In quest’articolo si parla di un tema che mi sta a cuore: l’autostima. L’autrice è Odile Robotti. Laureata all’Università Bocconi, Odile ha conseguito un Master in Business Administration e poi un Ph.D in psicologia alla University College di Londra. E’ coach certificata e si occupa da anni di formazione. Ha scritto un libro fresco fresco di stampa, Il talento delle donne – Come avere successo nel mondo del lavoro rimanendo se stesse, ha accettato il mio invito a raccontarci le sue “regole” per aumentare l’autostima. Il talento delle donne ha anche una pagina Facebook, che ha appena visto la luce.
Tempo fa l’attrice Demi Moore ha rilasciato un’intervista alla rivista Harper’s Bazaar in cui diceva: «Cosa c’è sotto che veramente mi spaventa? Credo che sia non avere il coraggio di raggiungere il mio potenziale. Quello che mi spaventa è anche di poter scoprire, alla fine della mia vita, di non essere stata amata e non essere stata degna di esserlo. Che ci sia qualcosa di fondamentalmente sbagliato in me…»
Sorprendente, vero? Eppure la bassa autostima è una caratteristica comune a molte donne, indipendentemente dai risultati che hanno raggiunto.
"Avere un’alta stima di sé è sentirsi serenamente adeguati alla vita. N.Branden"
Autostima: di che cosa stiamo parlando?
L’autostima è la valutazione complessiva che dài di te stessa. Si tratta del risultato di un insieme di giudizi personali («sono timida», «sono intelligente», «sono sincera» eccetera) che si sono formati a partire dall’infanzia e che negli anni si sono rafforzati.
Ma come si formano i giudizi che determinano l’autostima? Ci sono due aspetti importanti da considerare:
1. L’autostima non è (tutta) oggettiva. I giudizi che dài di te stessa non sono tutti basati sui fatti, anzi, spesso sono dati in maniera in modo automatico e possono avere ben poco a che vedere con la realtà. Avrai anche tu qualche amica perfettamente in forma e carina che si ritiene grassa e piena di difetti o qualche collega preparatissima nel suo campo che crede di non saperne mai abbastanza.
2. L’autostima è frutto di paragoni. I confronti che facciamo nella nostra testa conribuiscono a formare la nostra autostima.
"La stima di sé è il contenuto più profondo della vita umana. Sándor Márai"
Il primo di questi confronti è quello che fai tra l’immagine che hai di te stessa e quella idealizzata di ciò che vorresti essere. Se le aspettative che hai su di te si discostano troppo da come ti vedi, fai fatica ad avere un’alta autostima.
Il secondo è quello tra te e i tuoi modelli (un genitore, un’amica, una collega affermata, un personaggio pubblico). Se hai scelto dei modelli inarrivabili, la tua autostima ne soffre.
Coltivare l’autostima: i passi giusti da fare
"Costa una fatica del diavolo conservare una buona opinione di sé. Chissà come fanno, certuni. G.Bufalino"
Ma ecco una bella notizia: l’autostima si può aumentare. La tua quota di autostima non è una dotazione fissa che hai dalla nascita!
Puoi aumentare la tua autostima seguendo queste 6 semplici tecniche:
1) Valutati obiettivamente. Parti dalle cose concrete. Riporta su un foglio i vari settori della tua vita (per esempio: lavoro, famiglia, amicizie) e per ognuno scrivi quello che ti soddisfa e quello che inon ti soddisfa. Per ogni punto negativo scrivine uno positivo. È possibile che un’antipatica vocina interiore cerchi di convincerti che i tuoi punti forti non sono importanti («Okay, hai un bel sorriso, ma il resto?» «È vero, ti sei laureata prima di tutti i compagni di corso, ma è stata pura fortuna»). Consiglio di ignorarla, dopo un po’ si stuferà di tormentarti.
Questo esercizio può avere due risultati ben diversi, entrambi utili:
• Ti accorgi di non essere poi così male. Per esempio, magari ti rendi conto di avere fatto più carriera della maggior parte delle ragazze della tua età anche se non hai raggiunto l’obiettivo che ti eri data. Se è così, prendine atto e tienilo sempre presente. Non ti sto dicendo di smettere di volere di più, ma solo che avere una buona autostima è un bel punto di partenza per andare avanti. Cercare di migliorare partendo da una sensazione di forza e sicurezza di solito è più facile.
• Scopri di avere un punto debole. Bene, ora puoi decidere se non fare niente, provare a cambiare da sola o chiedere aiuto (non c’è niente di male). Meglio prendere atto della situazione che restare con un senso di inadeguatezza che rischia di contagiare tutto. Decidere di cambiare o di accettare un proprio punto debole (il solo volerlo fare) aumenta l’autostima, come ogni volta che prendiamo in mano la nostra vita.
2) Fai un elenco di ciò che ti piace di te. Partendo dagli elementi positivi che hai identificato nell’esercizio precedente, compila l’elenco tenendo conto di aspetto fisico, personalità e competenze. Ricordati nel tempo di aggiungere all’elenco anche i complimenti che ricevi. Rileggi la tua lista una volta al giorno finché la impari a memoria.
3) Considera il lato positivo delle situazioni. Cambiare la prospettiva con cui interpreti le situazioni cambia le emozioni che provi. Sentirti una vittima o avere la convinzione di essere sfortunata non migliora le cose. Avere emozioni negative «butta giù» e trascina con sé l’autostima.
4) Accetta di essere umana. I punti deboli sono quello che sono, cioè aspetti da migliorare oppure da tollerare. Non vanno presi troppo sul serio! Non essere troppo severa con te stessa, sorriditi e cerca di volerti bene. Tutte noi commettiamo errori e a volte non siamo all’altezza delle sfide, ma tutte, a modo nostro, siamo perfette. Inizia ad apprezzare questo tipo di «perfezione umana» che ti rende unica.
5) Metti una taglia sui killer dell’autostima Ci sono alcuni atteggiamenti mentali che hanno un effetto molto negativo sulla tua autostima. Questi killer vanno eliminati senza pietà. Eccoli:
• La mentalità “tutto-o-niente”. Consiste nel vedere le situazioni in bianco e nero e nell’interpretare ciò che ci succede solo in termini di vittoria o di sconfitta.
• I filtri mentali sbagliati. Sono quelli che ci fanno vedere la realtà in modo distorto, attirando l’attenzione sui nostri singoli aspetti negativi e ingigantendoli. Se dico: «Non ho saputo rispondere alla domanda del mio capo e adesso penserà che non so fare il mio lavoro», sto traendo una conclusione affrettata e probabilmente inesatta. Di solito questo tipo di ragionamento è «asimmetrico», cioè non ha un equivalente in situazioni positive (ossia: «Ho saputo rispondere alla domanda del mio capo e adesso penserà che so fare il mio lavoro»). Chi usa questi filtri arriva alla fine della giornata, del mese, dell’anno avendo accumulato solo conferme della propria inadeguatezza.
• Il salto alle conclusioni negative. Questo killer agisce facendoti interpretare tutto nel modo peggiore possibile.
6) Riformula le frasi distruttive
In alcuni casi la bassa autostima è provocata da osservazioni altrui. Magari si tratta di persone che non possiamo evitare e di cui dobbiamo sorbirci i commenti. A volte sono innocenti e dettati dalla preoccupazione (la mamma ti rimprovera perché lavori troppo e sei sciupata); in altri casi sono pronunciati con la precisa intenzione di infastidirti (il tuo compagno che ti rimprovera di guidare male quando, veramente, i danni gravi all’auto li ha sempre fatti lui). Elenca almeno tre commenti negativi ricorrenti che incidono sulla tua autostima e riscrivili in termini più positivi, in modo da ridurne il danno. La prossima volta che ne ricevi uno in forma negativa, prova a ribaltarlo (per esempio: «È vero, mamma, sono stanca, ma può succedere quando si ha un lavoro di responsabilità»). Non lasciarti sotterrare da commenti che, giorno dopo giorno, minano la tua autostima.
E tu che ne pensi? Secondo te quando capita che il livello di autostima di una persona si abbassi? Quali sono le occasioni nelle quali invece la tua autostima aumenta e ti senti bene con te stessa?
Paolaquellavecchia 11 anni fa (20 Settembre 2013 17:10)
antonella 11 anni fa (20 Settembre 2013 18:06)
Goldie 11 anni fa (20 Settembre 2013 19:12)
ELEONORA 11 anni fa (20 Settembre 2013 19:19)
ne avrei da dire...Mia madre è un GENIO QUANTO A CRITICHE...Ale 11 anni fa (20 Settembre 2013 20:35)
Paolaquellavecchia 11 anni fa (22 Settembre 2013 0:41)
silvia 11 anni fa (22 Settembre 2013 10:30)
ELEONORA 11 anni fa (22 Settembre 2013 11:29)
sicuramente,evitando persone che a NOI fanno male+o-volutamente ,frequentare i ns.simili anche se siam pochi, ci sono,credetemi...fare squadra...e aiutarsi.Morosita 11 anni fa (22 Settembre 2013 15:53)
Goldie 11 anni fa (22 Settembre 2013 16:10)
Sì la solidarietà é importante e frequentare persone con cui abbiamo affinita'...non sempre vincenti ma alle quali possiamo portare qualcosa e dalle quali possiamo imparareelena 11 anni fa (22 Settembre 2013 18:07)
personalmente sono priva di autostima, ho provato a lavorarci per anni ma i risultati sono invisibili...Stella08 11 anni fa (22 Settembre 2013 19:43)
Goldie 11 anni fa (23 Settembre 2013 0:06)
Nikita 11 anni fa (23 Settembre 2013 8:40)
odile robotti 11 anni fa (23 Settembre 2013 8:46)
Alessandro 11 anni fa (23 Settembre 2013 10:35)
ELI 11 anni fa (23 Settembre 2013 14:29)
Fiorediloto 11 anni fa (23 Settembre 2013 15:22)
Paolaquellavecchia 11 anni fa (23 Settembre 2013 20:14)
Grazie Odile... proverò ad "attaccare" il problema da più fronti! :-)Fiorediloto 11 anni fa (23 Settembre 2013 22:46)
@Eli mi è piaciuto molto il tuo intervento, e grazie del tuo augurio a tutte/i noi, che ricambio.