Conquistare un uomo: perché lui a un certo punto perde interesse?

Come ri-conquistare un uomoSono sicura che già solo leggendo il titolo hai perfettamente capito di che cosa sto parlando. Il titolo è molto esplicito e soprattutto il tema è molto noto. Come si fa a ri-conquistare un uomo che si sta annoiando nella relazione, dopo che si è partiti alla grande?

A meno che le tante mail che ricevo dalle lettrici di questo blog e quello che mi raccontano le mie clienti di coaching sia tutto tremendamente falso… :)

Mi riferisco a storie del genere (ti riporto una delle tante mail che ho ricevuto solo questa settimana): “Ciao Ilaria, vorrei raccontarti un mio fatto personale sul quale chiedo il tuo aiuto. Dopo una serie di storie andate male, ho deciso di riprendere in mano la mia vita. Ho cominciato a frequentare il tuo blog e a leggere tutti gli articoli settimana per settimana e ho anche scaricato e letto la tua guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”. Mi è stata utilissima. Infatti, dopo qualche mese ho incontrato un ragazzo fantastico, col quale c’è stata intesa immediata, sotto tutti i punti di vista. Io sono convinta che sia proprio l’uomo giusto per me. La cosa bella è che lui dice di stare benissimo con me. O, almeno, me lo ha detto fino a circa due settimane fa… Ora è da un po’ che si è chiuso in se stesso, appare distaccato e se gli faccio domande al proposito evita di rispondermi.  Sono preoccupata, che cosa devo fare, secondo te?” Manuela (nome di fantasia per evitare il riconoscimento).

Manuela ha iniziato un percorso importante, che ha dato frutti: è riuscita ad attrarre un uomo interessante, facilmente e spontaneamente.

Ha avuto successo sotto molti punti vista: ha acquistato molta sicurezza in se stessa e questo le permette di essere attraente senza sforzo e senza tensione.

Che dire del suo atteggiamento mentale verso la relazione?

Questo è il tema di questo articolo.

Allora: è un’esperienza piuttosto dolorosa quella di iniziare una storia con un uomo con il quale senti una profonda connessione – e hai tutte le ragioni per credere che per lui sia la stessa cosa – e, a un certo punto accorgerti che lui sta perdendo interesse e non vuole continuare la relazione o, almeno, non la vuole continuare allo stesso livello al quale vorresti continuarla tu.

E, ancor peggio, è vivere l’esperienza della fine di una relazione iniziata molto bene e vedere il proprio ex convolare a nozze (o in un rapporto serio e duraturo) subito dopo la fine della storia con te.

Quando stava con te sosteneva di amarti ma di non essere pronto a un rapporto impegnativo.

Appena finita la vostra storia, si butta anima e corpo nella relazione seria con un’altra.

Che cosa è successo? Ti ha raccontato solo un sacco di bugie?

La risposta è nel modo particolare che alcuni uomini hanno di vivere e gestire le proprie emozioni più profonde.

Innanzittutto, ci due aspetti importantissimi dei quali devi tenere conto:

1)      per gli uomini una relazione sentimentale non è così importante come lo è per la maggior parte delle donne. Gli uomini hanno una serie di altre priorità, che sono diverse da quella di avere una bella relazione sentimentale.

2)      Gli uomini tendono a vivere e ad esprimersi riguardo la relazione sentimentale – soprattutto all’inizio – in base a quello che sentono momento per momento, nell’immediato.

Non sono interessati a un coinvolgimento a lungo termine, a fare progetti.

Questo che cosa significa?

L’incredibile guida gratuita che ha illuminato la vita sentimentale di migliaia di donne. Scopri quali sono le risorse fondamentali (che possiedi anche tu) per attrarre la persona giusta per te.

Significa che quando si lasciano andare a dichiarazioni romantiche piuttosto forti (per loro) del tipo “Mi piaci da impazzire”, “Con te sto benissimo” non stanno mentendo, ma stanno descrivendo la loro realtà emotiva di quello specifico momento.

In sintesi: per un uomo dirti “Mi piaci da impazzire”,  significa: “In questo momento mi piaci da impazzire” e non sottintende affatto “voglio passare il resto della mia vita con te, impegnarmi con te etc etc.”.

Il fatto è che molte donne, al contrario degli uomini, pongono la relazione settimentale in cima alle proprie priorità di vita e in questo modo entrano nel noto atteggiamento che io definisco “sindrome dell’uomo della mia vita”.

Cioè, con qualsiasi uomo inizino un qualche tipo di relazione, pensano di poter fare progetti a lungo e lunghissimo termine (matrimonio, figli, pensione felice e badante condivisa…)

E questo le fa entrare in un atteggiamento emotivo di “attaccamento” e di “bisogno” che ha come effetto automatico di far allontanare l’uomo con cui hanno una relazione e/o che ha espresso del coinvolgimento per loro.

Quindi che fare?

E’ utile conoscere bene questo aspetto della psicologia maschile.

Ti è ancora più utile “rubare” agli uomini l’idea che la tua felicità non dipende dalla relazione sentimentale che hai e che vivi.

La relazione sentimentale è solo una parte della tua vita.

La tua vita è composta anche da altre parti importanti.

Lasciami i tuoi commenti e le tue opinioni.

Per favore, quando hai finito di leggere, ricordati di condividere questo articolo sui social (Facebook, Twitter, etc.) attraverso i pulsanti che trovi qui sotto.

Grazie!

Cordialmente

Ilaria

P.S. Per comprendere meglio la psicologia maschile ed essere davvero  efficace nel comunicare con un uomo è essenziale che tu viva bene nella tua pelle, ti senta sicura di te e di quello che vuoi da una relazione.  Se ti interessa smettere di soffrire e davvero raggiungere quello che vuoi in compo sentimentale – e non solo – il percorso “I 7 Pilastri dell’Attrazione” è ideale per te. Attenzione: non è consigliato a chi ama lamentarsi e fare la vittima e vuole continuare a stare nella situazione negativa in cui si trova.

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171 Commenti

  1. Avatar di eleonora

    eleonora 12 anni fa (19 Giugno 2012 18:03)

    VERO,BICE: a volte,un bel NO ci sta...io in questo ragiono da UOMO. no ai compromessi:se una cosa NON mi sta bene,ne discuto ma se continua,chiudo. ho imparato che diversamente spreco energia che non mi viene poi trasmessa da altri per cui...chi ha orecchie x intendere ,bene;altrimenti...binari paralleli e ognuno x la propria strada.in fondo la vita è semplice:perchè complicarla???
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  2. Avatar di Rafa

    Rafa 12 anni fa (20 Giugno 2012 8:23)

    In generale penso ci sia un decadimento di valori e cultura dettato dai mass media attuali uomini e donna pecore che seguono la moda del momento ma vuoti dentro e chiedono e bisognano tutto al altro mentre occorre essere in due a dare e avere ..ce alla base molta ignoranza in giro secondo me e superficialità questa e la mia impressione..magari qualche libro in Piu in balena non guasterebbe se vedi per esempio in danimarca ci si siede alla sera e si può trascorrere una serata sorseggiando buon vino o leggendo un libro discutendo e dopo in giro in bici..da noi ancora vedi nelle grandi citta gente che passa le ore in bagno per uscire e mostrare macchinoni ecc la persona che soddisfi i proposta bisogni e ambizioni da delegare al prossimo prescelto ..problema culturale di basso livello in genere poca crescita personale crea persone effimere schiave del mercato..
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  3. Avatar di Paolo B

    Paolo B 12 anni fa (20 Giugno 2012 11:56)

    Credo che Rafa abbia centrato il problema. Lo trovo molto inesatto pensare che siano solo gli uomini a vivere le storie "momento per momento". Al di là di tutte le considerazioni fatte, che tendono a dividere uomini e donne piuttosto che a capire che siamo TUTTI ESSERI UMANI, bisogna considerare il fatto che viviamo IMMERSI in un regno di sensazioni epidermiche. Mi collego sempre al contesto della società in cui viviamo perché non possiamo fare questi ragionamenti senza prendere in esame la REALTA' che ci circonda. Tutto è e deve essere effimero, per poter essere consumato in fretta per poi ritornare immediatamente al bisogno di qualcosa che nemmeno si conosce. Io credo che bisognerebbe tenere in considerazione i nostri "nonni", pensando alle loro storie e ai loro modi di conoscersi: credete che avessero avuto le pastoie mentali che abbiamo noi oggi? Oggi tutto DEVE diventare un problema, per far guadagnare l'imbonitore di turno. MA la nostra RAGIONE può tranquillamente far superare tutto questo, se solo uno iniziasse ad usarla. Quella si che è la nostra vera risorsa. Per entrare nel dettaglio, io personalmente dalle storie d'amore ho sempre pensato a migliorare quello che IO come persona sbagliavo, invece di puntare il dito contro l'altro. Iniziamo da qui sarebbe già molto: non vedete quanti post contengono invettive addirittura generalizzate contro il genere maschile/femminile che sia? Chi se le prende le responsabilità dei propri comportamenti? Come dice il proverbio cinese: chi punta un dito contro l'altro, ne ha TRE contro di se..
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  4. Avatar di Gio_1098

    Gio_1098 12 anni fa (20 Giugno 2012 14:48)

    D'accordo con Paolo B, considerazioni le tue precise e lucide. grazie
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  5. Avatar di Bice

    Bice 12 anni fa (20 Giugno 2012 20:35)

    Se generalizzare non è utile, non lo è nemmeno negare le differenze tra mentalità/sensibilità maschile e femminile. Generalizzando, differenze di massima ci sono. Poi ci sono sempre i casi particolari... E non credo che il problema dei tempi attuali siano i mass media, la società, i valori "imposti"... Credo che se una volta si andava più "d'accordo" nelle coppie, fosse più che altro perché si lottava per sopravvivere e non c'era tempo per chiedersi se si era anche davvero felici (e spesso non lo si era, in senso sentimentale, ma non c'era la mentalità di preoccuparsene troppo e non c'era il divorzio a rendere statisticamente evidente un problema). O comunque bastava appagare bisogni primari. Ci andrei piano a idealizzare il passato... Oggi tutti chiediamo di più ed è un passo avanti, secondo me, non indietro. Che poi ci sia qualcuno (o molti) che pensano che il pretendere di più dalla propria vita sia pretenderlo dagli altri o che quel di più consista in più soldi, macchinoni, bellezza è vero. Ma non credo dipenda dalla società attuale in sé (la ricchezza e l'ostentazione ci sono dalla notte dei tempi, ne abbiamo testimonianza storica) quanto dalla psicologia individuale. C'è chi si prende le sue responsabilità e chi no, c'è chi dà più importanza agli oggetti e al possesso e chi alle relazioni. Credo siano questioni psicologiche. Se poi oggi sembrano esserci più persone che cercano valori materiali, credo sia semplicemente perché più persone se li possono permettere. Il consumismo viene con la disponibilità di denaro. Poi si sceglie come spenderlo... Io frequento un ambiente (e di gente ne conosco tanta) non dissimile da quello descritto per la Danimarca, ma vivo in Emilia. Riporto pensieri di altri (storici, filosofi) che personalmente trovo più convincenti di altre spiegazioni del "fenomeno". Non solo li trovo più convincenti ma mi piacciono anche di più perché riportano alla responsabilità individuale (comodo dare la colpa a mass media e società) e la responsabilità individuale mi pare sempre l'atteggiamento più costruttivo, come più volte sottolineato anche dalla nostra Ilaria...
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  6. Avatar di eleonora

    eleonora 12 anni fa (20 Giugno 2012 21:28)

    BRAVO,PAOLO.è ciò che penso da sempre...e brava,RAFA!!
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  7. Avatar di Paolo B

    Paolo B 12 anni fa (21 Giugno 2012 12:47)

    @ Bice è chiaro che esistono differenze tra psicologia maschile e femminile; ed è proprio da queste differenze che nasce la complementarietà, come ho già detto in qualche messaggio passato. Mi sembra alquanto impossibile non considerare l'influenza diretta di una società che oramai entra in ogni piega della psicologia umana. Rendersi conto di questo non serve di certo a scaricare la responsabilità; serve ad avere coscienza vera del mondo in cui si vive, per poter difendersi di conseguenza grazie alla Ragione. Dal passato abbiamo solo da imparare e non c'è dubbio, anche solo per l'atteggiamento più semplice e meno cerebrale nei confronti di rapporti di coppia. Questo combacia con il fatto che oggi diventa problema ciò che in realtà non lo è. Il chiedere di più di oggi non è un passo avanti, perché se chiedi in giro cosa vuole la gente nessuno ti saprà dare una risposta chiara. Questo accade perché la Ragione è messa da parte e le persone sono pesantemente influenzate da valori distorti. Questo non rappresenta certo né un passo in avanti né un chiedere di più, visto e considerato che si è COMPLICATO un movimento che prima era senza ombra di dubbio più SEMPLICE. La sofferenza è un problema che è sempre esistito e sempre esisterà. Certo grazie a tante scoperte siamo riusciti ad "attenuarla" magari un po'. La pretesa ridicola di oggi è credere che grazie al cerebralismo si possano superare problemi di sofferenza ed accedere alla presunta felicità. Una volta invece di "perdere" tempo a capire questo, si VIVEVA che in fondo è la cosa più importante. Oggi si prende tempo a magari leggere e informarsi e non si VIVE (chi non è passato in questo). Io credo che la responsabilità individuale nasca da una coscienza reale del mondo che ci circonda.
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  8. Avatar di Bice

    Bice 12 anni fa (22 Giugno 2012 2:21)

    @ Paolo: secondo me l'atteggiamento passato nei confronti della coppia non era spontaneo, era "rassegnato". In Italia non esisteva il divorzio, fino al 1974, mi pare. E, comunque, senza l'indipendenza economica, una donna andava poco lontano. Dipendeva e doveva legarsi a qualcuno... e per poterlo fare doveva avere un atteggiamento morale di un certo tipo, pena l'isolamento. Non c'era libertà. Per quello le coppie duravano di più e, in apparenza, c'erano meno problemi. Ma hai mai letto la corrispondenza femminile o le lettere alle rubriche di cuore di anche solo 40 anni fa? Dalla loro analisi, appare chiaro come non ci fosse affatto felicità, per molte donne. Ma la scelta era una sola, quindi semplice: sopportare. Non riesco a vedere nella semplicità un valore, quando la semplicità (data da rigide regole e imposizioni) era sinonimo di impossibilità di scegliere. Alle donne non serviva la Ragione (con la r maiuscola come scrivi tu) per sapere/sentire di essere infelici (né serve oggi). La vita non era semplice, era limitata. C'era così poco che era semplice chiedere semplicemente di avere un letto sulla testa e da mangiare, tuttavia è un mito che questa condizione così semplice fosse anche felice. Non lo era affatto, non conosco nessuno che lo sosterrebbe... e io di gente, anche e soprattutto anziana, ne ho intervistata tanta... Non credo che oggi si pensi troppo, se mai si pensa male. Oppure possiamo pure dire che si pensa troppo e si vive poco, ma che sia colpa della società che inculca (?) valori distorti non direi. Tutte le donne che qui sopra pensano e si arrovellano hanno semplicemente la voglia, il tempo e la libertà di riflettere su ciò che davvero vogliono e pretendere il massimo per sé stesse. E per me la responsabilità individuale deve nascere prima di tutto da una chiara consapevolezza di sé stessi... insisto! Raggiunta quella, acquistata chiarezza e sicurezza, ci si potrà anche permettere di pensare meno e vivere di più. Ma con consapevolezza, non senza libertà di scelta.
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  9. Avatar di Paolo B

    Paolo B 12 anni fa (22 Giugno 2012 12:01)

    @ Bice: la libertà di scelta in realtà c'è sempre stata. Anche nell""antichità". Partiamo certamente dal presupposto che la vita di coppia è difficile, ma questo non dipende sicuramente da chimeriche quanto ipotetiche libertà negate. Sappiamo oramai che l'amore vero si basa su un VERO sacrificio di sé, ovviamente escludendo tutte quelle situazioni dove si instauravano veri e propri abusi. Ma sappiamo benissimo che questo succede oggi anche di più, nonostante le illusioni di emancipazione. Ma questo non è un problema derivante da alcuna libertà di scelta. Ti chiedi mai perché nonostante le leggi sul divorzio ci siano ancora tante situazioni (più di donne statisticamente) dove si sopportano le angherie di peggiore specie? Parli di corrispondenza? Hai letto mai quella di oggi, dove molte donne anche qui, sopportano i "cosiddetti vampiri affettivi" tanto per fare un esempio di quante distorsioni esistono al riguardo? Il sopportare è un problema culturale in un certo senso. Ma questa è un'altra storia che andrebbe definita a parte. E non entra certo con il discorso che stiamo facendo noi che è la REALE semplicità nel conoscersi ed iniziare una stora d'Amore. Perché è questo il discorso: oggi il cerebralismo nasce nel momento di conoscersi, è questa la perdita di tempo, il non vivere, l'usare troppo e arrovellarsi il cervello. E scordiamoci una volta per tutte questo fatto che una volta ci fosse la coppia più "semplice" solamente perché c'era "poco". QUESTA E' la nostra vocazione naturale, al di là di ogni menzogna dettata dal TREND. Questa realtà ci appartiene in maniera profonda. Perché appunto come già detto naturale. Ma l'amore vero nasce sempre da un dono di sé che spesso non corrisponde con l'dea distorta che spesso abbiamo noi di felicità. A volte consideriamo la felicità come la voglia di "fare quello che più ci piace e quando ci piace". Ma questo è puro egoismo, che sicuramente in una coppia non potrà mai sussistere. Alla luce di questo e visto e considerato che dici che una volta non c'era la presunta felicità, credi che sia nell'oggi "emancipato" questa cosiddetta felicità?
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  10. Avatar di Bice

    Bice 12 anni fa (22 Giugno 2012 18:20)

    La vita di coppia non è difficile perché le libertà siano negate, ovviamente. E' difficile - oggi come un tempo - per i problemi psicologici che la gente ci porta dentro (magari pensando - più o meno consciamente - di risolverseli in coppia). Le libertà negate di un tempo non permettevano il divorzio o l'indipendenza alle donne, dunque apparentemente le cose andavano meglio, perché le famiglie - loro malgrado - restavano unite. Spesso si sente dire che una volta la gente non si separava e non si riflette sul fatto che non poteva. Dunque non idealizzerei i tempi che furono. E' sicuramente vero che ci sono ancora molte persone che non si separano (comunque sono sempre di più e per giusti motivi) e altre che sopportano abusi... ma ci sono anche sempre più persone che cercano di farsi aiutare, ad esempio da persone come Ilaria. E queste persone hanno bisogno di interrogarsi, riflettere, capire. Che poi si rischi di pensare troppo, è vero, ma è solo un rischio e, in ogni caso, dalla consapevolezza bisogna passarci. Che l'amore si basi sul sacrifcio di sé non sono minimamente d'accordo. E neanche sul dono di sé. Questa visione - che definirei cristiana (e francescana se penso alla tua nostalgia di una certa semplicità) - non mi appartiene. E non mi appartiene non perché sono viziata dal trend o troppo cerebrale: non mi appartiene perché tale concezione è la madre della gran parte dei problemi psicologici delle donne. Non si vede perché amare una persona debba comportare un sacrificio di sé (parola orribile, almeno nel significato che comprende la rinuncia) o il donarsi (a fondo perduto, in modo incondizionato?). Amare significa dare valore a qualcuno, il che comporta in modo molto naturale il corrispondere ad alcuni dei suoi bisogni fondamentali. Non si dona sé stessi, ma si contribuisce ad una relazione. Si offre o si dona qualcosa, se vuoi, non sé stessi. Che significa donare sé stessi? Mi sembra un po' troppo e inutile. Ciascuno si appartiene ed è la persona più importante per sé stessa, ciascuno bada a sé stesso... Fatto quello, senza pretendere dagli altri, divenuto autonomo, allora può donare qualcosa. E il tutto deve essere reciproco, perché ci sia felicità. Questo non significa che la felicità sia fare quello che ci pare, ma certo non è sacrificarsi. Non per me e non per moltissime donne che si sono sacrificate senza ricavarne alcuna felicità, oggi come un tempo. Ma oggi, almeno, possono separarsi e stare sole e, grazie alla famosa ragione, capire dove la loro mente e l'educazione ricevuta le hanno portate. L'emancipazione è un'opportunità, poi va saputa usare, certo. Ma è una conquista! E guarda, Paolo, io sono tutt'altro che una persona piena di soldi, consumista, superficiale... sono una che vive con molto poco da sempre, che guarda all'essenziale... Per scelta mia (di lavorare meno e vivere di più, di possedere meno beni materiali a fronte di altre possibilità che mi hanno offerto). Ma mai e poi mai mi sognerei di vagheggiare i tempi andati o di sacrificare me stessa. Ovvio che il punto d'arrivo cui tutti qui sopra aspiriamo è recuperare naturalezza e sicurezza nel modo di relazionarci all'altro. Non è così, ora, perché abbiamo cose da capire, ci facciamo domande. Non ci vedo nulla di male, è una fase. E non ce la complichiamo certo a causa della società... Ma spiegami come una donna che si è lasciata vampirizzare causa sue insicurezze, poca esperienza, ingenuità o modelli famigliari passati, potrebbe risolversela semplicemente dicendosi che deve essere semplice e naturale. Quando questa donna agiva con semplicità e naturalezza si faceva vampirizzare... perché la sua mente la portava a quello! Queste sono le cose che vanno capite e risolte. Non sarà certo dando tutta la colpa alla società, al trend o al raziocinio che ne uscirà, magari decidendo che d'ora in poi cercherà qualcuno a cui donare sé stessa!!! Capisco che ognuno ha il suo concetto d'amore e libertà di opinione, ma mi sembra che tu sia molto in controtendenza con lo spirito di questo blog... e mi chiedo cosa cerchi qui. E mi viene il dubbio che il tuo odio per la società nasca dal fatto che vedi spinte opposte al tuo pensiero, in atto. Beh, per fortuna, a mio modo di vedere!
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  11. Avatar di Paolo B

    Paolo B 12 anni fa (22 Giugno 2012 19:54)

    @ Bice: evidentemente ti costa sacrificio prendere in considerazione il mondo in cui viviamo a questo punto credo sia questo il problema. Che il trend sia quello che oggettivamente E' (sesso a consumo, soldi per essere qualcuno, ricerca egoistica del piacere, corruzione, ecc..) è una realtà al di là del fatto che io lo abbia fatto presente. Se anche non lo avessi fatto il risultato reale e oggettivo non sarebbe cambiato. Cioè questa non è una mia "opinione", è il mondo in cui siamo immersi. E non è che sono bravo perché me ne sono accorto. Semplicemente attingo alla parte naturale del mio ESSERE umano. Non è neanche questione di saggezza o illuminazione o altro che tu metti in ballo (cfr. Religione). E' solo umana e naturale consapevolezza, perché senti il bisogno di mettergli qualche etichetta? Oggi siamo liberi? Ed è proprio nel momento in cui ci si illude di essere liberi si è schiavi nella maniera più subdola che si possa concepire. Non mettere la questione sul personale, perché è chiaro che le nostre considerazioni che si fanno qui servono a capire il mondo che ci circonda. Capisco anche che questo sia anche il frutto dell'individualizzazione nel proprio molto limitato ego delle persone. Altra falsità spacciata per vera. Forse stai affrontando il problema da un solo punto di vista, ovvero quello femminile. Questo è riduttivo perché non porta alla visione globale del problema e non prende in considerazione il fatto, come già detto, che siamo ESSERI UMANI. Questo si che è oggettivamente un problema tipico delle società occidentali; si lo possiamo dire senza scandali e tema di smentita. Possiamo fare sempre come gli struzzi ma la realtà non cambierà per questo. Non solo abbiamo da imparare dai nostri avi (meno pastoie mentali, pur vivendo in un mondo con tutta la corruzione che c'è oggi) ma anche dalle tradizioni sociali orientali per esempio. Tanto per citarne uno, tanto per capire che non siamo il miglior modello del mondo, anzi, se aprissimo i nostri occhi veramente ci accorgeremo che siamo i peggiori nelle nostre concezioni cerebrali ed egoistiche. Credo non sia un caso che nelle tue definizioni metti sempre e ripetutamente "sé stesso". Soli per NATURA non siamo neanche riproduttivi, te lo sei mai chiesto perché? E ripeto questo è un problema totalmente NATURALE. Che l'Amore è un dono, non è una invenzione Cristiana ma la realtà dei fatti. Pensa anche "solo" (tanto per citare un es.) alla gravidanza e al parto (doloroso per natura). Se una donna non volesse donare il dolore per dare la vita, chi farebbe più figli?. Se non fosse un dono è uno scambio calcolato di "favori" di qualche genere. non ci sono certo vie d'uscita. Poi come tu dici è vero che lo scambio è e deve essere reciproco, ma questa non deve essere la prerogativa (dare per avere in cambio) altrimenti nasce il "calcolo". Per l'emancipazione sarebbe interessante capire cosa intendi, perché anche io credo questa sia stata GIUSTA riguardo alla fine di una certa schiavitù, che è anche questa contro natura. Non scadere in giudizio e non ipotizzare la tendenza di questo blog che non credo proprio sia per rispecchiare la tendenza di qualcuno; per informazione: il mio non è odio per la società, ma solamente la sua presa di coscienza per avere consapevolezza. Ci sono sicuramente modi migliori di vivere, più umani e naturali.
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  12. Avatar di Paolo B

    Paolo B 12 anni fa (22 Giugno 2012 20:01)

    @ Bice dimenticavo: vuoi un esempio di sacrificio per la coppia? Se lui sta male stargli accanto fino alla fine. Dov'è la felicità per se stessi in questo caso? Se lei ha le sue cose sopportare, se lei/lui perde il lavoro aiutarlo (parlo di evenienze innegabilmente presenti nella vita di ciascuno di noi ESSERI UMANI). Arrivano i figli con dolore, crescono le preoccupazioni e gli impegni, questo è sacrificio. E' queso il dono, tanto oggettivo quando immancabilmente presente della propria persona, perché inevitabilmente ci investe in maniera completa; se ci si donasse in parte non si resisterebbe a queste evenienze. Poi certo che se non esiste questo tipo di movimento ci si lascia, perché non si ama veramente, ma questo è un altro discorso che non è certo con la concezione naturale dell'amore per una persona... alla luce di questo ecco perché una volta c'era più questa volontà, oggi si vive per il superfluo e per ciò che non è assolutamente importante per l'Amore.
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  13. Avatar di Bice

    Bice 12 anni fa (22 Giugno 2012 22:17)

    @ Paolo: il mestiere della prostituta è il più vecchio del mondo (intendi questo per sesso a consumo? comunque esisteva anche la pornografia), la corruzione è testimoniata dalla notte dei tempi, così come tutto il resto. Parlo di letteratura e testimonianze storiche che ci dicono che oggi non abbiamo inventato nulla di nulla. L'animo umano è quel che è, risponde in certi modi a certi bisogni... non sempre onesti, non sempre moralmente accettabili o accettati. Ma al di là di questo, proprio non riesco a capire che caspiti c'entri con il problema dell'amore e delle difficoltà di tante persone. Oggi come ieri. Se non il fatto che siamo tutti esseri umani e lo siamo sempre stati e abbiamo certe debolezze e da sempre rispondiamo in modi molto simili: prevaricazione, manipolazione, vigliaccheria, brama di possesso e via dicendo. Non ci vedo un problema della società attuale, ci vedo un problema psicologico vecchio come il mondo. Mio nonno era quel che era e suo padre prima di lui... Anche se pativano la fame e avrebbero dovuto pensare ad altro (facendo una vita più semplice e naturale, come dici tu). Nessuno ha detto che noi, in occidente, siamo il migliore modello del mondo. Ho viaggiato, conosco persone di altre nazionalità: hanno i loro meriti e i loro problemi e le loro bestalità tutti, dagli USA al Giappone. Siamo esseri umani, come dici tu, e la società la facciamo noi e l'abbiamo sempre fatta noi ed è fatta delle nostre stronzate. Non sono venuti gli alieni a metterci in testa un trend! Il mondo in cui viviamo lo conosco bene, ma non gliene faccio una colpa e non lo vivo come separato da me. Ma penso sia molto utile che ciascuno di noi si prenda le sue responsabilità senza incolpare un mondo esterno da lui. Ciascuno le responsabilità di sé stesso. Ciascuno il suo piccolo, con il cervello che ha (altrettanto naturale quanto altri organi, anzi più naturale di così...). In una certa misura, quella che serve per essere responsabili di sé stessi, l'egoismo è una cosa buona. Sicuramente osservando gli altri, le altre culture e a volte anche il passato c'è molto da imparare, ma senza idealizzare né il passato né la civiltà orientale (con tanto che la amo e che ho preso di buono non posso certo chiudere gli occhi su certe cose). Parli di amore tra madre e figlio: è di tutta altra specie. Qui si parla di coppia e non credo che sostenere un compagno malato o in difficoltà sia sacrificio di sé. Chi lo vive come sacrificio non sta amando davvero... forse piuttosto si sta raccontando quanto è bravo a sacrificarsi per gli altri? Dico questo perché di persone così, che fanno certe scelte perché quella è la loro "croce" ne ho conosciute parecchie... ma quello non è affatto amore... queste stesse persone sono pronte a rinfacciarlo e spesso lo fanno sperando di avere altrettanto in cambio, prima o poi. Oh, ne conosco tante di persone così! Credo che l'amore e la reciprocità siano altra cosa, credo sia un atteggiamento di fondo, fatto di stima e rispetto, dialogo e intimità, senza mettere mai da parte sé stessi. Perché il principio di amare prima di tutto sé stessi è la chiave della felicità e della capacità di amare gli altri. E credo sia lì che vuole portarci Ilaria. (faccio finta di non avere letto che nel sacrificio metti il fatto di sopportare che lei abbia le sue cose... ma mi chiedo, di nuovo, dove caspita sia l'amore in uno spirito simile nell'affrontare la cosa...)
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  14. Avatar di Paolo B

    Paolo B 12 anni fa (23 Giugno 2012 13:24)

    @ Bice@ Bice : forse è la parola sacrificio che ti da per qualche motivo fastidio, ma di fatto questo è. Partendo dal fondo, tu dici che "chi sta amando davvero" che ha l'atteggiamento di fondo che sia stima rispetto, dialogo e intimità; tutto sacrosanto quanto utopico (se fosse SOLO questo l'Amore). Ma sempre non perché lo dico io, ma è la realtà oggettiva che lo insegna. E' giusto quanto tu dici che il male del mondo c'è dalla notte dei tempi, ma confronti oggettivi con il passato noi non solo li possiamo fare ma li dobbiamo fare. Perché il dovere nasce dal fatto che oggi l'egoismo cerebrale non fa altro che paralizzare ulteriormente la volontà delle persone. Se questo non fosse stato vero, non ci sarebbe stato bisogno di un blog come questo né di persone come Ilaria, con tutto il rispetto per lei e per il gran lavoro che svolge. Nel nostro contesto "di coppia" sappiamo benissimo di questo impedimento contro natura. A tal proposito tanto per citare qualche esempio e parlare di qualche argomento, ti sei mai chiesta chi decide le politiche demografiche di uno stato? Chi costringe una donna ed un uomo a sentirsi dire che la gravidanza è trattata alla stregua di una malattia? Credi che siano argomenti forti? Credi che le scelte di una coppia in questo senso siano tutte dettate dalla libertà? Non vedi come un certo tipo di medicalizzazione forzata sia entrata nell'intimità della coppia? E non solo nell'intimità, ma in tutta la sfera psicologica dell'uomo e della donna. Capisco che questo è doloroso da apprendere, ma è la realtà. E anche qui senza dubbio la consapevolezza non può far altro che liberare da certe catene. Quella dell'amore perfetto fatto SOLAMENTE di stima rispetto dialogo e intimità è una concezione piuttosto romantica; di quel romanticismo acquisito nelle correnti di pensiero dell'800. Come vedi il rifarsi al passato non è segno di nostalgia, ma semplicemente di constatazione che le "opinioni" che abbiamo oggi derivano fondamentalmente da correnti di pensiero che altri esseri umani hanno pensato bene (per molto motivi e qui ce ne sarebbe di materia da approfondire) di diffondere come diktat ideologico. Lo capisco che questo discorso fa un po' "specie", perché così ci fa sentire meno liberi a noi oggi che siamo così convinti della nostra completa e libera autonomia di pensiero. Comunque dobbiamo necessariamente prendere in considerazione questo, per il naturale fatto di essere venuti al mondo DOPO (fatto innegabile). L'individualismo egocentrico in realtà ci chiude nel nostro (per quanto creduto grande) piccolo mondo ed orizzonte. L'uomo per natura è sociale: NASCE e si unisce nell'Amore (coppia,figli,amicizia). A mio modo di vedere, cambiano le espressioni ma l'Amore è sempre quello. Il sacrificio di sé che, da quanto dici, ti fa così specie è inevitabile. Questo lo sappiamo tutti. Nessuno troverà sempre piacere in un rapporto di coppia, anzi nella maggior parte del tempo sarà tutto un venire a compromessi e quindi sacrificare sé stessi. E'questa la prerogativa dell'Amore vero. Perché credi che stia dicendo cose così strane? Hai vissuto storie d'amore nell'idillio completo dove non ti sacrificavi? Questo credo succeda all'inizio, quando non si vive insieme. Per quello credo che molta gente preferisca vivere da eterni "innamorati" dello stato nascente. Per poter illudersi che quello sia amare veramente. E perché ti senti in grado di giudicare le persone che fanno questo sacrificio (che è richiesto dalla contingenza delle situazioni di coppia)? Si anche nelle piccole cose che hai detto di far finta di non vedere; il sacrificio da grande a piccolo si concretizza in molti modi. Lo so che fa scandalo anche questo (paradossalmente) ci sono persone anche oggi che vivono un Amore vero, non sono certo pessimista al riguardo. E' un bene che sia così altrimenti credo che saremmo estinti da un bel po' di tempo a questa parte. Ad ogni modo mi fa piacere questa discussione anche se un po' prolissa e forse off topic (chiedo venia), che mette in ballo molti spunti di riflessione anche se in modi contrapposti in certi ambiti. Nonostante le molte parole, alla fin fine siamo tutti sulla stessa barca e siamo sempre qui per imparare
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  15. Avatar di Mirca

    Mirca 12 anni fa (24 Giugno 2012 18:00)

    ciao ho letto i 7 pilastri dell'attrazione...penso che sia tutto molto vero....le ferite che abbiamo ci fanno perdere il senso della vita....amati che Dio ti ama...cioè amiamoci noi se vogliamo che una persona possa innamorarsi di noi!!!.....ma quanta fatica credere pienamente in se stessi e nn essere bisognosi.Mettiamoci al lavoro!!!Grazie
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  16. Avatar di Fabio

    Fabio 12 anni fa (1 Luglio 2012 8:49)

    Ciao Ilaria, leggo sempre con molto interesse i punti da te toccati settimanalmente e sono da stimolo nel mio percorso spirituale e di rinascita dopo una relazione durata qualche anno lasciandomi attonito per come si è conclusa. L'argomento è calzante, tutto vero a riguardo in merito alle due psicologie maschile e femminile... Vorrei aggiungere che l'uomo resta a volte distaccato inconsapevolmente... Nel senso che molti di noi, che non si interrogano nel proprio IO, non vanno e non riescono a guardare oltre... Sembra banale e scontato il mio commento, ma, per me, che molti errori pian piano sono stati scoperti come di incanto, sono significativi per il futuro e per seminare nella retta via che unisce naturalmente un uomo e una donna, mantenendo il non attaccamento, come miglioria e sempre di rinnovata bellezza e meraviglia in un rapporto.
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  17. Avatar di flo

    flo 12 anni fa (3 Aprile 2013 22:50)

    ciao Ilaria, vivo un rapporto a distanza, e di fatto ci siamo visti un anno fa anche se manteniamo contatti quotidiani via mail..non siamo infatti arrivati a decidere di unirci e forse non ci arriveremo mai. Ora io sono molto gelosa, e lui me ne ha dato motivo, inoltre ha sempre minimizzato e negato.Ma ora credo, perchè lui non ne parla onestamente si sia innamorato di una donna che vive nei suoi paraggi, una donna che lo ha affascinato e valorizzato..cosa che non sono più riuscita a fare talmente ero inquieta e rancorosa, anche se ripeto ..a ragione. Di fatto lo sto perdendo, e invece di rallegrarmene , in considerazione dei svariati patimenti d'animo..mi riscopro innamorata e non voglio lasciarlo andare..non ti nego che vivo momenti di disperazione ma soprattutto alterno fasi di tranquillità a momonti di rabbia di panico e quant'altro, improvvisando attacchi e fughe senza coerenza alcuna.Lui in un certo senso a parole mi ha tranquillizzato ma è lui stessa preda di sentimenti altalenanti verso questa donna e ha poco , pochissimo da dare , resta pochino per me , briciole di attenzione e a volte neanche quelle.Non ti nascondo che per molto tempo ho investito poco in questo rapporto e ora smbra che la realtà abbia superato la fantasia in peggio..
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  18. Avatar di Martina

    Martina 12 anni fa (6 Maggio 2013 14:14)

    Io, non so mai come comportarmi. Vengo definita una donna troppo autosufficiente e che questo spaventa gli uomini. Nel momento in cui mi "lasciò andare" e quindi decido di aprirmii ad uomo e cominciò a pensare a "due" vengo lasciata. Se non do troppa importanza, la persona se ne va! Al di la che trovo poco naturale non far corrispondere un'azione ad un desiderio, qualcuno mi dice dove sta la verità? Io so soltanto che mi ritrovo a 40 anni con un cuore indurito! Martina
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  19. Avatar di romi

    romi 11 anni fa (21 Agosto 2013 18:55)

    Martina non sei la sola, c'è poco da fare noi siamo sentimentali; ragioniamo mentre agli uomini piace più vivere giorno per giorno. ultimamente ho provato ad avere una relazione conuna persona colpletamente fuori della mia vita per riuscire a distaccarmi dal fatto di "dipendere" in un certo senso dall'altro , dalla sua presenza; molto lentamente ci stò riusciendo, forse non sarà molto consono come approcio ma mi permetterà quando troverò la persona giusta di non dipendere emotivamente da nessuno.
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  20. Avatar di Martina73

    Martina73 11 anni fa (6 Ottobre 2013 14:08)

    Cara Ilaria, ho capito il punto, ma come si fa a capire quando un uomo continua a provare quello che ti ha detto una settimana prima o quando invece non lo prova piu'? Se si allontana, non prova piu' niente?! come semplice? E il nostro ruolo, attendiamo passivamente di capire? Spero che approfondirai questi concetti! grazie di tutto
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