Che cos’è l’amore?
Eccomi qua, io, me in persona, a rispondere a una domanda che storicamente e sempre si fanno e si sono fatti tutti, dai coniglioni più analfabeti, ma tanto analfabeti, anche a livello sentimentale, ai genialoni immortali.
Proprio quelli così geni, che il nostro sapere si basa quasi tutto sulle loro scoperte.
Perfino religiosi, e fondatori di religioni, pensa un po’, profeti, guide spirituali e anche figli di dio, illuminati, padri della Chiesa (e di molte chiese diverse). Pensa un po’.
Quanto a risposte non ne abbiamo moltissime di che vogliamo considerare per lo meno un po’ certe e un tantino rassicuranti.
Quindi immaginati un po’ quale possa essere il mio contributo al tema.
Ecco, giusto, per mettere un po’ in ordine le idee e chiarire subito il tenore della trattazione.
Per “settare” il livello delle aspettative. Come dicono alcuni con un vocabolario povero.
"Ci si innamora a vent’anni: dopo si innamorano soltanto le cameriere. Gianni Agnelli"
A questo punto tu starai pensando: “Scusami, Ilaria, con tutta la stima del mondo, ma se non sai nulla o quasi sull’argomento, o nulla di più di quello che si può leggere in giro, perché accidenti ti ci metti a scriverne? Lascia stare che risparmiamo tempo tu e anch’io, dài.”
Beh, intanto, ma penso che tu te ne sia già accorta, gira e rigira, di fatto questo è il tema centrale del blog.
E, appunto per questo mi sento in dovere di scrivere un articolo per fare il punto.
Perché a quasi dieci anni dalla fondazione del blog, alla soglia degli anni ’20 del XXI secolo, mi rendo conto, con un certo sconforto, che di amore ben poco si sa.
Cioè non che i grandi del mondo non vi si siano dedicati con intelligenza, competenza, passione e profondità lasciandoci un enorme patrimonio di risorse per capire, o capire un po’ di più e un po’ meglio.
O almeno per provarci.
Il fatto è che, proprio, non vogliamo capire.
***
È amore vero o solo un’avventura? Ho preparato un test per scoprirlo, per farlo ti basta cliccare sul bottone qui sotto:
Avventura o amore vero: fai il test
***
Che cos’è l’amore: ma tu lo vuoi sapere e lo vuoi davvero l’amore?
Perché capire l’amore è difficile, dato che la comprensione l’intelligenza emotiva, trovano sulla propria strada ostacoli e interferenze che vanno ben al di là della logica.
E per quali non bastano l’intelligenza e la conoscenza.
Ci sono persone con un QI altissimo, che possono essere degli stronzi eccezionali o dei falliti totali nelle relazioni.
E ci sono tantissimi che sono intelligentissimi, stronzissimi e fallitissimi.
Anche se hanno potere, denaro e successo esteriore.
Ma sai quanti?
Capire l’amore è difficile anche perché c’è molta pigrizia – chiamiamola pure “accidia”, che è veramente un atteggiamento molto negativo verso la vita – a livello emotivo (traduco con un esempio: invece di migliorare come persone e diventare autonome sentimentalmente ed emotivamente, uomini e donne preferiscono trovare dei sostegni, dei capri espiatori, dei responsabili esterni alla propria mancanza di autosufficienza emotiva).
Inoltre, capire l’amore è difficile, perché ormai il mondo è popolato da generazioni, che nate e cresciute a qualsiasi latitudine e a diversi livelli di opportunità, o se la sono sempre “trovata cotta”, come si dice dalle mie parti, o siccome vedono che è più facile “trovarsela cotta”, pretendono di “trovarla cotta” e si comportano di conseguenza.
Non è un approccio che paga, anche se la mamma e il papà te lo hanno fatto credere e hanno minacciato la tua maestra che ti aveva spiegato che non si picchiano i compagni di classe e non li si insultano.
L’atteggiamento di pretendere di trovarla cotta è devastante. Per chi lo adotta in primis.
E tra questi, mi dispiace dirlo, ma è solo che vero, ci sono legioni di donne rimaste bambine, anche se sono docenti universitarie, magistrate, ricercatrici di biotecnologie, insegnanti e di tutto e di più, e che non è che non hanno capito niente dell’amore, non vogliono proprio capire.
Perché questo comporta uno sforzo di crescita personale che non hanno nessuna voglia di fare.
Più facile frignare e lamentarsi.
"E io anche morirò, questo è certo, ma nel frattempo mi sono innamorato anche dopo i vent’anni, anche dopo i trenta, anche dopo i quaranta. E non sono una cameriera, anche questo è certo. E insomma, meglio essere innamorati che avere così tanta paura della morte da non innamorarsi più, mi sono detto. Lo Scorfano"
Attenzione, perché se ho iniziato dura, non procedo tenera, anche se ci sono temi interessanti che ho intenzione di trattare in modo originale.
Per un atterraggio, a conclusione, morbido. Per chi la vuole capire, ovvio.
Una delle altre ragioni per le quali le persone non capiscono e non vogliono capire dell’amore (ed è molto collegata a quella del “trovarsela cotta”) è che la cultura nella quale siamo immersi tende a coltivare, prendersi cura, aumentare rinforzare la stupidità dei più.
La stupidità, l’idiozia, l’incompetenza e l’incapacità sono valori di cui andare orgogliosi di questi tempi.
Da mostrare con vanto.
E quindi, via all’incitare quelli che già stupidi di loro a non capire un razzo della realtà circostante.
Perché, questo è un concetto noto, se non si capisce un razzo della vita e si vive a casaccio, si è estremamente controllabili.
Di più: manipolabili.
E, mi dispiace dirlo, in testa alla classifica delle persone che vengono trattate come idiote dai manipolatori della classe dirigente (che non sono i poteri occulti, forti, e i complottari) e mantenute nell’idiozia e nell’inconsapevolezza di sé ci sono le bambine e le donne.
Non che gli uomini non siano manipolati (pensa a milioni di pirla che soffrono quando una squadra di calcio formata da mercenari strapagati perde).
Ma le donne, quanto a vittime di manipolazione, sono molto avanti. O comunque, pagano prezzi emotivi ben più pesanti.
Beninteso, io sono più che convinta che questo sia il secolo delle donne (diamoci una mossa però, giacché hora ruit, il tempo scorre implacabile, e ancora due/tre decenni e poi perdiamo anche questa opportunità e ci tocca aspettare il secolo ancora prossimo e io non sono sicura di essere qui in questa forma) e che ci sia una chiara avanzata, a livello di individui, delle donne.
Cioè, si tratta di poche privilegiate.
Giacché ci sono donne, che appartengono a un’élite, che il secolo se lo prendono e se lo prenderanno.
Ma per tutte le altre, sfigate, che soggiaciono agli stereotipi già vecchi ai tempi delle loro nonne, ciccia.
Da quando io ero adolescente, alla fine degli anni ’80, ti assicuro che la massa delle donne, nella propria vita privata hanno perso terreno.
Percepisco in molte ventenni di oggi mentalità retrive che, negli anni ’80 (periodo orrendo peraltro), avrebbero scandalizzato, per la loro arretratezza, anche una nonna semianalfabeta.
E le nonne semianalfabete ai tempi ce ne erano ancora molte.
Poi certo vedo intorno a me giovani donne con un determinazione d’acciaio e soprattutto con la certezza che non devono chiedere niente a nessuno.
Ma appartengono a un’elite, di forza emotiva, intelligenza logica e razionale.
E di voglia di sfondare, mica di dipendere. Di essere autonome, mica bisognose.
Perché, lo sai vero, che con tutta questa democrazia sbandierata, il mondo si sta sempre più dividendo tra élite e masse sfigate, vero?
Dovunque ci si trovi.
Se non lo sai, prova a prendere in considerazione questo aspetto.
Magari ti aiuta a distrarti per un attimo dal pensiero del sorriso del personal trainer della palestra.
Tornando a noi: le donne sono e rimangono le principali vittime del rimbecillimento collettivo.
In via diretta (vengono cresciute a furia di messaggi rimbecillenti) e in via indiretta (si relazionano con un uomini che sono stati cresciuti con e hanno fatto propri quei messaggi rimbecillenti, non solo quelli che riguardano loro stessi, ma anche quelli che penalizzano il femminile).
E alla base di qualsiasi messaggio rimbecillente e manipolatorio, diretto a uomini o a donne, non fa differenza, viene veicolato il concetto: “Tu non vali niente, tu non puoi fare nulla, tu non sei capace di nulla.”
“Tu non ti ami e non sei amabile. Quindi non amarti. E per consolarti di questo pensiero disperante, fai altro.”
Ripeto, questi ti inculcano fin nel profondo delle midolla il concetto: “Tu non ti ami, non sei amabile. Non amarti. Sbattiti, agitati, stai in ansia, ma evita l’amore per te stesso/a.”
Cioè, se pensi che una delle coppie di riferimento del momento sono i “Ferragnez”, due che non si amano (non amano se stessi) come pochi…
Solo che il trucco è un filo più raffinato e, come tutti i trucchi, occulto, nascosto, apparentemente segreto o noto solo a pochi eletti (a ridaje): esplicitamente il messaggio dice il contrario: “Tu sei libero per tutto, tu puoi tutto, tu sei capace di tutto.”
Già che questi messaggi (“Tu sei al centro del mondo (il nostro, come pollo da spennare)”) li diano le pubblicità di smartphone, di profumi, di linee telefoniche, di auto, di vestiti, di make-up, di crociere, la dice lunga quanto sia poco autentico tutto ciò.
Cioè, si tratta di un condizionamento bello e buono nel doppio senso che ha il termine. “Tu puoi tutto, solo e a condizione che tu abbia questo smartphone, questo vestito, questa auto.”
Stupendo, meraviglioso, insuperabile…
Magia allo stato puro.
Per le donne e per gli uomini ci sono poi delle varianti di genere (scusate la parolaccia): le donne possono tutto purché abbiano un marito e dei figli, siano senza rughe e senza cellulite etc; abbiano i pavimenti puliti e un lavoro gratificante, ma non troppo.
Gli uomini possono tutto purché abbiano molte amanti, degli addominali d’acciaio e una macchina che devono pagare a rate.
L’importanza di avere un marito, purchessia, si intenda – per le donne – è direttamente proporzionale alla necessità di incrementare il fatturato delle vendite di creme antirughe e anticellulite; l’importanza del numero di amanti è direttamente proporzionale all’obbligo aziendale du far girare la nuova linea di produzione di fuoristrada appena delocalizzata, di prendersi i sussidi statali e di ammortare i costi di progettazione e alla necessità di distribuire stock options di valore al management.
Questo in estrema sintesi.
Progresso? Evoluzione? Crescita reale? Zero. Meno di zero. Si arretra.
Per cui ogni anno che passa, io non solo divento più vecchia e accumulo più esperienze (alcune anche difficili, eh), dato anche che mi impegno a fare più esperienze possibili.
Ma, con sconcerto, osservo crescere a dismisura l’incompetenza sentimentale.
I commenti del blog, la mia mail, la mia pagina Facebook, i colloqui con chi fa percorsi di coaching con me (e per quel che riguarda questo sto abbassando la scure per un’ulteriore selezione, ancora più severa, perché devo soprattutto essere d’esempio) la vita che si svolge attorno a me, rigurgitano di pure e semplici idiozie sentimentali.
Spesso insostenibili.
Professioniste ultratrentacinquenni sposate che sono state “sedotte” (solo a parole e via Whats’App) dal collega di lavoro piacione, che poi ha avuto un trasferimento, mi chiedono disperatissime, a fronte del fatto che lui nemmeno risponde più ai loro messaggi, che cosa possono fare.
Ma che vuoi fare, cara? Raccogli i tuoi stracci.
Occupati – seriamente finalmente – della tua vita e non farmi perdere tempo, perché io capisco – e capisco davvero – ma anche con me non è che fai una splendida figura, a raccontarti in questo modo. Anche se io non ho la coda davanti.
E raccontarti in questo modo e sputtanarti, anche con me, che ho lo stomaco di ferro e il cuore d’oro, non fa bene soprattutto a te.
Anzi, con me non fai una splendida figura, a maggior ragione, perché nel 90% dei casi ho maggiore capacità di insight del maschio per il quale di disperi, ma non per meriti miei, ma per demeriti suoi.
Ventenni con tutta la vita davanti (e quando dico “tutta la vita davanti” intendo dire che la vita è fatta di TUTTO e che una relazione sentimentale è solo una piccola parte di quel tutto) che si fanno intortare e si perdono dietro a uno dei milioni di quarantenni sfaccendati, falliti e inconcludenti, separati e con figli. E pure con reddito incerto. E magari anche, perché no, qualche forma di dipendenza. Non parliamo di che progetti di vita posso avere questi idioti in libertà. E di quanto possano essere capaci ad amare.
Quarantenni che conoscono il signor Unoqualunque su Tinder (su Tinder!!!), ci escono tre volte e mi chiedono, come se fosse la cosa più importante del mondo e, soprattutto della loro vita, di fare coaching con me per poter instaurare con lui una relazione seria (?!?).
Cinquantenni che escono da matrimoni e da relazioni disastrose (cioè da una sequela di relazioni disastrose, magari anche matrimoniali) e, prima ancora di aver trovato una nuova casa e un impiego che garantisca loro il livello di sussistenza del quale i tribunali italiani si impipano, si struggono per un uomo più vecchio di loro di 15 anni con problemi di salute e comportamentali. E la prostata ormai di dimensioni da guinness.
Nel frattempo non solo non si occupano delle proprie entrate economiche, di leggere un paio di libri o di fare qualche visita in un museo. Ma scherzi?
Di fronte all’opportunità di avere come partner un rifiuto dell’umanità, perché mai dedicarsi ad attività tanto inutili e tanto arricchenti?
Per non dire poi delle legioni di donne che sulla mia pagina Facebook (lasciamo stare tutto il resto del web, che non ne verremmo a capo) che parlano di amore come “dolore e basta”; “fusione totale”; “intesa perfetta”; “fiducia totale”. Oh, mio dio…
Ma dove vivete, tesori cari, nel Paradiso dei Bambini (se questa battuta non l’avete capita, lo comprendo e, se volete, chiedetemelo e velo spiego nei commenti)?
Ecco, no, non ci siamo.
Così non va.
Nel 2018 un filo (un filo, un minimo sindacale) di dignità le donne lo devono pretendere per sé.
E la dignità non si ha per decreto, per legge, perché qualcuno te la mette su un piatto d’argento.
No.
La dignità solo tu te la puoi dare.
E te la puoi dare e te la devi dare.
" La dignità uno se la può e sa la deve dare. Ilaria Cardani"
Oltretutto la dignità non è molto diversa dall’amore per sé.
Che cos’è l’amore: qualche elemento base
Se hai resistito a leggere fin qui, brava.
O sei molto masochista o sei molto intelligente.
Magari, come spesso accade per molte signore, entrambe le cose 😊
Rilassati adesso che la parte “cruda” dell’articolo è finita e arriviamo alla parte tenera e dolce.
Più o meno.
Dopo un volo turbolento, l’atterraggio si fa morbido.
Tutte le riflessioni su che cos’è l’amore che hai letto sopra (più altre) mi sono venute inaspettatamente (ma solo all’apparenza) dalla lettura di un articolo della blogger Maria Popova dedicato a un libro per bambini, The missing piece and the Big O, in italiano, Il pezzo mancante e la grande O.
“O” sta per “O”, non farti strani film, e non essere maliziosa, ché stiamo parlando di un libro per bambini.
Un libro per bambini che io non conoscevo, degli anni ’70, scritto da Shel Silverstein, autore eclettico e poliedrico.
Il pezzo mancante e la grande O in realtà è stato preceduto da un altro libro, Il pezzo mancante.
Sono entrambi libri dedicati prima di tutto alla vita, all’amore per la vita e poi all’amore e alla serenità emotiva.
Già il concetto di “pezzo mancante” (o “pezzo perduto”), che ha tra i propri teorici , in qualche modo, addirittura Platone, è un concetto, una convinzione i cui pericoli per l’emotività di quelli ci vogliono credere, sono terrificanti.
In questi due geniali e quindi, come tutte le opere geniali, semplicissimi libri, vengono, attraverso due storie brevi ed efficacemente illustrate, spiegati tutti i concetti base dell’autonomia emotiva, della disperata e disfunzionale ricerca d’amore, del danno che molti legami, anche nati sotto i migliori auspici possono fare a chi si lega in modo cieco ed esclusivo.
O di come molti legami possano nascere attraverso affinità tra i due partner; affinità che con il tempo possono rarefarsi, dato che si evolve o si cambia in modi e direzioni differenti, e quindi causare la fine del legame.
Inutile dire che sono rimasta molto positivamente colpita dalla lettura di questi libriccini (lettura intensa ma lieve, visto il target di riferimento).
In realtà, al di là di condividere l’opinione di alcuni grandi pensatori che i migliori libri per bambini parlano agli adulti, quello che mi ha colpito più di tutto del messaggio di Silverstein è la chiarezza con cui spiega che se si ci lascia ossessionare o anche solo coinvolgere troppo da una relazione o dalla sua ricerca, si perde tutto il resto.
Si perde il gusto della vita, la gioia di essere nel mondo. Il contatto con le persone. Con la natura. Con la varietà delle esperienze di un’esistenza.
E, quindi, di fatto si perde il senso dell’amore, si perde l’amore.
Ecco, prima di appaturniarti su interrogativi filosofici su che cos’è l’amore, o di interrogarti se il barista del locale all’angolo ti ama perché ti ha detto “Ciao!” con un sorriso, non perdere di vista le basi.
" La vita è così bella, grande e vasta che è uno spreco concentrarsi solo su una relazione e sulla sua ricerca. Ilaria Cardani"
Non c’è amore dagli altri e per gli altri se non c’è amore e rispetto di sé, della vita e della propria vita.
Senza senso della propria dignità e della dignità della propria esistenza, a prescindere, inutile affannarsi a cercare l’amore e a capire che cos’è l’amore.
***
Nota importante: l’immagine di questo articolo è “The Missing Piece” di Shel Silverstein ed è stata presa da qui: Shel Silverstein.
***
I percorsi che ho creato per te:
è il primo passo verso la conoscenza di te.
Clicca qui per iniziare il tuo percorso de I 7 Pilastri dell’Attrazione adesso.
Come Sedurre un Uomo senza Stress
In questo percorso si spiegano i gradi dell’attrazione “autentica”.
Clicca qui per iniziare il tuo percorso Come Sedurre un Uomo senza Stress adesso.
Vuoi trovare la tua dimensione in un amore pieno e completo?
Guarda i video di anteprima del percorso Come fare innamorare un uomo e tenerselo.
Come fare innamorare un uomo e tenerselo è un percorso che ti guida passo passo a costruire una relazione vera e autentica, senza snaturarti ma mettendo in luce la tua vera personalità.
Iscriviti all’anteprima video di Come fare innamorare un uomo e tenerselo (clicca qui per vedere subito i video gratuiti e iscriverti gratis e senza impegno).
Goldie 6 anni fa (16 Settembre 2018 8:57)
Fabiola 6 anni fa (16 Settembre 2018 12:25)
Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 12:27)
Finalmente, dici? :D :D :DFabiola 6 anni fa (16 Settembre 2018 12:55)
Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:04)
L'avevo capito!!! Anch'io spero e conto di evolvermi. E cerco di farlo :)Vanessa 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:24)
Masterpiece, Ilaria. Applausi a mani aperte.Kicca 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:33)
Grazie Ilaria <3Francesca 6 anni fa (16 Settembre 2018 11:32)
Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 11:54)
Brava. Voi siete le mie più grandi e importanti maestre.Francesca 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:32)
Grazie a te, che offri un'opportunità quotidiana di riflessione e di miglioramento! Perdona le sgrammaticature e i refusi. Mi dispiace, ma ho scritto di getto.Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:40)
Eh basta scusarsi, basta!!!Valentina 6 anni fa (16 Settembre 2018 9:56)
Emilia 6 anni fa (16 Settembre 2018 14:00)
verdecate 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:50)
Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 14:12)
Erika 6 anni fa (16 Settembre 2018 15:21)
Anna 6 anni fa (16 Settembre 2018 15:18)
Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 15:29)
Giusy 6 anni fa (16 Settembre 2018 15:35)
Grandissima Ilaria....che bello sapere che, di questi tempi, ci sono persone meravigliose come te....Concordo....dignita' per se stessi..bisogna vivere con dignità....Mononoke 6 anni fa (16 Settembre 2018 16:43)
Serena 6 anni fa (16 Settembre 2018 8:14)
Emilia 6 anni fa (16 Settembre 2018 9:09)
No, vabbè... LE NINNE no, ti prego! :D I casi umani sono in mezzo a noi, donne, in mezzo a noi.Anna 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:45)
Infantilizzazione. Loro sono adulti, tu sei la bambina deficiente e meno male che ci sono loro. E molte la prendono per tenerezza: da uno sconosciuto è una offesa.Doris 6 anni fa (16 Settembre 2018 17:15)
Anna 6 anni fa (16 Settembre 2018 14:20)
Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 14:56)
Anna, dio mio, anche tu hai una cuore... Mi deludi, accidenti. Comunque, oh, quella di odiare parte della popolazione mondiale scegliendo bene è geniale...Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 15:14)
Emanuela T 6 anni fa (16 Settembre 2018 16:27)
Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 16:41)
Anna 6 anni fa (16 Settembre 2018 17:16)
Se trovi l'anima gemella, e non ti piace?Atolla 6 anni fa (16 Settembre 2018 17:50)
Emilia 6 anni fa (16 Settembre 2018 18:19)
Ah sì?! Devono pure leggere le guide? A me pare che ci riescano benissimo anche senza... Mamma mia, in che mondo viviamo.Ilaria Cardani 6 anni fa (16 Settembre 2018 15:03)
Ah ah ah, no ma è già arrivato un meno... :D :D :DAnna 6 anni fa (16 Settembre 2018 16:50)
Siamo kattivissime!! Ci mettono i meno! Siamo pericolose! E Anna ha pure un cuore (quindi è cattiva, sapendo di esserlo, terribile)Emanuela T 6 anni fa (16 Settembre 2018 16:01)
Ciao Anna, sono felice di esserti stata in qualche modo d’aiuto nel tuo percorso e di sicuro trarrò qualche spunto dal tuo commento davvero energico :)Elisa 6 anni fa (16 Settembre 2018 20:34)
Luana 6 anni fa (16 Settembre 2018 23:12)
Complimenti Ilaria sei uno spettacolo!👍Irene 6 anni fa (17 Settembre 2018 9:08)
...forse basterebbe questo articolo a riassumere il tutto,tutti gli articoli che ci sono in questo blog.grazie.Vittoria 6 anni fa (17 Settembre 2018 9:52)
Grazie per questo articolo, Ilaria! Questo blog è una risorsa preziosa 😊Hope 6 anni fa (17 Settembre 2018 0:30)
Ilaria Cardani 6 anni fa (17 Settembre 2018 10:33)
Giulia 6 anni fa (16 Settembre 2018 9:34)
Valentina 6 anni fa (16 Settembre 2018 10:02)
Francesca 6 anni fa (16 Settembre 2018 11:41)
Emilia 6 anni fa (16 Settembre 2018 13:32)
Grande Giulia! Uno dei migliori commenti che abbia mai letto su questo blog :)Anna 6 anni fa (16 Settembre 2018 14:27)
Ally 6 anni fa (16 Settembre 2018 23:21)
Giulia 6 anni fa (17 Settembre 2018 8:23)
Ally 6 anni fa (17 Settembre 2018 11:58)
Grazie Giulia! Si.. cerco di mantenere sempre la luciditá su questo punto. Ho un'occasione per me.. Non posso perderla. Un abbraccio:)Alisia 6 anni fa (17 Settembre 2018 13:03)
Ilaria Cardani 6 anni fa (17 Settembre 2018 14:20)