Perché il rospo è un rospo più di quanto tu pensi e perché devi evitarlo a tutti i costi

rospoNon è mica vero che le donne cercano il principe azzurro. E’ molto più vero che le donne inseguono il rospo. Spesso non se ne rendono conto, ma si appassionano molto di più, piangono e sprecano il loro tempo a soffrire per amore dietro al rospo e non dietro al principe azzurro. Anche perché il principe azzuro, se è davvero tale, mica ti fa soffrire.

Sbagliato credere che il mito del principe azzurro va per la maggiore. Il più grande dei miti dei nostri tempi è il rospo.

Per molte ragioni, alcune prettamente statistiche: il principe azzurro – se è un principe azzurro vero – per solito è un uomo normale, equilibrato, dotato di rispetto per sé e per gli altri. Si fa meno notare, dunque, non fa notizia. E, di certo, è un soggetto meno diffuso del rospo.

Il rospo, che non vale l’unghia del mignolo del suddetto principe azzurro, invece, ha la capacità di farsi notare. Una capacità perversa, sia chiaro. Esattamente come il bulletto di periferia, il graffittaro che scempia edifici e opere delle nostre città, il pirata delle strada che sorpassa da destra, parcheggia in divieto di sosta e non si ferma sulle strisce.

"Cappellaio Matto: Credi ancora che sia un sogno, non è vero? Alice: Ma certo, è solo un’invenzione della mia mente."

Siamo circondati da rospi. Il rospo è il protagonista del nostro mondo. E il rospo continua ad avere un fascino irresistibile sulle donne. Perché molte donne sono state educate a prendersi cura dei più deboli e dei disadattati e quando incontrano un rospo, alé, si mettono la croce rossa sul petto e partono per la loro avventurosa spedizione di salvataggio. Senza scudo, però.

Sì, le donne sono state educate a salvare gli altri. Chi se ne frega se nel tentativo – sempre vano, sempre assolutamente vano – di salvare gli altri, sono loro a lasciarci le penne? Questo non è un dato che interessa, non è un dato che fa notizia. Soprattutto, quello che fa più impressione, è che il fatto che siano loro a lasciarci le penne non interessa nemmeno alle donne che ci lasciano le penne. Sconvolgente, ma reale.

Il rospo e l’ostinazione femminile a fare rospicologia

Credo che il passaggio di crescita e di cambiamento (in meglio) più complicato da attuare per le donne che amano troppo, soffrono per amore e quant’altro sia quello di comprendere, con tutte se stesse, con la carne e il sangue, che è di sé che si devono occupare, non degli uomini che hanno intorno, si tratti pure di padri, fidanzati, mariti. Che loro (gli uomini) si occupino di se stessi (cosa che peraltro per educazione e tradizione gli viene molto bene fare) e che le donne si occupino, con grande dedizione e amore, di sé, della propria autonomia, della propria indipendenza. Che imparino a essere felici, senza attaccarsi a un uomo, alla fantasia dell’amore per lui o alla missione disperata di cambiarlo e di salvarlo.

"Cappellaio Matto: Questo vorrebbe dire che non sono reale? Alice: Temo di sì, ma non mi sorprende che io sogni un mezzo matto."

Qualche giorno fa, a un articolo dedicato all’uomo irresponsabile ho ricevuto questo commento:

“Bello questo articolo grazie Ilaria. Io ci sono tutta dentro in una storia con qualcuno a metà strada tra irresponsabile e stronzo. Mi fa salire alle stelle con la sua giovialità ed energia e poi scendere alle stalle con la sua ambiguità. Non posso però dire che “non mi difendo” (almeno cerco), riesco ad arrabbiarmi e a mandarlo a quel paese. La cosa strana è che dopo mi sento in colpa. Mi sento “cattiva”, poco comprensiva o…cretina (e questo anziché allontanarmi mi lega). Perché la rabbia in fondo è anch’essa un grande regalo. È aprirsi, dire cosa fa male anche se con risentimento. Devo dire che il modo di esprimerla comunque non è mai degradato in parole offensive, piuttosto in frasi tipo “che andassi altrove a perdere il tuo tempo e mi lasciassi in pace”. Oppure con un bell’elenco delle promesse non mantenute e poi un bel “e adesso va a quel paese”. Posso esprimermi solo con sms perché lui fa parte degli inafferrabili che chiama ogni giorno per raccontarmi (poco di lui) e farmi raccontare (molto di me), o per dirmi che ha voglia di vedermi, che verrà presto ma poi nella realtà non ha tempo. E se accenno a qualcosa al telefono mi smorza con frasi come “adesso devo andare, ti chiamo stasera”. Invece chiama dopo due giorni e io non riesco a dire più niente. A volte vado completamente in tilt. Non capisco che vuole da me. Non si può dire neppure che sia un affamato di sesso, che “miri a portarmi a letto” (per quello dovrebbe essere un po’ più presente). Però il suo comportamento ambiguo mi destabilizza e mi rende aggressiva. Il mio self control ha dei limiti. Dopo la terza o quarta volta che fa crescere in me aspettative (accarezzo l’idea di vederti, quando torno vengo da te così parliamo, non c’é nessun altra ecc..) a cui poi nella realtà non corrisponde, io mi arrabbio e lui sparisce per settimane. Quando “torna” dice che è sparito perché si sentiva in colpa e non sapeva che dirmi perché ho ragione. Ma nella realtà non cambia di una virgola. Adesso mi sono detta basta. L’ultima volta che ha chiamato non ho risposto. Resta però il mistero, cosa spinge certi uomini a comportarsi così? Uomini che non cercano primariamente sesso. Cercano altro. Oppure è colpa mia che mi arrabbio? E poi perché mi sento in colpa? Qualcuno sa illuminarmi? Grazie!”

"Cappellaio Matto: Ma dovresti essere mezza matta anche tu per sognare uno come me. Alice:Evidentemente lo sono."

Il commento è interessante, per l’intelligenza, la consapevolezza e soprattutto per la doppia domanda finale. Nelle decine di mail che ricevo ogni giorno, donne di tutte le età mi raccontano storie molte simili che hanno per protagonisti uomini inconsistenti con comportamenti inconsistenti e la domanda classica è: “Perché lui si comporta così? Perché gli uomini si comportano così?”. La risposta io anche ce l’avrei (gli uomini, in genere, hanno una visione completamente opposta a quella femminile riguardo le relazioni: sono stati educati fondamentalmente a sottovalutare i sentimenti e  a perseguire il proprio benessere in modo quasi esclusivo). Il fatto è che poco importa, se e quando tu stai soffrendo, del perché lui o loro si comportano in un certo modo.

L’unica cosa che importa è perché tu ti comporti in questo modo, cioè accetti atteggiamenti svalutanti nei tuoi confronti. Umilianti e offensivi. Che, soprattutto, ti allontanano dal sogno di amore che dici di avere.

Il rospo, e i tanti perché

Le ragioni per le quali tu ti senti in colpa hanno anche loro radici lontane: l’educazione femminile, spingendo bimbe, ragazze a donne a prendersi sempre la responsabilità di far funzionare le relazioni (che si tratti di un rapporto di coppia, familiare o di lavoro) le fa sentire in colpa quando qualcosa non va per il verso giusto  con le altre persone. Ecco perché le donne chiedono (anche a me) fino allo sfinimento: “Dove ho sbagliato? E’ forse colpa mia?” Certo, se dentro il tuo inconscio è stata ben calata la convinzione che i rapporti funzionano solo se tu li fai funzionare è ovvio che non hai scampo: è sempre colpa tua.

Ecco perché chi usa la manipolazione – tua madre, il tuo capo o un uomo – fa leva sul tuo senso di colpa: tutti sanno “a pelle”, che colpevolizzare gli altri e le donne, in particolare, ha sempre dei ritorni in termini di potere acquisito, di dominio sugli altri.

E tu che vuoi fare? Vuoi continuare a cadere nella trappola?

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Ma attenzione, il nostro simpatico rospo di turno – il protagonista della storia raccontata dalla nostra amica – usa un doppio trucchetto, un triplo salto mortale carpiato, una finezza da prestigiatore-manipolatore che serve a imbrogliare le carte e a rendere tutto ancora più difficile da capire e pesante da sopportare.

Quando scompare e poi riappare, dice che è sparito perché si sentiva in colpa, perché non sapeva che dire, perché è lei ad avere ragione. Fantastico! Eccoci qui con l’analisi passo passo della finezza manipolatoria del rospo che si crede principe. Smascheriamolo, su!

"Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Philip K. Dick"

Rospo e manipolazione: 5 micidiali trucchi svelati

1) È sparito, il rospo, ma non perché è scorretto (ed è andato a farsi bellamente gli affaracci propri, sapendo che tanto il grado di cottura della sua amica sarebbe solo aumentato, nella trepidante attesa. Il rospo sa che tu l’aspetti e che ti ritrova lì, sempre ai suoi piedi.), ma perché era preso dai sensi di colpa. In crisi mistica insomma. La frittata viene girata in questo modo: “Sparire è una scorrettezza, lo so, ma non per me, che ero turbato. L’ho fatto non per mancanza di amore nei tuoi confronti, ma per troppo amore. Credimi, sono un principe azzurro incompreso, anche se salto proprio come un rospo.” Manipolazione numero 1.

2) La sparizione è stata per lui sofferenza. Poverino. Va capito, compreso, perdonato. Tatone!!! Bisogna essere buone con lui, altroché! Manipolazione numero 2.

3)  Si è sentito in colpa. E tu sai quanto pesa il senso di colpa. Quindi, proprio tu, non hai pietà per lui? Non sarai mica diventata insensibile e cattiva, vero?! Devi di certo sentirti in colpa per il suo senso di colpa. Anzi, sia ben chiaro, il tuo senso di colpa, per pareggiare i conti, deve pesare il doppio. Manipolazione numero 3.

4) Non sapeva che dire. Poverino, vorrai mica prendertela con uno rimasto senza parole? Mettiti il vestitino da psicologa (scusa, da rospologa) e sfodera tutta la tua comprensione, dopotutto è il tuo preciso dovere, ti è stato assegnato dalla natura, dalla società e da tutti gli altri uomini che hai conosciuto (lui compreso).

5) Ti riconosce che tu avevi ragione. E che vuoi di più di un riconoscimento / premio / concessione da sua Maestà Il Rospo? Questo dovrebbe bastarti per i prossimi 1.600 anni della tua vita. Lui mica è abituato a dare ragione così, tanto per riempirsi la bocca, eh! Manipolazione numero 5.

Il rospo e le conclusioni inevitabili

Ok e dopo la rivelazione sui trucchetti del rospo, riporto per completezza e dovere di cronaca la risposta che ho dato alla nostra amica lettrice alla domanda “cosa spinge certi uomini a comportarsi così?”.

Cercano approvazione, cercano un pubblico che li apprezzi, cercano di arginare il buco nero della loro infinita insicurezza. Sono degli sfigati cosmici. I più sfigati di tutti. E quando trovano una donna che dimostra interesse per loro, disprezzando chi li potrebbe apprezzare (dato che sono loro stessi i primi a pensare le peggio cose di sé), la disprezzano e la maltrattano. Mentre apprezzano che li disprezza (questo, ahimé, è un atteggiamento comune anche a molte donne).

Prima le donne capiscono la varietà infinita delle perversioni emotive come queste e si muovono in direzione opposta, meglio è. E muoversi in direzione opposta, significa perseguire il proprio interesse, non anelare l’attenzione di qualcuno non all’altezza.

***

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220 Commenti

  1. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (19 Dicembre 2013 14:45)

    @ Tittissima... infatti, hai ragione, e io sto comunque vivendo le mie esperienze, pur pensando di non essere pronta al 100% e facendomi mille "pare", come si dice dalle mie parti! E lo faccio proprio perché ho voluto affrontare le mie paure e mettermi alla prova sul campo. Non so se la mia è una terapia di decostruzione o altro, non ho mai chiesto. So che stiamo decostruendo certi schemi mentali. Perché io ho, per come sono fatta io, bisogno di capire... è quello che ho chiesto, fa parte del mio patto con la terapeuta. A me non è mai bastata la semplice imitazione... lo vedo che se cambio certi comportamenti questo poi si riflette anche sui miei pensieri... Eppure... io ho bisogno anche di capire. Però poi agisco, non sto lì a lambiccarmi il cervello e basta... e i risultati li vedo già :-) @ Reggielove: uomini come dici tu ne ho conosciuti -e da vicino- anche io. E non ha funzionato. Ma secondo te, quello lì, era un uomo emotivamente sano? Io direi di no: non era emotivamente sano e non era capace di sedurre, così come non lo sono i rospi (siamo NOI che ci facciamo sedurre dai loro gra gra)... La tua frase: "La combinazione emotività sana/capacita' seduttiva in un uomo e' rarissima :( " mi spiace. Perché non credo sia realistica. Perché è come dire che siccome cerchiamo qualcosa di rarissimo, tanto vale mettere in conto la sconfitta nella nostra ricerca. Dì piuttosto che tu un uomo così non lo hai ancora incontrato. O non lo hai riconosciuto tu. Insomma: di cosa è fatta questa seduzione di cui parli? Cosa dovrebbe fare un uomo? Entriamo nel concreto... Io credo che il rospo e il pretenzioso che descrivi non siano le uniche tipologie di uomini esistenti al mondo. Io ne conosco pure di diversi...
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  2. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (19 Dicembre 2013 15:32)

    facciamo un elenco. per me un uomo è seducente se : mi cerca e mi risponde in poco tempo mi tratta con valore mi attira fisicamente mi offre delle piccole attenzioni è interessato alla mia vita apprezza la mia conversazione si diverte con me si preoccupa (he cares) mi rispetta
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  3. Avatar di Reggielove

    Reggielove 11 anni fa (19 Dicembre 2013 15:53)

    @Goldie: allora sei a posto, il tuo tipo ideale è il contrario di uno stronzo :)
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  4. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (19 Dicembre 2013 16:18)

    sì, ma l'elenco non mi ha impedito di incontrarlo e di farmi mangiare cruda ahha
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  5. Avatar di Fenice

    Fenice 11 anni fa (19 Dicembre 2013 17:22)

    Nell'altro articolo Ilaria diceva una cosa interessante, sulla quale sto riflettendo ed è, per me, il nocciolo del problema, Un uomo ha intrinsecamente valore, la donna, anche se vale, senza l'uomo non è nulla. La mia bisnonna diceva sempre, parlando del divorzio: Se la vita è brutta con lui, sarà peggio senza di lui. Per ciò nella sua testa di donna del 1903, bisognava fare di tutto, per salvare il matrimonio, e toccava SEMPRE alla donna sopportare. Pensate che persino le Sacre Scritture, nel libro di Proverbi dice che:"La DONNA saggia edifica la propria casa,mentre quella insensata, la distrugge con le sue stesse mani". Mi direte: Ma Fenice, cara, erano altri tempi".. Vero! la mia bisnonna del 1903 però, educò mia nonna del 1944 e mia nonna educò mia madre che educò me. E anche se, nel frattempo, sono stati bruciati tanti reggiseni, certe cose, sono come i modi di dire o i luoghi comuni: Ci entrano dentro e sono durissimi da mandare vai. Per quanto mi riguarda, sono almeno 3 le generazioni di donne educate al sacrificio nella mia famiglia. E badate bene che non è sacrificio per se stesse, è sacrificio per la famiglia(tradotto per l'uomo) Una donna che si fa il culo(passatemi il francese) per se stessa, in fondo è vista male anche dalle amiche. Io molte volte mi sono ritrovata a correre dietro a uomini, perché non avere un compagno, mi avrebbe fatta apparire, sfigata, non del tutto femmina, poco attraente, diciamolo pure: DI POCO VALORE. Ma lo vedevo che l'espressione delle mie amiche cambiava se ero single e dicevo di stare bene così. Ha radici tanto profonde questa cosa che molte donne, nemmeno ne sono consapevoli... Se l'uomo può farsi i suoi porci comodi, senza sentimentalismi, ed è felice e rilassato, possiamo farlo anche noi. Al diavolo!!!
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  6. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (19 Dicembre 2013 17:34)

    @Fenice: osservazioni molto opportune, hai compreso il senso della mia frase. Sto meditando su un articolo su questo tema, del quale continuo a rimandare la pubblicazione e che adesso metterò dopo Natale. La cultura della quale parli, oltre che dura a morire per le evidenti ragioni che citi (se la bisnonna ha educato la nonna, che ha educato la mamma, la catena magari si è indebolita ma non si è mai interrotta...) sta attraversando una sorta di "ritorno alla moda" da qualche anno a questa parte - analisi e studi lo dimostrano - e quindi, di conseguenza, non è mai sparita. Se interessa, ne parliamo.
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  7. Avatar di Fenice

    Fenice 11 anni fa (19 Dicembre 2013 18:14)

    Interessa moltissimo Ilaria!!! Riuscire a spezzare questa catene e impedire che certi atteggiamenti vengano ripristinati, magari con maggiore forza,( chissà forse per l'innata tendenza a pensare che "si stava meglio quando si stava peggio") è fondamentale. Se la classe maschile di oggi fa schifo, credo quanto quella di ieri, la colpa NON è delle donne. Bisogna smettere di pensare, sperare che essendo carine e coccolose, loro, verranno redenti dall'infinito potere dell'amore e della carità. Chissà perché, questo potere lo abbiamo solo noi donne... Pensate che mio nonno diceva sempre,in riferimento alla moralità sessuale del suo tempo: "l'uomo, se cade si rialza SEMPRE, la donna, invece, resterà IRRIMEDIABILMENTE a terra". In una società come la nostra dove si usa il sesso per vendere caramelle ai bambini, una frase così può apparire superata. Io però, credo che non lo sia del tutto. Il suo messaggio più profondo, al di là delle implicazioni di carattere morale, è: ESISTE UNA COLOSSALE DIFFERENZA TRA UOMO E DONNA, ALL'UOMO SI PERDONA TUTTO, ALLA DONNA NIENTE!
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  8. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (19 Dicembre 2013 18:21)

    http://espresso.repubblica.it/foto/2013/12/12/gal... Questo è quello che la società pensa delle donne. So che non è giusto generalizzare, assolutamente. Però una campagna per le donne che ci degrada ancora di più è veramente paradossale. E' proprio come dicono Fenice e Ilaria, il maschilismo è una categoria antropologica che riguarda in primo luogo noi donne, e tutte queste idee per cui una è realizzata solo se ha un compagno, alla donna spetta il peso di tutta la relazione, la responsabilità più grande (in famiglia e sul lavoro e nelle relazioni) è della donna.
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  9. Avatar di Valentina

    Valentina 11 anni fa (19 Dicembre 2013 19:20)

    Sono davvero contenta di vedere quante donne riflettono in maniera matura, senza cercare le soluzioni spot per conquistare qualcuno, ma interrogandosi su sé stesse. Rispondendo a Paola, ma non solo, posso dire che l'aver già scovato il meccanismo che ci fa perdere tempo dietro a persone sbagliate sia un ottimo risultato. Sono convinta che tu faccia bene a dare una possibilità a questo uomo gentile che ti dimostra attenzione. Quello che però mi è piaciuto molto, tra gli altri consigli di Ilaria, è anche il fatto che, pur uscendo con qualcuno, si deve continuare a cercare. Uscire con più persone permette di fare esperienza, soprattutto nel momento in cui capisci di avere gli strumenti per essere apprezzata davvero. Io attualmente sto "vagliando", mi frequento con uomini diversi e ti assicuro che ogni volta che esco con qualcuno mi sento più rilassata e tranquilla. Anche se nessuno di loro fosse giusto davvero per me, so che questa strada mi sta portando nella direzione giusta.
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  10. Avatar di Ale

    Ale 11 anni fa (19 Dicembre 2013 19:26)

    Condivido il pensiero di Fenice. Mia madre è del '44 e quello che le ho sempre sentito dire è "sopporta, non sei la prima e nemmeno l'ultima, che dovrebbe dire xxxx che sta peggio di te?, sai quante ne ho dovute sopportare io?". Ho provato molte volte a cercare di farle capire che non è una gara a chi sta peggio, il problema sta nel fatto che io non ho voglia di sopportare. Che c'è chi sopporta più di me e non si lamenta, perciò devo stare zitta. Un'altra cosa a cui ho pensato, leggendo i commenti, è questa: anch'io ero più sicura di me quando ero più piccola. Rileggendo i miei vecchi diari, leggo "Io mi amo", in pagine e pagine. Adesso non riuscirei nemmeno a scriverlo. Perché si è persa questa autostima?
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  11. Avatar di Tittissima

    Tittissima 11 anni fa (19 Dicembre 2013 20:39)

    paolanuova, ma certo, ce la farai benissimo, come da "vecchia" sei passata in un nanosecondo a "nuova". A volte capita anche se ci si scoccia di "capire, capire, capire"...perchè alla fine non c'è proprio niente da capire, ed è tutto così meravigliosamente leggero e semplice!! Riguardo al tema della donna "madonna" "santa" e "martire" l'ho scritto qualche post fa, è il concetto che permea tutte noi, anche se non ne siamo state direttamente esposte, perchè il retaggio culturale e delle nostre ave è registrato in noi e nel nostro essere XX. Il cambio di passo si ha quando un esempio forte e autorevole ci autorizza ad essere e basta, ci dà il permesso di sentirci complete e compiute nella nostra individualità. Questo esempio può essere trovato nella nostra storia personale (una zia "ribelle", una mamma che ha lavorato dopo la nostra nascita, una nonna iscritta all'università ai tempi della guerra, etc...), oppure nelle biografie di personaggi illustri, o di personaggi inventati (Jo March!),..insomma, possiamo essere e fare tutto ciò che vogliamo , basta che lo vogliamo e smettiamo di delegare i nostri talenti e desideri al servizio di una "causa" altrui, fosse il sogno di vederci sposate del babbo, o il famoso soffitto di cristallo del posto di lavoro, o il limite autoimposto del non eccedere in ambizione perchè se no "rimani da sola".
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  12. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (20 Dicembre 2013 0:46)

    Eppure ci sono anche uomini (ne conosco diversi, compresi ex fidanzati e parenti) che si fanno trattare male. Non è solo questione di differente cultura di genere, per cui le donne sono educate a soffrire e dare troppo. Non solo loro sono educate così... Insisto perché mi pare limitativo ridurre il problema a quello. Se lo avessi fatto io, nel mio caso, non avrei capito che una minima parte del problema... e non credo di essere un caso unico al mondo. Dunque, se è questione culturale, non condiziona però solo le donne: forse condiziona le madri che condizionano i figli (anche con l'esempio), maschi o femmine che siano? Tornando al sedurre: a me seduce l'uomo che mi dà sicurezza (con la sua intelligenza, la sua sensibilità, l'aspetto fisico particolarmente forte e virile). Ma spesso ho preso fischi per fiaschi: scambiando l'arroganza e una falsa sicurezza per vera sicurezza, precipitando le mie scelte, pensando che certi uomini che si presentano come salvatori del genere umano o soffrono molto (quindi sensibili a sé stessi), sarebbero stati sensibili a me. Non sono mai stati loro a sedurmi davvero: mi hanno sedotto le mie convinzioni su di loro... e non sempre nascevano da loro, ma da come io li volevo vedere, li sognavo, li idealizzavo. Non c'è niente da fare, ormai ho preso l'abito mentale di occuparmi di come io vivo le cose e sono responsabile della mia vita... non mi viene proprio di dare la responsabilità agli altri. Se anche l'hanno, non me ne posso occupare io. Farò solo la mia parte.
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  13. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (20 Dicembre 2013 10:16)

    "Ma spesso ho preso fischi per fiaschi: scambiando l'arroganza e una falsa sicurezza per vera sicurezza, precipitando le mie scelte, pensando che certi uomini che si presentano come salvatori del genere umano o soffrono molto (quindi sensibili a sé stessi), sarebbero stati sensibili a me. Non sono mai stati loro a sedurmi davvero: mi hanno sedotto le mie convinzioni su di loro... e non sempre nascevano da loro, ma da come io li volevo vedere, li sognavo, li idealizzavo. come scriveva Ilaria, il vero uomo, il vero figo, è quello che decide di stare con me. QUESTA FRASE, non la dimentico e me la ripeto come un mantra, da quando l'ho letta, diversi mesi fa. Grazie Ilaria!
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  14. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (20 Dicembre 2013 10:28)

    @ale : Un'altra cosa a cui ho pensato, leggendo i commenti, è questa: anch'io ero più sicura di me quando ero più piccola. io molto sicura non lo sono mai stata, ma con gli anni, l'autostima è calata molto. una delle mie migliori amiche me lo dice spesso : non sai venderti. il divorzio mi ha demolita. ci sono persone (donne e uomini) che non hanno un granché ma pensano di essere eccezionali. in realtà li trovo un po' ridicoli e sono anche meravigliata quando sento critiche da parte di altri. comunque nella vita l'importante è essere convinti del proprio, tanto ci sono gli altri ad affossarti.
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  15. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (20 Dicembre 2013 13:10)

    *convinti del proprio valore*
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  16. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (20 Dicembre 2013 12:52)

    @ Tittissima... io ho anche esempi in parte almeno positivi... mia madre ha sempre lavorato, mia nonna pure: lavorava ed era stimatissima nel suo importantissimo mestiere (e aveva studiato!). Però è anche vero che entrambe hanno subito relazioni sentimentali infelici e in quella sono rimaste molto, troppo a lungo. Una fino alla morte, l'altra fino alla pensione. Lo stesso per i loro mariti, comunque, mio nonno e mio padre. Perché non è che uno è infelice e l'altro se la spassa... credo che i problemi stiano sempre da entrambe le parti. Il mio mito è sempre stato quello di vivere sola ed essere completamente indipendente ad un livello economico-pratico. Lo sono. Ma non sono mai riuscita ad esserlo a livello emotivo. Non mi so gestire le relazioni, scatta sempre il rapporto di dipendenza, vittima-carnefice. O, almeno, scattava. E ne ero per la mia parte responsabile, non semplicemente vittima, ma complice. Comunque può anche darsi che mi stanchi di capire e mi metta ad agire diversamente e basta. Non escludo niente. Credo, anzi, che ad un certo punto nuovi comportamenti diventeranno automatici, facendo parte della nuova "me". Ogni giorno registro passi avanti. Questa settimana ho fatto un acquisto importante, scegliendo semplicemente quello che piaceva a me e forse spendendo anche più del dovuto (rispetto ai parametri famigliari a cui mi uniformavo una volta), ma facendo una scelta responsabile verso me stessa. Ieri mi sono fatta il regalo di Natale (normalmente non faccio regali, a nessuno). Oggi ho deciso come passare le feste, facendo un compromesso tra il mio senso di responsabilità verso i genitori, per di più ora separati, e il senso di responsabilità verso me stessa. Il mio vero desiderio sarebbe stato farmi un viaggio e saltare tutte queste festività, stando lontana dalla famiglia. Emotivamente non ce l'ho fatta: trascorrerò due feste con loro... ma la terza con me stessa! Per me questa è già una novità, un piccolo passo avanti di cui sono molto felice! Tornando agli esempi positivi, credo di essermene comprata uno: la mia psicologa. Mia iniziativa, mia spesa, mio regalo a me stessa, ogni settimana da 5 mesi.
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  17. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (20 Dicembre 2013 22:27)

    Il problema è sempre stato per me la mancanza di attrazione fisica e "chimica" con uomini che magari erano disponibili a una storia seria... Non posso farci nulla, se mi viene la nausea solo al pensiero di un contatto fisico con un uomo, può essere il più bravo ragazzo del mondo... non c'è storia. Quello che desidero è incontrare un uomo che al contempo mi faccia impazzire fisicamente, e come modo di fare, e che voglia legarsi a una donna, che cerchi una compagna. Difficile? Sì, ma non ho intenzione di accontentarmi.
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  18. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (20 Dicembre 2013 22:34)

    Per il resto, sono d'accordo con tutte voi, sul fatto che non bisogna restare invischiate con uomini che non vogliono una storia seria con noi, che non vogliono costruire... E' vero che si costruisce con il tempo e poco a poco, ma un minimo di intenzionalità iniziale ci deve pur essere. Io penso anche che la via per la serenità, il più delle volte, è l'accettazione. Non possiamo e non dovremmo pretendere di cambiare la natura, il carattere e i desideri di un uomo. Io mi sono rovinata di brutto gli ultimi cinque mesi della mia vita nel tentativo spasmodico di convincere un uomo che mi piaceva da impazzire a scegliermi come compagna. Lui, reduce da una lunga convivenza, in questo momento non vuole, non può, non ha lo spazio emotivo sufficiente, e semplicemente non è innamorato di me a tal punto.... Ho smesso di lottare, e persino di arrabbiarmi con lui. Gli ho voluto un gran bene, e so che anche lui me ne vuole, ma sto accettando profondamente lo stato di cose esistenti. Non penso nemmeno sia un "rospo", penso che sia una bella persona, oltretutto onesto con me in tutto e per tutto, ma che ora non ha da dare da un punto di vista emotivo. L'aver smesso sia di lottare per lui, che di lottare contro di lui, per la prima volta mi sta dando un barlume di serenità.
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  19. Avatar di Ale

    Ale 11 anni fa (20 Dicembre 2013 23:32)

    Io non ero solo più sicura di me, ero anche più tosta. Se avessi conosciuto il genere di uomo che mi ha fatto penare tanto, da ragazzina, lo avrei mandato a quel paese in un secondo, senza perderci tempo. Mi sono persa qualcosa e mi dispiace.
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  20. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (21 Dicembre 2013 0:06)

    Non so, amiche virtuali del blog, forse andrò in controtendenza, ma ho sempre avuto una vita caratterizzata da grande indipendenza, da grande autonomia, da grande libertà.... vivo da sola ornai da tantissimi anni, ho assaporato la libertà fin da giovanissima, quando ero molto giovane mi sono divertita tanto, ho sperimentato tanto, ho avuto una marea di relazioni, e anche molte avventure... non mi sono fatta mancare nulla. Ora sono un pò stanca di questa vita. Quello che desidero è trovare un compagno, una relazione di coppia, costruire una famiglia... L'idea di indipendenza non mi attira perché l'ho sperimentata per un'infinità di tempo nella mia vita. Ora la cosa che realmente desidero è fare una esperienza bella e profonda di condivisione....... Probabilmente vado in controtendenza con quanto scritto da tutte voi, ma questo è il mio percorso ad oggi...
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