Come farsi rispettare?
Intendo: come farsi rispettare in generale? E come farsi rispettare dagli uomini, in particolare? Tenendo conto che molti di loro, dall’alto della loro maschilità / mascolinità, sono dei cafoni integrali?
"Segui sempre le 3 “R”: Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni. Dalai Lama"
Le persone (tutte: uomini e donne) si arrovellano sui modi per guadagnarsi il rispetto degli altri. Anche perché, il rispetto, come il senso di umanità e la buona educazione autentica (anche quella farlocca, a dire il vero) mancano. Mancano disperatamente.
Non c’è rispetto vero per gli altri. Il rispetto semmai è sostituito dalla paura, dal bisogno, dalla convenienza. Dalla leccapiedaggine, insomma.
E siccome la mancanza di rispetto da parte degli altri ci ferisce nel profondo, nei nostri bisogni di amore, di accettazione e di riconoscimento, ecco che in molti si angosciano sul come farsi rispettare.
Perbacco, ma davvero, come si fa?
Come si fa a essere rispettati da chi non ha a cuore il rispetto in generale e in un mondo nel quale la mancanza di rispetto verso gli altri è un punto di onore, di forza, di figaggine?
Già, pensa ai tanti ragazzi / uomini / bambocci / cretini e stronzi che si divertono a giocare coi sentimenti delle donne, le prendono in giro e che per farsi belli diffondono alla cerchia di amici le loro imprese di seduttori seriali (seduttorini, per la verità).
Se mancare di rispetto è un vanto e un merito, si salvi chi può. Non se ne viene più fuori.
Ma la mancanza di rispetto – e la dannata ricerca di rispetto – non è solo nei rapporti di coppia o pseudo tali.
E’ nel lavoro, nelle relazioni di tutti i giorni, nei rapporti con i medici, gli insegnanti, gli impiegati pubblici, i vicini di casa, i vicini di ombrellone, di panchina, di parcheggio, di fila al supermercato, di seconda e di terza fila per strada, di sala d’aspetto dal dottore.
Nei rapporti con gli studenti, con i clienti, con i pazienti. Con i fornitori. E così via.
C’è da dire che le donne che non sanno farsi rispettare dagli uomini, di norma non riescono a farsi rispettare nemmeno sul lavoro o dalle amiche o nella loro famiglia di origine.
Questo per molte ragioni. Per esempio perché pensano che delimitare i confini e proteggerli sia da cattive ragazze.
Oppure perché i loro confini, fin dalle origini, sono stati violati da altri così spesso che, loro, le brave ragazze, non se ne accorgono nemmeno, non ne sono consapevoli fino a che soffrono da non poterne più.
Oppure perché non osano farsi rispettare per non perdere la stima e l’affetto di chi hanno vicino (ma chi non rispetta non va tenuto in conto nella propria vita e nemmeno vicino. Non dimentichiamo che stima e affetto hanno le proprie radici nel rispetto).
Non si fanno rispettare anche perché giustificano e perdonano chi non le rispetta.
D’altra parte gli uomini sono superiori alle donne e sono fatti come sono fatti, non rispettano perché sono fatti così e per non farli arrabbiare, per non “scocciarli” e per non allontanarli bisogna sopportare il fatto che non rispettino.
Insomma, ci sono donne un filino misogine, che disprezzano se stesse prima di tutto e un po’ anche le altre donne, ma semplicemente perché le donne non reggono il confronto con gli uomini. Mica per altro, eh.
Le donne sono “naturalmente” e “biologicamente” inferiori, come credono quelli davvero intelligenti tra i maschi. Come credono le più coniglione delle donne.
Ce lo narrano le tante storie in stile “La Bella e la Bestia” che vediamo ogni giorno intorno a noi, nelle quali, guarda un po’, la bella è sempre donna e la bestia sempre uomo.
Ancora adesso, nel 2018. E’ pieno di belle e intelligenti che si buttano via per delle bestie. Ma pieno proprio.
Il più buzzurro e caprone degli uomini, si sa, è intrinsecamente superiore alla più raffinata e intelligente delle donne. E’ così. Lui merita rispetto e anche amore, spesso.
Di lei, chi se ne frega?
E’ la natura che lo dice.
Giusto?
E come no!
Come farsi rispettare dagli uomini (quando ne vale la pena)
Partiamo dalle basi. Spesso sento stupidaggini riguardo l’amore e l’”amore incondizionato”.
Molti pretenderebbero “amore incondizionato” e, guarda caso, molti di coloro che pretendono questo tipo di amore sono narcisisti perversi, psycho di ogni colore e manipolatori di vario ordine e grado.
Ma stiamo scherzando?
La fesseria dell’”amore incondizionato” piace un sacco a chi si comporta in modo abusivo e che fa abbondante uso del ricatto emotivo.
“Io ti maltratto, ti faccio violenza materiale o emotiva, ma, in nome dell’”amore incondizionato” , tu continui ad amarmi. E a subirmi. Qualsiasi abuso io mi inventi”.
Ma sai quante donne, dopo che il loro amore ha dato loro fuoco (nel senso che le ha cosparse di benzina e ha accesso il fiammifero), e per fortuna se ne escono vive, tornano tra le sue braccia, in nome dell’amore per l’amore?
Che brutti un mondo e una società che non vogliono vedere queste questioni e non le vogliono affrontare e stanno ancora lì a discettare di educazione sessuale nelle scuole.
Il rispetto, al contrario dell’amore, è dovuto.
Una persona deve essere rispettata – magari sulla bas di un imperativo morale, categorico, vabbé, in mancanza d’altro – per il fatto di esistere.
"La vita di ogni essere vivente è sacra e bisogna averne il massimo rispetto. A. Schweitzer"
La cosa meravigliosa del rispetto è che può essere praticato alla distanza, anche a grande distanza, anche a distanza incolmabile: “Io ti rispetto E tu stammi lontano. Più mi stai lontano, più ti rispetto. Stammi lontano, lontanissimo.”
Meglio di così?
A dirla tutta, in ogni caso il rispetto implica una certa distanza. Il termine italiano “rispetto”, deriva dal termine latino “re-spectum”, che significa guardare all’indietro, a una certa distanza.
Un po’ come quando esci dal Duomo di Milano e per contemplarlo in tutta la sua magnificenza ti allontani un po’. Quanto rispetto c’è.
Come la sarta o lo stilista che ti guardano quando indossi un vestito nuovo che stanno rifinendo, allontanandosi un po’; e in quello sguardo un pochino più lontano e distante ti ammirano e ti rispettano.
Certo, si può amare una persona, essere amata da lei, rispettarla ed essere rispettata da lei e anche esserle molto vicina, con lo spirito e col corpo, intima.
E con la giusta distanza. Perché la distanza è condizione imprescindibile.
Questo significa essere umani dotati di umanità. Ma l’umanità a 360° non è così diffusa tra gli umani.
Allora, tornando a noi e agli uomini, sappiamo che molti, troppi uomini, mancano di rispetto alle donne. Perfino nelle coppie consolidate.
Premesso che, come detto sopra, chi manca di rispetto agli altri (siano gli altri il Papa o il fattorino di PizzaaCasa) dà un segnale chiaro e forte di non essere per niente una gran persona e quindi, zac!, appena capisci che qualcuno non rispetta gli altri puoi prendere la palla al balzo per smettere di frequentarlo, devo dire che ci sono anche riflessioni un po’ più profonde da fare.
Gli uomini che mancano di rispetto alle donne sono intrinsecamente e profondamente dei cafoni. Cioè fino al midollo. Perché, appunto, rivelano quella misoginia sempre troppo diffusa nel nostro mondo.
Certi uomini, poi, hanno il vizietto di rispettare ancor meno le donne in quanto donne. Consciamente e consapevolmente.
La misoginia è sorella gemella dell’impotenza. Se non sorella corporale, almeno spirituale.
Alla fin fine una donna è una povera scema che in quanto donna non merita tutto il rispetto possibile. Se poi mi irrita, non mi ossequia e addirittura ha una sua opinione, ancor di più.
Detto in parole semplici, il rispetto è una cartina di tornasole: chi non rispetta gli altri non dà buona prova di sé e non è un gran compagno. Nemmeno per una birretta al bar.
"Io non divido il mondo in destra e sinistra, ma fra chi rispetta gli altri e chi no. anna salvaje, Twitter"
Certi uomini, perfino, come bimbi e adolescenti mai cresciuti, che giocano a provocare mamma e papà per vedere fino a che punto possono spingersi e fino a che punto arriva l’amore dei genitori, fanno lo stesso con le donne, ma con un altro obiettivo.
Si chiedono: “Vediamo quanto è scema questa e quanto posso tirare la corda. Tanto, per quanto la maltratti, lei è sempre lì che mi aspetta, mi ama e mi adora… Anche perché io ho il vantaggio competitivo indiscutibile di essere uomo.”
E allora, come farsi rispettare? Come far capire al gaglioffo di turno che tu non sei la tipa con la quale gaglioffare? E quindi implicitamente invitarlo ad allontanarsi senza far danni?
Oppure, come fare perché chi non è gaglioffo, ma è tentato a sbagliare, eviti ogni tentazione e ti rispetti in modo sacro e preferisca farsi cadere il pisello invece che mancarti di rispetto?
Come fare patti chiari fin da subito con un partner potenziale, in modo che capisca senza dubbio che con te non può giocare a fare il cretino, qualora gli dovesse capitare, in un momento di distrazione, ma che non può nemmeno fare il cocco di mamma?
Ti avviso subito: parole, urla, scenate, sceneggiate, minacce, melodrammi, far presagire scenari da film horror non serve proprio a niente.
Anzi. Più urli, minacci e drammatizzi, più ti giochi il rispetto altrui. Di chiunque si tratti.
In generale con un uomo anche di più.
Anche via chat, eh.
Perdi di credibilità, di autorevolezza, di autorità. Di carisma. Di fascino.
Che cosa ci vuole per farsi rispettare? Assumersi le proprie responsabilità, essere coerenti (cioè fare seguire i fatti alle parole e alle “dichiarazioni di intenti eclatanti”) ed essere sicure delle proprie scelte.
Dire a un uomo una frase che lui hai sentito mille volte come: “Non vado mai a letto con un uomo al primo appuntamento, ma con te…” è patetico, fa crollare il rispetto al livello delle temperature in Siberia d’inverno.
Minacciare, magari presa da una crisi di rabbia e di indignazione, di lasciare un uomo per il suo comportamento scorretto e poi chiedergli scusa con moine e dichiarazioni d’amore da fotoromanzo è tristissimo e condanna a un destino davvero infelice.
Stima altrui e autostima vanno a livelli sotto il minimo sindacale.
Ventilare all’amante sposato di far sapere tutto alla moglie o di lasciarlo per sempre (per la millesima volta) e poi rimanere a disposizione di lui ogni volta che chiama, di giorno o di notte per i prossimi dieci anni, è indice di una debolezza di cui si può approfittare senza farsi nessuno scrupolo.
Dirsi impegnatissima e fare la superiore con il ragazzotto del quartiere che consegna pizze a domicilio e poi andare a “prendere qualcosa da bere” con lui alle 10 di sera quando lui ti ha contattato alle dieci meno un quarto è tragico. Molto tragico.
Mandare le tue foto non vestita (cioè mezza nuda, ma anche solo le tette) a uno con cui chatti online da quindici giorni e non hai mai visto, dicendo che è la prima volta nella propria, è un colpo da maestre nella mancanza di rispetto di sé. Bruttissimo.
Iscriversi a un sito di incontri online e dichiarare al mondo intero (compresi i partner che incontri), che non lo si sarebbe mai fatto se non che si era “in un momento particolare e si voleva vivere una storia leggera” è perlomeno ridicolo.
Iscriversi a un sito di incontri online e dire a chi sta dall’altra parte che si cerca una storia seria e non si è disposte a storielle, significa voler mettere il piede sul podio nella gara delle stupidaggini sentimentali.
C’è da dire che se non altro la concorrenza è fortissima. Dico, nelle stupidaggini.
Sono più le donne che non vanno mai a letto al primo appuntamento con un uomo, ma con “quello” però sì e quelle che sono su Tinder perché cercano una storia d’intesa profonda, di tutte le donne al mondo. E’ così.
Anche statistici e matematici non si raccapezzano.
Dichiarare a gran voce la propria irreprensibile moralità e – soprattutto – virtù e poi postare ogni venti minuti su Facebook artificiosi autoritratti in bikini o in abiti succinti in tutte le prospettive e da tutte le angolature possibili, trasuda disperazione e bisognosità che anche l’ultimo degli sfaccendati analfabeti mortidifiga coglie forti e chiare.
E basta con questi esibizionismi pietosi tipici di chi farebbe la qualunque per avere un like!
Bisogno. Bisogno disperato. Di amore, di attenzione, di riconoscimento. Laqualunque, proprio.
Questi esibizionismi non ti suscitano una pena infinita per lo stato dell’umanità?
Come si fa a essere rispettate partendo da questi presupposti?
Contattare un uomo che ti ha preso in giro, ti ha fatto credere di essere innamorato e poi è scomparso, oppure ti ha portato a letto e – puf! – non si è fatto più vivo, dico, contattarlo per fargli sapere che vuoi che esca dalla tua vita e per fargli la morale e insegnarli a vivere, è grottesco.
Attenzione alle mosse che ti fanno cadere nella “trappola” della comicità involontaria, a beneficio di chi se ne frega di te e tutt’al più ti sta prendendo in giro.
E ci tiene a rafforzare la propria convinzione che le donne sono tutte delle cretine che lui può manipolare impunito.
Spero di aver reso l’idea.
La base dell’ottenere rispetto è per lo meno evitare di rendersi ridicole.
Come farsi rispettare: una strategia efficace
In che modo ci si fa rispettare allora, soprattutto quando si ha a che fare con persone “intrinsecamente” cafone, insensibili e addirittura senza scrupoli?
Abbiamo detto che per farsi rispettare ci vuole soprattutto coerenza.
Con un pochino di obiettività verso se stesse, per evitare di rendersi ridicole.
E poi è necessario delimitare per bene i confini.
Tanto che siano indiscutibili e “incutano” rispetto – guarda un po’ – a chi si relaziona con noi.
I confini sono azioni, non parole.
Nascono da convinzioni profonde dentro di noi.
Per farsi rispettare è necessario essere convinte di meritare rispetto, senza condizioni.
Poi, è necessario essere consapevoli che si possono prendere decisioni coerenti con le proprie convinzioni, senza paura di conseguenze alle quali non si può far fronte se non con totale serenità.
Insomma: tu ti fai rispettare quando sei certa del tuo valore e hai il pieno coraggio e la piena consapevolezza del tuo valore. Alla faccia di tutto il resto. Tu non hai paura.
Inseguire gli uomini per terra e per mare, cercarli sui social, postare foto di se stesse in abiti succinti volutamente “seduttivi”, inviare messaggi verbali, non verbali e virtuali dal tono rivendicativo, sono alcuni degli atteggiamenti che mostrano al mondo esterno che la donna in questione ha meno di 0 rispetto di se stessa.
Come fai a delimitare i confini?
Se qualcosa per te rientra nell’area del “rispetto” la accetti. Se qualcos’altro va al di fuori di quell’area, diventi irremovibile. Cioè determinatissima a che nessuno superi quel confine.
Il tuo partner mastica con la bocca aperta? Per carità, non è un gran bel vedere, ma questo non fa di lui un mascalzone o una persona da evitare sotto nessun punto di vista. Tu sei peraltro libera di non accettare questa sua caratteristica, (lasciandolo, non pretendendo di cambiarlo), ma se è un uomo d’oro per tutto il resto, io francamente un compromesso lo farei.
Se accetti il compromesso, non fai recriminazioni.
Il tuo partner maltratta i camerieri al ristorante? E’ un comportamento odioso, che è segnale di ben più gravi mancanze e problematiche.
Assumiamo che è qualcosa che tu ritieni inaccettabile. E’ perfettamente inutile e perfino dannoso fare dichiarazioni – anche preventive – sul fatto che se lui si azzarda a essere poco cortese con il personale, tu lascerai la tavola e il locale e ti farai riaccompagnare a casa.
E’ fondamentale invece che al suo primo cenno di insofferenza tu dichiari in modo calmo e fermo: “Scusami, caro, riaccompagnami a casa ché ho l’allergia a certi comportamenti.”
A quel punto è fondamentale che tu te ne vada. Sul serio. Per davvero. Non per cinque minuti, non con lo scopo di farti inseguire e che lui ti chieda scusa. Prendi e te ne vai, punto. Costi quel che costi.
Perché il rispetto di te non ha prezzo e i confini e il carisma sono azioni, non chiacchiere.
Per essere più pratiche ancora, come farsi rispettare nel concreto? Come delimitare i confini?
Prenditi del tempo per fissare bene nella mente e nel cuore – e magari annotare su un foglio di carta o nel tuo diario – quali sono i comportamenti altrui che ritieni inaccettabili.
Poi fatti una specie di elenco facile facile, del tipo: “Se qualcuno (perfino un uomo!) supererà il confine X con me, io reagirò facendo Y.”
Esempio: “Se il mio capo si permetterà ancora di alzare la voce con me, gli dirò in modo rilassato, gentile e a volume di voce basso, che torno nel mio ufficio – o vado a prendermi un caffè etc etc – e che lui mi cerchi nuovamente quando è calmo e ha intenzione di rivolgersi a me con educazione e toni civili. E ovviamente lo farò. Già so come farlo, perché ci tengo e riesco a immaginarmi vividamente nella situazione.”
"Ciascun volto è il simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per se stessi. Tahar Ben Jelloun"
Attenzione: delimitare un confine con chiarezza non significa ricattare o manipolare gli altri. Significa esprimere con determinazione i propri valori e i propri standard.
Ti fa paura l’idea di affrontare tutto ciò? Ti dà l’impressione di trasformarti in una “Iron Lady”, una “Signora di Ferro” inflessibile che tutti gli uomini scansano? Hai paura di non farcela?
Si fa sempre un passo alla volta per arrivare alla cima.
Definire i tuoi valori (vale a dire che cosa è importante per te) e i tuoi standard (cioè i modi in cui vuoi che i tuoi valori si realizzino nella tua vita) è utilissimo per scoprire quanto vali.
E’ anche utilissimo per fare selezione.
Tieni presente che stai diventando grande, ogni giorno di più, e che scoprire in prima persona come farsi rispettare ti serve per passare di livello, per entrare in un paradigma nuovo e più produttivo, che ti consenta di costruire a pieno la tua serenità e la piena soddisfazione per te stessa e per la tua vita.
Anna 7 anni fa (13 Maggio 2018 9:08)
Fiore 7 anni fa (13 Maggio 2018 9:26)
Ho sempre sbagliato io criticando, facendo osservazioni di troppo etc. Tipo mamma scocciata. Un comportamento che nemmeno io sopporto poi!Chiara 7 anni fa (13 Maggio 2018 9:31)
Maniela 7 anni fa (13 Maggio 2018 10:24)
Un inizio di domenica col botto questa! Grazie Ilaria, capire il valore di se stessi è il punto di partenza fondamentale ❤️Eris 7 anni fa (13 Maggio 2018 11:00)
Emilia 7 anni fa (13 Maggio 2018 1:09)
Emilia 7 anni fa (13 Maggio 2018 10:40)
Stanotte ho dimenticato di rigraziarti, Ilaria :) Buona domenica a tutti!Livia 7 anni fa (13 Maggio 2018 11:13)
Siamo in dueVale* 7 anni fa (13 Maggio 2018 12:00)
Francesca 7 anni fa (13 Maggio 2018 12:13)
Ecco,ora ho capito perché gli altri non mi rispettano, do' troppa confidenza e giustificazioni devo mostrare solo una sana indifferenza!Barbara 7 anni fa (13 Maggio 2018 13:22)
Maria 7 anni fa (13 Maggio 2018 13:34)
Federica 7 anni fa (13 Maggio 2018 14:51)
Livia 7 anni fa (13 Maggio 2018 9:52)
Viviana 7 anni fa (13 Maggio 2018 12:40)
Livia 7 anni fa (13 Maggio 2018 15:06)
Viviana 7 anni fa (13 Maggio 2018 16:15)
Livia 7 anni fa (13 Maggio 2018 18:49)
Serena 7 anni fa (13 Maggio 2018 16:54)
Livia 7 anni fa (13 Maggio 2018 18:48)
Ecco un’altra fan degli spaghetti con le vongole come me :)Elis 7 anni fa (13 Maggio 2018 17:27)
Brava Viviana, condivido!Tiziana 7 anni fa (13 Maggio 2018 20:37)
Giusi 7 anni fa (14 Maggio 2018 0:41)
Fabiola 7 anni fa (14 Maggio 2018 9:21)
Emilia 7 anni fa (14 Maggio 2018 20:38)
Chiara 7 anni fa (14 Maggio 2018 17:03)
Ilaria Cardani 7 anni fa (14 Maggio 2018 17:31)
Chiara 7 anni fa (14 Maggio 2018 18:45)
Grazie del consiglio. Comunque hai ragione è un'idiota e mi conviene continuare ad ignorarlo. Mi sento ancora più stupida per il fatto che ne soffro...Emanuela T 7 anni fa (14 Maggio 2018 19:22)
Chiara 7 anni fa (14 Maggio 2018 20:44)
Grazie Emanuela, commento illuminante :)Clacla 7 anni fa (15 Maggio 2018 11:50)
Standing ovation per Ilaria, articolo fantastico, grazie! Senza rispetto non c'è relazione in cui dovremmo aver voglia di stare.Eleonora 7 anni fa (16 Maggio 2018 9:06)
Licia 7 anni fa (16 Maggio 2018 9:58)