Amore, odio e illusione: che cosa te ne fai?

amoreAccipicchia, oggi parliamo dei massimi sistemi, del bene e del male e dei grandi temi della vita: l’amore, l’odio e l’illusione. Mi sono montata la testa? No dài, non esageriamo! Però vale la pena andare un pochino nel profondo, per capire qualcosa sull’amore che può impressionare e stupire. Mica sono roba da poco l’amore, l’illusione e l’odio: contano moltissimo per noi, le nostre vite, la nostra felicità. Pensiamo all’illusione: in effetti quanto contano, la fantasia, il fantasticare e il crearsi delle aspettative, cioè delle attese, solo mentali, su quel che potrebbe succederci? Quanto conta l’illusione nel creare amori che non esistono?

Ci sono persone che vivono di illusioni e persone che vivono sulle illusioni (nel senso che ci guadagnano un sacco di soldi). E poi, vogliamo parlare dell’illusione d’amore? Oggi per affromtare i temi dell’illusione, dell’amore e dell’odio ho un po’ di storie da raccontarti, magari alcune le conosci, magari alcune non le conosci. Quello che voglio offrirti, se ti va, con le mie storie e con le mie considerazioni, è un po’ di cibo per la mente, che diventi anche nutrimento per il tuo cuore e “benzina” per la tua serenità personale. Attenzione: tratteremo argomenti delicati e anche toccanti, per cui se ti piace rimanere in superficie e comprare sempre il primo prodotto che ti offrono, senza pensarci due volte, non leggere.

"Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero. Demostene"

Cominciamo con l’illusione, l’illusione d’amore che è l’illusione di realizzare il desiderio ardente di essere accettati, essere amati, essere apprezzati. E nasce da un bisogno profondo, da una necessità impellente, che però sbaglia obiettivo.

Amore e illusione

E veniamo alla prima storia, che di sicuro non conosci, anche se rappresenta magistralmente – in maniera di certo eccessiva e addirittura parossistica (cioè esagerata) – tante storie d’amore “fantastiche” da tante persone di tutte le età e di tutti i generi.
Qualche giorno fa ho ricevuto un messaggio via mail dal titolo Come faccio a capire se gli piaccio?” (e ti avviso che già cominciamo bene). Tutti i nomi, compresi quelli delle località sono stati cambiati. Per tutto il resto, testo è quello originale e recita:

“Ciao Ilaria! Mi chiamo Morena, ho 37 anni e ti scrivo da Rapallo (cittadina vicina a Genova); ho conosciuto un ragazzo. E’ un attore famoso, abita a Roma, gli ho scritto due lettere a distanza di due mesi l’una dall’altra ma non ho ricevuto da lui alcuna risposta….solo SILENZIO e basta!

Vorrei da te una consulenza. E’ possibile?”

L’ho detto sopra: questa è una storia esagerata per quel che racconta. Una donna di 37 anni (37 anni, non 17 o 7!!!) che chiede una consulenza (!!!) su come capire se un attore famoso che non ha dimostrato nessun interesse per lei e che, molto probabilmente, nemmeno sa della sua esistenza, può provare qualche genere di attrazione. Ohibò! Ma la realtà dei dati e della logica non bastano a dare risposte a una donna adulta che pare in grado di ragionare in modo autonomo? O il bisogno di avere un sogno è un’illusione acceca proprio del tutto? Morena scrive in un buon italiano ed è anche sintetica e si spiega bene. La domanda è: ma da dove le vengono delle fantasie così irreali, illusorie, appunto, su un amore totalmente inesistente?

Totalmente. Di personaggi e personaggini che fanno i marpioni giocando sul fascino e la forza di seduzione del potere e del successo (vero o presunto) è pieno il mondo, ma il nostro attore famoso non si può certo definire un marpione, per quel che ne sappiamo. Non ha risposto alle lettere di Morena, come molto probabilmente non risponde alle lettere che riceve da altre migliaia di fan che credono di amarlo e di attirare la sua attenzione per essere ricambiate.

Ora, ripetiamolo: Morena può essere considerata un caso estremo. Ma non più di tanto, sai? Quante donne si perdono e si consumano dietro a uomini che nemmeno si accorgono della loro esistenza? Intendo: della loro umanità, del loro essere nel mondo? L’attore famoso non ha tempo e concentrazione per Morena. Si sta facendo la sua vita, poretto, anche se lei crede di amarlo e di sedurlo. Ma purtroppo vi sono un sacco di uomini anche di gran lunga più “mediocri” o “normali” di questo attore famoso, che incoraggiano le tante Morene che sono in giro per il mondo, senza avere nessuna considerazione per loro, e intanto magari se le portano a letto, fanno loro un sacco di promesse e le usano come amanti, assistenti e infermiere. Speculano sul bisogno d’amore, di illusione e di attenzione di queste innamorate che hanno tante idee sbagliate nella testa (i famosi miti d’amore) e tanto poco rispetto di sé, nessuna dignità.

Amore e bisogno d’amore: maschile o femminile?

Dopo aver letto il messaggio di Morena mi sono interrogata sull’antica questione delle differenze tra uomini e donne e devo dire che mi è venuto facile confermare una mia personale convinzione, e cioè che sono le donne, soprattutto, a vivere d’illusioni d’amore, perché, ahimé, ancora al giorno d’oggi vivono immerse in un mondo che le spinge in tutti modi a costruire e a immaginare infinite fantasie d’amore e a perdere di vista se stesse.

In realtà la mia convinzione è vera solo in parte. E veniamo alla seconda storia di oggi, tratta da alcuni fatti di cronaca e attualità. Parliamo di un fenomeno molto diffuso – pare – che è stato definito “sextortion”, paola che che viene dall’unione di  “sesso” ed “estorsione”. Sprovveduti e sprovvedute di ogni età e genere (single, sposati, fidanzati, studentelli inesperti etc) vengono “abbordati” attraverso i siti di incontri (ma anche attraverso altri siti), incantati, illusi, “fatti innamorare” e spinti a farsi fotografare attraverso le telecamere del computer, del telefonino etc in atti e pose compromettenti. Poi vengono ricattati: “se non mi dài tot migliaia di euro faccio vedere le tue foto al mondo intero”. (Se vuoi approfondire e leggere le cronache, vai qui).

"L’odio è la nostra protesta contro l’«impossibilità» d’amore. Thomas Merton"

Quali sono le armi della persuasione usate da questi criminali totali? Questi delinquenti usano la promessa d’amore; fanno leva sull’illusione di soddisfare il bisogno di essere amati, apprezzati, desiderati da qualcuno. Chiunque sia. Fosse pure una persona che non si è mai vista né conosciuta.

Quanti uomini e quante donne cascano come delle pere cotte di fronte a queste illusioni d’amore? Quante volte, in altre situazioni, il bisogno disperato di essere amati e di essere accettati rovina il vero amore e la vera connessione tra le persone? Te lo sei mai chiesto?

E parlare di questi criminali ricattatori che promettono amore e danno e alimentano l’odio, ci fa arrivare d’un balzo, eccoci qua, appunto, all’altro tema dell’articolo: l’odio. Che non è un argomento esaltante, me ne rendo conto. Ma siccome qui, su questo blog, io mi sono posta tra i miei tanti obiettivi, quello di cancellare le illusioni, aprire gli occchi sull’amore, quello vero, e proteggersi dal male e dall’odio, un bel bagno di realtà ci sta bene.

E siamo alla terza storia. Dove non c’è un briciolo d’amore e, purtroppo, si tratta di una storia tremendamente vera.

Amore, distruzione e odio per tutto

Facciamo una premessa per chiarire: ho dedicato fiumi di parole agli uomini sbagliati (quelli che l’amore non sanno cosa sia) e spesso, su questo argomento, alcune lettrici mi pongono delle domande riguardo le definizioni “psicologiche” e “tecniche”  sugli uomini sbagliati. Le categorie di uomini sbagliati sono moltissime e la psicologia di volta in volta tenta di dare delle definizioni: perversi narcisisti, vampiri emotivi, vampiri affettivi, uomini che odiano le donne, uomini abusanti, uomini abusivi, uomini violenti, uomini maltrattanti.  Io taglio corto sul tema.

Il mio scopo non è catalogare gli uomini cattivi-bastardi-stronzi in base alle varie differenze dettagliate di stronzaggine e di cattiveria. Il mio obiettivo è che meno donne possibile caschino tra le braccia di  costoro. Perché, lo ripeto ancora una volta: non mi interessa tanto se lo stronzo è stronzo perché ha fatto la scuola inglese e aveva la Ferrari a 5 anni o se perché la mamma l’ha fatto dormire nel lettone fino a 21 anni. A me interessa che nessuna donna, possibilmente, debba affrontare l’esperienza distruttiva di una relazione con questi mostri. Perché è difficilissimo tornare alla vita poi. Ecco, i  mostri:  quel genere di uomini che non hanno nessuna conoscenza o esperienza dell’amore, nemmeno per se stessi.

Per carità, teniamo presente che di uomini sbagliati ve ne sono anche di altro tipo, più banali e meno perfidi, ma oggi e adesso, teniamo la nostra attenzione sul genere di quelli citati sopra. E veniamo al punto. Mi è capitato talvolta di far notare alle lettrici come questo genere di uomini scelgano come vittime soprattutto donne particolarmente intelligenti, sensibili, capaci e anche affascinanti. E’ un dato della mia esperienza professionale e non solo: un’ampia letteratura specialistica e dati oggettivi danno conto di questo. So che questa informazione impressiona e stupisce. Va bene, ci sta.

"L’odio è una palla al piede: la vita è troppo breve per passarla sempre arrabbiati, non ne vale la pena. American History X"

E ora veniamo alla storia. Pochi giorni fa alcuni tifosi olandesi hanno violentato e vandalizzato alcuni dei luoghi più belli di Roma, con una malvagità e una violenza allucinanti, ma, ahimé, non così rare. Non mi dire che non ti è mai capitato di camminare per le vie della tua città, qualsiasi essa sia, vedere un edificio costruito e rifinito di bel nuovo la sera mentre rientri dal lavoro e, già la mattina dopo, mentre di nuovo vai al lavoro, notare che dei graffittari hanno tempestivamente rovinato tutto il rovinabile?

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

E’ una esperienza capitata a tutti. Agghiacciante direbbe qualcuno. Impressionante: ci sono persone che non tollerano la bellezza. Non ce la fanno. Non tollerano l’amore, non ce la fanno. Non tollerano il bene. Non ce la fanno. Devono distruggere. Sono talmente estranei al bello, all’amore, al bene, che devono cancellarlo, annientarlo, raderlo al suolo perché non ne reggono l’esperienza.

Roma è notoriamente uno dei posti più belli al mondo; e lo è davvero, non è solo un mito. Ogni angolo ti impressiona, ti sorprende, ti stupisce. Ti fa provare emozioni irripetibili. Ogni veduta, piccola o grande, ti fa dire: “Ma come hanno potuto degli esseri umani realizzare qualcosa di così assolutamente bello, originale, creativo?” Ti lascia senza fiato.

"L’odio è un sentimento autolesionista. Ci toglie dignità e grandezza, è come una catena. Ingrid Betancourt"

E come lascia senza fiato te, lascia senza fiato anche una folla di “uomini sbagliati” come quei tifosi. La differenza è che tu rimani senza fiato perché ammiri la bellezza e l’amore, quei tifosi rimangono senza fiato perché non tollerano la bellezza e l’amore. E non resistono. Non resistono a rimanere senza fiato e non resistono al fatto che al mondo, sì, ci siano anche amore e bellezza. Perché loro, sono fatti di male e di odio, per questo non tollerano amore e bellezza.

Quei tifosi rappresentano per l’odio quello che Morena rappresenta per l’illusione: sono un esempio un po’ esagerato (ma mica tanto) di un atteggiamento pericolosamente molto diffuso. Quei tifosi fanno parte della categoria degli “uomini che odiano tutto” e quindi odiano anche le donne. E, mi raccomando, tieni presente che gli uomini che odiano le donne, per definizione odiano tutto. Anche e soprattutto se stessi. Non c’è alternativa possibile.

E che fanno, quegli uomini? Distruggono, scempiano, fanno a pezzi. La stessa cosa che molti uomini fanno con alcune donne belle, in gamba e intelligenti. E molto spesso, non alzano nemmeno un dito, per compiere la loro opera di distruzione. Usano la manipolazione, che è alimentata da una benzina potentissima: l’odio appunto. La volontà di distruggere quello che loro non potranno mai essere né diventare. Questi uomini ragionano in questo modo: “Io una fontana che è un capolavoro non riuscirò mai a realizzarla, quindi distruggo quella che ha realizzato un altro, invece di godere nell’ammirarla”.

Per inciso: nel loro piccolo (o anche nel grande) tra questi uomini che odiano tutto ci sono anche i furbacchioni che non pagano il mensile alla ex partner per il mantenimento dei figli di entrambi, falsificando dati e documenti o “dimenticandosi” di accudire i figli o educarli o quant’altro. Giusto per essere chiara. Un hooligan che fa pipì in una piazza nel centro di Roma o un padre che non si occupa dei propri figli sono stronzi uguali.

Per inciso numero 2: anche le donne odiano. Eccome.

Su tutti questi temi, sulle tante analogie che possiamo fare pensando alla nostra vita di tutti i giorni o alla cronaca e addirittura agli eventi internazionali, si potrebbero scrivere pagine intere. Ma ci tengo a raccontarti un’altra storia, di quelle che a me fanno divertire e piacciono un sacco. Una storia di dignità, di coraggio, di determinazione. E di successo.

Dignità, coraggio e carisma

Mi viene spesso chiesto come si fa a riprendersi da una separazione, da una crisi grave che ha lasciato a terra, depresse e demotivate. E mi cade a fagiolo una bella metafora.

Devi sapere che uno dei miti della mia adolescenza era Madonna (la cantanta americana): quando ero piccolina e lei era all’apice del successo e la crisi non esisteva, mi piacevano la sua originalità, la sua trasgressione e la sua capacità di andare controcorrente. C’era del marketing? Tantissimo, ad altissimo livello e messo in pratica in modo grandioso.

Ora che sono grande, Madonna ha sempre un posto speciale nel mio cuore e nella mia mente anche perché, marketing o non marketing, sono convinta che il suo successo sia dovuto a genio, talento e un sacco, davvero un sacco, di duro lavoro, fatto con intelligenza e con costanza. Sono anche convinta che Madonna sia la prima autrice e fautrice del proprio successo e che non smetta mai di studiare, esercitarsi, mettersi alla prova.

"Chi si rispetta sa come farsi rispettare, chi si stima sa come farsi stimare. Proverbio cinese"

Madonna incarna di sicuro molte delle caratteristiche della donna stronza come si deve, che sa come e perché è importante usare il cinismo: ha un atteggiamento mentale che le consente e le ha consentito di raggiungere gli eccellenti risultati che ha ottenuto.

La storia che la riguarda e che probabilmente conosci già è questa: allo show dei Brit Awards (i premi britannici per la musica) svoltosi pochi giorni fa a Londra, Madonna era uno dei personaggi più attesi. Attesa dai suoi sostenitori, i suoi fan, e dai suoi detrattori, tutti quelli che pensano che sia falsa, vecchia (e qui potremmo aprire un capitolo a parte), americana (inglesi e americani coltivano simpatici e benevoli pregiudizi reciproci da circa 300 anni) e tante altre brutte cose, e vorrebbero solo vederla fallire. Per lo show inglese Madonna aveva messo in scena una performance supercoreagrafica, come suo solito.

Fatto sta che, avvolta in un lunghissimo mantello, è salita sul palco. A un certo punto ha tentato di togliersi il mantello come richiesto dal copione, ma qualcosa non ha tecnicamente funzionato. Il mantello non si è slacciato completamente e lei è stata “tirata” all’indietro dai ballerini che tentavano di aiutarla ed è rovinosamente caduta. Se guardi il video dell’episodio il capitombolo è davvero impressionante, avrebbe potuto farsi davvero molto male . Ma in un battibaleno, senza l’aiuto di nessuno, si è rialzata e ha ricominciato a cantare e a ballare come se niente fosse.

Che dire? Ti consiglio di guardare il video, osservando i dettagli, perché i dettagli sono importanti: il linguaggio del corpo, il contegno, l’espressione di Madonna sono più significativi di mille spiegazioni e più istruttivi di mille corsi sul carisma. Semplicemente, da sola, dopo la caduta, si rialza e va avanti. Punto.

Guarda il video Madonna cade, si rialza e ricomincia :)

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93 Commenti

  1. Avatar di michela

    michela 10 anni fa (3 Marzo 2015 9:57)

    @Rossella e a Ilaria (ma in genere a tutte voi ) a cui ho bisogno di fare una testimonianza a proposito degli inganni e finte malattie. Ho ingannato 2 persone innamorate di me (che ho fatto innanorare attraverso la manipolazione ), con la prima stavo da 3 anni insieme ma non volevo lasciarla, con il secondo è nata una storia fasulla e artefatta da parte mia, piena di bugie ma costruita in modo credibile, questo ragazzo quando è venuto a saperlo si è mostrato profondamente shockato e incredulo come l'altro d'altronde. Da una parte mi sento in colpa da un'altra non me ne frega niente. E quando mi rendo conto di una tale insensibilità mi chiedo in quale degrado andrò a finire. Oggettivamente mi rendo conto sempre. Quello che volevo invitarti a fare e' a non sentirti in colpa per esser stata ingannata e per non averlo capito, su! Qui l'unico a sentirsi in colpa dovrebbe essere lui ma essendo patologicamente affine a lui, come ho detto sopra, forse non lo farà, ma a te non dovrebbe importare. Sentiti orgogliosa invece di esser stata tirata e uscita a testa alta e con dignità in questo sperimento sociale sulla natura dell uomo.
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  2. Avatar di minou

    minou 10 anni fa (3 Marzo 2015 12:38)

    Ciao Ilaria! Mi ha colpito proprio tanto l'inciso in cui paragoni l'hooligan che fa pipi' nella piazza romana al padre che se ne frega dei figli. Perché metti in relazione la trasandatezza sentimentale di questi padri con una forma di vero e proprio odio. E, poiché questo mi tocca da molto vicino, vorrei farti una domanda. Si tratta di una domanda che mi pongo quotidianamente. Una madre come deve tutelare i figli avuti con un padre menegreghista? Come deve far capire loro che la normalità non è il modello offerto dal loro padre? Che un padre così non va blandito nella speranza di ottenerne ogni tanto una briciola di attenzione? Che l'amore non va guadagnato? Che l'amore è un diritto? Che non devono lottare per ottenere un po' di considerazione? Che un tipo del genere non è e non sarà mai un uomo giusto? Io, ti giuro, combatto ogni santo giorno con la tentazione di dire a ciascuno di loro "amore, tuo padre è un pezzo di merda. La spiegazione è solo, semplicemente, questa. Mi dispiace tanto" per rispondere alle domande sul perché dell'assenza, delle dimenticanze, delle fughe, del nulla sentimentale. Ma non posso farlo. Non posso screditarlo, non posso dire l'unica verità oggettiva. E, Ilaria, mi sento in colpa, perché non dicendola mi sembra di sottrarre loro un metro di giudizio. Di camuffare borghesemente. Ma è così difficile. Ho cercato io stessa, dominando l'orgoglio ferito e annullando la mia sofferenza, di far ricostruire loro un rapporto con lui. L'ho fatto per loro, perché ne avevano bisogno. Ora vorrei tanto che avessero gli strumenti per valutare ciò che è bene e ciò che è male. E vorrei che l'esempio funesto di loro padre non condizionasse la loro visione futura dell'amore e delle relazioni. Un abbraccio e grazie.
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  3. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (3 Marzo 2015 13:56)

    Mah, Minou, so bene che quello che tu poni è un problema molto comune e non penso di poter fornire delle risposte certe per tutti: sarei folle oltre che presuntuosa. Ho però delle opinioni che provo a esprimere. Il quadretto lo conosciamo tutti: la madre (potrebbe essere anche il padre talvolta, ma assai più raramente come ben sappiamo) che oltre ad averle prese (metaforicamente o realmente), oltre ad essere "inchiodata" dalle maggiori responsabilità dell'avere i figli con sé per molto più tempo e spesso in maniera continuativa perché "papà lavora, è impegnato etc" (una mia cliente una mattina mi dice, "scusa il ritardo, il papà dei bambini, che si è preso l'impegno per sua scelta di accompagnarli a scuola al mattino, perché così si alza dal letto invece di poltrire tutto il giorno - si tratta di un "artista" ricco di famiglia che non passa soldi ai figli perché risulta formalmente nullatenente - mi ha telefonato, in ritardo, per dire che non sarebbe venuto a prenderli per portarli a scuola dato che stanotte ha dormito male.... per cui mi si sono scombussolati i programmi"), queste madri di fatto sole, oltre a doversi risolvere tutte le infinite problematiche della vita quotidiana, dell'educazione dei figli, delle mille attività, oltre a dover molto spesso negarsi una vita sentimentale e sessuale (o anche solo sociale) o a dover contenerla in limiti precisi,. Oltre a dover fare sforzi e rinunce economiche sporopositate, queste madri ritengono pure di dover fare da argine e proteggere il "povero papà" dalle possibili cattive opinioni dei figli. O, visto da un altro punto di vista, proteggere i fiigli dalla delusione di scoprire che il padre, non è l'eroe che credono che sia ma un gran pezzo di merda, come dici giustamente tu. So di entrare in un terreno minato. La retorica del "bene dei figli" dopo la separazione e il divorzio è uno dei capisaldi della moderna cultura familiare, dunque già mi vedo additata come blasfema. Un capisaldo che, una volta di più, rende vittima la donna. In modo crudele. C'è un di più, che viene dimenticato da questa retorica: che il papà è sempre impegnato, ha spesso una nuova morosa, vive in un'altra casa dove, per lo più, non essendoci bambini regnano l'ordine e la tranquillità. Oppure è in vacanza o porta i pargoli in vacanza e a sciare etc etc quelle due o tre volte che appare, come un dio onnipotente e luminoso. La madre, invece, è la vera gran sfigata della situazione: pulisce pavimenti (e anche qualcos'altro, fino a una certa età), è spettinata, nervosa, problematica (e che ci credo) e poi, che dire? E' pure sempre lì, in tutta la noia e la routine della vita e si sa che quel che è a disposizione, facilmente, vale poco. Il papà chissà invece che vita fantastica ha, lui che sa sciare, che ci porta a giocare a pallone e al ristorante e mica si spreca a fare corvée come quelle di andare a parlare con i professori o, peggio, di urlarci dietro per dirci di riordinare la camera. A proposito di questa contrapposizione maschile/femminile nell'immaginario infantile e adolescenziale ci sono splendide descrizioni nel saggio di Elena Gianini Belotti "Dalla parte delle bambine". E sai che effetto fa su ragazzi e ragazze la contrapposizione papà-figo, mamma-sfigata? Che la figura maschile viene rappresentata come forte e potente e quella femminile come debole e incapace. E vai allora che ci garantiamo ancora per le prossime sette generazioni una buona percentuale di donne che amano troppo e di uomini che odiano le donne. (Continua)
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  4. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (3 Marzo 2015 13:57)

    (Continua) Detto questo faccio due considerazioni: ostinarsi nel voler fare l'ago della bilancia e difendere il padre stronzo di fronte ai figli non è mica obbligatorio ed è ancora un atteggiamento di sottomissione e di "troppo amore". Il padre è stronzo? Il figlio chiede perché teme il non amore e vuole essere rassicurato? Non è necessario costruire sistemi filosofici e - di fatto - raccontare bugie ai figli minando il concetto di fiducia. Si risponda l'essenziale, stando ai fatti: "Mamma, papà non viene questo sabato, perché?" Risposta: "Ha detto che si è rotto l'unghia del mignolo sinistro. Non ho altre informazioni. Chiedi a lui." Non c'è scritto da nessuna parte che voi madri sole siate anche i difensori d'ufficio dei padri dei vostri figli. Quanto ai figli: non potete proteggerli da tutto e da tutti. Non è possibile. Potete aiutarli a imparare a proteggersi, da soli, dalle brutture dalla vita. Ma questo non lo fate con la negazione, la dissimulazione, la menzogna. Lo fate facendo la vostra parte di madri, al meglio che potete, salvaguardando voi stesse e facendo vedere che sì , è vero che alcuni mariti e padri sono dei pezzi di merda, ma è vero anche che con dignità e determinazione si può essere sereni, divertirsi, stare bene ed evitare di dipendere dai pezzi di merda. E' triste avere un padre pezzo di merda? Lo è. Ma la vita è fatta anche di cose brutte: se ne prende atto, si superano e si vive bene comunque e nonostante. Minou ben lo sappiamo che prima o poi i figli chiederanno, si interrogheranno e si daranno delle risposte. E lo faranno anche in diverse fasi della vita, magari fino alla fine dei loro giorni. E ti assicuro che nella maggioranza, se si è fatto davvero il meglio (che non significa tradire se stesse anzi, proprio il contrario), capiranno la verità davvero nel profondo. Una mia cliente che ha figli sotto i dieci anni di età conserva tutte le documentazioni contabili in attesa del giorno in cui ritiene di poter dire ai rampolli: "Vedi il tuo fantastico papà? Non ha sganciato una lira per te, anche se possiede metà della città in cui viviamo..." Io francamente non credo che alla fine sarà necessario presentare le pezze d'appoggio, i nodi vengono al pettine comunque. Soprattutto quelli del mancato amore. Bisogna fregarsene di costoro e procedere per la propria vita. I risultati vi daranno ragione.
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  5. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (3 Marzo 2015 16:16)

    @Ilaria:in fondo alla mia mente una vocina mi diceva che la storia della malattia non era vera ma poi ho creduto e mi sono convinta che dipendesse dal mio rifiuto di accettare una realtà triste come la malattia. Mi sono anche sentita in colpa per aver dubitato di lui. Diciamo che quando mi rivelò tutto per liberarsi di me,mi fece un gran male,mi sentii mancare il respiro,non òotevo crederci. È vero che sono stata una sprovveduta e lui ha goduto nel distruggere la mia buona fede o ingenuità,forse è il termine più adatto. Hai ragione quando suggerisci di osservare e tenere conto dei dettagli e di ascoltare il nostro intuito. Io non l'ho fatto e ne ho sofferto.
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (3 Marzo 2015 16:28)

    @Rossella il tema delle storie abusive è che vanno contro qualsiasi logica di senso comune, per questo sono terribili ed è molto diffiicile che chi non ci è passato le capisca. Solo pochi professionisti sanno riconoscerle, ma pochissimi. Di solito il carnefice è una persona dalla doppia personalità. Irreprensibile o addirittura di gran lunga "sopra la media" in pubblico, malvagio nel privato, ma estremamente sfuggente anche in privato, adotta una tecnica manipolatoria a circolo 1) seduzione 2) crudeltà 3) attesa, ripetuta all'infinito. E' il tipico personaggio che il lunedi picchia la moglie, va al lavoro e ottiene una promozione (ma con la moglie dissimula), torna a casa con un gran mazzo di fiori per la moglie, si dice costernato di quanto è successo, la fa sentire al settimo cielo e poi si distacca, crea tensione, ricomincia con la crudeltà. Le vittime sono donne belle e intelligenti e magari che hanno anche successo professionale, quindi sono le prime a non credere di lasciarsi imbrogliare. In realtà il meccanismo della trappola è così bene architettato e mette in atto ricatti morali di tali dimensioni, per cui è difficile non cadere. Uno degli obiettivi del blog è togliere di dosso alle donne il loro atteggiamento frequente di vittime. Ma, in questi casi di manipolazione, vittime lo si è state davvero, in modo totale. Il succo della storia è: riconosci e accetta di essere stata vittima, perdonati e come dicevo sopra ad altre lettrici non dimenticare.
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  7. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (3 Marzo 2015 17:36)

    @ michela: se in parte ti senti in colpa non sei così insensibile come dici. Ma cosa ti scatta dentro quando riesci ad ingannare qualcuno? Vorrei capire.
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  8. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (3 Marzo 2015 17:30)

    @Ilaria: grazie per la tua analisi. Lui è stato un grande seduttore e io gli ho reso la sfida facile. Mi addolora pensare che non sia l'unico a comportarsi in questo modo. Non riuscirò mai a dimenticare, anche se sono passati tanti anni e la "storia" in sé non è stata lunga. Ma ero alle mie prime armi in ambito sentimentale e questo non mi ha aiutato. Però mi chiedo perché, nonostante quella batosta, quando conosco un uomo( come lui fortunatamente non ne ho più incontrati) tendo sempre a vedere buone qualità e a fidarmi. Parto subito in quarta costruendomi tanti castelli in aria. Forse c'è del patologico anche in me.
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  9. Avatar di Morettina76

    Morettina76 10 anni fa (3 Marzo 2015 20:00)

    Adesso leggerò gli articoli sul perdono!
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  10. Avatar di Ilaria Cardani

    Ilaria Cardani 10 anni fa (3 Marzo 2015 19:18)

    Cioè adesso che qualcuno ha cominciato a parlare di patologia ci mettiamo a pensare di essere malate? Rossella fai la brava per favore e leggi quel che scrivo senza fare castelli in aria se no rischi di riprodurre l'atteggiamento da ingenua che non ti ha aiutato in passato.
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  11. Avatar di LunaBlu

    LunaBlu 10 anni fa (3 Marzo 2015 20:18)

    Mi sento anche terrorizzata,perchè ho paura di farmi strascinare in un'altra storia infelice. Da sola sto "bene",ho i miei interessi,sono di gradevole compagnia ecc... Invece quando ho qualcuno,soprattutto nella fase in cui ,passato il momento felice iniziale in cui sembra amore,l'uomo diventa freddo,superficiale ecc... divento insicura,non riesco a godermi nulla, mi sento come se non esistessi. E leggendo di tanti uomini orribili in giro,ho paura di incapparmi in loro...per l'ennesima volta. E se sono da sola da tanto tempo e tanto a lungo è perchè non mi lascio andare(sensazioni negative su chi conosco,senza prove),e poi quando metto da parte le paturnie e mi dico brava hai fatto bene,fase iniziale sempre idilliaca, arriva la fregatura e la sofferenza.
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  12. Avatar di minou

    minou 10 anni fa (3 Marzo 2015 19:26)

    Che bello leggerti, Ilaria! Tu lo sai, vero, che è come trovare l'oasi nel deserto? Sì, provo a rispondere solo l'essenziale. Non giustifico mai. È sul reprimere il mio sdegno per l'atteggiamento menefreghista e al contempo manipolatorio e abusivo del padre (è incredibile come ci riesca in quei 5 minuti scarsi al mese in cui li vede) che ho i miei problemi. Il mio terrore è proprio che quando saranno più grandi, le bambine avranno acquisito questa familiarità col maschio calpestante e assente e avranno imparato ad aspettare pazienti e silenti, pur di goderselo in quei cazzo di 5 minuti. Vedi, io a differenza di mia madre, non giustifico, non dico che ci sono tante forme di amore, né che le persone vanno per forza accettate o compiaciute. Anzi. Chissà se, come io ho rinfacciato a lei di non essersi mai ribellata a mio padre, loro mi rinfacceranno di averlo fatto troppo e di essere stata io con la mia protesta la causa della fuga del loro, di padre. Lo so, è un rischio. Ma reputo troppo importante prendere posizione netta, non coprire e dissociarmi apertamente dalla stronzaggine di costui. Non voglio che si possano mai sentire sole e non protette, come mi sono sentita io. Non amata dal padre e accusata dalla madre di non saper farmi amare. Di essere colpevole di non essere amata. Quando mi chiedono perché papà è andato via, io mi mordo la lingua e rispondo "perché non ama più la mamma". Ma so che è una risposta diplomatica, parziale, che può essere interpretata male, che non spiega un accidente. E so che potrebbe essere sentita ancora come la riesumazione di quell'antica colpa: non essere riuscita a farmi amare. Ma posso rispondere direttamente "perché papà è una bestia"? No. Per me è stato difficile elaborare questo concetto, sganciarmi dal senso di colpa e vedere chiaramente in quell'uomo il mostro che c'era. Perché allora non posso agevolare la loro elaborazione? Ne ho il diritto? Ne hanno diritto? Su questi temi impazzisco. Ma non so valutare impatti e conseguenze. Per cui, alla fine, più che parlare, mi limito a dare l'esempio, a vivere dignitosamente, a eliminare dalle mie giornate stronzi e prepotenti, a difendere i miei diritti. Spero che passi questo: che la libertà è il bene più prezioso, che la felicità è un diritto e che l'amore è tale solo se rende felici. E che comunque, non c'è dubbio, loro padre è uno stronzo e la mamma (che ha 2 palle così e nessuna intenzione di fare la parte della sfigata anche se si smazza tutto da sola) gli stronzi non li vuole! :-)
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  13. Avatar di LunaBlu

    LunaBlu 10 anni fa (3 Marzo 2015 20:09)

    Leggere le esperienze delle altre frequentatrici del blog è utile come leggere gli articoli di Ilaria. Uno dei miei problemi è l'ingenuità. Quella cosa che dice Ilaria,di fidarsi delle proprie sensazioni... non sempre ci riesco,non so mai se sono sensazioni(giuste,di sopravvivenza),o,paturnie,perchè ho avuto solo storie che mi hanno lasciato sofferenza e sono molto prevenuta nei riguradi degli uomini,ma,poi quando ne incontro uno che mi "guarda"(raro,rarissimo caso),abbasso tutte le difese e dopo la fase iniziale di felicità(dove sembrano bravi,buoni,ecc...),tutto cambia,anzi cambiano loro(diventanto freddi,distanti,scostanti,menefreghisti) e mentre io vengo accompagnata dall'angoscia(paturnia,o,sensazione giusta),cambio anche io(fragile,bisognosa,troppo compiacente). E' una mutazione compensativa. L'uomo di turno si trasforma in un essere freddo ed egoista,ed io divento la "fidanzata" perfetta...per cercare di riavere la persona che mi dava felicità e mi faceva stare bene. Non ha mai funzionato. Parlando con amiche(che hanno avuto uomini che le adoravano),il loro suggerimento era di "fingere",cioè dare meno affetto di quanto lo si provasse...sfozzarsi di essere sfuggenti,misteriose,non rispondere al telefono,inventarsi impegni per non uscire con il ragazzo(anche se si sta a casa e si ha voglia di vederlo) e roba simile. Personalmente anche se provassi a mettere in atto tutta queste cose,non ci riuscirei,perchè sentirei di privarmi di una persona con cui voglio passare del tempo e con cui sto bene(almeno nella fase in cui sto bene veramente).
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  14. Avatar di Valeria87

    Valeria87 10 anni fa (3 Marzo 2015 21:05)

    Grande Minou. Ti ammiro molto :)
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  15. Avatar di Valeria87

    Valeria87 10 anni fa (3 Marzo 2015 21:28)

    Illuminante quello che dice Ilaria sulle relazioni abusive. In effetti, il mio era al di sopra della media, non in senso economico (lì non ci sarei cascata), ma sicuramente quanto a intelligenza e cultura. Inoltre, visto il suo impegno nel volontariato e in politica, pressoché tutti lo stimano moltissimo, considerandolo un uomo molto idealista, sensibile e generoso. Se a questi elementi si aggiunge il fatto che io non ho mai avuto molta autostima, e sono sempre stata incline a trovarmi colpe e mancanze, il quadro è presto fatto: quando si comportava male (non mi ha mai picchiata, questo no, ma a livello psicologico si è dato parecchio da fare), anziché pensare che era uno stronzo, pensavo che certi atteggiamenti fossero solo una risposta ai miei comportamenti sbagliati.
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  16. Avatar di Elizabeth

    Elizabeth 10 anni fa (3 Marzo 2015 21:53)

    Anch'io vittima di più uomini manipolatori che, non riuscendo a sottomettermi, me l'hanno fatta "pagare" in altri modi molto subdoli e crudeli... Mai dargliela vinta ragazze, mai! Io ho paura, ma quando penso che nessuno può permettersi di intrufolarsi nella mia vita e distruggerla, mi sale una gran rabbia!
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  17. Avatar di Rossella

    Rossella 10 anni fa (3 Marzo 2015 22:29)

    @Ilaria: è un dubbio che mi viene dato che ricado sempre negli stessi errori. Il mio è uno schema mentale fisso che tendo a ripetere di volta in volta. Ho paura di non riuscire ad assimilare un atteggiamento mentale produttivo e che non sarò mai felice.
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  18. Avatar di Ilaria

    Ilaria 10 anni fa (3 Marzo 2015 23:54)

    Cara omonima, ho pianto arrivata a fine articolo, di quei pianti liberatori che sgorgano quando tocchi corde troppo vicine al cuore. Grazie. Sono una di quelle che si è fatta illudere e usare, 8 anni di storia col principe azzurro arrivato troppo presto (io 17 anni, lui 30 all'epoca), e chiusa quella relazione ormai vuota sono cascata tra le braccia di ben due narcisisti. Il primo era il perverso manipolatore per antonomasia e ci ho messo due anni a riprendermi. Aveva alle spalle ben 3 proposte di matrimonio rifiutate e io ne ero innamorata come la più autolesionista delle crocerossine. Era la malattia della quale non riuscivo a fare a meno. Sesso, sparizioni, lui che si divertiva a farmi a fettine e quando si stufò io impazzii per l'abbandono del mio stesso carnefice, come se fossi dipendente da un particolare tipo di dolore che solo lui poteva offrirmi. Un mostro che derideva la bontà di cui io, a differenza sua, ero ancora capace. Da manuale le sue parole prese e buttate in aria, ogni volta spettava a me ricomporre la logica e attribuirvi un senso - il regno dell'arbitrarietà - e lui assisteva con un ghigno negli occhi che non si può descrivere. Proprio ora che ho cambiato città e mi sentivo di nuovo in grado di amare, arriva il narcisista numero 2. Bello, radioso, simpatico, persino affettuoso, benestante, una figlia avuta senza averla cercata che ama in modo totalizzante e a tratti morboso. Sarà che è sangue del suo sangue e una propria propaggine è l'unica cosa che può amare un narcisista. Primo mese: cene, coccole, sesso, lui che mi chiama amore, lui che mi porta a pranzo dal padre e me lo presenta, mi lascia le chiavi di casa, lui che si sveglia all'alba per portarmi al lavoro in macchina e non farmi prendere il treno, lui che dice che vuole anche presentarmi sua figlia e io che credevo di aver finalmente trovato il sole che meritavo dopo la tempesta. Vedevo dei fatti accompagnati da delle belle parole, come poteva essere una illusione? Secondo mese: sparito. Di punto in bianco. Fino al giorno prima messaggi e cuoricini, poi improvvisamente lui è confuso e io lo infastidisco. Io mi spavento, reagisco male e gli dico che questa cosa mi fa soffrire, cosa c'è che non va, ma peggio che andar di notte. Il senso di colpa chiaramente lo infastidisce ancora di più. Non devo creare problemi. SI arrabbia, io pure, litighiamo. Avevo capito male io, perchè quando al ristorante lui diceva al cameriere che noi eravamo una coppia, in realtà era solo perchè "quello ti stava scopando con gli occhi". Sono io che avevo frainteso tutto. Chiaro, no? Guarderò ancora il video di Madonna. E ancora, e ancora... Attiro uomini di ogni sorta eppure mi innamoro solo di quelli così: è evidente che sia io il problema. Ilaria
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  19. Avatar di Michela2

    Michela2 10 anni fa (4 Marzo 2015 11:07)

    Adesso amo e sono amata e penso che, il campbiamento sia stato solo mio.Gli occhi del mio fidanzato sono occhi con le rughe,sono occhi che si commuovono,sono occhi che sorridono.Da quando ho imparato a volermi bene ho conosciuto una persona che "Sa voler bene". Prima volente o nolente incontravo persone che non sapevano voler bene...
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  20. Avatar di minou

    minou 10 anni fa (4 Marzo 2015 11:20)

    Grazie Valeria!
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