Amore, convinzioni pericolose e felicità

amoreOgni tanto mi sembra importante ritornare alle basi, ai principi, ai fondamentali. Lo devo alle lettrici che mi conoscono da meno tempo, a coloro che hanno appena iniziato il proprio percorso di crescita sentimentale, a coloro che arrivano su questo sito e rimangono stranite rispetto ai suoi contenuti e ai suoi toni. E lo devo soprattutto alle tantissime donne che soffrono per amore e non se ne fanno una ragione, dato che soffrono davvero troppo per amore e amano (o hanno amato) troppo nella loro vita e si trovano l’esistenza stravolta o molti anni della loro esistenza stravolti.

E nonostante ciò non riescono, non possono, non vogliono cambiare direzione perché non hanno ancora ben chiaro quale sia l’origine della loro sofferenza e, soprattutto, sono troppo attaccate, ossessivamente e testardamente attaccate, a idee dell’amore e della relazione di coppia che non portano loro né fortuna, né amore, né felicità e che impediscono loro di trovare l’uomo giusto.

"Il problema oggi non è l’energia nucleare, ma il cuore dell’uomo. Albert Einstein"

Perché, attenzione, soffrire per amore, non trovare la persona giusta, non vivere serenamente le relazioni è dovuto soprattutto al fatto che si hanno idee e convinzioni limitanti sull’amore, sugli uomini e sulle relazioni.

E qui faccio una dichiarazione importante: si può smettere di soffrire per amore. E’ possibile Anche se è da sempre che soffri per amore, puoi cambiare direzione alla tua vita e alla tua vita sentimentale. Anche se non hai mai sperimentato una relazione soddisfacente o non hai mai sperimentato una relazione vera e propria, puoi cambiare direzione alla tua vita sentimentale. Si tratta di imparare ad amare e a farsi amare . Né più, né meno. Per imparare ad amare e a farsi amare e per smetterla di soffrire per amore bisogna “ri-educare” se stesse all’amore.

Bisogna lasciare andare i vecchi schemi disfunzionali (quelli che ti portano a farti del male e a farti fare del male dagli altri, cioè a permettere agli altri di farti del male), bisogna liberararsi delle vecchie convinzioni limitanti e imparare a controllare le proprie paturnie e le proprie emozioni.

E certo, poi, è anche importante apprendere alcune tecniche di seduzione; che tradotto in termini più civili, meno markettari e meno da giornaletto di serie C, significa apprendere delle abilità relazionali, quelli che gli anglofoni chiamano “soft skills”.

Amore: rieducare se stesse per stare bene

Quindi, il percorso per rieducare se stesse all’amore (a dare e ricevere amore) e per trovare l’uomo giusto è: 1) guardarsi dentro e considerare quali sono gli schemi di comportamento disfunzionali e cambiarli. E, dunque, guardarsi anche “fuori”, cioè considerare se stesse rispetto a come ci si comporta con gli altri e in relazione ai fatti della vita.

2) Apprendere nuovi schemi, più sani, che conducano al benessere e all’amore.

3) Mettere il “turbo” al tutto, e di conseguenza fare proprie le abilità essenziali per andare d’accordo con gli altri, in modo più efficente, efficace e soddisfacente per tutti. Le famose tecniche di seduzione. Ecco perché spesso qui parliamo di psicologia maschile, di linguaggio del corpo, di comunicazione. Non sono mica stupidaggini, sai?

Le abilità relazionali fanno parte di una “cassetta degli attrezzi” preziosissima che è utile se si vuole vivere e amare meglio. L’importante è che non ci si limiti solo a quelle. Perché appoggiate sul nulla, o su schemi disfunzionali, queste abilità non servono a niente. O addirittura fanno danni. Ecco perché le tecniche di seduzione – e i consigli banali dei giornaletti femminili –, applicate senza senso e buon senso, spesso fanno più male che bene.

Ebbene lo anticipo subito: le cause per cui si soffre per amore affondano le loro radici nella mancanza di consapevolezza. Nella mancanza di consapevolezza di sé, dei propri bisogni e di che cosa l’amore sia per davvero, nella vita di una persona. Si soffre per amore a causa di maledetti, stramaledetti malintesi, a causa di maledetti, stramaledetti fraintendimenti, a causa di maledetti, stramaledetti miti. I famosi “miti” sull’amore.

Credo di averlo detto e ripetuto di frequente in numerosi articoli su questo blog: non esiste nessun tipo di educazione sentimentale a questo mondo e anzi esiste una vera e propria mala-educazione sentimentale. Ancora all’alba del 2015 la “cultura” sentimentale è veicolata dalla canzonette, i romanzetti (scritti o filmati che siano), i proverbi e le convinzioni obsolete. Che si formano sulle canzonette, i romanzetti, i proverbi e le convinzioni obsolete. Pensa un po’ che straordinaria produzione di idee spazzatura, convinzioni spazzatura, miti spazzatura.

C’è solo una piccola differenza tra oggi e 100 anni fa: oggi c’è libertà sessuale. Ma la libertà sessuale non ha favorito un granché la liberta mentale. Anche perché, beh, un corpo tutti ce l’hanno. Il cervello invece… E al contrario, guarda un po’, per essere felici, in amore e nella vita in generale, avere il cervello è importante. Solo il cuore, solo la passione, solo l’eccitazione e la libertà sessuale fanno danni. Ci vuole cervello, ci vuole consapevolezza, ci vuole capacità di distinguere. E di perseguire con passione un aspetto su tutti: il proprio benessere, la propria felicità, il proprio interesse.

Amore, disperazione e stupidaggini

Ora, stiamo alla mala-educazione sentimentale e al tanto male che essa fa in lungo e in largo e a vario titolo. La mala-educazione sentimentale è una gran brutta cosa e va combattuta, costi quello che costi. Anche perché, udite-udite, la mala-educazione sentimentale sta alla radice degli schemi disfunzionali (vedi sopra, al punto 1) , sta alla radice dell’incapacità di apprendere schemi funzionali (vedi sopra, al punto 2) e sta alla radice, anche, dell’inablità relazionale (vedi sopra al punto 3).

Il problema della mala-educazione sentimentale è che mette l’amore al di sopra di ogni cosa, in particolare al di sopra della ragione, del buon senso. Ma soprattutto al di sopra del senso del valore di sé. In poche parole, il fine di una buona educazione sentimentale deve essere quello di permettere a ciascuno di realizzarsi a pieno, di essere sereno, di avere una vita felice. Invece, per una ragione e per l’altra, si è costruito il mito dell’amore, una specie di dio mostruoso e terribile al quale in molti pensano di doversi immolare. Si idolatra una certa idea di amore, un’idea di amore che non è positivo e vitale, ma è solo distruttivo e mortale. Si adora il dio amore e spesso sul suo altare si sacrificano vite umane. Giovani vite di donne. E, pare, sembra si dice, si intuisce dalle nuove tendenze, anche di uomini. Che stupidità.

"Non è quello che hai, o chi sei, o dove sei, o cosa stai facendo che ti rende felice o infelice. E’ quello che pensi. Dale Carnegie"

Perché, cara la mia ragazza, girala come vuoi, ma è molto più importante che tu sia felice piuttosto che tu sia innamorata. E’ molto più vitale e positivo che tu sia felice piuttosto che tu sia innamorata. A meno che, ovvio – scoperta dell’acqua calda – l’amore e l’innamoramento non sostengano e alimentino la tua felicità. Diciamo che felicità e amore devono andare di pari passo. Ma se non c’è la prima, il secondo va lasciato perdere, anche perché l’amore senza felicità non è amore. E come accidenti lo si deve spiegare? Come si fa a rendere questa idea più forte delle tante idiozie che girano sull’amore e che fanno tanti danni?

E’ questo che spiego quando parlo di cinismo e di essere stronza: vivere secondo i principi del cinismo e dell’essere stronza significa applicare a ogni ambito della vita la regola: “Mi rende felice? E’ per me! Non mi rende felice? Non è per me!” Punto. Poche menate. Poche storie. Pochi pensieri. Nessuna paturnia. E occupiamoci della vita vera non delle scemenze sull’amore. E questo ovviamente (felicità= ok; infelicità= non ok) a maggior ragione mille volte vale anche per l’amore e il rapporto di coppia. (E mi stiano alla larga tutti i predicatori di religioni, tendenze e sistemi filosofici vari e variegati che maledicono – a parole e per quel che riguarda gli altri, beninteso – l’egoismo ed esaltano il sacrificio: io sto parlando d’altro, mi occupo di altro e sono su un pianeta ben lontano dal vostro, quindi non abbiamo semplicemente niente da dirci, dato che io – ripeto – sto parlando di altro. Sono su altro. Altro.)

Amore, cinismo e felicità

Ecco, allora, diciamo che se possedessi una bacchetta magica, tra le prime cinque cose che farei ci sarebbe senz’altro quella di togliere dalla testa di tutte le donne del mondo idee e convinzioni disfunzionali sull’amore. Quelle idee che identificano l’amore con il sacrificio, la sofferenza, la perdita di se stesse e del proprio equilibrio.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.
"L’uomo che riceve l’amore è, generalmente, colui che lo dà. Bertrand Russell"

Su questo blog scrivo molto (te ne sei accorta che scrivo sempre di più, articoli sempre più lunghi?), poi ci sono i miei percorsi di crescita sentimentale, studiati apposta per le mie lettrici, poi invio mail e risorse alle persone iscritte al sito e poi, faccio coaching individuale con alcune clienti selezionate e, per chi non lo sapesse, c’è anche una pagina Facebook La Persona Giusta per Te. Attraverso la pagina Facebook continuo a diffondere le mie idee e lo faccio in modi tra loro diversi. Modi un po’ più da Facebook talvolta, anche se sempre nel mio stile. Per esempio ci sono lettrici che sono superaffezionate alle mie riflessioni del venerdì e della domenica sera (te le consiglio!). Ma non ci sono solo quelle riflessioni. Spesso voglio “colpire al cuore” le lettrici con citazioni studiate ad hoc.

Di recente ne ho pubblicata una che diceva: “Se sei innamorata e non sei ricambiata, non è amore” (amore NON può essere infelicità). E una lettrice ha commentato: “Come non è amore? È amore non corrisposto, ma è sempre amore. Di sicuro non è odio, nemmeno verso se stessi; è amore per una persona e in quanto tale non può essere una brutta cosa, anche se è triste perché è necessario dimenticarlo al più presto nonostante in fondo al cuore non finisca mai!” Questa lettrice parla di un innamoramento non ricambiato, e continua a chiamarlo amore anche se solleva, lei, facendo tutto da solo e negandoli per mettere le mani avanti, alcuni dubbi seri (da dove le è venuta l’idea che l’amore non ricambiato potrebbe essere non amore per se stessi?). E poi parla di tristezza. Per lei vale dunque l’equazione amore=tristezza. E’ utile un’equazione del genere? E’ una convinzione potenziante? Porta nella direzione di realizzare se stessa, anche in amore? O non è forse una convinzione depotenziante e distruttiva?

Amore: idee rivoluzionarie per la propria vita

Perché, stai bene attenta, se tu pensi che l’amore può essere triste, allora se e quando ti trovi in una storia d’amore triste, invece di scappare a gambe levate, ci rimani. Non solo, occhio alla sottile distinzione: c’è anche il rischio che proprio perché si tratti di convinzioni profonde, tu sia più attratta da amori tristi che da amori felici. Ci hai mai pensato? Se non ci hai mai pensato, facci caso, d’ora in avanti.

"La felicità è interiore, non esteriore; infatti non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo. Henry van Dyke"

E fai caso anche ad altre convinzioni che hai sull’amore, perché alcune volte possono essere sorprendenti e rivelatrici. Pensa ad esempio che sempre su Facebook ho postato questa altra citazione-sferzata che, francamente credevo fosse ovvia e scontata. Ho scritto: “Se è disperazione non è amore” e ben due lettrici mi hanno espresso il loro stupore e la loro meraviglia. Una mi ha scritto: “Perché????” Ma come sarebbe a dire “perché???” Beh è molto semplice e non bisognerebbe nemmeno chiederlo: perché la disperazione ti rovina la vita. Ti fa perdere lucidità e attenzione riguardo la tua esistenza. Perché la disperazione è semplicemente orrendamente orribile. Non ci vuole un genio per capirlo. L’amore, invece, dovrebbe arricchirla la tua vita. Stai attenta, perché se la tua idea di amore contempla la disperazione, la tua idea di te stessa e della tua vita contempla l’infelicità.

E attenzione, perchè se accetti che l’amore ti porti disperazione, non ti tirerai indietro rispetto a un amore disperato e magari avrai la tendenza a cercare proprio amori disperati. Non sono ipotesi queste. Questo è il modo in cui funziona la mente umana. I nostri pensieri diventano le nostre decisioni e le nostre scelte. I nostri pensieri e le nostre idee si traducono nella pratica della nostra vita. Se credi che l’amore contempli disperazione non stupirti se all’atto pratico i tuoi amori sono fatti di disperazione. Ora che lo sai, decidi che cosa vuoi essere, avere e fare.

Se vuoi intraprendere il tuo portentoso cammino di crescita sentimentale e vuoi sbarazzarti delle convinzioni limitanti sull’amore, intraprendi i programmi che ho preparato per te. Seguono proprio il percorso che ho spiegato poco sopra, che parte dalla consapevolezza di sé, arriva all’acquisizione di nuovi schemi di comportamento e ci aggiunge le abilità relazionali. Perché l’amore ti renda felice e non disperata. Vincente e non perdente.

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151 Commenti

  1. Avatar di Maria

    Maria 10 anni fa (20 Aprile 2015 21:13)

    Cara Ilaria, grazie per questo articolo che mi fa riflettere. La consapevolezza di cui parli l' ho raggiunta alla bella eta' di 45 anni a suon di esperienze, letture, corsi spirituali e non. La mia domanda e' "ma si puo' raggiungere a 20/25 anni"? O devi imparare solo attraverso gli schiaffi che ti dà la vita?
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  2. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (20 Aprile 2015 21:18)

    @ Maria, certo, anche molto prima: ci sono donne (e uomini) che questa consapevolezza la acquisiscono molto presto grazie a un grandissimo rispetto di sé, probabilmente frutto di un contesto e di una educazione che le ha rafforzate invece di indebolirle. Per cui magari non sanno spiegarti la teoria, ma conoscono perfettamente la pratica, dato che a loro viene naturale. Per questo, nel caso non si rientri in questa categoria di persone (che può succedere) si tratta di ri-educare se stesse e di acquisire niuovi schemi più sani, facendo piazza pulita del passato, come hai fatto tu.
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  3. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (20 Aprile 2015 21:34)

    Semplice nel senso che la prima volta si legge in velocità (storia di un adultera con marito noioso)...e già dice molto. Poi uno rilegge bene e scopre un secondo livello..poi va avanti e lo rilegge ancora meglio.
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  4. Avatar di Denny

    Denny 10 anni fa (20 Aprile 2015 21:36)

    Si Helen ho fatto riferimento a candy perché è il primo che mi è venuto in mente per collegarmi ad un esempio di amore = sofferenza che ti poteva inculcare anche un cartone, del resto a 8 anni circa tendevo a qualcosa di più leggero, ammesso che candy lo fosse, che a leggere classici tipo madame bovary ed Anna katerina! :-)
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  5. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (20 Aprile 2015 22:14)

    Una lettura delle fiabe vere (non disneyane) porterebbe allo stesso risultato. Ai più rimane in mente il "vissero felici e contenti" ahhha a seguito di matrimonio ...doppio ahah...con principe azzurro...decuplico gli ahah. Le fiabe originali (spesso violentissime, i fratelli grimm andersen ecc ci andavan giù pesante) erano dei veicoli che con un linguaggio SIMBOLICO incitavano alla emancipazione attraverso la conoscenza del mondo e agganci con l evoluzione dell inconscio nelle varie fasi della crescita. Si tratta spesso di storie di percorsi, di crescite, di scoperte, di di evoluzione, di riscatto. Snaturate nella loro essenza...psicanalitica diventano dei divertenti musical quando va bene, quando va male contribuiscono a creare dei miti ..di segno opposto. Non so se mi sono spiegata. Il matrimonio con l uomo perfetto che dona felicita eterna non va letta in senso letterale. Ma il più delle volte si fa così. ...ed eccoci incastrate dal mito del principe azzurro.
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  6. Avatar di Adri

    Adri 10 anni fa (20 Aprile 2015 23:19)

    Apro e chiudo una parentesi off topic, giusto una considerazione personale da utente/"paziente"/"fruitrice" del blog. Questo è uno spazio aperto a tutti e non tutti hanno alle spalle studi o interessi di un certo tipo. Il punto qui non è andare a sviscerare i reconditi significati di opere letterarie o studiarne l' interpretazione di Freud, Lacan e Klein per citare i più noti. Chi approda in questo blog è alla ricerca di un metodo pratico per sovvertire quelle dinamiche che l'hanno portato a naufragare. Non so, mi sembra che fare "citazionismo agonistico" sia del tutto fuori luogo in questo contesto. Far riferimento a georgie, candy candy, la sirenetta o Jane eyre (peraltro splendido esempio di vera emancipazione femminile), non conta nello specifico e nell'immediato perché l'importante è che si riesca a uscire a rivedere le stelle. O a vederle per la prima volta. Chiusa parentesi.
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  7. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (20 Aprile 2015 23:42)

    @ Adri, poiché è aperto a tutti permettiamo che sia aperto anche a coloro che hanno voglia di citare chi gli pare, non credi? Ognuno ha i suoi modi di relazionarsi con il mondo e con se stesso e di raggiungere la propria consapevolezza e finché non offende nessuno perché non dovrebbe essere libero di esprimersi come vuole? Ci sono coloro che hanno la passione e hanno trovato sollievo nel tango, nello sport, nella pittura, nella meditazione, chi nella lettura di libri spirituali, chi di libri filosofici. E queste persone non devono potersi esprimere perché altre magari ritengono il tango noioso, o la meditazione inutile? Ma ti pare? Detto questo, entro nel merito: tutte le storie di cui si è parlato in questi commenti e molte altre di cui si è parlato in questo blog in altri articoli e molte altre in generale hanno effettivamente "forgiato" l'immaginario delle diverse generazioni. E' un dato di fatto. E le considerazioni fatte dalle altre lettrici corrispondono a quanto affermato anche da autorevoli studi. Le storie che ci raccontano e ci raccontiamo ci formano. Poi quanto ad altri generi di interpretazioni un po' esasperate, datate o a tesi, posso avere delle riserve anch'io. Il fatto che vengano proposte però a me non dà nessun fastidio, semmai mi fornisce qualche spunto di riflessione in più. Quanto ancora sul fatto che questo sia uno spazio aperto a tutti e comprensibile facilmente da tutti, beh, questa è la mia linea di pensiero ed editoriale (è il "cuore" del mio metodo, che ha radici e ragioni profonde) e su questo ci penso io a tenere la rotta. Però davvero, tutte le voci rispettose sono benvenute e ben accette anche perché sono un arricchimento per tutti. Se non altro aiutano a misurarsi con la pluralità delle manifestazioni umane, la stessa che si trova nel mondo là fuori, quello nel quale tutti dobbiamo misurarci e tanto meglio se sviluppiamo le capacità per farlo con la maggiore soddisfazione per noi e per chi ci sta intorno.
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  8. Avatar di Adri

    Adri 10 anni fa (20 Aprile 2015 23:54)

    Ilaria mi sarò espressa male, ma intendevo dire le stesse cose. Nel senso che il fine è talvolta più importante del mezzo e che non vedo perché un riferimento a un cartone possa essere meno "significante" rispetto ad uno più culturalmente elevato.
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  9. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (20 Aprile 2015 23:55)

    Se per te una citazione è faticosa mi spiace. Ho detto certe cose perché certe letture mi hanno sinceramente aiutato. Se l aiuto che deriva da una buona lettura per te è citazionismo sterile allora siamo alla frutta. Cosa sia o meno attinente al blog...non lo so ..c è una regola? E chi la stabilisce? Tu?
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  10. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (21 Aprile 2015 0:01)

    @Adri, non mi pare che ci siano state contrapposiziioni di quelle che dici tu. Per me non ci sono. Per me Candy Candy, ahimé, vale di più di Madame Bovary, perché era per un pubblico infantile, di massa e aveva EVIDENTi intenti manipolatori a fine commerciale.
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  11. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (21 Aprile 2015 0:02)

    @ Helen, hai una spiccata vis polemica. Secondo me non è producente, poi vedi tu.
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  12. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (21 Aprile 2015 0:05)

    @ Tutte: questo luogo è anche una palestra ed è soprattutto un luogo protetto dove interagire: sta alla scelta personale farlo nel modo più utile per tutti e soprattutto per sé. Valutate voi se concentrarvi sulle piccole discussioni senza importanza che divorano energie con scambio di insofferenze poco rispettose. Osservatevi e decidete che cosa volete essere e fare di voi stesse.
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  13. Avatar di Life

    Life 10 anni fa (21 Aprile 2015 0:13)

    Madame Bovary mi ha toccata fin dall'adolescenza.L'eterna incontentabilitá e l'attrazione per valori non reali hanno rovinato una vita.Ho sempre provato inquietudine...Però ho anche sempre visto nella vita della protagonista quella di una donna che (come accadeva in passato e tuttora in molte culture) sposa un uomo senza averlo realmente scelto...Ok..lui la ama,ma lei no...Tre sono i personaggi maschili:Carlo...fondamentalmente noioso anche se una grande persona (come da prova soprattutto nel finale), Leone (intelligente,colto e romantico seppure ancora molto ragazzo) e Rodolfo (sexy e coinvolgente ma fatuo). In un uomo (come in una donna) servono un po' di Carlo perché senza concretezza non si va da nessuna parte,un po' di Leone perché é pur bello avere una conversazione interessante e un po' di Rodolfo (solo la parte sexy) perché sennò resterebbe un amico....Il bello é che noi ora potremmo aspettare e liquidare Carlo dopo qualche uscita,dire a Leone "cresci bene che ripasso" e dare un calcio nel sedere a Rodolfo dopo un paio di notti perché non siamo piú costrette a sistemarci e abbiamo mille possibilitá con o senza un uomo. Emma aveva qualche scusante per la sua condotta , ma noi non ne avremmo nessuna al suo posto...Non lo dico per semplificare un capolavoro ma per trasmettere il senso di sollievo che provo ogni volta che lo rileggo.Il matrimonio pressoché combinato e senza potersi frequentare un po' prima per una donna doveva essere un incubo...Io avrei scelto piuttosto la vita monacale o avrei avuto continue emicranie...Anche per questo non bisogna vanificare le conquiste delle generazioni precedenti mettendo la ricerca di un uomo qualsiasi al centro di tutto...
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  14. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (21 Aprile 2015 1:07)

    Uhmm...forse non mi sono spiegata. Io ho SEMPRE Pensato che il miglior amico dell uomo ...è un libro. Un libro ti fa compagnia, ti consola, ti illumina, ti accompagna nella vita...ma soprattutto ti AIUTA. Qualcuno prima di noi ha esplorato cose che noi descriviamo in maniera approssimativa in maniera perfetta. La cultura non è un esercizio per sostenere esami o ottenere consensi, la cultura AIUTA a vivere. Nel quotidiano intendo. Non solo ma azzera le scorie che hai assimilato prima con brutti film o storiacce da romanzo rosa se ci sei incappato per sbaglio. Dici : ma perché mi interessavo di quella roba là, questo è molto meglio. Magari lo si fa tardi (perché "chi non ha fatto certi studi" non può iniziare a leggersi qualcosa di interessante anche a 80 anni??) Chissenefrega l importante è farlo per l impagabile compagnia che certe letture offrono. Intendo compagnia bella, sincera, disinteressata molto più di tanti uomini scadenti o amicizie un po' così. Più di vari blog,chat, whastuppate. Siccome io credo FERMAMENTE in certe cose non mi fa paura espormi, se qualcuno rimane incuriosito e va a leggere mi fa molto piacere. Gli presento un amico. Abbiamo un amico in comune. Un libro. Ecco a me candycandy non m ha colpito. Certo che ha avuto successo, non c era molto di meglio. Una volta qualche bel cartone animato me lo guardavo anche io ( mi piaceva Bozzetto). Poi ho visto un certo declino. Mi colpisce che qualcuno sua rimasto colpito, scusate il gioco di parole.
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  15. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (21 Aprile 2015 1:31)

    Life il vero dramma di mme bovary era che era una donna incapace di amare Gli altri erano burattini che lei metteva nella sua personalissima messinscena alimentata da letture giovanili trash come si direbbe adesso. Era una grande manipolatrice. Sceglieva Carlo perché pensava agli splendori del matrimonio poi sceglieva rodolfo perché nelle sue letture le adultere erano circondate da un aura di gloria, poi scopriva che nell adulterio c erano le stesse miserie del matrimonio. Recitava continuamente una parte su una scena invisibile. Se questi non sono argomenti attuali... Quando si dice "GIRARSI DEI FILM" nelle storie amorose immaginandosi come protagoniste di strazianti storie piene di palpiti. ..poi flaubert spostava la macchina da presa sul pensiero maschile più terra terra, opportunista e beffardo che pensava a lei chiamandola "quel donnino"... Insomma materiale di riflessione infinito, potrei continuare fino a domani.
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  16. Avatar di Denny

    Denny 10 anni fa (21 Aprile 2015 9:26)

    anche io penso oggi, e da un tot di anni a questa parte, che un libro sia un amico, ti faccia compagnia, ti consoli, ti illumini, ti accompagni nella vita...e che possa aiutare tantissimo e penso e ho sempre pensato che i soldi spesi nei libri (e aggiungo i viaggi) siano i migliori spesi! A 8 anni (i miei 8 anni), tra le varie trasmissioni e giochi, c'era anche Candy Candy ...quello passava il convento! l'amore per i libri l'ho appreso da sola...nessuno me l'ha trasmessa! e oggi è un grandissimo amore, grazie a me stessa!
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  17. Avatar di Lizz

    Lizz 10 anni fa (21 Aprile 2015 9:50)

    Come sempre: grazie. Oltre alle guide, il continuo lavoro dei tuoi articoli è prezioso e arriva ben mirato :) “Mi rende felice? E’ per me! Non mi rende felice? Non è per me!” Ecco tutto. Abbiamo spesso bisogno di slatenzizzare ciò che resta nascosto da qualche parte di noi, sotto vecchi schemi negativi. Grazie per il tuo lavoro e buona giornata a te e ai lettori.
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  18. Avatar di Martina

    Martina 10 anni fa (21 Aprile 2015 10:59)

    Io da piccola e anche da adolescente ero una grandissima fan di Candy Candy. Oggi invece al termine di un percorso di crescita personale penso che Candy Candy non sia un esempio di autorealizzazione affettiva molto producente, ma è solo una crocerossina che si dà troppo agli altri sacrificando se stessa, che insegue Terence, il quale alla fine si mette insieme all'attrice Susanna e non con lei. Insomma tanta tristezza, troppa, tanto altruismo, troppo, tanti sacrifici, troppi, e troppa poca attensione verso se stessa. A me personalmente il modello Candy Candy mi ha rovinata.
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  19. Avatar di emy65

    emy65 10 anni fa (21 Aprile 2015 11:46)

    ...Gemma e George...da Maria De Filippi...non so decidermi se credere che la situazione sia vera o verosimile..ma cmq e' un bell'esempio concentrato di tanti discorsi affrontati qui..(dal manipolatore alla crocerossina etc etc..)da vedere..solo per tale motivo ..:-)))
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  20. Avatar di Esperanza

    Esperanza 10 anni fa (21 Aprile 2015 12:56)

    Buongiorno a tutti! Da lettrice silenziosa, (almeno fino ad oggi), seguo il blog da parecchio tempo. Apprezzo molto il lavoro dell'autrice che con determinazione e tenacia cerca di traghettarci tutti verso rive dignitose e di benessere personale. La domanda che mi pongo più spesso però riguarda il miraggio della persona giusta per l'appunto. Qualcuna è venuta in contatto con uomini audaci e di un qualche spessore?
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