Quanto deve durare il corteggiamento?

corteggiamentoQualche giorno fa ho ricevuto questo messaggio: “Ilaria, ritieni che ci siano, diciamo dei “tempi medi” di corteggiamento? Mi spiego meglio: dopo quanto tempo un uomo si dovrebbe “lanciare”? Vuoi vedere quanto sono una studentessa attenta? Tu, probabilmente, mi risponderai che il tempo dipende anche da quanto io rispondo incoraggiando i suoi comportamenti. E dovrebbe essere un crescendo. Ok. Ma penso che magari uno dei due può sbagliare per mille motivi, e la comunicazione amorosa non essere chiara. O esserci dei dubbi. Non lo so. Va tutto a schema? Puoi fare un articolo su come chiarire una comunicazione sbagliata, o meglio come riparare un autosabotaggio! Grazie…”

"Tre atteggiamenti dell’uomo che corteggia una donna: il millantatore, quello che fa promesse, quello che implora la mamma.E.Canetti"

La mia prima impressione, leggendo un messaggio del genere è che si percepisce un livello di tensione e di preoccupazione esagerato: manca la rilassatezza necessaria per affrontare serenamente il primo periodo – il più delicato – di un rapporto di coppia, che è proprio quello del corteggiamento. Pare che non si tratti di corteggiamento – quindi di quel momento magico in cui si ha enorme piacere a stare insieme e questo piacere è alimentato dalla curiosità reciproca e dal desiderio (spesso incontenibile) di conoscersi meglio -, ma di un compito da fare, di una strategia da applicare, di uno scoglio da superare. Di un risultato da ottenere, costi quel che costi. Sembra forse che conquistare un uomo, sia più importante di vivere e di godersi il corteggiamento.

Pare che alla nostra amica non interessi particolarmente il meraviglioso processo dell’iniziare a stare insieme e del conoscersi poco a poco, scoprendo qualcosa di più un pezzo per volta – che emozione! – ma che abbia in mente qualcosa di diverso, forse solo un obiettivo. Un obiettivo che dovrebbe placare alcune sue ansie profonde. Ma non ci è chiaro che genere di obiettivo la nostra amica abbia in mente. Perché probabilmente non è chiaro nemmeno a lei. Che cosa vuole ottenere la nostra amica? Vincere una sfida? Avere un compagno? Iniziare finalmente una storia?

Qualsiasi sia, è un risultato che le suscita una tensione negativa. Mentre il bello del corteggiamento – come di ogni nuova scoperta della vita – è sì la tensione, ma una tensione positiva: l’eccitazione, il divertimento, il sentire nascere la passione e il sentimento e viverli come emozioni in continuo cambiamento ed evoluzione.

Corteggiamento e relazioni sane: le basi

Ora, che cosa costituisce un buon rapporto di coppia, soddisfacente e appagante?

Mi spiego meglio: sto parlando di una relazione di coppia vera e autentica, non della così detta trombamicizia o della relazione riempitivo – cioè quella in cui lui ti chiama quando non ha proprio niente di meglio da fare e ti dice un sacco di parole dolci perché tu passi la serata con lui e tu ci caschi come una pera.

E nemmeno del rapporto privo di tensione e di coinvolgimento sessuale che molti hanno con il “migliore amico” al quale raccontano sempre tutto (oh, cielo, che noia).

Un buon rapporto di coppia si basa su almeno 9 elementi fondamentali:  I) l’attrazione fisica; II) l’intesa intellettuale (cioè una comunanza di interessi e di valori, una somiglianza per quel che riguarda il modo di pensare e di vedere la vita); III) la comprensione emotiva; IV) l’intimità, emotiva e fisica, cioè l’aprirsi al partner come non ci si apre con nessun altro, il mostrarsi al partner come non ci si mostra a nessun altro; V) l’intesa sessuale (che è diversa dall’attrazione fisica); VI) il supporto reciproco; VII) la condivisione di progetti di vita comuni e la determinazione a perseguirli; VIII) il porre il partner e la coppia tra i valori, gli impegni e i progetti prioritari della propria vita; IX) l’unicità e l’esclusività di tutto questo: cioè tutti gli elementi psicologici e materiali che ho appena elencato sono riservati ed esclusivi, nelle loro caratteristiche peculiari e nella loro intensità, solo al partner che si è scelto. Nessun altro può prendersi una parte di questa torta.

E’ chiaro questo discorso sull’esclusività e sull’unicità del rapporto di coppia e degli elementi che lo distinguono da altri generi di rapporti con altre persone? Ci tengo sia chiaro, perché al giorno d’oggi c’è una grande confusione riguardo i rapporti. Le persone non conoscono quali sono spazi, limiti e confini dei singoli diversi rapporti tra esseri umani e questo causa una marea di sofferenze e di insoddisfazione a tutti i livelli.

Ed è chiaro che, perché un rapporto di coppia possa dirsi davvero tale, che questi elementi devono esserci tutti? Cioè non può esserci solo l’intesa intellettuale e mancare il supporto reciproco. Non può esserci una forte intimità emotiva e mancare l’intimità sessuale. Giusto? Non ci sono dubbi a questo proposito, vero?!

"Per il corteggiamento vale il consiglio di Robert Schumann ai pianisti: “Andare lento e correre sono errori di pari gravità”.D.Basili"

Il corteggiamento e le fandonie che logorano

Perché ho fatto tutta questa premessa su quali sono gli elementi che definiscono una relazione di coppia? Perché so che vi sono molte donne che anelano a una relazione, ad avere un compagno, a “essere impegnate” e spesso non sanno nemmeno esattamente che cosa questo significhi. Per cui, pur di avere un minimo di attenzione da una parte di un uomo, accettano un corteggiamento che non ha nulla del corteggiamento, accettano un trattamento da seconda o terza o addirittura quarta classe, si accontentano di una vita sessuale mediocre o del tutto insoddisfacente, senza nemmeno avere il coraggio di riconoscerlo a se stesse.

"Le donne che pretendono una lunga corte o sono frigide o vogliono sembrare virtuose.In entrambi i casi è meglio lasciarle perdere.R.Gervaso"

Nella pratica che succede? Succede che qualche simpatico perditempo (categoria di cui è pieno il mondo) comincia a scrivere su Facebook, a fare apprezzamenti in chat o a mettere “mi piace” sotto una foto di un’amica in costume da bagno e che, solo per questo, la signorina in questione, pensa di essere apprezzata, ammirata e corteggiata. Balle. Sono solo stupidaggini.

Oppure ci sono quegli infiniti scambi di sms che non portano a nulla, quegli sms che, appunto, come dico io, sembrano la – brutta – copia delle cartine dei Baci Perugina. E sai che ci vuole a scrivere un sms da finto innamorato…

O, ancora, ci sono quelle uscite una volta ogni due settimane, in cui il lui di turno ti porta a prendere un caffé e poi però ha la partita di calcetto oppure ti propone di andare al cinese, sabato sera, con la compagnia dei soliti 26 amici, di cui 21 sono amiche malassortite.

E non dimentichiamo l’uomo confuso, che ha sofferto per una storia finita 25 anni, 11 mesi e 13 giorni  e 7 ore fa (soffre talmente tanto che ricorda a memoria i giorni, pensa che romantico) e che ti tiene in ballo per mesi. Perché è indeciso, soffre (ripetiamolo, giusto per non dimenticarlo) e non vuole fare soffrire anche te. E intanto la tira in lungo sì/no/magari/forse/non-so-se-me-la-sento.

Ecco questo, non è corteggiamento, questo è smidollamento: cioè si tratta di smidollati, che vogliono logorarti.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Il corteggiamento: che cos’è?

Così come la vita di ciascuno di noi è continuo cambiamento, evoluzione e crescita (tu non sei la stessa di 10 anni fa e tra 10 anni non sarai la stessa di oggi, ma, possibilmente sarai migliore, se lo decidi), così è la vita di coppia. La vita di coppia, per essere buona e sana, non solo deve essere in cambiamento (questo è inevitabile), ma deve essere in evoluzione e in crescita.

La regola è: chi si ferma è perduto. Chi si ferma è perduto, nella vita, nella coppia. E un corteggiamento che non è avanzamento continuo e inarrestabile non è corteggiamento. E’ aria fritta, presa in giro, fandonia.

"Corteggiare una donna vuol dire inseguirla finché questa ti acchiappa. John Garland Pollard"

Il corteggiamento è dunque un percorso che è preludio, prologo, anticipazione del percorso della vita di coppia. Per questa ragione, prima di tutto, deve contenere i semi dei 9 elementi che abbiamo elencato sopra: l’attrazione fisica (autentica), il desiderio di intimità etc etc, fino al desiderio di esclusività e di unicità. E questo è un primo punto saldo al quale fare riferimento.

Questo percorso è fatto di 5 tappe essenziali.

Il corteggiamento: le 5 tappe essenziali

La prima tappa del corteggiamento è quella dell’attrarre l’attenzione dell’altro. Ci si mostra al proprio meglio, per comunicare all’altra persona “Ehi, sono qui, sono disponibile ad approfondire la nostra conoscenza”. L’aspetto che rende questa fase interessante e sfidante è la capacità di alternare maggiore e minore disponibilità: se l’altra persona si apre alla nostra disponibilità, allarghiamola, diversamente restringiamo. E’ molto divertente. E’ come una danza, un ballo, una partita a tennis.

La seconda tappa del corteggiamento è comunicare interesse attraverso il linguaggio del corpo: chiamiamola fase del primo avvicinamento. Se si è attirata l’attenzione dell’altra persona, inevitabilmente ne conseguirà un avvicinamento fisico. Non sarà più necessario cercare lo sguardo di lui alla distanza, ma ci ritroveremo accanto questa persona “naturalmente”. Non dovremo più attrarre la sua attenzione, perché già ce l’abbiamo. E’ importante, ora che si è raggiunta la vicinanza fisica, saperla gestire, di modo che non diventi subito troppo stretta o di colpo ci sia un nuovo allontanamento.

La tappa numero tre del corteggiamento è quella della comunicazione a 360 gradi: quindi non solo sorrisi, sguardi interessati, apertura del proprio corpo e vicinanza fisica, ma domande, scambi, manifestazioni verbali di interesse. Chiacchierate (ma con misura, eh! Troppi uomini muoiono per le troppe parole delle donne!!!). E’ il momento di rompere il ghiaccio nel senso vero e proprio del termine e di andare un pochino di più in profondità. Questa è la fase che crea più terrore, e quindi bisogna mantenere il fermo controllo delle proprie emozioni, con il giusto atteggiamento mentale e con la massima concentrazione sulla propria autostima.

"Il corteggiamento è un atto di coraggio.Fabio Volo"

La tappa numero quattro del corteggiamento è del tutto non verbale e corporea: dopo l’avvicinamento fisico e lo scambio verbale, che è una forma di conoscenza emotiva molto profonda, si passa dalle parole ai fatti. C’è il primo contatto fisico. Si può trattare di “scontri” fisici casuali e lievi, come il toccare una gamba, un braccio, una spalla (purché si tratti di zone “neutre” e non con una rilevanza “erotica”) . Questi primi contatti fisici sono fondamentali per capire se procedere o lasciar perdere. Se l’altra persona accetta con naturalezza il contatto, si apre e lo ricambia, magari alzando (un po’, ma non troppo) la posta, si può procedere. Il corteggiamento sta facendo passi in avanti, vale la pena continuare. Se la persona si ritrae e non ricambia, è un segnale che ci dice che non è il caso di continuare.

ATTENZIONE, considera queste indicazioni anche dal tuo punto di vista: se ti senti a disagio in questi scambi perché non li trovi gradevoli e non ti senti tranquilla e in pace come se fossi a casa tua, significa che non è aria, che questo uomo non fa per te. Soprattutto se cerca di “allungare le mani” in zone “protette”. Chiaro?!

La tappa numero cinque del corteggiamento è quella dell’intimità, inclusa l’intimità sessuale: gesti, parole, anche il tono della voce cambiano e si trasformano per l’altra persona, portando definitivamente a un contatto fisico molto confidenziale e molto stretto. Attenzione, dopo questa tappa, se il processo è andato a “regola d’arte”, indietro non si torna.

Dopo tutto questo, quali considerazioni utili è opportuno fare? Il corteggiamento, oltre a essere una fase importante della relazione, deve essere considerato con attenzione: se mancano delle tappe o si stravolgono, non funziona né il corteggiamento, né il rapporto. Nello stesso tempo è un processo dinamico, che se diventa troppo rapido e precipitoso ancora una volta non può funzionare e non fa funzionare la relazione (ecco perché fare sesso con un uomo alla prima, seconda, terza sera non è una buona idea). Non solo: il corteggiamento deve avvenire “dal vivo” non attraverso internet, telefonini, computer, i-pad etc… Il corteggiamento è corporeità, è concretezza: sguardi, sorrisi, tocchi, strette, contatti.

E il corteggiamento non funziona nemmeno – proprio perché è un processo dinamico – se è lento, rallentato o ha fasi di stallo. In questo caso non è corteggiamento, ma un brodo stagnante e ammorbante in cui il perditempo di turno si cuoce e fa cuocere anche te.

Pensi che ci sia stata una comunicazione sbagliata o che ci sia stato un autosabotaggio? Ripercorri le 9 basi fondamentali del rapporto di coppia che ho spiegato sopra e considera le 5 fasi del corteggiamento. Valuta con obiettività dove tu puoi aver frainteso e valuta se vale la pena recuperare o dedicarsi a impegni più gratificanti e a persone più concrete e serie.

Se vuoi superare insicurezza e tensione quando si tratta di conquistare un uomo fai il mio percorso “Come sedurre un uomo senza stress”.

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230 Commenti

  1. Avatar di wendy

    wendy 11 anni fa (24 Ottobre 2013 1:44)

    Minou e Paola avete tutta la mia comprensione e non c'è nulla di cui vergognarsi. Ho molta ammirazione per quanto siete riuscite a dire, io ancora non ce la faccio, ma verrà il giorno in cui, quello che deve, uscirà dal profondo, molti anni e troppi episodi tralasciati, quasi dimenticati. Ho un dubbio sull'utilità, non so bene se sia giusto riportare al presente le cose passate, passaggi dolorosi già attraversati, elaborati, metabolizzati. Forse per me è ancora battaglia tra l'ego e me stessa, quella parte sana che richiede di essere autentica e sincera e spietatamente non vuole più essere tradita.
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  2. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (24 Ottobre 2013 10:16)

    @ Minou, io leggo quello che scrivi e la mia impressione è che tu abbia avuto a che fare con un uomo così "piccolo" e insicuro da dover sempre criticare e sminuire gli altri per farsi forza. E mantenere dominio e controllo. Mi farebbe anche ridere, se non fosse che sento il tuo dolore, lo sento proprio dentro, forse perché lo conosco così bene anch'io. Ma obiettivamente parlando, lui non ha fatto che dire delle gran scemenze dall'inizio alla fine e rendersi ridicolo. Lui non te. Sei rimasta sempre più annichilita, giorno dopo giorno... e lo so com'è che succede. Perché non reagiamo? Perché il giudizio degli altri ci blocca così? Perché evitiamo il conflitto? Perché preferiamo stare male con qualcuno invece di stare sole? Non starò a riprendere punto per punto per dimostrarti quanto le sue affermazioni fossero assurde, contradditorie o dettate da sua insicurezza. Credo tu lo abbia chiaro. Invece rispondo alla tua richiesta e ti confido che non ho mai avuto in vita mia una relazione in cui io sia stata rispettata nei miei bisogni, nei miei desideri e per come ero. Ero sempre, per tutti, sbagliata e da correggere, migliorare. Sempre sotto giudizio. Da mia madre a tutti gli uomini che ho incontrato. Mi tenevano in scacco così. E io mi affannavo ad essere sempre più perfetta, migliore delle mie amiche, migliore delle ex, migliore delle altre con cui mi tradivano. E dovevo dare sempre molto: disponibilià, presenza, sostegno, cure, obbedienza, comprensione... dovevo pure essere felice, altrimenti si sarebbero sentiti male e non apprezzati. E' più facile, tuttora, che i miei genitori mi chiedano se voglio loro bene piuttosto che me lo dicano loro, che me ne vogliono. Loro, invece, si permettevano ogni sopruso, controllo, gelosia, pretesa. Dai miei genitori ai vari uomini incontrati, tutti. Non c'era violenza fisica (uno avrebbe voluto rapporti sadomaso, mi sono rifiutata... e non ti dico le mie fughe e poi le litigate perché non si lavava... lì ho reagito), ma c'era sempre la manipolazione. Queste persone capiscono il mio punto debole e sanno come farmi galoppare. Al contrario di te, io sono stata sminuita perché non avevo figli... da chi ne aveva. Giudicata inadatta dalla madre del mio ultimo ex prima ancora di conoscermi (grazie, signora, se lo tenga pure lei il suo figliolo così adatto a una relazione). La mia responsabile sul lavoro è stata capace di dirmi: "sei rimasta sulla scaffale", riferendosi al fatto che sono single. Siccome non ho figli, a me chiede di lavorare la sera e nel w-e ad altri no. Mi hanno detto che ero "rigida" perché non volevo una relazione senza impegno, "vecchia" perché volevo una relazione con impegno. Quando ho chiesto ad un uomo di vivere con me, mi ha risposto, offeso, che lo volevo solo accasare (ah, io pensavo fosse un gesto d'amore...). Mi è stato chiesto di fare km per vedere un uomo (e a volte li ho fatti). Di dire tutti i miei bisogni e dubbi per poi usarli contro di me. Di non dirli, per non disturbare. Mi è stato rinfacciato di far sentire gli altri insicuri perché sono troppo: bella, intelligente, colta, benestante, giovane, vecchia. Era sempre e comunque colpa mia, dovevo sempre rimediare a qualche colpa, non ero mai "giusta" e dovevo sempre dimostrare chissà cosa... Penso che ci siano molte armi di fronte a questo trattamento che gli altri ci riservano: una è evitare certe persone, l'altra è capire il perché dicano certe cose e le loro motivazioni (indipendenti da noi, volte a sentirsi meglio loro e/o controllarci e manipolarci), un'altra ancora è non dare loro peso, non farci prendere dal dolore che ci nasce dentro e restare lucide e obiettive. Qualche volta vale anche la pena di rispondere per le rime, senza paura del conflitto (io ne ho molta). Un abbraccio
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  3. Avatar di Anna

    Anna 11 anni fa (24 Ottobre 2013 16:15)

    @ Minou e Paola, mi spiace leggere tutto ciò che vi è accaduto e vi sono vicina... anche a me è capitato di avere a che fare con un uomo di questo tipo.. chi si comporta in questo modo in realtà è un debole, un insicuro, a differenza di quanto può pensare la persona in questione, il soggetto non ha sicuramente carattere, e getta le proprie frustrazioni sulla partner di turno, che magari si mostra comprensiva e dolce con lui. Errore gravissimo questo, lui se ne approfitta e inizia il suo giochetto di manipolazione... spero che abbiate avuto la possibilità di gridargli in faccia la loro pochezza e quanto fossero sgradevoli!!! Non è un gran consolazione lo so, ma una piccola soddisfazione si!
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  4. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (24 Ottobre 2013 21:17)

    Cara Wendy, secondo me l'utilità c'è. E sai perché? Perché se non ne parliamo è per una strana forma di pudore che diventa quasi un estremo tentativo di difendere il maltrattatore, di non cristallizzarlo in quello specifico ruolo. Ed è un modo anche questo – il silenzio – per prendersi parte della colpa. Come chi si sente in colpa se è stata abusata. Mica se ne rende conto subito, mica riesce a parlarne. Cerca di rimuovere, senza riuscirci ovviamente mai, se non a livello superficiale. Pure riconoscersi vittime in certi casi è un diritto da conquistare. Però se non si oggettivizza non si supera. E se non si supera non si dimentica nemmeno. E' come un circolo diabolico. Guarda, io ti capisco, perché alla fine ieri un altro po' mi sentivo male a scrivere quelle 4 scemenze. Perché, sì, ha ragione Paola, sono piccinerie di un omuncolo insicuro. E ci sarebbe da riderne eccome, se gli omuncoli non fossero maltrattatori che vanno a insinuarsi nelle debolezze della tua personalità, a nutrirsi delle tue cadute per sentirsi meno mediocri, a farti male dove ti scoprono vulnerabile. Cara Paola, beh, direi che ne abbiamo collezionati di campioni eh? :-) Accidenti. Il sadomaso puzzone mi manca, per fortuna, il violento invece ce l'ho, lo stalker pure. Ma soprattutto ho il re dei narcisi. L'eroe non di uno, non di due, nemmeno di tre, ma di quattro mondi, ammesso esistano! Il salvatore, l'eccelso, il cazzutissimo, vogliamo dire il pantocratore? E diciamolo, sì, colui che tutto sa e tutto può. Quello che in 15 anni è riuscito a masticarmi pezzo per pezzo, digerirmi e infine cagarmi. Diciamo che l'omuncolo di cui sopra si è nutrito dei pochi resti sbrandellati lasciati dal narciso. Provandone grande gelosia, oltretutto. Cioè, ti dico solo che ne aveva soggezione, a modo suo, e che anelava a raggiungere quei gradi di smidollaggine assoluta che poteva intravedere da qualche frammento della mia vita precedente che emergeva di tanto in tanto, nonostante io gli evitassi qualsiasi tipo di turbamento e racconto visto che la cosa lo seccava, sotto forma di immane casino da risolvere. Comunque Paola, sì, parte tutto dalla necessità di farsi accettare, di negarsi pur di racimolare l'affetto che serve a sopravvivere. Io mi rendo conto che il nucleo del meccanismo è nell'insegnamento morale che il bene va conquistato, va meritato. Ma che stronzata! Un bambino non viene amato perché non fa capricci, si comporta bene, mette a posto i giochi e che ne so cos'altro gli si chieda di dimostrare. Un bambino è amato per il fatto stesso che esiste. Punto. E questa è l'unica cosa che dovrebbe sapere. Che sarà amato a prescindere da quello che fa, semplicemente per quello che è. Ma possibile che un messaggio tanto elementare nella nostra società sia tanto criptato? La manipolazione inizia là, nel doversi dimostrare già da piccoli degni d'amore. E quindi? Se poi i genitori o uno dei due non si dimostrano affettuosi il bambino che capisce? Che è sbagliato lui. Logico e letale. Ti giuro, di tutte le vicissitudini della vita, di tutti gli omuncoli del cavolo, i superiori frustrati e le loro uscite cattive, i marpioni, gli opportunisti, i falsi amici che ti usano per avere una corte cui esporre i successi delle loro vite etc etc, la cosa che io proprio non concepisco è come un genitore possa essere egoista con un figlio, possa manipolarlo, controllarlo, spersonalizzarlo. Pure inconsciamente. Io su questo non riesco a passare. E che cavolo, è una cosa talmente importante e allora svegliati, rifletti, parla, ama. Fortificalo tuo figlio, non farne il ricettacolo delle tue turbe. Poi, certo, tutti sbagliamo, tutti siamo deboli, tutti abbiamo paura e tutti vorremmo realizzarci. Ma perché non riconoscere valore alle persone, da subito? Sembra così difficile. Ma che ci vuole? Non lo so. Pure questa storia dell'insicurezza. Ma perché, io non sono insicura? E certo! Ma mica vado a buttare cacca addosso agli altri per sentirmi meglio. Mica vado a criticare o a fare giochetti sadici al partner per gratificarmi. Mica vado a giudicare. Mica vado a smantellare la personalità altrui. Ma allora perché qualcuno deve farlo? Io poi mi ci arrabbio. Con l'omuncolo ho parlato tantissimo, ho rassicurato, ho cercato di capire tutte le ragioni... Niente. Non c'è stato niente da fare. E lo sai cosa mi fa male. Non stare da sola. No, non è questo il punto. Ma sprecare l'amore, sì. Sprecare il tempo che abbiamo senza amare, sì. Grazie per il tuo aiuto. Cara Anna, sì, io ho gridato più o meno come un'ossessa! :-))) Un abbraccio anche a voi, care.
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  5. Avatar di Phayfer Sutil

    Phayfer Sutil 11 anni fa (24 Ottobre 2013 23:06)

    L'ho letto 5 volte e credo che lo leggerò ancora!!! Bellissimo!!
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  6. Avatar di antonella

    antonella 11 anni fa (25 Ottobre 2013 7:59)

    ...a proposito di genitori e figli...che ne dite di padre e madre che chiamano il proprio bambino "Meschino"? (giuro che non scherzo, esiste davvero!) invece mia nonna, che preferiva i biondi con gli occhi chiari a me, che sono mora e con la carnagione scura e da piccola molto magra mi chiamava "affettuosamente" : "rincaclida" (tradotto dal dialetto emiliano : marcia...) ammetto che questo mi ha un pò condizionato.
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  7. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (25 Ottobre 2013 9:20)

    io stasera mi faccio corteggiare, voglio vedere cosa succede e cercare di applicare un po' di teoria di questo blog FANTASTICO. è difficile leggere certe esperienze vostre, confesso. sembrate così lucide e pertanto siete state talmente offuscate per anni da uomini maligni, che non hanno la consapevolezza di esserlo e si sentono vincenti. forse lo sono.comunque non è mai troppo tardi. liberiamoci dalle nostre paure, cerchiamo di farlo almeno. non restiamo fragili e se lo siamo, non dimostriamolo agli uomini. piangiamo tra di noi, con le amiche, le confidenti, le persone che possono aiutarci, ma non davanti agli uomini, vi prego. un saluto affettuoso a tutte, minou e fiorediloto in particolare :-*
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  8. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (25 Ottobre 2013 10:19)

    @ Minou, se ti consola il narcisista l'ho avuto pure io (forse lo erano tutti, ma uno più degli altri) e pure lo stalker, che poi coincide col più narcisista di tutti. Mi ha perseguitata per un anno, finché non ho parlato con la sua ex ragazza e scoperto che faceva lo stesso con lei. Dicendo a entrambe che ci amava... la cosa più divertente è stata un'e-mail a 3, dove gli abbiamo svelato che sapevamo... Ha dovuto scegliere. E ha scelto di continuare a perseguitare lei (e magari mille altre), non me. Lo racconto perché uno altrimenti non se lo immagina a che livello certe persone possono arrivare... Tirare fuori il passato è, come dici tu, un modo per non negare una realtà che va affrontata. Secondo la mia psicologa è anche un modo per elaborarla, perché è dalla elaborazione che parte il cambiamento. Quindi lo raccomanderei a tutte... A volte è molto difficile, perché abbiamo rimosso oppure perché non riconosciamo l'importanza di certi fatti del passato. Parlarne con una persona competente aiuta moltissimo, secondo me. Ma anche confrontarsi qui è di aiuto. Altrimenti una, chiusa nel suo isolamento, finisce per dubitare di sé stessa, dare ragione a lui, non vedere la gravità di certe cose. Una mia cara amica ha sopportato 17 anni di matrimonio infame, prima di decidersi a raccontare certe cose che succedevano e di sentirsi dire dalle amiche che no, non era normale... alla fine è riuscita a lasciarlo. Ora è divorziata, con un figlio dal matrimonio, e un nuovo compagno che la ama... come vedi, Minou, se ne esce, se ne esce... Sì, tutto nasce dalla relazione primaria, quella coi genitori e soprattutto con la madre. Ho vissuto un'infanzia di negazione, controllo... come se fossi un oggetto senza bisogni, personalità, desideri. Sempre manipolata. Davo segnali di malessere e insicurezza, ma sono stati ignorati anche quelli. Anzi derisi. Di nuovo ero sbagliata. Perché? Perché i miei genitori hanno problemi psicologici, entrambi, e il loro matrimonio si è rivelato un fallimento... e i figli ne hanno pagato le conseguenze. Se si fossero lasciati subito, invece di oltre 40 anni dopo, se si fossero fatti curare, invece di accusarsi a vicenda... se, se, se... Ormai non è stato e io mi sono resa conto dei miei problemi molto lentamente. E poi ho impiegato anni a guardarmi dentro, a capire che avevo bisogno di aiuto, anni a decidermi a chiedere aiuto (perché mi è stato insegnato che non devo avere bisogni, debolezze e devo arrangiarmi...). Ora ho 39 anni e una vita di relazioni sbagliate nel mio passato. Sono arrabbiata? Sì, lo sono. Ma finalmente ci capisco qualcosa e sono anche lucida e determinata. A salvare me stessa. Il mio cambiamento (psicoterapia, elaborazione...) è ora la mia priorità. Poi vengono altre cose, tutte però fatte per me stessa. Non mi sono mai presa cura di me in questo modo come ora. L'ultima storia è finita da 3 settimane (ma devo guardare il calendario per ricordarmelo) ed è già lontanissima, non mi manca minimamente. Sì, ho sprecato l'amore, amando gli altri più di me stessa. E l'ho fatto per essere amata. Per essere all'altezza della considerazione e dell'amore di qualcuno. Come ho imparato a fare da bambina. Non funzionava bene neanche allora, non ha funzionato dopo. E' ora di camminare su strade nuove. A dirlo così sembra così facile e banale capirlo e poi farlo. Ma il fatto è che non mi "vedevo", per molto tempo non mi sono "vista". Mi vedevo solo come mi descriveva chi voleva manipolarmi: egoista, manchevole o bisognosa... Mi hanno salvato due carissime amiche disinteressate... e poi la partecipazione a due incontri di terapia famigliare e un'intuizione avuta allora... è bastata una parola dello psicologo a svelarmi quasi tutto... ma dopo anni che mi facevo domande. E mi sono salvata da me, alla fine, quando oltre un anno dopo ho trovato la forza di vincere certe mie resistenze e chiedere aiuto, a quello stesso psicologo. Un passo decisivo, che secondo lui significa essere già a metà del percorso. E ora che l'ho cominciato da qualche mese, con una sua collaboratrice, sto già molto meglio. Smettendo di farmi domande sugli altri per farmele su me stessa. Smettendo di pensare sempre agli altri, per pensare a me stessa invece. Certo, mica è sempre facile. Tocca tirare fuori fatti dolorosi, rendersi conto di propri atteggiamenti non funzionali, avere un'attenzione costante per capire... e tanta forza e coraggio per non nascondersi niente. Non è una passeggiata, è una salita. Ma c'è una guida che conosce la strada e ci sono i piccoli successi e le illuminazioni, che incoraggiano. E questa sensazione, finalmente, che vivere in un modo diverso e stare meglio è davvero possibile... e dipende da me, non dagli altri. Una straordinaria libertà. Mettersi al primo posto in una fila... può fare paura, eppure... lo farò, lo sto facendo...
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  9. Avatar di izzy

    izzy 11 anni fa (25 Ottobre 2013 11:27)

    utilissimo!! una vera guida!! da rileggere più volte.
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  10. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (25 Ottobre 2013 14:04)

    Brava Paola, devi essere proprio fiera di te! Non sai quanto mi piace la tua grinta, la tua volontà, la tua scelta. La vita che vuoi è nelle tue mani. E sono mani veramente sicure. Me ne rendo conto addirittura io, da qui, nonostante tutti gli schermi che abbiamo in questa comunicazione indiretta via blog. Sei veramente un esempio luminoso. Brava cara, se potessi vorrei abbracciarti e cucinarti qualcosa di buono per festeggiarti. Giuro!! Antonella, sì, secondo me certe persone richiederebbero la perizia psichiatrica prima di avere il via libera a relazionarsi col prossimo! No, io dico, ma come si fa… Dolce Goldie, grazie e in bocca al lupo per stasera! Poi facci sapere come va. Vi saluto ragazze, corro, devo scendere di nuovo nell’arena a difendere un po’ di diritti dimenticati. Torno presto. Spero vittoriosa! Un abbraccio.
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  11. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (25 Ottobre 2013 16:54)

    :-) ...buon week-end a tutte!
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  12. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (27 Ottobre 2013 1:32)

    @Goldie Grazie infinite, ricambio il tuo abbraccio! :) @Paolaquellanuova @Minou grazie delle vostre storie... immagino che non sia stato facile... scriverle oltre che viverle.... sicuramente sarà per voi una liberazione da un fardello, per noi delle testimonianze..... Un abbraccio anche a voi! Io sono sicura che ce la faremo!!!
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  13. Avatar di Maria

    Maria 11 anni fa (27 Ottobre 2013 9:51)

    d'accordo con Aurelie,. Ho assistito a stranezze di ogni genere, uomini assolutamente disinteressati che come per incanto sono cambiati e si sono sposati con l'infelice di turno. Non ci sono dogmi, anche perché si perderebbe ogni spontaneità. Bisogna essere se stessi fino in fondo. Concordo pienamente. Un saluto
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  14. Avatar di Nikita

    Nikita 11 anni fa (27 Ottobre 2013 12:31)

    Articolo azzeccatto ! Casca a fagiolo per mè . L'ho letto e a tratti a volte trattenevo il fiato, perché non volevo trovare errori che nel frattempo c........ho già compiuto...............mi è piaciuto tantissimo, mi è molto utile questo articolo e devo dire che lo stampo e me lo rileggo 10 volte e poi cerco di fare un RIASSUNTO e di stamparmelo bene nella testa, anche perché ho appena iniziato , ma lo dico pianoooooooooo, un avvicinamento con un uomo ..............dopo pranzo vado in ufficio me lo stampo e me lo studio........grazie ILARIA . grazie di esistere.
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  15. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (27 Ottobre 2013 12:19)

    Sto ritornando ai miei punti di riferimento. Con lucidità fino alla prossima volta in cui perderò la testa per un altro uomo. Il punto è questo, non voglio perdere la testa. Ho scoperto che annullarsi in un uomo è anche un segno di depressione. Sono anni ormai che la combatto tra alti e bassi. L'elemento "uomo" mi sconvolge parecchio, mi spaventa e mi attrae al contempo. A volte mi ripugna e non mi riconosco più. Perché avere una personalità così discordante, non coerente? Alla base ero una ragazza aperta e fiduciosa. Ora a volte sono l'ombra di me stessa. Anelo alla pace
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  16. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (27 Ottobre 2013 15:04)

    Come ti capisco Goldie!!! Io ora sono in fase respingente, come non mai. E mi sorprendo, non ritrovo i punti di riferimento, mi sembra di muovermi in un pianeta sconosciuto. Non mi sento un granché, è come se avessi perennemente la nausea. E' proprio una sensazione fisica...
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  17. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (27 Ottobre 2013 15:13)

    @Goldie, hai mai letto "Donne che amano troppo?". Io lo feci 3 anni fa e non mi riconobbi, oggi l'ho riletto e mi sono riconosciuta totalmente. Parla proprio dell'annularsi in un uomo e perdere la testa... Magari ti chiarisce un po' le idee!
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  18. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (27 Ottobre 2013 19:16)

    Non l'hol lettto ma è come se lo avessi fatto. Una mia cara amica mi ha fatto tutte le citazioni di questo libro ogni volta che le parlavo della mia ultima sventura. Oggi un uomo è venuto a trovarmi x ballare con me e mi ha regalato una scatola di cioccolatini. Ballato chiacchierato riso SENZA STRESS. Bellissima sensazione. Ora mi rendo conto di questo concetto essenziale. Solo il piacere di una persona che ha piacere a passare tempo con me
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  19. Avatar di ISA

    ISA 11 anni fa (27 Ottobre 2013 23:35)

    Articolo interessante, condivido..... purtroppo mi è difficile incontrare uomini che sappiano corteggiare ...... a me non ne capitano! in passato sono tanto caduta nella trappola di uomini da strapazzo ma ora sono cinica e non mi faccio più incantare........... certo, non mi logoro più in avventure inutili, ma il risultato è che x me non inizia nessuna storia, sono sempre sola, non so perchè non ci sono uomini che abbiano voglia di parlare un po con me e di conoscermi, mi capitano solo uomini che non vedono l'ora di mettermi le mani addosso!! Ora che non mi faccio più incantare ho imparato a riconoscere i segnali e se ho dei dubbi .... chiedo...... e mi allontano da quell'uomo che non mi porta rispetto. Dovremmo fare tutte così, ma proprio tutte!!! Purtroppo ci sono ancora tante donne che accettano di tutto pur di farsi una storiella e ciò da spago a questi mezzi uomini insoddisfatti e quasi al limite del ridicolo. ...... In realtà, in cuor mio, spero sempre che l'uomo che ho allontanato apprezzi il mio gesto e si comporti da uomo, invece ..... mi cerca ancora ma ho la sensazione che sia un provarci ancora " sperando che oggi si trovi di scena e me la dia" io faccio la parte della cortese ed indifferente ovviamente ma non esco più con lui, non so, .......... Ilaria ti chiedo : sono troppo dura? o faccio bene???
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  20. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (27 Ottobre 2013 23:36)

    @Goldie brava, è bellissima la sensazione di passare delle ore piacevoli con un uomo, che magari è solo un amico, rilassate e senza continui lavorii mentali... anche a me capita, con amici cui sono particolarmente in sintonia, e vorrei che riuscissi a stare così rilassata anche in presenza di chi mi piace e mi attrae molto.... :)
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