Come superare la paura?
Oggi, primo giorno che metto mano a questo articolo, è il 25 marzo 2020.
Per molti giorni non ho scritto nessun articolo.
Semplicemente, la settimana scorsa, non me la sono sentita.
Poi, due giorni fa, ho incominciato a pubblicare di nuovo, due nuovi articoli.
Se mi leggi in questi giorni (primavera del 2020) sai perfettamente di che cosa sto parlando.
Non solo lo sai, lo provi sulla tua pelle e nel tuo corpo, nel tuo cuore e nelle tue emozioni.
Se non mi stai leggendo in questi giorni, ma un po’ più in là, te ne ricordi bene.
Puoi continuare a leggere o smettere subito.
Qui di seguito troverai alcune considerazioni che probabilmente possono esserti di supporto e altre che possono irritarti.
Scegli tu, perché sei libera.
Nessuno di noi possiede la verità. Non di certo noi esseri umani, che prima di tutto siamo fragili.
Siamo fragili, da molti punti di vista.
Per esempio uno degli aspetti che ci rende fragili è che tutti, tutti indistintamente, siamo profondamente ignoranti.
Le verità che ci preme di più conoscere sono quelle che più si ostinano a sfuggirci.
Perfino le verità su noi stessi, quelle che non ci piacciono e che noi neghiamo a noi stessi o che più o meno onestamente cerchiamo di conoscere, non ci sono chiare.
Molto spesso non siamo in grado di vedere nemmeno l’evidenza dei fatti, per il bisogno di “evitamento” (cioè perché, di fatto vogliamo a “tutti i costi” non vedere) e per l’ostinazione con cui vogliamo scansare quello che può costarci dolore e fatica.
Per esempio, in condizioni di vita “normali”, può capitare che non riusciamo a vedere il fatto che in azienda le cose non vadano più come prima e che forse rischiamo il licenziamento.
O il fatto che forse la nostra coppia non funziona più o non ha mai funzionato.
Oppure, andando più nel semplice, il fatto che il salotto di casa nostra debba essere imbiancato di nuovo, perché è al limite della “sostenibilità ambientale” :D .
Sono tutti dati reali che spesso tendiamo a negare, perché non vogliamo accettarne le conseguenze e il dolore e la fatica che queste conseguenze ci possono portare.
Neghiamo.
Quante volte ti è capitato di negare di avere a che fare con (l’ennesimo) uomo sbagliato?
Te lo dico io, se forse stai negando anche questo. Moltissime volte.
Quando abbiamo paura neghiamo la realtà
Dicevo, quindi, che nessuno di noi possiede la verità e nemmeno io.
Anzi, di certo io meno, molto meno di altri.
Oggi scrivo per la prima volta sul tema del Covid-19 e della cosiddetta “quarantena”.
Scrivo per dire la mia, anche se una “mia” definitiva non ce l’ho, a essere sincera.
Non ho scritto prima perché non me la sentivo e non sapevo che cosa dire e che cosa fare relativamente alla questione, qui sul blog e con le mie lettrici.
Potevo scrivere solo dei soliti argomenti? Non me la sentivo.
Potevo affrontare la questione di petto? Mi sembrava inopportuno, avevo le idee ben poco chiare.
Praticamente tutti sui mezzi di comunicazione si sono “buttati” subito sul tema, è diventato un tema pervasivo.
Che ci ritroviamo dappertutto.
Che avevo da dire, io?
Che opinione ho, io?
Mah…
Non ho ancora chiarito molto la mia posizione sul tema, nemmeno con me stessa, quindi avverto: “Non seguitemi, mi sono persa anch’io”.
Qui non troverai risposte certe.
Nel mio vagare in cerca di una direzione, ho considerato un po’ quello che mi accade intorno e che osservo.
Tento di ascoltarmi, come credo facciamo in molti, e cerco in me valori ai quali appoggiarmi.
Qualcuno ha anche iniziato a chiedermi pareri (venite da un nudo a vestirvi, come si dice) e soprattutto io sento un dovere morale verso chi mi legge di offrire, se mi è possibile, un supporto emotivo e alcune linee guida per assumere un atteggiamento mentale utile in questo momento.
Qui di seguito metterò in fila una serie di riflessioni su quello che osservo riguardo a ciò che sta succedendo.
Riflessioni diverse, che possano essere spunto per una maggiore e migliore comprensione di quello che stiamo sperimentando dal punto di vista emotivo.
Considerando che anch’io, come tutti, sto affrontando qualcosa di totalmente nuovo (beh, questo perlomeno è interessante, siamo i primi a vivere una situazione come questa) e che anche le mie emozioni sono forti e oscillano.
Come superare la paura insieme
Potrebbe diventare, questo, un articolo che aggiorno di tanto in tanto con nuove idee e riflessioni sul tema, un articolo che tu puoi commentare di giorno in giorno scrivendo le tue esperienze riguardo questa fase della tua e della nostra vita.
Quando questa questione è venuta alla luce, per qualche giorno io sono stata tra quelli che con determinazione e pervicacia pensava tra sé e diceva ad amici, parenti e vicini: “E’ una sfida! Ne usciremo più forti e più belli di prima”.
Poi mi sono detta: “Ma che ‘azz vai dicendo?! Ma ti rendi conto?! Ma proprio tu?! Come ti permetti?! Ti rendi conto che mentre tu stai dicendo in giro che torneremo più forti e più belli di prima c’è gente che sta morendo in mezzo a mille sofferenze e in solitudine e gente che vede morire i propri cari?! Ma stai un po’ zitta!”
Già: “Prima de parlar, tasa”, diceva la nonna. Prima di parlare, taci.
Atteggiamento che molti di noi dovrebbero assumere molto più spesso di quanto fanno. Non solo in questa situazione.
A partire dalla “classe dirigente”. Esperti, giornalisti, politici.
Gli esperti che avevano garantito, meno di un mese fa, che sì, vero, il virus c’è, ma in Italia non arriverà, noi non lo permetteremo.
Lo scemenzaio al quale siamo stati sottoposti e saremo sottoposti in questi giorni e in quelli a venire, sarà sconfinato come mille universi messi insieme.
La paura di certo non placa la voglia di dire scemenze, anzi.
Del resto bisogna riempire giornali, trasmissioni intere, pagine e profili social, blog.
Riempirli di notizie e di aggiornamenti ogni minuto e quindi le scemenze abbondano, perché riempiono spazi.
Fanno intrattenimento.
E le persone, nell’inattività forzata e prese dall’angoscia, cercano notizie e rassicurazioni di continuo e quindi bisogna dar loro di che nutrire l’angoscia e anche di che placarla.
Poi ci sono i sapientoni da tastiera, gli esperti da poltrona, coloro che non hanno titolo e non hanno titoli, che immaginano complotti, condividono fake news (bufale), hanno risposte certe su tutto pur non sapendo niente di niente, tranciano giudizi e sanno perfettamente com’è andata.
E’ colpa dei settentrionali, dei podisti, dei runner, dei “vecchi”, dei “cinesi”, dei tagli alla sanità.
E’ un complotto. Ci sono stati degli errori. Hanno costruito un virus in laboratorio. Non è vero che uccide.
Ci stanno manipolando.
Oppure: uccide solo gli anziani e le persone con malattie pregresse.
Scusaaa?!
E dunque?!
Perché, un anziano vale meno di uno meno anziano e una persona con malattie pregresse, chi se ne frega che muoia?
La paura ci trasforma
Ma da dove vi vengono certi pensieri?
Non vi balza in mente, a voi sputasentenze che:
a) la vita di tutti è sacra e dobbiamo, come essere umani, contenere il dolore fisico e morale nostro e altrui
b) quella persona anziana o malata potrebbe essere un tuo caro, tuo nonno o tua nonna, tuo zio o tua zia, tuo padre o tua madre, il depositario o la depositaria di una memoria unica e irrinunciabile, un creativo/a con idee straordinarie, uno scienziato con in mente una scoperta rivoluzionaria o un persona di buona volontà che con generosità si dà agli altri
c) che a furia di ragionare in questo modo un giorno, probabilmente non tanto lontano, sarai tu a essere considerato/a un/a cittadino/a e un essere umano che vale la pena scartare?
Come è possibile che queste, che sono le basi della nostra civiltà e della nostra cultura, non siano le idee dominanti e predominanti nella mente di ciascun cittadino della nostra nazione?
Ve lo dico chiaro: commentate come volete, ma “bufale” o sconsideratezze non verranno passate.
A proposito di scemenze: questa non è un’influenza o poco più di un’influenza.
Per quanto se ne sa, ci sono gli asintomatici, quindi è anche meno di un’influenza.
Ecco perché questo virius è così insidioso, dato che le malattie più insidiose sono proprio le asintomatiche, quelle che non danno sintomi.
Infatti il dolore, che ci piaccia o no, e la sofferenza, sono per lo più funzionali.
Cioè hanno una loro utilità.
Ci segnalano che qualcosa nel nostro corpo o nella situazione in cui siamo immersi non va come dovrebbe.
Non avere sintomi non è utile. E’ come avere una bomba a orologeria sotto pelle e non saperlo.
E’ una terribile astuzia di questo virus.
Ecco perché non possiamo uscire di casa, non perché, come ho letto e sentito “siamo sotto sequestro a casa”, “siamo agli arresti domiciliari”, “hanno esagerato” e “stanno limitando le nostre libertà personali”.
No, è per tutelare la salute di TUTTI NOI.
Anche la tua, di te che ti credi invincibile e non credi ai danni che può fare questo virus.
E’ chiaro il concetto?
In un mondo di persone adulte ciascuno da sé dovrebbe capirli questi principi e da sé decidere di starsene a casa per proteggere se stesso e gli altri.
Non dovremmo avere bisogno delle ordinanze, noi che ci vantiamo di essere libbberi dddemmmocratici, quando in realtà dimostriamo di non avere la più pallida idea di concetti quali libertà e democrazia.
Invece siamo dei bambinetti sciocchi, degli adolescenti “ribelli” che vanno a fare la corsetta di nascosto o la spesetta del furbetto (che miseria, ragazzi) e mi è toccato vedere sindaci e presidenti di regione parlare e inseguire i loro concittadini come se fossero studentelli delle scuole medie.
Sì, tanti omoni e donnone ripresi dal loro sindaco o dal loro presidente di regione, che deve trattarli come un papà che richiama i figli viziati e incoscienti, perché loro, in modo autonomo, non riescono mica a capire che determinate cose vanno fatte, punto e basta!
Orde di adolescenti indisciplinati che non hanno capito né il buon senso, né il principio di responsabilità.
Io, che ogni giorno leggo e sento raccontarmi da donne comportamenti inspiegabili di certi uomini che un giorno dicono: “Ti amo. Sei la donna della mia vita!” e il giorno dopo scompaiono nel nulla.
Sono gli stessi, eh!
Gli stessi che pestano i piedi con il sindaco quando li richiama alle ordinanze, perché loro vogliono uscire a comprare un pacchetto di caffè o a giocare a ping pong sulla spiaggia.
Lo stesso vale per le donne, si intenda. Ho visto e sentito cose anche da donne, che, ragazzi…
Ma dài!
Alle prime notizie di questa epidemia, mi son detta: “Molti capiranno, matureranno, cresceranno”.
Mi correggo. Non sarà così. Per niente. Gli idioti e gli stronzi (uomini e donne) tali rimarranno.
Il virus darà una spinta alla maturità, alla crescita e al cambiamento di coloro che già hanno il potenziale.
Gli altri continueranno a comportarsi da bambini capricciosi e mai cresciuti, esattamente come prima.
Così rispondo per l’ennesima volta alla domanda che molte donne si pongono su pseudo-partner inaffidabili: “Lui cambierà?” “No! Non cambierà!”
Non cambierà finché non sarà lui a volerlo disperatamente e sarà difficile anche in quel caso.
Ma questi tipi egocentrici, immaturi, incapaci di amare, cioè di guardare al di là del proprio naso, di solito sono “per sostanza” refrattari, cioè ostili, a cambiare le proprie inclinazioni.
Non solo non cambieranno, ma proprio perché sono così non cambieranno. Punto.
Tu, invece, che magari sei una persona fin troppo responsabile, con fin troppo rispetto degli altri e molto altruista, puoi cambiare?
Sì. Se lo decidi, se ti prendi sul serio, sì. Perché la tua indole è già un’indole che ha una direzione “positiva”.
Con un potenziale di trasformazione.
Questo mi dice la mia esperienza.
Crudo, diretto, tranchant.
Questo è un momento doloroso per tutti, per alcuni di più, per altri di meno, ma doloroso lo è per tutti.
E’ la grande paura
E’ anche una grande opportunità per operare una trasformazione positiva su se stessi, sulle proprie vite, sul proprio destino.
Il virus è velocissimo e ha la prerogativa di colpirci in quella che è una delle funzioni tra le più essenziali alla vita.
La respirazione.
Eh sì, cari, possiamo vivere qualche giorno senza bere e molti giorni senza mangiare.
Pochi secondi senza respirare.
Ci sono altri dati inquietanti sulla malattia. Non voglio insistere, li trovi dappertutto.
Facciamo la nostra parte, seguiamo le regole. Stiamo a casa.
Non facciamo i “furbetti” della passeggiatina, della spesina e della mascherina.
Che la mascherina non serve a proteggere te (semmai fa peggio, ti dà un’idea di falsa protezione) e si deve saper usare, sennò è più dannosa che altro.
Quindi non facciamo i supereroi con un pezzo di carta o di stoffa davanti alla bocca, che ci lasciamo le penne. Lisce o rigate che siano.
Approfittiamo di questa reclusione e di questo ozio forzati per fare qualcosa di mai fatto, di mai sperimentato.
So che tra le mie lettrici ci sono molti operatori della sanità e persone che lavorano nei supermercati.
Ragazzi, grazie, sono con voi, quello che scrivo sull’ozio non fa riferimento a voi.
E’ un momento duro e difficile, lo so.
L’isolamento pesa e pesa ancora di più per chi vive solo.
Anche se vivere soli, dal punto di vista pratico, in giorni come questi, ha degli indubbi vantaggi.
So che tra chi legge c’è chi ha vicini o parenti malati o anche chi è risultato positivo.
Coraggio.
Il volto della paura
Io sono convinta che questo momento passerà e in modo più semplice di quanto pensiamo, ma che su molti lascerà traumi e cicatrici.
Sono certa che ce la faremo e che torneremo al lavoro, ai piaceri, alle relazioni, con il tempo, con la pazienza, con un po’ di fatica.
Sono ottimista e non posso non avere in mente chi soffre in questo momento, per i più vari motivi.
Quando ho saputo dell’obbligo di rimanere a casa, il mio primo pensiero è andato alle donne costrette a vivere in spazi ristretti con un uomo maltrattante.
Ognuno ha le sue “deformazioni” e questo è stato il mio primo pensiero.
Se sei una donna maltrattata a contatto stretto con il tuo maltrattante, che può essere anche uno stalker, chiama il numero nazionale 1522, sempre attivo, o vai sul sito 1522.eu sul quale c’è una chat sempre funzionante che ti permette di chiedere aiuto senza parlare e senza farti sentire.
Cogli questa opportunità per liberarti finalmente dal giogo di una relazione abusiva.
Poi il mio pensiero è andato ai bambini, soprattutto quelli più piccoli ed emarginati, che non hanno nemmeno la possibilità di andare a scuola e di imparare nozioni che li aiuteranno nella vita.
Ci sono i malati cronici, quelli affetti da gravi malattie che si devono curare, coronavirus o no, i diversamente abili, gli anziani soli o quelli in case di riposo.
I reclusi nelle carceri.
I ministri di culto di differenti religioni che devono sostenere i loro fedeli.
I sindaci, gli impiegati di uffici postali e i lavoratori di Comuni e del Parlamento e del Governo, tutti coloro che lavorano nelle retrovie, per studiare le misure più giuste per proteggerci e farci star bene.
Ci siamo dentro tutti in questo pasticcio.
Alcuni di noi sono più forti.
Io, per esempio, non sono di sicuro un senzatetto, un bimbo appartenente a una famiglia disagiata, un anziano solo.
Altri sono più fragili.
Ci sono i dipendenti di aziende private che sopravviveranno all’ondata.
Ci sono i dipendenti di aziende private che non ce la faranno.
Ci sono i dipendenti statali, che tutt’al più si mangeranno qualche giorno di ferie, ma anche loro vivono la tragedia della comunità.
Ci sono quelli che lavorano in proprio, come me.
Negozi che abbiamo visto chiudere da un giorno all’altro e che non riapriranno più.
Ci sono coloro che lavorano in aziende di importanza e/o fanno lavoro a distanza.
Ci sono coppie che stavano cominciando a conoscersi e che faticano a portare avanti la conoscenza.
Coppie che stavano per separarsi e che sono costrette a stare insieme per un bel po’ ancora.
Ci saranno molte coppie che finalmente, data la costrizione della convivenza forzata, si scopriranno “scoppiate” e scoppieranno.
Le opportunità di incontro diminuiscono per tutti, per non dire che si azzerano.
Così diventeranno più insistenti i seduttori da tastiera e meno coloro che vogliono portarti a letto dopo una chat, dato che sono molto pragmatici e sanno che è vietato avere contatti ed è complicato, quindi non si sprecano.
Ci sono un’infinità di persone che hanno cause legali in sospeso, di vario tipo, anche di separazione e di divorzio, che si allungheranno ulteriormente, come se la giustizia italiana non fosse già abbastanza lenta.
Dal punto di vista delle relazioni, per molti è una buona occasione per riflettere, fermarsi ed evitare di fare incontri sbagliati.
Ci sarà qualcuno – pochi – che faranno la quarantena dalla loro villa con piscina e molti dal loro appartamento di 60 metri quadri.
C’è chi fa la quarantena in compagnia della sua famiglia serena e affiatata.
Ci sono molti giovani e meno giovani adulti che per vari motivi hanno scelto o sono stati costretti a vivere nella famiglia di origine e sentono probabilmente il peso di spazi ristretti e di una vicinanza continua.
Molti saranno arrabbiati per i molti aspetti negativi di questo isolamento e per molto altro che ne deriva.
Magari diventeranno rancorosi.
Per molti questo nuovo e inedito problema si somma ad altri rilevanti giù presenti nelle loro vite.
Altri scopriranno la forza di affetti famigliari e da lì si sentiranno rafforzati per creare belle relazioni fuori, dopo.
Io sento persone vicino a me, mie lettrici, mie clienti, che continuano a lavorare, a distanza, hanno nuovi progetti lavorativi per il futuro, oppure si trovano in situazioni non pienamente soddisfacenti che di colpo sono diventate posizioni comode, perché inaspettatamente sicure.
Io stessa, come dicevo, alterno momenti di sconforto e momenti di speranza e di fiducia.
So che usciremo da questa situazione e se lo vorremo davvero torneremo a riassaporare la vita con più gusto, con un’importante esperienza alle spalle.
Quello che dico a me stessa è di stare concentrata sull’istante, sul momento, buttando sempre un occhio all’orizzonte, anche se anch’io sono costretta in appartamento, in città, nella città che tutti sappiamo deve resistere costi quel che costi.
La paura che ci rende più fragili e l’amore che dobbiamo a noi stessi
So bene che la paura, l’incertezza, le privazioni, la solitudine, magari la perdita certa del lavoro o di guadagni, ci mettono in crisi.
Materiale e morale, soprattutto.
Lo so perché lo sperimento su di me e lo osservo negli altri. Lo so, perché si sa.
Tutte queste emozioni sono naturale, lecite, comprensibili, ci fanno “regredire”, ci fanno tornare tutti un po’ bambini o ci fanno “involvere”, ci fanno cioè tornare indietro rispetto alla nostra crescita come donne e come uomini e ci fanno venire la tentazione di scappare , in genere e quindi di sfuggire alle regole.
Ci fanno tirare fuori il peggio di noi stessi e non essere, poi, orgogliosi di noi.
E’ necessario, invece, abbracciare noi stessi con maggiore affetto e comprensione, essere ancora meno severi, accettare la paura e gli atteggiamenti che di noi non apprezziamo, con amore totale.
Perché la regressione, il tornare indietro sono fenomeni normali e passeggeri che poi ci faranno fare un balzo in avanti.
Accettiamo i nostri limiti e i limiti degli altri, per scoprire il vero amore e andare oltre le difficoltà.
I valori per superare la paura
In questi giorni ho provato a stendere un elenco di emozioni e di valori che mi sono venuti in mente, a caso, in diversi momenti.
Comprensione. Compassione. Amore per sé. Amore per gli altri.
Empatia.
Legami. Legame
Resistenza. Resilienza. Limite. Limiti. Confini. Protezioni. Difese.
Forza. Vulnerabilità.
Salute. Benessere.
Coscienza. Consapevolezza. Autoconsapevolezza.
Protezione. Autoprotezione. (Proteggersi sempre!)
Amore. Affetto. Scoperta. Rivelazione. Sincerità.
Gentilezza. Ottimismo. Umorismo. Entusiasmo.
Cooperazione. Collaborazione. Solidarietà. Buon senso.
Supporto. Comunità.
Privilegio. Riflessione.
Libertà. Lucidità. Autonomia. Indipendenza. Volontà. Forza di volontà.
Scelta.
Tenacia. Determinazione.
Sacrificio (da “sacro”).
Prospettiva. Progetto.
Fede. Speranza. Carità. (Che per la dottrina cristiana sono le virtù teologali).
Prudenza. Giustizia. Fortezza. Temperanza. (Che per la dottrina cristiana sono le virtù teologali).
A proposito di dottrina cristiana, io che non sono credente, ho trovato interessante questo consiglio del professor Berrino per rilassarci.
Recitare l’Ave Maria in latino, come consiglia Berrino: “la prima parte (Ave Maria, gratia plena…) inspirando, la seconda (Santa Maria, Mater Dei…) espirando. Faremo sei respiri al minuto invece che i soliti 12 o 13.”
Questo il testo in latino dell’Ave Maria:
Ave Maria, gratia plea, Dominus tecum. Benedicta tu in muliéribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus.
Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae.
Se sei credente puoi concentrarti nella preghiera in latino (ricordandoti che si pronuncia esattamente come si scrive, come l’italiano).
Se non sei credente puoi usare questa preghiera per rilassarti, nel massimo rispetto delle parole che dici.
Se non sei cristiana o di cultura cristiana, puoi usare una preghiera che senti affine al tuo credo e ai tuoi valori.
E’ un articolo lungo lo so.
Conto ti sia stato utile per spunti e riflessioni.
Sentiti libera di lasciare qui nello spazio apposito i tuoi commenti su questo tema.
O anche domande per me, sempre sul tema.
Ovviamente si deve trattare di domande che rispondano a tue esigenze emotive, non certo mediche 😊
Se vuoi condividere i tuoi valori che ti sostengono in questo momento strategie utili per stare meglio in questo periodo, film o video da guardare (no bufale, di nuovo!), libri da leggere, condividi!
Racconta la tua storia e le tue emozioni. Condividiamo le emozioni, superiamo la paura con la forza della comunità!
Allegra 5 anni fa (25 Marzo 2020 22:51)
Ilaria Cardani 5 anni fa (25 Marzo 2020 23:18)
Allegra 5 anni fa (25 Marzo 2020 23:47)
Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 7:08)
London 5 anni fa (26 Marzo 2020 13:05)
London 5 anni fa (26 Marzo 2020 14:05)
Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 14:17)
Guarda che mi pare che il commento ci sia...London 5 anni fa (26 Marzo 2020 14:20)
Ah, sì! appena ho postato il secondo ho visto comparire il primo. Mi si era bloccato tutto : )Allegra 5 anni fa (26 Marzo 2020 14:47)
Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 15:04)
Allegra 5 anni fa (26 Marzo 2020 15:09)
Certo, lo capisco e ti ringrazio :)Allegra 5 anni fa (26 Marzo 2020 15:24)
Tania 5 anni fa (11 Aprile 2020 22:16)
Allegra 5 anni fa (11 Aprile 2020 23:23)
Tania 5 anni fa (12 Aprile 2020 18:01)
Laura 5 anni fa (26 Marzo 2020 15:25)
Allegra 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:07)
Ilaria Cardani 5 anni fa (26 Marzo 2020 17:43)
M&M 5 anni fa (26 Marzo 2020 18:25)
Alisia 5 anni fa (3 Maggio 2020 16:31)
Maria 5 anni fa (11 Maggio 2020 20:12)
Ilaria Cardani 5 anni fa (11 Maggio 2020 22:10)
Maria 5 anni fa (12 Maggio 2020 7:22)
Ilaria Cardani 5 anni fa (12 Maggio 2020 10:53)
Maria 5 anni fa (12 Maggio 2020 14:36)
Hai ragione ILaria È il momento di pensare e ricominciare da meVic 5 anni fa (12 Maggio 2020 14:17)
Maria 5 anni fa (12 Maggio 2020 14:39)
Margot 5 anni fa (12 Maggio 2020 21:40)
Maria 5 anni fa (13 Maggio 2020 12:28)
Serena 5 anni fa (8 Maggio 2020 22:17)
Emilia 5 anni fa (8 Maggio 2020 23:59)
Silvia 5 anni fa (9 Maggio 2020 17:53)
Serena 5 anni fa (11 Maggio 2020 13:54)
Cristina 5 anni fa (11 Maggio 2020 17:24)
Silvia 5 anni fa (11 Maggio 2020 20:51)
Serena 5 anni fa (16 Maggio 2020 18:36)
Silvia 5 anni fa (16 Maggio 2020 20:29)
Ciao Serena, grazie dell'aggiornamento! Letteralmente, ti ha detto che ci teneva a te 'nonostante le tue insicurezze'? No, perché, insomma...