Se lui ha dei problemi lascia perdere sia lui sia i suoi problemi

problemi Tutti abbiamo dei problemi, cioè delle questioni complicate che richiedono il nostro impegno e la nostra intelligenza per diventare semplificarsi e risolversi. Tutti sulla nostra strada verso la meta che ci siamo posti troviamo degli ostacoli che vanno superati se vogliamo trovare felicità e serenità. Diciamo pure che il nostro equilibrio personale e la nostra pace interiore sono anche determinati dalla capacità con qui affrontiamo i problemi che abbiamo, dalla velocità con cui li superiamo e dal nostro atteggiamento mentale sia nei confronti dei problemi, sia nei confronti delle soluzioni.

Tutti abbiamo dei problemi e i nostri problemi cambiano a seconda delle età della vita e, tocca anche dirlo, delle circostanze che abbiamo cercato e che abbiamo creato per la nostra vita.

Tutti prima o poi vivono dei problemi di coppia: ma questi non devono durare tutta la vita.

"Quando si rimanda il raccolto, i frutti marciscono; ma quando si rimandano i problemi, essi non cessano di crescere. Paulo Coelho"

I problemi sono comuni non solo a tutti gli esseri umani, ma anche a tutti gli esseri viventi: chi è sulla terra si trova ad affrontare sfide continue per arrivare al giorno dopo, per arrivare allo stadio successivo. Non per niente le storie – i film, i romanzi e anche i videogiochi – sono costruiti secondo uno schema problema-sfida-soluzione.

Più un film o un videogioco presenta colpi di scena (che di fatto vuol dire: problema) e situazioni rischiose e inaspettate,  eccitante e avvincente risulta allo spettatore o al giocatore.

Se la nostra vita non presentasse una successione infinita di problemi – dall’infanzia all’età avanzata – sarebbe di un noia letale. Il nostro cervello e la nostra energia vitale si atrofizzerebbero. Ci sentiremmo inutili e demotivati.

I problemi spesso sono eccitanti tanto che spesso “accendono” anche l’energia sessuale.

L’uomo problematico e la vita di tutti i giorni

E’ ovvio che per affrontare i problemi che ci si presentano bisogna innanzitutto averne la voglia e poi essere disposti a mettere in gioco tutte le proprie risorse per risolverli. Non esistono problemi irrisolvibili. Perché sottolineo questo aspetto? Perché molte persone amano i problemi. I problemi le fanno sentire importanti. Avere problemi, lamentarsi dei propri problemi, occuparsi dei propri problemi senza mai trovare una soluzione ha immensi vantaggi secondari per loro: li fa sentire importanti, li fa sembrare interessanti (le persone “dannate” per qualcuno hanno uno strano richiamo di grande fascinazione) e soprattutto permette loro di essere egoisti, di non potersi occupare di altre faccende nella vita perché oberati dai problemi.

Tu ti senti sempre carica di troppi problemi e ti piace parlarne di continuo, senza dare un attimo di tregua né a te, né a chi ti sta intorno, né, eventualmente, a un uomo che ti piace? Stai attenta, perché potresti essere affetta da una certa dipendenza dai problemi e stai nascondendo la tua paura di affrontare la vita dietro un carico di problemi di cui ti piace sempre parlare tantissimo. E rischi di risultare rompiscatole.

Avere tanti problemi, non risolverli mai e continuare a usarli come scusa per non affrontare la vita faccia a faccia affascina il tipo di persone un po’ sfigate, che amano pensare che la vita è sempre difficile, dura e piena di negatività. Sono persone colme di negatività che provano una bella soddisfazione a trovare qualcuno che credono sfigato come loro e forse di più.

Dove voglio arrivare con tutto questo discorso? Molto semplice. Voglio arrivare a mettere in guardia le tante donne che stanno con uomini che hanno tanti problemi. Uomini che hanno tanti problemi, sempre, su una o più questioni della vita e non li risolvono mai e si fanno risucchiare dai loro problemi e fanno risucchiare dai loro problemi anche il rapporto di coppia che vivono e la loro compagna o la donna che ha scelto di immolarsi per loro.

Perché devi lasciar perdere un uomo che ha problemi

Dell’istinto della crocerossina si parla molto spesso anche sui più diffusi giornali femminili: credo che tutte sappiano di che si tratta, molto spesso perché vestono o hanno vestito i panni della crocerossina in prima persona.

Ci sono molte donne – che in qualche modo rientrano nella categoria delle donne che amano troppo, che si legano a uomini sbagliati e non riescono a spezzare la catena delle storie sbagliate – che cercano e trovano sempre uomini con molti problemi, in modo da fare perfettamente il proprio mestiere di donne-zerbino, di salvatrici della patria, di eroine dei due mondi. E di continuare la serie infinita delle relazioni sbagliate.

"I grandi problemi: mai risolti. Forse sono grandi proprio per questo. Antonio Castronuovo"

Donne che legandosi a un uomo con tanti problemi danno una ragione alla propria vita di donne con problemi, che possono ben tutelarsi dal rischio di essere felici (il mondo è pieno di persone che hanno paura della felicità), che possono sentirsi interessanti e importanti a loro volta senza mettersi in gioco sul serio, in una storia d’amore adulta e matura.

Donne che in fondo in fondo non hanno nessuna voglia di trovare l’amore.

So benissimo che molte lettrici si sentiranno punte sul vivo e richiameranno valori generali, altissimi e purissimi: “ma come, Ilaria, tu dici di lasciare perdere un uomo che ha problemi?” Ma non è proprio quando ci sono problemi che si mette alla prova il proprio amore e si sta accanto a chi si ama?

Sì, questo secondo le solite favole che hanno insegnato una percezione distorta dei legami sentimentali e dell’amore.

Una donna sana non può e non deve accettare di stare con un uomo sempre pieno di problemi, incapace di affrontarli e che non ha voglia di affrontarli.

Come del resto un uomo sano non può e non deve accettare di stare con una donna sempre piena di problemi, incapace di affrontarli e che non ha voglia di affrontarli.

Problemi e voglia di realizzare la felicità

Perché chi antepone sempre i propri problemi alla propria vita, alla propria relazione e alla propria crescita personale non è una persona che dimostra un atteggiamento mentale costruttivo, realizzativo, generativo. E’ piuttosto un distruttore (o una distruttrice) e con lui (o con lei) non è possibile costruire nulla di buono.

"Dentro ogni grande problema ce n’è uno più piccolo che sta lottando per venir fuori. Arthur Bloch"

E quindi che fare? Non avere paura di lasciare perdere un uomo che ha troppi problemi, non aver paura di essere, sembrare o sentirti stronza o di assumere un comportamento improntato a troppo cinismo.

Tieni presente quel che è utile a te e alla tua felicità, a lui e alla tua felicità (essere complice di una persona con “troppi” problemi significa permetterle di rimanere nei suoi atteggiamenti disfunzionali).

E quindi lascia perdere un uomo quando:

–        Ha problemi con il lavoro, non li risolve mai e li “porta” nella coppia

–        Ha problemi con il denaro, non li risolve mai e li “porta” nella coppia

–        Ha problemi con il sesso, non se ne assume la responsabilità, non se ne occupa, magari ogni tanto insinua che è colpa tua e non sua…

–        Ha problemi con l’alcool, la droga, l’assunzione smodata di farmaci, il fumo eccessivo

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

–        Ha problemi con il tifo al calcio (o al calciobalilla o la calcetto)

–        Ha problemi con la pornografia

–        Ha problemi con la fedeltà

–        E’ violento, anche solo a parole e magari non con te, ma solo con gli altri

–        Ha problemi con le donne

–        Ha sofferto troppo per amore, per la sua ex o le sue ex

–        Ha problemi con la legge

–        Ha problemi con la ex moglie/ex compagna, con la madre dei suoi figli

–        Ha problemi con la famiglia d’origine. Ha problemi con la madre.

–        Ha problemi con i figli avuti da una’altra relazione

–        Ha problemi con il gioco d’azzardo (anche quello delle slot machine)

–        Ha problemi con gli amici (è troppo attaccato a loro/troppo poco).

–        Ha problemi con la guida spericolata

–        Ha problemi di dipendenza dalla tecnologia: è sempre attaccato a computer, tablet, telefonino, internet, Facebook etc etc

Ho dimenticato qualcosa? Quali sono gli altri problemi per cui è sempre consigliabile lasciare un uomo? A te ne vengono in mente altri? Che cosa ti dice la tua esperienza?

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199 Commenti

  1. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (20 Marzo 2014 1:21)

    @ Emanuela, la mia storia è presto detta. Ho sempre scelto l'uomo sbagliato, problematico, che mi trattava male. Sempre, uno dopo l'altro. Ho 40 anni, per cui non sono stati neanche pochi. Alla fine me ne andavo disperata, a volte dopo anni, a volte dopo mesi. E intanto perdevo la mia già poca autostima e sicurezza. Ma io, almeno fino ai 30 anni, credevo sbagliassero solo loro. Invece poi ho dovuto ammettere anche miei problemi relazionali, oltre alla dipendenza da queste storie. 8 mesi fa, esasperata dall'ennessimo fallimento e con alle spalle 3 anni di frequentazione di questo blog e molte letture, mi sono rivolta ad una psicoterapeuta. E pian piano, prendendo consapevolezza di chi sono, da dove vengo (passato e famiglia d'origine) e dei meccanismi malsani, con un grandissimo lavoro su me stessa, faticoso e doloroso a volte, sono arrivata a stare meglio. Su tutti i fronti, ovvero anche nei rapporti di lavoro, con gli amici, i famigliari. La mia vita non è perfetta e tantomeno io lo sono. Ma posso sicuramente dire che è migliorata e sto meglio, prima di tutto con me stessa. E sì, recentemente ho anche scelto un uomo diverso da tutti gli altri e sto vivendo con lui qualcosa di davvero nuovo. Da tutto ciò il mio nickname... in passato è stato diverso, una volta usavo anche un nome di fantasia. Per cui sarebbe pure difficile rintracciare la mia storia a partire da ormai 4 anni fa. Spero di averla sintetizzata in modo utile. Ciao!
    Rispondi a Paolaquellanuova Commenta l’articolo

  2. Avatar di Michi

    Michi 11 anni fa (20 Marzo 2014 11:34)

    Scusate l'intromissione un po' fuori tema ma c'è una domanda che mi affligge già da un po' su quel che dice Ilaria... Dai vari post emerge che una frequentazione debba essere presa con il giusto cinismo e da altri che ascoltando il nostro inconscio se ci domandassimo rapidamente sulla attuale frequentazione e non fossimo certe, di lasciar perdere immediatamente. Potrei avere maggiore chiarezza? Grazie
    Rispondi a Michi Commenta l’articolo

  3. Avatar di Emanuela

    Emanuela 11 anni fa (20 Marzo 2014 11:03)

    Si, Paola sei stata chiara. Io forse sto uscendo da certi meccanismi, almeno ad oggi mi sono ritrovata ad essere più ferma nel dire no a situazioni assurde e mortificanti. Ma non ho, ancora, incontrato una persona adeguata. Non ho rimpianti o rancori per il passato, a dire il vero sono stata anche per un periodo piuttosto lungo senza nessuno e convinta che ormai quello fosse la mia condizione permanente. Addirittura accettata al punto da non rendermi conto che iniziavo a trascurarmi non sentendomi più nemmeno donna. L' ultima persona invece, anche se bloccata a tempo debito, grazie al suo corteggiamento sfrenato mi ha risvegliata. Mi ha fatto percepire che deve essere bello anche fare un viaggio in coppia. Figurati che ero arrivata al punto tale che restavo sbalordita nel sentire parlare persone della mia età ( che è la tua ) o più grandi di amore o di rapporti di coppia, come fosse roba da adolescenti, ma alla nostra età certe cose sono fuori luogo. Insomma ero più che pensionata mentalmente ed ero anche felice di vedere quanto gli altri si affannassero in quel percorso mentre io avevo raggiunto la pace dei sensi nel mio isolamento. Rientro in topic, come si suol dire, per dire la mia esperienza sul perché poi questa persona meravigliosa per certi aspetti sia rimasta solo nel regno dei sogni e non sia diventata storia duratura. Lui, prendendo dall' elenco sopra, 1) aveva problemi con la famiglia, nel senso che anche nella storia precedente usava la compagna come scudo per non farsi passare le telefonate da parte di sua madre. Era stato abbandonato da bambino dal padre in modo piuttosto traumatico e direi disumano, non ha più rivisto da quel momento in poi il padre e ha avuto solo notizia della sua morte violenta. La madre è stata assente e a suo dire molto minacciosa assieme al compagno. 2) Aveva problemi con la fedeltà, anche se lui diceva di no, comunque cercava in rete donne con le quali intraprendeva rapporti virtuali ( e solo virtuali )lunghi anche anni e per lui era normale tanto da pretendere dal partner di accettarlo come parte di se tutto sommato innocua e infatti dopo avermi conquistata chiese anche a me di accettare una situazione ambigua e io rifiutai sparendo e venendo qui. 3) Ritengo avesse problemi con il sesso dal momento che in 6 anni di rapporto di coppia aveva rivelato pubblicamente di aver avuto solo 5 rapporti con la ex e da 3 anni non facevano sesso. Anche se per lui la colpa era di lei, ritengo che non sia normale se poi ti basta solo chattare con altre donne per compensare. 4) Utilizzava la rete ( il suo blog ) per comunicare urbi et orbi dettagli davvero intimi riguardanti le donne con cui stava e aspetti imbarazzanti ( ecco questo problema nell' elenco non lo avevo letto ) della minima attività sessuale senza nessuna discrezione. Una mia amica mi confidò dopo averne letto il blog, di temere di ritrovarmi in qualche suo post descritta in modo "osè", non potè farlo perché con i suoi buoni tempi non arrivammo nemmeno al rapporto fisico, ma un post, mesi dopo aver chiuso la porta, me lo dedicò alterando non poco la realtà. Ecco aveva problemi con la realtà, si sentiva un Dio e comunque sempre al di sopra di chiunque gli passasse vicino, con me fu dura tanto che quando dicevo no alle sue assurdità diceva che non capivo un c...o. Secondo lui esisteva un grande regista che gli faceva trovare segnali criptici anche nei manifesti pubblicitari e ovviamente leggeva l' oroscopo di Brezsny che a suo avviso ci azzeccava sempre. Non aveva amici, la sua logorrea non glielo consentiva, non lo amavano. Aveva solo quei 4 amici presi dalla rete e un fratello che aveva vissuto in una clinica psichiatrica. Forse se lo avessi frequentato di più avrei avuto altro da attingere a quell' elenco, ma meglio di no. Se qualcuno ritiene facile con un quadro simile star lontano da questa persona si sbaglia, perché la sua fantasia, la sua emotività trascinante e dirompente, e la sua intelligenza erano pari alla sua capacità manipolatoria.
    Rispondi a Emanuela Commenta l’articolo

  4. Avatar di Al

    Al 11 anni fa (20 Marzo 2014 12:54)

    Certo che Brezny ci azzecca sempre... si chiama effetto Forer :D
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  5. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (20 Marzo 2014 13:21)

    @ Michi: non mi è chiaro dove sia il dubbio. Il "cinismo" di cui parlo io è un atteggiamento maturo e adulto che fa sì che ciascuno di noi metta avanti a tutto il proprio benessere, dato che senza il nostro benessere, peraltro, non può esserci armonia intorno a noi e benessere per gli altri. L'intuito - o inconscio - per solito permette di cogliere dei segnali "sotteranei" che se presi in considerazione permettono di proteggere noi stessi e scegliere per il meglio. Il cinismo, cioé un comportamento adulto e maturo, si serve di quanto dice l'intuito/inconscio per decidere in fretta e per il meglio.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  6. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (20 Marzo 2014 13:51)

    @ Emanuela: io ti capisco, perché ci sono passata anche io. In certe "buche" ci sono stata. Posso dirti che riuscire a saltarne fuori, pur con fatica, è un'ottima cosa. Non tutti ci riescono. Io negli anni ero diventata sempre più veloce a farlo, mentre via via capivo i meccanismi, sempre gli stessi, che mi attraevano e mi tenevano legata. Quindi, "brava!". Ti dico quel che disse una psicologa a me, quando mi rivolsi a lei (un consulto online), amareggiata perché ci ricascavo sempre, pur con uomini diversi. Mi disse di guardare il mio percorso nel suo complesso, di guardare alla mia sempre maggiore consapevolezze e presa in carico di responsabilità (sei sempre tu che scegli). Mi rendo conto ora che è stato un lungo percorso di consapevolezza e gli incontri sbagliati, se non altro, mi hanno fatto capire molte cose. E' peggio non provare a vivere e non capirsi mai. Ad un certo punto, però, ero ferma. Non riuscivo a sbloccare le cose. Le capivo, ma non del tutto. Nessuno mi aveva mai insegnato altre visioni, altre interpretazioni, altri modi di comportarmi. Ero a terra... poi il colpo di reni e la richiesta di aiuto a una terapeuta che mi guidasse al cambiamento. Questo il mio percorso. Ora in certi meccanismi non cado più... li riconosco, conosco le mie debolezze, cosa mi muoverebbe là... e ho il controllo di me, capisci, consapevolezza e controllo... So se in me sta agendo la bambina bisognosa, fantasiosa e ansiosa che è stata vittima di carenze affettive o se quella che sento è la voce di mia madre coi suoi "devi/non devi", il perfezionismo e le rigidità, le paure. E so prendere per mano e rassicurare la prima o zittire la seconda. Se è il caso. Ma posso scegliere, oggi ho alternative, non mi sento più in gabbia. In questi mesi di terapia è cresciuta dentro di me e mi guida la Paola adulta e cinica, come dice Ilaria qui sopra. Ecco, chissà se mi sono spiegata bene... Queste cose anni fa, quando le leggevo, non mi erano chiare come ora che le sperimento, le vivo. Ci sono tre persone dentro di me, ma una era rimasta in germoglio... la terapia l'ha fatta crescere. E' così che sono cambiata. Perciò... a volte ora vengo qui, leggo... e poi non mi viene da scrivere nulla... perché penso che le cose si devono vivere in prima persona. Io posso giusto portare la mia esperienza positiva e dirvi che se ne esce, è possibile cambiare e stare meglio. E dirvi che a me è servito seguire il blog, confrontarmi con voi... e con le amiche e con terapeuti... e con esperienze negative. E che chi si fa delle domande e cerca delle risposte è sulla strada giusta... Un abbraccio!
    Rispondi a Paolaquellanuova Commenta l’articolo

  7. Avatar di Emanuela

    Emanuela 11 anni fa (20 Marzo 2014 15:33)

    @al, non conoscevo l' effetto Forer, mi ero fermata ai vaticini sibillini :) @ Paola, grazie, spero che un giorno anche io potrò scrivere come te " l' uomo che ho scelto " mi é piaciuto che avessi usato un verbo così d ' azione :)
    Rispondi a Emanuela Commenta l’articolo

  8. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (20 Marzo 2014 17:25)

    @paolaquellanuova Grazie per la preziosa e incoraggiantissima testimonianza!!! @emanuela Avere il coraggio di staccarsi da una persona nociva per noi, è già una grande vittoria e un passo grosso verso la nostra realizzazione sentimentale. Per quanto mi riguarda, mi rendo conto di quanto sono cambiata in questi mesi, perché mai come ora mi scopro a non tollerare più nella mia vita, neanche come amicizie o conoscenze, certi tipi di uomini. Mi riferisco a uno in particolare, un problematico da manuale, anche narciso in maniera esponenziale, i cui atteggiamenti da ragazzino viziato alternati ad atteggiamenti da psicopatico, non tollero più, pur essendo attualmente solo un amico. Ah, aggiungo questo "dettaglio".... tanti anni fa confesso che questo ragazzo mi interessava anche come potenziale partner... per fortuna la cosa non andò.... ora ringrazio il cielo e tutti i santi del paradiso che non sia andata .... ma mi fa riflettere questa cosa: il fatto di essere passata dall'aver provato attrazione per questa persona, al provarne quasi repulsione nell'attuale, mi dà l'idea che seppur durante il percorso non me ne rendevo conto, devo aver fatto una crescita esponenziale. Anche la mia ultima storia di quest'estate-inizio autunno con problematico di turno... essermene allontantata è stata il regalo più bello che abbia potuto fare a me stessa... dopo tanti mesi di sofferenza post-separazione, è rinata in me un'autostima e un senso di dignità e di amore per me stessa che sono veramente impagabili.... sto riscoprendo l'amore per me stessa e per la mia vita.... ora mi dedico a me, e ai miei progetti.... a volte ho forse un pizzico di sfiducia di riuscire prima o poi a trovare un uomo che sia valido e al contempo mi attragga... ma anche su questo cerco di lavorarci.... Un caro saluto a tutte voi.
    Rispondi a Fiorediloto Commenta l’articolo

  9. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (20 Marzo 2014 19:27)

    Ilaria, posso chiederti cosa intendi esattamente con "problemi con la pornografia"? Grazie.
    Rispondi a minou Commenta l’articolo

  10. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (20 Marzo 2014 19:56)

    Ha bisogno della pornografia per ricrearsi/svagarsi/eccitarsi. In modo costante e continuativo. Io vi sono vicina e vi comprendo e nello stesso tempo ogni tanto capita che mi facciate delle domande di cui conoscete perfettamente la risposta. Lo faccio notare per essere utile, eh!
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  11. Avatar di Michi

    Michi 11 anni fa (20 Marzo 2014 21:02)

    beh, non è facile captare le intuizioni oggettive trasmesse dal nostro inconscio sopratutto quando si è bello stato di bisognosita' ma anche non essendo sommersi da questo stato. E l'essere cinico cosa implica praticamente? Frequentare una persona non perdendo di vista il proprio benessere e le proprie aspirazioni mi sembra sottinteso. Cosa altro si deve mettere in pratica per comportarsi in modo maturo e cinico? Come si fa ad evitare impensabili tranvate? Considerando una buona assimilazione sulle vere relazioni che esclude le favole, l'alienazione passionale ma anche scetticismo e aridità sentimentale. In poche parole una persona che si considera coi piedi per terra dovrebbe farsi simili domande su come evitare fregature o basterebbe continuare a vivere "coi piedi per terra"? Quale sarebbe la domanda giusta da porre al mio inconscio per avere una risposta efficace? Questa frequentazione mi appaga? Questa frequentazione potrebbe darmi di più? C'è crescita? Se risponde ai miei bisogni? Se volessi rispondere a quest'ultima direi che cerco una relazione di crescita', una relazione dove posso condividere e costruire qualcosa insieme a lui. E domandomi velocemente se con lui, che mi piace molto, potrò andare nel verso giusto, la risposta potrebbe essere affermativa ma ho bisogno di ulteriori certezze.
    Rispondi a Michi Commenta l’articolo

  12. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (20 Marzo 2014 20:53)

    Mah, guarda, io non sono più tanto sicura di conoscere le risposte. Almeno su determinati argomenti. Questo, per esempio. Ti confesso, la pornografia mi inibisce proprio. Un uomo che ne ha bisogno (che ci si “svaga”, diciamo così) mi mette a disagio. Però a un certo punto della mia vita mi sono sentita completamente fuori dal mondo. Lo so che non faccio esattamente la figura della sveglia, ma ero convinta che l'uomo “normale” in genere non usasse la pornografia, o al massimo ne avesse fatto uso da adolescente per fare lo sbruffone con gli amici. Ecco, questa era la mia visione. Lavorando in ambienti maschili e in situazioni estreme, tali da indurre le confessioni fraterne, mi rendo invece conto di essere stata del tutto naif sull'argomento. Non conosco uomo che non usi pornografia e non sia ben informato su attrici, attori etc. Per cui a un certo punto, mi è venuto il sospetto di essere strana io. E che “problemi con la pornografia” fosse da intendere anche come “problemi ad accettarla” o ad accettare chi ne fa uso. Sull'uso continuativo o meno, sì, questo lo immaginavo.
    Rispondi a minou Commenta l’articolo

  13. Avatar di Michela2

    Michela2 11 anni fa (20 Marzo 2014 22:15)

    Un uomo carino, un bel lavoro, un bravo ragazzo. Ha una moglie da 11anni. Hanno casa assieme. Hanno cresciuto insieme il figlio di lei che ha 12anni. Momento di crisi. Lui capisce che qualcosa non va e...la trova a letto con un altro. Lui lascia casa. Tornerà con lei? Cosa dovrebbe fare? Cosa merita? Mio cugino lui. Delusa da tutto io.
    Rispondi a Michela2 Commenta l’articolo

  14. Avatar di Michi

    Michi 11 anni fa (20 Marzo 2014 22:21)

    Esatto. Mi sento libera e protagonista e sento di dare e manifestarmi al 100%. Sto bene? Si. Sto realizzando me stessa? Si, indipendentemente dalla sua presenza. E la sua presenza non me lo impedisce, anzi. Direi che ci sono ottime premesse, poi vedremo. Se sono rose fioriranno. Sono abituata ad avere chiari indizi da analizzare di un malfunzionamento di una relazione e un'assenza di tali indizi mi scombussola un po' e mi spinge a cercarne possibili indizi! L'atteggiamento giusto sarebbe ignorare l'impulso di ricorrere a fare questo e continuare a dedicarmi a me stessa e agli impegni reali e materiali che ho, giusto? A volte penso che questa sorta di ansia che ho non sia dovuta ad una cattiva educazione e predisposizioni in base alle esperienze con uomini che non meritano ma che siano segnali del mio inconscio che mi dice.. "Questa storia non va bene e non potrà funzionare nel modo giusto" pur non avendo reali certezze.
    Rispondi a Michi Commenta l’articolo

  15. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (20 Marzo 2014 21:25)

    @ Minou. Io credo che la pornografia - sana - sia da adolescenti. Gli italiani sono i maggiori consumatori di pornografia al mondo. Sono anche dei grandi dipendenti dal gioco e i maggiori utilizatori di cellulari. E tra i più maschilisti e i più mammoni. C'è correlazione tra tutto ciò? Eccome se c'è. Un popolo di adolescenti mai cresciuti. Che fare? Tranquilla che se la Barilla mette in commercio un tipo di pasta che non piace a nessuno e nessuno la compra, la settimana dopo esce dal commercio. Non è necessario comprare tutto. La selezione serve anche a questo. Tra tanti adolescenti si scelgano persone adulte. O, se proprio proprio, si faccia intendere agli adolescenti che hanno superato i 20 anni che non c'è commercio. Ti garantisco che per la legge dell'adattamento e dell'evoluzione le cose cambiano. La domanda che mi pongo è: ma davvero le persona vanno a dire in giro di conoscere attori e attrici di pornografia? Una volta - non tanto tempo fa - era da sfigati. Secondo me lo è ancora. ;)
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  16. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (20 Marzo 2014 21:33)

    @ Michi. La domanda è: "sto bene?" "Sto realizzando me stessa al 100% o questa storia me lo impedisce?" Credo sia chiaro che dal mio punto di vista nessuno può renderci felici e non è compito di una relazione renderci felici se non siamo in grado di esserlo da sole. Una relazione è come un campo da calcio che permette a un giocatore talentuoso di mostrare quanto è bravo. Il tuo è un campo da calcio di serie A o un angusto garage sotterraneo dove tiri calci contro il muro a una pallone sgonfio?
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  17. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (20 Marzo 2014 21:40)

    Grazie Ilaria. Hai ragione. Come donne siamo statisticamente in maggioranza, se riusciamo a non farci più manipolare riusciremo anche a modificare l'offerta del mercato a nostro piacimento! Fai un gran lavoro tu, sai! :-) Buona serata.
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  18. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (20 Marzo 2014 22:30)

    "L'atteggiamento giusto sarebbe ignorare l'impulso di ricorrere a fare questo e continuare a dedicarmi a me stessa e agli impegni reali e materiali che ho, giusto?" Giusto, sempre lo sguardo e l'attenzione massima su se stesse, non sulle proprie menate, su se stesse.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  19. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (20 Marzo 2014 23:08)

    @Ilaria. Certo che è da sfigati! Tuttavia sì, lo fanno. E non se ne vergognano, anzi. E' come se avessero raggiunto una sorta di emancipazione in questo senso. Non lo fanno con la loro donna. Cioè, è bene l'eventuale lei non sappia. Ma la collega, la conoscente, la superiore o la sottoposta viene messa al corrente. E tante volte mi è capitato che ho pensato fosse la norma. Ma ti dico pure un'altra cosa. Mi è capitato, e continua a capitarmi, da quando si sa che sono “scoperta”. Intendo dire, non più sposata. E questo dimostra un maschilismo e un grettume che mi spinge sempre più in senso androfobico. Perché una forma di rispetto di cui godevo prima, ora non mi viene riconosciuta. Non era rispetto per me, ovviamente, nemmeno prima. Ma per la figura del marito. Una sorta di solidarietà maschile. Ti rendi conto? E' ripugnante. Guarda, io ti posso dire che da quando sono separata, figurativamente parlando, mi si è letteralmente squarciato il velo che mi faceva da burqa. L'ho sempre odiato, il burqa, e solo da quando non l'indosso più vedo tante tantissime cose nella luce cruda che mi spaventa e troppo spesso ferisce. Ed è per questo, e ti giuro che sento il sangue salirmi agli occhi ad ammetterlo, ad ammettere di essere tanto fragile, che a volte nella notte, nel silenzio, ho desiderato rimettermelo.
    Rispondi a minou Commenta l’articolo

  20. Avatar di romi

    romi 11 anni fa (21 Marzo 2014 0:08)

    io pero' non ho avuto risposta alla mia domanda e da sola non deduco con sicurezza la giusta direzione...
    Rispondi a romi Commenta l’articolo