Come difendersi dalle persone cattive

Come difendersi dalle persone cattive?

Aspetta, ma questo non è un blog dedicato a cuore e amore? Che cosa c’entrano le persone cattive?

"La cattiveria è degli sciocchi, di quelli che non hanno ancora capito che non vivremo in eterno. Alda Merini"

A dire il vero per questo sito i temi della cattiveria, della bastardaggine e della stronzaggine non sono affatto nuovi, perché ormai l’abbiamo capito bene: amore e cattiveria sono intrinsecamente legati e spesso confusi e soprattutto perché molte donne che si ritengono sfortunate in amore sono semplicemente prede più facili rispetto alla media delle donne per i cattivi (gli stronzi o i bastardi o gli sciacalli, chiamali come vuoi) .

E sono prede facili anche per le persone cattive in generale.

Mi occupo di questo tema anche perché vittime dei cattivi prima o poi lo siamo tutti o lo siamo stati almeno una volta, anche i più cattivi, ed è un tema sempre interessante e, ahimé, sempre attuale. Ma sempre sempre proprio.

Non solo. L’intervento delle persone cattive, la loro influenza negativa, il loro alone, può anche determinare l’andamento di certe relazioni di coppia o mettere a dura prova l’autostima di chi una relazione di coppia la desidera o tenta di costruirla.

Ecco perché è importante sapere come difendersi dalle persone cattive.

Come difendersi dalle persone cattive: ma perché alcuni sono così?

La questione del male del mondo è una delle più dibattute dell’umanità e non ce la siamo inventata certo io e te. E non è anche che possiamo starci a disquisire più di tanto. O a tentare di risolverla, qui su due piedi. O su quattro, se contiamo i tuoi e i miei.

Ma ti immagini?

E’ assodato che il male e la cattiveria sono insite nell’essere umano. Perché? Probabilmente perché aggressività, forza e perfino violenza sono funzionali alla sopravvivenza, soprattutto in un ambiente ostile dove  individui e specie devono lottare per la vita.

Per cui ovvio che l’uomo a livello biologico sia “costruito” per contenere in sé della “cattiveria” e che quindi anche la selezione naturale abbia fatto il suo lavoro.

A questo aggiungi che su una natura aggressiva e egoista per ragioni biologiche, funzionali, si sovrappone la cultura, con regole, divieti, pregiudizi, sovrastrutture, convinzioni e strutture mentali, incluse molte disfunzionali, e il gioco e fatto.

"La cattiveria è una luce fredda in cui ogni cosa perde colore, e lo perde per sempre. Alessandro Baricco"

L’aggressività e l’egoismo necessari alla conservazione dell’individuo e della specie si travestono e si trasformano nella nostra cattiveria quotidiana, quella che più o meno consapevolmente subiamo e sempre più o meno consapevolmente infliggiamo e quella di cui apprendiamo attraverso i diversi canali di informazione, non ultimi i libri di storia il cinema e la letteratura.

Perché la cattiveria, come l’amore è un tema narrativo dalla forza imbattibile.

Se in una bella storia non c’è tanto male, tanto amore (meglio se sofferto) e un po’ di bene, non può essere una bella storia.

Si tratta del fascino irresistibile della cattiveria e del male. Come quello degli stronzi, peraltro.

Non dimentichiamo che, a parte risorse naturali di aggressività fondamentali alla vita sul pianeta, fuori dalla giungla, dalla savana e dalle caverne, i cattivi, secondo la mia teoria (e non solo secondo la mia), sono tali perché hanno qualche problema di equilibrio personale e di serenità interiore.

Questo non per averne compassione o per giustificarli e nemmeno come “premio di consolazione”. Come a dire: “Ebbé, oh, è stronzo, ma se la passa male, consoliamoci così, va’”.

E’ utile sapere che quando abbiamo a che fare con una persona cattiva molto spesso abbiamo a che fare con una persona poco o per nulla serena.

Questo può aiutarci a trattarla in modo efficace. Tutto qui, senza molti voli pindarici.

Ecco perché è importante sapere come difendersi dalle persone cattive.

Come difendersi dalle persone cattive: quello che è utile fare

Per difendersi dalle persone cattive intanto bisogna saper riconoscere la cattiveria e mantenersi nel sano e benefico equilibrio tra paranoia (cioè il vedere sempre tutto e tutti concentrati su di noi e contro di noi), vittimismo e mania di persecuzione e dabbenaggine, ingenuità, sottovalutazione.

Le persone cattive, cioè quel grande insieme, quel grande gruppo, al cui interno ci sono anche gli uomini che abusano e manipolano, gli stronzi e i bastardi etc, vogliono operare un controllo sugli altri per raggiungere degli obiettivi loro personali. Obiettivi spesso molto chiari ed evidenti, spesso piuttosto confusi (quando c’è disfunzione e stupidità insieme).

La cattiveria, abbiamo detto, è democratica: prima o poi tutti – anche i più cattivi – arriviamo a subirla o troviamo qualcuno che ce la vuole infliggere e prima o poi tutti l’abbiamo “agita” sugli altri.

Diciamo che il vero cattivo si caratterizza per costanza, qualità e quantità della propria cattiveria. E per i moventi, le motivazioni.

Persone perfide e crudeli si trovano a tutti i livelli: dal dittatore africano, all’operatore ecologico di Bournemouth.

Non vivendo più nelle savane e nelle giungle l’uomo medio moderno sfodera la propria cattiveria soprattutto nei luoghi di lavoro – e per motivi di lavoro – e in famiglia.

O in condominio. O in tribunale. O su Facebook (mamma che disgraziati! Ma malefici, ahinoi. Perniciosissimi.).

La casistica dei tipi di melme umane è più vasta dell’universo. Che è infinito.

I cattivi non sempre sono democratici, cioè non tutti sono democratici. Alcuni sono cattivi con i buoni e con i cattivi, altri solo con i buoni.

Tienilo presente quando sei troppo buona, ché spesso la (tua) bontà può farti male.

E’ necessario – anche per evitare inutili sprechi di energia – saper distinguere coloro che sono “solo” stupidi, maleducati e ignoranti da coloro che sono cattivi o anche cattivi oltre che stupidi, maleducati e ignoranti.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

3 atteggiamenti efficaci per trattare le persone cattive

Ho detto sopra che bisogna saper riconoscere la cattiveria, cioè l’abuso, l’invasione, la violenza altrui.

Sembra impossibile,  ma la maggioranza di noi non sa come difendersi dalle persone cattive e soprattutto non sa riconoscere l’abuso.

In particolare in un paese come l’Italia, dove manca totalmente una cultura civica, di rispetto dell’altro e di consapevolezza dell’abuso.

Perché se le persone non sanno riconoscere l’abuso, si può abusare meglio di loro. Ti è chiaro, vero?

L’abuso si verifica ogni qual volta si tratta una persona non come persona, ma come mezzo, come strumento per ottenere degli obiettivi. Anche di tipo emotivo.

Abusano di te, quindi sono cattive, tutte le persone che vogliono avere il tuo corpo, avere il tuo tempo e avere il tuo denaro solo a proprio vantaggio, senza offrirti un vantaggio o preoccuparsi di un vantaggio con te e senza considerare il tuo bene e /o addirittura mirando a danneggiarti.

Chiunque può essere cattivo con te: anche i tuoi genitori e i tuoi fratelli e le tue sorelle. I tuoi figli.

Abusa di te chi conosce i tuoi punti deboli e ti dà dei colpi bassi emotivi, per il gusto di ferirti emotivamente o per quanto detto prima, cioè convincerti a concedere il tuo corpo, il tuo tempo e il tuo denaro (o le tue risorse personali e materiali) senza darti un vero vantaggio in proporzione, senza considerare il tuo bene o con l’intenzione di danneggiarti. Giusto per non ribadire i concetti importanti.

"Le persone peggiori sono quelle che sanno quali tasti toccare per farti male, e ci schiacciano sopra tutto il peso della loro cattiveria. tweetnatascia, Twitter"

Se ci pensi bene sotto questo ombrello ci sono tutti i comportamenti abusanti che puoi immaginare.

Quelli delle relazioni a due, quelli delle relazioni famigliari e genitori-figli, quelli dei rapporti di lavoro, incluso lo sfruttamento, il ricatto e il mobbing.

C’è anche l’abuso finanziario, frequentissimo nella coppia e in famiglia.

Come difendersi dalle persone cattive, allora?

Se mi conosci un po’, conosci anche la mia teoria che le persone tossiche, negative e cattive vanno evitate e che il nostro stile di vita, le nostre abitudini e le nostre scelte devono andare decisamente in quella direzione, per tutta la durata della nostra esistenza.

Quindi bisogna allontanarsi fisicamente ed emotivamente da persone e ambienti tossici.

Poi è importante lasciare andare la propria ingenuità, abbandonarla, dimenticarla, trasformarsi da bimbe ingenue in donne adulte, avvedute, astute.

Questo permette di conoscere e riconoscere il proprio valore, di mostrarlo senza esitazioni e allo stesso tempo con discrezione agli altri, di farsi rispettare e di riconoscere la cattiveria e le intenzioni degli altri.

“Si vis pacem, para bellum” dicevano i Romani, intendendo dire che se vuoi la pace devi essere pronto alla guerra. Essere pronti alla guerra (regola immortale e tuttora seguita per tenere l’equilibrio nel mondo) significa essere armati e non inermi, senza strumenti.

Essere avvedute, consapevoli del proprio valore e far rispettare i propri confini significa essere pronte alla guerra, aspirando alla pace.

I cattivi sono dissuasi da chi è dotato di strumenti.

Certo, non è un bel vivere, ma talvolta è necessario.

Fai capire fin da subito in modo implicito ma chiaro che il tuo corpo, il tuo denaro e il tuo tempo hanno un prezzo, nella fascia più alta di mercato.

O, addirittura, come la pubblicità della carta di credito, “non hanno prezzo”.

In più ti consiglio di attenerti a queste 3 regole base.

"La più grande cattiveria è quella di chi prova piacere nel riaprire le piaghe di un cuore sensibile. Marie-Jeanne Riccoboni"
  1. I cattivi NON vanno trattati bene. Bisogna trattare tutti con rispetto, educazione e cortesia. Ma ci sono persone (i cattivi) che capiscono un solo linguaggio, quello che parlano loro. Quello della violenza e della cattiveria. Non è necessario essere cattive e violente (eh, no, se no a che gioco giochiamo?), ma essenziali, determinate e forti. Coraggiose. Pane al pane e vino al vino. Poche moine e bando alle ciance con i cattivi. Anche se sono inseguiti da orde di leccapiedi, non è necessario stare nella coda. La dignità e il senso della propria dignità sono i confini che intimoriscono anche i cattivi. Tieni presente che con i cattivi bisogna evitare soprattutto di essere empatiche. Cattivi? Empatia, vattene via!
  2. Non cadere nelle trappole che i cattivi tendono: le persone cattive conoscono i tuoi punti deboli di gran lunga meglio di te e ti fanno dei trabocchetti che ti fanno perdere il controllo su di te e prenderselo loro. Per esempio, sanno perfettamente che cosa ti fa arrabbiare e sul luogo di lavoro e in famiglia ti fanno arrabbiare a loro piacimento per metterti in difficoltà e in minoranza. Non ci cascare. Impara a conoscerti e a conoscere i tuoi punti deboli meglio di chiunque altro, in modo da proteggerti.
  3. Fatti una vita. Fatti anche un piano B. Sempre. Per qualsiasi cosa. Se siamo in uno stato di fragilità per i fatti nostri, siamo più vulnerabili alle cattiverie delle persone cattive. E’ tipico, per esempio, nei casi di mobbing, cioè di violenza psicologica negli ambienti di lavoro, che si prendano di mira persone che sono già in difficoltà per problemi economici o in famiglia o nella loro relazione. Oppure che sono legatissime al proprio incarico di lavoro. Totalmente dedite e con nient’altro al di fuori. Tu fatti una vita “piena”, completa, piena di interessi, per cui, in casi come questi, in attesa di andartene e di lasciare l’ambiente tossico, puoi ricaricarti fuori dalla situazione tossica o, ancora meglio, con meno probabilità diventi bersaglio delle persone cattive. Ecco perché, analogamente, non bisogna dare tutte se stesse alla relazione di coppia e alla vita famigliare, ma avere un lavoro o una possibilità di lavoro.

Per ora è tutto. Fammi sapere le tue opinioni e le tue esperienze su come difendersi dalle persone cattive.

Ecco i percorsi che ho preparato per te:

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59 Commenti

  1. Avatar di Mary

    Mary 5 anni fa (22 Luglio 2019 10:43)

    Penso che le persone cattive sono profondamente frustrate, invidiose e infelici e per questo cercano di rubare il sorriso agli altri , perché credono che questo li faccia stare meglio. Provo davvero tanta pena per queste persone...
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  2. Avatar di ali

    ali 5 anni fa (31 Gennaio 2020 15:08)

    Ciao Ilaria, in questo ed altri articoli affermi che é importantissimo conoscere i propri punti deboli per sapersi proteggere. Trovo questa affermazione interessante, perché invece spesso ho pensato di dover "eliminare" o "superare" i miei punti deboli. Questo modo di vedere non mi é di aiuto, perché mi mette pressione ed inoltre parte da una non-accettazione di sé, che di per sé rende confusa e vulnerabile. Invece lconoscere ed accettare i propri difetti e punti deboli aiuta a ridimensionarne gli effetti e gestirli, senza avere la pretesa di eliminarli del tutto (é mai possibile essere senza punti deboli? Direi di no, é inumano!). In altri articoli inoltre mi pare che accennassi all'idea che nei nostri punti deboli e vulnerabilitá si "nasconda" la nostra parte migliore - chiedo scusa per un'eventuale imprecisione, ho un ricordo vago di aver letto qualcosa del genere sul blog. Potresti Ilaria per cortesia chiarire questo concetto (sempre che esista, di nuovo, ne ho solo un ricordo)?
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 5 anni fa (31 Gennaio 2020 16:30)

      Ciao Ali, tutte le affermazioni, comprese le mie, vanno contestualizzate, cioè lette/ascoltate e interpretate all'interno del discorso specifico che sto facendo. Per me un pochino di più, dato di solito mi focalizzo su un argomento alla volta, ma analizzo ogni obiezione possibile, inserendola all'interno di un ragionamento preciso e attinente, proprio perché non si verifichino fraintendimenti e io non diventi, mio malgrado, punto di riferimento di teorie alle quali sono totalmente contraria! ;) La finestra di ricerca in alto a destra del blog (per chi usa PC) o dal menù la finestra "clicca e cerca nel sito", per chi usa tablet o smartphone, può sicuramente darvi una mano a ritrovare argomenti che non avete sotto mano, o trovare risposte a domande nuove. Venendo alla risposta. Tutti siamo imperfetti. Questo direi che è un dato assodato, o comunque di certo lo è per me che ho avuto una educazione cattolica e ho fatto la scuola materna dalle suore e poi tutto il cursus honorum dell'educazione religiosa per ricevere i sacramenti. Noi esseri umani siamo imperfetti, questo mi era chiaro perché me lo ripetevano più volte al giorno tutti i giorni, già a cinque anni. Ai tempi mi sembrava impossibile (!!!) di non potere tutto, oggi l'ho capito e ti dirò che mi va benissimo. Mi risulta che oltre a noi, altre cose intorno a noi non siano perfette, che dici? Concordi? Quindi perché dannarsi? Accettiamo i punti deboli. Il che, dal mio punto di vista non significa evitare di correggersi (a ridaje con 'sta educazione cattolica), perché io posso accettare di buon grado e con affetto e tenerezza di non essere mattiniera (NON SONO mattiniera), ma non mi piacerebbe affatto accettare di buon grado di essere cleptomane o eccessivamente fumantina. Porsi degli obiettivi di miglioramento e di crescita dà sapore all'esistenza, è un po' anche il suo scopo, no? Pretendere di essere perfetti è infantile e irrealistico, così pure come pretendere che il mondo sia perfetto. Sulla "vulnerabilità" negli ultimi anni si è fatta una grande "propaganda" e anche un po' di commercio. La filosofia sottostante al valore della vulnerabilità mi trova d'accordo. Intanto siamo, tutti, vulnerabili, quindi tanto vale prenderne atto. Poi è bene accettare i propri punti deboli, sia come atto di maturità, sia per non opporre quella resistenza che sappiamo essere un'aggravante di quelli che tu chiami "punti deboli". Il primo passo per andare oltre una condizione o una situazione è accettarla. Così anche per i punti deboli. Oltretutto non possiamo parlare di amore, verso noi stessi e verso gli altri, se non accettiamo tutto di noi, compresi i "punti deboli". Quando siamo davanti a un'opera d'arte considerata un capolavoro, non ci viene in mente di osservarne i possibili difetti, rimaniamo sospesi nell'incanto, in quella sensazione che ci lascia senza fiato e nel contempo non bisognosi di nulla, nel pieno appagamento. Perché non farlo con noi stessi? Inoltre le nostre parti più vulnerabili, deboli, sono quelle che ci rendono più umani, più empatici, più vicini agli altri e in ascolto di noi stessi. Non è poco. Credo che tu ti riferisca a questo mio articolo Vulnerabilità: ti vergogni di essere così come sei? Continua a leggere su https://www.lapersonagiusta.com/essere-felici/vulnerabilita-vergogna-attrazione/
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    • Avatar di ali

      ali 5 anni fa (31 Gennaio 2020 17:47)

      Grazie per la risposta! si certo, concordo sull'idea di non dannarsi e considerare quali caratteristiche sono accettabili di buon grado e quali sono invece da migliorare. Impulsivamente tendo voler correggere qualsiasi difetto appena lo 'vedo', invece é importante appunto fare delle scelte sensate come nell'esempio che hai descritto. Accettare ció che é accettabile, accettare e migliorare quello che é meglio cambiare. Piano piano ci sto arrivando. Ti ringrazio della metafora sull'opera d'arte, hai davvero colto nel segno! Addirittura rimanere pienamente appagata di fronte a me stessa? Io miravo alla mera sopportazione :D Scherzi a parte, vorrei condividere questo esempio, portato da un'insegnate/artista che durante un corso a cui ho partecipato tempo fa. All'inizio della sua formazione e carriera lei lavoró moltissimo con la tempera, partendo da zero. Dopo molti anni la sua tecnica diventó perfetta, troppo perfetta, tanto che le tavole trasmettevano una certa freddezza, erano belle, corrette, ma avevano perso un certo valore artistico. Lei dovette smettere e passare ad un'altro tipo di pittura, in cui riusciva di nuovo a fare dei piccoli errori ed imperfezioni. Quindi in un certo senso le imperfezioni sono necessarie per avere delle opere che incantino e, anche se non ci soffermiamo consapevolmente sulle piccole imperfezioni, le percepiamo e queste nell'insieme fanno sí che l'opera trasmetta calore. Lei disse a noi allievi di non preoccuparci dei piccoli errori, anzi di goderceli e sperare di mantenere un certo livello di imperfezione il piú a lungo possibile.
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  3. Avatar di Denise

    Denise 3 anni fa (3 Maggio 2022 9:18)

    Ciao, io non sopporto più l'ambiente tossico di lavoro e le colleghe che ho attorno, ho diminuito anche l'orario di lavoro per vedere di stare meglio e invece mi è venuta una gran ansia, non sopporto i loro discorsi, diciamo che la mia attenzione adesso è focalizzata lì, quindi sono in un loop...arrivo qui e ansia e ansia anche a casa al pensiero di venire qui! sto inviando cv ma non è facile. Si è creato un gruppetto e mi danno noia le loro chiacchiere inutili e banali, non le reggo...ma sono tutte nello stesso ambiente. Come potrei affrontare questo momento? grazie ciao D.
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  4. Avatar di Daniela

    Daniela 2 anni fa (8 Settembre 2022 16:53)

    Ciao, volevo sentire un tuo parere su una cosa che è successa al lavoro. Non è una questione sentimentale ma di rapporti di lavoro, invasioni e rispetto. Premesso che la situazione è tesa con i miei titolari e io sono qui da circa 14 anni in un ambiente tossico e sono sempre nello stesso posto da tot anni, cioè al front office/centralino. (molto stressante) Avevo chiesto di essere spostata anni fa e per sei mesi così è stato ma poi io a loro andavo bene qui e sono dovuta tornare. Al mio fianco la collega che è qui da 6 anni circa l’hanno spostata recentemente per andare a sostituire un pensionamento, chiesto da lei, io l’ho saputo a patti fatti, a me non hanno detto nulla. Da tre mesi mi hanno affiancato la classica tutta facciata che commenta ogni cosa con un tono sgodevole e però fa la fenomena e non sa nulla, l’unica cosa è che è gentile coi clienti ma quasi all’eccesso. Con tono gentile ma finto. (che comunque non è male meglio che infamare la gente come successo in passato da altra collega). Avendomi vista forse insoddisfatta mi hanno chiamata per riprendermi perché avevo fatto delle mezzore in più che non dovevo e poi per farmi notare che mi hanno accettato una richiesta di riduzione orario (per cui non sono contenti) perché l’avevo chiesta per il troppo stress e anche perché mi ero allontanata di casa (considerato che chi veniva da fuori faceva un continuato contro l’orario intero dello studio e considerato che col covid, tuttora, 6/7 persone su 20 possono fare smart working venendo a lavorare ½ volte alla settimana) insomma molte diversità e a mio avviso ingiustizie in un ambiente così piccolo. Quindi io sto accumulando insoddisfazione su insoddisfazione. Ultimo, oggi arrivo a lavorare e la titolare mi ha staccato le foto di posti del mondo che avevo attaccato sul plexiglass dicendo che non stava bene per la gente. Erano attaccati da due anni. Io l’ho visto come una ennesima reazione poco rispettosa nei miei confronti, solo io la penso così? PS Sto comunque pensando ad un licenziamento per liberarmi dall’ambiente tossico.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 2 anni fa (9 Settembre 2022 12:35)

      Per come la racconti tu è stata un'azione incredibilmente poco rispettosa. Mai licenziarsi senza avere un'alternativa valida.
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    • Avatar di Daniela

      Daniela 2 anni fa (9 Settembre 2022 15:28)

      Grazie della risposta. Ma se non trovo nulla di decente ma l’ambiente è ostile e si sta male, non è opportuno lasciare e poi cercare? Un po’ come nelle relazioni tossiche, si lascia, si chiude, ci si riprende e si cerca altro. L’ho letto altre volte da parte tua che secondo te è quindi opportuno lasciare con qualcosa in mano? Grazie D.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 2 anni fa (12 Settembre 2022 16:54)

      Con i tempi che corrono meglio lasciare con più di qualcosa in mano. Cioè con una sicurezza.
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    • Avatar di Daniela

      Daniela 2 anni fa (9 Settembre 2022 15:31)

      inoltre secondo te Ilaria, nel periodo di permanenza, prima di lasciare e visto il rapporto che si è venuta a creare, a parte che sono un po’ psyco i titolari, a momenti tranquilli e a momenti fanno ste storie, come mi dovrei comportare? Lavorare, fare il mio dovere e farmi scivolare questi episodi per poi tirarli fuori al momento opportuno oppure meglio lasciar perdere? grazie
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 2 anni fa (12 Settembre 2022 16:52)

      Fare tutto quello che hai detto e poi lasciar perdere. La vita vale troppo per recriminare con degli psycho.
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    • Avatar di Daniela

      Daniela 2 anni fa (12 Settembre 2022 17:17)

      grazie mille, sei il TOP! : )
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  5. Avatar di Emanuele

    Emanuele 1 anno fa (1 Giugno 2023 22:04)

    Questo è uno di quei giorni in cui l'appartenenza al genere maschile mi fa orrore. Che riposi in pace quella povera ragazza e il figlio che aveva in grembo.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 1 anno fa (4 Giugno 2023 14:45)

      Terribile. Ma non deve farti orrore appartenere al genere maschile, perché tu non sei lui e il fatto che apparteniate allo stesso genere non significa nulla. Un caro abbraccio, amico mio. Siamo sempre più solidali di fronte a tanto male.
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