità di fasi e di passaggi, quasi tutti traumatici, in cui nel 99% dei casi non hai il sostegno di nessuno, nemmeno del tuo avvocato, che peraltro è l’unico che ci guadagna davvero nella storia senza perderci nulla. E poi, poi, poi, dopo mille poi, ancora quel matrimonio fallito ti perseguita. Credi che tutto sia finito e invece, ogni giorno c’è una grana che si presenta, un problema con i figli, la cresima del pronipote, un ricordo del cavolo che fa capolino nella tua memoria quando meno te l’aspetti e tu e il tuo errore siete ancora lì faccia a faccia. E nel frattempo tu hai solo attraversato una serie di stati emotivi uno dopo l’altro, tutti di melma però. E magari hai accumulato altri errori.

Te credo che poi una si sente una fallita, te credo che poi una si identifica con i propri errori e pensa di essere lei i suoi propri errori, di essere sbagliata, di essere un errore vivente. Diverso sarebbe se il giorno dopo che ti sei accorta di aver sposato uno stronzo suonasse alla porta un postino bellissimo in smoking e ti dicesse: “Buongiorno Signora sono dell’Ufficio Ufficiale Riparaerrori. Ora siccome ci siamo accorti che lei ha sposato l’uomo sbagliato, sono qui a occuparmi della pratica, di modo che lei non debba avere nessuna conseguenza che la distragga dal suo percorso verso la felicità: lei parta per 6 mesi in un giro di tutte le spiagge tropicali del pianeta, pagato da noi, ovviamente.

Nel frattempo noi ci occupiamo di tutto: quando sarà tornata, lei sarà divorziata, alle condizioni che vuole lei, nessuna tristezza, rimpianto o ricordo lacrimevole, un ottimo lavoro, una casa bellissima, i suoi bimbi più felici di prima, le sue amiche piene di ammirazione per lei, sua mamma che finalmente si è accorta di quanto vale e che non le rompe più le scatole e dieci uomini sceltissimi e con il bollino blu della garanzia tra i quali scegliere, finalmente, l’uomo giusto per lei con il quale iniziare una nuova relazione a prova di intoppo! Intanto io rimango qui con lei, per non lasciarla sola e per prepararle le valigie. Tutto a prova di errori e di dolori.”

Errori, quel che ti è successo e tu: c’è differenza

Sono sicura che con un approccio del genere gli errori verrebbero percepiti come molto, ma molto meno traumatici e che tu, come tutte le altre persone che camminano su questa terra, tenderesti meno, ma molto meno, a identificarti con i tuoi errori, a personalizzarli.

"Gli errori rendono l’uomo amabile. Goethe"

Il fatto è che la realtà è molto più reale di quanto io ho descritto nel mio quadretto ideale e fantasioso. Gli errori si commettono, sono inevitabili, hanno delle conseguenze e talvolta queste conseguenze durano per molto tempo e sono molto pesanti. Il che influisce sul tuo stato d’animo, tanto da farti assumere un atteggiamento mentale del tipo: “sono una fallita, fallirò sempre, non sono capace di nulla e di fare nulla”.

Il problema è che questo atteggiamento di colpevolizzazione e di autodistruzione emotiva non porta a nulla di buono, se non ad altri errori. Cioè, rende più facile che si commettano nuovi errori e spesso dello stesso genere dei precedenti, creando una catena senza fine, che non si interrompe mai.

Come fare allora per soffrire il meno possibile, liberarsi dalle ombre che gli errori passati “insistono” nel voler proiettare sulla tua vita e ricominciare a vivere una vita autentica e vera, facendo tesoro dell’esperienza accumulata attraverso l’errore e nel contempo non facendosene limitare e inibire?

Come si fa a liberarsi degli errori del passato e conquistare quella libertà (anche e soprattutto dagli errori) che poi è la stessa cosa della felicità?

E’ necessario usare la ragione e modificare il proprio atteggiamento mentale, assumendo una consapevolezza molto definita rispetto a quel che è successo, rispetto a quel che ti è successo.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.
"Fare errori è naturale, andarsene senza averli compresi vanifica il senso di una vita. S.Tamaro"

E’ vero infatti che c’è una responsabilità personale. Nell’esempio del matrimonio con un uomo sbagliato possiamo dire che sei tu che ti sei sposata, non la tua compagna di banco, certo. Sei tu che ti sei caccaiata nel guaio. Ripensa però a quando è successo: quale era il contesto? Quale le condizioni? Quale il tuo stato d’animo? Quali le informazioni, i dettagli, le idee e i pensieri ai quali avevi dato attenzione? Quali le informazioni, i dettagli, le idee e i pensieri ai quali non avevi dato attenzione? Ripensaci. Ripensa alle condizioni nelle quali hai “commesso quell’errore”, se lo hai commesso, o altri errori dai quali non riesci a distaccarti, per i quali non riesci a perdonarti.

Errori e obiettività

Probabilmente, con uno stato d’animo diverso, con informazioni diverse, con una concentrazione posta su qualcosa di diverso, quegli errori che hai commesso nel passato e con i quali tanto ti identifichi, oggi o domani non li faresti più.

Ecco perché possiamo dire che tu non sei i tuoi errori: tu sei qualcosa di diverso, di lontano dai tuoi errori e sei molto di più. Tu hai la capacità di andare oltre i tuoi errori, di superarli, di assumere decisioni diverse rispetto a quegli errori. Di prendere consapevolezza delle condizioni, delle circostanze, dei contesti. Delle tue emozioni e dei tuoi stati d’animo. Del tuo atteggiamento mentale.

Non solo, sempre nel percorso di consapevolezza che ti permette di prendere la distanza dai tuoi errori, di liberarti del senso di colpa e, soprattutto, dal senso di non valere nulla, puoi includere benissimo la capacità di distinguere quel che sei, da quel che fai e che hai fatto (i tuoi errori per esempio) e da quel che ti è accaduto.

Ora, ci sono filoni della psicologia e anche della crescita personale – coi quali peraltro, in via generale, mi trovo abbastanza d’accordo – che tendono a far rientrare tutto o la gran maggioranza di quel che accade a un individuo all’interno della responsabilità personale. Cioè, esasperando: se sei sulla spiaggia e c’è uno tsunami, il fatto che tu sia sulla spiaggia e sia investito dall’onda rientra nella tua responsabilità, magari anche “solo” per ragioni inconsce.

E’ ovvio che io non mi ritrovo in questa interpretazione estrema. Tanto che, a proposito di errori considero che sia sempre importante non perdere di vista anche l’influenza degli altri e degli accadimenti esterni (in questo senso c’è un po’ di differenza rispetto alle circostanze e ai contesti).

Detto papale papale, riguardo un tema che ruota intorno a quello degli uomini sbagliati e di cui spesso parliamo qui, cioè la manipolazione: accade talvolta che una serie di accadimenti e le loro conseguenze portino le persone a essere vittime di altre persone. Quando si è manipolate (o manipolati) si è vittime. E spesso, da vittime si compiono errori.

Ovvio che possiamo ribattere – e ci tocca farlo – che non possiamo pensare di essere vittime tutta la vita e dunque che non possiamo non sentirci coinvolti rispetto alla nostra responsabilità personale. Ma nel momento in cui ti fai tante paturnie e tanti rimuginamenti rispetto agli errori passati e al sentirti un fallimento di donna, per onestà e completezza di informazioni non puoi non considerare l’eventualità di essere stata vittima di altre persone o, anche, perché no, di un accadimento sfortunato.

Nel momento in cui fai una chiara distinzione tra quello che sei, quello che fai (o hai fatto) o quello che ti è successo, il tuo livello di consapevolezza aumenta enormemente e anche il tuo livello di autodeterminazione.

Questo ovviamente riguarda anche quelli che molte considerano errori di seduzione e di attrazione: se talvolta hai commesso errori nella seduzione, questo non significa che tu non sia capace di sedurre.

Certo, tanti sono i dettagli da tenere in considerazione e si può fare, con semplicità. Per questo, per tutte coloro che vogliono liberarsi dai pesi del passato e ritrovare la serenità personale necessaria a iniziare una relazione piena e appagante ho preparato dei percorsi specifici:

I 7 Pilastri dell’Attrazione.

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312 Commenti

  1. Avatar di Alessia

    Alessia 10 anni fa (4 Maggio 2015 0:28)

    @adri: vero, hai ragione, peccato non sia così semplice... Io credo la maggior parte dei rimuginiii e sensi di colpa dovuti ad errori sia legata a doppio filo con la comunicazione. La reputo importante proprio perché so quanto spesso sia interpretativa e quindi per me è vitale che mi possa spiegare così come permettere all'altro di fare altrettanto. Che fai poi quando ti trovi di fronte a muri, a risposte sarcastiche che ti affibbiano colpe o responsabilità perché si parte sulla difensiva? Vero, lasciar correre. Quando però tieni all' interlocutore, che sia tuo amico, la tua famiglia, un partner, diventa più difficile lasciar correre e cercare di non prendersela. E' un esercizio indubbiamente difficile.
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  2. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (4 Maggio 2015 10:56)

    Alessia,nel tuo caso l'errore è proprio il pensare di tenere all'interlocutore.Come fai a tenere ad un uomo che ti ha trattata male? Io ti consiglio di lasciar proprio correre,lasciar perdere,non arrivi da nessuna parte con lui è uno str... .
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  3. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (4 Maggio 2015 12:19)

    @Alessia,io ho conosciuto due ragazze in passato che pur avendo seri problemi di relazione non hanno mai perso la convinzione che fosse tutto il mondo a sbagliare sempre e mai loro. Conplice anche la loro famiglia che era una specie di clan autoreferenziale non si sono mai messe in discussione.Ora so che sono molto felici insieme a persone (amici e partner)della loro specie dopo aver collezionato fallimenti che non le hanno scalfite.Credo che tra essere cosí quasi al livello di organismi monocellulari e torturarsi ci sia una via di mezzo che é quella di pensare piú a noi stesse senza diventare troppo autarchici perché cosí limiteremmo troppo le nostre chances ma senza permettere a chiunque di mandarci in confusione...
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  4. Avatar di alessia

    alessia 10 anni fa (4 Maggio 2015 12:39)

    @Michela2 e Lella: vi rispondo insieme. Condivido entrambi i pareri, comunque mi riferivo a relazioni in generale, anche a livello di amicizia in realtà. Certo è assodato che quello è un capitolo chiuso e come vittima di manipolatore devo andare avanti e basta, coi tempi che servono, però all'epoca ovviamente ci tenevo e ancora di più cercavo in ogni modo di trovare il dialogo per trovare un punto di incontro. Il problema è che ci sono persone, che siano partner o amici, che proprio non vogliono: ci riempiamo tutti la bocca di belle parole sulla libertà di espressione, rispetto delle opinioni etc, ma quando non ti piacciono, differiscono dalla tua o altro le escludi, sminuisci l'interlocutore con giochetti atti a manipolare etc.
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  5. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (4 Maggio 2015 12:41)

    Alessia @ io per esempio ho deciso di lasciar dire a tutti scegliendo poi a cosa dare retta. A volte anche ascoltare chi dice cose non giuste e fare l'opposto aiuta.La comunicazione é ,come dici tu,fondamentale ma non é detto che chi non ti capisce abbia ragione..Il filtro delle esperienze é sempre la tua intelligenza...
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  6. Avatar di Ele

    Ele 10 anni fa (4 Maggio 2015 13:26)

    Leggendo i commenti anche ad altri post sembra che sia così fondamentale avere un uomo nella vita.Io penso che non sia obbligatorio.Non é obbligatorio sposarsi, avere figli.Ho letto di donne che non conoscono uomini, beh il mio dermatologo è uomo il mio dentista anche, nel bar dove vado a pranzo servono 2 uomini e la maggior parte di chi pranza fuori è uomo...Non mi sono mai domandata quale fosse il loro status ma cmq di uomini se ne conosco a bizzeffe!! Ci sono problemi ben più gravi dell'essere single e se si sta con uno stronzo (e si capisce) lo si molla senza lagnarsi!!
    Rispondi a Ele Commenta l’articolo

  7. Avatar di Alessia

    Alessia 10 anni fa (4 Maggio 2015 13:47)

    @lella certo esatto, concordo, lo faccio anche io, mi confronto perché ritengo che chi mi conosce ed è esterno alla situazione riesca a dare un punto di vista che magari io non riesco a vedere e può essere utile, ma ovviamente la decisione e' mia. Quello che mi infastidisce di più e' l'assoluto nel dialogare, il troncare perché si reputa l'altro sia inferiore. Veramente molto triste.
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  8. Avatar di Marco

    Marco 10 anni fa (4 Maggio 2015 13:50)

    Buongiorno a tutti, mi chiamo Marco ho 25 anni ed è la prima volta che scrivo, anche se è da un po' che segue il sito. L'articolo è molto interessante, e per questo mi ricollego ad una frase "Gli errori si commettono, sono inevitabili, hanno delle conseguenze.....". A volte capita come nel mio caso di aver commesso degli errori ed anche abbastanza gravi. Sono stati confessati alla mia ex partner di mia iniziativa e si è dileguata come il vento. Ora mi chiedo: quale è il limite tra le aspettative del partner sul trovare un uomo che sia sempre impeccabile e perfetto, ed un partner che nonostante abbia sbagliato ha cercato di rimettersi in gioco con lei? A volte confrontandomi con colleghe/i noto che ci sia sempre la bacchetta dura sui discorsi con le classiche frasi" Potevi pensarci prima, vuoi uomini siete tutti uguali..", come se nella vita si debba rimanere lindi e perfetti senza mai commettere errori. E nonostante avessi chiesto una seconda possibilità, mi sono ritrovato la porta in faccia..forse è questo che fa più male..
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  9. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:23)

    Marco in definitiva cosa hai fatto?
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  10. Avatar di Valeria87

    Valeria87 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:24)

    Ciao Ilaria e ciao tutti. Marco, immagino che l'errore di cui parli sia un tradimento. E' un argomento sul quale ognuno di noi ha le sue idee. Posso dirti che io sarei per dare "una seconda possibilità", come la chiami tu. MA... Ma penso anche che valuterei bene la situazione. In certi casi, secondo me, il tradimento è un campanello d'allarme del fatto che la relazione è ormai giunta al capolinea. E allora non ha molto senso spendere energie per continuare a tenerla in piedi. Spero di essermi spiegata: non è questione di ergersi a giudice e bacchettare gli altri per i loro errori (cosa che, peraltro, io non ho davvero nessun titolo per fare, visto il mio curriculum sentimentale). E' questione di capire se vale la pena investire ancora nel rapporto oppure no.
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  11. Avatar di alessia

    alessia 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:30)

    ciao @Marco. io credo dipenda da una serie di fattori tra cui la tipologia di errore commesso ma anche lo storico della ragazza (o ragazzo) eh, per cui magari quello che per te è tollerabile per me non lo è e viceversa. ci si può sempre pensare prima ma a mio avviso è una frase che dicono le persone esterne e col senno di poi, spesso capita anche a me di dirlo senza riflettere, è un giudicare, una cosa umana che facciamo tutti quando non si è la parte in causa. Vista la tua età direi che, oltre a dipendere dall'errore, gioca anche l'età e forse l'inesperienza. Ma onestamente senza sapere di più non mi sento di dire che ha sbagliato lei a non darti una seconda possibilità né a dire hai sbagliato tutto te.
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  12. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:37)

    Ele@ hai ragione ma non sempre si usa solo la testa.Non tutte stanno bene da sole .Alcune persone non vivono bene la solitudine e poi invecchiando gli spazi per single si riducono nella misura in cui gli altri sono in coppia.Se confronto la vita di una 35enne che va in disco (ne conosco) e quella di una che allatta un bimbo mi pare piú appagante la seconda. Ovviamente ho fatto due estremi.Io ero una single che andava alle mostre per esempio.e sono una moglie che continua ad essere se stessa...facendo ancora qualcosa solo per se stessa. E' bello amare ed essere ricambiati ed anche avere un complice nella vita .Il succo é che peró tutte devono imparare stare bene da sole anche se non hanno la tua consapevolezza.Per questo scriviamo e scriviamo anche di altri temi....
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  13. Avatar di romi

    romi 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:37)

    no no non voglio che mi si dica niente.io sono molto consapevole ed oggettiva su me stessa.non sto bene a questo mondo.ci sto perche'ci devo stare.faccio tutto quello che c e'da fare,ma il mio posto non e'qua.punto.tutto qua e'una consapevolezza.ma vivo lo stesso.quale sarebbe il mio desiderio?un desiderio che non si e'realizzato,e cioe'fare una mia famiglia.una famiglia sana che per chi ce l ha avuta sana sa cosa significa.e'una cosa stupenda.questo io non sono riuscita a fare e per questo non sono felice.ma non mi crogiolo.una persona deve realizzare se stessa e per me era questa la mia realizzazione,in semplicita'.non per apparire davanti alla societa'che sono in "regola",di questo non me ne frega nulla.per chi m
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  14. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:39)

    Beh Marco, un conto è quando noi rinuginiamo sui nostri errori al punto di fossilizzarci e non andare avanti.Un conto sono le persone con le quali abbiamo sbagliato se decidono o meno di perdonarci.Io posso tradire pentirmi raccontarlo ed essere lasciata all'istante dal mio uomo ( e la persona che mi lascia ha pure ragione).L'importante è che io non stia ogni giorno a rimuginare sul tradimento al punto di non andare avanti con la mia vita.Semmai imparo dall'errore cercando di non commetterlo piu'.Diciamo che gli errori di noi donne non sono solitamente verso gli altri (tradimenti, brutte parole e via dicendo...)sono errori nostri,sbagliati su di noi, che fanno male a noi e poi dopo che sono finiti invece di lasciarceli alle spalle perdiamo ulteriore tempo a cercare di capirli.Ad esempio l'errore di frequentare un uomo impegnato, l'errore di stare con un uomo che ci tratta male, l'errore di sopportare un uomo che frequenta altre...Ci facciamo del male da sole e ci colpevolizziamo anche all'infinito...
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  15. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:41)

    Quindi, Marco, se l'errore che hai fatto tu è stato un tradimento beh l'errore ti è costato la perdita della donna che amavi, hai sbagliato ed hai pagato.Ti servirà da lezione per il futuro.
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  16. Avatar di romi

    romi 10 anni fa (4 Maggio 2015 14:43)

    mi e'partito il commento senza finirlo.immagino che molte mi diranno che ci sono altre cose nella vita,nessuno lo nega,ma non e'la stessa cosa e chi ha avuto la fortuna di avere un modello solido,valido allora capira'.perche'quando si dice "realizza te stessa"perche'nessuno prende in considerazione che anche creare una famiglia non e'una realizzazione?non l ho mai capito.buona giornata a tutte!
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  17. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (4 Maggio 2015 15:08)

    Romi @ anch'io mi sono beccata il meno....Imparare a stare da soli non é soltanto adattarsi e sopravvivere ma é anche trovare del bello ed una realizzazione in altro...arrivando a pensare che nonostante le aspettative possiamo essere felici da soli e vivere senza piú aspettare l'amore...Io avevo fatto cosí.I nostri desideri inconsci non sono una colpa.Lo é non andare oltre....j
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  18. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (4 Maggio 2015 15:26)

    Certo Romi, nella realizzazione di noi stesse possono esserci diverse cose.Il lavoro,le passioni,la famiglia.Io da un po' di anni desideravo un bambino.Quando vedevo un bambino o una donna in dolce attesa provavo un senso di gioia che avrei voluto provare anch'io su di me un giorno.Ricordo che a 28 anni pensavo: "ho ancora una decina d'anni per fare figli..." il mio piu' che un desiderio pareva diventato una corsa contro il tempo...E avevo tanto, tantissimo tempo!!!Poi sono successe varie cose nella mia vita e...Il mio desiderio era fare il tour della Sardegna con la Moto nuova che mi ero comprata...Bene!! ...
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  19. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (4 Maggio 2015 15:26)

    Sono rimasta incinta (senza cercarlo) la moto nuova l'ho usata solo 3 volte prima della notizia e al test positivo ho provato una paura folle di non essere in grado,che era una scelta irreversibile,che la mia vita sarebbe cambiata e che potevamo stare piu' attenti ed aspettare...Beh...Ma non era il mio desiderio?Si desiderano cose alle volte, che non si possono avere in quel momento, un po' a caso, per lamentarsi di tutto il resto che magari è bello,bello comunque...
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  20. Avatar di Lella

    Lella 10 anni fa (4 Maggio 2015 15:42)

    Romi@ una famiglia felice é una grande realizzazione ma piú di altre non dipende solo da noi.Per questo io per anni mi sono imposta di non pensarci per essere libera da sogni poco realistici....Una famiglia richiede responsabilitá da entrambe le parti.Quando mi sono accorta che non eravamo pronti ho sospeso l'idea...Ci sono troppi fattori attorno alla famiglia per averla come obiettivo unico...
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