Paura di lasciarsi andare in una relazione: come superarla

Paura di lasciarsi andare in una relazione.

E chi non ce l’ha questa paura?

Ma come si superano la paura di lasciarsi andare in amore e la paura  di sbagliare ancora, dopo una o più delusioni?

Vi sono delle paure che riteniamo abbastanza ovvie.

La paura di una malattia.

La paura della solitudine.

La paura di un fallimento o di un rifiuto.

E vi sono delle paure che ci sembrano meno ovvie eppure sono molto comuni.

La paura del giudizio degli altri.

La paura di parlare in pubblico.

Sì, ci sono degli studi che sostengono che la paura di parlare in pubblico sia più forte della paura della morte.

Del resto si tratta di una forma di paura del giudizio degli altri.

Immaginati un po’.

La paura di innamorarsi. La paura di amare.

La paura di essere amati e perfino la paura di essere felici.

Sono paure che, ancora una volta, vengono da un senso di inadeguatezza, dal senso di valere poco e di meritarsi poco.

In definitiva vengono dalla bassa autostima.

C’è da vergognarsi di avere paura?

Certo che NON c’è da vergognarsi di avere paura, perbacco!

Infatti anche la paura di lasciarsi andare in una relazione e di sbagliare in amore sono molto diffuse.

Sono umane, fanno parte del nostro essere umani.

In realtà nascono dalla paura di soffrire (che scoperta, però!) e anche dal timore di scoprirsi e/o di ri-scoprirsi inadeguati, sia a sedurre, sia eventualmente a gestire una delusione.

Detto in soldoni, quante persone che hanno sofferto per amore sono arrabbiate soprattutto con se stesse per gli errori che pensano di aver commesso e hanno poca stima di sé, per aver vissuto una relazione che non ha funzionato, con la persona sbagliata?

Ecco che allora, per non ripetere eventualmente la trafila dell’illusione, della delusione e del darsi addosso per il “supposto” errore, ci si ritrae e non ci si mette in gioco.

Se la paura di essere amati e di essere felici è l’inquietudine che nasce dal sospetto di non sapere come gestire delle esperienze piacevoli  e positive ma mai provate, la paura di lasciarsi andare in una relazione e di sbagliare nasce dall’aspettativa che si ripetano esperienze dolorose già vissute.

Quando le tue paure ti bloccano

Il fatto è che quando si teme qualcosa ci si blocca, non si agisce, si è in tensione e quindi si rischia di sbagliare.

Un po’ secondo la teoria della profezia che si autoavvera.

Quindi, quando si ha paura, non si raggiungono nemmeno gli obiettivi più desiderati, ma si ottengono risultati spesso non voluti o fonte di dolore.

E’ importante superare le proprie paure, il che non significa cancellarle e soprattutto non significa considerarsi delle melmine se si provano delle paure, anche le più strambe.

Se provi alcune paure ci sono delle buone ragioni.

Queste ragioni vanno conosciute, senza rimuginarci o recriminarci su e poi comprese.

La paura va anch’essa compresa e accolta.

Anche perché se non accogli la paura, con il cappero che la superi.

Spesso le paure delle quali stiamo parlando (paura di amare, di innamorarsi, di sbagliare in amore, di lasciarsi andare in una relazione e via dicendo) sono paure difficili da riconoscere, soprattutto se non si è abituate a riflettere su di sé con pazienza e amore.

Soprattutto non sono paure delle quali si parla molto,

E meno male direi.

La riservatezza su determinate questioni è importante.

Evitiamo di andare oltre con la psicologia da pizzeria.  Cioè con la psicologia della quale si parla con le amiche in pizzeria.

Due settimane di sfide per scoprire il tuo valore, quello del quale nemmeno tu sei consapevole, regalarti sicurezza e mettere in luce i tuoi punti di forza più autentici. Sorriderai, riderai e diventerai più forte e determinata.

Rispettiamo la nostra intimità.

Manteniamo una certa riservatezza su certe questioni, non perché siano disdicevoli, ma perché richiedono profondità di analisi e la profondità di analisi cozza con la pubblicità, con la propaganda, con il parlarne con chiunque per ricevere consigli a vanvera.

Paura di lasciarsi andare in una relazione: 6 passi per superarla

Alcuni passi sono essenziali per superare la paura di lasciarsi andare in amore e in una relazione.

Qui di seguito te ne propongo 6.

1. Coltiva la tua consapevolezza. Che cosa significa? Significa che è necessario comprendere di che cosa si ha veramente paura.

La paura può avere facce insospettabili. Si può avere paura di soffrire ancora, ma anche del rifiuto o di vedere il proprio orgoglio ferito.

Si può avere anche paura dell’intimità, della vicinanza di una persona, dell’impegno, del mettersi a nudo, metaforicamente e realmente di fronte a un’altra persona.

Prendi un diario e scrivi: di che cosa è fatta la mia paura di lasciarmi andare? Da che cosa dipende? Viene dalla mia infanzia? Dalle mie ferite recenti? Dalla mia presunzione? O forse da un senso di inferiorità che provo?

Ho paura di avere un uomo nella mia vita, come fonte di gioia certo, ma come impegno e fonte di stress, magari, perché gli devo dedicare energie e attenzione?

2. Impara dalle tue esperienze.

Questo è un ritornello che ritorna in tutti i campi. Mi chiedo: ogni volta che una storia è andata male, ti sei fermata a pensare il perché e il percome?

Equilibrio contro paura

3. Mantieni equilibrio nell’analisi.

Sia nel processo di consapevolezza sia in quello di “scoperta” attraverso le esperienze, è importante non soffermarsi troppo tanto da arrivare a rimuginare, essere ossessionate dal passato e provare rabbia e rancore su chi pensiamo ci abbia fatto del male o ci ha fatto realmente del male.

E’ importante riflettere costruttivamente e con una certa celerità, per procedere alla giusta velocità e non rimanere fermi o, peggio, paralizzati.

Avanti verso un presente e un futuro migliori!

4. Prendi coscienza con tranquillità e saggezza che sei vulnerabile, tu come tutti gli altri, e accettare la vulnerabilità. Nessuno di noi è invincibili e tutti siamo soggetti a fallimenti.

Andiamo avanti lo stesso.

5. Dedica pazienza e tempo a te stessa e soprattutto ad aumentare la tua autostima, il tuo senso del valore di te.

6. Fai selezione.

Stai con, frequenta, conosci persone di valore, tese a migliorarsi senza entrare in competizione.

Circondati di chi ha alti valori e interessi di valore.

Lascia perdere i mediocri.

Alzando i tuoi standard, alzi la tua autostima.

Questo è il modo migliore per superare la paura di lasciarsi andare in una relazione.

***

Sono sicura che hai molto da dire e da chiedere sul tema dell’autostima e della paura di lasciarsi andare in una relazione.

Le tue domande e le tue opinioni sono molto apprezzate da me e dal resto della comunità  e sono certa che possono essere fonte di confronto intelligente e costruttivo.

Per cui lascia pure i tuoi commenti!

Ti suggerisco di commentare sul blog non per sfogarti o per dare spazio alla tua rabbia, magari prendendotela con le altre lettrici o con me, ma solo se ti interessa avere davvero un confronto costruttivo ed educato tra noi tutti.

E anche consigli che valgono oro!

Io lavoro duro perché il blog sia di aiuto al maggior numero di persone e amo avere a che fare con persone che apprezzano quello che faccio dandogli il giusto valore.

Inoltre tieni presente che il blog non è un social sul quale si possono usare toni maleducati e spregiativi degli altri, ma è uno spazio privato in cui sono benvenuti educazione e rispetto, perfino nei miei confronti.

Commentare e partecipare a questa comunità attivamente, con buona volontà e con rispetto sono modi per crescere esponenzialmente nelle relazioni e per aumentare il proprio carisma e la propria autostima.

Te lo possono confermare le “top commentatrici” del blog.

Quindi dacci dentro offrendo il meglio di te stessa!

Anche questo è un modo efficace per scoprire come vincere la paura di lasciarsi andare in una relazione.

Lascia un Commento!

217 Commenti

  1. Avatar di Doris

    Doris 4 anni fa (9 Agosto 2020 20:46)

    Molto molto ricco questo articolo, eh... Una delle paure più grandi nell'affrontare una nuova relazione è provare nuovamente l'odiatissimo senso di colpa: per non fare/dare abbastanza, non essere considerata sufficientemente attenta e presente. Un lascito della mia ultima relazione. Un'altra è quella di riprovare la devastante sensazione di esser sola su di un cumulo di macerie, se dovesse andar male. Avendo una vita da ricostruire e una figlia a cui provvedere preferisco attendere: non voglio veder nuovamente intorbidirsi i pensieri, che vanno lentamente alleggerendosi, e non voglio rimettere in campo sentimenti finché la nostra vita non sarà materialmente sicura e il cielo più sereno. E finché non mi sentirò io più forte, salda e matura. Mille volte grazie al tuo lavoro, che mi aiuta davvero ogni giorno da quattro anni a questa parte e grazie anche alle letture da te consigliate. Buona continuazione Ilaria.
    Rispondi a Doris Commenta l’articolo

  2. Avatar di Giusyzz

    Giusyzz 4 anni fa (9 Agosto 2020 22:28)

    Io ho paura di innamorarmi perché è bellissimo e ho paura che poi mi passi. Soffro di alti e bassi in amore. Forse ho incontrato solo persone sbagliate? O sono io ad essere sbagliata? Diciamo che ho paura di me stessa, ecco...
    Rispondi a Giusyzz Commenta l’articolo

  3. Avatar di Michela

    Michela 4 anni fa (10 Agosto 2020 11:51)

    Come ti capisco. Anch'io mi stufo col tempo. Non sopporto che le persone mi dicano cosa fare o cerchino di impormi delle cose e gli uomini, purtroppo, hanno questa tendenza. L'ho subito (e scansato) e l'ho visto fare a mie amiche (che faccio fatica a sopportare nei loro piagnistei. Fai lo zerbino? Perchè ti dovrebbe trattare con rispetto?). Forse sono diventata dura o forse ho visto quanto è bello stare sola e fare tutto ciò che si vuole. Però, a tratti, ho un sentimento di necessità di intimità che riaffiora. Ma ho paura che se peso su una bilancia, il negativo superi di molto il positivo. Staremo a vedere. Se trovo uno che non mi limita ci posso pensare seriamente. :)
    Rispondi a Michela Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 14:45)

      Si chiama "mansplaining", minchiarimento, maschiarimento. Uomini che spiegano cose alle donne, perché molti uomini sono maschilisti, sciovinisti e misogini. Ci sono anche tanti uomini di valore, Michela, e per quanto ti riguarda ho molta fiducia.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  4. Avatar di Evita

    Evita 4 anni fa (9 Agosto 2020 22:17)

    Buonasera a tutti. Leggo spesso il blog con interesse ma non sono mai intervenuta. Oggi la discussione mi tocca perché coincide con un momento della mia vita di transizione in cui mi sto preparando per affrontare nuove strade e forse anche una nuova me . La vecchia spero di averla lasciata alle spalle insieme ai fallimenti e ai miei sospesi con il passato. Oggi io non ho una relazione e ho chiuso da parecchio molte amicizie. Non cerco nuovi rapporti o meglio la ricerca di nuove persone non è la mia priorità. Non so dire se è perché ho inconsciamente paura, so solo che in passato ho dato tanto e spesso troppo e ho permesso agli altri di ridurmi a brandelli. Di distruggermi. Di mettermi i piedi in testa. Questo perché avevo la pessima abitudine di vedere gli altri sempre migliori di me è quindi se le cose non andavano era perché io avevo sbagliato qualcosa. Dopo tanti calci in faccia e bastonate nel grugno ho cambiato modo di pensare e ho cominciato ad osservare che gli altri non sono poi così meravigliosi e così indispensabili. Quindi ho imparato a stare da sola a bastarmi e ho scoperto che da sola stavo bene che ero tranquilla. Invece quando sono con gli altri ed entro in relazione rischio sempre di destabilizzarmi di perdere l equilibrio sopratutto se dalla superficiale conoscenza si entra in profondità. Quindi spesso preferisco stare sola che la compagnia di chiunque. Non voglio trasormarmi in una persona egoista ed anaffettiva semplicemente ho smesso di svendere la mia presenza a chiunque sopratutto a chi non la reputa preziosa. Di conseguenza sono diventata iperselettiva e faccio la radiografia a chiunque si avvicina. Forse è questa la mia paura di relazionarsi e il modo in cui la manifestò.
    Rispondi a Evita Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (9 Agosto 2020 23:03)

      Credo anch’io.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Nimue

      Nimue 4 anni fa (9 Agosto 2020 23:45)

      "Stai con, frequenta, conosci persone di valore, tese a migliorarsi senza entrare in competizione": Ciao Evita, queste parole secondo me sono il migliore incoraggiamento possibile! Comprendo molto bene ciò di cui parli, volevo solo dirti che fai benissimo a non svendere la tua presenza e a selezionare accuratamente le persone a cui accompagnarti. Non solo nella prospettiva di non offrire la tua compagnia a chi non la reputa preziosa ma anche in quella di non tenerti vicino quelli di cui TU non reputi preziosa la presenza! Un abbraccio
      Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

    • Avatar di Evita

      Evita 4 anni fa (10 Agosto 2020 17:55)

      Ciao Nimue. Per lo più sono stanca di essere usata. Non voglio più essere quella che capita o quella che ' passa il convento ' ne nelle relazioni ne nelle amicizie. Voglio rapporti veri e non di convenienza.
      Rispondi a Evita Commenta l’articolo

  5. Avatar di Nimue

    Nimue 4 anni fa (10 Agosto 2020 18:00)

    Mentre leggevo i vostri commenti, sono passata accanto al teatro Argentina dove c'è la camera ardente di Franca Valeri. C'era una fila interminabile di persone. Proprio mentre passavo, stavano intervistando Viviana Toniolo, secondo me altra grande attrice e altra grande donna!
    Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

  6. Avatar di Giulia

    Giulia 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:58)

    Ciao Ilaria, ti scrivo con l'umore un po' basso. Sono stata delusa e maltrattata da un uomo spregevole che adesso sembra felicemente sposato e sta per avere una bambina e provo sentimenti di rabbia alternati a depressione per questo stato di cose. Pur sapendo di non aver perso niente e che probabilmente costui tenderà a ripetere gli stessi comportamenti disfunzionali con l'attuale compagna, la delusione ancora brucia. So bene di essere una 29enne piena di potenzialità e con tutte le carte in regola (o quasi) per attrarre l'uomo giusto. Tuttavia, non riesco a essere serena e a superare una volta per tutte questa specie di trauma e ad accettare la realtà. Davvero, non so che cosa fare. Grazie in anticipo per la tua risposta. Con stima ed affetto, Giulia
    Rispondi a Giulia Commenta l’articolo

  7. Avatar di SILVIA

    SILVIA 4 anni fa (11 Agosto 2020 5:27)

    Io invece ho paura di affrontare qualsiasi uomo perchè ho avuto delle brutte esperienze e mi darai ragione se l'ultima l'ho avuta proprio on-line, ora preferisco essere sola anche se alla mia età fa male ma non soffrire più, ho troppe cicatrici e non c'è uomo gentile che possa farmi ridere. SILVIA
    Rispondi a SILVIA Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 4 anni fa (11 Agosto 2020 9:59)

      Silvia, il dolore fa' male in qualsiasi stagione della nostra vita ed anche il piacere, la gioia, l'amore non ha età, e quella anagrafica è tutt'altra cosa da come ci sentiamo dentro, solo quando smetti di sognare e progettare invecchi. L'uomo gentile che ti faccia ridere esiste, è solo che non lo hai ancora incontrato, non perdere tempo con i ricordi, vivi pienamente la vita cercando il meglio per te stessa. Un grande abbraccio, anche se fa' caldo, Fabio
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

  8. Avatar di Haze

    Haze 4 anni fa (10 Agosto 2020 10:56)

    Io ho paura che la casualità non mi sia amica. Dopo tanto sforzo, ho superato tante delle paure che hai descritto nell'articolo, il senso di inadeguatezza che mi attanagliava, la sensazione di dovere sempre dare molto e molto di più perché l'altro mi considerasse, la remissione. Ho fatto molta fatica in questo percorso. Mi sono buttata in tante situazioni nuove, anche fuori dai miei ambiti di comfort, per cercare di ampliare le conoscenze, trovare qualcuno con affinità, anche amicali, oltrechéin vista di una possibile relazione, qualcuno con cui instaurare un rapporto autentico, che non lo vivesse in maniera competitiva. Ma non ho avuto grande fortuna. Ora, vorrei evitare di utilizzare la mia solita chiave interpretativa, ovvero pensare che sono io a sbagliare qualcosa, dunque mi sono convinta di non essere stata fortunata. Ecco, non so se questa sia una paura concreta, non credo propriamente nella componenete fortuna / sfortuna, ma non saprei come altro spiegarmelo. Diciamo che ho paura della casualità avversa. Ha senso?
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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 14:49)

      Haze, domandona, questione apertissima, interessante. Al più presto dedicherò un articolo al tema. Intanto se le altre lettrici vogliono dire la loro, ben venga!
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Haze

      Haze 4 anni fa (10 Agosto 2020 15:49)

      Grazie mille Ilaria. Rimango in attesa :-)
      Rispondi a Haze Commenta l’articolo

    • Avatar di Alisa

      Alisa 4 anni fa (10 Agosto 2020 17:09)

      A me sinceramente Ilaria fa paura pensare che la mia vita sia determinata dalla sfortuna o dal destino. Come dire che qualsiasi cosa farò non cambierà nulla perché è già tutto scritto. No, non voglio credere che sia così. Poi certo, che ci siano eventi che non possiamo controllare ok, e spetta a noi decidere come affrontarli e come reagire. Penso questo perché per tanto tempo mi sono considerata Calimero in balia della sfortuna o del destino, e alla fine lo ero realmente, chiusa nella mia convinzione. A proposito ho iniziamo il percorso "come far innamorare un uomo...", ho scoperto tante cose nuove, tanti atteggiamenti sbagliati che avevo. Ecco appunto, non posso e non voglio dare la colpa al destino e alla sfortuna!
      Rispondi a Alisa Commenta l’articolo

    • Avatar di Nimue

      Nimue 4 anni fa (10 Agosto 2020 18:46)

      Ciao Haze,raccolgo l'invito di Ilaria e ti dico come la vedo io (da grande esperta di senso di inadeguatezza e tutto il resto). Secondo me, la casualità non riveste un ruolo centrale ma la paura di un esito negativo sicuramente sì. E insieme io ci metterei l'investimento, l'aspettativa, il carico emotivo... Più ci si riesce ad allegerire rispetto a tutti questi aspetti, meglio si saprà gestire e ridimensionare eventuali insuccessi, delusioni (speravo di trovare ma non ho trovato) etc, considerandoli come prove tecniche, come manovre di avvicinamento, come una palestra. Evitare l'effetto negatività, sdrammatizzare e cercare di essere benevoli con se stessi, accettare l'imprevisto o il caso avverso come qualcosa che inevitabilmente fa parte della vita ma che può sempre insegnarci qualcosa: cambiare per qianto possibile (non deve trasformarsi in un ulteriore banco di prova stressante) la nostra disposizione d'animo può aiutare a diventare più solidi, più positivi e più sicuri di noi stessi, poi viene anche il resto :)
      Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

    • Avatar di Haze

      Haze 4 anni fa (11 Agosto 2020 8:52)

      Ciao Nimue. :-) Ecco, hai scritto la parola magica: carico emotivo. Mio malgrado ultimamente mi accorgo di stare investendo le situazioni conviviali di aspettative molto alte, come se mi sentissi in credito rispetto agli sforzi che ho fatto. Questa può essere una valida spiegazione per il senso di disillusione che mi sento addosso ogni volta che non trascorro una bella serata, o quelli che credevo amici dicono qualcosa di deludente o si comportano in maniere che ritengo superficiali. Non sono ancora riuscita a fare quel passo verso la benevolenza nei confronti di me stessa, delle situazioni e degli altri... una benevolenza sana, non la solita tendenza a giustificare i comportamenti inaccettabili pur di non rimanere sola. Ecco. Non so come raggiungere quello stato di tolleranza sana
      Rispondi a Haze Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (11 Agosto 2020 10:11)

      Ciao Haze, secondo me una frase postata sul blog riassume tanto di quello che hai scritto: "sei andata in vacanza da sola (magari per la prima volta!) e non hai trovato l'uomo giusto per te. Ma che cosa ti aspettavi che accadesse?". Ora, io l'ho riassunta un po' così e si trattava dell'ambito prettamente sentimentale, però secondo me tu e Nimue avete centrato il punto: le benedette aspettative. Magari varie volte ti è capitato di lanciarti a fare nuove uscite o esperienze, per poi tornarne a casa senza che... fosse cambiato granché o che la tua giornata avesse svoltato! Mi viene da pensare che, legati a questi incontri ci fossero tante aspettative - magari così alte - che poi venivano sistematicamente disattese. Prima del lockdown io frequentavo vari MeetUp - e alcune volte mi sono trovata a fantasticare su come avrei potuto incontrare una persona che come me amava, che so, i Tool o i Nirvana - che io adoro. Nella maggior parte dei casi mi trovavo ad aver passato una serata normale, in compagnia, magari simpatica o altre volte nulla di che. Quello che a poco può far scattare la scintilla è il pensiero che ci siamo imbarcati in un percorso che è fatto di tante tappe - alcune volte si va avanti, altre indietro e poi di nuovo avanti. E' proprio parte del percorso fare esperienze, che possono rivelarsi molto interessati oppure meno, ma sono comunque esperienze che ti traghettano nel tuo percorso. Questo pensiero mi aiuta a sentirmi meno sotto pressione ogni volta che faccio qualcosa di nuovo, e quindi a prendere con più benevolenza anche chi è al mio fianco.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Haze

      Haze 4 anni fa (11 Agosto 2020 12:29)

      Ihihi Silvia, I Tool sono uno dei miei gruppi preferiti. :* Scusami la digressione, hai perfettamente ragione. Ci stavo appunto ripensando nel leggere i commenti, tutti molto centrati e molto sinceri, che sono stati postati sotto questo mio thread. Forse le aspettative sono ancora troppo alte e dovrei solo pensare, ancora una volta, a me stessa e a ciò che mi fa piacere. E' anche questo parte del percorso, come dici tu. E forse, quando saremo pronte, accadrà tutto molto naturalmente, senza dovere fare retropensieri e imbarcarsi in mille elucubrazioni, cosa per me difficilissima visto che tendo sempre a mettere tutte le esperienze su un tavolo chirurgico e sviscerarle fino al midollo :-)
      Rispondi a Haze Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (11 Agosto 2020 18:13)

      Frullati di pensieri, eccoci qui! :D Comunque i Tool sono dei mostri, contenta di aver trovato un'altra fan!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:15)

      Chiamarla fortuna o teoria della probabilità fa poca differenza. Secondo me, gli uomini risolti e rispettosi sono rari (e anche le donne non è che siano tante di più, gli schemi comuni prevedono i giochetti manipolatori) ... quindi incontrarli, dopo avere accuratamente selezionato gli ambienti ecc., è anche questione di “fortuna”. E vorrei citare il commento di Michela, sopra.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Haze

      Haze 4 anni fa (11 Agosto 2020 11:17)

      E' vero AnnaV. Il calcolo delle probabilità non è a nostro favore. In passato ho incontrato molte persone manipolatrici sulla soglia della pericolosità. Ora che ho iniziato a capirci qualcosa e a operare un minimo di selezione, trovo persone che inizialmente sembrano rientrare nell'ambito della "sanità", ma che, ad una conoscenza approfondita, svelano alcuni lati della personalità, come invidia, competitività, egocentrismo, scarsa empatia... che istintivamente mi repellono. La mia conquista è che forse prima manco li avrei notati, o li avrei tollerati a lungo, perché davo innumerevoli possibilità di redimersi alle persone, sempre disattese peraltro. Ora ne do meno, e mi trovo molto più spesso ad affrontare rotture di rapporti ad una velocità impressionante.
      Rispondi a Haze Commenta l’articolo

    • Avatar di Kiki07

      Kiki07 4 anni fa (11 Agosto 2020 1:05)

      Ciao Haze, ritorno al tuo commento dopo una rilettura a freddo. Di certo, il tuo è un sentire, e un discorso -e un dilemma :D- in cui mi ritrovo anch'io alle volte, recentemente meno. Forse perché una risposta attendibile, e vera non c'è. Almeno non l'ho trovata sinora. Mi spiego meglio... mi piace molto il concetto di Caso, Destino, "Caso fortunato" più di questi, li utilizzo nel parlato, ma le ritengo delle idee. In senso puro non esistono, o sono accompagnate ad altro. E "fortunatamente", visto che ci possiamo attribuire qualche merito, e responsabilità pregna di potenziale miglioramento. Credo che ancora una volta sia l'aspettativa: "della serie, io ho fatto questo, altro, e nulla cambia", a ingannarci, e mi pare di aver capito che non funziona così. Finché non cambiamo noi, almeno. Finché non cambiamo la "dipendenza" dalla realtà circostante, cui dar ragione, per continuare a sentirci sbagliati, o inutilmente impegnati per qualcosa che non avviene, e supponiamo non avverrà. Insomma ha a che fare con la paura, la profezia che ci costruiamo per sentirci pronti e preparati (la realtà conosciuta che vince), e con l'idea che siamo abituati ad avere di noi. È un'uscita d'emergenza, quando camminiamo senza pericolo vs un'uscita fiorente. È il tragitto che possiamo goderci e sceglierci, giacché non è l'arrivo la conquista, se Ia temiamo, o se la sentiamo, o vediamo, lontana, assurda, "immeritata". Intanto... sull'onda dell' "Immagina, Puoi/Vuoi."
      Rispondi a Kiki07 Commenta l’articolo

    • Avatar di Haze

      Haze 4 anni fa (11 Agosto 2020 11:09)

      Cara Kiki, quanto è vero. Tantissime volte mi trovo a ripetermi questa frase: "ho fatto questo e tanto altro, e nulla cambia", e poi magari non mi accorgo che in realtà tanto è cambiato. Già il fatto di rendersene conto comporta un cambiamento. Ora mi ritrovo in questa situazione in cui ogni occasione di scambio con qualcuno diventa un caso clinico d analizzare: cosa è andato storto, cosa è andato dritto, cosa ho fatto, cosa ho detto, cosa hanno fatto e detto gli altri... E' tanto difficile recuperare la spontaneità dei rapporti, accidenti, è veramente difficile quando si è passati attraverso situazioni drammatiche, potenzialmente letali. E' l'ennesima impresa...
      Rispondi a Haze Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (11 Agosto 2020 12:33)

      Quanto ti capisco, Haze! Ci sono delle volte che quasi non mi ricordo cosa è stato detto in una conversazione, dal che sono impegnata ad analizzarne le sfumature e chi ha detto cosa. In parte OK per non ricadere in vecchi circoli ed errori; dall'altra, però, assorbe un sacco di energie e ci distrae dal goderci le conversazioni e le relazioni per quello che sono. Arriveremo ad un equilibrio, o almeno io penso spesso sia parte del percorso!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Kiki07

      Kiki07 4 anni fa (11 Agosto 2020 15:47)

      Carissima Haze, ti capisco benissimo. Io sono altrettanto attenta alle parole, sia nell'utilizzarle che a quelle altrui, per capire, se non conosco, chi ho di fronte, e "cosa vuole". E se parte una conoscenza, aldilà della sua natura o finalità, come ragiona l'altra parte. Credo sia umano, voler prendere le misure, per anche adeguarcisi, ma questo adeguarsi non dovrebbe compromettere noi, e la nostra autenticità. Per mirare alla stessa verità del rapporto, e una spontaneità che può anche venire a crearsi col tempo (non anni XD). Poi sono abbastanza sicura che i rapporti non si slegano per una parola in più, uno sfogo del momento, ma per un ragionare determinato, e questione protratta che c'è dietro. E, se devi mangiarti parole per evitare argomentazioni sentite, e recitare, o accontentare... stai mettendo te al di sotto, ed in 2° piano. E credimi, i nodi tornano prima o poi al pettine, ed anche i conti a noi, e con noi stessi. Ergo, come non possiamo essere burattini nella vita, e con altri , così non possiamo pretenderlo dagli altri. Tuttavia l'intenzione, la voglia, il rapporto se c'è, e se ne da simile rilevanza, dovrebbe bastare, e avanzare a trovare un punto, ed equilibrio comunque. Il resto sono parole, recite, o paranoie con noi stesse. E, si il rapporto non dipende solo da te, fiuuu :), ma anche dall'altro. E riguardo alle sue reazioni, non dipendono sempre, e solo, da te.
      Rispondi a Kiki07 Commenta l’articolo

  9. Avatar di Luisa

    Luisa 4 anni fa (10 Agosto 2020 1:07)

    Buongiorno, io sto conoscendo tutti uomini che non mi piacciono fisicamente (sono diversi anni). Anche se caratterialmente stiamo bene assieme, non essendoci l'elemento dell'aspetto fisico, difficilmente mi convinco della buona riuscita della storia. Normalità e coincidenze che capitano o paura di incontrare qualcuno che corrisponda ai miei canoni di bellezza e/o paura di innamorarmi? Grazie
    Rispondi a Luisa Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (10 Agosto 2020 10:32)

      Ciao Luisa, se non ti attraggono io ti consiglierei di lasciar perdere. Va bene dare una possibilità e uscire per un appuntamento se hai un dubbio, ma se vedi che non rispecchia affatto i tuoi gusti che ci esci a fare? Ovviamente ci sono tanti non belli che però ti potrebbero conquistare col carattere, con la simpatia, con la sicurezza di sé. Ma se esci con qualcuno e ti repelle solo l'idea di dargli un bacio o farti toccare, io penso sia meglio rinunciare. Forse hai paura di innamorarti come dici, forse è pieno di uomini poco interessanti, forse un po' di sfortuna. In ogni caso, accontentarsi di quel che passa il convento non è mai una buona soluzione secondo me, né per te né per quella persona che non ti piace davvero. Nessuno vorrebbe essere la seconda o terza scelta di qualcun altro, immagino. Per cui fai bene ad andare oltre.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 15:22)

      Comunque, Vic, hai sempre da pontificare, ma morire se mi hai detto due parole due su Valeri-Sordi e la scena del Cretinetti. Aspettavo il tuo commento con ansia...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Viviana

      Viviana 4 anni fa (10 Agosto 2020 16:16)

      A proposito di Franca Valeri ammetto la mia ignoranza, non la conoscevo affatto se non di nome, non ho avuto la curiosità di approfondire neanche per i suoi cento anni, adesso che è morta finalmente l'ho fatto e mi si è aperto un mondo. Ieri sera ho visto tutti gli spezzoni che sono riuscita a trovare su internet e sono rimasta folgorata. Il mio preferito al momento è quello sulla fedeltà della signorina snob, ho riso soprattutto perché mi è successo in passato di credere e raccontare alle amiche di un ragazzo timido che mi veniva dietro, raccontavo tutti i segnali inequivocabili della sua cotta per me, salvo poi scoprire che era apertamente omosessuale! Era veramente un mito, la bravura e la naturalezza con cui riusciva a far ridere e riflettere insieme, che perdita!
      Rispondi a Viviana Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (10 Agosto 2020 16:16)

      Vista. Direi che riflette bene anche l'Italia del periodo. Non mi hai entusiasmato Sordi. Comunque la Valeri ha rappresentato anche lei un livello di recitazione che secondo me oggi non c'è più. RIP
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (10 Agosto 2020 16:23)

      Ilaria, do la mia opinione, non mi sento né superiore né saccente. Non penso di pontificare e mi scuso con tutti se passa questo. Per Franca Valeri ti volevo rispondere proprio ieri ma non sono riuscita a ritrovare il tuo commento. Allora, partendo dal fatto che l'accoppiata con Albertone era vincente ed entrambi erano in formissima, io apprezzo tantissimo la Valeri, perché era una che ti recitava Pirandello e subito dopo passava al cabaret e alle sue macchiette. Il film "Il vedovo" è uno dei miei preferiti di Sordi, e lei porta per la prima volta sullo schermo un personaggio innovativo, una donna sicura e emancipata, che si è sposata solo perché i tempi lo richiedono ma sa di aver sposato un idiota e in fondo per lei è meglio così, perché almeno può comandarlo e trattarlo come le pare e farlo sentire il buono a nulla che è. Di solito ruoli del genere non si davano ad attrici ancora giovani, il ruolo da donna temprata e volitiva era quello stereotipato della madre o della suocera, e Bice Valori ad esempio l'ha ricoperto spesso. La Valeri cambia il ruolo tipico della "sposina", tutta devota al marito grezzo di turno, che per tre quarti del film piange per lui e spera solo che se la sposi. E nella sua carriera ha dato sempre prova di spiccata intelligenza e conoscenza dell'animo umano e dei caratteri. Ho visto proprio ieri per la prima volta "Il segno di Venere" del 1955, per cui lei è autrice del soggetto e coautrice della sceneggiatura, e mi ha stupito per la sua attualità. 65 anni dopo, la solitudine e la disillusione di una donna verso l'amore, in un mondo di superficialità e convenienze. Penso che dobbiamo prendere esempio dalla donna e artista Franca, soprattutto io.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 17:06)

      Ma Vic, ma quella sul "pontificare" era una battuta. I tuoi interventi sono apprezzatissimi da me, anche quando esprimi concetti che non condivido. Venendo alle cose serie: tu non ci vedi anche il perenne scontro Roma-Milano ne "Il vedovo"?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (10 Agosto 2020 17:35)

      Ok, Ilaria, grazie ☺️ Sì che ce lo vedo, a Roma e Milano abbiamo pure un'ironia diversa. Poco fa mi era venuta in mente una scena epica di Boris, con René Ferretti che va a Milano per un lavoro e dice ai suoi assistenti: "Ragazzi, questi sono milanesi, quindi...restiamo uniti!" :D Il film rimarca a dovere le differenze. Il milanese è quello pratico, capace, stacanovista ma poco creativo, poco sognatore, poco empatico. Il romano è caciarone, inconcludente ma creativo e "de core". Anche se poi i progetti naufragano miseramente (infatti nell'ascensore ci casca lui e il "piano" va a farsi benedire :) ), il romano sogna in grande. Il milanese realizza. Ovviamente sono stereotipi ma hanno un fondo di verità :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:25)

      Parafraso. I milanesi sono dei napoletani di cattivo umore (da romana).
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:30)

      @Vic, Di fatti il personaggio di Rugantino è costruito proprio intorno allo stereotipo del calciatore incocludente. Difatti finisce alla berlina per dimostrare a Rosetta la sua amata che è un uomo serio. Che qualcosa la sa concludere.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Didi

      Didi 4 anni fa (10 Agosto 2020 18:29)

      Fortunatamente oggi, se avessi sposato un cretino, potrei fare a meno di tenermelo e, magari, scegliermi un altro tipo di croce,😉 se proprio sentissi l'esigenza di far perdurare il masochismo. La polemica sul dualismo Roma/Milano è assai attuale. Ahinoi.
      Rispondi a Didi Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:19)

      Anfatti per quello volevo confrontarmi sul tema.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Atolla

      Atolla 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:00)

      L'eterno scontro Roma-Milano è l'aspetto che mi ha sempre colpito maggiormente, in quel film. Albertone come emblema del romano intrallazzista, inconcludente (nel senso che è così che viene rappresentato lo stereotipo del romano, non sto ovviamente sostenendo che i romani siano intrallazzisti e inconcludenti) e dipendente dalla scaltra e acutissima milanese che se lo rigira come un calzino. Grandissima Franca Valeri in un periodo in cui le donne sul grande (e piccolo) schermo facevano principalmente le maggiorate scioccherelle.
      Rispondi a Atolla Commenta l’articolo

    • Avatar di Didi

      Didi 4 anni fa (10 Agosto 2020 18:36)

      @Vic: ma che, davero davero? ;-))
      Rispondi a Didi Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:57)

      Uff avevo risposto ma me sa che il commento non è andato a buon fine, come le ricariche Tim, che amarezza 😛 Lo riscrivo. Ok, Ilaria, grazie :) Sì che lo vedo. A Roma e Milano abbiamo pure un'ironia diversa. Prima mi era venuta in mente una scena epica di Boris, in cui il regista René Ferretti va a Milano per lavoro e dice ai suoi collaboratori: "Oh, questi so milanesi, quindi...stiamo uniti!" :D L'eterno scontro è ben raccontato nel film con Sordi-Valeri. Il milanese è preciso, capace, pratico, stacanovista, iperlogico, ma non è creativo, è poco sognatore, poco empatico. Il romano invece è caciarone, un po' inconcludente, svogliato; però è creativo, un Arlecchino che sa cavarsela, un Rugantino "de core". Anche se la creatività non basta e il progetto naufraga (infatti nella tromba dell'ascensore poi ci finisce lui e non la moglie :D), il romano sogna in grande. Il milanese realizza. Ovviamente questi sono stereotipi ma hanno un fondo di verità :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 21:40)

      Vic, hai risposto. Ti rimetto comunque il ri-commento. Se faccio una battuta la capisci o non è cosa, visto che mi sembri un po’ stanchina? ;)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Didi

      Didi 4 anni fa (11 Agosto 2020 11:20)

      @Vic: tra le nobili virtù dei milanesi ne hai tralasciata una: spocchiosi. :D
      Rispondi a Didi Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (11 Agosto 2020 14:38)

      @Didi Eh sì, eh sì. Pensa che un mio ex amico milanese, quando ha saputo che mi avevano fatto il contratto indeterminato, mi ha detto: "Ah bene, così da domani ti metterai in malattia per ogni minima cosa". A parte che non ho mai preso un solo giorno di malattia perché sto attenta a non ammalarmi, quello che voleva evidenziare è che secondo lui, avendo finalmente il contratto buono, ne avrei approfittato. Perché da Milano in giù non lavoriamo mica, anzi ci grattiamo la panza. Fortuna non sono tutti così :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (11 Agosto 2020 20:57)

      @Vic, Anche al Nordee ci sono i furbetti. Non c'entra nulla il luogo di residenza. Sì ci sono stereotipi duri a morire ma va detto che una certa mentalità non conosce confini. La mentalità di fare i furbetti è ovunque.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (10 Agosto 2020 19:43)

      Non posso fare a meno quando si parla di Bice Valori di pensare a Rugantino. Portato in giro nei villaggi quando ci lavoravo. La caratura degli attori e attrici del passato non hanno eguali.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (10 Agosto 2020 20:20)

      Criteri estetici e attrazione fisica non sono la stessa cosa. Esci con persone che non riflettono i tuoi “canoni estetici” (che so, i bronzi di Riace, o il David di Michelangelo), con persone che non si vestono e pettinano come ti piace, o con persone che non ti “attizzano”? Capisco che siano in parte connesse, ma la pancia che dice, in soldoni?
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Giulia

      Giulia 4 anni fa (10 Agosto 2020 21:27)

      Ciao Ilaria, ti scrivo a cuore aperto. Sono stata fortemente delusa da un uomo maltrattante e che adesso scopro essere felicemente sposato e in attesa di avere una figlia. Provo ansia alternata a rabbia e depressione per una persona che adesso sembra essere così innamorata della sua partner. Pur consapevole razionalmente di non essermi persa niente e che probabilmente costui tenderà a ripetere gli stessi schemi disfunzionali con la sua attuale moglie, continuo a sentirmi scontenta. So di essere una quasi 29enne piena di potenzialità e con tutte le carte in regola per trovare l'uomo giusto. Ciononostante, la delusione ancora brucia e io non riesco a darmi pace minando la mia serenità. Davvero, talvolta mi arrabbio e mi sento una stupida per continuare a stare male per un perfetto imbecille qualsiasi. Grazie in anticipo per la tua risposta. Con stima ed affetto, Giulia
      Rispondi a Giulia Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 22:28)

      Dirò quasi una bestemmia e un paradosso. Era meglio che no, ma aver fatto questa esperienza e aver raggiunto questa consapevolezza a 29 anni è quasi una fortuna. Mi piacerebbe, se ne hanno voglia, che ti rispondano le lettrici e io non mi sottraggo, lo farò. Intanto se ti va leggi questi articoli. Lui si è messo subito con un’altra e stanno bene: sei tu a essere sbagliata? https://www.lapersonagiusta.com/relazioni/lui-si-e-messo-subito-con-un-altra/ Lui ha scelto un’altra. Tu che cosa devi fare? https://www.lapersonagiusta.com/problemi-di-cuore/lui-ha-scelto-un-altra/
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (11 Agosto 2020 10:55)

      Ciao Giulia, tanto di cappello a te, che hai già tutta questa consapevolezza dalla tua. So che la sola consapevolezza non basta alle volte per sentirsi serene nel profondo, ma diamine mica male già partire da questo ;) Parti dal fatto che, nonostante possa essere fastidioso e che magari non vorresti sentire ciò che provi, i tuoi sentimenti sono i tuoi e sono "giusti" così come sono. Ci sta che tu senta la bruciatura del fatto che con te non è andata, mentre con lei sembra andare alla grande. Infatti, sembra! E che questo ti porti un senso di frustrazione e ruminamento su di lui e su di loro, o magari su ciò che non è stato. Un primo passo può essere iniziare ad accettare che i sentimenti che provi sono i tuoi, umani e che per ora ti accompagnano. Anche se sembrano assurdi e contraddittori. Questo non vuol dire che saranno la tua coperta di Linus per sempre, ma per ora ci sono, sono lì, sono quello che il tuo cuore e la tua mente ti rimbalza. Il fatto di prenderne coscienza e piano piano accettarli per quello che sono potrà portarti a sentirli meno estranei, a sentirne meno il peso, almeno secondo la mia esperienza. Poi Ilaria ti ha già girato due ottimi articoli, con consigli passo passo ;) Un abbraccio!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Giulia

      Giulia 4 anni fa (11 Agosto 2020 11:40)

      Grazie mille Silvia. La tua comprensione mi è davvero d'aiuto. Ricambio con affetto!
      Rispondi a Giulia Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (10 Agosto 2020 21:39)

      Comunque amici, volevo dirvi che sono a Firenze da sola, ho cenato a Piazza della Signoria rimirando Palazzo Vecchio. Il cameriere ha detto che ho un bel sorriso e ora sto ascoltando un artista di strada che suona divinamente la fisarmonica. Mi sto lasciando andare e vivere :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 4 anni fa (10 Agosto 2020 21:42)

      Ah, ecco perché non trovi i commenti... Goditi tanta bellezza!
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (10 Agosto 2020 21:49)

      Grazie, Ilaria! Sono pure stanca, ho camminato tutto il giorno :D
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 4 anni fa (10 Agosto 2020 22:22)

      Brava Vic! Hai fatto proprio bene a farti un viaggio da sola a Firenze :) Sì, vivi e lasciati andare, balla sulle note della fisarmonica in Piazza della Signoria e goditi la serata, amica mia! :) Un abbraccio
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (10 Agosto 2020 22:40)

      Grazie cara Emy :*
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Ally

      Ally 4 anni fa (11 Agosto 2020 0:19)

      Buone ferie Vic e brava, goditi Firenze e la sua arte in un anno che ci permette di apprezzare la tanta storia e cultura che ci appartengono. Un mio pensiero veramente devoto alla mia Franca, donna acuta ed appassionata. Tra la sora cecioni ed un cretinetti ha smascherato e portato alla ribalta tanti preconcetti, tanti ruoli, tante situazioni. È stato bello averla e poterla apprezzare ❤️ un abbraccio a tutti voi!
      Rispondi a Ally Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (11 Agosto 2020 9:37)

      Buonissima Firenze, Vic!!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (11 Agosto 2020 10:26)

      Grazie Ally, Firenze è il nostro fiore all'occhiello 😍
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Nimue

      Nimue 4 anni fa (12 Agosto 2020 0:38)

      Vic cara, scusa se scrivo solo ora ma ho avuto una giornata interminabile... Sono molto felice per questa tua iniziativa! Fatti anche tu come Chiara Ferragni una bella foto agli Uffizi davanti alla Venere di Botticelli, in questo caso da ambasciatrice delle bellezze italiche nel mondo, ma anche delle vacanze fieramente conquistate alla faccia di tutti! Un abbraccio e buon divertimento!
      Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 4 anni fa (11 Agosto 2020 9:22)

      Ottima idea Vic. La tua forza e volontà l'hai tramessa anche a me.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (11 Agosto 2020 12:48)

      Grazie Ema e Silvia! ❤️
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

  10. Avatar di Vic

    Vic 4 anni fa (12 Agosto 2020 11:31)

    Grazie Nimue!! Oggi Ponte Vecchio e poi Abruzzo con due amiche :)))
    Rispondi a Vic Commenta l’articolo

  11. Avatar di Ally

    Ally 4 anni fa (13 Agosto 2020 12:48)

    Care Silvia, Nimue, Haze, Kiki... Dovrei avervi nominato tutte :) ho letto alcuni commenti solo adesso e mi piace contribuire con la mia esperienza. Capisco la questione delle aspettative, capita anche a me di dire: oggi mi metto questo bel vestito e faccio due passi, chissà chi incontrero, e poi non si verifica nulla. Però il messaggio che dobbiamo portare a casa deve essere diverso. Ok non ho fatto incontri romantici ma magari mi sono veramente divertita, mi sono goduta uno spettacolo, ho conosciuto altri luoghi, persone, mi sono misurata con qualcosa di nuovo. Ho imparato magari nuovi concetti o messo il fisico alla prova in una passeggiata di trekking o mi sono spinta a guidare in luoghi che non conosco. Insomma al momento mi soffermo molto a pensare come mi sto rafforzando, come sto crescendo, come alcune cose mi fanno sempre meno paura e cerco di mettermi in connessione con le mie esigenze e desideri che troppo spesso ho messo da parte. È una frase stra abusata ma è vero che il percorso è più importante Dell arrivo, traguardo che auguro fruttuoso e soddisfacente per ognuna di voi :) e poi... Io rimango tutto sommato ottimista, so che la vita ha molto da farmi sperimentare :D
    Rispondi a Ally Commenta l’articolo

  12. Avatar di Silvia

    Silvia 4 anni fa (13 Agosto 2020 17:22)

    Ciao Ally, sono molto d'accordo con te. Un'interpretazione che ci rinforza e dà carica è proprio quella di dirci che stiamo facendo esperienza e tutti i passi sono parte di un percorso più ampio. Che non è tanto volto al risultato di per sé, ma anzi a rafforzare la nostra autostima e ancora il pensiero di sapersela cavare da sole, di essere riuscite in un nostro obiettivo, di aver goduto di una bella esperienza. Una potente pacca sulla spalla che diamo a noi stesse!
    Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  13. Avatar di Nimue

    Nimue 4 anni fa (13 Agosto 2020 18:28)

    @Ally, scrivo qui perché non riesco a rispondere sotto il tuo commento... Sono pienamente d'accordo con te! E non si tratta solo di autosuggestione, si tratta proprio di essere ricettivi rispetto a una positività che prima di tutto nasce da noi e poi ci rende più predisposti a captarla nel mondo che ci circonda e nelle esperienze che facciamo. Con un po' più di leggerezza e spensieratezza. Io in questo periodo sono talmente stanca, scarica, spossata, scarnificata ed esaurita che l'orizzonte delle aspettative si è totalmente azzerato. Ma questo paradossalmente mi porta a godere come non ho mai fatto prima di ogni minima cosa. Anche una cena proposta all'ultimo minuto, una passeggiata, una chiacchiera mi sembrano gioie inestimabili e momenti preziosi da ricordare (esattamente per quello che sono, senza proiezioni o investimenti) di questa estate inedita e surreale. Un abbraccio!
    Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

  14. Avatar di Charlotte

    Charlotte 4 anni fa (14 Agosto 2020 11:46)

    Ciao a tutte, ciao Ilaria, continuo ovviamente a seguire il blog da cui cerco sempre di prendere spunti per "ricostruirmi". Sono passati ormai quasi 4 mesi da quando la mia storia di 5 anni é finita e sto pian piano ricominciando ad affacciarmi al mondo delle relazioni. Sono uscita con un paio di ragazzi (solo un'uscita) ma poi non ci siamo piú sentiti. Sono rimasta sorpresa dal fatto che io possa non piacere a tutti gli uomini :D (casualmente, i due che ho incontrato avevano dei tratti caratteriali molto femminili e infantili, io sono tutto l'opposto e il non piacersi é stato reciproco) e questa é stata per me una bella lezione di umiltà! Ho reincontrato sempre casualmente un mio vecchio compagno di scuola. Siamo usciti come amici a prendere un aperitivo e poi un'altra volta a cena. Lui ha provato a baciarmi ma per una serie di coincidenze anche molto bizzarre poi non é successo niente. Ci rivedremo credo oggi o domani.. lui é molto molto interessato a me, a me lui piace: mentalmente molto più che fisicamente (altra novità per me) ma non so cosa voglio da lui. Non sono ancora del tutto guarita dalla devastante rottura con il mio ex e sicuramente non voglio una relazione nella quale investire tante energie. Voglio pensare a me e basta. Però uscire con lui mi diverte e ci sto bene. Penso non mi dispiacerebbe nemmeno andarci a letto. Nella mia testa però mi dico che non posso prendere in giro le persone. Ma mi chiedo: ha senso precludersi e approfondire una conoscenza interessante solo per: 1) refusi del passato (il mio ex é uscito di casa ed é andato subito a vivere con un'altra quindi sono solo io a farmi certi problemi, evidentemente); 2) aver paura di ferire qualcuno : siamo entrambi adulti e vaccinati, nessuno ha mai parlato di matrimonio o di storie serie, ci stiamo solo conoscendo. Le sue intenzioni io le ho percepite ma non abbiamo mai ancora parlato apertamente di niente quindi io non dovrei farmi certi problemi. Il fatto che é una persona che conosco da tanto tempo forse mi condiziona un po' dall'agire senza pensieri.. Insomma.. non so come comportarmi e quindi non mi sto comportando, nel senso che sto aspettando che le cose vadano a modo loro. Però non ci sono abituata e mi sento stranissima...
    Rispondi a Charlotte Commenta l’articolo

  15. Avatar di Nimue

    Nimue 4 anni fa (14 Agosto 2020 19:03)

    Ciao Charlotte, tutta questa tua minuziosa analisi preventiva mi sembra corrispondere al classico "mettere il carro davanti ai buoi"! Allora, prima di tutto, non può essere superficiale o poco rispettosa dei sentimenti altrui una persona che si fa tutti questi problemi quando ancora non è successo assolutamente nulla, quindi questa preoccupazione la accantonerei. La seconda considerazione riguarda la tua intenzione di voler vivere questa cosa in modo leggero e spensierato. Ora la tua attitudine mi sembra tutt'altro che leggera e spensierata se sovraccarichi il tutfo sin da ora con i macigni della tua storia conclua ma non digerita e con il paragone tra quello che fai tu e quello che ha fatto il tuo ex. Per vivere una storia con autentica leggerezza (ossia non mettendo mille ipoteche e tendando di prefigurare tutti gli scenari possibili ma procedendo gradualmente e vedendo via via come vanno le cose) devi prima di tutto essere leggera tu. Non per altro, ma perché, secondo me, con queste premesse rischi di farti molto più male di quello che immagini e non sarà lui quello che resterà ferito. Un abbraccio!
    Rispondi a Nimue Commenta l’articolo

  16. Avatar di Silvia

    Silvia 4 anni fa (16 Agosto 2020 18:44)

    Charlotte, a questo punto penso tu sia già riuscita con il tuo vecchio compagno di scuola. Te sei buttata, non te sei buttata? In entrambi i casi, dici che ancora ti devi riprendere dalla tua storia precedente e che non vuoi storie impegnative. E' già un buon punto di partenza per tarare le conoscenze (e le aspettative) che stai avendo ;)
    Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  17. Avatar di Angy

    Angy 4 anni fa (27 Agosto 2020 17:26)

    Ciao Ilaria.. Qui ritrovo sempre ottimi spunti.. O comunque una chiarezza sulle tante convinzioni.. Si parla qui sulla tua pagina di uomo giusto o sbagliato.. La differenza è stata descritta chiaramente.. Io ho una domanda.. L uomo di oggi sappiamo anche che molto spesso ha alcune caratteristiche da uomo giusto e altre che ci lasciano tentennare.. E nei discorsi con amici maschi e coppie sposate si parla di quanto a un uomo non va fatto capire che non può più avere contatti oltre con un altra ecc... (non parlo di amicizie femminili neutre),altrimenti è spinto a osare.. E si dice anche che vale il nostro atteggiamento sicuro e non geloso per farlo tranquillizzare e non sbagliare nei nostri confronti.. Non so se sono stata chiara.. Ma dato che lavori con gli uomini..quale è il modo giusto nostro per non spingerli a mancarci di rispetto oltre ad essere loro innamorati e maturi in primi?
    Rispondi a Angy Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (27 Agosto 2020 17:42)

      Di che cosa stiamo parlando? Salvo diversi approcci la fedeltà reciproca e l’esclusivita’ sono requisiti necessari. Ma scherziamo? E poi basta con questi atteggiamenti di subordinazione agli uomini.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 4 anni fa (27 Agosto 2020 18:41)

      Ciao, Angy, tu non ci puoi fare niente, un uomo, se veramente tale, fa da solo ciò che è giusto e rispettoso per la sua compagna e in generale per tutti. Se così non è, prima o poi la sua natura si "esprimerà". Fabio
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (27 Agosto 2020 20:53)

      Mah... durante il lockdown c’è stato un crollo nelle vendite di Viagra. Chissà come mai. Che ci si può fare? A posteriori niente, si tratta di fare molta attenzione a chi si sceglie
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Fabio

      Fabio 4 anni fa (27 Agosto 2020 22:53)

      Oppure fare il test antidoping prima della "prestazione", oltre all'interrogatorio, naturalmente.
      Rispondi a Fabio Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (28 Agosto 2020 9:59)

      Non è usato con la consorte, evidentemente, visto che durante il lockdown non è servito. E confermo la consuetudine dell’adulterio fra le persone 50-60enni, uomini e donne, che conosco. Consuetudine, non evento che capita. Con tanto di organizzazione (secondo cellulare, amica/o deputata/o a farlo sparire in caso di incidente, ecc.). Il problema principale che hanno è non lasciare le prove in giro per non ritrovarsi in una separazione con addebito. Intendevo dire (se ho ben capito la domanda, ovvero come farsi “rispettare” dal partner ufficiale) che l’unica possibilità per evitare di trovarsi in una situazione del genere è capire i valori profondi dell’altra persona, prima di scegliere di dividerci la vita. Parlo di persone normali, non di psycho. Nel posto dove vivo io questo genere di persone è facilmente identificabile senza alcun interrogatorio. E del resto che vuoi che rispondano? Chi pensa che il tradimento specialmente maschile sia normale non te lo dice certo perché glielo chiedi. Ma se esci con uno che ritiene normale fare apprezzamenti su altre donne in tua presenza, lo vedi (mi era parso di capire che Angy facesse riferimento anche a questo). Lo fanno in tanti, è considerato abbastanza normale. Quando è capitato a me (in coppia), ho chiesto se a suo parere ciò fosse “normale” e “buona educazione”, e cioè se quello era cioè che dovevo aspettarmi anche in futuro: ebbene mi sono sentita dare della moralista (e nessuna risposta ...). Tanti auguri e addio. Non è fare l’interrogatorio, è cercare di capire i valori e i riferimenti della vita dell’altro. Non è che se “lo fanno tutti”, allora va bene, e bisogna adattarsi al disagio e alla mancanza di rispetto, trovando delle soluzioni come quelle che cerca Angy. Non ci si sposa con questa gente, non la si frequenta se non per necessità, e si cerca altro. Io piuttosto sto ancora aspettando quello che fa a me una o due domande ... ma ancora niente ... mai dire mai, però :D
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (28 Agosto 2020 11:24)

      Anna, concordo con te su ogni punto. Tu ti sei sentita dare della moralista, io mi sono sentita dire che ho problemi gravi di autostima condito da un bel “è così, fattene una ragione”. Sarebbe interessante un confronto su questo con tutte voi perché noi donne su questo spesso tacciamo e normalizziamo (mi spingo oltre...come col porno). Per me, in alcuni casi, la forma è anche sostanza. Posso capire che se si incroci Sharon Stone in Corso Vittorio Emanuele a Milano non si rimanga indifferenti e lo stesso capita con altre donne. Dipende poi quanto spesso lo si fa. Se è un'abitudine, un vizio, è irritante. Poi, un conto è dire "che bella donna" un conto è dire "che figa fotonica" (che tecnicamente è una sineddoche...una parte per il tutto, una parte del corpo diventa il corpo, diventa la persona). Una cosa che mi dà fastidio è la donna fatta a pezzi: che belle te*te, che bel cu*o, etc (perché poi sempre in quelle zone si va a parare...). Spesso con il deliberato uso di termini volgari. Anche a me capita di essere colpita talvolta da alcune persone, lo faccio anche con le donne. Tempo fa mi capitò di vedere una bella signora, matura, potrebbe aver avuto una settantina d'anni. Aveva un stile raffinato ma moderno, un portamento aristocratico, un taglio di capelli sbarazzino e lo feci notare con un semplice "che bella signora è appena passata". Risposta: "sarà, ma ha sempre settant'anni...". Vomito. L'altroieri mentre tornavo dal lavoro ho ricevuto un complimento da un signore che mi ha fatto piacere, non solo perché fosse un complimento ma per il modo in cui è stato fatto. Sorridendo mi ha detto: "complimenti per il fascino". E' così difficile per un uomo evitare di trasformarsi in una bestia grossolana? No, chiedo.
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (28 Agosto 2020 20:27)

      Certo, per alcuni è molto, molto difficile. Fantastica la persona che ti ha detto: ‘Sarà, ma ha pur sempre settant’anni’ Mi vengono in mente quelli che seri rimangono delusi dalla Mona Lisa: ‘Oh però, è un quadro piccolo, me lo immaginavo più grande...’ Francesca F. come si chiama la figura retorica o il registro linguistico che comporta esprimere qualcosa privo di senso, sensibilità, cultura? Grottesco?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (28 Agosto 2020 23:27)

      È sempre lui, lo strabiliante “evocatore delle ex”. Aveva tante qualità, che volete farci. Quanto alla figura retorica, Ilaria, uhm...tecnicamente è un termine rarissimo e assai forbito: PORACCITUDINE :-D :-D :-D Lo hai confezionato perfettamente in “senza senso, sensibilità e cultura”. Mirabile sintesi. @Anna, infatti! Non ho assolutamente voglia né intenzione di perdere tempo ed energia nello scendere a un simile dannoso e insensato compromesso. E sia chiaro: a me dà molto fastidio anche quando si fa body shaming (faceva anche questo) e quindi si critica l’altrui corpo. Per questo che ho voluto portare il mio pensiero: notare è possibile e normale, ma c’è modo e modo di esprimersi.
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (28 Agosto 2020 21:08)

      Francesca, tu che ne pensi? Ti sembra qualcosa su cui impegnarti per imparare a scendere a compromessi per il resto dei tuoi giorni, o qualcosa da tenere fuori dalla tua vita? Ognuno vive come vuole, per carità, ma io trovo imbarazzante uscire con un maleducato (che si comporta da) morto di figa. Sono tutti così? Intanto non è vero, e poi, se anche fosse, amen. Veramente io mi sarei sotterrata.
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      Ilaria Cardani 4 anni fa (28 Agosto 2020 22:02)

      Veramente anche la battuta ‘ha pur sempre settant’anni’ è da risposta del tipo: ‘Scusa-scusa-scusa devo rientrare di fretta perché mi è venuto in mente che ho una cosa importante da fare.’
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (28 Agosto 2020 22:48)

      Direi!
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (29 Agosto 2020 14:29)

      A proposito di ageismo e sessismo. Sto leggendo il libro che Jane Fonda ha deciso di scrivere a 59 anni, su come affrontare al meglio quello che lei chiama il terzo atto (60-90 anni). E pensavo appunto che in un paese in cui le ricercatrici che hanno mappato il virus del covid sono state chiamate “angeli”, e la ricercatrice che lavora al super-computer viene chiamata con il nome di battesimo (cioè senza titolo e senza cognome, come fosse la figlia della vicina) bisogna mettere nel conto che per essere felice bisogna veramente fregarsene. Sicuramente, nel terzo atto, sarai trattata da vecchia e basta. Puoi essere Jane Fonda o la Montalcini, poco conta, tanto non sei appetibile, e neanche alla portata (diciamolo), quindi non esisti o dai addirittura fastidio. Pensate una Jane Fonda che non solo è una bella donna a 83 anni, ma si fa arrestare ogni paio di settimane con gli ambientalisti, come verrebbe trattata in questo paese ... Bisogna volare alto, ma tanto tanto, perché con un niente si finisce nel seminterrato della civiltà. E sarebbe indifferente anche questo, se non si trattasse della nostra (di ciascuna di noi) felicità.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (29 Agosto 2020 19:48)

      E ammanettata. Dagli stessi che si offendono e minacciano rappresaglie perché i giovani assassini loro connazionali vengono processati o ammanettati qui. Dove l’uso delle manette non è certo disinvolto come il loro. E nemmeno l’omicidio di innocenti da parte della polizia. Volare alto, sempre. Ci sono molto incivili, la maggioranza, ma anche tanti civili.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (29 Agosto 2020 20:46)

      Parlavo dei social, cioè della gente comune, non della polizia. Qui non l’arresterebbero, e quindi lei probabilmente non andrebbe alle manifestazioni 😂
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (29 Agosto 2020 23:19)

      Io parlavo della polizia. Io sono gente comune, ma non offendo nessuno sui social. Semmai vengo offesa. Comunque a te interessa essere considerata dagli altri? Ti frega che persone che non stimi e che ritieni minus ti considerino? Non so, io di certo sono sconsolata nel vedere tanta mediocrità e becerume; poi ovviamente ho anch’io difficoltà, momenti di sconforto personale, paure etc. Però ci sono una decina di persone a me vicine più un’altra ventina meno vicine con le quali mi basta uno scambio e il mio cuore diventa leggero. Oppure quelle due/tre passioni che mi porto dietro da tutta la vita, anche cinque o sei: prendo un libro, leggo un articolo di una rivista scientifica, guardo un documentario su uno di questi temi o, in tempi normali, faccio la visita a una mostra con una guida autorevole e di colpo mi carico di un entusiasmo estatico, quello che fa parte della mia passione mi sovrasta, mi incanta e di tutto il resto non me ne frega nulla. Ma nulla nulla. Figuriamoci del giudizio degli altri. Non si può essere di fronte alla ‘Vergine delle Rocce’ e pensare a quel che dice il collega idiota. Sono due cose incompatibili.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Anais

      Anais 4 anni fa (30 Agosto 2020 10:09)

      Ti adoro Ilaria!!!
      Rispondi a Anais Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (30 Agosto 2020 11:18)

      Ma questo è il vademecum per la vita. Ovvero la bellezza salverà il mondo. Quando hai parlato delle persone a te vicine mi è venuta in mente una massima di Yogananda: “l’amicizia è la più alta forma d’amore”. E credo che un po’ di ragione ne abbia...fra l’altro, ieri mi è capitato per caso in mano un libro di Verena Kast, una terapeuta di scuola junghiana, “La migliore amica”. Vi saprò dire com’è.
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 4 anni fa (30 Agosto 2020 11:38)

      Io non ho nessuno nella mia vita, a parte i figli, che siano diversi da questo becerume. E a questo punto dubito che esistano persone diverse, in questo posto, altrimenti in 22 anni una o due l’avrei incrociata anche per sbaglio. Secondo me se ne vanno. So che esistono, ne conosco, ma non fanno parte della mia quotidianità: quindi sarebbe tutto da vedere. Perché poi il fatto che non dicano cose politicamente scorrette non dimostra che la loro vita non sia improntata a quegli stessi schemi, sia pure inconsapevolmente. Certo la buona educazione è meglio della cattiva, ma gli schemi restano tossici. E questo vale per uomini e donne. E comunque si, per la mia storia sono particolarmente sensibile al giudizio altrui, specialmente negativo. Tendo a volermi sentire “accettata” e “normale”. Infatti sono la preda perfetta per i manipolatori. Quindi so che, se voglio essere veramente libera, devo mettere nel conto che mi sentirò dire cose svalutanti e soprattutto depotenzianti, che mi decentreranno come mi hanno sempre decentrata. Cose che non hanno alcuna importanza, e che semmai dicono qualcosa su chi le dice. Certo, più si va avanti con gli anni, più bisogna essere radicali. Volare alto e tagliare fuori il becerume senza se e senza ma. In quanto al collega. Intanto non è uno, e poi io non lavoro al mercato del pesce. Magari lì troverei un ambiente più sano. Visto che qui scriviamo anche perché un cretino guarda le altre, o perché scrive il messaggio whatsapp così piuttosto che colà, credo che questa ipersensibilità al giudizio altrui, specialmente maschile, sia comune a molte donne. Intendevo dire che bisogna semplicemente essere preparate, anche solo per non reagire (Internamente ed esternamente) a ogni uscita sessista, razzista, omofoba, ageista, di body shaming (si mandano le foto anche di quelle “brutte” che passano per strada!), ai luoghi comuni. Cioè girare i tacchi subito, senza se e senza ma. “Ci ho da fa’”, anche eventualmente per andarmene ... :D quindi neanche rispondo più .... Però visto che sul lavoro non posso evitarli del tutto li uso come allenamento. Leggendo il libro di Jane Fonda sulla terza età, mi è sembrato da fantascienza. Qui non prescrivono neanche la terapia ormonale sostitutiva (devi insistere)! Figuriamoci
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (30 Agosto 2020 14:28)

      Anna, per me non si tratta di ipersensibilità, ma di sensibilità. Si tratta di attenzione ai dettagli e i dettagli non sono cose da poco. Dallo strabiliante evocatore delle ex mi son sentita dare dell'ipersensibile, della fragile, della traumatizzata. Non era grezzo lui, ero fragile io. Capisti? Trovo però sia utile, per difendere e aumentare credibilità e autostima, imparare 1) a non reagire ma 2) a rispondere. Quando reagiamo siamo in balìa delle nostre emozioni, quando rispondiamo abbiamo ripreso in mano la razionalità senza rinnegare le nostre emozioni. Quando rispondiamo diciamo, esplicitiamo, cosa non ci va bene. "Educhiamo" (ove possibile) il nostro interlocutore stronzo o almeno tentiamo di farlo. Pensa se lo stronzo continuasse a trovare donne che gli ripetono con determinazione e nonchalance la stessa cosa e poi girano i tacchi. Non giriamo solo i tacchi: prima di farlo, diciamo cosa non va. Senza strepiti, senza richieste, senza toglierci energia. Per onor di comunicazione. Diamo una pappina (culturale) a mo' di gatto incazzoso e andiamocene. Per le situazioni lavorative, non so che dire. Di cambiar ambiente proprio non se ne parla?
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (29 Agosto 2020 20:30)

      Anna, bello il tuo intervento, che sento molto vicino: sto tornando proprio ora in treno da Berna dove davanti al parlamento federale ho fatto un discorso di piazza per le idee in cui credo. Non mi hanno arrestata ma mi sento un po’ una Jane in erba anche io :-D Devo dire che queste cose mi fanno bene nonostante l’indignazione: all’autostima, a quello che penso debba essere anche il mio contributo, al significato, per dirla alla Frankl, stando con persone con cui si condivide una causa. Grande Jane. E anche un’altra Jane...Goodall...sempre vecchia stronza e impicciona. :-)))
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (28 Agosto 2020 23:13)

      FrancescaF, parlavo proprio pochi giorni fa con un'amica del fatto che l'uomo con cui stava avesse preso l'abitudine di farle notare con nonchalance le belle donne che incontravano per strada. Se dovessi descrivere la mia reazione in una sola emoticon, metterei quella che rappresenta l'urlo di Munch, avete presente? A prescindere dal tono o dal contesto, accettare un atteggiamento simile, dal mio uomo, mi parrebbe come scendere a compromessi con una persona fortemente irrispettosa di me e di tutte le donne.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Cristina

      Cristina 4 anni fa (29 Agosto 2020 10:00)

      Ciao FrancescaF, se posso darti la mia opinione, sono completamente d'accordo. Un uomo che guarda le altre donne in compagnia della partner è un cafone che le manca pesantemente di rispetto. Poi ovvio, come dici tu, se passa Sharon Stone un'occhiata discreta non la condanno. Ma le occhiate a ogni donna che passa, volgari e focalizzati su punti "strategici" no. Se poi accompagnate da commenti rozzi e ignoranti su "l'opera d'arte che sono le donne e il corpo femminile" (pensa alla paraculata di chi lo afferma) ancora peggio. E non è vero che lo fanno tutti, chi dice così è il classico che tenta di normalizzare il comportamento per farsi gli affare suoi a tue spese. P.S. non è completamente inerente, ma sarà un caso che i morti di figa si rivelano poi gli uomini più noiosi? Non solo loro eh, ma non so, ho notato questa particolarità.
      Rispondi a Cristina Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (29 Agosto 2020 14:27)

      Sì, Cristina, infatti. Sono degli ignoranti delle relazioni. La poraccitudine è diventata (o è sempre stata ;)) la loro normalità.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (29 Agosto 2020 14:29)

      Tanti morti di figa hanno anche qualcos’altro di morto o...moribondo. A buon intenditrice poche parole. p.s. Ah, la castroneria dell’opera d’arte! Però se vuoi fare un servizio fotografico tu, no, perché due pesi due misure. p.p.s. è inerente eccome, bramano qualcosa che non possono avere e fanno i capricci e i capricci danno noia: quando si accorgono che tu sei esuberante sessualmente e loro non ti stanno dietro allora sei tu che hai qualcosa che non va.
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di Cristina

      Cristina 4 anni fa (29 Agosto 2020 21:38)

      Silvia e FrancescaF muoio ahah Chiaro, perchè non sia mai una entusiasta: meglio una che possibilmente li elogi, così son rassicurati di essere Rocco Siffredi. Quanto all'opera d'arte devo ancora capire poi, se tutte le donne sono opere d'arte, perchè si soffermano solo su alcune. Anche la signora di settant'anni è un'opera d'arte allora. Sarà che l'ignoranza non conosce coerenza...
      Rispondi a Cristina Commenta l’articolo

    • Avatar di Angy

      Angy 4 anni fa (29 Agosto 2020 16:31)

      A volte alcune donne mi dicono "più del guardare e il commento non fanno, sono limitati che ci vuoi fare".. Era questo il motivo del mio dubbio.. A volte ti fanno sentire esagerata😂
      Rispondi a Angy Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (29 Agosto 2020 21:36)

      :-D ecco, ha ragione. Angy, il farti sentire esagerata/fuori posto è un comportamento da narcisista insensibile. Tu seleziona. Non snaturarti e non smarrire te stessa per un subumano poraccio, ma neanche nessun altro. Non compiacere nessuno.
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (28 Agosto 2020 11:22)

      @Angy Sì, però che "vale il nostro atteggiamento sicuro e non geloso per farlo tranquillizzare e non sbagliare nei nostri confronti" non si può tanto sentire. Ok non essere gelose e ossessive, però devi essere realmente capace di autocontrollo e sicura di te, di lui e del vostro rapporto, non devi mica recitare e fingere di esserlo. Se no ti mangi il fegato ogni volta che lui si gira a guardare un'altra o fa le battute viscide alla cameriera o mette mille like sui social ad altre donne. La verità è che se uno non ha rispetto per te, non glielo puoi insegnare. E, d'altra parte, se effettivamente ti manca di rispetto, ti dà un motivo reale per essere insicura e gelosa, non sei te che lavori di fantasia. Quindi lui non è un gran soggetto ed è sicuramente poco maturo. Se innamorato o meno poi non saprei, però l'amore non è solo dire ti amo, ma dimostrare con i gesti e i comportamenti che tu sei unica, speciale, e che hanno scelto te e solo te.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Angy

      Angy 4 anni fa (29 Agosto 2020 16:28)

      Grazie tante.. Ho avuto storie con uomini diversi.. Ma ognuno ha sempre lo stesso modo di comportarsi.. Sono arrivata ad avere paura delle donne nonostante so che non mi manca nulla.. Valuterò bene ciò che mi avete scritto grazie
      Rispondi a Angy Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 4 anni fa (29 Agosto 2020 20:40)

      Non sono le donne a metterti a disagio, ma gli uomini. Quindi è dei cafoni, che dovresti avere la fobia 😂 Per questo si diceva “subordinazione”. Perché c’è una tendenza a pensare che quello che fa l’uomo va “sopportato” senza metterlo in discussione.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di FrancescaF

      FrancescaF 4 anni fa (29 Agosto 2020 21:25)

      Iniziamo ad essere solidali fra noi donne. Altroché paura. Se avessimo l’1% del cameratismo del medioman vedresti tu...
      Rispondi a FrancescaF Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 4 anni fa (30 Agosto 2020 12:21)

      Hai voglia, FrancescaF. Anche perché molte donne raccontano storie di successi personali che sono illuminanti per altre che sono nel mezzo di un percorso. Sono loro stesse un esempio. Abbiamo parlato spesso di Marie Curie, Rita Levi Montalcini e Margherita Hack, e di tante donne su questo blog.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  18. Avatar di SARA

    SARA 4 anni fa (11 Settembre 2020 14:42)

    Un altro bel pezzo da “rileggere” perché ogni volta che si rilegge si coglie una sfumatura in più. Io, personalmente, ho sempre avuto una paura matta. Di essere scaricata. Di essere abbandonata, ecc. E mi frigge scriverlo, perché non mi sembra “dignitoso”. E le storie che ho avuto, anche se non molte, non sono andate bene. Quindi, la paura principale è perpetuare il “fallimento”. Anche se: Leggendo il tuo blog, cara Ilaria, si sta facendo strada una consapevolezza: IL TEMPO SPRECATO. Il tempo utilizzato in maniera inutile, se non dannosa. Mi chiedo se il tempo speso a correr dietro a X o Y, a compiacere X o Y, ad analizzare e/o elucubrare, rimuginare, macinarmi nel pensiero di X o di Y, l’avessi trascorso dedicandolo a me stessa, a progetti grandi o piccoli, obiettivi a medio/lungo termine? Se ogni volta che mi mettevo a rimuginare su cosa X aveva detto quella sera, a chiedermi se mandare o no un sms, mi fossi messa d’impegno a imparare qualcosa, qualsiasi cosa (imparare a memoria una parola di lingua straniera al giorno, ricamare centrini, sfornare soufflé che non smontano, piegare le camicie con un sol gesto, guidare il sidecar…) sarei infinitamente più avanti rispetto al punto in cui sono ora. Sono riflessioni che bruciano parecchio. Speriamo “cauterizzino” anche! Un abbraccio, Sara
    Rispondi a SARA Commenta l’articolo

  19. Avatar di Rosanna

    Rosanna 4 anni fa (18 Settembre 2020 0:04)

    Ciao Ilaria, sono Rosanna.lui secondo me ha paura,dice di non essere innamorato, ha subito un forte tradimento anzi doppio, si fa vivo per un pò dopo settimane anche mesi e dopo sparisce,è un anno che sto così. Ho messo in atto il no contact, ma zero. Sto male ma ho sono sparita 21 giorni, ho Una dignità basta.. Ma lui niente, un pò ci spero ma so che non è cosa alla fine..ora sono al secondo no contact
    Rispondi a Rosanna Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Settembre 2020 0:12)

      Eccalà l'ennesimo uso del termine "no contact" senza senso. Il "no contact" si riferisce a situazioni serie e importanti e non a storielle del nulla. Per favore non usate termini di cui nemmeno conoscete il significato. Il tuo è semplicemente non farti sentire, di base perché lui non ti considera.. Lui dice di non essere innamorato e tu sostieni che abbia paura? Paura de che? Cioè, lo dico sempre: un uomo che dice di non essere innamorato, ringrazialo per l'onestà e salutalo. Che vuoi fare? Convertirlo? Lascialo in pace e dedicati a qualcosa di costruttivo. Lui ti dice di non essere innamorato e tu svemtili la dignità. Ma quale? "No bullshit", altro che "no contact".
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  20. Avatar di Rosanna

    Rosanna 4 anni fa (18 Settembre 2020 0:41)

    Ilaria nn è stata una storiella ma una frequentazione anche se breve ma intensa. So bene cos'è il no contact e non credo si applichi solo alle storie lunghe. Esce da una situazione drammatica per questo fa così non certo per cattiveria. All'inizio tornava e spesso, poi si è allontanato. Ovviamente se lui mi ignora faccio lo stesso, ha paura di buttarsi in una nuova storia perché secondo me nn è pronto. Certo è che non lo cercherò più.
    Rispondi a Rosanna Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 4 anni fa (18 Settembre 2020 9:31)

      Non hai capito che cosa è il ‘no contact’. Non hai capito che lui ti ha detto che non è innamorato. Pretendi di avere ragione tu su tutto e su tutti. Ovvio che lui scappa.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 4 anni fa (18 Settembre 2020 13:54)

      Ciao Rosanna, ho letto recentemente della teoria del Rasoio di Occam, detta anche principio di semplicità o di economia del pensiero. In pratica, tra più ipotesi per la risoluzione di un quesito tale teoria indica di scegliere quella più semplice e intuitiva. Senti rumore di zoccoli e pensi ai cavalli, non alle zebre, anche perché vivi in Italia e non nella savana. Ciò significa che l'ipotesi più probabile per cui lui è risparito e non ti cerca è che non ha interesse nel farlo. Se è un anno che ti tiene appesa così (tipico comportamento del narcisista) vuol dire che ha capito che tu sei sempre lì, a disposizione. Quindi non sei una sfida, sei scontata. Dici di aver aspettato 21 giorni, che sono quelli che suggeriscono di attendere con questi soggetti... e poi? Gli hai riscritto tu, vero? Allora non hai fatto no contact, sei solo sparita per un po' come dice Ilaria, ma non serve a niente così. E' lui che dopo 21 giorni (dicono) ti deve (semmai) ricercare. Non serve a un ciufolo se lo fai tu, se non a pompare il suo ego e fargli capire che ti ha in pugno e non deve neanche faticare un minimo con te. Lui "secondo te" ha paura, dici. Dice di non essere innamorato e ha paura perché è stato tradito. Mi spiace dirtelo, ma te la stai raccontando. Pensi davvero che, durante quest'anno, ogni volta che spariva con te lui si ritirasse in un eremo? Pensi che adesso che non ti cerca se ne stia a casa a piangere? Se non ti cerca è perché ha altro per le mani, un'altra donna, più donne. Ad ogni modo, non è che se uno esce da una situazione drammatica ha il diritto di trattare da zerbino un'altra persona, con zero rispetto e sparizioni. Anche se nel tuo caso bisogna dire che lui è stato chiaro sui sentimenti, te l'ha detto che non è innamorato, sei tu che non vuoi recepire il concetto. Pensaci, perché questo tuo giustificarlo con un "ha paura di buttarsi in una nuova storia perché secondo me nn è pronto" è indice di bassa autostima ed è un incaponimento pericoloso per te su un uomo emotivamente non disponibile. Cosa fai se un giorno ti dice che ha trovato la donna giusta e il blocco emotivo gli è improvvisamente passato? Succede così, eh. L'interesse, se c'è, si dimostra.
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