Autosabotaggio e pensieri negativi: il modo più efficace per rovinarsi la vita

autosabotaggioSai che cosa significa fare dell’autosabotaggio? Significa mettersi i bastoni tra le ruote da sola, senza la collaborazione di nessun altro. Fare autosabotaggio vuol dire assumere un atteggiamento mentale, consapevole o inconsapevole, che porta a rovinarsi la vita, anche quando tutto potrebbe funzionare molto bene e dare risultati positivi. Chi fa dell’autosabotaggio si fa male in modo autonomo, a dispetto delle circostanze e indipendentemente dalla “collaborazione” o dal “contributo” degli altri.

Spesso chi fa autosabotaggio si lamenta delle condizioni avverse e della “cattiveria” altrui e non si rende conto che il nemico più grande non è fuori, ma dentro. Dentro il suo cuore e dentro la sua mente. Chi fa autosabotaggio, potendo scegliere tra qualcosa di meglio e qualcosa di peggio per sé, indovina un po’? Sceglie il peggio per sé. Anche per quel che riguarda gli uomini e le relazioni.

"Anche se giriamo il mondo in cerca del bello o lo portiamo in noi o non lo troveremo. R.W.Emerson"

Le donne che fanno autosabotaggio hanno un talento speciale nel mettersi in relazioni sbagliate con uomini sbagliati e a creare una vera e propria catena continua di storie sbagliate. Le storie sbagliate sono il modo migliore per sabotare te stessa, per dare ragione a chi ti ha insegnato che vali poco o nulla e che nella vita fallirai su tutti i fronti

Non per niente chi fa autosabotaggio, nel 99% dei casi ripete nella propria testa le stesse  frasi, demotivanti e svalutanti di qualcun altro che nel passato non era capace di amare nel modo giusto o aveva sempre la luna storta per i fatti propri e le proprie insoddisfazioni personali.

Hai presente certe frasi speciali e positive del tipo: “Lo vedi? Tu non sei capace!“ “Non combinerai mai nulla di buono nella vita.” “Non troverai mai un uomo disposto a volerti bene/stare con te/sposarti/farti fare dei figli” e tante altre amenità del genere in mille varianti, giusto per non farsi prendere dalla noia.

Autosabotaggio: il vero nemico da sconfiggere

Pensa un po’ a tutte le frasette magiche e i pensierini produttivi che produci ogni giorno nella tua testa, molto spesso totalmente in automatico, senza nemmeno rendertene conto, tanto sei brava e allenata a spararne uno (o una) via l’altro fin da quando sei piccola-piccola.

“Come sono grassa!” – “Mamma mia, che faccia sciupata che ho oggi!” – “Dio come sono stupida, ho sbagliato un’altra volta!” –  “Oh, tutte, ma proprio tutte-tutte si trovano uno straccio di uomo. Solo io, niente! A me nessuno mi vuole e mai mi vorrà.” – “Guarda un po’ quella come è spigliata-rilassata-bella. Mica come me che sono sempre in ansia, in agitazione e totalmente insignificante.”- “Ah, la Silvia sì che sta bene, beata lei. E’ vero che un paio di anni fa ha passato un momento difficile, ma poi ha imparato dai suoi errori e guarda adesso come è soddisfatta. Mica come me, che posso sbagliare cento volte, ma morire se imparo qualcosa di buono… Non ho speranza ecco. Devo riconoscerlo, si tratta solo di essere obiettiva, mica altro, eh.” – “ Eppoi il gran finale: “Io mi arrabbio con lei, ma a pensarci bene la mamma ha ragione quando mi critica. Non sono proprio capace.”

Queste simpatiche frasette è vero che qualcuno te le ha dette in certi momenti particolari della tua vita, ma è anche vero che tu non ti permetteresti di dirle nemmeno al tuo peggior nemico, giusto? Anche solo per buona educazione.

Eppure hai una costanza totale nel dirle a te stessa e nel pensarle. Non solo: continui ad ascoltarti, ti ascolti così tanto quando formuli certi pensieri e certe frasi negative su di te, che molto spesso ti comporti davvero da stupida o da rompiscatole: vuoi talmente avere ragione sul fatto che non vali niente che fai di tutto per dimostrare nei fatti che non meriti nulla di buono.

"L’amore assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. Ugo Ojetti"

Sul serio: credi davvero che avere nella testa una voce che continua a parlarti male di te, a offenderti e a sminuirti non influenzi le tue emozioni, i tuoi comportamenti e i tuoi risultati, cioè quello che ottieni dalla vita?

Quello che pensi di te condiziona la tua vita e condiziona anche le tue scelte sentimentali.

Pensieri negativi e uomini sbagliati

Per esempio, una delle domande che mi viene posta più di frequente è: “perché mi innamoro sempre dell’uomo sbagliato?”. Un uomo sbagliato è un uomo che non ti ama quanto meriti, è un uomo che non riconosce il tuo valore e che non ti porta rispetto. Sai perché molto spesso le donne  passano da un uomo sbagliato a un altro? Perché pensano le cose peggiori possibili di se stesse. Passano la loro giornata e la loro vita a dirsi frasi orribili riguardo se stesse. E si mettono con un uomo sbagliato perché trovano corrispondenza tra ciò che loro pensano di se stesse  e quello che l’uomo con cui stanno rimanda loro riguardo il loro valore.

Una donna che ha poco rispetto di sé si mette con un uomo che ha poco rispetto di lei per il semplice fatto che si trova d’accordo con lui. Anzi, pensa addirittura che lui sia nel giusto, che abbia intelligenza da vendere dato che la valuta poco.

Ogni volta che una donna subisce un atteggiamento negativo dall’uomo con cui sta e non lascia la relazione di fatto sta dicendo a se stessa: “Mi tratta male. Fa bene, perché io non merito di meglio. Mi tratta male. Ha ragione, non valgo nulla e continuo a sbagliare. Non è lui che è sbagliato, sono  io che sono sbagliata e continuo a sbagliare. Lui è nel giusto nel vedere che io sono sbagliata.”

"Non faccio per vantarmi ma oggi è una bellissima giornata. Giuseppe Gioachino Belli"

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Autosabotaggio e autostima: quale macchina comprare?

Ora l’autosabotaggio è il nemico numero uno, l’autostima è l’alleata più fenomenale. Se c’è l’uno non c’è l’altra e viceversa. Quindi l’autostima va trovata, alimentata, tenuta stretta. Come si fa?

Si può giocare al gioco dei “contrari”. E’ una cosa molto più seria di quanto pensi. Se un pensiero ha dato un risultato opposto a quello desiderato, sperimenta il pensiero opposto. Se il pensiero e la frase “Non valgo nulla” hanno solo portato a uomini sbagliati, ripeti il pensiero e la frase: “Io valgo, merito il meglio e sto attenta a tutelare me stessa e a rendermi felice.” Se l’atteggiamento di fare la vittima ti ha portato a essere vittima degli esemplari più strani e più perversi di uomini, scopri quali risultati diversi dà un atteggiamento responsabile che fa dire: “Io sono padrona della mia vita e mi scelgo in autonomia il mio destino, applicando la mia intelligenza e le mie capacità in ogni situazione della vita.”.

Considera 3 (solo tre, non di più) pensieri/frasi/convinzioni che hai riguardo te stessa. Pensa un po’ se questi ti servono a caricarti o a scaricarti. Se ti pare che servano solo a scaricarti, rovesciali nel loro contrario.

Che cosa puoi fare se ti ripeti queste frasi cento volte al giorno? Come ti senti? In che cosa sei certa di riuscire?

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88 Commenti

  1. Avatar di eleonora

    eleonora 11 anni fa (1 Marzo 2014 21:56)

    vero:ho sempre pensieri negativi.non mi svaluto,osservo solo la realtà e non mi piace perchè non è mai come vorrei.spero di trovare il modo per modificare la mia vita in meglio.questo,si.me lo merito ma ho imparato già da tempo che gli altri hanno ben poco a che vedere con me...tutto parte da me;gli altri sono altri.appunto.e la cosa non mi riguarda+.
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  2. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (2 Marzo 2014 1:11)

    Tra le tante convinzioni negative sul mio conto due sono particolarmente dure a morire: 1) rimarrò sola per sempre. 2) sono proprio una cretina (me l'ha insegnato la mamma). Battute a parte secondo me oltre alle convinzioni, è anche un problema linguistico. Ascoltando il mio modo di parlare e quello delle mie amiche, la parola che statisticamente pronunciamo con più frequenza sono "sbaglio" ed "errore". Quindi qualunque cosa che si allontani anche mimimante da un canone di perfezione è già uno sbaglio, un terribile errore per il quale dobbiamo fustigarci chiamandoci cretine. L'altra parola che sento sempre e che pronuncio spesso anche io è "problema". Così fare il caffè la mattina è un problema, fumarsi la prima sigaretta, vestirsi, il tragitto da casa al lavoro... tutto è un problema da risolvere. Oppure c'è un po' di tristezza e siamo depresse. Scuociamo la pasta e non sappiamo fare niente. Bruciamo una presina e siamo delle stupide. E poi non dimentichiamo tutte le cose che dobbiamo. Dobbiamo mangiare meno perché tra un po' arriva l'estate e gli altri ci vedono grasse. Dobbiamo, dobbiamo, dobbiamo. Ecco io propongo di sostituire la parola problema con sfida e la parola errore con "cosa migliorabile". Propongo di sostituire "sbaglio" con scelta da rivedere in futuro e "devo" con voglio. E poi propongo di cambiare il proverbio "la via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni", con "la via del successo è lastricata di scelte migliorabili". :D
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  3. Avatar di Andrea

    Andrea 11 anni fa (2 Marzo 2014 10:48)

    . Si dice che il "Un pessimista è un ottimista ben informato". Dicono che sono un pessimista "quasi" per natura (chi lo è non sa di esserlo ;-) ) e molte volte guardandomi allo specchio mi sono domandato se non fosse questo stato mentale a crearmi le varie disavventure quotidiane. Ma questo non mi pone nelle condizioni di rinunciare ad ogni cosa anzi, mi butto a capofitto a volte sembro un treno in corsa, anche dopo mi lecco le ferite. Di contro ho sempre avuto il terrore di quelli che vedono sempre il sole, di quelli che ridono sempre ad ogni disavventura. Credo che ci sia il tempo per essere felici, il tempo per incavolasi, e il tempo per ragionare..... continua
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  4. Avatar di Andrea

    Andrea 11 anni fa (2 Marzo 2014 10:48)

    L'autostima è si un buon "farmaco" per “rivalutarsi” ma credo che il vedere le cose con "occhio clinico" sia il modo corretto per vedere con la giusta proporzione ogni cosa. Di “principesse rosa” e di “rospette” ne entreranno nella mia vita e non credo che il ripetersi una frase del tipo “Io valgo, merito il meglio e sto attento a tutelare me stesso e a rendermi felice” possa ” immunizzarmi” tanto non incontrarle. Penso solo che tutto ha sia un significato, ogni cosa che viviamo, e il porsi in modo ottimistico fa si che la mente sia libera da cattivi pensieri, ma non penso che dia la possibilità di compiere i giusti passaggi. Ilaria contorta la mia veduta?
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  5. Avatar di Rosa Maria

    Rosa Maria 11 anni fa (2 Marzo 2014 12:42)

    La penso come te Andrea e ritengo anche che l'alternativa, che credo sia non vivere storie per evitarne le brutte conseguenze, sia veramente triste. L'autostima ci vuole e ti aiuta ad uscire da relazioni sbagliate, ma spesso non ti aiuta a non entrarci affatto . D' altro canto come si può parlare di innamoramento se non c'è quella fase iniziale di obnubilamento che ti fa vedere tutto bello o superabile??? È solo dopo quella che ti accorgi che il tuo principe è in realtà un rospo e non merita che si lotti per quel sentimento . Sbaglio Ilaria? Non è che la ragione che tu in tutti i tuoi articoli decanti in realtà un po' cozza con la natura umana che spesso ha bisogno di sogni( non illusioni)?
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  6. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (2 Marzo 2014 13:02)

    Andrea, secondo me un po' di cinismo ci sta per guardare la realtà. E anche io tendenzialmente penso sempre al peggio. Il punto è che si ti aspetti il peggio, arriverà il peggio. Qualche mese fa mi sono tatuata nel cervello una frase di Robin Norwood, che dice più o meno "la ricerca deve cominciare a casa, dentro di sé. Quando cambiano le nostre convinzioni sulla nostra vita, sull'amore e sul nostro diritto alla felicità, cambia anche la nostra vita". Non sono sicura che la citazione sia al 100% corretta... però vedi quando pensavo che facevo schifo, che dalla vita avevo sempre e solo avuto mali etcetc mi trovavo persone orrende attorno, che non facevano altro che ricordarmi quanto tutto quello che pensavo sul mio conto fosse vero. A settembre quando ho letto quel libro, mi si è aperto un mondo di convinzioni nuove, su me stessa e sulle mie possibilità. Da allora ho mandato via un sacco di persone dalla mia vita e le altre hanno cambiato atteggiamento nei miei confronti. E poi penso anche che i pensieri sono gratuiti e che possiamo scegliere se nel cervello dobbiamo avere la voce negativa che ti sabota tutto o se pensare che oggi è una bella giornata anche se piove, se cerco lavoro posso pensare che ho tutte le risorse per poterlo trovare e che ho tutte le risorse per stare bene con me stessa e con gli altri. Posso anche notare un lato negativo di me e lavorarci, il punto è la scelta tra vedere tutto come una tragedia o vedere la vita così come un'occasione per fare sempre di più ed essere sempre più protagonisti.
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  7. Avatar di Ornella

    Ornella 11 anni fa (2 Marzo 2014 13:50)

    Io credo che non basta ripetersi "io valgo" per raggiunger l'autostima. Ognuno di noi ha un passato fatto di censure e sconfitte, c'è chi lo sa mascherare e chi meno. Ma nessuno ne è immune. La vera autostima per me è' il riconoscere le nostre fragilità e non nasconderle ma trasformarle in punti di forz, e quindi non farsi abbattere dalle avversità, da chi non ci ha voluto, da chi ci ha ferito, perché alla fine anche chi fa il forte ha le sue debolezze e le sue miserie, come tutti. E spesso chi sembra il debole e' quello che che si rialza per primo, rispetto al cosiddetto "forte". Le frasi che diciamo spesso, vediamole da un altra angolazione; Resterò sempre da sola... Meglio da sola con te stessa.... Che insieme a qualcuno ma perdendo te... Sono una cretina... C'è lo diciamo un po' tutte... Ma alla fine sappiamo che non è vero... Perché chi se lo dice sa che a volte può aver commesso un errore e il riconoscerlo non è segno di stupida'. Meglio darsi di cretina con cognizione di causa rispetto a chi non se lo da e lo è veramente. L'autostima per me è' questo; vedere in quello che ci può anche far male la spinta per capire come andare avanti... Perché a volte quello che sembra , non è quello che è E quello che è, non è quello che sembra... Bisogna imparare a riconoscerlo
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  8. Avatar di maria

    maria 11 anni fa (2 Marzo 2014 15:09)

    Io sono bravissima ad autosabotarmi. .. anche quando ho riflettuto attentamente sul da farsi. ... automaticamente mi autosaboto. Dico al mio interlocutore tutte quelle cose che fanno capire agli uomini che hai una bassa autostima, che sei bisognosa ed appari una rompipalle e così invece che ottenere rispetto l'uomo di turno mi tratta ancora con meno rispetto. .... ed il circolo vizioso resta... io mi sento sempre più vuota e convinta che resterò per sempre sola, che non valgo nulla e così via. .... Arrivo persino a chiefete scusa ..... so perfettamente che l'atteggiamento mentale è sbagliato. .... ma malgrado tutti i buoni propositi emerge sempre prepotentemente. ... vorrei tanto impararare ad essere indipendente.... fare sesso occasionalmente quando ne ho voglia, senza dover dipendere da un uomo e dall'essere necessariamente in una relazione che è sbagliata dall'inizio o che contribuisco a rendere sbagliata. .... Ilaria dacci le dritte per imparare ad essere autonome, grazie
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  9. Avatar di robi

    robi 11 anni fa (2 Marzo 2014 15:53)

    Cara Ilaria, è verissimo!! Siamo noi che ci gufiamo! Io ci sto lavorando e credo che ci dobbiamo volere più bene e pensare di meritare di più, sempre... Questo non significa che le cose ci devono sfuggire di mano, ma semplicemente...assaporare di più noi stesse... grazie
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  10. Avatar di cleo

    cleo 11 anni fa (2 Marzo 2014 16:13)

    Al, la frase"sarò sola per sempre" me la dico spesso anche io. è un modo per tutelarmi, per non soffrire troppo se in effetti sarà proprio così, però non fa bene. io adesso ce l ho così radicata che mi sembra più certa quella di come mi chiamo. non sarà facile smontarla . quando ne parlo a qualcuno la reazione è sempre:"ma vaaa ma cosa stai dicendo ?!?" come se la mia fosse una follia. eppure a me sembra molto reale. però penso:se mi approccio a un uomo che mi interessa con questa convinzione, dove posso arrivare? se già io penso che tra me e lui non c'è futuro come posso provare a indurlo a mettersi con me?
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  11. Avatar di Lea1966

    Lea1966 11 anni fa (2 Marzo 2014 16:10)

    @Al - Carissima, non sai quanto ti capisco e ti sono solidale, ma vorrei lanciarti un messaggio di speranza, non pretendendo di essermi completamente affrancata da queste convinzioni negative, che ci sono state instillate con il latte materno e con gli abbracci genitoriali. Ti racconto un po': sono stata sempre molto brillante a scuola, ma senza sforzo, ho sempre studiato con molta facilità e con altrettanta facilità ottenuto risultati ragguardevoli perlomeno così riconosciuti da tutti e oggettivamente trasferiti sulle pagelle e nella considerazione dei miei compagni di scuola ai quali riconosco la generosità di aver sempre riconosciuto la mia "bravura". Ho cercato di ricambiare aiutandoli quando e come potevo mettendo a disposizione quanto avevo appreso, i miei appunti, i miei elaborati, il mio aiuto.... In tutto questo i miei genitori non hanno mai avuto una parola di incoraggiamento... tutto era dovuto e normale.. non pretendevo regali per qualcosa che facevo con molto piacere e altrettanta facilità, ma che non è così scontata, dovrebbe essere la norma ma non lo è, in tanti fanno fatica anche sulle piccole cose, quindi un "brava" avrebbe aiutato la mia autostima e reso più semplici i passi successivi Al liceo mi sono cimentata in materie nuove e sono riuscita altrettanto brillantemente. Poi con il tempo sono venute a galla le questioni irrisolte, l'insicurezza instillatami dai miei si è manifestata, e ho iniziato a fare un po' più di fatica, senza peraltro che i miei risultati siano peggiorati, anzi ho chiuso la mia esperienza liceale brillantemente, con un futuro aperto su qualunque percorso di studi io avessi voluto intraprendere... ebbene i miei genitori nel mio periodo liceale non mi sono stati vicini, non dimenticherò mai le parole della mammina, che alla mia richiesta di stare a casa per preparare meglio un'interrogazione (facevo la pendolare tra scuola e casa, il liceo non era al mio paese, mi alzavo presto la mattina, la cosa mi stancava, a volte il pomeriggio avevo solo voglia di dormire, assai poco in grado di concentrami sullo studio) mi disse "verbatim": " se non sei in grado, ritirati dagli studi"; una cosa terribile da dirsi a chiunque, ad una figlia poi.. All'università i nodi, TUTTI, sono venuti al pettine: l'università richiede capacità di autogestione, capacità di resistere alla frustrazione, perché i risultati arrivano dopo mesi.. prima di entrare nei ritmi psicologici dell'università mi ci sono voluti due/tre anni di giri a vuoto, esami andati male, o preparati ma non affrontati per insicurezza. Poi l'exploit, superato il momento di smarrimento, gli esami sono stati tutti superati brillantemente, la laurea è stata conseguita con il massimo dei voti, la professione successivamente intrapresa con discreto successo dal punto di vista economico e del riconoscimento sociale.. Come ci sono riuscita? Ho incontrato le persone giuste, le amiche giuste, che avevano in altri modi vissuto le mie stesse esperienze e per questo, comprendendo le mie difficoltà mi hanno dato una mano, molto forte ed energica, indirizzandomi verso chi mi poteva aiutare.. Al momento mi accingo a lasciare la mia città di adozione (quella in cui mi sono rifugiata per sottrarmi all'influenza dei miei genitori) per tentare un'esperienza internazionale, rimettendomi in gioco e accrescendo le mie competenze, per darmi nuove opportunità, una nuova vita, nuovi stimoli, nuove conoscenze e chissà un nuovo amore.. Mi sento più pronta che in passato ad una vita a due.. In passato io stessa non mi sarei raccomandata ad un uomo... Paura per la vita che sto per intraprendere? Tantissima!!! In questo periodo i miei sogni, mai così ricchi e articolati come in questo periodo, mi mettono di fronte a questo stato d'animo, e me la vivo tutta la mia paura, rendendone partecipi i miei amici più cari che mi conoscono e sanno come riportarmi alla realtà ridimensionando i miei fantasmi. Con il tempo poi si capisce e si ridimensiona tutto, si recupera anche il rapporto con i propri genitori, ai quali al netto della loro crudezza, riconosco il merito di aver sempre voluto il meglio per me e questo poi è diventato anche il mio obiettivo personale... Altre persone ci riescono con meno fatica, ma considerando quanto poco i miei genitori hanno avuto nella loro vita, anche il loro comportamento acquista un senso e mi fa riconciliare con loro, sapendo, a posteriori, quanto orgogliosi siano di me.. Penso di continuare a frequentare questo blog, anche dall'estero, in questi ultimi anni mi è stato davvero molto utile. Grazie ad Ilaria che con i suoi scritti ha contribuito ad una migliore comprensione di me e delle dinamiche interpersonali, e al rafforzamento della mia autostima. Molto resta da fare in questo ultimo senso, mi rendo conto, ma molto è stato anche fatto. Grazie ad Ilaria e a tutti voi.
    Rispondi a Lea1966 Commenta l’articolo

  12. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (2 Marzo 2014 17:35)

    @Lea: che bella storia! Ammiro molto il tuo coraggio e la tua costanza! Grazie per averlo condiviso, penso che queste storie siano di incoraggiamento per tutte noi :) @Cleo: il punto è proprio questo. Io questa convinzione voglio riuscire a modificarla, perché comunque sia la sofferenza fa parte della vita, e nel tentativo di evitare la sofferenza si soffre e si trovano situazioni di questo tipo. Per questo forse è meglio iniziare a pensare "ho dentro di me tutte le risorse per vivere una vita sentimentale felice".
    Rispondi a Al Commenta l’articolo

  13. Avatar di cleo

    cleo 11 anni fa (2 Marzo 2014 20:56)

    grazie Al. io da una parte quando vedo scritte frasi che esprimono gli stessi pensieri che ho in testa mi sento sollevata. chissà se davvero possiamo aiutarci l un l altra a cambiare i nostri pensieri disfunzionali.. sarebbe bello
    Rispondi a cleo Commenta l’articolo

  14. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (2 Marzo 2014 21:32)

    @ Lea1966, spero un giorno di potermi anche io riconciliare coi miei genitori. Al momento la rabbia è ancora tanta... per quanto capisca cosa stia dietro i loro comportamenti e una sofferenza generazionale che si tramanda da... secoli! E con tutto ciò ancora fatico a staccarmi psicologicamente da loro.
    Rispondi a Paolaquellanuova Commenta l’articolo

  15. Avatar di robi

    robi 11 anni fa (3 Marzo 2014 8:53)

    Cara Lea, il tuo racconto mi ha toccato molto... Mi sento orgogliosa di te pur non conoscendoti! In quanto donna, la tua forza e quella di tante altre mi aiuta ancora di più ad andare avanti e a credere in noi stesse... grazie di cuore... ti auguro tutto il bello che sei...
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  16. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (3 Marzo 2014 10:43)

    il mio autosabotaggio è cominciato al liceo, colpa di una professoressa di latino e greco che ci millantava tutti in classe. solo che io prendevo le cose a livello personale ed ero terrorizzata. lì cominciò la vera ansia. poi sicuramente anche la mia storia personale. poi le esperienze sentimentali. un amore enorme, un matrimonio fallito, un divorzio pesante. ma tante cose belle : prima di tutto una figlia. a volte penso anche di non essermela goduta abbastanza e tuttora mi sento colpevole anche della sua tristezza pur essendo lei piena di vita! .CONTINUA
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  17. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (3 Marzo 2014 10:43)

    l'assenza di un compagno sabota molto i miei pensieri, cerco di farmene una ragione, un po' come qualcuno che abbia un leggero handicap. forse il paragone è troppo forte, ma io lo sento così. la strada è lunga e gli anni passano. ci sono giorni "sì" e giorni "no". ho fatto un po' di pulizia intorno a me, cerco di non farmi manipolare. ho un lavoro che mi dà uno stipendio ma nessun piacere. anche quello è autosabotaggio. so che devo ringraziare me stessa per essere riuscita ad ottenere molte cose. ancora non ne sono convinta. sarebbe bello avere qualcuno che ogni mattina mi dicesse : DAI, ANCHE OGGI CE LA FAI. PROVARE, questo è il mio motto. provare a fare, toglie la tensione e incoraggia,
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  18. Avatar di Cleo

    Cleo 11 anni fa (3 Marzo 2014 11:46)

    Goldie, cosa dovrebbe dire chi nella sua vita non ha mai avuto una vera storia d'amore ? Come può sentirsi una cui a volte prende il pensiero di non essere capace di attrarre a sè un uomo nemmeno quel tanto che basta a fargli desiderare di condividere una parte della sua vita con te ? Tu sei stata sposata e hai incontrato un uomo che con te ha voluto mettere al mondo un figlio ... ... io non ci sono mai andata nemmeno vicina. per me sì che è difficile non pensare negativo
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  19. Avatar di Andrea

    Andrea 11 anni fa (3 Marzo 2014 13:00)

    Buongiorno Al, buongiorno a tutti. Io rimango dell’idea che l’Autostima non ci immunizza dal non soffrire. Non è un antipiretico che lo si prende al bisogno. Le storie, le persone che vanno e vengono nella nostra vita credo che rispettino un copione che serve per crearci una sorta di maturità che differentemente non otterremmo. Una sorta di sceneggiato, dove ogni attore ha il suo compito. Ora pensate che il ripetersi ogni giorno una frase positiva possa migliorare il nostro “status operandi?” Ma non rischieremmo di passare poi per quegli ebeti della pubblicità del sito Facile.it che ripetono Facile.it, facile.it e poi come per incanto risparmiano sulla polizza dell’auto. Bhà ho sofferto molto per amore, lo stò facendo tutt’ora, per il lavoro che non mi ha mai valorizzato, per amici sbagliati, ma questo non mi ha impedito di aprirmi a nuove prospettive, rimanendo sempre nella consapevolezza di osservare tutto quello che mi succede con occhio critico, anche se questo inevitabilmente mi fa del male. Credo che il chiudersi, o incontrare persone sbagliate non sia insito nella nostra vita, cosi essere positivi non ti fa percorrere autostrade sgombre da ingorghi e con il sole in faccia sempre. LA VITA VA VISSUTA, ci saranno sempre momenti NO e momenti SI. E’ il bello della vita è proprio questo ma mai permettere a chicchessia di farci cambiare la nostra vita, il nostro modo di vivere e di pensare. Chiunque di noi è unico ed irripetibile, giusto o sbagliato che sia. Buona vita.
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  20. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (3 Marzo 2014 13:37)

    quello che dici è vero, me lo ripeto spesso. tuttavia con tutto il rispetto che ho per te ed altre donne che non hanno avuto ancora questa esperienza, non sempre paragonare col peggio può consolare. voglio dire che il nostro grado di sofferenza non è uguale a quello degli altri. io soffro nella mia situazione di solutidine ma non penso ogni giorno a chi sta peggio. così come non sono sempre focalizzata su me stessa. è una considerazione personale di disagio nella quale mi trovo e penso che su questo blog ci si esprima liberamente nel rispetto del malessere di ognuna di noi
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