Come superare la paura, anche quando sembra impossibile. O almeno, provarci

come superare la pauraCome superare la paura?

Oggi, primo giorno che metto mano a questo articolo, è il 25 marzo 2020.

Per molti giorni non ho scritto nessun articolo.

Semplicemente, la settimana scorsa, non me la sono sentita.

Poi, due giorni fa, ho incominciato a pubblicare di nuovo, due nuovi articoli.

Se mi leggi in questi giorni (primavera del 2020) sai perfettamente di che cosa sto parlando.

Non solo lo sai, lo provi sulla tua pelle e nel tuo corpo, nel tuo cuore e nelle tue emozioni.

Se non mi stai leggendo in questi giorni, ma un po’ più in là, te ne ricordi bene.

Puoi continuare a leggere o smettere subito.

Qui di seguito troverai alcune considerazioni che probabilmente possono esserti di supporto e altre che possono irritarti.

Scegli tu, perché sei libera.

Nessuno di noi possiede la verità. Non di certo noi esseri umani, che prima di tutto siamo fragili.

Siamo fragili,  da molti punti di vista.

Per esempio uno degli aspetti che ci rende fragili è che tutti, tutti indistintamente, siamo profondamente ignoranti.

Le verità che ci preme di più conoscere sono quelle che più si ostinano a sfuggirci.

Perfino le verità su noi stessi, quelle che non ci piacciono e che noi neghiamo a noi stessi o che più o meno onestamente cerchiamo di conoscere, non ci sono chiare.

Molto spesso non siamo in grado  di vedere nemmeno l’evidenza dei fatti, per il bisogno di “evitamento” (cioè perché, di fatto vogliamo a “tutti i costi” non vedere) e per l’ostinazione con cui vogliamo scansare quello che può costarci dolore e fatica.

Per esempio, in condizioni di vita “normali”, può capitare che non riusciamo a vedere il fatto che in azienda le cose non vadano più come prima e che forse rischiamo il licenziamento.

O il fatto che forse la nostra coppia non funziona più o non ha mai funzionato.

Oppure, andando più nel semplice, il fatto che il salotto di casa nostra debba essere imbiancato di nuovo, perché è al limite della “sostenibilità ambientale” :D .

Sono tutti dati reali che spesso tendiamo a negare, perché non vogliamo accettarne le conseguenze e il dolore e la fatica che queste conseguenze ci possono portare.

Neghiamo.

Quante volte ti è capitato di negare di avere a che fare con (l’ennesimo) uomo sbagliato?

Te lo dico io, se forse stai negando anche questo. Moltissime volte.

Quando abbiamo paura neghiamo la realtà

Dicevo, quindi, che nessuno di noi possiede la verità e nemmeno io.

Anzi, di certo io meno, molto meno di altri.

Oggi scrivo per la prima volta sul tema del Covid-19 e della cosiddetta “quarantena”.

Scrivo per dire la mia, anche se una “mia” definitiva non ce l’ho, a essere sincera.

Non ho scritto prima perché non me la sentivo e non sapevo che cosa dire e che cosa fare relativamente alla questione, qui sul blog e con le mie lettrici.

Potevo scrivere solo dei soliti argomenti? Non me la sentivo.

Potevo affrontare la questione di petto? Mi sembrava inopportuno, avevo le idee ben poco chiare.

Praticamente tutti sui mezzi di comunicazione si sono “buttati” subito sul tema, è diventato un tema pervasivo.

Che ci ritroviamo dappertutto.

Che avevo da dire, io?

Che opinione ho, io?

Mah…

Non ho ancora chiarito molto la mia posizione sul tema, nemmeno con me stessa, quindi  avverto: “Non seguitemi, mi sono persa anch’io”.

Qui non troverai risposte certe.

Nel  mio vagare in cerca di una direzione, ho considerato un po’ quello che mi accade intorno e che osservo.

Tento di ascoltarmi, come credo facciamo in molti, e cerco in me valori ai quali appoggiarmi.

Qualcuno ha anche iniziato a chiedermi pareri (venite da un nudo a vestirvi, come si dice) e soprattutto io sento un dovere morale verso chi mi legge di offrire, se mi è possibile, un supporto emotivo e alcune linee guida per assumere un atteggiamento mentale utile in questo momento.

Qui di seguito metterò in fila una serie di riflessioni su quello che osservo riguardo a ciò che sta succedendo.

Riflessioni diverse, che possano essere spunto per una maggiore e migliore comprensione di quello che stiamo sperimentando dal punto di vista emotivo.

Considerando che anch’io, come tutti, sto affrontando qualcosa di totalmente nuovo (beh, questo perlomeno è interessante, siamo i primi a vivere una situazione come questa) e che anche le mie emozioni sono forti e oscillano.

Come superare la paura insieme

Potrebbe diventare, questo, un articolo che aggiorno di tanto in tanto con nuove idee e riflessioni sul tema, un articolo che tu puoi commentare di giorno in giorno scrivendo le tue esperienze riguardo questa fase della tua e della nostra vita.

Quando questa questione è venuta alla luce, per qualche giorno io sono stata tra quelli che con determinazione e pervicacia pensava tra sé e diceva ad amici, parenti e vicini: “E’ una sfida! Ne usciremo più forti e più belli di prima”.

Poi mi sono detta: “Ma che ‘azz vai dicendo?! Ma ti rendi conto?! Ma proprio tu?! Come ti permetti?! Ti rendi conto che mentre tu stai dicendo in giro che torneremo più forti e più belli di prima c’è gente che sta morendo in mezzo a mille sofferenze e in solitudine e gente che vede morire i propri cari?! Ma stai un po’ zitta!”

Già: “Prima de parlar, tasa”, diceva la nonna. Prima di parlare, taci.

Atteggiamento che molti di noi dovrebbero assumere molto più spesso di quanto fanno. Non solo in questa situazione.

A partire dalla “classe dirigente”. Esperti, giornalisti, politici.

Gli esperti che avevano garantito, meno di un mese fa, che sì, vero, il virus c’è, ma in Italia non arriverà, noi non lo permetteremo.

Lo scemenzaio al quale siamo stati sottoposti e saremo sottoposti in questi giorni e in quelli a venire, sarà sconfinato come mille universi messi insieme.

La paura di certo non placa la voglia di dire scemenze, anzi.

Del resto bisogna riempire giornali, trasmissioni intere, pagine e profili social, blog.

Riempirli di notizie e di aggiornamenti ogni minuto e quindi le scemenze abbondano, perché riempiono spazi.

Fanno intrattenimento.

E le persone, nell’inattività forzata e prese dall’angoscia, cercano notizie e rassicurazioni di continuo e quindi bisogna dar loro di che nutrire l’angoscia e anche di che placarla.

Poi ci sono i sapientoni da tastiera, gli esperti da poltrona, coloro che non hanno titolo e non hanno titoli, che immaginano complotti, condividono fake news (bufale), hanno risposte certe su tutto pur non sapendo niente di niente, tranciano giudizi e sanno perfettamente com’è andata.

E’ colpa dei settentrionali, dei podisti, dei runner, dei “vecchi”, dei “cinesi”, dei tagli alla sanità.

E’ un complotto. Ci sono stati degli errori. Hanno costruito un virus in laboratorio. Non è vero che uccide.

Ci stanno manipolando.

Oppure: uccide solo gli anziani e le persone con malattie pregresse.

Scusaaa?!

E dunque?!

Perché, un anziano vale meno di uno meno anziano e una persona con malattie pregresse, chi se ne frega che muoia?

La paura ci trasforma

Ma da dove vi vengono certi pensieri?

Non vi balza in mente, a voi sputasentenze che:

a) la vita di tutti è sacra e dobbiamo, come essere umani, contenere il dolore fisico e morale nostro e altrui

b) quella persona anziana o malata potrebbe essere un tuo caro, tuo nonno o tua nonna, tuo zio o tua zia, tuo padre o tua madre, il depositario o la depositaria di una memoria unica e irrinunciabile, un creativo/a con idee straordinarie, uno scienziato con in mente una scoperta rivoluzionaria o un persona di buona volontà che con generosità si dà agli altri

c) che a furia di ragionare in questo modo un giorno, probabilmente non tanto lontano, sarai tu a essere considerato/a un/a cittadino/a e un essere umano che vale la pena scartare?

Come è possibile che queste, che sono le basi della nostra civiltà e della nostra cultura, non siano le idee dominanti e predominanti nella mente di ciascun cittadino della nostra nazione?

Ve lo dico chiaro: commentate come volete, ma “bufale” o sconsideratezze non verranno passate.

A proposito di scemenze: questa non è un’influenza o poco più di un’influenza.

Per quanto se ne sa, ci sono gli asintomatici, quindi è anche meno di un’influenza.

Ecco perché questo virius è così insidioso, dato che le malattie più insidiose sono proprio le asintomatiche, quelle che non danno sintomi.

Infatti il dolore, che ci piaccia o no, e la sofferenza, sono per lo più funzionali.

Cioè hanno una loro utilità.

Ci segnalano che qualcosa nel nostro corpo o nella situazione in cui siamo immersi non va come dovrebbe.

Non avere sintomi non è utile. E’ come avere una bomba a orologeria sotto pelle e non saperlo.

E’ una terribile astuzia di questo virus.

Ecco perché non possiamo uscire di casa, non perché, come ho letto e sentito “siamo sotto sequestro a casa”, “siamo agli arresti domiciliari”, “hanno esagerato” e “stanno limitando le nostre libertà personali”.

No, è per tutelare la salute di TUTTI NOI.

Anche la tua, di te che ti credi invincibile e non credi ai danni che può fare questo virus.

E’ chiaro il concetto?

In un mondo di persone adulte ciascuno da sé dovrebbe capirli questi principi e da sé decidere di starsene a casa per proteggere se stesso e gli altri.

Non dovremmo avere bisogno delle ordinanze, noi che ci vantiamo di essere libbberi dddemmmocratici, quando in realtà dimostriamo di non avere la più pallida idea di concetti quali libertà e democrazia.

Invece siamo dei bambinetti sciocchi, degli adolescenti “ribelli” che vanno a fare la corsetta di nascosto o la spesetta del furbetto (che miseria, ragazzi) e mi è toccato vedere sindaci e presidenti di regione parlare e inseguire i loro concittadini come se fossero studentelli delle scuole medie.

Sì, tanti omoni e donnone ripresi dal loro sindaco o dal loro presidente di regione, che deve trattarli come un papà che richiama i figli viziati e incoscienti, perché loro, in modo autonomo, non riescono mica a capire che determinate cose vanno fatte, punto e basta!

Orde di adolescenti indisciplinati che non hanno capito né il buon senso, né il principio di responsabilità.

Io, che ogni giorno leggo e sento raccontarmi da donne comportamenti inspiegabili di certi uomini che un giorno dicono: “Ti amo. Sei la donna della mia vita!” e il giorno dopo scompaiono nel nulla.

Sono gli stessi, eh!

Gli stessi che pestano i piedi con il sindaco quando li richiama alle ordinanze, perché loro vogliono uscire a comprare un pacchetto di caffè o a giocare a ping pong sulla spiaggia.

Lo stesso vale per le donne, si intenda. Ho visto e sentito cose anche da donne, che, ragazzi…

Ma dài!

Alle prime notizie di questa epidemia, mi son detta: “Molti capiranno, matureranno, cresceranno”.

Mi correggo. Non sarà così. Per niente. Gli idioti e gli stronzi (uomini e donne) tali rimarranno.

Il virus darà una spinta alla maturità, alla crescita e al cambiamento di coloro che già hanno il potenziale.

Gli altri continueranno a comportarsi da bambini capricciosi e mai cresciuti, esattamente come prima.

Così rispondo per l’ennesima volta alla domanda che molte donne si pongono su pseudo-partner inaffidabili: “Lui cambierà?” “No! Non cambierà!”

Non cambierà finché non sarà lui a volerlo disperatamente e sarà difficile anche in quel caso.

Ma questi tipi egocentrici, immaturi, incapaci di amare, cioè di guardare al di là del proprio naso, di solito sono “per sostanza” refrattari, cioè ostili, a cambiare le proprie inclinazioni.

Non solo non cambieranno, ma proprio perché sono così non cambieranno. Punto.

Tu, invece, che magari sei una persona fin troppo responsabile, con fin troppo rispetto degli altri e molto altruista, puoi cambiare?

Sì. Se lo decidi, se ti prendi sul serio, sì. Perché la tua indole è già un’indole che ha una direzione “positiva”.

Con un potenziale di trasformazione.

Questo mi dice la mia esperienza.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Crudo, diretto, tranchant.

Questo è un momento doloroso per tutti, per alcuni di più, per altri di meno, ma doloroso lo è per tutti.

E’ la grande paura

E’ anche una grande opportunità per operare una trasformazione positiva su se stessi, sulle proprie vite, sul proprio destino.

Il virus è velocissimo e ha la prerogativa di colpirci in quella che è una delle funzioni tra le più essenziali alla vita.

La respirazione.

Eh sì, cari, possiamo vivere qualche giorno senza bere e molti giorni senza mangiare.

Pochi secondi senza respirare.

Ci sono altri dati inquietanti sulla malattia. Non voglio insistere, li trovi dappertutto.

Facciamo la nostra parte, seguiamo le regole. Stiamo a casa.

Non facciamo i “furbetti” della passeggiatina, della spesina e della mascherina.

Che la mascherina non serve a proteggere te (semmai fa peggio, ti dà un’idea di falsa protezione) e si deve saper usare, sennò è più dannosa che altro.

Quindi non facciamo i supereroi con un pezzo di carta o di stoffa davanti alla bocca, che ci lasciamo le penne. Lisce o rigate che siano.

Approfittiamo di questa reclusione e di questo ozio forzati per fare qualcosa di mai fatto, di mai sperimentato.

So che tra le mie lettrici ci sono molti operatori della sanità e persone che lavorano nei supermercati.

Ragazzi, grazie, sono con voi, quello che scrivo sull’ozio non fa riferimento a voi.

E’ un momento duro e difficile, lo so.

L’isolamento pesa e pesa ancora di più per chi vive solo.

Anche se vivere soli, dal punto di vista pratico, in giorni come questi, ha degli indubbi vantaggi.

So che tra chi legge c’è chi ha vicini o parenti malati o anche chi è risultato positivo.

Coraggio.

Il volto della paura

Io sono convinta che questo momento passerà e in modo più semplice di quanto pensiamo, ma che su molti lascerà traumi e cicatrici.

Sono certa che ce la faremo e che torneremo al lavoro, ai piaceri, alle relazioni, con il tempo, con la pazienza, con un po’ di fatica.

Sono ottimista e non posso non avere in mente chi soffre in questo momento, per i più vari motivi.

Quando ho saputo dell’obbligo di rimanere a casa, il mio primo pensiero è andato alle donne costrette a vivere in spazi ristretti con un uomo maltrattante.

Ognuno ha le sue “deformazioni” e questo è stato il mio primo pensiero.

Se sei una donna maltrattata a contatto stretto con il tuo maltrattante, che può essere anche uno stalker, chiama il numero nazionale 1522, sempre attivo, o vai sul sito 1522.eu sul quale c’è una chat sempre funzionante che ti permette di chiedere aiuto senza parlare e senza farti sentire.

Cogli questa opportunità per liberarti finalmente dal giogo di una relazione abusiva.

Poi il mio pensiero è andato ai bambini, soprattutto quelli più piccoli ed emarginati, che non hanno nemmeno la possibilità di andare a scuola e di imparare nozioni che li aiuteranno nella vita.

Ci sono i malati cronici, quelli affetti da gravi malattie che si devono curare, coronavirus o no, i diversamente abili, gli anziani soli o quelli in case di riposo.

I reclusi nelle carceri.

I ministri di culto di differenti religioni che devono sostenere i loro fedeli.

I sindaci, gli impiegati di uffici postali e i lavoratori di Comuni e del Parlamento e del Governo, tutti coloro che lavorano nelle retrovie, per studiare le misure più giuste per proteggerci e farci star bene.

Ci siamo dentro tutti in questo pasticcio.

Alcuni di noi sono più forti.

Io, per esempio, non sono di sicuro un senzatetto, un bimbo appartenente a una famiglia disagiata, un anziano solo.

Altri sono più fragili.

Ci sono i dipendenti di aziende private che sopravviveranno all’ondata.

Ci sono i dipendenti di aziende private che non ce la faranno.

Ci sono i dipendenti statali, che tutt’al più si mangeranno qualche giorno di ferie, ma anche loro vivono la tragedia della comunità.

Ci sono quelli che lavorano in proprio, come me.

Negozi che abbiamo visto chiudere da un giorno all’altro e che non riapriranno più.

Ci sono coloro che lavorano in aziende di importanza e/o fanno lavoro a distanza.

Ci sono coppie che stavano cominciando a conoscersi e che faticano a portare avanti la conoscenza.

Coppie che stavano per separarsi e che sono costrette a stare insieme per un bel po’ ancora.

Ci saranno molte coppie che finalmente, data la costrizione della convivenza forzata, si scopriranno “scoppiate” e scoppieranno.

Le opportunità di incontro diminuiscono per tutti, per non dire che si azzerano.

Così diventeranno più insistenti i seduttori da tastiera e meno coloro che vogliono portarti a letto dopo una chat, dato che sono molto pragmatici e sanno che è vietato avere contatti ed è complicato, quindi non si sprecano.

Ci sono un’infinità di persone che hanno cause legali in sospeso, di vario tipo, anche di separazione e di divorzio, che si allungheranno ulteriormente, come se la giustizia italiana non fosse già abbastanza lenta.

Dal punto di vista delle relazioni, per molti è una buona occasione per riflettere, fermarsi ed evitare di fare incontri sbagliati.

Ci sarà qualcuno – pochi – che faranno la quarantena dalla loro villa con piscina e molti dal loro appartamento di 60 metri quadri.

C’è chi fa la quarantena in compagnia della sua famiglia serena e affiatata.

Ci sono molti giovani e meno giovani adulti che per vari motivi hanno scelto o sono stati costretti a vivere nella famiglia di origine e sentono probabilmente il peso di spazi ristretti e di una vicinanza continua.

Molti saranno arrabbiati per i molti aspetti negativi di questo isolamento  e per molto altro che ne deriva.

Magari diventeranno rancorosi.

Per molti questo nuovo e inedito problema si somma ad altri rilevanti giù presenti nelle loro vite.

Altri scopriranno la forza di affetti famigliari e da lì si sentiranno rafforzati per creare belle relazioni fuori, dopo.

Io sento persone vicino a me, mie lettrici, mie clienti, che continuano a lavorare, a distanza, hanno nuovi progetti lavorativi per il futuro, oppure si trovano in situazioni non pienamente soddisfacenti che di colpo sono diventate posizioni comode, perché inaspettatamente sicure.

Io stessa, come dicevo, alterno momenti di sconforto e momenti di speranza e di fiducia.

So che usciremo da questa situazione e se lo vorremo davvero torneremo a riassaporare la vita con più gusto, con un’importante esperienza alle spalle.

Quello che dico a me stessa è di stare concentrata sull’istante, sul momento, buttando sempre un occhio all’orizzonte, anche se anch’io sono costretta in appartamento, in città, nella città che tutti sappiamo deve resistere costi quel che costi.

La paura che ci rende più fragili e l’amore che dobbiamo a noi stessi

So bene che la paura, l’incertezza, le privazioni, la solitudine, magari la perdita certa del lavoro o di guadagni, ci mettono in crisi.

Materiale e morale, soprattutto.

Lo so perché lo sperimento su di me e lo osservo negli altri. Lo so, perché si sa.

Tutte queste emozioni sono naturale, lecite, comprensibili, ci fanno “regredire”, ci fanno tornare tutti un po’ bambini o ci fanno “involvere”, ci fanno cioè tornare indietro rispetto alla nostra crescita come donne e come uomini e ci fanno venire la tentazione di scappare , in genere e quindi di sfuggire alle regole.

Ci fanno tirare fuori il peggio di noi stessi e non essere, poi, orgogliosi di noi.

E’ necessario, invece, abbracciare noi stessi con maggiore affetto e comprensione, essere ancora meno severi, accettare la paura e gli atteggiamenti che di noi non apprezziamo, con amore totale.

Perché la regressione, il tornare indietro sono fenomeni normali e passeggeri che poi ci faranno fare un balzo in avanti.

Accettiamo i nostri limiti e i limiti degli altri, per scoprire il vero amore e andare oltre le difficoltà.

I valori per superare la paura

In questi giorni ho provato a stendere un elenco di emozioni e di valori che mi sono venuti  in mente, a caso, in diversi momenti.

Comprensione. Compassione. Amore per sé. Amore per gli altri.

Empatia.

Legami. Legame

Resistenza. Resilienza. Limite. Limiti. Confini. Protezioni. Difese.

Forza. Vulnerabilità.

Salute. Benessere.

Coscienza. Consapevolezza. Autoconsapevolezza.

Protezione. Autoprotezione. (Proteggersi sempre!)

Amore. Affetto. Scoperta. Rivelazione. Sincerità.

Gentilezza. Ottimismo. Umorismo. Entusiasmo.

Cooperazione. Collaborazione. Solidarietà. Buon senso.

Supporto. Comunità.

Privilegio. Riflessione.

Libertà. Lucidità. Autonomia. Indipendenza. Volontà. Forza di volontà.

Scelta.

Tenacia. Determinazione.

Sacrificio (da “sacro”).

Prospettiva. Progetto.

Fede. Speranza. Carità. (Che per la dottrina cristiana sono le virtù teologali).

Prudenza. Giustizia. Fortezza. Temperanza. (Che per la dottrina cristiana sono le virtù teologali).

A proposito di dottrina cristiana, io che non sono credente, ho trovato interessante questo consiglio del professor Berrino per rilassarci.

Recitare l’Ave Maria in latino, come consiglia Berrino: “la prima parte (Ave Maria, gratia plena…) inspirando, la seconda (Santa Maria, Mater Dei…) espirando. Faremo sei respiri al minuto invece che i soliti 12 o 13.”

Questo il testo in latino dell’Ave Maria:

Ave Maria, gratia plea,                                                                                                                          Dominus tecum.                                                                                                                      Benedicta tu in muliéribus,                                                                                                                    et benedictus fructus ventris tui, Iesus.                                                                                               

Sancta María, Mater Dei,                                                                                                                    ora pro nobis peccatoribus,                                                                                                                  nunc et in hora mortis nostrae.                       

Se sei credente puoi concentrarti nella preghiera in latino (ricordandoti che si pronuncia esattamente come si scrive, come l’italiano).

Se non sei credente puoi usare questa preghiera per rilassarti, nel massimo rispetto delle parole che dici.

Se non sei cristiana o di cultura cristiana, puoi usare una preghiera che senti affine al tuo credo e ai tuoi valori.

E’ un articolo lungo lo so.

Conto ti sia stato utile per spunti e riflessioni.

Sentiti libera di lasciare qui nello spazio apposito i tuoi commenti su questo tema.

O anche domande per me, sempre sul tema.

Ovviamente si deve trattare di domande che rispondano a tue esigenze emotive, non certo mediche 😊

Se vuoi condividere i tuoi valori che ti sostengono in questo momento strategie utili per stare meglio in questo periodo, film o video da guardare (no bufale, di nuovo!), libri da leggere, condividi!

Racconta la tua storia e le tue emozioni. Condividiamo le emozioni, superiamo la paura con la forza della comunità!

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125 Commenti

  1. Avatar di Selene

    Selene 5 anni fa (25 Marzo 2020 22:28)

    Ciao Ilaria negli ultimi giorni ho trovato consigli preziosi nelle tue parole. Vorrei condividere con te un pezzetto di me. La paura è il primo sentimento che ho conosciuto da piccola e mi ha accompagnata fino a pochi mesi fa. Il sentimento dell'amore ci lavoro da anni ma secondo me certe cose o te le insegnano da piccola o non ti vengono naturali...come imparare a nuotare. Se può essere d'aiuto a qualcuno io per sopravvivere e non perdere il lume della ragione nel mio periodo piu pauroso e disperato sono ripartita da capo. O meglio riparto dalle azioni più semplici come : igene, cucito, solitario, pulisco casa, chiamo le amiche per sapere come stanno, gioco con mio figlio. Dopo sono passata a pianificare i miei obiettivi professionali, i miei obiettivi nel tempo libero e a come affrontare una per una le mie paure. Quindi ho scritto tante liste con i punti necessari per raggiungere gli obiettivi e affrontare le paure. Le paure devono essere affrontate per stare meglio con se stesse, avere più fiducia nella vita. Si affrontano a piccoli obiettivi, come nei tuoi consigli su come non farsi catturare dal divano dopo una delusione amorosa. Però da sola, senza una spalla non ce l'avrei mai fatta, quindi credo che tu con le tue parole avvolte di incoraggiamento e avvolte nude e crude, puoi continuare a darci quella spinta di coraggio e chiarezza in piu che da sole non troviamo . Ciao Grazie mille
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (25 Marzo 2020 22:39)

      Ciao Selene, grazie mille a te. Io sono qui a tenere la mia barra e, se posso, ad aiutarvi a tenere la vostra, come sempre e lo faccio volentieri. Grazie anche della condivisione di quanto tu fai per te per stare meglio. Quanto all'amore, penso che tu ti riferisca all'amore per te stessa, che è il punto di partenza per l'amore degli altri, cioè per amare ed essere amati. Credimi, sono più le persone alle quali NON è stato insegnato che quelle alle quali è stato insegnato. Non ti viene naturale e puoi sempre apprenderlo da te. Potresti fare una lista dettagliata di quali secondo te sono i primi passi, per imparare a nuotare nel lindo oceano dell'amore.
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  2. Avatar di Alisia

    Alisia 5 anni fa (25 Marzo 2020 23:39)

    Ciao Ilaria, aspettavo da un po i tuoi preziosi consigli su quanto stiamo vivendo e ti ringrazio perché mi sono commossa. Io alterno momenti di angoscia, lavorando come dipendente in un'azienda privata non so come andrà a finire, con momenti di incredulità, o momenti in cui mi sento forte e ottimista. Mi aiuto molto facendo giardinaggio, meditazione e leggendo. Nella mia libreria avevo questi due libri ancora da iniziare: L'arte di amare di Erich Fromm e Vivere Amare e capirsi di Buscaglia. Grazie per le tue parole, un saluto a tutti. Coraggio sempre!
    Rispondi a Alisia Commenta l’articolo

  3. Avatar di M&M

    M&M 5 anni fa (26 Marzo 2020 7:46)

    Ciao a tutt*, in questo particolare momento storico ciò che mi fa paura é il "dopo". Mi preoccupa la recessione economica a cui andremo incontro. Lavoro nel settore privato e non so se l'azienda ce la farà a sopravvivere. E una crisi di liquidità è davvero dietro l'angolo, soprattutto in una piccola realtà il cui fattore produttivo principale, esclusivo direi, è il lavoro. Quanto ai libri che mi tengono ora compagnia, ne segnalo uno leggero, anzi, proprio divertente, che ironicamente mi sembra adatto alla situazione: "Il vangelo secondo Lebowski" di O. Benjamin e D. Eutsey. Se già vi era piaciuto il film dei fratelli Coen, ovviamente. Grazie per le tue parole, Ilaria, e grazie a chi commenta. E' stare insieme ed essere uniti anche questo.
    Rispondi a M&M Commenta l’articolo

  4. Avatar di Mononoke

    Mononoke 5 anni fa (25 Marzo 2020 21:57)

    Grazie Ilaria, articolo molto prezioso. In questi giorni così difficili ci sono 3 cose che mi stanno dando momenti di felicità: curare le mie piante, ascoltare Hey You dei Pink Floyd e leggere alla sera "L'uomo in cerca di senso" di Victor Frankl, lo psicologo che sopravvisse al lager e da quell'esperienza sperimentò che gli esseri umani, anche in condizioni di totale deprivazione psico-fisica, sono in grado di trovare una forza interiore incredibile e un grande amore per la vita. Questa lettura mi è di molto conforto.
    Rispondi a Mononoke Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (25 Marzo 2020 22:12)

      Ottimi suggerimenti. Straconsigliato e quanto mai pertinente il libro di Frankl. Grazie Mononoke.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 5 anni fa (25 Marzo 2020 22:41)

      Ciao Mononoke, brava, grazie per aver citato Viktor Frankl, che anche io consiglio e che, grazie a te Mononoke, vado a riprendermi, ne ho un disperato bisogno. Ho letto l'articolo di Ilaria e mi sono sinceramente commossa. Grazie per queste riflessioni sentite e non urlate. Un abbraccio a tutte.
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di Mononoke

      Mononoke 5 anni fa (26 Marzo 2020 11:00)

      Sono contenta FrancescaF di averti ricordato Frankl, buona lettura!
      Rispondi a Mononoke Commenta l’articolo

    • Avatar di Daniela

      Daniela 5 anni fa (25 Marzo 2020 22:45)

      Ciao Ilaria, grazie per questo articolo. Hai scritto delle cose verissime. Questo momento dovrebbe aiutarci a riscoprire valori più veri. Personalmente per me è un periodo difficile perché, oltre a questa emergenza sanitaria, tre mesi fa ho perso mia madre. Ma tutto sommato va bene, perché dopo tanto dolore sto riconcentrandomi su me stessa e capendo, al di là di tutto, che la vita è sacra... che la vita di ognuno è sacra. Mi riferisco anche al fatto che ieri, proprio per questo virus, è mancato un mio collega. Era un operatore sanitario, lavorava in un ospedale. Lascia un vuoto enorme nel cuore della sua famiglia e dei suoi colleghi. Mi chiedo... noi ci lamentiamo di dover stare a casa...ma pensiamo a quelle persone che sono in prima linea e che stanno cercando in tutti i modi di contrastare questo virus? Rivolgiamo le nostre preghiere anche a loro... e sopratutto riscopriamo il nostro senso civico e facciamo la nostra parte decidendo di stare a casa. Un saluto a tutti.
      Rispondi a Daniela Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (25 Marzo 2020 22:48)

      Concordo, preghiamo - ognuno come si sente, come vuole e come può, le forme di preghiera sono infinite - e facciamo il nostro dovere.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  5. Avatar di Valeria87

    Valeria87 5 anni fa (26 Marzo 2020 15:25)

    Ciao, Ilaria. Articolo immenso. Ti ringrazio di cuore per aver espresso così bene le emozioni contraddittorie che ci accompagnano in questi giorni. Mi sono riconosciuta in pieno nelle tue parole: anch'io all'inizio cercavo di vedere questa situazione come una sfida, ma mi sono resa conto quasi subito di come questa visione fosse irrispettosa di chi ha già perso troppo a causa dell'epidemia. Al momento sono in ferie forzate e sto cercando di usare al meglio questo tempo per la mia formazione: per ricostruire sulle macerie che resteranno avremo bisogno di tutto il nostro potenziale e tutti i nostri talenti, anche quelli che magari fino ad oggi sono rimasti inespressi. Per chi non l'avesse ancora ascoltato, suggerisco di cercare su Youtube il discorso di Liliana Segre al Parlamento Europeo: è la mia àncora quando i pensieri ossessivi rischiano di prendere il sopravvento. Un abbraccio a te e tutti i lettori del blog.
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  6. Avatar di Sy

    Sy 5 anni fa (26 Marzo 2020 15:35)

    Buongiorno Ilaria! Che piacere rileggere i tuoi utilissimi articoli. Riguardo la gestione della paura e delle emozioni di questo momento, la difficoltà grossa di questo genere di sfide, secondo me, chiamiamole così, è la durata nel lungo periodo, senza sapere quando e come finirà, anche se finirà prima o poi, sono d'accordo nel conservare l'ottimismo. Ma è quel "poi" che preoccupa. Io mi son ritrovata, dopo una battuta d'arresto, a dovermi reinventare il lavoro ed è un sacrificio e una sfida che dura da anni. Comincio ad intavedere una piccola luce, ma ancora non sono uscita dal tunnel, anche se continuo a fare tanto, a migliorare, a cercare di capire e studiare. Consapevole che nella vita tutto cambia e fiinisce, però ho visto che ci sono sfide che durano molto tempo, anni, in base agli sforzi e la consapevolezza di ognuno, certo ognuno di noi è un caso a se e non è uguale per tutti allo stesso modo. Quando il tempo di risoluzione è lungo diventa difficile mantenere l'ottimismo, la fiducia. Per cui ti chiedo come si può fare per mantenere viva la fiamma della speranza e la fiducia anche nel lungo termine. Con stima, Sy
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  7. Avatar di London

    London 5 anni fa (26 Marzo 2020 16:22)

    Bellissimo articolo! Bellissime riflessioni. Grandi verità. Io alterno giorni di ferie, e, non potendo fare smart working, vado anche a lavoro. Quando sono a casa cerco di concentrarmi su di me e sul mio benessere, cercando di non pensare troppo (difficile visto che siamo bombardati di notizie da più di un mese tutto il giorno, infatti i giorni dove forse ho assorbito di più le notizie, la notte non ho dormito bene e ho fatto sogni strani). Quando sono a casa, dopo colazione faccio un po' di yoga con musica rilassante, poca meditazione, preparo ciambelle e crostate, leggo e guardo dei bei film, cerco di rilassarmi. Gli ultimi due film che ho visto mi sono piaciuti tantissimo. "Richard Jewell" di Clint Eastwood (Bellissimo!!) e "The Banker". E al momento come lettura, per stare in tema del momento (che è un po' un controsenso se uno vuole distrarsi però molto interessante), "Spillover" di Quammen David che alterno con "Schiava di Picasso" di Osvaldo Guerrieri, per staccare un po' la testa dai virus. :)
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  8. Avatar di laura

    laura 5 anni fa (26 Marzo 2020 16:40)

    Ciao Ilaria, grazie per l'articolo. Lavoro per un'azienda privata nelle risorse umane (assumo personale per diversi settori) e ho a che fare più che con problemi di fatturato con i pensieri, le aspettative e le paure dei lavoratori con i contratti in scadenza o con l'azienda chiusa improvvisamente per cassa integrazione. Dopo il lavoro full time arrivo a casa dai miei due splendidi bimbi, un maschietto di 7 anni e una bimba di 5 anni e mezzo. E faccio la loro mamma, divorziata da 3 anni. Un mondo nel mondo quello che vivo, ovattato da un extra mondo "il Covid 19" sconosciuto agli umani fino a pochi mesi fa. Non ti nego che la notte ormai faccio fatica a rilassarmi, perché se è vero che siamo tutti un po' soli, oggi mi ci sento particolarmente. Sola con le mie tensioni, le fatiche di portare avanti nel migliore dei modi i problemi sul lavoro e a casa, sola nell'accezione più ristretta di donna single. L'amore è importante, mi piacerebbe innamorarmi...di questi tempi la vedo dura per non dire impossibile! I contatti con gli altri si delimita per lo più a uno scambio digitale, si diventa in effetti tutti più tristi e chiusi. Mi piace chiudere questa mia riflessione però confermando che mai come in questi momenti delicati possiamo, e dobbiamo, imparare a vedere le cose per quello che sono esattamente, senza illusioni o drammi. Semplicemente con la forza e il coraggio della realtà possiamo imbastire un buon lavoro, dentro di noi e poi intorno, per le prossime relazioni. Non vedo l'ora di incontrare l'uomo della mia vita! Un abbraccio dalla rete a tutte noi DONNE
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 16:43)

      Grazie Laura per la tua testimonianza. Io credo che "dopo" il mondo delle relazioni offrirà molte opportunità in più. Per questo il momento di fermo obbligatorio (e doloroso) è un'occasione per occuparsi di sé e preparare la propria serenità.
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:12)

      È un momento di fermo che non durerà a lungo, la Cina si sta già riavviando, è stata la prima vittima del contagio, poi siamo venuti noi e la Corea, ora siamo i prossimi a ripartire, partiremo lentamente, ma partiremo, mentre tanti altri paesi sono solo all'inizio, e purtroppo hanno pure sottovalutato il pericolo trovandosi impreparati nonostante noi avessimo fatto da apripista e abbiano avuto almeno due settimane di tempo in più.
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  9. Avatar di Holly

    Holly 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:09)

    Ciao Ilaria, molto bello questo articolo. Nel mio caso oltre alla paura e al dolore per l'attuale situazione che ormai sta coinvolgendo coinvolto tutto il mondo, si aggiunge la difficoltà a vivere questo periodo di isolamento forzato con un narcisista che fa parte della mia famiglia. Premetto che negli ultimi tempi ho fatto diverse letture in merito e ho capito che uno dei pochi metodi che funzionano per neutralizzare i narcisisti sono l'evitarli e l'ignorarli, che sembrerebbero molto semplici ma applicarli è tutt'altro che facile soprattutto se il narcisista è un membro della propria famiglia. In particolare quando devi conviverci 24h al giorno ed hai a che fa fare con questa persona distruttiva, arrogante, piena di sè, che si crede dio sceso in terra, che mente spudoratamente e che con altre persone al telefono sembra completamente un'altra persona. Credo che metterebbe a dura prova persino un santo, a furia di ignorare ciò che esce dalla sua bocca e tutte le stupidaggini che dice si sta instillando dentro di me un odio profondo nei suoi confronti e intanto mi rodo il fegato. Mi innervosisce profondamente quando parla, tutto ciò che dice e come si comporta, inoltre tratta tutti come suoi subordinati oltre a denigrare mia madre e mio padre. Insomma è un soggetto che definirei insopportabile. Il fatto è che rende la vita di chi convive con lui un incubo mentre all'esterno sembra una persona perfetta. Per cui ti chiedo e chiedo a chi ha già avuto esperienze in merito, come devo comportarmi per preservare il mio benessere? Ringrazio anticipatamente chiunque abbia avuto la pazienza e la voglia di leggere questo mio commento e di rispondere. Qualsiasi parola può essermi di conforto. Grazie
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:31)

      Ignorarlo e non dargli retta è la via più giusta, seppure difficile da seguire in spazi ristretti e in costrizione. Qui sul blog parlo spesso di questi personaggi, anche perché molte donne ne hanno avuto esperienza nelle persone di un partner o più partner. Ma, come fai notare giustamente tu, ci possono essere anche colleghi (spessissimo) e famigliari. Il consiglio più sentito che posso darti è quello di NON reagire, nemmeno nel segreto della tua anima, quando lui tocca i tuoi tasti dolenti o sensibili. So bene che soggetti sono costoro e ho verificato che spesso ti feriscono "conto terzi". Come dire, per usare una metafora: invece di dare uno schiaffo a te, picchiano il tuo gatto (gli animali domestici, tra l'altro sono per davvero i più maltrattati dopo donne e bambini da questi individui, se si tratta di animali domestici ai quali la vittima prescelta è particolarmente affezionata). Nel tuo caso lui maltratta i tuoi genitori vuoi per sfogarsi, vuoi per ferire te. Dimostragli indifferenza. Se la situazione diventa seria, ti tocca denunciarlo, so che è doloroso, ma si deve. Ti consiglio di leggere il libro di Les Carter "Difendersi dai narcisisti", che trovi nell'elenco delle letture consigliate (https://www.lapersonagiusta.com/inizia-da-qui/) e che secondo me puoi reperire anche in ebook.
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    • Avatar di Holly

      Holly 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:57)

      Ti ringrazio Ilaria. Diciamo che a livello teorico sono informata, ma poi mi risulta difficile applicare le conoscenze che ho proprio nella pratica, nella vita quotidiana. Purtroppo non tutte le giornate sono uguali e se a volte mi stupisco del mio autocontrollo, ci sono giorni in cui magari mi sento più vulnerabile che basta una sua parola per farmi scattare come una molla, in cui vorrei addirittura urlare. Sicuramente è dura, ma proverò a fare tesoro dei tuoi consigli e ad utilizzare questo periodo come "palestra" per affinare le tecniche antinarcisisti di cui ho letto. Il libro lo conosco e gli ho già dato una prima lettura, ora devo mettermi proprio a studiarlo per immagazzinare meglio i concetti più importanti. Grazie di nuovo e un abbraccio a tutti.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 18:03)

      Allora, abbi più pazienza con te stessa. Come sai sono persone che sono create apposta per farti perdere le staffe. Quindi non aggiungere l'autocolpevolizzazione alle stronzaggini di lui. E soprattutto, non dargli più importanza di quanta ne abbia. E' quella che lui cerca e della quale si nutre, la tua attenzione, il fatto che tu sia suscettibile a quanto lui fa. Non mettergli le cose su un piatto d'argento. Immagina di vedere lui come un grande mostro dei cartoni animati, tipo quelli fatti vedere nelle pubblicità dei prodotti per pulire i water. Immagina di rimpicciolirlo gradualmente e costantemente fino a ridurlo a una formica che puoi mettere su un foglio e buttare fuori dalla finestra. So che è anche questa una sfida nella sfida e ridimensionarlo è il primo passo.
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    • Avatar di Holly

      Holly 5 anni fa (26 Marzo 2020 18:50)

      Hai colto nel segno Ilaria! Spesso mi capita di autocolpevolizzare per non avere un carattere forte o comunque spavaldo in grado di prevalere su di lui, è come se io fossi un'eterna debole ai suoi occhi e lui la spunta sempre. Solo chi gli da tanta importanza e lo mette al centro del mondo conta per lui, o forse nemmeno quelle persone...Ad ogni modo, mi hai dato uno spunto interessante su come ridimensionarlo quando mette a dura prova i miei nervi, mi eserciterò nella pratica e ti farò sapere in merito ai progressi.
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  10. Avatar di Martina

    Martina 5 anni fa (26 Marzo 2020 23:04)

    ciao Ilaria, anche io sono statale, e anche io come tutti sono preoccupata per il futuro, preoccupata che il nostro stipendio sia mangiato dalle tasse e che rimanga veramente poco. Poi non è vero che siamo in ferie. Stiamo lavorando da casa e cerchiamo di dare il massimo e di approfittare di questo momento per rimetterci in pari con il lavoro pregresso. Il lavoro non ci manca affatto, dobbiamo cercare di fornire servizi ai cittadini e mai in questo periodo è così nobile la missione che abbiamo. Un caro saluto.
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  11. Avatar di Alessandra

    Alessandra 5 anni fa (27 Marzo 2020 8:33)

    belle parole, grazie!
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  12. Avatar di Vic

    Vic 5 anni fa (27 Marzo 2020 9:35)

    @Allegra sei incappata in un narcisista maligno, sono persone che vampirizzano i malcapitati, gli tolgono energia e linfa vitale e quando sono spolpati per bene li buttano via. Fai una ricerca ampia su fonti attendibili e serie. Documentati e ti si aprirà un mondo.
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  13. Avatar di Angy

    Angy 5 anni fa (27 Marzo 2020 14:10)

    Ciao cara Ilaria, non avevo dubbi che il tuo articolo fosse così ricco e riflessivo.. Ho trovato alcune delle risposte che mi portavano in confusione, vacillando sull equilibrio emotivo che soprattutto in questo periodo occorre!!! Anche se all inizio hai scritto che non eri sicura (scusa se mi permetto a dare del" tu", ma sento affinità avendoti conosciuta attraverso i tuoi blog, email, percorso) di scriverci parole rassicuranti perché tutti siamo incerti, hai invece fatto considerazioni più che sagge e che danno spunti nel valutare il contesto sotto una luce diversa e motivazioni diverse!!! Grazie
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  14. Avatar di Alice

    Alice 5 anni fa (27 Marzo 2020 16:44)

    Ciao a tutte, grazie Ilaria, condivido appieno le emozioni forti e contrastanti che hai descritto. La speranza e il pessimismo. Vivo all'estero, in un paese del nord Europa. Il modo in cui viene gestita l'emergenza - ed anche il sistema sanitario a regime ordinario - mi lascia in grandissimo disaccordo. Anzi, mi fa arrabbiare, disperare, mi disgusta ed infine sprofondo in quella che percepisco come un'ingiustizia, una mancanza di moralitá inaccettabili e spaventosi. Mi sono trasferita qua per le molte possibilitá e progetti disponibili nel mio campo e per la possibilitá di crescere professionalmente e, sí, anche avere una busta paga dignitosa. Ma questa disponibilitá di risorse si basa anche su un sistema crudo ed una sanitá privatizzata, ridotta all'osso, che nega la prevenzione e l'accesso alle cure, specialmente alle persone che non sono piú 'produttive' o a quelle che sono meno titolate, assertive o che sono in qualche modo vulnerabili. Altro che considerare la vita 'sacra'.. siamo ben lontani da questo e non credo che un cambiamento sia mai possibile né sentito come necessario. La bruttezza e l'ingiustizia vengono a galla, piú forti e piú chiare, in questo stato di eccezione. Come dici tu, Ilaria, bisogna fregarsene. Devo fregarmene e concludere questi progetti.. ed un giorno trasferirmi in un luogo dove la 'cultura' media ha fondamenta piú sane.. Imparare ora e costruire altrove qualcosa di positivo.
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  15. Avatar di Silvia

    Silvia 5 anni fa (27 Marzo 2020 21:48)

    Molto spesso, Ilaria, ci induci ad alzare la barra e a valorizzare, ogni volta ancora, quelli che sono i valori fondamentali, quelli alti. In questi giorni in cui molti di noi si trovano a casa o addirittura in ospedale, l'empatia e la vicinanza umana sono quelli a cui ho sentito la necessità più forte di riconnettermi. Come ritornare a un rigo scritto in qualche pagina precedente del taccuino, e sottolinearlo nuovamente per stamparlo, una volta in più e in modo indelebile, nella propria mente. Senza voler aprire nessun dibattito para-politico, il fuori onda di stasera del presidente Sergio Mattarella trasmette, secondo me, quel senso di empatia ed umanità che, particolarmente in questo periodo, ci può essere di conforto: https://video.repubblica.it/dossier/coronavirus-wuhan-2020/coronavirus-il-fuorionda-di-mattarella-ciuffo-fuori-posto-neanche-io-vado-dal-barbiere/356934/357498 (Valuta tu, Ilaria, se è possibile pubblicare il link. Grazie.)
    Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  16. Avatar di Rosa

    Rosa 5 anni fa (26 Marzo 2020 14:51)

    Cara Ilaria, come sempre tutto molto bello e giusto, ma qui, ti assicuro... "Ci sono i dipendenti statali, che tutt’al più si mangeranno qualche giorno di ferie" .. Che no, siamo tutti nella stessa barca. Anche noi dipendenti pubblici facciamo parte del sistema, e se quel sistema (Stato o, nel mio caso, enti locali), non incassa imposte, come sta accadendo, non ci sono più i soldi neanche per pagare i nostri stipendi. La mia soluzione? Sto cercando di vivere giorno per giorno. A parte andare avanti con lavoro senza pensare alla prospettiva di perderlo (per fortuna il mio ente si è un po' arrabattato per farci lavorare da casa), mi sto dedicando alla frugalità e autoproduzione, a imparare nozioni di agricoltura che potrebbero servire in un ipotetico futuro meno industrializzato, mi sto abituando a risparmiare e vivere con poco perché a breve sarà probabilmente l'unica opzione che avrò. Per quanto riguarda l'amore, sono tra quelle persone che hanno iniziato, per la prima volta in vita loro, una relazione sana... Purtroppo iniziata a distanza. La sto portando avanti in virtuale, purtroppo i nostri progetti immediati sono sfumati, e spero che in futuro possiamo avvicinarci e stare insieme.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 15:06)

      Ciao Rosa, mi aspettavo una nota sui dipendenti statali ed è benvenuta. Una mia lettrice mi aveva scritto qualche giorno fa: "Noi statali continuiamo a percepire stipendio e saremo ancora più odiati". La mia era una provocazione. Saremo tutti di fronte a qualcosa di nuovo, grazie per il contributo prezioso.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:23)

      Ciao Ilaria, Diciamo che il dipendente statale è soprattutto demonizzato per via dei furbetti. In realtà è un discorso prettamente di mentalità italiana.Da noi è sempre stata data enfansi al posto fisso possibilmente statale. Come garanzia per costruire una vita fatta di casa, famiglia ecc. Diciamo che è un modo di pensare valido fino agli inizi degli anni 90 del secolo scorso. Poi la globalizzazione il decentramento della produzione in paesi più convenienti ha avuto la meglio. Recentemente sul sole 24 ore precedentemente al coronavirus c'èra un articolo intitolato "La dolce vita è finita " e si evinceva come ancora sia pompato quel modo di vivere che non esiste più da quasi 30 anni. La mia mentalità invece è molto USA. Che ritengo sia la più valida e l'hanno sempre dimostrato. Qualunque crisi sia successa ne sono sempre usciti. Diciamo che poi questo modo di pensare mi ha creato non poche difficoltà. Ad ogni modo io ritengo che alla fine di questo periodo in Italia sarà una vera guerra. Non tanto tra statali o privati. In quanto si inaspriranno le difficoltà che già c'erano. Purtroppo rimarrà una certa mentalità. Gli italiani non sono pronti per ragionare in modo differente. Quanto meno non tutti. Posso sbagliare ma ci sarà un inasprimento di comportamenti opportunisti e senza scrupoli.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Martina

      Martina 5 anni fa (27 Marzo 2020 12:39)

      Riaggangiandomi a quello che dice Emanuele, sempre a proposito degli statali, l'ente per cui lavoro io, ma penso anche altri enti, selezionava già ai tempi in cui c'erano ancora le lauree magistrali e credo lo faccia tutt'ora, con il requisito di possedere determinate lauree relative a quella mansione, voto di laurea e minore età, oltre che altri titoli di studio (master, dottorati, specializzazioni, etc.) ed altre esperienze di lavoro, pubblicazioni ecc., quindi come minimo se non ti eri laureato a 24 - 25 anni e con 110 e lode già non accedevi. E sto parlando di lauree vecchie ordinamento. Quindi le nuove guardie (e per nuove guardie includo gente che lavora per la p.a. già da 10 o 15 anni fino ad oggi) non c'entrano niente con le vecchie guardie dove tra tanta gente onesta poteva infilarsi anche qualche furbetto. E' proprio tutto un altro mondo. E' una vecchia concezione. Spero di aver un pò chiarito le idee. Un saluto a tutti i lettori.
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    • Avatar di Lali

      Lali 5 anni fa (27 Marzo 2020 9:28)

      Io sono quella lettrice, e faccio parte della sottocategoria probabilmente più vituperata, quella degli insegnanti. Anche in questo ambito sta succedendo di tutto, ovviamente. Molti colleghi che si danno da fare, che si sono messi in gioco apprendendo in emergenza nuove tecnologie e strategie didattiche, che si sono resi disponibili h24 a svolgere un lavoro che, se svolto secondo etica e professionalità, è tutto meno che riposante. Poi ci sono ovviamente anche qui i "furbetti" di cui parla Ilaria, che approfittano del momento di caos e incertezza per svicolare dai doveri e responsabilità, che per pigrizia fanno resistenza passiva ("nessuno può obbligarmi a fare videolezioni a distanza, non è nel mio contratto"), che tirano avanti con il minimo indispensabile. Sono quelli che purtroppo sembrano creare l'immagine pubblica svilita e svilente di noi insegnanti, che giustificano pensieri del tipo "quelli hanno 4 mesi di ferie l'anno e non fanno un c...o", oppure, come adesso, "quelli hanno lo stipendio garantito e non fanno un c...o". Ecco, io posso raccontarvi che sono tutte fandonie, che ho sempre lavorato tanto sia prima sia adesso, che non intendo il mio lavoro come 18 ore settimanali frontali e poi ciao, che mi assorbe e impegna a volte persino quando dormo (perché spesso me li sogno, gli studenti) o quando ho del tempo libero (perché non c'è film che guardi, libro o giornale che legga, museo o città che visiti, sport che svolga, senza pensare sempre "questo lo devo dire/far fare/spiegare/indicare ai ragazzi"). Come immagino tanti di voi, che fanno altri lavori in altri settori con passione, impegno, serietà e professionalità. Tutto questo per dire cosa? Che sono d'accordissimo con Ilaria quando dice che questo virus non ci renderà migliori. Renderà migliori solo quelli di noi che hanno già il potenziale, che si assumono le responsabilità della propria vita e del proprio lavoro, che non fanno parte delle categorie degli inutili, maleducati, furbini, ecc.ecc. La mia osservazione su "noi statali che saremo ancora di più odiati" è solo un'amara constatazione nel pensare che faccio parte di una categoria che purtroppo viene etichettata come l'esempio lampante dell'inutilità, furbizia, spreco, ecc. Ma facciamo che non me ne farò intaccare, perchè so bene che non è proprio così. Un in bocca al lupo a tutti/e e grazie a Ilaria per questo spazio e per le sue parole lucide e profonde, delle quali abbiamo sempre bisogno e adesso più che mai.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (27 Marzo 2020 12:57)

      "Nessuno può obbligarmi a fare videolezioni a distanza, non è nel mio contratto” frase sentita e risentita in mille declinazioni, anche fuori dal mondo statale, è di una ottusità insuperabile già nella norma, immaginiamoci in un mondo come quello di adesso... Sono cose che non si possono sentire eppure vengono dette. Ribadisco per chi legge: la mia battuta, imbeccata fra l'altro da Lali, che statale lo è per davvero, era uno dei mille e milla esempi per cui le persone devono trovarsi un nemico a tutti i costi. Per gli statali, come per altre categorie "additate" qualche motivo c'è: chi per esempio non è entrato in un grande ufficio postale o in un grande ufficio anagrafe e non ha visto gli impiegati farsi bellamente gli affari propri mentre la gente aspetta stremata? Ma sempre - sempre - in mezzo a costoro ci sono i tanti che fanno di più da quanto richiesto, con senso del servizio allo Stato e alla comunità e senso del dovere.
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    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (27 Marzo 2020 15:21)

      Certo Ilaria, se quell'impiegato pubblico è una persona che ha studiato scienze motorie e non pubblica amministrazione dimmi tu cosa gliene può fregare di essere al servizio dello Stato. Così come sono convinta che il miglior governatore di Stato sarebbe un semplice contadino e non un politico.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (27 Marzo 2020 15:26)

      Ciao Rexely, confesso che non ho capito.
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    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (27 Marzo 2020 16:27)

      Ciao Ilaria e Lali. Il mio era uno sfogo, perché mi piange il cuore quando entro in un ufficio pubblico e vedo persone svogliate e incapaci. Quando chi come me, laureata in amministrazione pubblica è ancora disoccupata. Anni e anni di studio e tante spese sostenute non sono servite a niente. Vedermi passare davanti chi magari ha studiato tutt'altro che P.A. o che magari non ha neanche conseguito il diploma delle superiori non è giusto.
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    • Avatar di Lali

      Lali 5 anni fa (27 Marzo 2020 15:48)

      Ciao Rexely, permettimi di dissentire. Non è che vieni sorteggiato dalla PA, anzi, devi affrontare un certo percorso per farne parte. Se non te ne frega, puoi fare altro. Se sei docente, sai che nel momento in cui entri in ruolo devi giurare sul tricolore, in quanto statale. A dire il vero pochi di noi lo hanno fatto, forse la si ritiene una ritualità inutile e superflua, ma secondo me i simboli e i riti sono importanti. Se pensi che il tuo lavoro sia insegnare e questo non c'entri nulla con servire lo stato, esistono altri modi. L'insegnamento privato, per esempio. Dissento anche sul contadino che sarebbe il miglior governatore. Sarebbe bello e poetico, ma non è così. Anche il contadino finirebbe per scontentare qualcuno, farsi corrompere, restare invischiato nei compromessi più scottanti, ecc. Con l'aggravante di non essere affatto preparato. La demagogia sarebbe lì dietro l'angolo...
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    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (27 Marzo 2020 18:27)

      Lali, se non lo sai, ti informo; l'altro modo per svolgere un pubblico impiego (oltre al concorso, il cui bando è aperto A TUTTI con e senza laurea o con laurea che con la PA non ci incastra un bel niente) è quello di essere iscritto nelle liste del centro per l'impiego, da queste liste vengono presi i disoccupati da molto tempo. Ora, io ti chiedo, non ti pare giusto ed etico in un ufficio pubblico assumere persone LAUREATE nella pubblica amministrazione? Oppure a te pare giusto che in un ufficio di anagrafe ci lavorino agronomi e in un ufficio giuridiziario ci lavorino persone con la terza media?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (27 Marzo 2020 18:55)

      Rexely, il tuo sconcerto, la tua rabbia, il senso di ingiustizia che provi sono comprensibili. Viviamo in un mondo che è pieno di ineguaglianze e di ingiustizie e la situazione che vivi tu è comune a molti. Il che non la rende certo meno seria e grave. Ci sono due aspetti che ti invito a tenere presenti. Il primo è valido sempre: concentrarti su quello che non va non solo non ti è utile, ma ti fa male, perché ti riempie di stress, anche fisicamente ti fa male. Il secondo è: siamo in un momento che, volenti o nolenti, porterà una vera rivoluzione e con essa nuove ingiustizie e nuovi equilibri e nuove opportunità. Davvero, lascia andare. Te lo dico con affetto e con vicinanza.
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    • Avatar di Rexely

      Rexely 5 anni fa (27 Marzo 2020 21:42)

      Grazie di cuore Ilaria. Le tue parole mi confortano.
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    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (27 Marzo 2020 20:42)

      @Rexely ha ragione Ilaria, lascia andare. Ti capisco sai, anch'io dopo l'università prima di trovare lavoro ero avvelenata. Soprattutto ti disgusta l'incapacità e la strafottenza di molta gente nel settore pubblico (non tutti, per fortuna), a ben guardare quasi tutti entrati per raccomandazione (almeno la vecchia guardia dai 50 in su). Ma anche in altri posti "di prestigio" funziona così. Mia zia lavora in banca e ha una collega che passa tutte le otto ore a truccarsi e al telefono, e altri due che stanno tutto il tempo a flirtare e lavorare zero. Contratti blindati e stipendi di circa 3.000 euro al mese più benefits. Fa rabbia, ma non ti fa bene rimuginarci e ti incattivisce. Pensa a trovare un lavoro e poniti degli obiettivi. Non demordere e sfodera la grinta.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Lali

      Lali 5 anni fa (27 Marzo 2020 22:49)

      No, non mi pare giusto, ecco infatti perché il contadino alla guida del governo non ce lo vedo! Non ero a conoscenza del fatto che in certi settori della PA bastasse essere iscritti al centro per l'impiego e senza alcun titolo o quasi, per poter essere assunti...ma di che settori si tratta?!? Io facevo riferimento al mio settore, insegnamento, ma sicuramente altri settori funzioneranno diversamente e io non ne sono al corrente. E comunque, anche nell'insegnamento, da quando ho scelto questa strada circa 15 anni fa, ho sempre sentito dire che ci sarebbero voluti anni e anni (secoli) di precariato prima del ruolo, che i supplenti, che i diritti, che i concorsi, che blahblah. Venivo da altre esperienze lavorative e allora ho deciso di provare ad entrare nella SSIS (che ora non esiste più) e a 30 anni mi sono rimessa in gioco, migliorando comunque di molto la mia situazione lavorativa, che prima era fatta di contratti a collaborazione occasionale e a progetto. 8 anni fa sono entrata in ruolo, con buona pace delle lamentazioni che si elevano sempre molto forti dai colleghi nelle graduatorie ad esaurimento, dai precari a vita, dai supplenti che non danno concorsi ma aspettano di entrare per inerzia. Guarda, il discorso è lunghissimo e già con queste frasi so che potrei tirarmi dietro gli anatemi per il resto dei miei giorni. Quindi per venire alla tua situazione, come ha detto Ilaria e un'altra lettrice, davvero lascia stare il peggio che ti capita intorno, anche solo il blahblah di chi gode nel parlare di tutto quello che non funziona, e punta dritta con le tue risorse e capacità a quello che vuoi. Io voglio credere che l'impegno venga sempre ripagato. In bocca al lupo.
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    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (28 Marzo 2020 9:43)

      Ciao Rexely, ti sono vicina perché so bene come avvengono certe cose riguardo ai concorsi pubblici, e so altrettanto bene quanto lassismo esiste in questi ambienti di "lavoro", che spesso di lavoro hanno ben poco (vedi i centri per l'impiego). Di recente ho avuto un'esperienza poco piacevole con un impiegato del centro per l'impiego completamente inadatto a svolgere la sua occupazione. Tuttavia, ti suggerisco, come ti ha già consigliato Ilaria, di non alimentare la tua rabbia, seppur legittima. La realtà è questa purtroppo, e se continui a rimuginare sulle ingiustizie fai solo danno a te stessa. Cerca di impegnarti per raggiungere i tuoi obiettivi e vedrai che prima o poi riuscirai a ottenere qualcosa. P.S. Un grazie ad Ilaria per l'ultimo articolo pubblicato e per la grande umanità che arriva dritta al cuore.
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (27 Marzo 2020 13:55)

      Ciao Lali, Quando facevo l' ITIS e di acqua sotto i ponti ne è passata da allora fu il mio insegnante di Lettere ad aprirmi gli occhi. Un uomo fantastico, il tipico insegnante che l'amore per la sua materia diventa come diciamo oggi virale. Piccolo preambolo per dire che in qualsiasi ambiente c'è chi eccelle, c'è chi fa il proprio senza aggiungere ne di più e ne di meno e c'è chi non fa nulla. Questo professore un giorno mi disse: hai sbagliato indirizzo di studi. E io stupido chiesi la ragione. Ero bravo, l' ettronica la mangiavo dall'età di 5 anni. Ai miei compleanni mi regalavano cacciaviti anziché giocattoli tanto per capirci. Fatto sta che questo professore tirò fuori da dentro me quelle che erano le mie reali attitudini. La sua spiegazione fu molto semplice: io non insegno , faccio vedere la strada! Comunque rimane il mio pensiero che alla fine di tutto questo casino sarà molto complesso. Resta da capire chi sarà in grado di fare vedere la strada.
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    • Avatar di Lali

      Lali 5 anni fa (27 Marzo 2020 15:52)

      Ciao Emanuele, sul fatto di porsi come colui che indica la strada, non saprei.... Non è nelle mie corde, diciamo. Certo è che ad eccellere sono pochi, molti sono "normali" (e non è detto che sia negativo), alcuni sono inqualificabili e fanno danni che danneggiano tutti. Siamo d'accordo. Io però preferisco pensare che la strada sarà tracciata dai normali, che la costruiranno insieme perché insieme non saranno più la semplice somma delle parti, ma qualcosa di più, un valore aggiunto :)
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  17. Avatar di Marie

    Marie 5 anni fa (26 Marzo 2020 16:12)

    Cara Ilaria, grazie intanto per questi spunti di riflessione. Auguro a tutte e tutti qui nel blog di mantenere l'equilibrio interiore, prima di tutto, oltre a ogni bene in questo periodo difficile. Condivido anch'io la mia personale tecnica di sopravvivenza. Prima però, il contesto in cui mi muovo. Io lavoro nella ricerca universitaria (storia e filosofia), quindi diciamo che sono in Home Office quasi sempre, quando non è semestre (buone abitudini nordeuropee...) e in questi giorni posso occupare gran parte della giornata con un'apparenza di normalità, "viaggiando" oltretutto nel tempo e nello spazio. Avrei potuto volare al nord, dove non c'è ancora una quarantena stretta, ma ho preferito fermarmi in Italia - dove ero di passaggio nei giorni in cui è scoppiata la crisi - per fare compagnia a mio padre, che è anziano e da solo. E vive qua al nord, in una delle regioni più colpite. Non so se ho fatto bene, visto che gran parte delle mie difficoltà vengono proprio da una situazione familiare che mi sono vista scaraventare in toto sulle spalle da quando avevo 20 anni. Ma è stata una scelta e come sempre ci sono i pro e i contro. Ho scelto così e ora ne porto il peso, consapevole che andava fatto e che il peso è gestibile, perché non sono una pappamolle ;-). In fondo oltre a dispiacersi per chi non conosciamo, mi son detta, occorre anche badare a quelli che abbiamo vicino - anche se non sono perfetti! Fai il bene e gettalo in mare, dice un proverbio arabo. Quindi via, metto in stand-by tutti i nodi che ho dentro (ma li curo, li guardo e quando fanno male vista la convivenza forzata li accarezzo e mi dico che non li scordo e appena possibile, torno a spazi più sani - ti dirò, questa convivenza forzata addirittura me li chiarisce ancora meglio - vedi che ogni difficoltà può essere un'opportunità se letta nella direzione giusta!) e do una mano a chi ha bisogno qui in famiglia. Ciò premesso, ecco le mie tecniche: io guardo solo un telegiornale al giorno, la sera in genere. Nessun talk show, nessun dibattito, nessun approfondimento. Leggo i giornali (3-4 che mi paiono più sensati, confrontando in essi le notizie) per non più di 45minuti/1h al giorno, questo al mattino. Poi basta. Niente social o similia. Tu tocchi giustamente il tema dell'ignoranza. Bene, io accetto la mia, nei limiti. Non faccio la pecora che si beve tutto passivamente, ma non pretendo nemmeno di capire e sapere più del necessario in questo momento. Sia perché non ho le competenze specifiche per capire. Sia perché nessuno in questo momento ha la verità in mano. Nemmeno gli scienziati, che sì, si sono contraddetti molte volte, ma perché appunto stanno ora facendo ricerche (e la ricerca segue logiche antitetiche all'informazione giornalistica o politica). E finché non hanno finito, non possono dire nulla di definitivo nemmeno loro. Figuriamoci noi. Figuriamoci la cugina-della-sorella-della-vicina-della-zia-di-una-mia-conoscente che lavora in ospedale e manda via whatsapp video improbabili.... Quindi, chiacchiere azzerate. Primo perché le chiacchiere in questo momento non fanno bene. Secondo perché aumentano l'angoscia e la confusione. Terzo perché sono una totale mancanza di rispetto verso chi sta male e lavora per gestire questa situazione di emergenza. Evitando i social e le chiacchiere mi tengo anche lontana dalla retorica da "guerra" e da "eroi" e da "sceriffi" che francamente trovo fastidiosa. De gustibus, per carità, ma mi chiedo: Possibile che non si possa curare e rispettare la normalità, chi fa il proprio lavoro SEMPRE? Possibile che ci ricordiamo degli infermieri solo ora, poi però quando non hai la disgrazia di dover passare in ospedale ce li dimentichiamo? E chi ha vissuto un po' l'ospedale sa cosa intendo, quanto sia importante anche solo un sorriso di un infermerie mentre fai la chemio.... Un po' meno retorica, un po' più compassione e coerenza, almeno per me è importante. La vita è sacra nella sua semplicità, in tutte le sue forme. Basta questa consapevolezza, il resto è chiacchiera, di nuovo. Cosa mi serve sapere in questi giorni? Come va l'andamento generale della pandemia (e per questo basta un telegiornale) e quali sono le regole che lo Stato ci impone in questi giorni (idem: basta un telegiornale o una lettura veloce dei quotidiani). Ammetto che su molte cose non sono proprio d'accordo, ma non è il momento questo di discutere. Mi dicono di stare a casa? Sto a casa. Mi dicono di fare la spesa una volta a settimana? La faccio ogni 10 giorni. Punto. Quello che mi stona, me lo annoto e poi con distanza e senso critico cerco di capirlo. Appunto, annoto. In questo periodo curo ancora di più il diario, che tengo da sempre. Ecco, anche scrivere, prendere appunti, fissare per iscritto come stiamo in questo momento aiuta: esternalizza e quindi relativizza stati d'animo; oppure scrivere aiuta a dare struttura logica e quindi a posizionarsi criticamente verso quello che succede dentro e fuori di noi. Rileggerci inoltre dà prospettiva più ampia della nostra vita interiore, ci mette davanti agli occhi che è normale avere alti e bassi, sentire paura e poi ritrovare slancio e coraggio. Accettiamolo, senza identificarci con la sensazione del momento, che passa e va. Guardiamole e lasciamole scorrere, guardandole da lontano. Stay in flow. In orari fissi - mattino e sera - medito e faccio movimento. Io pratico yoga, ma va bene tutto. Anche solo mezz'ora al sole e ad ascoltare gli uccellini con un buon the in mano è una forma di meditazione. Di nuovo: la vita è sacra nella sua semplicità. E sì, meditare e pregare, qualsiasi sia il credo che sentiamo più vicino. Fare contestualmente attenzione alla respirazione - che aiuta a rilassare il sistema parasimpatico. Sul leggere, ascoltare buona musica, guardare un buon film, cucinare qualcosa di buono, fare una chiacchierata - no chat, voce al minimo, voce/video se possibile - con gli amici e le persone care non dico nulla - è evidente. Però anche queste cose, con moderazione. Poi io credo sia sano accettare che dover stare in casa così tanto tempo non è salutare. E' una condizione di stress. Questo va riconosciuto e accettato. Non colpevolizzato. Non mi sento in colpa a dire che mi pesa non poter fare una passeggiata. Certo, c'è di peggio (eh...se lo so!), certo ai nostri nonni era chiesto di andare col fucile nei boschi mentre noi stiamo in divano..... Certo. Ma ci si muove nelle sfumature, non dal bianco al nero. Qui siamo in una sfumatura di disagio - anche e soprattutto psicologico - che è sopportabilissima, ma va riconosciuta. Altrimenti sarà grave poi. Soprattutto per chi ha meno risorse interiori e psicologiche (penso a persone con disagio, o con povertà in senso lato o agli anziani). Teniamolo presente e curiamola, accettiamola. Sia chi è da solo sia chi è costretto a convivere con la persona-non-giustissima ha da esplorare le proprie linee di frattura. Eh pace...si fa. C'è di peggio, come chi invece si trova costretta in casa col proprio aguzzino. C'è il NUMERO 1522 - come ricordato anche nell'articolo - ma se conosciamo qualcuna che è in una situazione simile, cerchiamo di starle vicino, di chiamarla una volta in più al telefono, se possibile. Non lasciamole sole, anche noi, facciamo tutto quello che possiamo. Io credo che almeno una parte della paura che ci coglie in questi giorni sia dovuta poi alla presenza costante e quotidiana di temi che la nostra società ha spesso rimosso. Sentiamo parlare di morti e malati ogni giorno, mentre nella vita normale ci pensiamo il meno possibile (a proposito dell'ignorare volutamente quello che ci crea disagio o fatica....). Ecco, pensiamoci con la giusta serenità. Sì, ho scritto volutamente "serenità". Il che non significa indifferenza. Significa accettare la vita per quello che è, ossia nel suo comprendere anche morte e malattia. Proviamo ad allenarci anche su questo fronte, che una volta era simbolicamente delegato alla religione e che ora, non avendo strumenti nelle società post-capitalistiche per gestirlo, l'abbiamo rimosso. Pregare e meditare è anche sostare sulla soglia, che è un po' scomoda, ma anche l'unico modo per gustare a pieno anche quello che abbiamo e ignoriamo ogni giorno, a cominciare dalla salute. Guardate, siamo tutti nella stessa barca. Ognuno di noi ha i propri crucci, che siano per vita personale che sia per il lavoro (un abbraccio a tutti quelli che temono in questi giorni di perdere il lavoro). Ma la vita è grande e offre opportunità meravigliose se ci apriamo ad essa e non ci ostiniamo a volere solo quello che pensiamo sia giusto per noi. Se ci daremo una mano, se lasceremo cadere le cose inutili, se smetteremo di nasconderci da noi stessi, io sono convinta che ce la faremo. Riprenderemo lentamente - e spero mooooolto lentamente, sennò non cambia niente - ma con una coscienza diversa e più solida. Sfruttiamo le potenzialità di questa crisi, cerchiamo nuove vie perché tutti noi abbiamo risorse da attivare. Risorse e scarti di senso,come insegna François Jullien. Forza! E poi...noi qui, in questo spazio, c'abbiamo pure Ilaria, che è un'anima grande e che dà sempre la giusta sferzata per rimettersi in bolla, come oggi con questo bel contributo. Quindi, avanti tutta! Un abbraccio a te, Ilaria, e un abbraccio a tutt*
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:12)

      Carissima, il tuo contributo è prezioso. Non c'è parola che non rispecchi il mio sentire. Tengo a specificare che da parte mia non c'è nessuna colpevolizzazione verso coloro che sentono il disagio e lo esprimono. Ci vuole misura, ecco, equilibrio. Tutti abbiamo visto i soliti "furbetti" o quelli che io chiamo "io sono più furbo degli altri" compiere piccoli illeciti, scorrettezze o semplici maleducazioni (esempio urtare gli altri al supermercato o sul marciapiede quando di spazio ce n'è ed è richiesto il metro di distanza), con quel fare tra il cinico, l'infantile e l'adolescenziale, che fa pensare che davvero non si può cavare sangue dalle rape. Non per niente da una parte ho parlato di regressione (che merita pazienza e comprensione), dall'altra di infantilismo e basta. Che a me risulta un filo irritante. Io da parte mia sento per indole un doppio dovere: quello di esortare all'amore per se stessi e per gli altri, senza retorica, e quello di spingere chi mi legge a "tenere la schiena dritta", cioè a non indulgere in comportamenti disfattisti che possono diventare negativi e bloccare un percorso di crescita. Del resto credo che paghiamo il dazio del troppo "disordine" e della troppa confusione tollerati e infertici dalla politica e dai politici, ma non solo, in genere dalle classi dirigenti, che hanno sostenuto con forza, per interesse o per pigrizia, il costruirsi di mentalità ristrette e meschine, prive di sguardi dall'alto e di ampi orizzonti. Abituando per altro i più a non usare la logica e il ragionamento, ma a far prevalere sempre le emozioni del momento e le piccole esigenze personali. Mi trovi d'accordo sulla retorica e sul trattamento riservato ai sanitari. Concordo sul fatto che non sia una guerra e faccio un'affermazione pesante: nessun virus è in grado di confrontarsi con l'immensa malvagità degli umani. Questo non significa che gli umani sono malvagi sempre e comunque e a prescindere, anzi, ma che molti di loro possono raggiungere vette di cattiveria e crudeltà che la natura, per quanto matrigna, difficilmente raggiunge. Questa non è una guerra e se fossimo in guerra molte superficialità, sia da comuni cittadini, sia da persone più "elevate" ci sarebbero risparmiate. Certo, è una situazione che richiede tutto il nostro impegno e la nostra determinazione, la nostra intelligenza. Per questo di nuovo, io richiamo alla cura di sé e della propria anima e all'equilibrio. Compassione, non commiserazione. Grazie a tutt* per i commenti. E anche per le eventuali critiche.
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    • Avatar di Marie

      Marie 5 anni fa (28 Marzo 2020 11:34)

      Cara Ilaria, e non c'è precisazione tua che io non condivida in pieno. :-) Soprattutto la frase "nessun virus è in grado di confrontarsi con l'immensa malvagità degli umani". D'altronde non è causale si sia usato questa terminologia per la pandemia. Ma quel dici è la verità pura e nuda, anche se si può tematizzare a stento. Basta pensare alla Siria, senza commentare oltre. Se i neuroni a specchio funzionassero un minimo e riuscissimo ad identificarci con loro, allora la nostra quarantena ci apparirebbe in prospettiva diversa: resterebbe un disagio, ma relativo e affrontabile. Però, però...c'è anche un'altra verità pura e nuda, a cui penso spesso, e la cantava De Andrè: "e per tutti il dolore degli altri è dolore a metà". Quanto penso a questo verso di De Andrè mi ripeto spesso che le persone le puoi riconoscere se accanto alla ragione metti tanta compassione, soprattutto per le loro, le nostre fragilità. Occorre quindi anche qui muoversi fra sfumature e tenere presente che tutti noi siamo spesso un equilibrio precario di sentimenti e aspirazioni contrastanti. Di solito questo equilibrio precario è mascherato dalla buona dose di retorica, come dicevamo anche relativamente in questi giorni. Più sano sarebbe riconoscere questa contraddittorietà interna ad ognuno di noi ed utilizzarla ogni volta che perdiamo l'equilibrio. Perché contraddittorietà significa anche che abbiamo tante potenzialità interiori, che basterebbe attivare al momento giusto. Qui c'è un abisso pedagogico però da colmare....lasciamo stare. Aggiungo solo una cosa. Non ho mai pensato tu colpevolizzassi chi esprime disagio per il dover stare a casa. Ed era chiaro che ti riferivi ai soliti furbetti o meglio ai soliti cafoni. Anche qui ognuno mette l'accento a compensare per opposizione quello che vive: io vivo in campagna, tutti stanno alle regole (anche perché hanno lo spazio fisico per farlo) eppure si attua a livello politico e mediatico un clima di terrore che io trovo assurdo. Riescono a far sentire un criminale anche il nonno che esce per fare la spesa o la nonna che si affaccia dal cancello per salutare la vicina. Secondo me non è il modo di governare e gestire una situazione come questa. Ne ho parlato con molti e tutti mi hanno risposto: "ah, ma se non si mette paura alla gente e se non gli si tocca il portafoglio non capiscono nulla, quindi bisogna terrorizzarli per tenerli a bada". Ecco, torno alla pedagogia: se tu cresci un bambino trattandolo da ignorante, quello crescerà da ignorante. C'è poco da fare. E un ignorante (in senso lato) non elegge a suo rappresentante una persona equilibrata, ma qualcuno che gli dia sicurezza (= che gli faccia paura). La crisi della nostra società è anche questa e la pandemia la rende ancora più evidente. Non so se questo sia da imputare alle soli classi dirigenti, ti dirò. Le abbiamo votate noi, quelle classi dirigenti....quindi non mi chiamo fuori, pur non avendole mai votate io personalmente. Credo che la gente vada responsabilizzata ma anche motivata e vadano invece puniti i colpevoli e i trasgressori con fermezza, distinguendoli però da chi sta alle regole. Bisogna agire in maniera differenziata, non tarandosi sul peggio, perché così si abbassa la qualità del tutto. A questo volevo arrivare nella mia precedente - e credo, ripeto, che anche su questo punto non siamo distanti. Non so bene come si possa applicare concretamente e ad ampia scala sociale una politica educante e responsabilizzante, visto soprattutto i molti loschi figuri che abbiamo fra la classe dirigente. A me, personalmente, riequilibria anche soltanto tematizzare e mettere in chiaro cosa succede, dirmi che accanto ai cafoni ci sono non solo quelli che ora stanno lavorando a ritmo costante per gestire la crisi (infermieri, medici, cassiere, magazzinieri, ecc), ma c'è anche una marea - ripeto: una marea - di gente equilibrata, che fa il suo, che cerca di tenere insieme il Paese, che prega e sostiene reciprocamente gli altri. Una marea che non fa rumore, che agisce nella semplice normalità, ma a cui io aspiro ad appartenere. Una goccia in un fiume che scorre, comunque, e che non oggi, non domani, ma dopodomani forse troverà rive più ampie e correnti più tranquille. Sabato, qui c'è il sole, spero anche da te, Ilaria, e da voi tutti.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Marzo 2020 14:34)

      Anche qui, Milano, Italia, sabato, c'è il sole!
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    • Avatar di Mononoke

      Mononoke 5 anni fa (28 Marzo 2020 15:36)

      Qui a Roma oggi sole e nuvole in alternanza, è esplosa però la primavera con i fiori, della serie la Natura continua a fare il lavoro che c'è da fare. Buon fine settimana a tutti!
      Rispondi a Mononoke Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Marzo 2020 16:09)

      Come noi del resto. Non vorremo mica smettere? :)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (28 Marzo 2020 16:01)

      Uno splendido sole anche qui a Bruxelles!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Marie

      Marie 5 anni fa (28 Marzo 2020 16:59)

      Ah che bello! Grazie dei soli (che siete e che siamo!)! :-) Un saluto a tutti dalle prealpi venete!
      Rispondi a Marie Commenta l’articolo

    • Avatar di Nimue

      Nimue 5 anni fa (28 Marzo 2020 17:19)

      Faccio fatica, oggi più che in altri giorni, a formulare un pensiero organico e coerente. Mi riallaccio a quanto detto da Ilaria e Marie che sono invece riuscite ad esprimere con chiarezza concetti importanti e arricchenti per tutti noi. Questo mi dà conferma, una volta di più, di quanto valore abbia essersi confrontati con lo studio della filosofia e delle sue complessità. Mette in salvo dalle semplificazioni, dalle generalizzazioni, dall'addittare i colpevoli, dal farci sentire al sicuro dalla parte dei giusti, perché abbiamo la verità in tasca e facciamo la lista di tutti gli errori altrui. Sono d'accordo sul fatto che il depotenziamento dell'educazione, della capacità di sviluppare uno spirito critico, della responsabilizzazione sia un grande male per ogni società. Insieme alla mancanza di empatia e di solidarietà umana. Credo che accostarsi al pensiero di Kant, di Hannah Arendt, di Ricoeur (solo a titolo di esempio), comprendere quanta incidenza abbia avuto sul modo di porsi nei confronti del mondo, di sé stessi e degli altri, possa essere un'inestimabile risorsa, soprattutto oggi. Grazie ad entrambe :)
      Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

    • Avatar di Sy

      Sy 5 anni fa (28 Marzo 2020 18:34)

      Grazie Marie per il tuo bellissimo commento!
      Rispondi a Sy Commenta l’articolo

  18. Avatar di Emanuele

    Emanuele 5 anni fa (28 Marzo 2020 14:43)

    Io al momento sto affrontando le mie paure in modo spensierato. Ho ritrovato vecchi amici in un gruppo di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. Un tuffo nel passato di ben 25 anni fatto di allegria e gioca di vivere. E quella gioia la sto ritrovando. Sto rivedendo dei video di alcuni Musical di cui io ne seguito la regia Audio/Luci. Sto pensando a te @Vic se Ilaria suggerisce una modalità adeguata per forniti dei contatti che ho su Roma volentieri. Ecco in sostanza sto passando la quarantena rivedendo anche mentalmente quante cose belle ho fatto. E quante ne farò ancora. E mi auguro anche, sia chi segue questo Blog e chi è la fuori che non conosco possa fare altrettanto. Teniamo duro.
    Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (28 Marzo 2020 14:54)

      Grazie Emanuele :-) Anch'io voglio passare in rassegna tutte le cose belle che ho fatto!
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (29 Marzo 2020 5:24)

      @Ilaria, per quei contatti di cui mi diceva, potrei lasciare a Emanuele una mia mail?
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Marzo 2020 10:39)

      Ciao Vic, rispondo dando info sul perché questo non è un sito di contatti. Se voi mettete i vostri contatti qui, stiamo freschi perché i vostri contatti diventano pubblici, con tutto quello che ne consegue di assalto dei peggio soggetti, intesi anche veri proprio criminali. Poi va a finire che questa diventa la bacheca degli annunci, che è una follia a livello di sicurezza. Inoltre siccome io di fatto non vi conosco (molte persone le conosco personalmente perché sono mie clienti di coaching, ma altre no, ma anche con quelle che conosco adotto la stessa metodologia) ciascuno di voi potrebbe essere Jack lo Squartatore sotto mentite spoglie e un giorno qualcuno (la gente è strana, sai) accusarmi che ha subito danni da qualcuno conosciuto qui mentre è evidente che io non c'entro niente. Ora, se tu ed Emanuele volete entrare in contatto potete inviare entrambi la vostra mail a me che, nel caso riceva il consenso di entrambi, provvederò a inoltrare a ciascuno quella dell'altro, ovviamente inteso che io non mi sento responsabile delle conseguenze di questo contatto e che voi non solo non mi riteniate responsabile di alcunché ma non mi coinvolgiate in nessuna questione di alcun genere potrebbe nascere. E' una cosa che mi è capitato di fare un paio di altre volte e sono certa che tutti capiate che non nutro nessun dubbio su di voi e non vi è nulla di personale, sono cautele per me, che mi evitano di perdere tempo e per voi, che venite protetti da rischi. Quindi se volete, scrivetemi una mail in cui mi date l'assenso a fornire il vostro indirizzo all'altro. Se non ricevo entrambe le richieste, non mi muovo. Grazie per la comprensione.
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (29 Marzo 2020 11:49)

      Ciao Ilaria, Comprendo perfettamente cosa intendi. Direi che la soluzione più adeguata sia dare qui un riferimento generico senza fare nomi e cognomi. Poi sta Vic fare un po' di ricerca. Uno dei miei contatti dirige Il Teatro Imperiale di Guidonia. È sufficiente cercare questa persona e di conseguenza tutte le persone che ruotano intorno a questa. Poi le persone che conosco io fecero animazione nei villaggi con me e anche queste sono facilmente identificabili. Sono professionisti che lavorano nel settore da anni con passione. Penso che questa sia la soluzione adeguata.
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    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (29 Marzo 2020 16:00)

      Ok Emanuele, grazie.
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    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (29 Marzo 2020 12:13)

      Certo Ilaria, capisco benissimo. Grazie per questa possibilità, farò come hai suggerito se pure Emanuele è d'accordo.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

  19. Avatar di Lady Oscar

    Lady Oscar 5 anni fa (1 Aprile 2020 18:33)

    Ciao Ilaria, era tantissimo che non trovavo più il tempo di leggere i tuoi articoli. Finalmente ero riuscita a separarmi e trovare una nuova casa per me e mio figlio e ci eravamo trasferiti, fra tanti problemi di ambientazione. Pochi mesi dopo mio figlio è stato ricoverato d'urgenza perché hanno scoperto che soffre di Ictus in età pediatrica. Due mesi d'ospedale. Così ha avuto inizio un nuovo calvario nel quale io e mio marito abbiamo dovuto riunire le forze, perché anche se ora siamo fuori dall'ospedale, il ragazzo non guarirà perciò abbiamo visite periodiche e medicine da prendere. Adesso il virus... e così io e mio marito abbiamo di nuovo fronte comune: forse non c'è più l'amore di prima, in alcuni cose ancora non andiamo d'accordo ma cerchiamo di aiutarci. In questa situazione di emergenza, siamo momentaneamente tornati da lui perché lui è l'unico che lavora e la sua casa ha tutte le cose che ci servono, compresi computer e stampanti che servono a mio figlio per la scuola on-line. Io sono una libera professionista e lavoravo per una agenzia che non so se supererà questa prova. Ho un mutuo da pagare, utenze, spese condominiali e una casa ancora da arredare. E non ho più lo stipendio. Certamente superato il virus farò dei tentativi per trovare un nuovo lavoro, ma sono pessimista a riguardo. L'unica cosa buona in tutto questo è che ora riesco a parlare con mio marito, che lui ci capisce di più di prima, ha smussato parecchi angoli e ci sta sostenendo moralmente e finanziariamente come può. Se non avrò nessuna altra scelta torneremo a casa tutti insieme. Venderò, probabilmente male, il mio appartamento nuovo e ripartiremo: si insieme al mio marito, anche se ci siamo separati legalmente. Ci saranno delle differenze rispetto a prima. Dovremo riorganizzarci in casa ma un modo lo troveremo, ne abbiamo parlato solo brevemente per buttare lì delle idee su come fare, se accadrà. Sono tanto stanca. Ho tirato fuori tanti soldi in questi anni e non ce la faccio più. Ho tirato fuori tante energie e una parte di me vorrebbe solo un pizzico di serenità. Però non molto ancora: cerco soluzioni, anche i compromessi, le migliori soluzioni possibili e faccio qualche piccolo progetto. Al momento l'unica cosa importante è la salute. Poi si vedrà il da farsi.
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  20. Avatar di Maria

    Maria 5 anni fa (3 Aprile 2020 23:07)

    > Ciao Ilaria ti seguo da tempo e condivido a pieno ciò che dici eppure > faccio parte di quella schiera di donne che per paura di restare sola > si imbatte sempre in storie sbagliate x mancanza di autostima > Vivo una storia da un anno con un ragazzo che dall’inizio è stato > perfetto Modi gesti attenzioni tutto come avrei voluto fosse > Quasi non ci credevo > Addirittura mi è stato vicino quando mio padre ha scoperto di aver un > linfoma sia moralmente che materialmente anche accompagnandoci a > fargli fare le chemio senza mai farmelo pesare > Ma non ti nascondo questo ha offuscato ai miei occhi i suoi difetti > eccome > Ha un carattere burbero , alza spesso la voce non ha pazienza e vuole > avere sempre ragione , non ascolta il mio punto di vista e quanto vede > che non cedo al suo o non gli conviene il discorso mi stacca il > telefono in faccia o scompare poi ritorna ed è tutto come prima > Voleva sposarmi e non me L ha chiesto lui , è venuto il padre a casa > dei miei per dire come loro avrebbero contribuito e che il figlio > voleva sposarmi ma chiarendo come già mi ha chiesto lui che non devo > lavorare la donna deve stare a casa > Voleva fare tytto in fretta e furia ma non ho ceduto e anche in questa > emergenza covi d sto lavorando e lui a casa perché in cassa > integrazione voleva che io non andassi ma non ho ceduto > Da premettere che sono una assillante bisognosa > Spesso lo martello di chiamate per chiarire perché lui mi stacca il > telefono in faccia quando non vuole parlare e anche in questa > quarantena quasi si stufa quella volta che ci sentiamo a telefono e mi > arronza x vedere la tv o altro > Solo sfinita e stasera dopo Ennesima volta che mi urla a telefono > senza motivo ho detto che non riesco a sopportare più di non poter > nranche parlare che lui urla non ha modi e vuole avere sempre ragione > Lui ha detto che ci faccio con te che non abbiamo nulla in comune e > che lui mi è sempre venuto incontro fino ad ora che io faccio sempre > di testa mia e che lui affianco a me si sente un essere inutile e > insignificante > Ha detto che io faccio la vittima piangendo ma a me sembra lui con > queste parole la vittima > Mi ha detto oltre L amore bisogna essere in sintonia quindi come un > dipendente sposa la mentalità dell azienda anche io se voglio stare > con lui devo sposare la sua o fare ognuno vive a modo suo così > evitiamo di litigare > So che dovrei troncare ma non riesco vorrri fargli capire che lo amo e > vorrei solo rispetto e che mi venisse incontro ma non capisce > Ti prego aiutami >
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (4 Aprile 2020 8:50)

      Buon giorno Maria, mi spiace per la tua situazione, ma credo che tu debba lasciarlo subito, senza alcun rimpianto. Quello che immagino sono due situazioni, una in cui ti leghi ad una persona che già si presenta come irascibile retrograda e maschilista, e col tempo ed il caratteraccio che si ritrova, probabilmente diventerà possessiva e violenta; oppure una vita, anche da soli, ma non si può mai dire, in cui ti puoi esprimere, seguire le tue passioni e i tuoi principi, in poche parole essere te stessa, fiorire. Tu come ti vedi? come vedi la tua vita futura? Vale la pena annientarsi per un personaggio del genere? Credi ti possa dare un briciolo di amore? Oppure ti darà tanto dolore, non è meglio vivere serene e libere anche se sole piuttosto di soffrire e cadere sempre più nel proprio annientamento, sole, si , ma non è detto per sempre, mentre invischiarsi in certe situazioni risulta spesso senza uscita. Mi permetto di darti un consiglio, questo individuo lascialo perdere, non sa cosa vuol dire amare, ma quando incontrerai un'altra persona vedi se ti rispetta così come sei, senza alcuna pretesa di cambiarti, se ti tratta alla pari e cosa importante, non sia irascibile. Un abbraccio Fabio
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (4 Aprile 2020 11:35)

      Grazie Fabio le tue riflessioni sono giustissime ed è vero che amare non significa assolutamente voler cambiare L altra persona ma lasciarla libera di essere se’ stessa, in cui ognuno sia libero e felice di poter condividere la propria vita sapendo di aver accanto qualcuno che ti amerà e ti rispetterà così come sei. La seconda prospettiva e’ dura da accettare perché mi spaventa ricominciare specie dopo tante delusioni e soprattutto credere che possa esistere davvero una persona capace di credere che possa esistere tutto ciò Insomma mi manca la voglia di ricominciare e di stare sola ma libera Questo è quello che mi frena ma so che sarebbe la cosa più sensata che potrei fare nella vita piuttosto che condannarmi all ‘infelicita ‘ e a non poter mai avere la mia identità
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Aprile 2020 12:29)

      Ma guarda che non ci vuole né uno né due che una bestia del genere di ammazzi, lo sai? Che cosa tutta questa retorica sulla solitudine? Ma ti rendi conto di che razza di disturbato stai parlando? Un mostro.
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (4 Aprile 2020 12:43)

      Hai ragione Ilaria ed è quello che devo assolutamente impegnarmi a fare anche in questo periodo difficile che ci aiuta proprio nella solitudine a capire e riflettere sulla nostra vita e forse ci dona veramente una seconda possibilità Io amo il mio lavoro ho studiato e fatto sacrifici per arrivare dove sono e sono ancora qui a studiare per cercare di migliorare ancora I miei genitori non hanno colpe mi stanno riprendendo da mesi che non gli piace il loro modo di pensare e di agire e la sofferenza che mi Causa ogni volta che mi ritrovo a piangere a casa e a stare male Se non hanno riposto al padre è perché io gli ho detto di non rispondere Tra L altro si è presentato quando io ero a lavoro e quindi assente Non sono d’accordo a questo matrimonio dicono che soffrirei a vita con una persona del genere e che arriverà anche alle mani in un giorno e non possono pensare di andarsene e lasciarmi sola visto che ho perso L unica sorella che avevo pensandomi infelice a vita Ma son anche gli stessi che dicono che devo decidere con la mia testa perché un giorno all altro io non devo dire che mi hanno condizionata C è stato anche altro che lii mi ha fatto mi sn trovata ad affrontare anche un problema di salute per causa del suo passato ed ora ne pago le conseguenze ma lui dice che io gli rinfaccio sempre questa cosa quando avrei dovuto andarmene anche a detta della dottoressa Poi penso pure a tutto quello che ha fatto essendoci quando eravamo nel bisogno quella gratitudine che mentre eravamo soli a vivere qualcosa di più grande di voi ci è stato ma poi non so se sia stato tutto sincero e disinteressato visto che poi voleva visto che abbiamo due case far scendere e miei a piano terra e salire lui su dove sono ora con i miei, parlando di affittare la casa al piano terra un domani quasi come se i miei già non ci fossero più volendo fare il padrone in casa nostra Quindi L immagine che ho nella mia testa è solo una fantasia vero ? Di quello che ha fatto non era poi disinteressato? Ma soprattutto cosa posso fare di buono per me stessa in questo periodo per aprire definitivamente gli occhi e chiudere ?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Aprile 2020 15:29)

      E' chiudere la cosa migliore e necessaria da fare. Non ci sono vie intermedie, attese o trucchi. C'è l'atto di volontà di allontanare un criminale. Punto.
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (4 Aprile 2020 20:00)

      Hai perfettamente ragione Ilaria Forse farò con questa scelta l’unico gesto di amore verso me stessa per una volta nella vita sperando con questo non ricadere mai più nella trappola di rapporti manipolatori proprio cominciando a coltivare il mio io che da tempo io non ho dato valore
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    • Avatar di Fabio

      Fabio 5 anni fa (4 Aprile 2020 14:25)

      Maria, non deve spaventarti il ricominciare, deve spaventarti la prospettiva di una vita con una persona sbagliata. Io, nel mio piccolo, ho sbagliato la scelta della mia ex compagna di vita, e ho sofferto molto, finché non ne ho avuto abbastanza e complice il momento adatto mi sono deciso, ho detto basta, mille volte meglio stare in solitudine ma sereni che trattenere lo sconforto e la rabbia ogni giorno. E poi quando riuscirai a sentirti bene con te stessa, a capire quanto vali e quanto bene ti abbia fatto questa scelta, vedrai che trovare chi ti vuole bene davvero non sarà un problema, una persona risulta molto attraente già dal sorriso che offre. Non pensare che un compagno sia la priorità, la priorità sei tu, il tuo benessere, la tua stima il fare ciò che ritieni giusto per non rammaricati mai delle tue scelte, amarsi veramente e in maniera sana ti permette di amare nella maniera giusta anche il tuo futuro partner. Fabio
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    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (4 Aprile 2020 12:25)

      Ciao Maria, la penso anch'io come Fabio. Se state così dopo appena un anno, pensa che sarà in futuro. Pensaci bene, perché rischi di portare avanti una relazione in cui conterai sempre come il due di coppe quando regna bastoni, rinuncerai alla tua indipendenza economica e sarai di fatto dipendente da lui, dovrai pietire pure per avere i soldi per tagliarti i capelli o farti le unghie. Riflettici, perché è la tua bisognosità che ti ha messo di nuovo in una situazione del genere, da anni cinquanta, è la tua mancanza di autostima. Se adesso alza la voce e non ti fa parlare, chi te lo dice che un giorno non alzerà anche le mani? Nella coppia ci vuole equilibrio, bisogna essere complici. Il primo anno, poi, di solito è tutto rosa e fiori. Persino il tuo primo anno insieme a questo tizio è da dimenticare. Pensaci bene, perché tu lo amerai pure ma lui no, non ne è in grado. Non cerca una donna da amare e rendere felice, cerca una femmina sottomessa che stia zitta, capo chino, faccia le faccende di casa e obbedisca ai comandi. Non ti annullare per chi non merita. Impegna le tue energie per qualcuno che ha valore, ad esempio te stessa.
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (4 Aprile 2020 19:58)

      Hai descritto appieno quello che lui vorrebbe una donna sottomessa alla sua mentalità al suo modo di essere che annulli se stessa dicendo sempre si Pretende che lasci il mio lavoro per fare la donna di casa, che sostituisca il mio lavoro con lavoretti fatto in casa come faceva la mamma facendo pane e dolci in casa con una laurea che mi sono sudata con tanti sacrifici e rinunce e che dipenda totalmente da lui perché a me piace uscire a lui stare in casa a me piace prepararmi e lui dice. che spreco soldi e penso a cose inutili e questo con il sudore del mio lavoro L’unica soluzione che vedo è ricominciare da me stessa lasciando una persona che hai detto bene neanche agli inizi mi ha dato quell’entusiasmo di una vera relazione non ha voglia di uscire lavora a due passi da casa mia e non vedo che ha voglia di vedermi ed ad ora pure per telefono dopo un mese che non ci si vede si annoia a sentirmi e mi tratta da pezza da piedi G
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    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (4 Aprile 2020 21:54)

      Ciao Maria, le tue parole mi risuonano molto, per questo faccio il tifo per te e la tua rinascita. E ti dico che questi soggetti dovrebbero trovarsi donnette sottomesse e un po' ignoranti, invece immancabilmente puntano donne in gamba ed indipendenti, tentando di manipolarle fino a spegnerle del tutto. Non glielo permettere. Fidati, quelli così non cambiano, non in meglio almeno, peggiorano soltanto. Se ti tratta male adesso, col tempo ti tratterà anche peggio. Molla adesso, non aspettare altro tempo, approfitta di questa quarantena per distaccarti emotivamente più che puoi, perché più passi mesi e anni con questi manipolatori e più ne diventi dipendente, sono come una droga. Ma arriverà il giorno in cui dovrai comunque lasciar perdere, per non perdere la salute e tutta la tua dignità, e soffrirai ancora di più come un cane se sarà passato altro tempo. Ti racconto la goccia che ha fatto traboccare il vaso del mio amor proprio e mi ha convinto a liquidarlo, seppure con tanta sofferenza: io che gli lascio sulla soglia di casa (perché non voleva vedermi) una vaschetta di gelato della migliore marca e lui che poco dopo mi manda una foto del gelato gettato nel cassonetto. Questi sono così, melme umane, non rispettano niente e nessuno e vedono solo se stessi. Dagli il posto che merita: fuori dalla tua vita.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Aprile 2020 23:28)

      Vic, dài, non esistono donne di serie A che si meritano di essere trattate bene e donne di serie B che non se lo meritano. Sono questi bestioni che non dovrebbero essere considerati da nessuno e nessuna.
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    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (5 Aprile 2020 1:08)

      Sì Ilaria, mi sono espressa male. Non intendevo dire che ci sono donne che meritano di esser trattate male, ci mancherebbe. Solo che in certi contesti culturalmente arretrati è più facile trovare donne sottomesse che magari non hanno neanche studiato, e che per la mentalità maschilista imperante ricoprono un ruolo inferiore nella comunità. E in Italia questo tipo di mentalità è ancora molto diffuso, purtroppo. Conosco persone che pur di "sistemarsi" sono disposte a mollare lavoro e ambizioni e fare le donne di casa, altre invece no, non rinunciano a quello per cui hanno studiato e faticato. Fortunatamente Maria appartiene alla seconda categoria.
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (5 Aprile 2020 8:23)

      Ciao VIc, grazie di aver condiviso la tua esperienza Hai ragione non sai quanto sul fatto che dovrebbero cercarsi donne ignoranti e sottomesse e invece scelgono quelle indipendenti proprio per ridurle all’ Osso e la cosa più assurda è mi dice in continuazione che non i titoli non contano a nulla conta L esperienza di vita e lui è una persona intelligente perché ha cervello e esperienza Per dirti che mi disprezza in continuazione Ne approfitto sicuramente per distaccarmi sempre più e rinascere a me stessa finalmente Grazie di cuore
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (4 Aprile 2020 19:24)

      Grazie Fabio, le tue parole sono la spinta giusto che forse mi serve per trovare dentro di me la forza e il desiderio di ricominciare e ricominciare da me stessa , dal fare le cose che amo dall’esprimere senza remore le mie opinioni e da questi gesti d amore riscoprire l’amore per me stessa che da tempo o forse mai ho saputo cosa significasse per davvero. E da lì magari chissà tutto può succedere ma L importante è stare bene prima con me stessa me lo devo
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    • Avatar di Cristina

      Cristina 5 anni fa (4 Aprile 2020 11:26)

      Ciao Maria, se posso darti un parere aggiuntivo, qui il problema non è tanto come tu possa far capire al tuo fidanzato che lo ami e ottenerne rispetto. Il punto mi sembra che tu, avendo paura di star sola, non riesci a staccarti da un uomo che, seppur inizialmente fosse gentile quasi in modo idilliaco, poi si è rivelato una persona con atteggiamenti tutt'altro che rispettosi. Alzare la voce, avere atteggiamenti passivo aggressivi e comportarsi come un sedicenne in piena ribellione adolescenziale verso i genitori non sono proprio qualità. Tu, però, non puoi "cancellare" questi atteggiamenti, perchè lui è fatto così, quindi non c'è un modo secondo me affinchè lui ti venga incontro. Una cosa sensata che ti ha detto è "non abbiamo nulla in comune, bisogna essere in sintonia in una storia". Vero. E tu quanto ti senti in sintonia con lui quando ti attacca il telefono in faccia, quando vuole sempre aver ragione e non ascolta il tuo punto di vista?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (4 Aprile 2020 12:27)

      Ciao Maria, ogni tanto leggo delle storie che sono talmente assurde che mi sembrano inventate. Questo è uno psicopatico, che viene da una famiglia di psicopatici, con una cultura molto primitiva. Il padre viene da tuo padre per parlare del matrimonio? Ma neanche nell''800 lo sai. Tu accetti questo fatto e tuo padre gli apre anche la porta e lo sta ad ascoltare? Anche tu e tuo padre, abbi pazienza, tanto sul pezzo non siete. Lui e il padre pretendono di gestire il tuo destino, volendo impedirti di lavorare - nemmeno nell''800, forse in qualche tribù del deserto profondo del centro dell'Africa. Ma dico, siamo matti o che cosa? Lui è uno psicopatico manipolatore narcisista che è pure in cassa integrazione e vuole impedirti di vivere. E il vostro sogno d'amore su che cosa lo costruite? Sulle sue minacce, sul suo gioco a fare la vittima, mentre la vittima, come sai bene sei tu? Un dipendente sposa la mentalità dell'azienda? Ma che cosa dici? Ma quando mai? Ma ciascuno di noi ha la sua testa e la sua libertà di pensiero. E tu sposando lui dovresti sposare la sua mentalità? A che titolo? Questa è una bestia e tu sposi la mentalità di una bestia che non ti ama e ti fa del male. Cara mia, liberati di questo subito, ma subito, ieri. Liberatene totalmente. Tieniti stretto il tuo lavoro e prenditi cura di te e delle tue convinzioni su di te e sulla tua vita.
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    • Avatar di Margot

      Margot 5 anni fa (4 Aprile 2020 23:13)

      Buonasera Ilaria e buonasera a tutti gli altri partecipanti alla discussione. Veramente si sentono delle storie che sembrano inventate e ahimè, esistono ancora soggetti con una cultura davvero primitiva. Ma quanta ignoranza c’è ancora? Leggendo la storia di Maria mi sono venuti i brividi, ma è possibile che questo soggetto e la sua famiglia, non si vergognino e non si rendano conto di quanto sono ignoranti? Fa bene Maria a scappare, anzi dovrebbe bloccare il suo numero e non rispondergli più. Maria, visto che dici che hai fatto tanti sacrifici per laurearti, scappa da queste persone ignoranti e pensa a realizzarti ma soprattutto, a frequentare persone con i tuoi stessi obiettivi. Non ti manca nulla. Forza!
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (4 Aprile 2020 12:45)

      Non c’è assolutamente sintonia in ogni suo gesto in ogni sua mancanza di rispetto sento solo una parte di me che si Annienta totalmente vittima delle sue stesse paure e manipolazioni
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    • Avatar di Cristina

      Cristina 5 anni fa (4 Aprile 2020 15:55)

      A maggior ragione Maria allora. Come dice Vic, già dall'inizio questa storia è un incubo. Non c'è stato minimamente un momento "rose e fiori". Certo che ti costerà fatica chiudere, perchè ci sei dentro emotivamente e lui approfitta in pieno del tuo coinvolgimento. Però andando avanti col tempo starai sempre meglio, e potrai riappropriarti della tua vita modellandola come vuoi tu. Il fatto che tu sia venuta qui a sfogarti è un barlume di lucidità in mezzo al tuo annebbiamento causato da questo rapporto malsano. Positivo, perchè significa che una parte di te non vuole restare in questa situazione. Fai leva su questa e trova il coraggio di staccarti.
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    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (5 Aprile 2020 19:07)

      Ciao Maria, Obiettivamente trovo inconcepibile l'atteggiamento di questo personaggio. Va bene l'amore è la poesia che che c'è dietro come concetto.Ma questo non è amore, e l'unica persona a cui serve capirlo sei tu. L'amore è altro in primis per te stessa in quanto è inaccettabile questa situazione. L'amore è felicità non sofferenza. Tu sei felice ? Non mi pare.
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    • Avatar di Tania

      Tania 5 anni fa (11 Aprile 2020 21:48)

      Maria, da quello che dici lui sembra in realtà manipolatorio: usa il suo "esserti venuto incontro" per ricattato emotivamente, quando invece, quando si ama, le cose le si fa perché ci fa realmente piacere aiutare la persona che amiamo, non per ottenere poi qualcosa in cambio o avere un modo per far sentire in colpa l'altro. Hai fatto bene a non cedere sulla tua indipendenza e sul lavoro: senza lavoro, non avresti la possibilità di mantenerti e di essere libera. Sai quante donne non hanno il coraggio di lasciare il marito manesco perché non hanno soldi e non sanno dove andare? Le premesse non sono buone, magari in altri momenti sarà stato pure gentile, ma qui manca il rispetto, l'ascolto, la voglia di essere più compagni che non padri padroni. Lascialo, davvero: non può farti bene stare con lui, ti limiterebbe e soffocherebbe, per non parlare dle fatto che, se lo sposassi e avessi figli con lui, anche con loro potrebbe essere irascibile, non avere pazienza, insomma non credo abbia le qualità per essere un padre amorevole e rispettoso
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    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (11 Aprile 2020 22:28)

      Grazie Tania è proprio quello che mi ha spaventata di più e spinta a ragionare Non c è possibilità di dialogo ne’ rispetto devo essere solo sottomessa ed oggi e domani non desidero se Dio mi farà il dono di essere madre che i miei figli vengano trattati così e ne risentano emotivamente Dall altra parte è stato proprio tutto quello che ha fatto inizialmente a non farmi cedere fino ad ora ma dietro ogni gesto c era un piano ben studiato Orrendo
      Rispondi a Maria Commenta l’articolo

    • Avatar di Maria

      Maria 5 anni fa (11 Aprile 2020 22:29)

      G Non c è possibilità di dialogo ne’ rispetto devo essere solo sottomessa ed oggi e domani non desidero se Dio mi farà il dono di essere madre che i miei figli vengano trattati così e ne risentano emotivamente Dall altra parte è stato proprio tutto quello che ha fatto inizialmente a non farmi cedere fino ad ora ma dietro ogni gesto c era un piano ben studiato Orrendo
      Rispondi a Maria Commenta l’articolo