Coraggio e speranza #buon senso e unità o tutti o nessuno

coraggioOggi parliamo di coraggio e di speranza e parliamo di storie personali e di radici.

Per esempio: tu sai da dove vieni, qual è la tua storia, quali sono le tue radici?

Intendo quelle tue-tue-tue, che sono solo tue e di nessun altro, tanto per cominciare. Ti capita di pensare a te “in prospettiva”, riflettendo di tanto in tanto e rivedendo te stessa adesso, ma rispetto al passato?

Pensi mai a quali sono le origini e le radici delle tue convinzioni e dei tuoi comportamenti?

A quali sono stati e sono i momenti di grande paura e di grande coraggio della tua vita, quelli tuoi personali?

Non mi sto riferendo a niente che abbia a che fare con l’analisi o la psicoanalisi, sia chiaro.

Mi sto riferendo al fatto di concentrarti su di te per conoscerti meglio, stimarti di più, volerti bene e affrontare la vita con il coraggio che di certo hai e che magari non sai di avere.

E, insieme al coraggio, scoprire e diventare consapevole di tante risorse che pensi di non avere ma che invece hai e hai anche messo a frutto, magari nel tuo passato, ma non te ne sei accorta.

E allora pensi di non valere niente e invece vali molto. E pensi di avere solo paura e di non avere coraggio. E, senza che tu lo sappia, il coraggio ce l’hai eccome e il coraggio, soprattutto, te lo puoi dare.

"Per essere felici ci vuole coraggio. Karen Blixen"

Essere consapevoli di se stesse e di quello che si è capaci di fare significa mettere insieme tutto il coraggio che abbiamo, sapendo che il coraggio è una risorsa della quale disponiamo, per natura e per personalità.

Qualsiasi personalità abbiamo. Tutti noi abbiamo coraggio. Anche tu, di certo.

E a che cosa serve il coraggio?

Il coraggio serve, per esempio, a conquistare la propria libertà e mantenerla. E la propria libertà, al giorno d’oggi, è soprattutto libertà di pensiero e di scelta. Libertà di scelte di vita.

La libertà di pensiero non è convincersi che tutti al mondo sono sbagliati o che chi ci comanda non è all’altezza della situazione o che la vita è triste e ingiusta perché il tipo che ti ha abbordato online e non hai mai visto – ma del quale sei già follemente innamorata – sono 48 ore che non ti manda un whatsapp; la libertà non è andare a “vomitare” tutto questo in ufficio – lamentandoti con i colleghi – o su Facebook o  su qualche forum o blog, credendo di aver fatto qualcosa di utile, intelligente o speciale. Originale e controcorrente.

Il coraggio e la speranza: a che cosa servono?

Perché accusare il mondo di non essere alla tua altezza non è la soluzione a una vita meschina e di melma o a un momento di difficoltà.

Avere libertà di pensiero significa usare la propria testa per decidere della propria vita, è adoperare nei modi e nelle direzioni giuste il proprio senso critico, cioè non bersi tutto quello che viene dall’esterno – genitori, insegnanti, vicini di casa, amiche che sanno tutto sui rapporti sentimentali, ma non hanno mai avuto una storia decente, uomini senza spina dorsale che ti vogliono usare, in cambio di paroline da baci perugina che ti fanno sciogliere come burro al sole, pubblicità e comunicazioni manipolatorie di vario genere – ; avere libertà di pensiero significa evitare di farsi trascinare dalla stupidità di massa e dalla paura che diventa terrore e poi cieca aggressività distruttiva.

"La speranza è un rischio da correre. È addirittura il rischio dei rischi. G.Bernanos"

Avere libertà significa staccarsi dal gregge, ma non con l’obiettivo di staccarsi dal gregge giusto per farlo, perché staccarsi dal gregge per poter sostenere di essere vincenti dato che si è “diversi” è, di fatto, rimanere legati al gregge più di prima.

Il nostro mondo è pieno di “originaloni da social network”, “anticonformisti delle parole” e “pecoroni all’incontrario” che credono di distinguersi dal gregge e in realtà desiderano solo esserci dentro, e fanno i “controcorrente” solo perché hanno un disperato bisogno di essere accettati.

Come i preadolescenti e gli adolescenti che per sperimentare se stessi e la propria indipendenza, fanno quelli che vanno “contro” perché hanno il terrore di essere rifiutati.

La differenza è che gli adolescenti e i preadolescenti il proprio coraggio  lo devono ancora scoprire, sono in “costruzione”.

Il coraggio e la libertà ti fanno vivere la vita come tu la vuoi, affrancandoti dalle convenzioni e dalle convinzioni sbagliate, senza farti mettere contro qualcosa o qualcuno, ma solo agendo a vantaggio di te stessa e della tua vita. E questo è ben diverso.

La paura e il nemico invisibile siamo una comunità e vinciamo con ragione e tutti uniti

Dopo molti giorni di riflessione riprendo in mano e faccio un’aggiunta a questo articolo oggi, il 21 novembre 2020, dopo averlo aggiornato il 12 marzo del 2020 quando il nostro paese, l’Italia, si era fermato e ciascuno di noi, ognuno, tutti, abbiamo dovuto cambiare forzatamente stile di vita per sconfiggere un nemico misterioso e invisibile, il corona virus. Il famigerato Covid 19

Il 12 marzo, con un po’ di esaltazione, dichiaravo: “#noineusciremopiùforti.

E scrivevo: “Ce la faremo, è certo, lo prova il fatto che in Cina l’hanno già quasi sconfitto e lo prova il fatto che la vita, anche se con fatica, con impegno, con dolore, vince sempre sulla morte.

Perché siamo nati e siamo vivi per vivere, il nostro tempo, non indeterminato, certo, ma per vivere.

E ce la faremo. Tutto andrà bene. #noineusciremopiùforti”

Oggi, 21 novembre 2020, te lo dico, non sono assolutamente convinta che ne usciremo più forti.

Molte le sono le persone ammalate, molti i morti, tanti di noi sono stati colpiti in prima persona dal virus, altri hanno subito lutti.

Siamo in gravi difficoltà economiche, purtroppo e tra chi mi legge so che c’è chi patisce difficoltà economiche e di salute.

E in più ci sono i negazionisti, quelli che negano, quelli che non ci credono, quelli ai quali non sembra vero.

Ecco, per essere chiara io non mi trovo d’accordo con i negazionisti, e se si negazionista e complottista, sei libera di esserlo e credo che qui non troverai niente di utile per te.

Come capirai dalla lettura di questo articolo, l’avevo scritto quasi 5 anni fa (!!! perbacco, sembra ieri) in occasione di un orribile attacco terroristico, in cui il nemico principale erano uomini che attaccavano altri uomini.

Posso dirlo? Non c’è nulla di peggio di un essere umano contro un altro essere umano.

Ecco perché, venendo a noi, bisogna evitare le persone sbagliate, le persone tossiche, gli uomini sbagliati.

Contro il corona virus ce la faremo. Lo scrivevo a marzo e lo ribadisco adesso. E ce la faremo pagando un prezzo altissimo, inutile nascondercelo.

Abbiamo sofferto, soffriamo e soffriremo.

E ne usciremo solo stando uniti, perché o ci salviamo tutti o non si salva nessuno.

Ciascuno di noi, io per prima, nutriamo preoccupazioni, se non per noi, per i nostri cari, per il nostro lavoro, per il nostro mondo intorno.

Ce la faremo e usciremo cambiati, perché questo è un trauma e i traumi ci cambiano nel profondo e lo stesso capiterà dopo questo passaggio del Covid.

Quello che ho scritto quasi 5 anni fa “contro” il terrorismo e per la vita, vale anche oggi “contro” il corona virus e per la vita.

Il 12 marzo scrivevo: “Sono certa che torneremo più forti, avendo riscoperto valori più alti e più sani, più carichi di amore, pronti a darlo e a riceverlo, questo amore, in maniera più sana e funzionale.”

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

No non sono certa che torneremo più forti e credo che molti perderanno per strada anche quei pochi valori più alti e più sani che possedevano prima, semmai ne avessero posseduto qualcuno.

Credo che sia necessario e indispensabile, invece, armarci di coraggio, pazienza, amore per noi stessi e solidarietà, unità. buon senso e voglia pacifica di lottare pacificamente.

Coraggio. Sono vicina a te, a tutte quelli che mi leggono e porto una parola di incoraggiamento, dalla mia preoccupazione ma anche dal mio coraggio, a tutte voi, a te e a coloro che ami.

#noineusciremopiùforti non è affatto vero. Mi sono sbagliata, è un errore. E’ una stupidaggine.

Invece sostengo che dobbiamo essere razionali, uniti, solidali.

Amorevoli.

Il coraggio: perché ne hai quanto ti serve

Scrivo questo articolo a nove giorni dai fatti di Parigi (e mentre il terrore paralizza Bruxelles): una città meravigliosa – la città più bella e più amata al mondo per antonomasia, una delle capitali della libertà personale e di espressione – è stata brutalmente attaccata. I civili – le persone “come noi”, sono stati aggrediti, feriti o uccisi mentre facevano delle cose normalissime, “come noi”, il venerdì sera, “come facciamo noi” persone normali nelle nostre vite normali: assistere a un concerto rock, guardare uno spettacolo teatrale, pomiciare e flirtare in un ristorantino, passeggiare per strada e godersi una magnifica città (e sempre, pomiciando e strofinandosi e coccolandosi tra mariti e mogli, fidanzate e fidanzati, genitori e figli, anche al di fuori del ristorantino, perché questo è quello che si fa e si deve fare in una vita “normale”, al venerdì sera, molti sono morti o hanno visto morire i loro cari stando vicini e abbracciandosi). E quello che è accaduto, per come è accaduto può fare perdere il coraggio.

Perché si tratta di eventi inspiegabili – apparentemente – e disperanti. Io in realtà li spiego con la psicopatologia che anima gli stronzi, la stessa degli stronzi che ci girano spesso intorno, in ufficio, nel mondo di tutti i giorni e, ahimé, talvolta anche in famiglia. Sono stronzi allo stesso modo, quelli che hanno il kalashnikov e quelli che non ce l’hanno. Solo che quelli che non hanno il kalashnikov hanno armi diverse. Gli stronzi esistono e proliferano, sono in mezzo a noi. E noi dobbiamo avere coraggio. E ce l’abbiamo, tranquilla.

Tornando ai fatti di Parigi viene normale pensare: “allora potrebbe accadere anche a noi, che siamo e viviamo “come loro””. E da qui ecco che i toni che si alzano, la benzina viene gettata sul fuoco dell’emotività, al bar, in ufficio, in famiglia e sui famigerati social network dove l’idiota medio è diventato il vero terrorista mentale. E questo terrorista mentale non è altro che uno stronzo, che va evitato, come tutti gli altri. Con coraggio.

Spesso invece ci si fa “fagocitare” dal mondo degli stronzi e allora che cosa succede?  E’ successo anche che qualche lettrice di questo blog che probabilmente ha passato ore e ore a leggersi tutte le cronache, nei minimi dettagli con il gusto di chi si gode i film dell’orrore, forse per esorcizzare la paura, forse per cercare sollievo all’angoscia attraverso la sensazione del controllo data dall’ingurgitare dettagli, è arrivata qui, colma di ansia e di paura. E ci credo, ragazza mia, se leggi orrore, se guardi orrore, se ascolti orrore, sarai piena di orrore e l’orrore ti inonderà e prevarrà nella tua vita. Riempiendoti di paura e togliendoti la speranza, alla faccia del coraggio.

Questa lettrice che, irresponsabilmente verso se stessa, non ha messo un freno al flusso di orrore, ha chiesto  invece alle altre lettrici pace, tranquillità e serenità.

E’ un atteggiamento comune a molte persone, quello di chiedere all’esterno ciò che non si vuole cercare al proprio interno. Capita spesso che chi si nutre di orrore, leggendo e rileggendo cronache orrorifiche, poi pretenda dagli altri speranza. La vita emotiva delle persone è fatta di questi paradossi.

Allora, io, che non avevo intenzione di dedicare spazio ai fatti di Parigi dato che pensavo di non poter aggiungere molto al gran rumore, alla fine ho deciso di scrivere questo articolo dedicato al coraggio e alla speranza.

Con un duplice scopo: il primo è quello di ricordare a coloro che vengono su questo blog solo ad ammorbarci con i loro dispiaceri di serie B (e forse C, D, fino alla Z), che è necessario, per loro prima di tutto e poi per noi e per un mondo più vivibile, che imparino a considerare se stesse e i loro dispiaceri collocandoli nel “quadro più grande” dell’esistenza (nulla di religioso o di spirituale, per carità, solo concreta realtà). Non ci vuole nemmeno un gran coraggio a farlo.

La vita (perfino quella di queste persone con grandi dispiaceri di serie B e C etc) è molto più ricca e sensata della storiella scema e noiosa con un perditempo che non  risponde su whatsapp. Prima lo si capisce, prima si raggiunge la felicità. Il secondo scopo di questo articolo è dare coraggio e speranza a tutte quelle persone che vivono un momento di difficoltà personale o che sono state toccate nel profondo da quanto è successo anche perché magari-chissà-forse ciò che è successo nel pubblico, alimenta e si aggiunge, per loro, ad ansie preoccupazioni già precedenti, più private (vi sono vicina, care mie, avete la mia comprensione).

Il fatto è che per raggiungere pace, tranquillità e serenità, per avere coraggio in un momento difficile e per nutrire la speranza, è necessario che ognuno faccia la propria parte. Il coraggio e la speranza non te li puoi aspettare dagli altri – che si cagano sotto più e sono più inadeguati, vigliacchi e disperati di quanto pensi di essere tu – ma li devi nutrire in te stessa, coltivare, far crescere. In che modo?

Il coraggio nutre la speranza

Ti dò il mio “metodo” se si può chiamare così e ti anticipo che di motivi per avere paura ne ho anch’io. Per esempio vivo tra due grandi città che sono nel mirino dei terroristi. Non possiedo un’auto e la metropolitana è il mio mezzo di trasporto preferito. Mi trovo spesso in posti affollati. E ciononostante non ho paura. O meglio, ne ho, ma come altre volte nella mia vita, ho deciso che gli stronzi non prevarranno, perché di paura ne ho avuta tanta nella mia vita, tante volte e per tante ragioni (alcune sensate, altre meno sensate) e alla fine, una soluzione è sempre saltata fuori. Ne sono uscita. So anche che la paura non lascerà mai del tutto me, come non lascerà mai del tutto nessun altro essere umano normale e sano e quindi preferisco che i miei valori resistano di fronte a chi mi vorrebbe far paura (e talvolta me la fa). E così ho scoperto che alla fine, con la mia paura addosso e insieme al mio coraggio, riesco a nutrire la speranza. Anche quando grandi motivi per sperare non ce ne sono.

"Coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega. Antonio Albanese"

Ma dov’è che andiamo a recuperare il nostro coraggio, dato che sì, il coraggio ce lo possiamo dare e soprattutto già lo abbiamo ma non lo sappiamo?

Incomincia a considerare tutte quelle situazioni in cui ci vuole coraggio e ci è voluto coraggio e tu ce lo metti o ce lo hai messo…

Il coraggio serve per darsi il tempo e il modo di trovare l’uomo giusto, senza dover cadere tra le braccia del primo cascamorto che passa di lì per paura di rimanere sole, perché prese dall’ansia mortale di essere vecchie, perché la mamma mi considera una fallita o gli uomini una zitella acida o le amiche sono tutte sposate o fidanzate e il venerdì non so con chi andare a mangiare una pizza e mi tocca stare sul divano da sola.

Il coraggio serve per abbandonare situazioni e relazioni squallide o di abuso o sterili e avvilenti anche se – come tante situazioni sterili e avvilenti – portano dei vantaggi collaterali a chi ha modi disfunzionali di amare e di farsi amare. Il coraggio serve per lasciare situazioni disfunzionali e magari una casa in cui si è abitato per tanti anni e una certa tranquillità economica (che spesso è dipendenza economica, un’ottima scusa per mantenere la dipendenza emotiva e rimanere inchiodate e fare una vita d’inferno, raccontandosi che non si può ambire a nulla di meglio e di più).

Speranza: da dove viene

Il coraggio serve quando l’uomo che credevi fosse per sempre ti lascia.

Il coraggio serve per iniziare una separazione e un divorzio; per presentarsi in un aula di tribunale dove si decide del tuo futuro e di quello dei tuoi figli. Il coraggio serve per allevare i propri figli in una coppia a metà o tutte da sole.

Il coraggio serve per decidere di iniziare una relazione (di quelle vere, non di quelle da whatsapp), per sposarsi, per pensare di avere un figlio, per portare avanti una gravidanza, per entrare in sala parto e soprattutto per uscirne, con quella nuova vita con te, della quale sarai responsabile per un bel po’.

Il coraggio serve per affrontare una interruzione di gravidanza, che sia in solitudine o in coppia. E tutto quel che ne consegue.

Il coraggio serve per accompagnare i figli a scuola e nelle loro frustazioni e difficioltà normali che per te sono terribili (e per loro anche).

Il coraggio serve per andare a trovare i propri genitori e accorgersi che negli anni il tempo è passato, sì, anche per loro, anche per mamma e papà, ma è meglio che tu faccia finta di non accorgertene, ancora per un po’.

Il coraggio serve per affrontare i grandi lutti e le perdite della vita. Serve per andare a fare un esame (all’università), un altro esame (in ospedale) e per andare a sapere come è andata. Quanto coraggio ci vuole in entrambi i casi!

Il coraggio serve quando ti licenziano, quando decidi di lasciare un “posto fisso” e per aprire la tua piccola (o grande impresa). Il coraggio serve in un colloquio di lavoro. Il coraggio serve quando ti sta venendo il ciclo e sei piegata in due dai dolori e devi fare quella presentazione importante davanti a capi e colleghi.

"Senza la speranza è impossibile trovare l’insperato. Eraclito"

Il coraggio serve nelle riunioni in cui sei l’unica donna e i tuoi colleghi fanno battute sessiste e offensive, e no, scusa, magari no, c’è un’altra donna in riunione e sta dalla “loro parte” e ridacchia e si scoscia, la cretina, e fa battute ancora più sessiste del più stronzo sessista cretino in sala, perché come ci sono gli stronzi e i cretini ci sono pure le stronze e le cretine.

Il coraggio ci vuole per scoprire che il tempo passa anche per te, che il tuo corpo cambia e tu cambi. Ce la farai?

Sono un sacco le situazioni in cui ci vuole coraggio e tu, le tue situazioni-coraggio le conosci meglio di me e meglio di chiunque altro. E sai bene che hai affrontato un sacco di situazioni-coraggio, quando avevi tanta tanta paura e avresti voluto fare di tutto tranne che affrontarle. Le hai affrontate. Punto. Bene, male, così-così: fatto sta che le hai affrontate.

E allora, da dove viene la speranza, per te, per il tuo futuro e per quello dei tuoi figli? La speranza ti giunge proprio da questo coraggio, anche se temi di non averlo e di non averlo mai avuto.

Viene dal fatto, che nella vita – nella vita di tutti – accade che ci sia della melma. Talvolta si tratta di piogge torrenziali di melma, talvolta solo di schizzi. E, la melma c’è, sopravviene o accade, nella vita di tutti. Tu non hai l’esclusiva. Perché la melma fa parte della vita. E se prendi consapevolezza che la melma fa parte della vita e accetti, sembra strano ma la speranza – sana – aumenta .

Poi la speranza viene dalla considerazione che, facile o difficile che sia, questo mondo è pieno di opportunità più di qualsiasi altro mondo in qualsiasi altro tempo. Viene dal fatto che la nostra vita media si è allungata e la nostra qualità della vita è aumentata talmente che possiamo contare su molte svolte e molti cambiamenti radicali nella nostra esistenza individuale.

Viene dal fatto che tu – e anch’io e tutti noi – abbiamo più risorse positive di quanto lontanamente sospettiamo e l’unica cosa da fare è vivere un giorno alla volta con in testa l’idea chiara che sono i nostri valori quelli che portiamo avanti, costi quel che costi (e in mezzo ai valori ci siamo noi), alla faccia degli stronzi di ogni colore e provenienza.

Aspetto i tuoi commenti, aspetto le storie di tutte quelle volte che hai avuto paura e hai sperimentato il coraggio.

(Si astengano le finte disperate da Facebook e da Whatsapp, che quelle si danno arie da donne che soffrono ma sono bambine che non sanno che cosa sia l’amore, quindi difficile che lo sperimentino davvero).

Abituiamoci a mettere a tacere le stupidaggini – da dovunque provengano – e perseguiamo il nostro interesse e i nostri principi, con equilibro e con fiducia nelle nostre risorse personali. Questo significa avere speranza e coraggio. E vincere il terrore.

#stiamouniti

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297 Commenti

  1. Avatar di Gea

    Gea 9 anni fa (4 Gennaio 2016 13:33)

    Cara Francesca, se tu fossi un uomo di 52 anni ti porresti queste domande? Penso di no. Perché te le poni tu? Reset and go! Un abbraccio :-)
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  2. Avatar di francesca

    francesca 9 anni fa (4 Gennaio 2016 12:53)

    scusami ma davvero non so a chi chiedere . tu pensi che una donna possa a 52 anni avere una relazione felice , non di ripiego?' e cosa dovrebbe fare cercarlo o aspettare che sia lui a corteggiarla?insomma a 52 anni si puo ancora credere al grande amore che non si è mai vissuto perchè per mancanza di autostima ci si è sempre sintonizzate sulla frequenza delle relazioni sbagliate? e poi se vedi un uomo di piace per esempio lo puoi corteggiare tu? Ma quali sono i presupposti per far si che lui ti noti o meglio come fare per indurlo a corteggiarti ......insomma senza forzare e senza pressare nulla?????
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (4 Gennaio 2016 13:36)

      Francesca, se vuoi le risposte, prendi qualche post del blog e comincia a leggere. Anzi, fai le cose per bene: comincia a leggere la guida gratuita "Come Attrarre la Persona Giusta per Te in 11 Passi". La scarichi dal sito, inserendo nome e email.
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    • Avatar di helen

      helen 9 anni fa (4 Gennaio 2016 13:44)

      Eeeeeh la richiesta del tutorial su come corteggiare e farsi corteggiare è dura a morire. Un po' come i vecchi manuali di bon ton.Adesso c'è pure la richiesta per fascia d'età? Tesoro io ho 50 anni e non ho mai pensato che ci sia un modo diverso di interessarsi a una persona a seconda della classe anagrafica. Forse quando avrò il diabete declinero' gli inviti in pasticceria. E quando sarò all'ospizio ci darò dentro da matti con la sedia a rotelle per farmi inseguire dai vecchietti.
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  3. Avatar di marianna

    marianna 9 anni fa (29 Gennaio 2016 11:58)

    Eh... di coraggio ce ne vuole tanto... lavorare su se stessi è un impegno che dura tutta la vita. Fatte salve le situazioni cui ci si riferisce nell'articolo, che sono oggettive e concrete, ci sono anche un mare di altre problematiche che di coraggio ne richiedono a mazzi. Uscire dalla dipendenza emotiva e non sapere da dove partire, nè se si arriverà mai al traguardo, per esempio. E farlo con la consapevolezza che è un atto di riguardo verso se stesse e non un mezzo per attrarre la persona giusta, perchè, diciamocelo, la persona giusta potremmo non incontrarla comunque. Il superamento di certe dinamiche è una condizione necessaria ma, ahimè, non sufficiente. Devo dire onestamente che ho superato un disturbo da attacchi di panico, disturbi alimentari vari, ma questo della dipendenza affettiva mi pare davvero lo scoglio più grande. Lasciare delle briciole di amore per cercare un amore vero che forse nemmeno c'è.
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (29 Gennaio 2016 12:22)

      Cara Marianna, sii fiera per le tue prime e importanti vittorie: non é cosa da poco aver superato disturbi alimentari e attacchi di panico! Come hai saputo vincere queste due battaglie, riuscirai a vincere anche la terza. Pazienza, amore per te stessa e perseveranza sono le tue alleate... e con loro anche la dipendenza affettiva diventerà un lontano ricordo. Forza e coraggio! :-)
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  4. Avatar di Monichina

    Monichina 9 anni fa (28 Novembre 2015 21:18)

    @Gea, ti auguro tutto ciò che desideri, te lo dico col cuore. Io continuo a leggere il blog anche se non commento più perché non ho nulla da dare a nessuno e sono una lagna :P (ma ne uscirò) . Sono entrata solo ed esclusivamente per dirti che mancherà la tua persona qui dentro, perché si, le strigliatone di Ilaria mi fanno un gran bene, ma tu entri proprio dentro con la tua dolcezza, tocchi delle corde profonde e " tiri fuori". Mi dispiace che tu vada via ma tanto tanto, sei una bellissima luce quando a volte non vedo. Ecco mi sono commossa... Ti abbraccio fortissimo. Ciao!!!
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (12 Dicembre 2015 9:53)

      Ciao Monichina, ti ringrazio di cuore per il tuo augurio. Ogni tanto qualche apparizione sul blog la faro' (come adesso), lavoro e progetti permettendo. Sono contenta che le mie parole ti facciano bene. Io ho il mio modo di esprimere le cose, altri le esprimono diversamente, ma se il contenuto é lo stesso, cioe' valido, é importante andare oltre la forma. La "durezza" di Ilaria (sul blog, non penso sia cosi nella vita, 24h/24!) mi sembra necessaria alla sua missione. Oltretutto, lei non attacca mai chi scrive, ma i comportamenti, le azioni e le parole di chi scrive... e le idee balzane, negative e autosabotanti che sono all'origine di parole, azioni e comportamenti
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (12 Dicembre 2015 9:58)

      (Ops, il messaggio é partito prima di finirlo). Questa "durezza" é benefica, contrariamente a quella che possiamo avere noi (e permettere ad altri di avere) nei nostri confronti. Vedila come una medicina amara ma salutare. Un grande abbraccio e coraggio! :-)
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (12 Dicembre 2015 10:09)

      @ Gea, ci sono persone che preferiscono compatimento e pacche sulle spalle, che le rinforzano nelle loro posizioni insane e le autorizzano a non muoversi. Queste persone possono tranquillamente togliersi di torno perché io non ho voglia e intenzione di dedicare a loro alcuna missione (ecché, credono di potermi trascinare nello schema del "povera me"). Davvero, si tolgano di torno, perché occupano spazio, tolgono energie a tutte e soprattutto non capiscono niente di quel che si dice qui (ed è per questo, che essendo distruttive su tutto - a partire dalla loro vita - vengono qui a rompere l'anima). Lo sto già facendo e lo farò con maggiore attenzione: selezionerò i commenti in base a quanto propongono soluzioni, sono collaborativi ed esprimono una reale propensione a stare meglio. Sfoghi e lamentele saranno eliminati. Volete rovinarvi la vita e ammorbare gli altri? Fatelo altrove.
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    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (12 Dicembre 2015 12:35)

      Si, Ilaria, penso che se uno ne sente il bisogno (a volte si deve fare, purché non diventi un habitus mentale, ma una sana espressione di rabbia e dolore occasionale e non cronica) debba sfogarsi in privata sede... e poi venire qui con mente lucida e determinata. Ieri ho conosciuto una ragazza italiana, parente acquisita di una mia amica che vive in patria. Tutto quello che ho visto in comune tra noi erano l'età e la nazionalità. Per il resto, ho ravvisato pochissima autostima e una forte tendenza a farsi abusare in ogni campo della sua vita, nonostante sia una ragazza bella, intelligente e spiritosa. Sono tornata a casa con un senso di malessere, molto simile a quello provato un paio di giorni fa in pausa pranzo con delle colleghe che si lamentavano dell'età che avanza (37 e 40 anni rispettivamente) e di non aver figli perché manca loro "lo strumento" ( :O )... E un malessere simile l'ho provato le ultime volte che ho visto il tipo con cui uscivo. A me dispiace sinceramente che ci sia gente che sta male, pero' tutti abbiamo le nostre sofferenze e debolezze, e reagire si puo' e si deve. Percio' non mi considero insensibile ed egoista se, vedendo rigidità e negatività intorno a me, preferisco girare al largo. Grazie, ancora e sempre, per il tuo lavoro! ;-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Titania M.

      Titania M. 9 anni fa (17 Marzo 2016 14:55)

      Oh my god. Ci sono cascata anch'io. È venuto anche a me da pensare" forse, in quella tale occasione, Ilaria è stata troppo dura, in fondo si tratta di persone che soffrono...". Mi è scattato automatico l'impulso "pacca sulla spalla"! Poi ho pensato a tutte le volte che, finora, mi è capitato di pensare " poverino/a" di qualcuno: poverino/a, soffre, e giù a tollerare lagne, traccheggiamenti, ricatti emotivi, atteggiamenti passivo-aggressivi...perché poverino/a, soffre, non si rende conto, non è consapevole...e intanto mi lasciavo allegramente (?) succhiare il sangue da simili vampiri emotivi, per giunta colpevolizzandomi se alla fine mi sentivo talmente esaurita e svuotata da dovermi allontanare, magari accusata, più o meno velatamente, di "abbandono nel momento del bisogno" (un momento di bisogno che poteva durare da anni!!). È proprio vero che a volte bisogna fare attenzione ad accostarsi a qualcuno che sta affogando, perché potrebbe trascinarci giù con sé! Meno pacche sulle spalle e ciascuno si rimbocchi le maniche, perché se è vero che nessuno si salva da solo, vale altrettanto "aiutati che il ciel ti aiuta". Questo se vogliamo crescere, ovvio. Grazie per quest'ulteriore occasione di consapevolezza e costruttiva autocritica! :)
      Rispondi a Titania M. Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 9 anni fa (17 Marzo 2016 15:34)

      Te pensa che ci sono quelle che vengono massacrate di botte (oppure da terribile violenza morale) e si rialzano solo per assistere il “poverino”.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Titania M.

      Titania M. 9 anni fa (17 Marzo 2016 15:21)

      Quanto ci frega la fede malsana nell'abnegazione sentimentale come virtù. Anche essere "stronze", cioè tutelarsi, spesso richiede una vagonata di coraggio, perché ci trasmette di noi un'immagine in contrasto con la " versione ufficialmente approvata", l'unica in base alla quale (soddisfacendo le altrui aspettative, tenendoci a disposizione, anteponendo i bisogni dell'altro ai nostri) pensiamo di valere qualcosa come persone. Signùr quanta paura del giudizio, tanto peggio se introiettato.
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  5. Avatar di Eil

    Eil 9 anni fa (22 Marzo 2016 21:49)

    Mi sono appena riletta questo articolo e, come la prima volta, mi sono commossa. Grazie Ilaria! E grazie anche a me stessa per tutte quelle volte in cui ho avuto coraggio e che hanno nutrito la speranza che sento questa sera, nonostante tutto :).
    Rispondi a Eil Commenta l’articolo

  6. Avatar di Shy

    Shy 8 anni fa (3 Luglio 2016 15:53)

    Sì e questo "odio" mi nasce da questi pensieri...che non ho tutti i giorni, ma che quando si ripresentano sono violenti e ti spezzano. Eppure io dentro di me so di valere. Ho delle ambizioni, ho i miei studi quasi terminati, la laurea si avvicina, i sogni sono ancora lì. Eppure quando sento queste cose ricado in un'apatia, un grigiore, che tutto mi sembra privo di senso. Rendersi conto di stare male ancora per mezze calzette è umiliante e mi toglie le energie. Un giorno mi sveglierò e sarà tutto un enorme chi se ne importa, ma cosa deve accadere perché questo giorno arrivi, se è così difficile credere di valere qualcosa dopo tutto questo tempo? Purtroppo le basi non ci sono, sono sempre stata insicura di me stessa, figuriamoci adesso,quindi il lavoro è doppio e ho paura di sfiancarmi e non farcela, di portarmi sempre questo peso dietro del "la tua storia è finita da un pezzo e solo tu ne risenti, sei patetica."
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

  7. Avatar di Shy

    Shy 8 anni fa (3 Luglio 2016 14:56)

    Cara Ilaria e care voi , oggi ho "ripassato" questo articolo perché ancora (e mi odio tantissimo per questo) non riesco a non cedere alle ricadute. Mi riprometto di stare bene, di non pensare, poi arrivano le persone a rincarare la dose. "Ieri ho visto il tuo ex a un concerto con lei, ma tirati su, erano zitti ognuno per i fatti propri, te l'ho voluto dire per tirarti su, erano veramente ridicoli". Si okei, tante belle cose, ma io ci rimango male lo stesso e inizio a chiedermi perché dopo un anno io ancora ci soffra da farmi chiudere lo stomaco a sentire queste notizie. Quasi un anno. Perché ci metto così tanto? Ho paura a pensare che sia perché non ho distrazioni intorno, non ho fatto nuove conoscenze nè tantomeno mi sento pronta a una storia. Tutto il resto invece va bene. Eppure non è abbastanza per darmi il coraggio e la speranza appunto. Penso : guarda come vanno a gonfie vele, guarda come si è rifatto una vita mentre tu, nonostante i tuoi sforzi ancora non ne sei uscita e non hai trovato nessuno che ti apprezzi. Un pensiero che mi logora e che mi fa pensare di valere meno di lui. Mi sento come in un vicolo cieco ogni volta che penso di stare andando verso la direzione giusta. E allora corro qui a sfogarmi con voi e a cercare un conforto. Perché non passa? Sono veramente stanca di combattere ogni giorno e poi scoprirmi ancora debole a queste notizie. Grazie per avermi ascoltato, un abbraccio a tutte.
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 8 anni fa (3 Luglio 2016 15:17)

      Non passa perché ti odi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Tania

      Tania 8 anni fa (3 Luglio 2016 16:17)

      Guarda, se ti consola io ci ho messo due anni a riprendermi da una relazione a ritrovare la voglia di rimettermi in gioco. E ti dirò, mi ha fatto un gran bene starmene da sola per tanto tempo. Secondo me sbaglia solo punto di vista: tu pensi una cosa del genere "Nessuno mi vuole", ma ti sei chiesta se al momento c'è qualcuno che tu vuoi? O se ti senti di nuovo pronta a rimetterti in gioco? Avere una relazione tanto per dimostrare al proprio ex o ad altre persone che "ci si è rifatti una vita" non vale la pena, è solo un invito ad altri guai e fallimenti.
      Rispondi a Tania Commenta l’articolo

    • Avatar di Lu

      Lu 8 anni fa (3 Luglio 2016 17:35)

      Cara Shy, mi dispiace molto che tu stia soffrendo. Se può farti sentire meno sola ti dico che soffro un pò per un tipo anche io. E anche io cerco un conforto qui su. E quasi sempre lo trovo, ogni volta in maniera molto diversa!:)! Forse, dovresti solo accettare che stai soffrendo, accettare il dolore e non respingerlo. Che ti importa che è quasi un anno? Ripetertelo serve solo a generare ansia e ulteriore sofferenza. Datti tutto il tempo che ti serve. Trattati con gentilezza, ecco. Cerco di farlo anche io, è molto difficile, spesso fallisco. Bisogna provarci però!:)! Suggerire poi agli amici di infierire il meno possibile sarebbe un ulteriore passaggio, non saprei. Inoltre, tu hai un tuo proprio valore, se anche fosse minore del suo che ti importa? Invece di logorarti potresti provare a farlo esprimere al meglio! Un abbraccio!
      Rispondi a Lu Commenta l’articolo

  8. Avatar di Shy

    Shy 8 anni fa (4 Luglio 2016 11:36)

    Mi sono dimenticata di ringraziarvi per le vostre risposte @tania e lu, buona giornata!
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

  9. Avatar di Shy

    Shy 8 anni fa (3 Luglio 2016 20:25)

    Eh sì ci ho pensato e so che non sono pronta per una storia. Però il contrasto è anche il fatto che probabilmente, una distrazione anche piccola potrebbe aiutarmi a smettere di focalizzarmi sulla solita persona. È come un gatto che si morde la coda però. Una situazione che mi sta diventando pesante, e che voglio debellare, ma non trovo il modo giusto.
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 8 anni fa (4 Luglio 2016 12:19)

      Ciao Shy, finché ti focalizzi sul problema non vedrai la soluzione. La soluzione é più alla tua portata di quanto tu creda! Vivi la tua vita e ti renderai conto che il problema... non esiste, perché non sarà più tale ai tuoi occhi, avendo smesso di pensarci. Agli amici "donna Prassede", di' che NON HAI BISOGNO della telecronaca commentata della vita del tuo ex con la sua nuova tipa, perché NON TE NE FREGA NIENTE se l'han visto scazzato o contento, con una donna o con cento, con un bimbo in braccio o ridotto uno straccio, se é diventato pastore luterano o se va al gay pride vestito da indiano. Guarda, te l'ho pure scritta in rima! ;-) Un abbraccio :-)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  10. Avatar di Shy

    Shy 8 anni fa (4 Luglio 2016 18:04)

    Ahah mi sono fatta anche una risata Gea! Grazie! Andrò avanti vivendo la mia vita e lasciando che questi giorni un po' più bui passino :) prima o poi arriverà la famosa luce in fondo al tunnel.
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

  11. Avatar di Margherita

    Margherita 8 anni fa (24 Maggio 2017 11:56)

    A proposito di coraggio e di ricominciare vorrei riportare questa esperienza. Questa mattina un collega ha invitato a scuola tre giocatori della squadra di basket in carrozzina, che hanno raccontato la loro esperienza e hanno poi giocato coi nostri ragazzi, simulando una partita in carrozzina. Fa riflettere, in particolare, la risposta alla domanda -Cosa è cambiato rispetto a quando giocavi in piedi?- : Non è cambiato nulla. Non mi sono mai posto il problema degli spettatori, che potessero vedere una cosa diversa. La mia concentrazione è sempre rimasta focalizzata sul gioco, sul mio obiettivo che era solo quello di fare canestro. Tanto quanto prima. Il coraggio, la forza di volontà, è proprio vero, esistono dentro di noi. Quando l'obiettivo è chiaro e ben definito, emerge questa capacità in noi di non guardare in faccia niente e nessuno, pur di raggiungerlo. Quando avviene un cambiamento, bisognerebbe non dimenticare quello che siamo veramente e non dimenticare quelli che erano i nostri obiettivi. Gli obiettivi restano gli stessi, è forse solo il modo di raggiungerli che cambia.
    Rispondi a Margherita Commenta l’articolo

  12. Avatar di Federica

    Federica 7 anni fa (9 Giugno 2017 10:41)

    Ciao Ilaria, potresti scrivere un articolo sui valori personali, quelli a cui accenni nell'articolo? "l’unica cosa da fare è vivere un giorno alla volta con in testa l’idea chiara che sono i nostri valori quelli che portiamo avanti, costi quel che costi"
    Rispondi a Federica Commenta l’articolo

  13. Avatar di Irene1980

    Irene1980 7 anni fa (22 Agosto 2017 6:11)

    Grazie...solo questo.:)
    Rispondi a Irene1980 Commenta l’articolo

  14. Avatar di Gea

    Gea 7 anni fa (10 Aprile 2018 12:14)

    Cara Ilaria, torno a commentare questo articolo perche' ieri sera ho appreso che uno dei miei alunni e' annegato in un fiume sabato scorso. Il corpo non e' stato ancora ritrovato e la madre spera in un miracolo purtroppo improbabile. Capisco il delirio di questa povera madre perche' ho perso un figlio alla nascita e so che si puo' davvero sclerare. Sono distrutta e anche i miei alunni, che rivedro' in classe domani. Tra ieri e oggi sto piangendo tantissimo, ma domani spero di essere piu' forte per poter confortare i ragazzi. In Francia tendono ad anestetizzare il dolore: l'adulto dovrebbe restare calmo sempre e comunque per rassicurare i ragazzi. Conoscendomi, so che non rischio di fare una crisi di nervi e persino in frangenti tragici della mia vita ho saputo andare avanti senza esplodere in pubblico, ma non escludo che per la forte commozione qualche lacrima possa venir giu' e non vorrei nemmeno reprimerle se dovesse accadere proprio davanti agli alunni, perche' credo sia un segno di umanita', ma al tempo stesso vorrei far coraggio ai ragazzi. Peraltro, anche se siamo obbligati alla laicita', nel chiuso dell'aula vorrei lasciar liberi i ragazzi di pregare, se ne sentono il bisogno. Avrei bisogno di un tuo parere. Grazie di cuore e buona giornata.
    Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (10 Aprile 2018 12:24)

      Io penso che la commozione non sia dannosa, anzi sia empatica, puoi stemperare la commozione delle lacrime con delle parole di cordoglio che esprimano il tuo dolore, accanto al loro, senza prendere la scena e far presente che quello che è accaduto è tragico e incomprensibile, che è importante prestare attenzione a se stessi e alla propria vita, proprio perché vale ed è preziosa, che purtroppo la vita è fatta di questo e che vivere significa gioire e talvolta soffrire. La sofferenza aiuta a fermarsi per riflettere sull'importanza e il valore della vita, che va sempre esaltato e che la morte di una persona cara ci deve spronare a vivere con più entusiasmo e più gioia. Per l'eventuale preghiera, sentirei, se condividi la classe con colleghi, che cosa hanno fatto o faranno gli altri insegnanti, per evitare contraddizioni o sovrapposizioni e anziché menzionare la possibilità di pregare, se ti sembra il caso, invitare a un laico e intenso momento di silenzio o, al contrario, se qualcuno vuole esprimere un breve pensiero o una considerazione sull'amico o un incoraggiamento agli altri, permettergli di farlo. In realtà se desiderano pregare lo possono fare a casa, nel luogo di culto che frequentano o al funerale del compagno, che prima o poi ci sarà.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 7 anni fa (10 Aprile 2018 15:30)

      Cara Ilaria, ti ringrazio molto per la risposta che mi conforta tanto in questo doloroso momento. Anch'io penso che le lacrime non vadano represse e mi rassicura che anche tu le veda come un segno di empatia. Un primo scambio con gli alunni e' avvenuto via mail: sono stati alcuni di loro, e non il liceo, ad informarmi della tragedia, perche' non volevano che lo scoprissi domani brutalmente arrivando a scuola, e gli sono molto grata per questa attenzione. A una delle alunne che mi ha scritto era stato detto di contattarmi per sapere cosa ne pensassi di organizzare qualcosa in memoria delle sfortunatp ragazzo. Un altro alunno accennava all'idea della preghiera senza comunque proporla. Nelle mie intenzioni, vorrei dire ai ragazzi di esprimersi come meglio sentono: nel silenzio, nel pianto, disegnando o scrivendo, eventualmente anche sul blog che ho creato al liceo (un blog ad uso scolastico, non pubblico) e al quale i ragazzi contribuiscono. Ieri notte ho pubblicato sul nostro blog un breve testo in memoria del povero ragazzo. La preghiera e' vietata nelle scuole francesi e l'80% dei miei colleghi (per tacere della preside) non ci pensano proprio, pero' mi e' venuto in mente di autorizzarli se ne sentissero il bisogno, ripensando che due settimane fa, durante il minuto di silenzio per il colonnello e le altre vittime del tragico atto terroristico che sapete, uno dei miei alunni, un bravo ragazzo alquanto devoto, stava bisbigliando una preghiera muovendo appena appena le labbra e io non me l'ero sentita di vietarglielo. Il piu' difficile sara' per i ragazzi (tra cui un altro mio alunno) che erano presenti alla disgrazia e si sentono in colpa per non essere riusciti a salvare il loro compagno... Ci vorra' tanta forza d'animo, da parte di tutti, alunni ed insegnanti. Grazie ancora del tuo sostegno e dei tuoi consigli, un abbraccio.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (10 Aprile 2018 15:32)

      Se qualcuno bisbigliando o pensando recita una preghiera, che lo faccia. Visto il divieto, eviterei di proporla.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 7 anni fa (10 Aprile 2018 15:35)

      Si, infatti piu' che proporla vorrei far capire loro che possono sussurrare una preghiera se lo vogliono. Grazie ancora!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  15. Avatar di Emilia

    Emilia 6 anni fa (26 Agosto 2018 15:12)

    Splendido articolo. Grazie Ilaria, grazie.
    Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  16. Avatar di pamela

    pamela 5 anni fa (12 Marzo 2020 15:55)

    Grazie Ilaria, me l'ero perso questo post STUPENDO. DENSO. VERO. Il coraggio io personalmente credo di averlo piu' che mai ora ...sola coi miei due bambini, mi divido tra lavoro ( sono obbligata come pubblico ufficiale ) e casa. cerco di non portare e trasferire paure angosce, e fare cn loro tante cose tra cui i compiti...la sera crollo presto ...per forza ma sono fiduciosa e in fondo al cuore serena. Certo non avere un compagno in un momneto come questo potrebbe risultare pesante...E' pieno di leoni da tastiera che ormai schivo come proiettili,ma il mio cuore vuole crederci ancora . Nel frattempo Vi abbraccio e abbracciamoci tutti virtualmente. Grazie Ilaria
    Rispondi a pamela Commenta l’articolo

  17. Avatar di Angy

    Angy 5 anni fa (13 Marzo 2020 17:26)

    Ciao Ilaria.. Ciao ragazze.. Una domanda che magari non c'entra con questo post o forse si.. Un uomo che è stato sbagliato per te e ha avuto comportamenti irrispettosi e non ha dimostrato di saper amare.. In questo periodo che stiamo vivendo.. Può essere che cambi in meglio? Perché io ho sempre dubbi a sbagliare in amore e ora che ho preso la decisione di mettere un punto dopo irrispetto e comportamenti di tradimenti vari non vorrei cadere nella maggiore debolezza di nuotare nei dubbi..
    Rispondi a Angy Commenta l’articolo

  18. Avatar di London

    London 9 anni fa (4 Gennaio 2016 14:03)

    ah ah ah, Helen mi hai fatto ridere. La scena dell'ospizio è il top! Grazie :-)
    Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di Angy

      Angy 5 anni fa (13 Marzo 2020 21:54)

      Me ne rendo conto.. Grazie❤️
      Rispondi a Angy Commenta l’articolo

    • Avatar di Nimue

      Nimue 5 anni fa (16 Marzo 2020 23:45)

      Ciao Emanuele, so della tua situazione perché leggo sempre i vostri commenti. Ho parlato della mia proprio per farti capire che non esprimo un giudizio avendo le spalle coperte. Per dieci anni ho dedicato ogni mia fibra a reinventarmi, a ricostruirmi una vita, un'identità, a creare un lavoro dal nulla per cui ho investito ogni risorsa, sudando, un lavoro che mi rendeva davvero felice e realizzata. Oggi ho un pugno di mosche in mano. Non entro nemmeno io nel merito di questioni politiche perché non è senz'altro questa la sede. Posso solo dirti che nessuna delle persone che conosco pensa che il 3 aprile andremo a fare la gita fuori porta o che ci aspetti un periodo roseo. Siamo tutti spaventati e preoccupati a morte. Persone che conosciamo sono ricoverate. Ho persone che amo che sono dall'altro capo del mondo in una zona altrettanto critica. A me è di conforto sapere che mia madre una volta al giorno si divaga perché non si sente sola o vedere persone che si fanno coraggio dalla finestra. Penso che ognuno trovi la sua cifra per affrontare questo momento. Non volevo in nessun caso dar vita a una polemica per cui ti mando un abbraccio e la chiudo qui. Un abbraccio grande anche a tutt* voi, è bello sapere di avere questo sostegno prezioso e questa rete di affetto. Grazie a tutt* e soprattutto grazie Ilaria :)
      Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (17 Marzo 2020 13:56)

      Ciao Nimue, Figurati nessun interesse ad aprire una polemica. Vedremo alla fine tutta questa solidarietà, questo spirito nazionalistico e balletti se ci sarà ancora quando le persone andranno a bussare alla porta della azienda a cercare lavoro. Vedremo lì l'ipocrisia e l'individualismo sommersa da ballo e canti. Vedremo.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

  19. Avatar di Gea

    Gea 5 anni fa (12 Marzo 2020 19:23)

    Cara Ilaria, non ho mai sentito i francesi elogiare gli italiani come in questo momento! Molti ricordano la saggezza dei divieti italiani post-Tchernobyl mentre Mitterrand diceva che l'anticiclone delle Azzorre aveva deviato la nube tossica 😑. Il liceo in cui lavoro e' chiuso dal 2 al 23 marzo perche' si trova in un focolaio della regione limitrofa (il primo morto francese viveva proprio li) e lavoro a distanza con gli alunni, come ho gia' fatto in tempo di neve abbondante. Quella folle della preside oggi ha fatto ritornare a scuola il personale amministrativo (solo una segretaria si e' rifiutata di obbedire) e vorrebbe farci venire a scuola per i consigli di classe, ma io non mi muovo e spero che la chiusura venga prorogata. Gli ospedali non hanno abbastanza mezzi e qui a Parigi di misure serie non se ne sono ancora prese (solo oggi hanno chiuso un'universita' quando dovrebberlo chiudere tutte), eppure ieri ho scoperto che (come sospettavo!) ci sono persino piu' casi nella regione parigina che nella regione dove si trova il mio liceo. Le municipali e l'economia sembrano contare piu' di tutto il resto. Sto limitando le uscite, non sono scesa in Italia da Capodanno e non ci rientro finche' non passa l'emergenza, ma mi chiedo fino a quando la Francia terra' la testa sotto la sabbia. Cinque anni fa ho definitivamente accantonato l'idea di prendere la doppia cittadinanza, schifata da come i vari governi francesi abbiano preparato il terreno ai terroristi gia' in anni lontani, quando io ero una bambina piccola che non poteva bere latte ne' mangiare fragole per via della nube tossica, mentre i miei coetanei transalpini si... e ora molti di loro hanno problemi di tiroide. Su France Info c'e' un intervista all'inviato Paolo Levi che parla di come l'Europa debba riscoprire il valore della fraternita'. Lucidita', saggezza, prudenza, pazienza e umanita' nutrono il coraggio ed aiutano ad andare avanti. Spero che Macron metta da parte gli interessi economici e faccia la cosa giusta. Un grandissimo abbraccio a te e a tutti i lettori che lottano a casa.
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    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (12 Marzo 2020 21:40)

      Macron ha fatto un passo importante: scuole e universita' chiuse fino a nuovo ordine... Per il resto, tocchera' ai cittadini essere prudenti. Mi spiace che i miei cari debbano stare in pensiero per me come lo sono io per loro. Andiamo avanti, con prudenza e pazienza. Forza e coraggio a tutti!
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    • Avatar di Ally

      Ally 5 anni fa (13 Marzo 2020 0:10)

      Cara Gea, prenditi cura di te. Io sono forzatamente a casa da ieri vista la sospensione delle attività commerciali e sono in pensiero a vari livelli, mantenendo però sempre fiducia ed ottimismo per il futuro. Questo periodo di blocco forzato credo sia una opportunità per tutti noi nel piccolo e spero che insegni qualcosa nel grande. Coraggio a tutti, vi abbraccio a distanza sicura!
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (13 Marzo 2020 8:12)

      Cara Ally, grazie di cuore! Abbi cura di te e coraggio per la pausa forzata al lavoro. Fai benissimo a tener alti l'ottimismo e la fiducia e come te penso che in questa situazione eccezionale e per molti aspetti penosa sia un'opportunita' per trovare in se' risorse insospettate, migliorare se stessi e in parte anche la societa'. Forza e coraggio e un abbraccio a distanza!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela B

      Emanuela B 5 anni fa (15 Marzo 2020 9:54)

      "...Give me hope, help me cope, with this heavy load trying to touch and reach you with heart and soul..." George Harrison
      Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (16 Marzo 2020 0:36)

      Questa quarantena in solitaria mi pesa molto, non so a voi. Sto leggendo, sto cucinando, sto pulendo, riordinando, studiando, giocando, scrivendo, cantando...eppure mi sento un peso sul cuore. Non è solo ansia per la situazione che stiamo vivendo, la paura del contagio, di ascoltare il bollettino quotidiano e scoprire che sono morte altre persone. Quello spaventa e intristisce. Stare qui da sola e isolata mi dà un senso di vuoto e profonda tristezza. Vorrei non avere questi pensieri e poi mi ritrovo a discutere con un quasi sconosciuto su fb delle tematiche attuali e mi dispiace che decida di chiudere i contatti solo perché non gli do ragione. La gente è strana, io sono strana. Siamo in un momento delicato e difficile e io mi sento anche superficiale ed egoista perché mi sento sola.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (16 Marzo 2020 14:02)

      Ciao Vic e un saluto a ognuno di voi. Le tue sensazioni sono come le mie. Gli italiani stanno sottovalutando ciò che sta succedendo. Soprattutto in termini socioeconomici post virus. Canticchiano sui balconi senza rendersi conto che stiamo scivolando un disastro. Le conseguenze saranno disastrose nel nostro paese che era già gravemente corrotto. Il mio non è pessimo e solo una visione lucida della situazione. Posso anche sbagliare ma chi si immagina che il 3 aprile potrà continuare la solita vita si illude. Come si illude che a ferragosto sarà bello tranquillo ad arrostirsi al sole.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Nimue

      Nimue 5 anni fa (16 Marzo 2020 19:58)

      Ciao Emanuele, se canticchiamo sul balcone non è perché non abbiamo contezza di cosa ci penda sul capo o per superficialità. È esattamente il contrario. Io, in questa situazione, non lavoro e non sono pagata ma ci sono situazioni molto più gravi delle mie e soprattutto la gente muore, ogni giorno. Io la notte prima delle 5 non riesco ad addormentarmi perché sono schiacciata dell'angoscia (non quella lavorativa) e ogni notte ho paura di addormentarmi perché ho paura che al risveglio ci sarà una nuova, ulteriore brutta notizia. Mi risveglio nemmeno due ore dopo, di soprassalto, con la tachicardia. Il giorno ho un peso così grande sul petto che il più delle volte vado in apnea. E non c'è nulla che possiamo fare. Possiamo solo stare a casa, aspettare e cercare di non crollare, di essere centrati e lucidi. Quella mezzora al giorno ci facciamo coraggio gli uni con gli altri, comunichiamo solidarietà, vicinanza, calore. Queĺla mezzora al giorno le persone anziane si sentono meno sole, rincuorate, per loro è un momento di allegria e di distrazione. Se la gente esce mezzora al giorno sul balcone non è perché sottovaluta le cose ma perché sta provando a sopravvivere e a dare forza agli altri.
      Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (16 Marzo 2020 21:43)

      Ciao Nimue, Anch'io sono a casa senza lavoro e stipendio. Il discorso dei balconi e fuori luogo. Tu probabilmente hai coscienza e consapevolezza ma temo che la maggioranza delle persone non ha ben chiaro cosa sta succedendo. Da noi e ancora più sentita la situazione per come è messo il nostro a paese a più livelli da molto tempo. Non è una situazione che si risolve con qualche balletto è ridicolo. Qui c'è da indignarsi di fronte a un qualcosa che ci sta portando e raschiare il fondo del barile. Tra 3 mesi saremo morti di fame e di di stenti altro che. Tutto si sta formando tutto. E qui si balla sui balconi ? Ridicolo. Non voglio fare un discorso politico perché è fuori luogo. Ma la mia visione è dettata dai numeri e parlano chiaro. Le aziende non hanno fieno in cascina per tirare mesi e mesi. Si c'è un intervento economico ma è inadeguato. C'è da incazzarsi altro che ballare. Sarà peggio del 2008 molto peggio in quanto allora quanto meno si poteva muovere il culo fuori casa e darsi e fare. Io è un mese che non dormo e quando mi capita giusto qualche ora. Sono incazzato perché non è possibile tutto questo. Non nel 2020 non con la tecnologia e i mezzi che abbiamo. Davvero qualcuno pensa che tra 3 settimane e tutto risolto ? Ci vorranno mesi e forse per l'estate inoltrata qualcosa cambierà. La situazione è grave c'è poco da ballare. Scusate ma io sto ribollendo.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (16 Marzo 2020 23:06)

      @Emanuele Ma sei incazzato con chi, scusa? E' una pandemia, mica uno scherzo. E' come un'altra guerra mondiale, ci rialzeremo ma sarà dura, durissima, e dovremo rimboccarci le maniche tutti. Se ne uscirà con l'aiuto e la fatica di tutti. Se qualcuno balla, lascialo ballare. Male non fa.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (17 Marzo 2020 11:44)

      @Vic, Perché sono incazzato e con chi ? Con chi sta gestendo questa situazione e con chi ha eletto certi personaggi. Invece di stare sui balconi che si informi la popolazione su cosa sta accadendo. Servono medici e infermieri e il governo dice "assumiamo personale " già peccato che l'inquadramento previsto è da liberi professionisti o cococo. E se si ammalano sostituiti al volo con altri senza tutela. E mancano i DPI. Ricordati Vic che gli stessi che oggi sono sui balconi a ballare domani finito tutto saranno gli stessi a rompere le scatole su quanto è aumentato questo o quello. E vergognoso cosa sta succedendo, e tieni presente che ogni anno in Italia muoiono quasi 50000 persone per sispi. Ovvero entrano in ospedale per fesserie e ne escono morti per infezioni varie come è successo a mio zio nell'autunno scorso. Ora aggiungi i tagli alla sanità oltre a i dati sopra riportati e ci si rende conto di cosa stiamo vivendo realmente.
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (17 Marzo 2020 14:20)

      Non c'è niente da incavolarsi, non è il momento, non bisogna cercare i colpevoli, è tempo perso non serve a niente, bisogna darsi da fare, e nel nostro piccolo vuol dire essere responsabili. Vivo in Lombardia e sono chiuso in casa con i miei familiari unico modo per poter essere d'aiuto al personale sanitario che non ne può più, non sono incazzato, devo restare in casa? è una cosa che và fatta e basta. Il momento è grave ma passerà, e lascerà una scia sottile di dolore, niente di eccezionale beninteso, la maggioranza di noi fra un paio d'anni ne avrà un ricordo sbiadito e ricorderà soprattutto il fastidio di esser stato confinato in casa, senza lo spritz o il caffè in compagnia, solo in un numero, tutto sommato ristretto, di persone vivrà il ricordo della perdita di un proprio caro, in primis nonni e nonne il più delle volte spariti senza nemmeno un saluto. Questa non è una guerra, è molto meno, i numeri non sono comparabili, questa è la vita, non sempre fila tutto liscio, a volte qualche incidente accade, ma noi dobbiamo imparare dagli sbagli, dalle esperienze e migliorare la nostra esistenza. Nessuna paura ma tanta responsablità, un abbraccio a tutte/i Fabio
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (17 Marzo 2020 20:46)

      Anch'io attendo il parere più autorevole di Ilaria. Comunque @Fabio, in realtà è una guerra, perché ci attende una recessione pesante. @Emanuele, adesso siamo ancora in piena emergenza, la gente continua a morire, ad ammalarsi, c'è il rischio che il contagio si estenda al resto del Paese. Non è il momento per i discorsi politici. Anche se, a onor del vero, questo governo sta almeno provando a fare qualcosa. La manovra è senza dubbio insufficiente, ma questo non è un terremoto o un'altra calamità naturale che riguarda un territorio circoscritto. Dopo questa tragedia, tutti gli italiani saranno con le pezze al sedere, tutti, non solo i lombardi. E pensare di varare una manovra che consenta a ciascun cittadino o nucleo famigliare di riprendere in mano la situazione lavorativa in scioltezza è, purtroppo, utopia. Dovremo rialzarci in parte da soli. Meno male che perlomeno non ci trattano come cavie.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (18 Marzo 2020 8:07)

      Non vedo una situazione economica così grave, non è una guerra, è una pausa forzata, le strutture fisiche economiche sono integre e resteranno tali, il personale rischia una riduzione che comunque è minima, al massimo circa il 3-5%. Il problema alimentare semplicemente non esiste, ma è una situazione inesplorata perché la nostra pausa economica non è solitaria, è globale e questo fa' la differenza, non esiste chi è sano e approffitta della situazione, sono tutti in crisi e chi sta già meglio ha tutto l'interesse ad aiutare gli altri, vedi la Cina che ha già superato il problema e si sta organizzando per ripartire, il mercato, l'economia non sono morti, sono solo momentaneamente congelati. Probabilmente si apriranno nuove opportunità di lavoro, nasceranno priorità diverse, se faremo tesoro di questa esperienza, il mio è un discorso abbastanza cinico, non cito il dolore i sentimenti, la paura ma è questo il momento di agire con responsabilità e freddezza, non dobbiamo trasmettere apprensione ai nostri cari, solo sicurezza e abilità ad adattarsi ai cambiamenti senza perdere la certezza che è un momento passeggero. Un grande abbraccio a tutte/i, Fabio.
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (18 Marzo 2020 11:52)

      @Fabio, Non scherziamo per favore non vedi una situazione economica così grave ? Quindi gli aiuti stanziati dal nostro governo e dagli altri e per sfizio ? E grave Fabio molto grave. Giusto per fare precisazione: i beni durevoli vedi automobili per esempio ( le grandi aziende automobilistiche sono ferme) possono recuperare nel tempo. Non compro oggi l'auto ma posso tra 6 mesi e magari a fine anno le aziende pareggiano. Per i beni non durevoli non è così. Cosa facciamo una volta superato questo momento? Andiamo tutti i giorni al ristorante così c'è il recupero per i ristoratori ? Prendiamo un aereo ogni giorno tutti quanti e le compagnie aeree si di prendono ? A me ridanno i soldi che ho perso ? Per favore non diciamo eresie.
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (18 Marzo 2020 14:27)

      Emanuele inizio con il tuo esempio, il ristorante: è previsto che ogni lavoratore compreso il gestore riceva circa 600€ che bastano per vivere in casa, fuori tutto congelato, nessun guadagno per chiunque, poi passato il momento si riprende a guadagnare o a perdere, come prima, il ristoratore non deve riprendere niente, è stato fermo come tutti noi, non ha speso e non ha guadagnato, non ha alcun diritto ad alcun rimborso che non riguardi spese sostenute nonostante il fermo, sta in casa e aspetta che passi. Le compagnie aeree idem, al personale soliti 600€ per vivere come tutti, alla compagnia poco e niente perché un aereo fermo non consuma kerosene e non riceve manutenzione, tutte le compagnie sono nella stessa situazione e perciò nessuno perde fette di mercato, per te come a tanti altri stesso trattamento, tanto non devi andare da nessuna parte e a stare in casa si spende poco, non perdi dei guadagni, li postici ed è ben diverso, il tuo lavoro non lo fa un altro quindi non lo puoi perdere, lo rimandi e basta. Quello che si fa oggi è per evitare il più possibile vittime, se si facesse come, stupidamente e cinicamente prospettato in Inghilterra la mortalità sarebbe attorno al 5 % che non cambierebbe seriamente nessuna economia, riduzioni di personale anche maggiori sono state fatte per anni, se poi consideriamo che la maggioranza dei colpiti sono persone in pensione, il danno è ancora minore. Scusatemi, per queste mie considerazioni ciniche. P.S. gran parte dei nostri anziani campa con circa 500€ al mese Fabio
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (18 Marzo 2020 15:32)

      Fabio, Sono 600 euro una tantum per marzo. Comunque al solito è ancora tutto troppo fumoso questo intervento economico. Lasciamo perdere qui questa conversazione sono già fin troppo furioso in quanto ciò che mi spetta di diritto come competenze di febbraio lo ricevo al 50 percento. Evidentemente non è chiaro agli italiani cosa sta succedendo e in che misura. Lasciamo perdere e basta.
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (16 Marzo 2020 15:35)

      Ciao Vic, a mio parere non sei né strana né egoista nel pensare che ti senti sola e disorientata. Accidenti, questa situazione è capitata tutta in un momento e dalla tua vita quotidiana ti sei trovata a casa, senza quasi contatti, per la maggior parte del tempo. E' un bel cambiamento da digerire! Il punto però è che non sei davvero sola, ma anzi ci sono un sacco di persone che si sentono allo stesso tuo modo. Questo non per minimizzare come ti senti, ma anzi per dire che in un certo senso possiamo sentirci parte di una comunità più ampia . Se vuoi, possiamo ritrovarci qui sul blog per scambiarci idee su cose da fare, o magari darci suggerimenti su film, libri o serie da vedere per poi scambiarci pareri. Tipo che ci diciamo tutti di vedere un film alla sera e il giorno dopo lo commentiamo. Ci sono anche un sacco di iniziative online riguardo al fare yoga o sport, per esempio. Non sarà essere insieme fisicamente, ma almeno a distanza possiamo mandarci un segno di vicinanza! Un abbraccio.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (16 Marzo 2020 17:52)

      Silvia, anche tu sei a casa, intendo nel tuo appartamento? Chiuso anche lì?
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    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (16 Marzo 2020 21:42)

      Sì, Ilaria, da venerdì scorso anche il Belgio ha iniziato ad adottare le stesse misure che in Italia. Al momento i negozi sono aperti solamente dal lunedì al venerdì, ad eccezione di farmacie e supermercati o altri punti vendita alimentari che possono rimanere aperti anche durante il fine settimana. Tutti gli eventi sono posticipati o cancellati, e siamo tutti incoraggiatissimi a lavarci le mani costantemente, igienizzare e mantenere una 'distanza sociale'. La carta igienica è un bene di primissima necessità che, ironicamente, è mancante in moltissimi supermercati qui in Belgio ;) Dal punto di vista lavorativo, anche i dipendenti delle istituzioni sono fortemente incoraggiati a lavorare sempre da casa. Da questo lato io mi ritengo anche piuttosto fortunata perché sono in un istituto che è piuttosto attrezzato per il telelavoro e, anzi, alcuni colleghi lo fanno tutta la settimana anche in condizioni normali. Rimane forte lo scompaginamento di trovarsi da un giorno all'altro a casa, su questo non c'è dubbio. Hi visto che ci sono sempre più iniziative online che tengono accesa la comunicazione tra le persone ed il sentirsi parte di un insieme, come ad esempio lo yoga o altre pratiche, fare musica e condividere video, oppure visite online a musei o attrazioni. Mi danno un sacco di speranza.
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    • Avatar di M&M

      M&M 5 anni fa (17 Marzo 2020 16:45)

      Ciao Silvia, ho molti amici in Belgio (nelle Fiandre) che in questi giorni si sono preoccupati per me. Li ho ringraziati e spiegato loro la situazione in modo realistico. Mi è parso di capire che ancora (probabilmente come avevamo fatto qui in Italia) non abbiano realizzato la gravità di ciò che sta accadendo. Non so se sono loro, in particolare, o è un atteggiamento diffuso. Tutelatevi, mi raccomando. ;)
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    • Avatar di London

      London 5 anni fa (17 Marzo 2020 15:49)

      Ciao Ilaria, e tu come lo stai vivendo questo periodo di emergenza? Mi piacerebbe conoscere il tuo parere a proposito. Spero tu sia a Londra (anche se purtroppo credo arriverà anche lì) e non in Lombardia al momento. Speriamo che passi in fretta e che la gente usi la testa e segua le indicazioni. Ciao, un abbraccio.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (17 Marzo 2020 15:53)

      Sono a Milano, nel centro dell'epicentro ;) Sto bene, di salute e tra poco vi dico come sto vivendo questo periodo di emergenza. Esprimerò anche il mio parere anche se ho deciso di andarci piano con i pareri. Per quanto riguarda Londra di sicuro arriva e stanno prendendo provvedimenti tardivi e inadatti. Ci sentiamo presto, scrivo quanto prima.
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    • Avatar di London

      London 5 anni fa (17 Marzo 2020 16:21)

      Ah, proprio nel centro : O! Sono felice che tu stia bene, non vedo l'ora di leggere il tuo parere. Un abbraccio e a presto! : )
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    • Avatar di Doris

      Doris 5 anni fa (17 Marzo 2020 19:05)

      Ciao Ilaria e ciao a tutte e tutti. Un abbraccio a chi ha paura, a chi è arrabbiato (che è la stessa cosa) e a chi si sente assediato. Emanuele, come te senza reddito. Con mutuo, debiti, figlia, genitori anziani e fragili. Ti auguro di trovare un equilibrio in questo disastro. Baci...
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    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (16 Marzo 2020 21:07)

      Grazie Silvia e grazie a tutti :* Facciamoci forza, ora l'importante è uscirne in salute e pregare che le morti a causa del virus cessino. Poi penseremo al lavoro. Silvia io domani mi do alla pittura, pur non sapendo dipingere. Ma so disegnare e quindi poi devo solo "riempire" :) Un abbraccio a tutti
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (16 Marzo 2020 17:04)

      Non sei sola, qui sei in un gruppo di persone che si aiutano a vicenda nonostante non si conoscano di persona. Forza, andiamo avanti, si può fare, un grande abbraccio, Fabio.
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    • Avatar di Nimue

      Nimue 5 anni fa (13 Marzo 2020 11:27)

      Buongiorno Gea, ti sono immensamente vicina. Per chi è in un altro stato e lontano dai propri cari ora è veramente durissima. Ti abbraccio forte con la speranza che un po' di calore arrivi anche da un abbraccio virtuale.
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (13 Marzo 2020 13:18)

      Finalmente anche in Francia misure ristrettive. Coraggio Gea! Un abbraccio
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (13 Marzo 2020 14:05)

      *restrittive
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  20. Avatar di Emanuele

    Emanuele 5 anni fa (18 Marzo 2020 15:36)

    Aggiungo solo questo: il ristoratore paga le tasse a prescindere che lavora o meno. E quest' ultime sono solo posticipate. Mi spieghi dove prende i soldi se non incassa? Fabio è il mio mestiere l'economia ed evidentemente non è il tuo.
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