Perché il rospo è un rospo più di quanto tu pensi e perché devi evitarlo a tutti i costi

rospoNon è mica vero che le donne cercano il principe azzurro. E’ molto più vero che le donne inseguono il rospo. Spesso non se ne rendono conto, ma si appassionano molto di più, piangono e sprecano il loro tempo a soffrire per amore dietro al rospo e non dietro al principe azzurro. Anche perché il principe azzuro, se è davvero tale, mica ti fa soffrire.

Sbagliato credere che il mito del principe azzurro va per la maggiore. Il più grande dei miti dei nostri tempi è il rospo.

Per molte ragioni, alcune prettamente statistiche: il principe azzurro – se è un principe azzurro vero – per solito è un uomo normale, equilibrato, dotato di rispetto per sé e per gli altri. Si fa meno notare, dunque, non fa notizia. E, di certo, è un soggetto meno diffuso del rospo.

Il rospo, che non vale l’unghia del mignolo del suddetto principe azzurro, invece, ha la capacità di farsi notare. Una capacità perversa, sia chiaro. Esattamente come il bulletto di periferia, il graffittaro che scempia edifici e opere delle nostre città, il pirata delle strada che sorpassa da destra, parcheggia in divieto di sosta e non si ferma sulle strisce.

"Cappellaio Matto: Credi ancora che sia un sogno, non è vero? Alice: Ma certo, è solo un’invenzione della mia mente."

Siamo circondati da rospi. Il rospo è il protagonista del nostro mondo. E il rospo continua ad avere un fascino irresistibile sulle donne. Perché molte donne sono state educate a prendersi cura dei più deboli e dei disadattati e quando incontrano un rospo, alé, si mettono la croce rossa sul petto e partono per la loro avventurosa spedizione di salvataggio. Senza scudo, però.

Sì, le donne sono state educate a salvare gli altri. Chi se ne frega se nel tentativo – sempre vano, sempre assolutamente vano – di salvare gli altri, sono loro a lasciarci le penne? Questo non è un dato che interessa, non è un dato che fa notizia. Soprattutto, quello che fa più impressione, è che il fatto che siano loro a lasciarci le penne non interessa nemmeno alle donne che ci lasciano le penne. Sconvolgente, ma reale.

Il rospo e l’ostinazione femminile a fare rospicologia

Credo che il passaggio di crescita e di cambiamento (in meglio) più complicato da attuare per le donne che amano troppo, soffrono per amore e quant’altro sia quello di comprendere, con tutte se stesse, con la carne e il sangue, che è di sé che si devono occupare, non degli uomini che hanno intorno, si tratti pure di padri, fidanzati, mariti. Che loro (gli uomini) si occupino di se stessi (cosa che peraltro per educazione e tradizione gli viene molto bene fare) e che le donne si occupino, con grande dedizione e amore, di sé, della propria autonomia, della propria indipendenza. Che imparino a essere felici, senza attaccarsi a un uomo, alla fantasia dell’amore per lui o alla missione disperata di cambiarlo e di salvarlo.

"Cappellaio Matto: Questo vorrebbe dire che non sono reale? Alice: Temo di sì, ma non mi sorprende che io sogni un mezzo matto."

Qualche giorno fa, a un articolo dedicato all’uomo irresponsabile ho ricevuto questo commento:

“Bello questo articolo grazie Ilaria. Io ci sono tutta dentro in una storia con qualcuno a metà strada tra irresponsabile e stronzo. Mi fa salire alle stelle con la sua giovialità ed energia e poi scendere alle stalle con la sua ambiguità. Non posso però dire che “non mi difendo” (almeno cerco), riesco ad arrabbiarmi e a mandarlo a quel paese. La cosa strana è che dopo mi sento in colpa. Mi sento “cattiva”, poco comprensiva o…cretina (e questo anziché allontanarmi mi lega). Perché la rabbia in fondo è anch’essa un grande regalo. È aprirsi, dire cosa fa male anche se con risentimento. Devo dire che il modo di esprimerla comunque non è mai degradato in parole offensive, piuttosto in frasi tipo “che andassi altrove a perdere il tuo tempo e mi lasciassi in pace”. Oppure con un bell’elenco delle promesse non mantenute e poi un bel “e adesso va a quel paese”. Posso esprimermi solo con sms perché lui fa parte degli inafferrabili che chiama ogni giorno per raccontarmi (poco di lui) e farmi raccontare (molto di me), o per dirmi che ha voglia di vedermi, che verrà presto ma poi nella realtà non ha tempo. E se accenno a qualcosa al telefono mi smorza con frasi come “adesso devo andare, ti chiamo stasera”. Invece chiama dopo due giorni e io non riesco a dire più niente. A volte vado completamente in tilt. Non capisco che vuole da me. Non si può dire neppure che sia un affamato di sesso, che “miri a portarmi a letto” (per quello dovrebbe essere un po’ più presente). Però il suo comportamento ambiguo mi destabilizza e mi rende aggressiva. Il mio self control ha dei limiti. Dopo la terza o quarta volta che fa crescere in me aspettative (accarezzo l’idea di vederti, quando torno vengo da te così parliamo, non c’é nessun altra ecc..) a cui poi nella realtà non corrisponde, io mi arrabbio e lui sparisce per settimane. Quando “torna” dice che è sparito perché si sentiva in colpa e non sapeva che dirmi perché ho ragione. Ma nella realtà non cambia di una virgola. Adesso mi sono detta basta. L’ultima volta che ha chiamato non ho risposto. Resta però il mistero, cosa spinge certi uomini a comportarsi così? Uomini che non cercano primariamente sesso. Cercano altro. Oppure è colpa mia che mi arrabbio? E poi perché mi sento in colpa? Qualcuno sa illuminarmi? Grazie!”

"Cappellaio Matto: Ma dovresti essere mezza matta anche tu per sognare uno come me. Alice:Evidentemente lo sono."

Il commento è interessante, per l’intelligenza, la consapevolezza e soprattutto per la doppia domanda finale. Nelle decine di mail che ricevo ogni giorno, donne di tutte le età mi raccontano storie molte simili che hanno per protagonisti uomini inconsistenti con comportamenti inconsistenti e la domanda classica è: “Perché lui si comporta così? Perché gli uomini si comportano così?”. La risposta io anche ce l’avrei (gli uomini, in genere, hanno una visione completamente opposta a quella femminile riguardo le relazioni: sono stati educati fondamentalmente a sottovalutare i sentimenti e  a perseguire il proprio benessere in modo quasi esclusivo). Il fatto è che poco importa, se e quando tu stai soffrendo, del perché lui o loro si comportano in un certo modo.

L’unica cosa che importa è perché tu ti comporti in questo modo, cioè accetti atteggiamenti svalutanti nei tuoi confronti. Umilianti e offensivi. Che, soprattutto, ti allontanano dal sogno di amore che dici di avere.

Il rospo, e i tanti perché

Le ragioni per le quali tu ti senti in colpa hanno anche loro radici lontane: l’educazione femminile, spingendo bimbe, ragazze a donne a prendersi sempre la responsabilità di far funzionare le relazioni (che si tratti di un rapporto di coppia, familiare o di lavoro) le fa sentire in colpa quando qualcosa non va per il verso giusto  con le altre persone. Ecco perché le donne chiedono (anche a me) fino allo sfinimento: “Dove ho sbagliato? E’ forse colpa mia?” Certo, se dentro il tuo inconscio è stata ben calata la convinzione che i rapporti funzionano solo se tu li fai funzionare è ovvio che non hai scampo: è sempre colpa tua.

Ecco perché chi usa la manipolazione – tua madre, il tuo capo o un uomo – fa leva sul tuo senso di colpa: tutti sanno “a pelle”, che colpevolizzare gli altri e le donne, in particolare, ha sempre dei ritorni in termini di potere acquisito, di dominio sugli altri.

E tu che vuoi fare? Vuoi continuare a cadere nella trappola?

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Ma attenzione, il nostro simpatico rospo di turno – il protagonista della storia raccontata dalla nostra amica – usa un doppio trucchetto, un triplo salto mortale carpiato, una finezza da prestigiatore-manipolatore che serve a imbrogliare le carte e a rendere tutto ancora più difficile da capire e pesante da sopportare.

Quando scompare e poi riappare, dice che è sparito perché si sentiva in colpa, perché non sapeva che dire, perché è lei ad avere ragione. Fantastico! Eccoci qui con l’analisi passo passo della finezza manipolatoria del rospo che si crede principe. Smascheriamolo, su!

"Lo strumento fondamentale per la manipolazione della realtà è la manipolazione delle parole. Philip K. Dick"

Rospo e manipolazione: 5 micidiali trucchi svelati

1) È sparito, il rospo, ma non perché è scorretto (ed è andato a farsi bellamente gli affaracci propri, sapendo che tanto il grado di cottura della sua amica sarebbe solo aumentato, nella trepidante attesa. Il rospo sa che tu l’aspetti e che ti ritrova lì, sempre ai suoi piedi.), ma perché era preso dai sensi di colpa. In crisi mistica insomma. La frittata viene girata in questo modo: “Sparire è una scorrettezza, lo so, ma non per me, che ero turbato. L’ho fatto non per mancanza di amore nei tuoi confronti, ma per troppo amore. Credimi, sono un principe azzurro incompreso, anche se salto proprio come un rospo.” Manipolazione numero 1.

2) La sparizione è stata per lui sofferenza. Poverino. Va capito, compreso, perdonato. Tatone!!! Bisogna essere buone con lui, altroché! Manipolazione numero 2.

3)  Si è sentito in colpa. E tu sai quanto pesa il senso di colpa. Quindi, proprio tu, non hai pietà per lui? Non sarai mica diventata insensibile e cattiva, vero?! Devi di certo sentirti in colpa per il suo senso di colpa. Anzi, sia ben chiaro, il tuo senso di colpa, per pareggiare i conti, deve pesare il doppio. Manipolazione numero 3.

4) Non sapeva che dire. Poverino, vorrai mica prendertela con uno rimasto senza parole? Mettiti il vestitino da psicologa (scusa, da rospologa) e sfodera tutta la tua comprensione, dopotutto è il tuo preciso dovere, ti è stato assegnato dalla natura, dalla società e da tutti gli altri uomini che hai conosciuto (lui compreso).

5) Ti riconosce che tu avevi ragione. E che vuoi di più di un riconoscimento / premio / concessione da sua Maestà Il Rospo? Questo dovrebbe bastarti per i prossimi 1.600 anni della tua vita. Lui mica è abituato a dare ragione così, tanto per riempirsi la bocca, eh! Manipolazione numero 5.

Il rospo e le conclusioni inevitabili

Ok e dopo la rivelazione sui trucchetti del rospo, riporto per completezza e dovere di cronaca la risposta che ho dato alla nostra amica lettrice alla domanda “cosa spinge certi uomini a comportarsi così?”.

Cercano approvazione, cercano un pubblico che li apprezzi, cercano di arginare il buco nero della loro infinita insicurezza. Sono degli sfigati cosmici. I più sfigati di tutti. E quando trovano una donna che dimostra interesse per loro, disprezzando chi li potrebbe apprezzare (dato che sono loro stessi i primi a pensare le peggio cose di sé), la disprezzano e la maltrattano. Mentre apprezzano che li disprezza (questo, ahimé, è un atteggiamento comune anche a molte donne).

Prima le donne capiscono la varietà infinita delle perversioni emotive come queste e si muovono in direzione opposta, meglio è. E muoversi in direzione opposta, significa perseguire il proprio interesse, non anelare l’attenzione di qualcuno non all’altezza.

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220 Commenti

  1. Avatar di paola

    paola 11 anni fa (18 Dicembre 2013 16:47)

    Ottimo. Tutti i tuoi post pubblicati ci insegnano a diffenderci da questa supremazia manipolatoria ed egoistica restante del mondo e del genere maschile. Dico restante perché oggi, alle porte del 2014, i ruoli dell'uomo e della donna sono molto cambiati ma rimane una percentuale di uomini che "non devono chiedere mai" e di donne che "amano troppo". Ed è l'incastro più insano ma anche più "perfetto" che si possa creare. È una complementarietà: l'uomo stronzo, don giovanni, confuso, indisponibile che chiede chiede chiede e la crocerossina disponibile e affettuosa di turno pronta a portare avanti ancora questo modello ANCRONISTICO di un uomo che non ha più posto in questa società e nella realtà di oggi. Non ci rendiamo conto, noi donne, di quanto siamo fortunate. Rispetto alle nostre mamme e nonne, abbiamo TUTTO. E non lo vogliamo ammettere. Sono finiti gli schemi del passato, dove la donna non poteva essere libera e scegliere cosa volere. È facile capire cosa vogliamo davvero ma ancora camminiamo lente anche se le catene è da un pezzo che non ce li abbiamo più ai piedi. Dobbiamo cominciare a sentirci finalmente libere di chiedere, di osare, di sentirci indipendenti e meritevoli, perché è quello che siamo. Sono una ragazza di 21 anni, che come tutte usufruisco anch'io del "patrimonio" che mi hanno lasciato. Sono insicura, titubante ma aspiro ad avere quello di cui ho bisogno, non di uomini di cui non ho bisogno, sfigati e fuori di moda. Ilaria, volevo ringraziarti per il post che hai pubblicato ieri, dove compariva il mio messaggio. Oltre che a sentirmi quasi protagonista, mi sono sentita ancora una volta appoggiata. Grazie!
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  2. Avatar di Tittissima

    Tittissima 11 anni fa (18 Dicembre 2013 16:58)

    Il tempo non torna indietro. Non recupererò le due estati in cui il rospo-glione di turno mi ha fatto penare con i suoi "ho bisogno di stare da solo" e le infinite bugie caramellate con "tu non preoccuparti, vivi la tua vita, poi ci ritroveremo, io ti amo, non ti sto lasciando". Infatti questi rospo-glioni non lasciano mai, perchè fanno di tutto per essere lasciati, quando noi non abbiamo più nessun'altra risorsa che loro possono vampirizzare. La risposta al "perchè lo fanno? perchè si comportano così?" é: perchè per loro non è niente di sconveniente, lo fanno perchè è ok e basta. La verità del fatto che non c'è un motivo, lo fanno e basta, potrebbe illuminare quelle come noi che immaginano sofferenze, sensibilità, incertezze che abbisognano, secondo noi, di una accoglienza empatica.... NO. Lo fanno e basta, hanno il loro tornaconto, stop. Non scomodiamo Freud, nè "momenti di crisi". Lo fanno e basta, con me, con te, con chiunque GLIELO PERMETTA. Quindi, adios rospi, benvenuti leoni.
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  3. Avatar di Reggielove

    Reggielove 11 anni fa (18 Dicembre 2013 17:11)

    Ciao Ilaria, visto che ci hai invitate a farci sentire, mi permetto di darti uno spunto, un argomento su cui in questo sito mi sembra di non aver letto nulla di specifico :) E cioè: come riconoscere un rospo da subito, prima di avviarci una qualsiasi relazione e quindi poi inevitabilmente ritrovarsi deluse a soffrire. Come smascherare uno stronzo, un opportunista o semplicemente uno che ha già in mente solo di portaci a letto e poi sparire dalla faccia della terra fin dalle fasi del "corteggiamento", della conoscenza. Ad esempio io recentemente ho "scaricato" uno (nel senso che ho proprio evitato di uscirci e sono sparita - eh sì, qualche volta lo facciamo anche noi vivaddio ;) !) perché aveva un approccio troppo sbrigativo, il che a mio avviso tradiva un interesse non autentico nei miei riguardi. Esempio: al primo appuntamento (che non c'è stato, appunto) parlava di portarmi a casa sua perché tanto "non mi avrebbe mangiata" (ohibò!), non avendo avuto risposta si è fatto vivo qualche sparuta volta per poi proporre un aperitivo, ma non ho mai ricevuto un messaggio anche solo per chiedermi come stavo, che facevo, quel tipo di cose che si fanno quando c'è un interesse e quindi una voglia di stabilire un contatto. Né ho mai avuto la sensazione che si desse minimamente da fare perché un nostro eventuale appuntamento fosse una cosa speciale (non so, portarmi in un locale che gli piacesse particolarmente ecc) Premesso che vado molto fiera della mia scelta di allontanarlo (già non mi entusiasmava per una serie di motivi, poi mi approccia così...), credo sarebbe carino che ci dessi qualche spunto su come distinguere principi e rospi sulle prime battute, senza perderci tempo. Che ne pensi? :)
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  4. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (18 Dicembre 2013 19:12)

    io penso che lo sappiamo BENISSIMO ma purtroppo non vogliamo vederli! Purtroppissimo
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  5. Avatar di reggielove

    reggielove 11 anni fa (18 Dicembre 2013 20:36)

    Facile smascherare quelli che ci piacciono poco, ma con gli altri...
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  6. Avatar di claudia

    claudia 11 anni fa (18 Dicembre 2013 22:46)

    adoro quando sei così cinica!!ti adoro!!sto diventando anche io così..ho scoperto un nuovo comportamento..prima nn sapevo proprio cosa fosse il cinismo..è uscito il momento di tirare fuori gli attributi..forza donne e senza lamentarci e brontolare ma cn i fatti senza farci + sentire nè rispondere o se vogliamo rispondere ogni tanto cn molta gentilezza seccatura e freddezza e se li incontriamo essere smp simpatiche e tranquille cm se niente fosse successo li dobbiamo far morire!!basta essere sottomesse!
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  7. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (18 Dicembre 2013 22:50)

    La rospicologia mi farà ridere almeno per un mese! :-D Tutto giusto, che dire di più? Mi aggancio alla questione del sentirsi in colpa e lancio un appello/richiesta di post che mi piacerebbe leggere. Cara la mia Ilaria... io ho così poca autostima che riesco a sentirmi in colpa o comunque non a mio agio persino quando qualcuno, al contrario del rospo, si preoccupa per me, mi mette al primo posto o lascia che lo faccia io e - nonostante questo (si noti il nonostante) - mi sta dietro comunque. L'uomo in questione è sempre stato da me etichettato come debole e di poco valore (se dà valore a me, che non ne ho... che valore può avere lui?), incapace di essere il famoso "uomo che non deve chiedere mai" (ideale maschile a cui, causa il mio rifuto della femminilità - vedi visione negativa della madre - anche io aspiro in prima persona)... e, pertanto, non mi dava sicurezza. Cioè, non so se mi sono spiegata: siamo al paradosso per cui chi mi dà valore (cosa che bramo) poi però non vale per me. E nel momento in cui mi do valore rifiutando di corrispondere ai bisogni altrui trascurando i miei, mi sento in colpa. Come se non me lo meritassi, fossi cattiva, irresponsabile... In una situazione così, difficile immaginare una soluzione: non va bene niente! Naturalmente, ora lo so che sono i miei schemi mentali che non funzionano nel modo più utile. E lo so così bene che, pur con certi sentimenti, mi metto al primo posto lo stesso. E vado avanti attirando uomini pronti a riconoscermi quel posto. E una parte di me ne gioisce... Eppure non posso nascondere a me stessa, come non l'ho fatto con la psicologa e non lo faccio qui, che non è ancora normale e automatico ritenermi degna e non sentirmi addirittura in colpa. Sì, lo so... è un problema di autostima. Che mi ha fatto perdere tante belle occasioni nella mia vita. Perché non mi tornavano i conti, non ero a mio agio... Ora le cose stanno cambiando, ma avrei bisogno di approfondire, capire di più... Grazie
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  8. Avatar di Valentina

    Valentina 11 anni fa (19 Dicembre 2013 0:42)

    Paola, anche a me capita la stessa cosa. Sto cercando di capire perché l'uomo attento, quello che rimane poco visibile, come dice Ilaria, non mi attrae e perché invece continuo a perdermi dietro a quelli che hanno questa apparenza di persone estremamente sicure di sé. Io in particolare mi riferisco alla categoria dei cosiddetti "artisti", che sembrano dedicare la loro vita a una passione e non curarsi degli altri. Secondo me non è solo una questione di autostima; io credo in me stessa e so di meritare di meglio. Il problema credo che sia che l'uomo che "scompare" non è impegnativo. Resta lì, nel limbo, e noi possiamo costruirci intorno un sacco di castelli in aria su come possa essere perfetto per noi e per la vita che vorremmo. Magari siamo noi che abbiamo paura di una storia reale, per questo scappiamo dagli uomini reali, con i loro pregi e difetti. Ossia da potenziali storie vere, aspettando la storia di celluloide. Questo almeno vale per me.
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  9. Avatar di Attila

    Attila 11 anni fa (19 Dicembre 2013 7:29)

    "Il più grande dei miti dei nostri tempi e' il rospo".... mi hai fatto morire, Ilaria!! :) E quanto e' vero.... io non ho mai cercato il famoso Principe Azzurro, e nel primo momento della mia vita in cui, invece, l'ho fortemente voluto per cercare conforto (gravissimo errore!!), ho beccato un mega rospo, sotto mentite spoglie! E il rospo, attenzione, e' molto vischioso... non te ne liberi facilmente. Devi proprio sentire che lo vuoi lanciare via, nello stagno putrido da cui proviene, e farlo con tutta la forza che hai, se vuoi eliminarlo davvero. Altrimenti torna sempre, quatto quatto, viscido e intriso di veleno, e ti fa fuori poco per volta. Tutto questo con il massimo rispetto per i rospi veri, poveretti: sono solo quelli umani ad essere disgustosi!! ;) Deve cambiare molto, moltissimo nell'educazione delle bambine di oggi... ne parlavo giusto ieri con mia mamma, e constatavamo quanto sbagliato sia crescere le donne sempre con questo compito salvifico (il famoso "angelo del focolare"!) che diventa una trappola fatale. Credo che tutte noi che ci confrontiamo qui stiamo percorrendo una strada nuova, piena di domande importantissime e di scoperte fondamentali, e mi riempie il cuore vedere con quanta ricchezza e libertà noi donne sappiamo guardare alla vita e, sempre più, a noi stesse. Un abbraccio a tutte!
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  10. Avatar di Michela

    Michela 11 anni fa (19 Dicembre 2013 10:20)

    Proprio 2 giorni fa mi è successa una cosa. Ho frequentato un uomo di 33 anni fino alla fine di luglio, per 5mesi, ma non c'era un fidanzamento o niente di simile. Lui era nella mia città per un corso ed ora vive a 5 ore da qui.Non lo vedo da 5 mesi, qualche volta ci siamo risentiti per sms (in media uno ogni 2 settimane,boh, niente di interessante).E' un po' che non ci sentiamo sicuramente non meno di 15 giorni. Premetto che è oggettivamente molto bello,ha un lavoro di responsabilità,una posizione eccellente e tanti amici,sparsi qua e la a cusa del suo lavoro. 2giorni fa mi manda un messaggio su facebook: Ciao Tesoro come stai. Ma questi uomini sono normali? Io sono con la testa ad anni luce da lui e mi sono domandata se è normale..
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  11. Avatar di reggielove

    reggielove 11 anni fa (19 Dicembre 2013 10:27)

    Il problema è che 'non rospi' spesso non sono semplicemente bravi ragazzi ma babbioni totalmente incapaci di sedurre. E di essere sedotte abbiamo bisogno anche noi. La combinazione emotività sana/capacita' seduttiva in un uomo e' rarissima :(
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  12. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (19 Dicembre 2013 10:57)

    @ Valentina... sul fatto di scappare di fronte alla possibilità di storie reali potrei scrivere un libro. Pare che io abbia in mente un modello di storia simbiotico (per cui o sono vittima o sono carnefice, ma la volontà è quella di una persona sola) e che rifugga le storie dove si è alla pari, ci si confronta e si trova il compromesso, anche attraverso il conflitto (cosa che invece rifuggo sempre, come negativo... ma non lo è, se costruttivo!)... Per me possono essere artisti o altro, l'importante è che siamo impegnati con altro e non mi mettano al primo posto... me li scelgo tutti così... e poi, quando non ne posso più, mollo il colpo. Sognando una relazione diversa. Ne ho avute di diverse, sì, ma prevaricavo io... con l'altro che me lo lasciava fare, quasi mi chiedeva di farlo... Ora ho a che fare con un uomo disponibile ed ecco che la sua disponibilità ho paura sia sintomo di debolezza, ecco che mi sembra di approfittarne... e ancora una volta mi preoccupo dell'altro, di come l'altro vive la relazione e di cosa lo muove, più che di me stessa. Così la mia felicità per l'andamento tanto positivo di un appuntamento è inficiata dal disagio che provo a ritrovarmi in una storia che non "mi torna" per come sono abituata io, non combacia con le mie esperienze, con la mia realtà... tanto che mi pare "troppo bella per essere vera" e "sbagliata". Razionalmente penso quello che anche l'ultima volta la mia psicologa mi ha detto (e c'ero già arrivata da sola): saranno fatti di lui se mi ha dato troppo, saranno fatti suoi se per compiacermi o stare con me più tempo possibile (come se non fosse possibile rivedersi) ha tralasciato altri impegni. A me non dovrebbe importare, è grande, fa le sue scelte e non è detto che la mia visione di lui come uomo zerbino sia corretta... ma questa è la voce della ragione, il sentimento va da un'altra parte, anche perché mi identifico e filtro tutto con la mia percezione distorta. Detto questo, il mio grosso passo avanti è avere consapevolezza di questi schemi mentali distorti e non farmene guidare. Perché le mie scelte, il mio comportamento, fino ad ora almeno, sono andati in un'altra direzione proprio... e all'uomo disponibile sto dando un'occasione, ovvero lo sto conoscendo meglio cercando di sospendere certi miei giudizi falsati su di lui e sulla situazione. O meglio: certi miei giudizi potrebbero anche rivelarsi corretti, però al momento mi deve importare di me e solo di me. Anche perché cosa frulla nella testa a lui non posso saperlo e dovrei smettere di chiedermelo per chiedermi invece cosa provo e penso io. In 4 mesi ho imparato a centrarmi, ma farlo quando entra un uomo, in qualche modo, nella mia vita è una sfida in più... Negli ultimi due mesi e mezzo, da quando è finita l'altra storia, non è stato difficile farlo... ora che ho incontrato nella realtà questo nuovo potenziale partner comincia il bello... Nella realtà non vogliamo una storia, la temiamo? Vero! Non vogliamo una storia reale che ci metta di fronte alla potenziale sofferenza e alla dipendenza di cui abbiamo sempre sofferto. Infatti mi sono sempre scelta uomini impossibili. Infatti da un mese e mezzo tentennavo sulla possibilità di trasformare questa conoscenza solo virtuale in qualcosa di reale. Ho fatto questo primo passo. Piano piano farò gli altri... e se son rose fioriranno. Altrimenti sarà stato comunque un bel banco di prova per me e la mia capacità di relazionarmi con uomini che mi interessano. Anche solo per capire come scelgo questi uomini, cosa sento in relazione a loro, come mi comporto, come li faccio reagire...
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  13. Avatar di Tittissima

    Tittissima 11 anni fa (19 Dicembre 2013 10:58)

    Sul tema del senso di colpa/autostima: direi che ci nasciamo. Non abbiamo modelli comportamentali che ci diano l'esempio. Un tempo c'erano delle zie super gagliarde che ci svelavano i segreti della vita, che ci ammonivano quando ci sdilinquivamo per il rospetto di turno (iniziano già da ragazzini), che ci esortavano a farci valere e rispettare. Adesso siamo in balia di tutto e tutti. Eppure è semplice e quasi banale, che noi siamo degne per il solo e semplice fatto di esistere. Pensateci, e la vita cambierà in un secondo. Tu, per il solo fatto di esistere sei degna e meriti tutto quello che desideri. Devi crederci profondamente, perchè è così. Non saresti a questo mondo altrimenti. Cosa ti allontana dal crederti speciale, se già la tua esistenza ne è una prova? Allora devi sentirti in dovere di celebrarla al meglio, butta via schemi passati che non ti servono più, e vesti i panni della tua nuova consapevolezza. Tu sei chi sei, e questo basta. Inizialmente ti sembrerà di doverti sforzare, ma poi diventerà naturale. Agisci come la persona speciale che sei e tutto il mondo te ne darà prova. E' automatico e infallibile. Se agisci come una persona insicura e castrata nelle sue potenzialità il mondo ti presenterà esattamente le circostanze che ti proveranno quelle stesse convinzioni. Esisti, dunque vali. Stop, non c'è altra spiegazione, nè se, nè ma. Tutto qui.
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  14. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (19 Dicembre 2013 11:30)

    @michela : ciao TESORO, non va proprio, scusami...
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  15. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (19 Dicembre 2013 11:33)

    @paolaquellanuova :" Perché le mie scelte, il mio comportamento, fino ad ora almeno, sono andati in un'altra direzione proprio... e all'uomo disponibile sto dando un'occasione, ovvero lo sto conoscendo meglio cercando di sospendere certi miei giudizi falsati su di lui e sulla situazione. O meglio: certi miei giudizi potrebbero anche rivelarsi corretti, però al momento mi deve importare di me e solo di me. Anche perché cosa frulla nella testa a lui non posso saperlo e dovrei smettere di chiedermelo per chiedermi invece cosa provo e penso io." è il mio pensiero odierno, nonostante i fantasmi tornino spesso. e poi la lettura del libro "donne che corrono con i lupi" mi aiuta a capire, senza essere un manuale di comportamento, FINALMENTE!
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  16. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (19 Dicembre 2013 11:54)

    No, no, non sono d'accordo. @ Reggielove: una volta sono stata piantata da sola in mezzo alle fresche frasche lungo un sentiero che si poteva fare solo a piedi... in piena notte, senza rete per il cellulare, perché l'uomo di turno (dopo la cena in ristorante affascinante ma sperduto) voleva camminare solo per rientrare in albergo meditando sui massimi sistemi (sai gli artisti... stavamo insieme da mesi, era la nostra prima vacanza insieme... e fu l'ultima anche). Sfuggente e seduttivo? Mah... A me l'uomo disponibile che mi riaccompagna per un pezzo dopo un appuntamento e mi scorta fino all'auto parcheggiata lungo un viale buio... mi seduce eccome! Poi sono divisa tra emozioni contrastanti (che dipendono però più da me che da lui, è qui che è da capire... e l'ho messo tra parentesi ma è lo snodo principale), ma da lì a dire che questo atteggiamento disponibile, protettivo e rassicurante sia banale e non seducente... beh, no, io lo apprezzo! Come apprezzo l'uomo normale che fa un lavoro normale ma insiste per offrire lui, invece di quello che deve spendere in investimenti perché si crede un genio e i soldi li fa tirare fuori a te. E mi seduce l'uomo che ha tempo per vedermi perché curare una sola o poche relazioni vere, tra amici, famiglia e una donna (una sola), è molto più vero e virile che non avere tempo perché lanciati nell'impresa di salvare il mondo intero attraverso la propria campagna fotografica in Africa corredata di corna e bugie a chi si è lasciato a casa... Voglio dire che NON è vero che certi uomini non sono seducenti... è un problema di come TU leggi il senso dei loro comportamenti, il valore che gli dai (ai comportamenti, ma alla fine a te stessa... si badi bene...) @ Tittissima: la mia esperienza mi dice che non ci nasciamo con così poca autostima, ma ci diventiamo... nei primi anni di vita, con l'educazione che riceviamo e gli esempi che vediamo attorno a noi. I modelli comportamentali li abbiamo eccome, ma negativi. E una volta fatta, una volta creati i propri schemi mentali, è molto difficile che dicendosi semplicemente quel che è ovvio ci si creda davvero. A me dirmelo non è bastato... e me lo sono detta per anni, si badi. Bisogna scendere più in profondità e decostruire, capire e decostruire, pezzo dopo pezzo. E poi ricostruire. E' così che sta nacendo la nuova Paola... sul serio. @ Michela, ci risiamo... ma cosa te ne importa se è normale? Saranno fatti suoi! A te mica interessa, vero???
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  17. Avatar di Michela

    Michela 11 anni fa (19 Dicembre 2013 12:22)

    @Goldie Ma certo!! Non ci stava il messaggio, tanto meno il tesoro... Pero' c'è una pazzia di fondo, io non sono mai riapparsa con persone che non vedevo da mesi, al max avrei chiesto come va... L'emblema dello sfigato nascosto in un corpo da divo, con un lavoro molto importante ed una personalità prorompente...ma sfigato è!
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  18. Avatar di Marty

    Marty 11 anni fa (19 Dicembre 2013 12:32)

    Premesso che Ilaria, i tuoi articoli sono sempre più azzeccati!! Davvero !! un grazie enorme! voglio raccontarvi un caso simpatico..a proposito di manipolazione: il mio simpatico rospo mi ripete da anni, quando riappare dopo la sua bella sparizione, che "era scomparso perché credeva che a me non interessasse più". E io l'ultima volta, gli ho risposto: "guarda, tu hai ragione, ma ho avuto un periodo davvero difficile sai..non è colpa tua!" Un'altra volta era sparito perché "iniziavo a piacergli".. da ora in poi ho deciso di annotarmele così ci ridiamo assieme.. perché poi o la prendi sul ridere o non dovresti nemmeno argomentare.. eehhehe.. un saluto a tutte!!
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  19. Avatar di Tittissima

    Tittissima 11 anni fa (19 Dicembre 2013 13:31)

    Paola nuova, ognuno ha il suo percorso, l'importante è non pararsi dietro certe confortanti e consolatorie "tempistiche" per non buttarsi e sporcarsi le mani consapevolmente. Il cambiamento è immediato. Ormai le terapie della de-costruzione sono ampiamente superate dalla storia di tutti e dalle esigenze di vivere "adesso". I "non essere pronta", "mi serve tempo" "ho bisogno di capire" sono spesso delle adorabili scuse che ci tengono ben bene protette. Ma come tutte le fobie si superano affrontandole, e come tutti i bambini imparano a camminare cadendo, la vita poi certifica la verità di tutto questo.
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  20. Avatar di Reggielove

    Reggielove 11 anni fa (19 Dicembre 2013 14:03)

    Paola, io parlo per mia esperienza, ho avuto un corteggiatore che ho allontanato non perché fosse brutto o cattivo ma perché mi ha "soverchiata" di attenzioni si da subito, in modo quasi pretenzioso (ad esempio, se io dicevo che non mi andava quella tal sera di sentirci al telefono - sono una a cui piace poco stare al telefono mentre lui sarebbe stato ore a parlare del nulla se la prendeva e insisteva e insisteva)! Ma ti pare! Poi non eravamo nemmeno fidanzati e parlava di non tradire la sua fiducia, ma per carità. Un uomo che non sa giocare, che non sa sedurre, che non sa dosare un minimo presenza e assenza, che non conosce niente di come funziona il cervello di una donna può essere anche bravissimo ma a me non fa scattare niente, mi spiace.
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