Dove trovare uomini interessanti? C’è per caso un posto segreto dove gli uomini che vale la pena frequentare si nascondono tutti e le donne che sanno qual è questo posto non lo dicono in giro e se lo tengono per sé? Cioè, ma quelle che passano da un uomo all’altro, come fanno non a farseli piacere, ma anche solo a conoscerli tutti questi uomini?
"Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi. La Volpe al Piccolo Principe"
Queste sono le domande che attanagliano moltissime donne che sono convinte di vivere non solo in un mondo popolano da mezze calze (eh!), ma che lo vedono come un deserto assoluto, non solo per quel che riguarda uomini di valore, ma uomini proprio.
E’ difficile incontrare, conoscere e approcciare uomini o farsi approcciare da loro.
E com’è questa storia?
Possibile che non ci siano uomini in giro? Per strada, sui mezzi, nei negozi? Negli uffici pubblici? Nei ristoranti? Nei bar? Nelle librerie? Nelle biblioteche? Nei musei? Allo stadio? Nelle palestre? Nei centri sportivi?
A detta di alcune, proprio no. E se per caso ci sono, si rivelano pigri, indolenti, giudicanti e sono attratti solo dalle donne giovani (giovanissime), belle (bellissime) e magre (magrissime).
Di nuovo: dove trovare uomini interessanti, allora?
Le mie clienti di coaching anche (forse soprattutto) quelle che vivono in grandi città mi raccontano di una penuria di uomini quasi inquietante.
Peccato che nel contempo, se indago sul loro stile di vita, scopro che quando escono di casa per divertirsi lo fanno sempre con un amico un po’ sfigato e fedele o con un ex che continua a maltrattarle sottilmente, ma che è costantemente presente nelle loro vite o con un gruppo di amiche poco entusiaste e per nulla attive che loro usano come scudo di protezione.
Come si può pretendere di incontrare uomini interessanti e di essere approcciate quando si esce di casa con un atteggiamento mentale tanto limitante e creandosi condizioni oggettive di tanto impedimento?
Perché prima che chiedersi dove trovare uomini interessanti, bisogna chiedersi come trovarli. Come entrare in connessione con loro e iniziare un dialogo che sia reale e non sia opposizione.
Dato che, e ti dò una notizia, gli uomini, quelli mediocri e quelli interessanti, sono dappertutto, esattamente dove sono tutti gli altri umani che popolano la terra.
"You say yes, I say no. You say stop and I say go go go, oh no. You say goodbye and I say hello. I don’t know why you say goodbye, I say hello. Beatles"
Se si desidera avere un rapporto con gli uomini bisogna andarselo a cercare o per lo meno mettersi nella posizione migliore perché nasca.
E’ importante creare le condizioni emotive e pratiche.
Solo che per creare queste condizioni, bisogna fare un piccolo sforzo per vincere le proprie resistenze interne.
Dici poco?
Non puoi creare relazioni con gli uomini partendo da pregiudizi contro di loro, da aspettative che non hanno nessuna ragione di essere (nessuna aspettativa ha ragione di essere. Come dice un mio amico: “Le aspettative sono le madri della inc…ate”) o da pretese illogiche.
Un pregiudizio sugli uomini? Quello che siano attratti solo dall’aspetto fisico e si muovano solo per quello. O per fare sesso.
Un’aspettativa insensata? Che si facciano carico di tutta la parte “difficile” della seduzione come se non avessero pigrizie, timidezze o paturnie anche loro.
Una pretesa illogica? Che siano sempre loro gli iniziatori dell’approccio e coloro che devono prendere l’iniziativa costi quel che costi.
Di modo che tu te ne stia tranquilla, non ti metta in gioco, non ti senta a rischio di essere rifiutata.
In realtà anche gli uomini hanno paura (hanno il terrore) di essere rifiutati, soprattutto in pubblico, sono anche loro piuttosto disgustati dal mondo della seduzione per come funziona oggi e sono timidi ed emotivamente indolenti, per paura.
Esattamente come lo sono molte donne, forse anche tu. Dico forse, eh.
Dove trovare uomini interessanti: ma c’è un posto speciale?
Molti uomini (quelli più sani) non hanno intenzione di abdicare ai ruoli che la tradizione ha loro affibbiato di approcciatori seriali, cacciatori instancabili e corteggiatori indefessi, ma, come dire, è comprensibile che in un ambiente umano sempre più stolidamente competitivo, inutilmente aggressivo e ostinatamente giudicante, preferiscono essere incoraggiati.
Che cosa significa incoraggiare un uomo? Significa mandargli segnali inequivocabili che si è disponibili e aperte a lui e che se lui farà una mossa non si vedrà rispedito al mittente in pochi secondi.
Cosa che non solo è spiacevole, ma è uno spreco orribile di energie.
Gli uomini, al contrario delle donne, detestano consumare energie nei sentimenti.
Detto in soldoni: se desideri davvero trovare l’uomo giusto, devi ampliare al massimo le tue possibilità di scelta, perché anche incontrare la persona giusta è un evento legato alla statistica, alla massa critica e non certo alla magia e al destino, anche se in molte vorrebbero credere questo, per risparmiarsi la fatica di mettersi in gioco.
Per ampliare le tue possibilità di scelta è utile che tu crei opportunità da ogni piccolo evento che accade nella tua vita, nella tua giornata.
Conosco donne single che desiderano ardentemente un compagno e alle quali non manca nulla, ma proprio nulla per attrarre un uomo nella loro vita, se non un po’ di spirito di iniziativa.
Invece di farsi parte attiva nella ricerca di un partner, spesso rimangono in attesa di eventi od occasioni “eccezionali” che potrebbero avvicinarle a conoscere la persona giusta: aspettano la grandiosa festa di compleanno dell’amica alla quale saranno invitate centinaia di persone; o le vacanze e i viaggi estivi con la sequela di eventi collegati; o il Natale e il Capodanno.
Questo atteggiamento non crea opportunità, perché concentra le aspettative e le energie su singoli eventi rarissimi, discontinui e nei quali si mette in gioco troppo rispetto alle loro effettive potenzialità.
Uomini di valore invece si possono incontrare in ogni occasione della vita: amici di amici; vicini di casa; persone che viaggiano sui mezzi. E poi nelle più svariate situazioni quotidiane e ordinarie. La spesa al supermercato; gli uffici; i bar; i musei; le mostre.
E’ nell’ordinario che viviamo (la spesa al supermercato, il viaggio al lavoro sui mezzi, il caffé al bar) non nello straordinario (il matrimonio del Sultano del Brunei, per il quale magari, guarda un po’, ti viene pure il ciclo).
E’ utile riappropriarsi di una genuina curiosità verso gli altri, semplicemente umana, prima che seduttiva.
E’ utile considerare gli altri come “amici” e “interlocutori del cuore”, persone da conoscere con gesti e parole semplici, rilassati, prima che partner da conquistare con riti complicati e ansiogeni.
Ed è importante uscire dalla propria zona di confort quel tanto da mostrare un interesse autentico verso l’altro, indipendentemente da quello che succederà.
Che cosa ci vuole per questo? Uno sguardo accogliente e curioso, un sorriso aperto, un cenno di saluto discreto e magari una domanda innocua, non molto di più.
Nella settimana appena passata una mia cliente mi ha raccontato che cosa le è successo qualche sera fa.
Insieme a un’amica esce per andare in un locale della sua città, una città di provincia, dove non è difficile incontrare persone dal volto famigliare anche se sconosciute.
Sedute al tavolo a bere qualcosa vedono due uomini, uno dei quali, appunto, conoscenza di “vista” della nostra amica. Il ragazzo è piuttosto attraente e non le dispiace.
In più le lancia sguardi che potrebbero sembrare interessati (i verbi e i modi condizionali sono d’obbligo considerato il procedere dalla vicenda).
A un certo punto della serata le due si alzano, escono e vanno in un altro locale, non lontano.
Dopo poco nello stesso locale arrivano anche i due amici che erano nel locale di prima.
Ricomincia lo scambio di sguardi.
Fino a che un gruppo di turisti tedeschi approccia le due signore e si ferma a parlare con loro.
Al che i due amici al tavolo vicino se ne vanno.
Trincee o ponti?
Che cosa è successo? A me pare abbastanza chiaro.
I due ragazzi (o almeno uno di loro) erano interessati alle due ragazze (o almeno a una di loro); da qui gli sguardi notati dalla nostra amica.
Quando le due signore hanno lasciato il locale, in maniera giocosa le hanno seguite fino al locale successivo, dove è ricominciato il gioco di sguardi.
Il fatto – per me – assolutamente sconcertante è che da parte di nessuno dei componenti delle due coppie (i due amici e le due amiche) ci sia stato un cenno di approccio, di riconoscimento, un segnale di intesa.
Ma com’è possibile tanta ostinazione nei propri “blocchi”?
Quando episodi analoghi succedono a me – vedo una persona in un luogo e poco dopo la incontro di nuovo in un altro -, indipendentemente da chi sia questa persona, mi viene naturale in base all’ambiente e alla situazione fare un sorriso, un cenno di saluto o anche una battuta sulla situazione singolare e la coincidenza che si è creata.
Nulla di tutto questo è successo ai nostri quattro eroi.
Le due parti sono state in attenta ma distante, asettica e soprattutto sterile osservazione una dell’altra.
Ma com’è?
Questo ci dice molto sul livello di inibizione e di terrore con il quale si vivono le relazioni (intese come relazioni in generale).
"Comunichiamo via chat ma non abbastanza perché si possa chiamare comunicazione. Raccontiamo la nostra vita ma non abbastanza da far venir voglia di viverla. E a volte, via chat, ci innamoriamo anche ma non abbastanza da chiamarlo amore. F.Caramagna"
I turisti tedeschi sono arrivati – come nelle migliori pièces teatrali – a scompaginare le carte e anche, vivaddio, a smuovere le acque.
Più coraggiosi? Più disinibiti?
Certo che sì, ma non per indole o natura o predisposizione.
Se vogliamo spingere un po’ più in là le considerazioni psicologiche, i tedeschi sono stati più intraprendenti perché all’estero, in vacanza e carichi dall’eccitazione che questi due fattori e tutti quelli collegati determinavano.
Hanno vissuto tutto come un gioco.
“Approcciamo due belle ragazze in vacanza, comunque vada ce ne ricorderemo e lo racconteremo agli amici.”
Per loro l’idea del rifiuto poteva essere più accettabile in quanto lontana dagli occhi giudicanti di coloro che frequentano il loro ambiente abituale ed eventualmente da metabolizzare e rielaborare attraverso una narrazione epica fatta agli amici al loro ritorno (in certe situazioni anche una sconfitta è motivo di orgoglio e di vanto)
La posta in gioco (lo scambio con due attraenti italiane in vacanza), così alta, dal loro punto di vista, da valere la pena di un due di picche anche biblico.
E poi chissà quali altre convinzioni “potenzianti” sulla situazione si portavano dentro i tedeschi all’abbordaggio delle due belle italiane.
I due ragazzi indigeni hanno incassato una disonorevole sconfitta (da parte di un gruppo di tedeschi, poi) che magari rafforzerà in loro un senso di frustrazione relativamente alla loro capacità di agire e di decidere.
E avanti così, continuiamo a farci del male. Tutti.
Le due fanciulle, dopo aver congedato i tedeschi con i quali hanno avuto qualche scambio al tavolo, si sono interrogate sullo “strano” comportamento dei compatrioti.
Ok. Ma loro, le due ragazze, che cosa hanno fatto di utile e soprattutto di diverso rispetto ai due ragazzi?
Nulla. Proprio nulla.
Sarebbe stato sufficiente un sorriso, un saluto con una risata, anche una battuta allegra, leggera e provocatoria rivolta ai due ragazzi incontrati per “puro caso” anche nel secondo locale: “Ma non è che ci avete seguito?!” per dare una svolta più interessante alla serata e lanciare un ponte di comunicazione.
E invece no. Ciascuna delle due parti è rimasta immobile rispetto all’altra.
Hai idea di quante occasioni le persone perdono in una sola giornata? Magari in un sola ora di viaggio su un treno affollato?
La questione è quella di come ci si pone nel mondo e verso gli altri, non di dove trovare uomini interessanti.
Anna 7 anni fa (22 Ottobre 2017 9:28)
Caterina 7 anni fa (22 Ottobre 2017 9:38)
Tiziana 7 anni fa (22 Ottobre 2017 10:50)
Gelsomina 7 anni fa (22 Ottobre 2017 11:04)
Elena 7 anni fa (22 Ottobre 2017 11:20)
Terry 7 anni fa (22 Ottobre 2017 11:29)
Complimenti Ilaria! Questo articolo mi è piaciuto davvero molto. Mi hai illuminato! A volte basta davvero poco. Buona giornata TerryGiusy 7 anni fa (22 Ottobre 2017 12:53)
Grande Ilaria..... È tutto vero quello che scrivi....... Si è così.... Buona domenicaGea 7 anni fa (22 Ottobre 2017 13:15)
Giulia 7 anni fa (22 Ottobre 2017 15:03)
Elena 7 anni fa (22 Ottobre 2017 17:39)
Carlotta 7 anni fa (22 Ottobre 2017 18:24)
Anna 7 anni fa (22 Ottobre 2017 18:27)
Cla 7 anni fa (23 Ottobre 2017 1:36)
Eleonora 7 anni fa (23 Ottobre 2017 4:03)
PAMELA 7 anni fa (23 Ottobre 2017 10:41)
roccia 50 7 anni fa (23 Ottobre 2017 15:03)
Maria 7 anni fa (22 Ottobre 2017 17:56)
max 7 anni fa (23 Ottobre 2017 10:17)
Maria 7 anni fa (23 Ottobre 2017 19:14)
Atolla 7 anni fa (22 Ottobre 2017 15:02)
Gea 7 anni fa (22 Ottobre 2017 16:44)
Atolla 7 anni fa (22 Ottobre 2017 18:44)
Gea 7 anni fa (22 Ottobre 2017 19:30)
Atolla 7 anni fa (22 Ottobre 2017 22:04)
Gea 7 anni fa (23 Ottobre 2017 13:52)
Atolla 7 anni fa (23 Ottobre 2017 14:56)
Gea 7 anni fa (23 Ottobre 2017 20:22)
Grazie Atolla! Colgo l'occasione per salutare Ilaria e tutti: domani scendo in patria e per una decina di giorni saro' senza Internet. Un abbraccio e a presto! 😊Goldie 7 anni fa (22 Ottobre 2017 13:35)
Anna 7 anni fa (22 Ottobre 2017 13:43)
Un clima da Emirati Arabi, si. Ci parli perché cerchi marito. Manco fossero miliardari ... mahmax 7 anni fa (22 Ottobre 2017 15:02)
Goldie 7 anni fa (22 Ottobre 2017 19:26)
max 7 anni fa (22 Ottobre 2017 23:27)
Se piaci ad un uomo te lo fa capire (se non è un tordo), su questo non ci piove...Anna 7 anni fa (22 Ottobre 2017 23:45)
Idem. Un conto è uscire, ampliare i propri interessi ed aprirsi, un altro è “cercare” o “sforzarsi”.max 7 anni fa (23 Ottobre 2017 10:07)
Goldie 7 anni fa (23 Ottobre 2017 18:39)
Come si fa per approfondire conoscenze? Sono tutti sulla difensiva. Come fare per cominciare una amicizia disinteressata? Io non lo so più, anche quando cerco di essere interattiva, non riesco...Anna 7 anni fa (23 Ottobre 2017 20:48)
Goldie 7 anni fa (23 Ottobre 2017 21:12)
Emilia 7 anni fa (22 Ottobre 2017 14:32)
lali 7 anni fa (22 Ottobre 2017 17:19)
Emilia 7 anni fa (23 Ottobre 2017 12:28)
lali 7 anni fa (23 Ottobre 2017 15:36)
Emilia 7 anni fa (24 Ottobre 2017 10:20)
@Iali. Sì, hai ragione, due anni sono tanti... Seguirò il tuo consiglio! Grazie :)