Problemi di coppia, autostima e la rana bollita

problemi di coppiaSono molte le donne che hanno problemi di coppia con le quali ho contatto di persona, per telefono, per e-mail e attraverso il sito. Uno degli aspetti che mi lascia più perplessa riguardo una buona parte di loro è che spesso si rivolgono a me per chiedere aiuto, appoggio e sostegno dopo una storia (o più storie) andate male, dopo aver incontrato molti uomini sbagliati e dopo aver vissuto molte esperienze che le hanno fatto soffrire per amore. Spesso lamentano il fatto di sentirsi svuotate, demotivate e incapaci di prendere decisioni che potrebbero essere importanti per loro, per costruirsi una vita bella e felice, con un amore sano e costruttivo, un uomo giusto al loro fianco. Senza problemi di coppia.

Si trovano in una situazione di immobilità e si sentono incapaci di essere felici e che fanno? Si colpevolizzano, accusano se stesse di non essere in grado di prendere in mano la propria vita, magari di essere pigre, di non essere all’altezza. Dichiarano anche apertamente di mancare di autostima e se ne fanno una colpa. Cioè: sono convinte di non avere autostima (e questo è vero) e se ne fanno una colpa. Il che non aiuta ad avere un’alta autostima…

"L’amore che inibisce non è amore. L’amore è tale solo quando libera.Leo Buscaglia"

Quanto alle storie andate male e ai loro problemi di coppia (passati o presenti) li interpretano per la maggior parte come risultato dei loro propri errori e delle loro proprie colpe. Insomma, pensano che se le cose sono andate male è perché se lo meritano, dato che non sono state abbastanza brave, furbe e intelligenti da ottenere qualcosa di più e di meglio. Questa è la loro interpretazione del passato.

Problemi di coppia, presente e passato

Quindi, per essere chiara, ecco come una donna vive il fatto di aver avuto una storia importante o molte storie che non hanno funzionato e di avere o avere avuto problemi di cuore: nel presente è stanca, provata, sfiduciata e si colpevolizza per questo, si sente un’incapace e una stupida. Se guarda a quel che le è successo in passato, estende la propria incapacità su una linea del tempo che ha radici profonde nel passato: se ha sofferto nel passato, guarda un po’, è sempre colpa sua. Se ha avuto problemi di coppia in passato, la responsabilità non può essere che sua e del suo non essere all’altezza.

Ora, sai qual è il rischio di un atteggiamento mentale di questo tipo? Di portare con i propri pensieri e la propria immaginazione questa linea del tempo anche nella propria visione del futuro e sentirsi senza forze, senza potere e senza speranza anche per la vita che verrà. Vuol dire pensare e “immaginarsi” di avere per sempre “problemi di coppia”.

Se stai vivendo all’interno di questa “costruzione mentale”, è utile che tu ne diventi consapevole, questo è un primo passo.

"Tutti vorremmo avere sia l’amore sia la libertà. Luciano De Crescenzo"

Problemi di coppia e consapevolezza personale

Ma torniamo alle molte donne che si rivolgono a me con il principale problema di non avere abbastanza forza-motivazione-energia-capacità di affrontare la vita in modo indipendente, autonomo e – soprattutto – felice.

Che cosa io percepisco che manca nella loro analisi e nella loro consapevolezza? Io percepisco forte la sensazione che tutte queste signore dimenticano una parte importante di se stesse e della loro vita. Dimenticano come erano “prima” che tutti questi problemi di coppia le affligessero e dimenticano le tracce che i problemi di coppia hanno lasciato su di loro. O forse proprio non se ne rendono conto e non ne sono consapevoli.

"Se un individuo è capace di amere positivamente, ama anche se stesso. Se può amare solo gli altri, non può amare affatto.E. Fromm"

Problemi di coppia, stanchezza e rane

C’è una storia che viene spesso raccontata quando si parla di crescita personale e anche quando si vogliono spiegare i meccanismi della manipolazione.

Alcuni contadini volevano cuocere una rana, viva. La presero dal suo stagno e la buttarono in una pentola di acqua bollente. La rana, appena arrivata in contatto dell’acqua, saltò fuori, con tutta la sua energia e la sua forza. I contadini lasciarono perdere il loro progetto.

Poco tempo dopo, gli stessi contadini presero dallo stagno un’altra rana e la misero in una pentola d’acqua fredda. La rana rimase nella pantola. E vi restò dentro anche quando i contadini accesero il fuoco sotto la pentola. L’acqua si riscaldò lentamente e la rana sulle prime la trovò piacevolmente tiepida, poi, senza rendersene conto, a poco a poco, perse tutte le sue energie e ogni capacità di reazione, tanto che quando l’acqua arrivò alla temperatura di 100 gradi restò nella pentola lasciandosi bollire del tutto. Morendo.

L’esperimento della rana bollita è stato replicato diverse volte nella realtà.

Esistono delle regole da seguire per avere una vita fortunata e felice? Molto rapida e sintetica, la guida gratuita che rivela ciò che conta per avere una relazione che ti fa stare bene.
"Quando amare significa soffrire, stiamo amando troppo.Robin Norwood"

Problemi di coppia e svalutazione di sé

Ora, che crediamo o meno che quello descritto sia il reale comportamento di una rana in una pentola, la metafora ha molti significati utili per prendere consapevolezza dei problemi di coppia e degli effetti che possono avere su chi li “subisce”.

Per esempio, quando si inizia una storia d’amore, in genere, si inizia pieni di speranze, sogni e illusioni. E questo dà energia. Dà le energie anche per sopportare alcuni aspetti negativi che molte donne o tendono a non vedere o tengono a giustificare come inevitabili… E questa è un’altra brutta storia.

Poi la relazione va peggiorando, ma a poco a poco, e i problemi di coppia aumentano un pochino, togliendo energie, giorno, dopo giorno, dopo giorno. Un partner gentilissimo all’inizio diventa solo gentile, poi un po’ distaccato, poi molto distaccato, poi un po’ maleducato, poi molto molto maleducato, poi, poi, poi…

Per non parlare di quando si ha a che fare con uomini sposati/impegnati, che all’inizio sono così presi da dirti a gran voce di voler lasciare la moglie, la prima ex-moglie, la seconda ex-moglie e l’amante, numero 1, 2 e 3 per stare con te. E, alla fine, sì, ti mandano qualche sms ogni tanto, ma ti trattano un pochino male, no anzi tanto…

Quindi che cosa succede? Succede che quando un cambiamento avviene in modo lento e graduale, molto spesso non ci si accorge di quello che sta cambiando e di come sta influenzando il nostro stato emotivo. E questo accade sì nel positivo, ma anche nel negativo: si rischia di vivere, quasi senza accorgersene, delle storie che degenerano ogni giorno e che tolgono energia. Ritrovandosi alla fine “cotte”, “bollite”. O, perlomeno, esauste…

Entrare in relazioni sbagliate che a poco a poco diventano sempre più tristi, insoddisfacenti e oppressive, significa molto spesso sottoporsi a un lento peggioramento nella qualità della propria vita che incide pesantemente e durevolmente sul proprio stato emotivo.

A che cosa ti serve questa riflessione? Vorrei che ti servisse a porre l’attenzione su 3 aspetti importanti

"La felicità è individuare e apprezzare ciò che già possediamo! Leo Buscaglia"

1) Quando inizi una nuova storia sentimentale, decidi bene quello che vuoi per te: non scendere a compromessi per avere un partner a tutti i costi.

2) Se hai avuto una o più storie sbagliate, tieni presente che probabilmente ti senti provata per delle valide ragioni: la tua tenuta emotiva è stata messa alla prova ripetutamente e se ora ti senti priva di energie non è un fatto casuale e non ti devi sentire colpevole e inadeguata per questo. E’ ora di recuperare, e recuperi prendendo atto di quanto è successo e di quanto hai sofferto.

3) Sii consapevole che passare da una storia sbagliata a un’altra non ti fa bene, perché ti cuoce un po’ alla volta, più volte. Decidi che non vuoi cuocere, decidi che vuoi salvaguardarti al meglio, per la tua vita, e che non itendi  sacrificarti per qualcuno che, con la tua vita, non c’entra nulla.

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73 Commenti

  1. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 11 anni fa (18 Ottobre 2013 23:39)

    ATTILA...X FORZA:esser nudi e crudi,da subito,significa far scappare la ns."preda"...invece così...quando si è orai"prese",è+difficile mollare tutto,no? io,invece,adotto la"tattica"opposta:metto al corrente da subito la mia drammatica situazione e vedo chi RESTA VERAMENTE.1 SOLTANTO IN38ANNI di solitudine e va BENISSIMO!!:))))))))))))))))))))))))))))
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  2. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 11 anni fa (18 Ottobre 2013 23:49)

    perché difficilmente gli uomini hanno le P...E DI DIRE LA Verità!...SEMPLICE!!
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  3. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 11 anni fa (18 Ottobre 2013 23:55)

    quanto alle madri...io vedo come si comporta la mia:critica anche se respiro e lo fa x invidia.vorrebbe esser me ,aver i miei anni,il mio futuro(quale però non si sa),vivere al mio posto...insomma....non potendolo,CRITICA.che noiaaaaaaaaaaa,atteggiamento infantile ed egoista.tralasciamo,poi, il suo diabete ed un inizio Alzheimer... mio padre già tanti anni fa le diceva:moglie mia,la ns.vita l'abbiamo fatta;ora,lasciamo siano i ns.figli a farsela...mettiamoci da parte.
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  4. Avatar di Melanie Romano

    Melanie Romano 11 anni fa (19 Ottobre 2013 10:40)

    ciao a tutti, io sono stata la cosiddetta rana bollita. Il mio ex mi cuoceva a fuoco lento per il solo scopo di manipolarmi e farmi fare qualsiasi cosa volesse, per fortuna me ne sono accorta in tempo e ho troncato con mille sensi di colpa inutili perchè con un manipolatore è una battaglia persa in partenza...inutile rimproverarsi. Dopo un anno e mezzo di relazione e sei mesi di convivenza ne sono uscita svuotata e con l'autostima a pezzi perchè lui, usando un termine di Ilaria, applicava su di me il metodo delle docce scozzesi. Più parlo della mia storia con amici ma anche con persone che non hanno vissuto la mia vita in prima persona mi rendo conto di come io viva una doppia faccia della medaglia. Da un lato sono contenta che tutto sia finito e che adesso ho ripreso in mano la mia vita ma dall'altro rimane una certa nostalgia di questa persona, ho capito che mi sento attaccata all'idea di lui perchè in verità quello che lui era nella realtà non mi piaceva affatto. Anche io come molte lettrici che hanno scritto in questa pagina ho ripensato spesso al mio passato fino ad arrivare a mia nonna ehehe :) cercando di trovare una spiegazione plausibile ai miei atteggiamenti spesso compiacenti, classici della brava ragazza che ha paura di dire di no. Ho riletto sotto una chiave diversa il mio rapporto con mia madre e ho capito che in un certo senso ho ripetuto il suo copione. Forse anche lei mi ha trasmesso questa cosa maledetta dell'amare troppo e dell'essere servizievole. Ma poi alla fine dei conti solo noi abbiamo la responsabilità e la possibilità di cambiare le cose e prefissarci degli obiettivi. L'educazione ricevuta è un bel bagaglio che mi porterò sempre dietro ma adesso ho una consapevolezza diversa e ho il potere di dire no ad una situazione che mi fa stare come la rana nell'acqua fredda, manipolabile e che si accontenta. Oggi non mi voglio più accontentare perchè voglio essere la prima scelta, non la bella e brava ragazza che tutti vorrebbero ma che nessuno sceglie, perchè è questo che mi sono sentita per tantissimi anni della mia vita e mi ha portato a subire più che scegliere di testa mia. A volte mi sento come Kate Winslet in "l'amore non va in vacanza" dove il regista anziano con cui aveva fatto amicizia le ha detto che: " nei film c'è la protagonista e c'è la migliore amica. Tu, te lo dico io, sei una protagonista, ma per qualche stupida ragione ti comporti da migliore amica. Quant'è vero! Si dovrebbe essere protagonisti della propria vita!". Mi rivedo molto in questa frase tutti dovremmo essere i protagonisti della propria vita e io sto iniziando a prenderne consapevolezza!!
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  5. Avatar di Ale

    Ale 11 anni fa (19 Ottobre 2013 11:39)

    L'esempio della rana mi ha turbato moltissimo. In un modo o in un altro c'è un pentolone in agguato, scusami Ilaria, questo post, mi angoscia un po'.
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  6. Avatar di wendy

    wendy 11 anni fa (19 Ottobre 2013 12:46)

    Da figlia e genitore porto anch'io il mio contributo che vorrei condividere. Siamo l'esatto risultato dei nostri genitori. Mi spiego meglio, pur amandoli, è innegabile che non tutto piace o ci è piaciuto di essi, e da questo fatto molto importante dobbiamo partire, infatti se ci pensiamo bene cerchiamo di non prendere per noi le cose che riteniamo negative dei loro comportamenti, atteggiamenti rispetto alla vita, ai rapporti con gli altri e al rapporto di coppia, e questa scelta precisa forse inconsapevole ci guida nella crescita, credo sia questo l'insegnamento da trarre. Dall'altra parte ogni genitore ha il figlio che si merita e dentro di sé ha le risorse necessarie e le capacità per affrontare qualsiasi problema, in ogni occasione, in ogni frangente per quanto li riguarda e poichè ciascun figlio ha natura diversa l'educazione non può essere standardizzata, ma creata, mirata corretta su misura per ognuno di essi. Questa la mia esperienza, questo ho capito. Un saluto e un sorriso a tutti :)
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  7. Avatar di Morosita

    Morosita 11 anni fa (19 Ottobre 2013 13:22)

    Ciao Beh.. Minou non è così!Praticamente l'influenza l'ho presa dopo al rientro a casa mia,che non è quello di mia madre dato che convivo col mio partner.Lei poi se ne è venuta con "quella frase" sapendo che stavo da sola a casa,avendo bisogno di qualcosa come facevo?Ecco! Comunque abbiamo dato un ottimo consiglio a tutte: SALVAGUARDIAMOCI SEMPRE DA UOMINI CHE CI VOGLIONO BOLLITE! ;)
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  8. Avatar di Fenice

    Fenice 11 anni fa (19 Ottobre 2013 21:30)

    La manipolazione ha una caratteristica interessante: i ruoli di "vittima" e "carnefice" vengono rivestiti ora da uno, ora dall'altro componente della coppia. tutto in nome dell'appagamento di un bisogno, talvolta pre- verbale... Fanno tanto male queste storielle sul "principe azzurro", sul "per sempre". Tanta gente butta nel cesso gli anni migliori a causa di queste colossali bugie, invecchiano accanto alla stessa persona SBAGLIATA, in nome di un ideale fasullo. Io vedo in giro gente, cui infelicità è stampata in volto e mi viene tanta tristezza se penso che, molto spesso, questa infelicità è data proprio da una vita sprecata a rincorrere il vento. Nessuno ci insegna a guardarci dentro davvero. In casa, nelle comunità religiose, a scuola, ci insegnano "il sacrificio", ci dicono che la famiglia(tradizionale) è "IL VALORE SUPREMO", che bisogna sopportare tutto,stare insieme accada quel che accada,anullare se stessi. Dovrebbero a mio parere, insegnare alla gente, "l'arte di lasciarsi con rispetto" perchè può anche darsi che due stiano insieme fino alla morte, ma non sempre accade. Bisognerebbe stare di più nella realtà, con entrambi i piedi saldi a terra.
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  9. Avatar di Ale

    Ale 11 anni fa (20 Ottobre 2013 11:17)

    Fenice: La mia paura è proprio quella di cui parli tu, il "sacrificio", la sopportazione, l'annullamento dell'istinto di sopravvivenza, che per amore o per quello crediamo sia amore, può farti finire in pentola anche con l'acqua bollente. Quando l'acqua è ancora fredda, mi domando, cosa sta succedendo? Ci lusingano, no?
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  10. Avatar di Fra

    Fra 11 anni fa (20 Ottobre 2013 12:28)

    Io penso di essere in una situazione simile a quella descritta nel post, ma tuttavia diversa Simile perchè anche io ho problema di coppia, ma il motivo per cui mi colpevolizzo per questo non è mancanza di autostima come conseguenza diretta dei problemi, ma è insita dentri di perchè penso "nessuno mi vuole, e quando lui mi lascerà rimarrò da sola a vita" Dico che ho autostima xkè io mi sento un'ottima persona, gentile, affettuosa, generosa, un vero gioiello...ma invece d aver avuto tante storie d'amore o delusioni...nn ho mai avuto nessuno. Mai mai, sempre invisibile, pur essendo carina, alta, simpatica, mai avuto nessuno. Quello che tu descrivi come "relazioni passate che ti fanno dubitare di te" per me sono l'assenza di relazioni: "certo sono tanto bella e brava, ma non mi ha mai voluto nessuno, quindi se lui mi molla sarò sola pur sentendo la profonda ingiustizia perchè penso di meritare di più" Non si può costringere gli uomoni ad osservarti e ad innamorarsi...e quindi io nn ho fiducia nella mia attraenza, pur avendone in me stessa perchè mi voglio bene! Insomma la realtà ha rovinato la bella idea che ho di me e nn so davvero come fare!
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  11. Avatar di Rachele

    Rachele 11 anni fa (20 Ottobre 2013 16:15)

    Vorrei aggiungere due cose che mi sono venute subito in mente leggendo tutti i commenti precedenti: la prima riguarda il discorso dell'amore materno, da cui, di fatto, noi poi facciamo dipendere la nostra autostima e, di conseguenza, il nostro futuro sentimentale (almeno fino a che non ne diventiamo consapevoli). Secondo me le nostre madri, in realtà, non fanno che riproporre su di noi, lo stesso, identico "non -amore" che a quei tempi, avevano su se stesse. Scrivo "A quei tempi", perché, a differenza di noi, loro non avevano corsi di autostima o autocoscienza, o blog come questo, così, a loro volta, si ritrovavano a dannarsi, farsi del male, mancarsi di rispetto, e, essendo noi, loro "estensioni" non hanno fatto altro che ripetere il loro "cliché" anche su di noi. Dico questo, perchè, per fare un esempio, mia madre, che, di sicuro soffriva di un'incredibile insicurezza, mi ha sempre raccontato che, da ragazza, non usciva di casa se non aveva le zeppe di almeno 12. Cm, (al punto addirittura da slogarsi più volte la caviglia,), perfettamente truccata, neanche fosse sul set di un film etc etc...e, mio malgrado, fin da piccola, aveva su di me lo stesso identico atteggiamento di giudizio negativo: non appena mi vedeva uscire un po' "sportiva": i "quanto sei brutta, sciatta, insignificante", nella mia infanzia ed adolescenza si sprecavano!! Solo crescendo, ho capito che, tutte le assurdità che mi diceva, non erano ne frutto di cattiveria, ne di invidia, bensì, cliché inconsci, opprimenti, addirittura rappresentavano l"inferno" che lei ha sempre avuto dentro, per se stessa, fin da ragazza, e che, proiettava su di me, ma che, per fortuna, io me ne potevo trarre fuori (sebbene a causa di questi schemi anche io ho passato molta parte della mia vita a sentirmi brutta ed inadeguata). Ugualmente, per un bel pezzo di vita, e' stata capace di passarmi il suo atteggiamento nei confronti degli uomini che, mi diceva, "siamo noi donne a doverci SAPER tenere, altrimenti, non valiamo niente". Mi ha condizionata sempre parecchio, ma questo l'ho scoperto, io, da sola, con molta sofferenza! Ho realizzato, infatti che NON siamo noi che, se all'improvviso, LUI ci inizia a trattare malissimo, "abbiamo per forza sbagliato qualcosa", bensì, e' molto piu' probabile che siamo incappate in una persona veramente cattiva/opportunista/ materialista, che, addirittura con LUCIDA consapevolezza, aveva deciso, fin dall'inizio, di "bollirci a fuoco lento come la rana della storia, per arrivare, poco alla volta ad annientarci del tutto! Quindi, per concludere, nonostante tutto quanto ci e' stato inculcato da piccole, NON solo noi NON ABBIAMO SBAGLIATO NULLA, ma, anzi, chi si è' comportato malissimo e' LUI, il nostro "truffatore" che ha cambiato radicalmente comportamento, facendo venire meno le premesse iniziali!! Continuando la metafora, quindi, dato che, una volta "cotta" del tutto e' impossibile tirarti fuori da sola dalla pentola, bisogna stare SEMPRE molto bene attente a NON dare il nostro cuore a chi, non conosciamo davvero, davvero bene. E, purtroppo, per questo tipo di conoscenza ci vuole anche più di un anno di frequentazione assidua. Purtroppo, infatti, certi uomini sono perfetti strateghi, anche sadici: appena sanno di avere la situazione in pugno iniziano ad infierire, felici di poterlo fare. È' da questi uomini che dobbiamo scappare, ed imparare a riconoscerli in tempo.
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  12. Avatar di Rossana76

    Rossana76 11 anni fa (20 Ottobre 2013 22:02)

    @rachele A me però non va di aver tutta questa paura... Insomma, permettiamo a questi uomini di farsi conoscere. Non è tutto un 'fregafrega', che brutta visione... Per me è anche normale che le persone cambino nel tempo, e nessuno ti dice di rimanere in un rapporto "per forza". Guarda, mi spingo anche oltre e ti dico di più ... Secondo me il matrimonio è una rovina e favorisce le rane bollite; Perché sposarsi? Per costringere qualcuno a rimanere o mettergli più ostacoli possibili davanti prima di andar via? Io credo alle coppie dove ognuno ha la sua vita completa (lavoro, interessi..)e che stanno insieme pur sapendo che non c'è "GNENTE" che li obbliga a restare. Non so se la mia visione è giusta ma io vedo in giro tanti uomini spaventati più che stronzi; Spaventati perché spesso hanno già avuto un matrimonio capestro, doloroso, e si sono detti mai più . Mai più sentimenti Mai più impegno Mai più 'lasciarsi incantare' da qualcuna... Minkia... Avere a che fare con loro è una faticaccia . Evitarli è quasi impossibile , oggi come oggi se hanno intorno ai 40 anni hanno quasi tutti un matrimonio alle spalle. Non ci credono che non li stai ingabbiando. Non ci credono che la porta è aperta e nessuno li obbliga a restare. Non ci credono ai sentimenti, ma quasi quasi li fiutano. E allora? Allora anche se stanno bene con te, ti dicono che non vogliono 'impegnarsi' Li lasci quindi liberi e te ne vai. E nel momento in cui lo fai, ti inseguono perché non sono davvero sicuri di avere ragione, e hanno il dubbio di perdersi qualcosa. Mi sta accadendo in questi giorni, e lui non riesce a starsene distante. Mi manca, non dico di no. Lo vedo che gli manco. Ma siamo tutti e due attorno ai 40 ..... Schiarisciti. Io non posso schiarirmi per te.
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  13. Avatar di margherita

    margherita 11 anni fa (21 Ottobre 2013 0:00)

    Quella di generalizzare è sempre una tentazione, in un senso e nell'altro, al positivo e al negativo. Il reale è complicato. Loro non sono tutti Barbablu, ma lo stronzo esiste. Né noi tutte fatine, ci sono anche le streghe. Forse è solo imparare a vedere che ci può dare una vita sana. Cercando di riconoscere le streghe e i Barbablu, e i loro mille alibi.
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  14. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (21 Ottobre 2013 0:46)

    Che guerra. Ieri mi ha chiesto un amico: e allora come va l'amore? Ho risposto: benissimo! Lui; aj davvero? Bene! Io: non c'è nessun amore, perciò sto bene. Dura realtà. Credevo fosse amore invece era un calesse
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  15. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (21 Ottobre 2013 10:13)

    Oh santo cielo! Ma che madri avete avuto? Mi dispiace, mi dispiace veramente, perché questo è ben peggio dello stronzetto di turno. Io provengo da una famiglia di donne forti. Gentili, rispettose, umili e forti. Mai aggressive, non delle guerriere no, ma fiere sì. Donne che hanno amato ma non hanno mai ceduto la propria libertà, che non hanno mai barattato cuore né testa per gli uomini. Donne che hanno affrontato nella vita problemi enormi per la sopravvivenza, che sono state depredate di tutto ma che non si sono mai arrese né fatte comprare nemmeno per procacciarsi un tozzo di pane, nemmeno se facevano la fame da giorni. Io ho nel dna le loro storie. Tacchi da 12 cm? Accusa di sciatteria? Critica della bruttezza? Invidia??? No, fuori dal nostro mondo! Mi dispiace se avete vissuto cose del genere, lo trovo raccapricciante, un delitto, contro natura. E mi dispiace molto, perché deve essere bruttissimo. L’unico insegnamento della linea femminile della mia famiglia è stato: tu sei forte, tu sei intelligente, tu sei bella, tu hai tutte le capacità per fare della tua vita un’opera d’arte, tu ce la fai, tu basti a te, tu sei la tua vita. Semmai il mio problema è stato non sentirmi mai davvero così forte. Aver paura di rivivere quella povertà assoluta (contro la quale io non ho lottato, non ho dato il mio contributo, hanno fatto tutto loro prima di me e per me), quel dolore, quella ferocia che loro hanno subito ma che hanno sempre saputo fronteggiare, senza perdere mai nulla della loro dignità. A me, grazie a loro, tutta questa sofferenza è stata risparmiata. Il mio terrore è sempre stato quello di perderle e di perdere me, senza di loro. Di non essere così forte. Rossana, uomini spaventati? SPAVENTATI??? Ma tu li giustifichi? Tutti abbiamo sofferto per amore. Perché, tu no? Io no? Dimmi, chi non ha sofferto o non è stato bollito in vita sua. E allora la soluzione qual è? Smettere di vivere per paura ricapiti? Ma per favore! Io non giustifico proprio nessuno. Nessuno. E chi non vuole impegnarsi, perché ha paura dei sentimenti – dice – è un misero, Rossana. Un misero, solo un misero. Lascialo stare. Sai chi mi sembrano quelli che fanno così? Quelli che dicono che non si prendono un cane perché poi muore e ne soffrono. E’ una bugia. In realtà è solo perché non vogliono pensare alla pappa, alla cacca e alle passeggiate. Magari hanno piacere di avere coccole a comando, ma tenerselo il cane è troppo impegnativo. Bel paragone degradante, vero? Io mi sono stufata di farmi trattare da cane. E per di più da cane a tempo determinato. Non ti impegni perché hai paura di soffrire? Ma sei un poraccio! Un vigliacco. Non meriti nemmeno un minuto di me. Stai da solo, non venire a cercarmi nemmeno per 2 coccole la settimana. Vivila fino in fondo la solitudine, senza scappatoie di comodo, senza sesso di comodo, senza chiacchiere di comodo. E poi vediamo se ti fa più paura lei o l’amore. Accidenti. E non giustifichiamo, non diciamo che è paura dei sentimenti o di perdere la libertà. E’ solo meschineria, piccineria e comodità.
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  16. Avatar di Rachele

    Rachele 11 anni fa (21 Ottobre 2013 10:30)

    @Rossana 76 tu scrivi: "Non è tutto un 'fregafrega', che brutta visione... " Bene, vorrei solo chiarire, che, secondo me, NON tutti gli uomini sono così cattivi e strateghi dal mettere a bollire quella pentola, quando l'acqua è ancora bella fredda, ed aspettare sapienetemente che inizi a bollire!! Piuttosto è però, per noi donne, sempre necessario mettersi a guardare ed osservare BENE il comportamento della persona con cui stiamo, PRIMA di donare completamente il nostro cuore. (ad esempio, stavo pensando, si potrebbe annotare nero su bianco, su un block notes, se inizia a fare qualcosa di "strano", e rileggerlo spesso..) Nel mio caso specifico, magari perchè ero anche stata fortunata, ero arrivata alla età di 42 anni senza mai conoscere la vera cattiveria maschile. Ero anche diventata brava, a riconoscere i vari segnali "prima" di entrare in una storia: Peter Pan, Dongiovanni etc etc non avevano segreti per me! Loro magari, sono egoisti, superficiali, immaturi...comunque, RICONOSCIBILI PRIMA. Quello che, invece, con una precisa strategia e consapevolezza, ti mette a cuocere nella pentola, poco alla volta (stando bene attento ad alternare le temperature, perchè altrimenti, se la temperatura si alza troppo, tutta insieme, te ne accorgi e te ne vai), beh, quello è un abile stratega, mosso da una vera e propria forma di cattiveria "intelligente". In realtà, si tratta di una vera e propria patologia del comportamento, che impedisce a chi ne è affetto di amare chicchessia, addirittura di trarre forza ed autostima dalla sofferenza altrui. Si chiama "Personalità Narcisistica patologica", ed in America è perfino riportata sui libri di psichiatria. Per intenderci, è il "gradino più basso" della scalinata che porta al diventare serial killer; persone cioè sempre molto lucide e, se vogliamo, anche molto intelligenti, che, però non possono fare a meno di procurare dolore agli altri. Traggono la loro "linfa" facendo e vedendo soffrire. (Anche detti "Vampiri", per intenderci...) Purtroppo, e questa è la mia esperienza, mentre noi donne se abbiamo avuto una madre o dei genitori problematici tendiamo all'autodistruzione, al "farci male da sole", ALCUNI uomini, se hanno avuto a loro volta, genitori distruttivi, tendono invece, da adulti, a voler fare male FUORI da sè. (E, secondo me questa è una delle grandi differenze tra uomini e donne: la donna con bassa autostima tende a ferirsi da sola, l'uomo a ferire gli altri) Comunque, è da questi individui patologici che ci dobbiamo guardare. Perchè, lo ripeto, loro sono molto, molto, MOLTO bravi a creare le premesse, a "sfuggire" i segnali, e, piano piano, sempre con il termometro alla mano, ti portano alla temperatura di cottura , SENZA che tu te ne renda conto (almeno a livello conscio) e possa scappare. (Che poi, vuole dire annientarti l'anima, prosciugarti l'autostima, devastarti sia mentalmente che fisicamente..) Per il tuo uomo, se me lo permetti, mi viene solo da sorridere: credimi, nessun uomo, ha davvero mai "paura" di incominciare una storia (almeno non a livello conscio)! Loro SANNO perfettamente, che, comunque, "la porta è aperta e, se ne possono andare quando vogliono"!! Semplicemente non è innamorato di te. Quella della storia "finita male" è la scusa più usata da chi vuole fare il pesce in barile: godersi la tua corte, non fare la figura del disinteressato, altrimenti te ne andresti, ma anzi, trasmetterti quella dell'uomo troppo sensibile, che, si sa, fa sempre "scena" e conquista certi tipi di donna... Figurati che il mio ex, l'uomo più stratega del mondo, il sadico, per intenderci, quello che mi ha praticamente distrutta con le sue docce scozzesi , che mi ha lasciata praticamente distrutta, etc etc, adesso si sta portando a letto una categoria infinita di donne innamorate perse di lui, ed a tutte racconta di non potersi impegnare perchè " ha sofferto troppo con la sua ex" (che sarei io!!!!!!!!). Per carità, NON dico che anche lui sia perfido e cattivo come il mio ex, ma, la tattica è sicuramente la stessa; i maschi la imparano intorno ai 15 anni: fatti vedere traumatizzato da una storia finita male, e, con niente impegno, avrai tanto divertimento! Saluti a tutte.
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  17. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (21 Ottobre 2013 11:20)

    Rossana... il mio ne aveva 28, ma alla fine era sfuggente come certi 45enni incontrati prima... la storia del trauma da divorzio l'ho sentita troppe volte per crederci ancora. Quando poi indaghi scopri che sono stati piantati dalle mogli perché violenti o fedigrafi... Storia vissuta sulle mia pelle e neanche una volta sola. Ci sono persone che, per problemi loro (non nostri), non sanno stare in una relazione in modo adulto. Ti fanno scattare l'ansia ancora di più... e scappano accusandoti. Ma se rinneghi la tua ansia e ti mostri tranquilla, vengono da te comunque a intermittenza (e intanto ti fai del male). Se sei normale, assertiva, razionale... non serve comunque, trovano il modo di litigare, offenderti, andarsene e tornare come gli piace (almeno però tu cominci ad avere il controllo di te e della tua vita). La verità è che il problema è LORO non tuo, e non c'è niente che puoi fare, niente di niente. Allargo il discorso a possibili reazioni femminili di fronte a soggetti simili: forse, se vuoi sentirti meno in colpa nell'abbandonarli (perché ti fan male ma anche pena... lo so, lo so), ti conviene raccontarti che gli fai del bene se li molli, così prima o poi (spesso però mai) si faranno delle domande e finiranno dallo psicologo pure loro (mio padre ci è finito a oltre 65 anni...). Ma la cosa più importante è smetterla di vivere per gli altri in questo modo, a proprie spese. Interessante il discorso "carnefice" e "vittima". Aggiungi il "salvatore" e avrai il famoso triangolo... è stato scritto molto su questo e vari giochi relazionali, copioni e via dicendo... Leggere certi libri di analisi transazionale per me è stato illuminante, ma ancora di più lo è stato farmi accompagnare in un percorso di elaborazione del mio vissuto (comportamenti, emozioni e pensieri) e prendere via via atto di chi sono, cosa mi scatta, quando e perché e come avere comportamenti più funzionali. Pensiamo a noi, a diventare capaci di relazionarci nel modo giusto noi. Non preoccupiamoci degli altri... La mia psico dice che la mia consapevolezza dei problemi e la voglia di risolverli mi fa rientrare in un elite (pardon, non ricordo dove va l'accento) di persone che ce la possono fare. A cambiare ed essere davvero felici. Ecco, noi qui sopra siamo in quella posizione, gli altri, purtroppo per loro no. E' molto triste, però non è più tempo di pensare a loro... Pensiamo a noi, perché c'è molto che possiamo fare per noi stesse, ma prendiamoci solo le nostre responsabilità, non quelle degli altri... Ripeto che per me è stato fondamentale l'accompagnamento di qualcuno... in pochi mesi la mia vita sta cambiando. Se penso a quento ero smarrita e depressa in occasione dell'altra rottura! Non c'è paragone, oggi non sto male, oggi so quel che faccio, non ho dubbi su me stessa, ho il controllo. E sarà sempre più così, finalmente!
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  18. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (21 Ottobre 2013 12:04)

    "così prima o poi (spesso però mai) si faranno delle domande" bella questa riflessione e tanto vera. peccato che certi uomini fanno le loro esperienze su "donne-cavie". bello anche " non è più tempo di pensare a loro", ma pensare a se stessa. brava Paola
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  19. Avatar di wendy

    wendy 11 anni fa (21 Ottobre 2013 12:33)

    Sei davvero diventata nuova, Paolaquellanuova e molto saggia direi, ogni cosa che dici accende una luce, apre una porta e mi si imprime. Non ho avuto un percorso di psicoterapia come te, ma anch'io da studi e letture su libri, e quotidiani comportamenti sono giunta alla stessa conclusione. La mia storia è presto detta: da salvatrice, nel gioco delle parti, sono passata a ruolo di vittima; averlo compreso è stato fondamentale per uscirne, perchè mentre la vivi non hai cognizione della realtà qual è purtroppo, però una volta compreso raccogli i pezzi con grande sofferenza, sapendo che oltre quel limite non puoi andare e capisci anche che quello per cui hai sofferto ti serve nell'immediato per continuare un esistenza degna, ti serve perchè paradossalmente ha restituito la tua identità vera o ne ha forgiato una nuova, più consapevole e forte. Grazie ancora Paola
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  20. Avatar di Marzia

    Marzia 11 anni fa (21 Ottobre 2013 14:29)

    Ciao a tutte/i, Anch'io mi trovo in una situazione molto simile a quella descritta da Rossana 76. E’ vero che è molto più produttivo per noi stesse continuare a “coltivare il nostro giardino”, su questo non c’è dubbio, ma poiché questo tipo di comportamento maschile è molto diffuso, ci sarà pure un modo più produttivo per relazionarci con questo tipo di persone? Anche solo per far smuovere qualcosa in quella testolina? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Ilaria di questo argomento. Grazie.
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