Come trattare gli uomini: è una domanda che ha senso?

come trattare gli uominiHa senso chiedersi come trattare gli uomini e soprattutto ha senso la risposta a questa domanda? E’ giusto darsi da fare per scoprire come “come trattare gli uomini”? Cioè, è giusto per se stesse o è svilente?

"Il mio animale mitologico preferito è un uomo che se dice una cosa, la fa. Barbyeturica, Twitter"

Talvolta, in particolare dalle lettrici più appassionate e anche più ansiose e preoccupate, mi viene rivolta una domanda che assomiglia più a una critica. Ti cito le parole di una lettrice:

“Trovo molto utili e incoraggianti i tuoi articoli però le ultime volte ho notato che con frequenza si parla di come deve essere una donna per attrarre un uomo quasi dovessimo adattarci alle loro esigenze.

Che è un po’ l’analogo di quelle che si lamentano: “Oh, ma basta di dirci come ci si deve comportare con gli uomini, che facciano anche loro qualcosa per noi! o “Sono davvero stufa, io ho fatto troppo per gli uomini, ora si diano loro da fare per me…

In realtà non è scontato che un uomo intenda darsi da fare per una donna e tantomeno che “debba” darsi da fare, soprattutto se viene “incoraggiato” con tali argomenti e tali toni.

Per carità, non sia mai che le donne vengano esortate ad adattarsi alle esigenze degli uomini, o, almeno, non da me: c’è già tutta una cultura universale e millenaria e una colossale industria di trucchi, parrucchi, abiti, anticellulite, plastica e dimagrimento e chi più ne ha più ne metta che si dedica alla missione con eccellenti risultati, perché dovrei mettermici pure io?

"Riuscite ad immaginare un mondo senza uomini? Nessun crimine e un sacco di donne grasse e felici. Nicole Hollander"

Eppure c’è qualcosa che non mi torna nelle obiezioni delle donne che non accettano di buon grado che si parli di come trattare gli uomini, di che cosa affascina un uomo o lo fa stare bene o gli piace.

Come trattare gli uomini: capirlo è più importante di quanto tu pensi

Facciamo un passo alla volta e vediamo di “fare a fette” la questione così da intenderci meglio.

Tutti gli esseri viventi – tutti, dai più ai meno evoluti – sono sopravvissuti come generi e specie e come individui grazie alla loro capacità di adattamento. Questo è assodato, alla faccia dei no-vax, dei terrapiatisti e dei scie-chimicologi.

Significa che noi sopravviviamo a molte situazioni anche “svantaggiose”, le possiamo affrontare, le superiamo grazie alla capacità di adattamento.

Abbiamo una straordinaria capacità di adattamento agli ambienti, alle condizioni e alle persone che sono intorno a noi anche e soprattutto quando si tratta di situazioni sociali e il nostro adattamento coinvolge tutto il nostro essere, seppure in misure diverse, cioè ci coinvolge sia a livello psicologico, sia fisico, sia relazionale.

Per esempio si sa per convenzione, per cultura e perfino perché lo dicono i genitori, addirittura i più beceri, ignoranti e stolidamente protettivi, che a scuola, in classe, bisognerebbe stare seduti, attenti e in silenzio e con un abbigliamento consono mentre al parco giochi si può alzare la voce, correre e avere le scarpe inzaccherate.

Quello di comportarsi a scuola come ci si comporta a scuola è adattamento.

Chi a scuola si comporta come nel cortile di caso, piaccia o no, è un disadattato.

E tale adattamento, anche se alcuni illuminati a diverso grado di intensità lo ritengono costrittivo, è un adattamento utile all’individuo e alla società.

Assumiamo una serie di comportamenti che ci mettono nelle condizioni migliori per raggiungere gli obiettivi prefissi e lo facciamo soprattutto a livello di relazioni.

"Gli uomini veri sono come gli unicorni. Hai sentito parlare di loro, una delle tue amiche pazze ne ha visto uno, ma non ci sono speranze che tu ne possa incontrare qualcuno. Anonimo"

C’è la buona educazione che è uno strumento di pacifica e serena convivenza civile e che non ultimo ci permette di essere accettati dagli altri e addirittura di essere graditi. Perché senza essere accettati nel mondo delle relazioni non si vive e se si vive, si sopravvive, cioè si vive molto, molto male.

Anche questa è una legge di natura.

Ci adattiamo, in modo naturale, per poter essere accettati dalla comunità in cui viviamo, senza la quale non potremmo vivere o potremmo vivere con molta difficoltà.

Il web e le librerie pullulano di consigli su come affrontare un colloquio in modo vincente (e non si tratta né più né meno di seduzione), di come parlare in pubblico in modo efficace, di come vendere di più (e la vendita non è altro che relazione e seduzione, esattamente, anche se le romanticone si scandalizzano).

Non sono altro che consigli che ci permettono di adattarci per ottenere i risultati che desideriamo.

Di quelli che sono i dettami della moda in fatto di abiti, di taglio di capelli e di forma fisica già abbiamo accennato e non voglio infierire per non urtare la sensibilità delle “pure” che, no, non intendono più fare qualcosa per gli uomini, a parte spendere tutti i loro risparmi dall’estetista e in palestra a sfondarsi di fatica.

Quando glielo fai notare ti rispondono che loro mica lo fanno per gli altri, lo fanno per se stesse…

Eh già.

Tutta la nostra vita è adattarsi e adeguarsi. Ci adattiamo agli strumenti tecnologici, anche se chi li produce sostiene che sono loro ad adattarli a noi.

Li adattano a noi di modo che noi ci adattiamo a loro, questa è la verità.

Ci adattiamo a usi e costumi, al clima in ufficio e alla “cultura” aziendale, anche quando è vomitosa.

E’ tutto un adattarsi che poi si trasforma in “disadattamento” palpabile quando si parla sproposito di “libertà” e di “democrazia” e allora, appunto, ci sono le mamme e i papà che si lamentano del fatto che gli insegnanti fanno gli insegnanti con i loro figli e chiedono loro di scrivere “ha” voce del verbo avere con l’h, mentre, secondo loro, creatività e libertà di espressione dovrebbero concedere al loro figlio genio di scriverlo senza l’h.

Oppure il “disadattamento” si manifesta attraverso quegli orribili commenti pieni di odio che affollano i meravigliosi social network.

E infatti il punto di equilibrio non è l’adattamento a oltranza – che è la perdita di sé e la morte, alla fine – ma l’adattamento a condizioni che ci risultano utili.

Se siamo persone un minimo assennate – e qualcuna ce n’è al mondo – in realtà adattiamo sempre i nostri comportamenti e a persone e contesti per lo più in modo naturale.

Ai bambini e agli anziani ci rivolgiamo in un modo che riteniamo più efficace e che di sicuro è diverso dal modo e dal tono con cui ci rivolgiamo al barista, a un collega, al nostro responsabile d’ufficio o all’impiegato dell’anagrafe. O allo straniero che ci chiede un’indicazione per strada.

Non si tratta di asservimento o di discriminazione, semplicemente di adattamento, che ha la funzione di rendere la vita più facile a tutti, a partire da noi stessi.

Questo è il punto riguardo a come trattare gli uomini: quanto migliora davvero la tua vita sapere come interagire al meglio con i rappresentanti dell’altro sesso per creare rapporti soddisfacenti e sereni?

E’ da qui che si deve partire e scegliere consapevolmente se si desidera adattarsi oppure no.

Chi rifiuta categoricamente di adattarsi attraverso una maggiore comprensione delle persone con le quali vuole relazionarsi entra un po’ in un circolo vizioso.

Stiamo parlando di relazioni sentimentali, non di guerra. Chi sostiene: “Io ho fatto tanto per gli uomini, ora facciano loro qualcosa per me” si riferisce a uomini diversi, quelli per i quali si è data da fare, che sono diversi da quelli che entreranno d’ora in avanti nella sua vita.

"Poi un giorno vorrà sottolineare che lui non è come tutti gli altri. Esattamente come tutti gli altri. kikka75, Twitter"

Chi ci dice che i secondi siano uguali ai primi? Forse prima ha scelto uomini sbagliati, e se il prossimo fosse quello giusto o, in qualsiasi caso, i successivi dovrebbero pagare pegno per i precedenti?

Che cosa c’entrano gli “altri”?

Ogni uomo come ogni donna è responsabile del proprio comportamento, non di certo di quello di tutti gli appartenenti al suo genere.

Avventura o amore vero? Scopri se la relazione che stai vivendo è una storiella temporanea o è destinata a durare nel tempo...

Questa è una posizione di ostilità, di rivalsa, di conflitto.

Come ci si può avvicinare, come si può sedurre e iniziare una relazione sana con persone (gli uomini in questo caso) verso le quali si nutre tanta voglia di rivincita?

Non solo, l’affermazione: “Io non mi dò più da fare per gli uomini, è ora che loro si diano da fare per me” se sottintende un senso di frustrazione – probabilmente ben motivato dal cattivo comportamento di alcuni – sottintende anche che non solo i prossimi debbano saldare i conti dei precedenti, come dicevamo prima, ma che abbiano dei doveri o dei debiti nei confronti dell’interessata.

In realtà nessuno deve niente a nessuno, a livello esistenziale. Un uomo ipotetico, ancora sconosciuto non ti deve niente, né in sé e per sé né, come risarcimento dei tuoi dispiaceri passati, per quanto questi dispiaceri siano stati importanti per te e per quanto abbiano influenzato sulla tua vita.

Come certo tu non devi niente a nessun uomo che deve ancora entrare nella tua vita.

Che cosa è utile per te?

Allora, che cosa è giusto fare? E’ giusto fare quello che ti permette di raggiungere maggiore sicurezza e maggiore serenità innanzitutto.

Ne parlo alle donne e a te come donna, perché, guarda un po’, io mi rivolgo a te e alle donne.

Gli uomini avrebbero bisogno di scoprire come trattare le donne? Certo che ne hanno bisogno ma per ora e in questo momento non è a loro che io mi rivolgo.

E loro ne hanno anche più bisogno dato che spesso la loro non è opposizione sofferta, ma chiusura indifferente e poi perché al contrario delle donne, in genere, non sono stati per nulla educati alla connessione emotiva e all’empatia.

Rivolgendomi alle donne è a loro che mi interessa far scoprire come trattare gli uomini.

Io dubito che quell’atteggiamento di sfida, di opposizione o di rivendicazione, che riscontro spesso tra le mie interlocutrici, sia utile a creare un rapporto sano ed equilibrato con gli uomini e in particolare un rapporto giusto con l’uomo giusto.

Credo che un atteggiamento di quel genere risulti invece rischioso in quanto rende più possibile l’incontro con persone sbagliate e con relazioni sbagliate.

In fin de’ conti se ti interroghi sulle relazioni e anche se hai questo senso di opposizione, seppure inconsapevole, verso gli uomini, è perché desideri una relazione sana e appagante con un uomo e senti il peso delle delusioni passate.

Se non ti interessasse per nulla il rapporto con gli uomini non ti faresti certe domande e davvero non ci penseresti proprio. Non saresti in una modalità di “strisciante opposizione”.

Costruire relazioni autentiche

Il modello della donna che compiace l’uomo e si comporta in tutto e per tutto per piacergli e soddisfarlo non è un modello vincente, non ha dignità, e per quanto sia il modello prevalente e sempre incoraggiato ed esaltato dalla maggioranza, non ci piace. Punto e basta.

Da un atteggiamento del genere non possiamo che aspettarci relazioni insoddisfacenti, frustranti e anche disfunzionali e distruttive.

"Per secoli le donne hanno avuto la funzione di quegli specchi dal potere magico e delizioso che riflettono la figura dell’uomo al doppio della sua grandezza naturale. Virginia Woolf"

Allo stesso tempo per creare delle relazioni autentiche è importante che si incontrino persone autentiche, evolute e mature.

Cioè persone disposte a riconoscere l’umanità dell’altro, la sua unicità, le sue caratteristiche peculiari; non solo bisogna essere disposti a riconoscere tutto ciò, ma a comprenderlo, rispettarlo e anche certo “averci a che fare”.

Questo deve essere fatto reciprocamente, è sottinteso, sennò di che cosa stiamo parlando, della solita vecchia storia della Bella e la Bestia?

Non si può pensare di andare d’accordo con una persona senza conoscerne gusti, preferenze o idiosincrasie.

Gli uomini hanno certi gusti, preferenze e idiosincrasie, conoscerli e sapere come relazionarsi con loro tenendone conto in modo positivo e soddisfacente per tutte le parti, non solo è utile per gettare un ponte verso di loro e creare una relazione con un partner amabile, ma è un’espansione delle proprie competenze, un passo evolutivo, uno slancio verso la propria crescita di persona e di donna.

Gli uomini sono portatori di valori, punti di vista e percezioni del mondo che sono diversi e importanti.

Di solito per esempio detestano i drammi, i pettegolezzi e hanno un approccio più pratico e più “orientato alla soluzione” rispetto alle donne.

Molte donne non possono che beneficiare dal “rubare” agli uomini un atteggiamento mentale meno emotivo e più distaccato.

Dal “respirarlo” giorno per giorno nel rapporto con un maschile sano e ben definito.

Pensi che se una donna che è portata alla drammatizzazione ridimensionasse questa sua tendenza anche per andare d’accordo con un uomo, perderebbe la propria dignità e i propri naturali talenti?

Di solito le donne sono capaci di maggiore empatia e di una visione più inclusiva delle esperienze del mondo che non solo affascina gli uomini, ma è molto utile a loro per ampliare il loro potenziale.

Mi riferisco a persone sane, orientate a comportamenti sani e a un rapporto sano con il mondo e con gli altri.

Di chi non è sano ed è merce buona solo per rapporti disfunzionali ovviamente non si può nemmeno discutere. E questo è il presupposto essenziale.

Mi pare chiaro che qui non stiamo parlando di rinunce, sacrifici o sfide perse che ci obbligano ad arrenderci all’altro e alle sue pretese.

Si tratta di vivere come umani tra gli umani, in coppia, in squadra, in comunità, dove l’incontro tra diversi (due individui, a qualsiasi sesso o genere appartengano sono per definizione portatori di diversità) è una ricchezza, una condivisione, un’apertura reciproca.

E dunque un momento di crescita e di evoluzione che cambia il destino di un’esistenza.

Siamo abituati a un mondo sempre meno generoso, sempre meno aperto all’altro, sempre più concentrato sull’”io” e nel quale ciascuno è concentrato in modo sterile esclusivamente sulle proprie esigenze.

Si tratta di un atteggiamento molto poco intelligente e profondamente sterile perché nulla di buono può venire da un egocentrismo (che non è egoismo, l’egoismo è un filo più intelligente e lungimirante) che isola dagli altri o spinge a considerarli solo come “utili”.

Tale isolamento impedisce non solo la comprensione, la collaborazione e la cooperazione, ma priva di sostegno emotivo, che è la vera fonte di vita autentica. Perfino di vita, ecco.

Se parti dal presupposto che un rapporto di coppia non è una sfida, ma un gioco di squadra in cui tu sei sostenuta dal tuo partner nella stessa misura in cui tu lo sostieni probabilmente lasci andare l’idea fastidiosa di dover cambiare e rinunciare a te stessa per lui.

E’ per te che scopri il mondo e gli altri. E’ per avere una vita piena, per realizzare il tuo potenziale. Anche nella coppia, nel rapporto gratificante con gli uomini.

Aspetto le tue opinioni su come trattare gli uomini.

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90 Commenti

  1. Avatar di Gabriella

    Gabriella 7 anni fa (8 Ottobre 2017 8:48)

    Interessantissimo articolo. Anche per il concetto di "generosità" e dell'inclusione dell'Altro a patto che non si tolga spazio vitale a se stesse/i. Grazie!
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  2. Avatar di Monica

    Monica 7 anni fa (8 Ottobre 2017 8:50)

    Grazie Ilaria.. Sono d'accordo con il tuo post. Sempre chiara e precisa. Per fortuna , anche se faccio parte delle donne separate con figlie s , gli uomini non sono tutti uguali ( o al meno voglio crederci) e nessuno dovrebbe espiare le colpe della persona che ci ha fatto soffrire ( anche se siamo state noi ad essere responsabili di come siamo state trattate) . Gli uomini evoluti ed empatici esistono ..bisogna solo entrare in sintonia con loro 😜. Un abbraccio
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  3. Avatar di Claudia

    Claudia 7 anni fa (8 Ottobre 2017 9:01)

    Ciao, finché ho fatto di tutto per gli uomini ho ottenuto sempre io risultato opposto... li allontanavo. Poi ho cominciato a volermi bene, a fare le cose che piacciono a me, a non essere sempre a disposizione, a trovarmi qualcosa di meglio da fare che correre dietro agli uomini e ... magicamente ho attratto l'uomo che voglio. Buona giornata a tutte ☀️
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  4. Avatar di Elisa

    Elisa 7 anni fa (8 Ottobre 2017 9:30)

    Grazie Ilaria Parole davvero belle e profonde in particolare nella parte finale.condivido tutto!
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  5. Avatar di GLORIA

    GLORIA 7 anni fa (8 Ottobre 2017 9:44)

    Bellissimo articolo davvero cara Ilaria....interessante soprattutto dal punto di vista dell'approccio femminile al mondo della coppia SANA e soprattutto NORMALE....io personalmente sono d'accordo con te....e sicuramente farò dei tuoi buoni consigli un valido aiuto....non sempre è facile ma ritengo che con una buona dose di impegno e buona volontà se si vuole il meglio...bisogna adattarsi ma non essere lo zerbino di NESSUNO.....niente costruzioni né false speranze...essere uniche ma soprattutto se stesse con gioia e naturalezza farà si che se un uomo è REALMENTE interessato alla compagna sapra' riconoscerne la genuinità e tutto il meglio di se stessa.. ....GRAZIE come sempre.........
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  6. Avatar di noemiglia

    noemiglia 7 anni fa (8 Ottobre 2017 9:49)

    "Tutti gli esseri viventi – tutti, dai più ai meno evoluti – sono sopravvissuti come generi e specie e come individui grazie alla loro capacità di adattamento. Questo è assodato, alla faccia dei no-vax, dei terrapiatisti e dei scie-chimicologi." Sposami!
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  7. Avatar di Anna

    Anna 7 anni fa (8 Ottobre 2017 11:12)

    Bellissimo articolo. Il problema secondo me (e per il mio vissuto), non è tanto l'adattarsi quanto il decentrarsi completamente, fino al punto di chiedersi "mi ama?", ma non "lo amo?". E da lì, via alla lettura del pensiero, dei segnali, dell'oroscopo e dei tarocchi... :) per poi accorgersi che era uno stronzo, o che magari neanche ci piaceva poi tanto. Questo è poco costruttivo. Certamente ci si deve presentare agli altri e ci si deve comportare in maniera adatta alle circostanze, ad un colloquio di lavoro per ottenere un lavoro, e ad un appuntamento per piacere (se non piaci, inutile stare ragionare del resto). Ma poi si deve lavorare o vivere un rapporto, facendo molta attenzione al proprio benessere e alla propria crescita, senza svuotarsi da sole. C'è già tanta gente che suga vita agli altri, non mettiamoci del nostro. Per quanto riguarda il farla pagare ai "successori", si questo capita spesso, e più si avanti con gli anni più sembra che invece di rassenerarci, ci avveleniamo tutti di più (uomini e donne, proprio tutti). Peccato perché invece la mezz'età sarebbe proprio una bella fase della vita...
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  8. Avatar di Giulisa

    Giulisa 7 anni fa (8 Ottobre 2017 13:09)

    Sono d’ accordo con te Ilaria ma per me è un ‘ acquisizione recente . Prima mi relazionavo con tutti allo stesso modo, senza tenere conto delle differenze di genere e età ... Tenevo stretta la mia dignità nei rapporti con gli uomini perché mi viene naturale ma non li capivo e li sminuivo. Ora sto imparando a relazionarmi con loro e a capirli apprezzando le differenze. Grazie a questo sto crescendo come persona come dici tu.
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  9. Avatar di Cri

    Cri 7 anni fa (8 Ottobre 2017 13:23)

    Cara Ilaria, grazie per l'articolo! Non ho capito cosa intendi per " visione inclusiva delle esperienze" che hanno le donne. Qualcuno mi farebbe qualche esempio? È sempre legato all'empatia?
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  10. Avatar di Francesca

    Francesca 7 anni fa (8 Ottobre 2017 14:31)

    Cara Ilaria, ho apprezzato molto questo articolo. Anche per me l'idea di coppia è legata alla generosità, al sostenere l'altro, allo spirito di appartenere a una stessa squadra e non a fazioni diverse che si contrappongono....é vero anche che nn devo fare 'pagare' al partner presente le mancanze dei fidanzati passati...che appartengono a scelte e a consapevolezze passate...appunto
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  11. Avatar di Gea

    Gea 7 anni fa (8 Ottobre 2017 16:12)

    Bell'articolo, foriero di tanti spunti di riflessione. Premesso che ognuno ha la propria identita' e (si spera) integrita' di pensiero e di condotta, come c'e' un tempo per ogni cosa, c'e' un dato comportamento da adottare per ogni occasione, contesto o tipo di persona. Quando becco degli alunni col cellulare, mi capita di domandare: "Mangi mentre sei al gabinetto?" La domanda li sorprende e diverte, ma li fa anche riflettere. Idem nel campo delle relazioni: daro' una pacca sulla spalla al mio miglior amico e non a un collega, ed avro' una conversazione piu' formale e nient'affatto intima con chi conosco appena o con chi so che non e' il caso di confidarsi. Applicare su gente nuova il giudizio adatto a gente conosciuta in passato e' controproducente. Al tempo stesso, tenuto conto del fatto che e' un vizio diffuso, consiglio, oltre a fare la dovuta e sana autocritica se si tende a fare cosi, di fare molta attenzione se chi abbiamo dinanzi a noi si comporta cosi: uno che dice di non fidarsi piu' delle donne e' da evitare come la peste. Anche avesse avuto davvero brutte esperienze, dovrebbe tenersele per se' e non rovesciare la sua frustrazione sulla malcapitata che ha di fronte e che conosce appena. Ovviamente questo vale anche per gli uomini che interagiscono con donne lamentose e desiderose di una "revanche". Buona domenica!
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  12. Avatar di max

    max 7 anni fa (9 Ottobre 2017 8:36)

    Complimenti Ilaria, questo articolo entra di diritto sul podio dei più interessanti e hai spiegato alla grande quella che è una filosofia, uno stile, un' intendere la vita e le relazioni in modo sano, in un percorso di crescita e maturazione, che mi appartiene, che non è facile da spiegare, ma che tu hai focalizzato alla grande....c'è una sorta di rapporto causale fra inanellare relazioni con partner sbagliati, e poi la successiva chiusura egoica pessimistica che non permette di lasciarsi andare alla tanto agognata relazione sana...il classico cane che si morde la coda, e siamo noi che abbiamo la responsabilità (ed il dovere verso noi stessi e la nostra felicità) di spezzare certe catene che ci tengono impantananti...è una mia impressione, ma anche sempre più uomini attuano tali schemi, e siamo sempre lì: Manca la base di una educazione all' adattamento ed alla ricerca (che presuppone impegno, attesa, curiosità, tatto & con-tatto, etc) di rapporti meno superficiali, e i luoghi comuni sull' amore e il boom della social-liquidità amorosa contribuiscono costantemente allo spaesamento meno velato delle donne, e più velato degli uomini...il messaggio di quello che hai scritto mi sembra sia "impara prima ad incontrare l'altro, l'altro in genere, l' altro come persona, impara quel movimento (soprattutto non materiale) di donare/ricevere necessario, e poi l' incontro con la persona giusta arriverà come logica conseguenza"
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  13. Avatar di Chiar

    Chiar 7 anni fa (9 Ottobre 2017 12:15)

    Bellissimo articolo grazie! Imparare ad adattarsi alle situazioni e' sempre una cosa positiva, quando è necessario trovo utile poter volgere a proprio favore anche situazioni non proprio bellissime se si deve arrivare ad uno scopo prefissato. E l arte dell egoismo anche questa va imparata.
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  14. Avatar di Elena

    Elena 7 anni fa (9 Ottobre 2017 12:31)

    Ciao Ilaria, Credo sia un articolo molto interessante. La capacità di adattamento è da sempre, a mio avviso, sinonimo di intelligenza. Ho avuto non poche delusioni e non ho ancora una situazione emotiva stabile, ma credo che non sia onesto da parte di chiunque riporre le responsabilità unicamente dalla parte del sesso opposto. La responsabilità sta nell’educare al rispetto e alla correttezza.. e cambiare si può!!!
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  15. Avatar di PAMELA

    PAMELA 7 anni fa (9 Ottobre 2017 13:23)

    ARTICOLO PERFETTO , MOMENTO PERFETTO. Grazie Ilaria. Lo sto speriemntando priprio ora . Fino a poco fa ero una di quelle da "chiodo schiaccia chiodo " , testarda e anche sciocca, poi mi chiedevo ma perchè capitano tutti a me??? In effetti erano tutti uguali, il copione della storia identico, e io ne uscivo sempre piu' ammaccata. Poi leggendo e rileggendo il blog, guardandomi dentro e iniziando a stare da sola, ho capito tutto. Ho iniziato a stare senza uomini, me li sto facendo amici ed è un mondo tutto nuovo: ho scoperto appunto sensibilità, empatie si prioprio ciosì negli uomini!!! Non sono davvero tutti uguali. Erano le nostre proiezioni sbagliate a captare e farci intrappolare da quelli sbagliati. Ci sto lavorando tutt'oggi ma vedo che ora la mia gioia quotidiana non dipendas das un sms di quelche uomo, ma da me stessa, dalle cose che faccio e dalla gente scelta di cui mi circondo. Per cui avanti tuttaaaaa......
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  16. Avatar di Emanuela T

    Emanuela T 7 anni fa (9 Ottobre 2017 12:32)

    Ho letto questo articolo ieri, ma mi sono riservata una seconda lettura prima di aggiungere il mio commento a quelli sopra. Condivido tutto, ovviamente, e aggiungo che avere atteggiamenti antagonisti verso gli uomini comporta circondarsi da pochi uomini. Le scelte a quel punto si riducono e, come accennato da Ilaria, finiamo per attrarre personaggi che dato il livello di solitudine e vulnerabilità malcelate, ne approfittano. E' un discorso molto generico, non riferibile solo ai maschi, ma al genere umano tutto. Io riconosco di essere una mezza orsa, sono stata sempre concentrata sul mio senso del dovere e ho ritenuto che quello fosse l'obbiettivo primario di ogni cosa, il resto sono fronzoli. Se io sono puntuale nel prendere mia figlia dalla festa x, accompagnare anche la sua amichetta, pagare la retta della scuola di canto ecc ecc, è inutile perdersi nei convenevoli che invece vedo come dispersivi e fondanti degli altrui rapporti. E così sono la titolare della mia azienda, la rappresentante dei genitori delle classi dei miei figli, la presidentessa dell'associazione vattelapesca, più volte mi è stato chiesto persino dai miei condomini di diventare amministratrice dello stabile. Ho vissuto in pratica di stima, sicuramente, e tutto il resto l'ho ritenuto superfluo e l'ho sempre guardato con diffidenza, mi riferisco al messaggio di troppo, alla chiacchiera di troppo, ai baci e abbracci e caffè vari. Mi sono fermata giorni fa a pensare che la mia era una totale chiusura, di cui nemmeno mi lamentavo, nei confronti degli altri. E così giorni fa, mentre andiamo con mia figlia a prendere la sua amica, appena entra in macchina non mi limito a dire solo " ciao" , ma le chiedo come va. Noto persino che lei resta piacevolmente stupita che qualcuno si interessi a lei. Porto mia figlia alle sue lezioni di canto e per la prima volta scendo dall'auto ( davo persino i soldi a lei per versare il mensile, perché non avevo tempo ), saluto la maestra e le faccio dei complimenti e gli auguri per la recente nascita. Vado nel gruppo dei genitori e comunico che c'è un evento aperto presso il luogo x e che ci sarei andata, insomma è un modo per attrarre e non semplicemente svolgere i propri doveri. Come scrive Ilaria sopra, a volte si è semplicemente accettati, ma è ancor meglio essere anche graditi. Questo elimina l'isolamento che genera noia e vulnerabilità. E' importante avere sempre vasche ampie da cui attingere pesci.
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    • Avatar di max

      max 7 anni fa (9 Ottobre 2017 18:28)

      Complimenti Emanuela per il piccolo-grande cambiamento che stai portando in essere, permettendo di dare più gusto e respiro alla quotidianità fatta di impegni ed incombenze, che già di loro cadenzano continuamente la nostra vita ;)
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  17. Avatar di Anna@

    Anna@ 7 anni fa (9 Ottobre 2017 20:54)

    Ciao, intanto grazie per le riflessioni che ci proponi. Io "trattavo" gli uomini in base al mio bisogno di essere amata e riconosciuta. Quindi ci rimanevo male se non c'erano attenzioni speciali, apprezzamenti continui ecc... Da quando ho iniziato a lavorare su come "trattare" me...ebbene mi si sono aperti gli occhi. Ovvio non potremmo mai dire che noi e loro siamo uguali ( e questo è anche un bene!), ma divent a chiaro che loro hanno una sensibilità che si esprime in modo differente da noi, spesso più tangibile e materiale, tipo ad es...comprare le brioche per colazione che più mi piacciono, organizzare una serata a sorpresa, fare una telefonata improvvisata durante il giorno... Il salto è proprio come dicevi tu, riconoscere in ognuno di noi le sue peculiarità, senza plasmare o pretendere atteggiamenti da nessuno e cmq partire sempre da sé, da cosa ci fa stare bene, ci dà gioia, ci fa felici con noi stesse,,,
    Rispondi a Anna@ Commenta l’articolo

  18. Avatar di Roberta

    Roberta 7 anni fa (9 Ottobre 2017 22:37)

    Buonasera Ilaria, riconosco il mio commento all'inizio dell'articolo. L'ho riletto un paio di volte, ci ho riflettuto su e ho avuto modo di trovare delle verità in ciò che dicevi. Hai portato a galla qualcosa che inconsciamente ribolliva dentro di me - anche se non era così estremo come la frase ''Sono davvero stufa, io ho fatto troppo per gli uomini, ora si diano loro da fare per me'' - e che probabilmente non volevo vedere. Se riguardo indietro, sono stata molto presa in giro soprattutto da ragazzi per le mie insicurezze e non ricordo momenti in cui qualcuno di loro sia stato comprensivo e mi sia venuto incontro. Certo, come dici tu, questo non è un conto che devo far pagare ai prossimi e nemmeno intendevo farlo -ho avuto modo di maturare tanto negli ultimi anni-ciò non toglie che questa fosse una ferita/un conflitto ancora irrisolta/o dentro di me. E' stata dura scrivere questo commento. Leggere questo articolo mi ha provocato dei fastidi, del dolore... ma è proprio ascoltando e partendo da questi che si cresce e si diventa migliori, non è facile ma è possibile. E io desidero vivere bene ed essere felice. Ti ringrazio dello ''scossone''. Buona serata.
    Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

  19. Avatar di Silvia

    Silvia 7 anni fa (9 Ottobre 2017 10:48)

    Grazie Ilaria per l'interessante articolo. Per me a volte è difficile adattarmi a certe condizioni; quand'è che l'addattamento a condizioni non è più utile, qual'è il punto di equilibrio? Buona giornata
    Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  20. Avatar di Shy

    Shy 7 anni fa (10 Ottobre 2017 10:31)

    Buongiorno a tutte, buongiorno Ilaria. Ho appena finito di leggere tutto l’articolo e mi sono permessa di copiare una parte per riportarla qui, di modo da far capire il commento che sto per fare. “anche se hai questo senso di opposizione, seppure inconsapevole, verso gli uomini, è perché desideri una relazione sana e appagante con un uomo e senti il peso delle delusioni passate”. È vero. Ho ormai superato Il punto in cui nego di volere una relazione o in cui mi metto a maledire tutto il genere maschile, perché ormai sono uscita per una buona parte dall’intorpidimento dovuto alla mia storia finita male. Tuttavia questa domanda “come trattare gli uomini” mi attanaglia. Perché quando mi ritrovo in situazioni in cui sto facendo conoscenza con un ragazzo, non riesco mai a portare la conoscenza al livello di “usciamo, conosciamoci”. Esco solo con una mia amica, che è sempre stata molto in carne e per questo non veniva mai notata, anche perché non ha molto carattere,ma sorride in continuazione e da quando è dimagrita non c’e stato un mese in cui non avesse qualcuno che le stava dietro. Puntualmente io stavo a guardare perché non sceglievano più me fra le due, ma anzi sembrava che non ci fossi. Io sono sempre stata una ragazza dallo Spiccato senso dell’umorismo, e prima della mia storia avevo molti flirt. Adesso, quando usciamo, non solo non mi sento più a mio agio come prima ad essere me stessa, ma addirittura mi chiedo se non stia sbagliando qualcosa, visto che continuano a preferire lei che sta zitta e ride alle battute, piuttosto che me che magari tengo in piedi la conversazione. Non mi ritengo una brutta ragazza, nè tantomeno stupida, ma mi sto chiedendo se sto sbagliando il modo di approcciarmi perché da quando mi sono lasciata ormai due anni fa non ho avuto occasione di riuscire con qualcuno. Mi sento molto Frustrata per questo e mi viene da pensare che gli uomini preferiscano davvero le tonte. Forse risulto aggressiva, o faccio troppo l’amicona fin da subito. Ma se devo essere me stessa, perché fingere di essere qualcos altro per cercare di conquistare un uomo? O è solo una frase tipica da dire? Eppure me lo dicono in tanti “fai così, non fare così” “ti poni in un modo troppo amichevole” eccetera eccetera. Ma io sono stufa degli stereotipi, mi urta anche solo l’idea di dover fingere per conquistare un uomo, lo trovo veramente stupido e una zerbinata già in partenza. Che cosa ne pensate?
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    • Avatar di Emanuela T

      Emanuela T 7 anni fa (10 Ottobre 2017 10:54)

      Praticamente stai dando della tonta ad una persona che definisci amica. Potrebbe essere che la tua amica, tra i vari sorrisi, sappia mettere a proprio agio le persona con cui interagisce, magari è anche più riservata, tenere banco e fare l'umorista può creare disagio e sembrare una forzatura, soprattutto se l'umorismo sconfina nel sarcasmo.
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (10 Ottobre 2017 11:02)

      Uhm, Shy, il tuo commento fa la sintesi di tutte le questioni affrontate nel blog. Per stare bene nella vita, in ambiti anche diversi dalle relazioni, ci vogliono una serie di fattori favorevoli, che sono sotto il nostro controllo. Lo stato d'animo, l'atteggiamento mentale, le tecniche e l'azione. Nella crescita personale gli esempi si vanno spesso a prendere nell'ambito sportivo, non a caso: un campione potenziale non può non avere tecnica e preparazione atletica e spesso i grandi campioni sono allineati da quel punto di vista; non può essere in un cattivo stato d'animo (essere arrabbiato con i suoi concorrenti o allenatori o compagni di squadra o desideroso di farla pagare a qualcuno), non può pensare di non farcela e di essere un fallito o di essere meno fortunato degli altri. E non può non allenarsi e non aggiornarsi sulle tecniche per vincere. Se fosse così non vincerebbe mai. E infatti quante volte sappiamo di grandi campioni che hanno fallito per questioni legate alla "testa"? Per avere una relazione soddisfacente è importante essere in equilibrio e soddisfatte, avere voglia di andare incontro agli altri, capire come essere più attraenti per loro, come ho spiegato nell'articolo, e attivarsi per conoscere nuove persone. Tu riveli una serie di "freni" interiori. Un senso di rivalità con la tua amica per la quale onestamente non usi parole particolarmente amichevoli (e però continui a "usare" l'"amica" come stampella). Mostri un atteggiamento molto critico verso gli uomini e verso le altre donne (a partire dalla tua amica); usi un linguaggio aggressivo e negativo ("mi urta anche solo l'idea"). Posso immaginare che questo "bagaglio" pesante di pensieri e di convinzioni negativi te lo porti in giro con te anche quando esci e incontri gli altri. Ti assicuro che questo si percepisce, eccome, come si percepisce il tuo bisogno insoddisfatto di attenzione.
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    • Avatar di Shy

      Shy 7 anni fa (10 Ottobre 2017 12:50)

      Purtroppo lei non è stata una buona amica ultimamente, proprio perché, iniziata questa serie di uomini che le giravano attorno, seppur uomini che poi si sono rivelati interessati solo ad una cosa, lei mi ha accantonata nascondendomi le cose, ma la conosco da tanto tempo e le voglio bene alla fine, perciò ci sono passata sopra anche se ovviamente ci sono rimasta male. La considero comunque un’amica. Non sei la prima sai Ilaria, che mi dice che si percepisce questa cosa. E pensavo di essere comunque migliorata rispetto a mesi fa, forse devo ancora lavorarci, solo non so come. Fare battute e tenere testa è sempre stato nel mio carattere, faccio ridere le persone e mi reputano simpatica, difficilmente le persone riescono a far ridere me. Tuttavia non vorrei che prima magari questo atteggiamento permeasse di positività e adesso invece sia solo un’accozzaglia di battute dal retrogusto amaro. Solo che, come posso porci rimedio? Mi accorgo che è spontaneo, forse solo il tempo mi potrà far dimenticare davvero tutto e mi farà riaprire del tutto...
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    • Avatar di Ilaria Cardani

      Ilaria Cardani 7 anni fa (10 Ottobre 2017 12:58)

      Che vita povera quella in cui si nascondono le relazioni per paura della rivalità con le amiche. Come si può pretendere di avere un'esistenza e delle relazioni appaganti con questo stile di comportamento? Non uscirci con questa amica, vi tollerate e usate reciprocamente per non essere da sole, come molte persone tollerano partner tossici per non rimanere sole. Credo anch'io che le tue battute abbiano un retrogusto amaro, immaginati quanto possono ispirare gli uomini. Smetti di fare queste battute, ascolta, guarda gli altri e punta a vedere qualcosa di positivo in loro, non sempre e solo di negativo.
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