Sei rompiscatole? Quanto sei rompiscatole? E, soprattutto, ti rendi conto di essere rompiscatole o pensi di essere dolce e accomodante? Ti dò tre notizie: 1) il mondo è pieno di donne rompiscatole; 2) gli uomini detestano le donne rompicatole; 3) molte donne rompiscatole non sanno minimamente di esserlo e questo le rende ancora più rompiscatole. E sai perché? Perché non rendendosi conto di essere rompiscatole innescano un circolo vizioso di questo tipo: A) si comportano in modo spontaneo e naturale da rompiscatole. B) Gli uomini – e anche le altre persone – si sentono rotti di scatole e reagiscono di conseguenza. C) La rompiscatole, inconsapevole di quanto il suo atteggiamento mentale abbia effetti devastanti intorno a lei, diventa ancora più rompiscatole. E via, il circolo non finisce più. Il fatto è che di rifiuto in rifiuto, la rompiscatole che un tempo era una rompiscatole piccola, è diventata una rompiscatole cosmica, quel genere di persona dalla quale tenersi a grande, grandissima distanza. Solo che lei, poverina, non lo capisce… E diventa sempre più rompiscatole, convinta di essere nel giusto, di proteggere i propri diritti, di fare il bene degli altri. Non solo, la vera rompiscatole è convinta di sapere che cosa è il bene degli altri, soprattutto quando vuole sedurre un uomo o stare a tutti i costi con lui (contro la sua propria volontà).
"Tutti siamo ossessionati da noi stessi. Siamo il nostro hobby preferito. Esperti di noi stessi.Chuck Palahniuk"
Le caratteristiche di una rompiscatole
Beh, che cosa fa la rompiscatole che non va? Pretende di imporre la propria volontà sugli altri. E’ prepotente. E questo gli uomini un minimo equilibrati (e anche le donne) non lo sopportano. Un uomo sano non apprezza chi si impone su di lui e chi pretende di fargli fare la vita del burattino. Forse che a te piacerebbe fare la vita del burattino? Le persone sane costruiscono e si godono la propria autonomia e la propria indipendenza. E rispettano quelle degli altri.
Per questo gli uomini scappano dalle rompiscatole. Le rompiscatole sono definitivamente insopportabili.
Ma chi è la vera rompiscatole? La rompiscatole non è la stronza (almeno lo fosse!). La rompiscatole non usa il cinismo (se lo sapesse usare non sarebbe affatto rompiscatole!). La rompiscatole risulta comunque terribilmente antipatica. Perché? Perché come molte donne che fanno del soffrire per amore la propria religione, la rompiscatole è terribilmente bisognosa e desidera disperatamente essere amata. Solo che è convinta, in fondo al suo cuore, che l’amore le sia dovuto. E, anche, per paradosso, in fondo al proprio cuore è convinta di non valere molto, anzi ha un’autostima bassissima. Il fatto di essere bisognosa di amore, la convinzione che l’amore le sia dovuto e insieme la bassa autostima creano un miscuglio esplosivo che trova la propria compiutezza nella rompiscatolaggine. Se poi sul mix bisognosità-pretesa d’amore-bassa autostima butti la benzina del rifiuto reiterato da parte degli altri il capolavoro è compiuto, voilà, si salvi chi può.
"Quanti uomini conoscono la differenza tra un’ossessione che si subisce e un destino che si sceglie? Denis de Rougemont"
Come smettere di fare la rompiscatole
La rompiscatole è quel classico tipo di donna che se le fai notare il suo essere rompiscatole con un po’ di aggressività, si arrabbia e si irrita (sempre convinta di avere ragione) e se, invece glielo fai notare con garbo e con intelligenza, abbassa le orecchie, si scusa, ma rimane convinta di avere ragione. Le rompiscatole di solito preferiscono avere ragione che essere felici. Anche perché lo stato dell’essere felici (appagate, serene, tranquille di sé) non è uno stato che conoscono e quindi non riescono nemmeno a desiderarlo. Più facilmente credono di essere riuscite ad avere ragione. In realtà hanno solo rotto esageratamente le scatole, tanto che l’altro ha mollato il colpo. E loro si trovano convinte di aver ragione, ma in un gorgo di solitudine che le fa diventare ancora più rompiscatole.
La rompiscatole: un esempio pratico
Ed eccoci a un esempio pratico che prendo da chi mi scrive mail con richieste. Indovina un po’? Le rompiscatole mi scrivono in grande quantità: solo nelle ultime 48 ore ben 4. Povera me. E, nota bene, la cosa interessante è che se la rompiscatole con un uomo, all’inizio ha un minimo di pudore, con me, ovviamente no: siccome tengo una blog sulle relazioni la rompiscatole si sente in diritto di rompermi le scatole a cento all’ora. Mentre, giusto per dire, io non ho il dovere di rispondere proprio a nessuno: rifiuto i clienti paganti se non mi sono simpatici, figurati quelli che mi chiedono pareri tanto per, rompendomi pure le scatole…
Ebbene, la rompiscatole di cui ti parlo oggi mi ha scritto almeno 6 messaggi. Incominciando con questa tecnica: mi ha mandato una mail in cui mi diceva che il vero messaggio era in un documento allegato. Cioè, siamo chiare: se voglio romperti le scatole lo faccio bene, ti “rendo la vita difficile”, ti costringo a leggere una mail e poi ad aprire un allegato. Così sono sicura di essere per bene al centro dell’attenzione. Del resto, se io che scrivo a te e sono ansiosa, sei tu che devi pagare la mia ansia non io che me ne devo assumere la responsabilità. Prima grande rottura di scatole. Io le rispondo – rispondo quasi a tutti coloro che mi mandano messaggi comprensibili un minino e un minimo sensati -. Non soddisfatta la signora, mi manda una mail con un altro allegato. La mail recita, parola per parola: “Ciao Ilaria … mi dispiace dilungarmi sempre troppo …ma io preferisco così . .spero comprenderai ;-)”. Tradotto in parole semplici. “Io voglio così e basta. Di te me ne frego. Anzi, no, non me ne frego nemmeno, neanche ti considero dato che sono accecata dai miei disperati bisogni.” Io non ho risposto (anch’io mi rompo le scatole con le rompiscatole) e in cuor mio ho detto una preghierina per tutti quei poveri uomini che hanno corso il rischio o corrono il rischio di incontrare una rompiscatole del genere.
Va bene. Dopo pochi giorni ricevo un messaggio dalla stessa signora con in oggetto “Importante”. Eh già, siamo precisi, quello che voglio e serve a me è importante, tutto il resto no, evidentemente… Il messaggio inizia così: “Ciao Ilaria, ti scrivo un’ultima mail.. dato che, non avendo ricevuto una tua risposta l’ultima volta, deduco che non t’interessa seguire il mio “caso””. Ok, partiamo bene. La rompiscatole fa la vittima. L’incompresa.
Continua il messaggio dicendomi che lei è una donna di successo nella professione (mettiamo i puntini sulle “i”) e poi specifica: “Ho avuto poche storie nella mia vita ..ma tutte più o meno.. hanno avuto lo stesso epilogo. Deduco, perciò, che molti dei motivi siano dovuti al mio comportamento nei confronti dell’uomo in questione.” Direi che l’intuizione è buona.
Nel suo lungo messaggio mi riporta pezzi di conversazione con un uomo con cui ha iniziato una frequentazione: invadenza, bisogno, senso di soffocamento la fanno da padroni. In definitiva: lui non le ha più risposto.
Il messaggio della nostra amica si conclude con una domanda: “Io sto bene .. vado avanti con la mia vita .. però questa cosa mi lascia addosso un po’ di inquietudine. Tu sai dirmi cosa può essergli successo? Un piccolo aiuto per trovare un po’ di pace?”
La rompiscatole e la consapevolezza
Io le rispondo che in effetti trovare un po’ di pace per lei è prioritario e che probabilmente il giovanotto in questione è stato esasperato dalle sue comunicazioni (poveretto, meno male che per proteggersi non si è fatto più sentire). Le faccio notare i suoi toni, sia nei miei confronti, sia nei confronti dell’uomo che le interessa. Lei risponde di nuovo: “Comunque grazie e scusa se i miei toni sono apparsi aggressivi. La cosa che più mi da fastidio nella vita .. è il non ricevere risposte. Cercherò di lavorarci seriamente su.”
Come è andata a finire la vicenda? La vicenda è andata a finire che le ho fatto osservare che gli altri non sono a nostra disposizione (uomini o donne che siano). La nostra amica ha mostrato di capire il concetto: “Sì.. ragionando a mente lucida .. mi rendo conto che non sono certo al centro dell’universo … e che la gente ha anche altro da fare e a cui pensare”. Io conto che non solo abbia compreso il concetto con le parole e con la mente, ma che l’abbia compreso anche con il cuore.
"Da dove ci viene questa strana ossessione d’ingegnarci a ogni costo per essere felici con una sola persona? Frédéric Beigbeder"
La relazione di cui mi ha parlato era una non-relazione, con un uomo che per mesi non ha quasi mai visto. E’ ovvio che quando ci si “fissa” in questo modo su relazioni che non esistono è perché si ha un potente desiderio di avere una relazione e forse anche di rivalersi rispetto a storie sbagliate passate.
Rompiscatole: 5 passi per cambiare
Torniamo al tema principale dell’articolo: gli uomini sani detestano le rompiscatole. Gli uomini non sani usano le rompiscatole per scaricare sopra di loro i propri problemi e le fanno soffrire. Vivere da rompiscatole logora. Come si fa a smettere di essere rompiscatole?
"Sono ossessionato dal pensiero della morte: c’è una vita nell’aldilà? E se c’è, mi potranno cambiare un biglietto da cinquanta? W.Allen"
Primo passo. Assumi l’atteggiamento più difficile in assoluto per una rompiscatole: mettiti in discussione, valuta l’ipotesi che i rompiscatole non sono gli altri, ma tu. Osservati con attenzione e con amore – senza l’indulgenza che ti fa tirare fuori delle scuse senza senso – e chiediti se davvero una persona con un minimo di sale in zucca può reggere il tuo modo di fare.
Secondo passo. Riconosci e accetta con rilassatezza il fatto che ti comporti da rompiscatole: ok, è dura e ti fa male, ma se accetti che finora sei stata una rompiscatole e ti trasformi, la tua vita diventa bella e serena. Considera anche che se sei diventata una rompiscatole, avevi le tue buone ragioni. Considera queste buone ragioni, chiudi e vai avanti.
Terzo passo. Smetti di chiedere (di pretendere) agli altri l’affetto, l’attenzione e la comprensione di cui hai bisogno. Comincia a darti tutto questo da te e poi passo passo con calma comincia tu a dare agli altri.
Quarto passo. Osserva il mondo, godi la vita, vivi le relazioni senza importi ma proponendoti con garbo e leggerezza. Lascia andare la mania del controllo.
Quinto passo. Non entrare a gamba tesa nelle vite degli altri (e degli uomini). Vivi la tua vita, stabilisci il tuo equilibrio personale e semmai “avvicinati” agli altri stando al loro fianco. Gli altri non sono strumenti utili a raggiungere i tuoi scopi o ad alleviare il peso delle tue frustrazioni, sono compagni di viaggio.
Kicca 3 anni fa (13 Settembre 2021 22:39)
Grazie Ilaria!Martina 3 anni fa (30 Ottobre 2021 13:37)
Ilaria Cardani 3 anni fa (31 Ottobre 2021 15:57)
Sì: lascialo. Non avete nulla in comune e lui non è interessato a te.Atolla 3 anni fa (1 Novembre 2021 11:40)
Ah, complimenti per essere riuscita a capire cosa dice il messaggio, io ci ho rinunciato.