Quanto deve durare il corteggiamento?

corteggiamentoQualche giorno fa ho ricevuto questo messaggio: “Ilaria, ritieni che ci siano, diciamo dei “tempi medi” di corteggiamento? Mi spiego meglio: dopo quanto tempo un uomo si dovrebbe “lanciare”? Vuoi vedere quanto sono una studentessa attenta? Tu, probabilmente, mi risponderai che il tempo dipende anche da quanto io rispondo incoraggiando i suoi comportamenti. E dovrebbe essere un crescendo. Ok. Ma penso che magari uno dei due può sbagliare per mille motivi, e la comunicazione amorosa non essere chiara. O esserci dei dubbi. Non lo so. Va tutto a schema? Puoi fare un articolo su come chiarire una comunicazione sbagliata, o meglio come riparare un autosabotaggio! Grazie…”

"Tre atteggiamenti dell’uomo che corteggia una donna: il millantatore, quello che fa promesse, quello che implora la mamma.E.Canetti"

La mia prima impressione, leggendo un messaggio del genere è che si percepisce un livello di tensione e di preoccupazione esagerato: manca la rilassatezza necessaria per affrontare serenamente il primo periodo – il più delicato – di un rapporto di coppia, che è proprio quello del corteggiamento. Pare che non si tratti di corteggiamento – quindi di quel momento magico in cui si ha enorme piacere a stare insieme e questo piacere è alimentato dalla curiosità reciproca e dal desiderio (spesso incontenibile) di conoscersi meglio -, ma di un compito da fare, di una strategia da applicare, di uno scoglio da superare. Di un risultato da ottenere, costi quel che costi. Sembra forse che conquistare un uomo, sia più importante di vivere e di godersi il corteggiamento.

Pare che alla nostra amica non interessi particolarmente il meraviglioso processo dell’iniziare a stare insieme e del conoscersi poco a poco, scoprendo qualcosa di più un pezzo per volta – che emozione! – ma che abbia in mente qualcosa di diverso, forse solo un obiettivo. Un obiettivo che dovrebbe placare alcune sue ansie profonde. Ma non ci è chiaro che genere di obiettivo la nostra amica abbia in mente. Perché probabilmente non è chiaro nemmeno a lei. Che cosa vuole ottenere la nostra amica? Vincere una sfida? Avere un compagno? Iniziare finalmente una storia?

Qualsiasi sia, è un risultato che le suscita una tensione negativa. Mentre il bello del corteggiamento – come di ogni nuova scoperta della vita – è sì la tensione, ma una tensione positiva: l’eccitazione, il divertimento, il sentire nascere la passione e il sentimento e viverli come emozioni in continuo cambiamento ed evoluzione.

Corteggiamento e relazioni sane: le basi

Ora, che cosa costituisce un buon rapporto di coppia, soddisfacente e appagante?

Mi spiego meglio: sto parlando di una relazione di coppia vera e autentica, non della così detta trombamicizia o della relazione riempitivo – cioè quella in cui lui ti chiama quando non ha proprio niente di meglio da fare e ti dice un sacco di parole dolci perché tu passi la serata con lui e tu ci caschi come una pera.

E nemmeno del rapporto privo di tensione e di coinvolgimento sessuale che molti hanno con il “migliore amico” al quale raccontano sempre tutto (oh, cielo, che noia).

Un buon rapporto di coppia si basa su almeno 9 elementi fondamentali:  I) l’attrazione fisica; II) l’intesa intellettuale (cioè una comunanza di interessi e di valori, una somiglianza per quel che riguarda il modo di pensare e di vedere la vita); III) la comprensione emotiva; IV) l’intimità, emotiva e fisica, cioè l’aprirsi al partner come non ci si apre con nessun altro, il mostrarsi al partner come non ci si mostra a nessun altro; V) l’intesa sessuale (che è diversa dall’attrazione fisica); VI) il supporto reciproco; VII) la condivisione di progetti di vita comuni e la determinazione a perseguirli; VIII) il porre il partner e la coppia tra i valori, gli impegni e i progetti prioritari della propria vita; IX) l’unicità e l’esclusività di tutto questo: cioè tutti gli elementi psicologici e materiali che ho appena elencato sono riservati ed esclusivi, nelle loro caratteristiche peculiari e nella loro intensità, solo al partner che si è scelto. Nessun altro può prendersi una parte di questa torta.

E’ chiaro questo discorso sull’esclusività e sull’unicità del rapporto di coppia e degli elementi che lo distinguono da altri generi di rapporti con altre persone? Ci tengo sia chiaro, perché al giorno d’oggi c’è una grande confusione riguardo i rapporti. Le persone non conoscono quali sono spazi, limiti e confini dei singoli diversi rapporti tra esseri umani e questo causa una marea di sofferenze e di insoddisfazione a tutti i livelli.

Ed è chiaro che, perché un rapporto di coppia possa dirsi davvero tale, che questi elementi devono esserci tutti? Cioè non può esserci solo l’intesa intellettuale e mancare il supporto reciproco. Non può esserci una forte intimità emotiva e mancare l’intimità sessuale. Giusto? Non ci sono dubbi a questo proposito, vero?!

"Per il corteggiamento vale il consiglio di Robert Schumann ai pianisti: “Andare lento e correre sono errori di pari gravità”.D.Basili"

Il corteggiamento e le fandonie che logorano

Perché ho fatto tutta questa premessa su quali sono gli elementi che definiscono una relazione di coppia? Perché so che vi sono molte donne che anelano a una relazione, ad avere un compagno, a “essere impegnate” e spesso non sanno nemmeno esattamente che cosa questo significhi. Per cui, pur di avere un minimo di attenzione da una parte di un uomo, accettano un corteggiamento che non ha nulla del corteggiamento, accettano un trattamento da seconda o terza o addirittura quarta classe, si accontentano di una vita sessuale mediocre o del tutto insoddisfacente, senza nemmeno avere il coraggio di riconoscerlo a se stesse.

"Le donne che pretendono una lunga corte o sono frigide o vogliono sembrare virtuose.In entrambi i casi è meglio lasciarle perdere.R.Gervaso"

Nella pratica che succede? Succede che qualche simpatico perditempo (categoria di cui è pieno il mondo) comincia a scrivere su Facebook, a fare apprezzamenti in chat o a mettere “mi piace” sotto una foto di un’amica in costume da bagno e che, solo per questo, la signorina in questione, pensa di essere apprezzata, ammirata e corteggiata. Balle. Sono solo stupidaggini.

Oppure ci sono quegli infiniti scambi di sms che non portano a nulla, quegli sms che, appunto, come dico io, sembrano la – brutta – copia delle cartine dei Baci Perugina. E sai che ci vuole a scrivere un sms da finto innamorato…

O, ancora, ci sono quelle uscite una volta ogni due settimane, in cui il lui di turno ti porta a prendere un caffé e poi però ha la partita di calcetto oppure ti propone di andare al cinese, sabato sera, con la compagnia dei soliti 26 amici, di cui 21 sono amiche malassortite.

E non dimentichiamo l’uomo confuso, che ha sofferto per una storia finita 25 anni, 11 mesi e 13 giorni  e 7 ore fa (soffre talmente tanto che ricorda a memoria i giorni, pensa che romantico) e che ti tiene in ballo per mesi. Perché è indeciso, soffre (ripetiamolo, giusto per non dimenticarlo) e non vuole fare soffrire anche te. E intanto la tira in lungo sì/no/magari/forse/non-so-se-me-la-sento.

Ecco questo, non è corteggiamento, questo è smidollamento: cioè si tratta di smidollati, che vogliono logorarti.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Il corteggiamento: che cos’è?

Così come la vita di ciascuno di noi è continuo cambiamento, evoluzione e crescita (tu non sei la stessa di 10 anni fa e tra 10 anni non sarai la stessa di oggi, ma, possibilmente sarai migliore, se lo decidi), così è la vita di coppia. La vita di coppia, per essere buona e sana, non solo deve essere in cambiamento (questo è inevitabile), ma deve essere in evoluzione e in crescita.

La regola è: chi si ferma è perduto. Chi si ferma è perduto, nella vita, nella coppia. E un corteggiamento che non è avanzamento continuo e inarrestabile non è corteggiamento. E’ aria fritta, presa in giro, fandonia.

"Corteggiare una donna vuol dire inseguirla finché questa ti acchiappa. John Garland Pollard"

Il corteggiamento è dunque un percorso che è preludio, prologo, anticipazione del percorso della vita di coppia. Per questa ragione, prima di tutto, deve contenere i semi dei 9 elementi che abbiamo elencato sopra: l’attrazione fisica (autentica), il desiderio di intimità etc etc, fino al desiderio di esclusività e di unicità. E questo è un primo punto saldo al quale fare riferimento.

Questo percorso è fatto di 5 tappe essenziali.

Il corteggiamento: le 5 tappe essenziali

La prima tappa del corteggiamento è quella dell’attrarre l’attenzione dell’altro. Ci si mostra al proprio meglio, per comunicare all’altra persona “Ehi, sono qui, sono disponibile ad approfondire la nostra conoscenza”. L’aspetto che rende questa fase interessante e sfidante è la capacità di alternare maggiore e minore disponibilità: se l’altra persona si apre alla nostra disponibilità, allarghiamola, diversamente restringiamo. E’ molto divertente. E’ come una danza, un ballo, una partita a tennis.

La seconda tappa del corteggiamento è comunicare interesse attraverso il linguaggio del corpo: chiamiamola fase del primo avvicinamento. Se si è attirata l’attenzione dell’altra persona, inevitabilmente ne conseguirà un avvicinamento fisico. Non sarà più necessario cercare lo sguardo di lui alla distanza, ma ci ritroveremo accanto questa persona “naturalmente”. Non dovremo più attrarre la sua attenzione, perché già ce l’abbiamo. E’ importante, ora che si è raggiunta la vicinanza fisica, saperla gestire, di modo che non diventi subito troppo stretta o di colpo ci sia un nuovo allontanamento.

La tappa numero tre del corteggiamento è quella della comunicazione a 360 gradi: quindi non solo sorrisi, sguardi interessati, apertura del proprio corpo e vicinanza fisica, ma domande, scambi, manifestazioni verbali di interesse. Chiacchierate (ma con misura, eh! Troppi uomini muoiono per le troppe parole delle donne!!!). E’ il momento di rompere il ghiaccio nel senso vero e proprio del termine e di andare un pochino di più in profondità. Questa è la fase che crea più terrore, e quindi bisogna mantenere il fermo controllo delle proprie emozioni, con il giusto atteggiamento mentale e con la massima concentrazione sulla propria autostima.

"Il corteggiamento è un atto di coraggio.Fabio Volo"

La tappa numero quattro del corteggiamento è del tutto non verbale e corporea: dopo l’avvicinamento fisico e lo scambio verbale, che è una forma di conoscenza emotiva molto profonda, si passa dalle parole ai fatti. C’è il primo contatto fisico. Si può trattare di “scontri” fisici casuali e lievi, come il toccare una gamba, un braccio, una spalla (purché si tratti di zone “neutre” e non con una rilevanza “erotica”) . Questi primi contatti fisici sono fondamentali per capire se procedere o lasciar perdere. Se l’altra persona accetta con naturalezza il contatto, si apre e lo ricambia, magari alzando (un po’, ma non troppo) la posta, si può procedere. Il corteggiamento sta facendo passi in avanti, vale la pena continuare. Se la persona si ritrae e non ricambia, è un segnale che ci dice che non è il caso di continuare.

ATTENZIONE, considera queste indicazioni anche dal tuo punto di vista: se ti senti a disagio in questi scambi perché non li trovi gradevoli e non ti senti tranquilla e in pace come se fossi a casa tua, significa che non è aria, che questo uomo non fa per te. Soprattutto se cerca di “allungare le mani” in zone “protette”. Chiaro?!

La tappa numero cinque del corteggiamento è quella dell’intimità, inclusa l’intimità sessuale: gesti, parole, anche il tono della voce cambiano e si trasformano per l’altra persona, portando definitivamente a un contatto fisico molto confidenziale e molto stretto. Attenzione, dopo questa tappa, se il processo è andato a “regola d’arte”, indietro non si torna.

Dopo tutto questo, quali considerazioni utili è opportuno fare? Il corteggiamento, oltre a essere una fase importante della relazione, deve essere considerato con attenzione: se mancano delle tappe o si stravolgono, non funziona né il corteggiamento, né il rapporto. Nello stesso tempo è un processo dinamico, che se diventa troppo rapido e precipitoso ancora una volta non può funzionare e non fa funzionare la relazione (ecco perché fare sesso con un uomo alla prima, seconda, terza sera non è una buona idea). Non solo: il corteggiamento deve avvenire “dal vivo” non attraverso internet, telefonini, computer, i-pad etc… Il corteggiamento è corporeità, è concretezza: sguardi, sorrisi, tocchi, strette, contatti.

E il corteggiamento non funziona nemmeno – proprio perché è un processo dinamico – se è lento, rallentato o ha fasi di stallo. In questo caso non è corteggiamento, ma un brodo stagnante e ammorbante in cui il perditempo di turno si cuoce e fa cuocere anche te.

Pensi che ci sia stata una comunicazione sbagliata o che ci sia stato un autosabotaggio? Ripercorri le 9 basi fondamentali del rapporto di coppia che ho spiegato sopra e considera le 5 fasi del corteggiamento. Valuta con obiettività dove tu puoi aver frainteso e valuta se vale la pena recuperare o dedicarsi a impegni più gratificanti e a persone più concrete e serie.

Se vuoi superare insicurezza e tensione quando si tratta di conquistare un uomo fai il mio percorso “Come sedurre un uomo senza stress”.

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230 Commenti

  1. Avatar di Tittissima

    Tittissima 11 anni fa (22 Ottobre 2013 15:44)

    A me è sempre capitato di "bruciare le tappe" a tutti i livelli, e che le relazioni che ne scaturivano avevano quel non so che di "predestinato"... sì, predestinato a finire. Infatti mi sono resa conto che il tempo, e l'ho scritto già innumerevoli volte, pardon la ripetizione, è l'unico arbitro imparziale e corretto di una relazione. Quando il tempo ti permette di conoscere l'altro (e farti conoscere) senza le lenti rosa dell'infatuazione e dell'adrenalina della vicinanza fisica ed emotiva allora si può portare avanti un discorso più profondo e saldo, e parlare veramente di Amore. Tutte le altre combinazioni sono flirt, appoggi, passatempi, fidanzamenti tanto per, giochi di potere.
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  2. Avatar di Rossana76

    Rossana76 11 anni fa (22 Ottobre 2013 15:46)

    Articolo Impeccabile! Me lo stampo.
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  3. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (22 Ottobre 2013 16:01)

    La parte sulle basi della relazione sana mi fa proprio male. Ma anche bene. Non so se riesco a spiegarla come sensazione. Mi fa male perché io là sono caduta più volte e ho accettato molto meno del minimo sindacale da parte del mio partner. Sempre a cercare di non essere troppo esosa, troppo incontentabile, sempre a limitare al massimo le mie esigenze e a non riconoscerle io per prima, quasi non avessi il diritto di averne. Soffro per me, a posteriori. Assurdo, vero? Soffro 2 volte per come mi sono fatta trattare. Ne soffro più ora perché ne sono consapevole. Mi fa bene, invece, perché mi libera il campo da quel serpeggiante atteggiamento da esperta cacadubbi (scusa Ilaria, è rozzo lo so, ma rende proprio l’idea) quale sono. Perché ancora mi ritornano su rigurgiti di dubbi! Avrò fatto bene? Avrò capito bene? E posso rispondermi: sì, certo che hai capito bene, hai capito benissimo, basta voltarti indietro, vai avanti e non voltarti mai più!!! Mi sento così fragile, ragazze!
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  4. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (22 Ottobre 2013 16:15)

    Leggendo questo articolo (veramente da... incorniciare!! :-D ), mi rendo conto di come io abbia la tendenza a bruciare le tappe, e a essere sempre tesa a dimostrare qualcosa all'altro, e a essere condiscendente per paura di non piacergli... compreso fare subito sesso con lui... Bè, c'è da dire che in quest'ultimo periodo ho fatto talmente tanto lavoro su me stessa proprio su questi punti, che sento profondamente che qualcosa dentro di me sta cambiando... nel frattempo mi ascolto più e più volte gli audio "come sedurre un uomo senza stress", a volte anche camminando al parco con le mie cagnoline, a volte in macchina nei miei lunghi e frequenti spostamenti ... e sì, sento che piano piano qualcosa in profondità sta cambiando. Grazie Ilaria per il tuo lavoro :)
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  5. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (22 Ottobre 2013 16:35)

    Aria pura per me, grazie :) .
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  6. Avatar di Maria

    Maria 11 anni fa (22 Ottobre 2013 16:59)

    Questo articolo è un capolavoro... Grazie, Ilaria!
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  7. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (22 Ottobre 2013 17:55)

    Sì bellissimo. Io credo di avre perso totalmente imiei punti di riferimento in questi anni. Mi sono persa io a causa della sindrome di abbandono. Spero di riuscire a fare qualcosa della mia vita sentimentale e se non dovessi riuscirci saprò perché e dove ho sbagliato. Quanto ho sbagliato...
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  8. Avatar di Raffaellaaa

    Raffaellaaa 11 anni fa (22 Ottobre 2013 18:05)

    Uno degli articoli più belli letti sino ad ora!!!!!
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  9. Avatar di antonella

    antonella 11 anni fa (22 Ottobre 2013 18:10)

    tutti i nove punti sono effettivamente necessari per poter affermare di avere una relazione come dovrebbe essere. L'unico dubbio che ho è che in pochi sono così fortunati da averla, perchè se bastasse il desiderio e la volontà di portare avanti una relazione del genere molti l'avrebbero...è purtroppo anche una questione di fortuna nel trovare la persona adatta ...sob... comunque li terrò come riferimento, per lo meno per non cascare più in relazioni sbagliate, meglio sole che mal accompagnate, no?
    Rispondi a antonella Commenta l’articolo

  10. Avatar di Patty

    Patty 11 anni fa (22 Ottobre 2013 18:38)

    L'articolo mi piace e lo trovo utile, ma ciò che sto notando negli ultimi tempi è che c'è una difficoltà di fondo ad "arrivare" al corteggiamento !!! Nel senso che gli uomini non ci provano più con le donne, a parte qualche occhiata più o meno intensa, qualche sorriso o qualche parola, poi si fermano e non vanno più oltre. Ora, non è una cosa che noto solo io (per me), ma anche molte mie amiche la pensano così. Tornando a me, essendo io una ragazza bella e interessante (da molti punti di vista)...mi chiedo cosa ci può essere nella mia espressione/atteggiamento che blocca gli uomini ??? Sinceramente ancora non l'ho capito, sto facendo la mia vita, faccio sport e cerco di rendermi serena da sola tutti giorni...però mi chiedo anche se "tale fenomeno" dipende da me, oppure no, o semplicemente mi devo rassegnare a questa cosa, bohhhh...
    Rispondi a Patty Commenta l’articolo

  11. Avatar di Francesca

    Francesca 11 anni fa (22 Ottobre 2013 19:41)

    Direi paradigmatico! Brava Ilaria! Apprezzo sempre e sempre di più ciò che scrivi..!!
    Rispondi a Francesca Commenta l’articolo

  12. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (22 Ottobre 2013 21:39)

    Nella tappa 3 dovrebbe esserci il dirsi i propri bisogni, le proprie aspettative, cosa si vuole dalla vita e da un rapporto di coppia, giusto?
    Rispondi a Paolaquellanuova Commenta l’articolo

  13. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (22 Ottobre 2013 21:44)

    Uhm, no.
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  14. Avatar di onlybrina

    onlybrina 11 anni fa (22 Ottobre 2013 21:55)

    Mi unisco a quanti incorniciano questo splendido articolo, e il lavoro di Ilaria in genere...Ilaria santa subito :-) @patty: mi permetti una considerazione su ciò che hai scritto? Ma tu, che sai bene di essere bella e interessante e che riesci a gratificarti da te per la donna bella e interessante che sei, non è che dimostri all'universo maschile proprio ed esattamente questo: ossia di non essere interessata ad altro? (Ehi Patty, raccogli la provocazione senza impermalosirti però ;-) )
    Rispondi a onlybrina Commenta l’articolo

  15. Avatar di mary

    mary 11 anni fa (22 Ottobre 2013 22:03)

    ciao Ilaria, con questo articolo tocchi proprio in punti più delicati per me, quelli che anche io come l'autrice della mail vivo con poca leggerezza e tanta ansia. Sto cercando di assimilare l'articolo e scusa se ti faccio una domanda magari sciocca, ma mi potresti spiegare meglio la tappa n 1? grazie:)
    Rispondi a mary Commenta l’articolo

  16. Avatar di ELEONORA

    ELEONORA 11 anni fa (22 Ottobre 2013 23:00)

    PATTY...HAI RAGIONE!HAI tante belle doti e hai davanti tante mezze calzette!;)))vai oltre,non pensarci...
    Rispondi a ELEONORA Commenta l’articolo

  17. Avatar di Aurelie

    Aurelie 11 anni fa (22 Ottobre 2013 23:19)

    Non sono d'accordo. La realtà non è così semplice. Nella realtà -e parlo di casi concreti - ci sono molte storie partite in maniera stentata e sulla riuscita delle quali nessuno - dico nessuno - avrebbe mai scommesso e che invece hanno avuto un lieto fine. Ci sono storie in cui uno dei due all'inizio e' meno interessato all'altro e che poi crescono piano piano, storie in cui i due partner hanno qualche incompatibilità caratteriale e che poi a forza di chiarimenti e litigi poi si chiariscono e vanno avanti e poi magari si sposano anche (altro esempio concreto di due amici miei).... Magari si potesse applicare questa ricetta perfettamente confezionata alla realtà vera. Non esisterebbero più le sofferenze. Basta tagliare corto quando il tipo di turno non corrisponde a questo stereotipo qui sapientemente descritto ....salvo poi magari aver lasciato andare la persona giusta. Magari fosse tutto così semplice. Io personalmente ho sempre creduto ed applicato rigorosamente questa ricetta ed eccomi qui sola ....dopo aver scartato tutti quelli che non incarnavano questo stupido ideale che viene qui descritto. La realtà è fatta di persone diverse tra loro, con storie diverse, con modi di sentire diversi e con comportamenti diversi. Si può fare sesso al primo appuntamento e poi sposare quell'uomo oppure fare sesso solo dopo che siete diventati esclusivi e poi si rimane comunque fregate. L'uomo ti può corteggiare con i fiocchi, farti sentire importante, unica, meravigliosa e poi magari , quando meno te l'aspetti, diventa geloso e violento. Oppure ti può capitare quello che non ti corteggia, non è proprio capace di corteggiare ma, guarda un po'....è capace di amare. Basta con le ricette. Che noia mortale. Viviamo e basta, e facciamoci anche del male essendo noi stesse fino in fondo con coraggio.
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  18. Avatar di mary

    mary 11 anni fa (22 Ottobre 2013 23:30)

    Ho capito in che momento non vivo serenamente il corteggiamento: dopo un' uscita ho sempre paura che la successiva non ci possa essere. Non perchè quando si è usciti insieme qualcosa sia andato storto, anzi. Quello che mi mette ansia e che blocca il corteggiamento è il periodo che viene subito dopo, quello in cui ci si dovrebbe sentire magari via tel e flirtare un pò, accordarsi per uscire la volta dopo... Ecco, qui io ho sempre mille dubbi. Non uso Fb, odio le chat e forse ho paura anche di messaggiare perchè ho PAURA DI FARE ERRORI, di sembrare appiccicosa, di dire qualcosa di sbagliato, di avere troppa iniziativa e che lui si allontani. Allora non faccio niente e aspetto. E poi mi viene il dubbio di esser troppo fredda e distaccata e non so più che fare. Magari passano i gg e io non ci capisco più nulla, penso solo che se la cosa si raffredda dev'esserci stato qualche errore di comunicazione in questa fase delicata in cui ancora non ci si conosce e in cui ho tanta paura di sbagliare qualcosa. E l'ansia di sicuro non aiuta... Leggendo il tuo articolo non capisco se io effettivamente faccia errori o se ultimamente incappo in quei generi di corteggiamenti che vanno per le lunghe e non portando a nulla è meglio che finiscano. Io sicuramente da parte mia ci metto troppa ansia e quindi distacco, ma magari anche lui non è un genio nel corteggiare...Ad esempio ho notato che c'è una generale fatica nel telefonarsi e parlarsi di persona e che i ragazzi tendono a voler comunicare via sms e chat, cosa che io assolutamente odio. Come mi piacerebbe un ragazzo che se mi vuole vedere mi telefona a voce! molto più diretto e con meno fraintendimenti!!La prossima volta lo farò presente! Io al contempo non oso chiamare e non credo sia compito mio nelle primissime fasi della relazione. Spero di non sbagliare anche in questo! Al momento esco con diversi ragazzi, ma con nessuno per ora ho riscontrato il bel corteggiamento dinamico ed entusiasmante di cui parli. é come se con ognuno la cosa partisse bene e poi pian piano si raffreddasse. Credo che dovrei imparare a comunicare meglio il mio genuino interesse verso l'altro senza ovviamente cadere in posizione di bisognosità. Non so più se seguire il mio istinto o delle regole riguardo a questo, fattostà che questa fase invece di emozionarmi mi toglie le energie, quindi non va bene! Sulla bisognosità e sul rapporto con me stessa sto lavorando tantissimo e sento sinceramete di aver fatto dei progressi enormi. non mi sento più molto bisognosa, sto bene con me stessa e finalmente mi sto sperimentando in relazioni più sane rispetto al passato, anche se tutte fin'ora solamente agli albori. alcune già scemate e altre ancora in corso, ma purtroppo con difficoltà e trooooppi pensieri e ansie da parte mia. Sono comunque soddisfatta di me perchè almeno mi sto buttando, sto agendo e so che ogni errore mi è assolutamente utile per migliorare. Ma a volte penso che sia troppo stressante e che quindi qualcosa di fondo non giri per il verso giusto. Indagherò. Grazie Ilaria anche per questo post che tanto mi agita e mi confonde, sicuramente è quello su cui al momento devo lavorare:)
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  19. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (23 Ottobre 2013 0:39)

    @patty: credo che la fase del corteggiamento al giorno d'oggi "stressi" molto, quindi si saltano le tappe tra adulti. I ragazzi mooooolto giovani sono ancora romantici. Ma ora si arriva subito alle conclusioni, vuoi per maggiore libertà di costumi, vuoi per quella idea di non dover "perdere tempo". Anche Ilaria lo insegna, se riceviamo segnali poco incoraggianti perché restare fermi? Magari i tempi si sono accorciati, tutte le "menate" del corteggiamento si riducono a una cena al ristorante, una uscita e hop a letto. PURTROPPO. Nella maggior parte dei casi. O rinunciare, tanto poi ne arriva un'altra.la città è piena di donne disponibili, perché fermarsi su quella più complessa?
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  20. Avatar di Paolaquellanuova

    Paolaquellanuova 11 anni fa (23 Ottobre 2013 9:06)

    Dunque, Ilaria, quando c'è il dirsi i propri bisogni, le proprie aspettative, cosa si vuole dalla vita e da un rapporto di coppia? Perché, vedi, per me la fase di corteggiamento dovrebbe essere quella in cui ci si conosce e ci si innamora anche sulla base della convinzione che l'altra persona sia quella giusta per noi. Dunque è una fase conoscitiva, esplorativa e in qualche modo di verifica. Senza voler togliere alla fase poeticità e romanticismo, se sfocia nell'esclusiva e nel sesso, come posso dare queste cose senza la convinzione che l'altro sia la persona giusta? Mi affido alla fortuna? Se è la persona giusta non è solo una questione di "pelle", ma anche di desideri e bisogni che vanno nella stessa direzione. Non parlarne e darlo per scontato solo perché l'altro mi fa battere il cuore mi sembra un azzardo. O il mio intuito dovrebbe farmi innamorare solo della persona giusta? Non capisco proprio, quasi un anno fa, in un post, consigliasti di chiarire bene cosa si voleva dal rapporto di coppia, di scoprire le carte... e io lo trovai un consiglio utile e corretto. Che ho applicato. Per quanto poi la persona in questione si sia rivelata incoerente rispetto a certe premesse. Ho letto da qualche parte che al di là di ciò che si dice verbalmente c'è come un patto silenzioso che si stabilisce fin dalle prime fasi in ragione delle dinamiche che scattano. Ovvero, se l'altra persona a parole si dice rispettosa della partner, ma poi nei fatti prevarica e lei lascia correre e subisce, allora al di là delle parole, il patto, la consuetidine che si instaura è un'altra... diventa una modalità che da lì in poi segna la coppia e ci si sceglie sulla base di quella al di là di altre dichiarazioni. Più concretamente: io e il mio ex ci siamo detti certe cose, ma poi nei fatti lui si è comportato in modo diverso da subito (o meglio a volte coerente a volte no), io ho lasciato correre e alla fine ha prevalso l'altra modalità. Sebbene poi ad un certo punto io abbia cercato a parole e nei fatti di ristrutturare il patto, lui d'accordo, dopo due mesi mi ha riproposto la stessa modalità. Che questa volta non ho accettato né a parole né a fatti. E la storia è finita. Evidentemente, al di là di quel che proclama, non cerca una relazione adulta e rispettosa, ma una relazione "comoda". Solo che io sono cambiata e non sono quindi più la persona giusta per quella relazione "comoda". Al tempo stesso lui non mi soddisfa più perché ora, nei fatti, voglio tenere fede a quanto detto a parole, che è il mio vero desiderio e il mio obiettivo, al di là delle tendenze alla sottomissione (che sono il motivo della psicoanalisi)... Concludendo: nelle prime fasi si devono scoprire le carte o no? Quando le scopro? O alla fine ciò che conta davvero sono le dinamiche di rispetto (o potere e prevaricazione da una parte, sottomissione dall'altra) a decidere il tutto ed è su quello che occorre concentrarsi? O entrambe le cose?
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