Non mi piace il mio corpo.
E’ un pensiero che perlomeno ha sfiorato 15 donne su 10.
No vabbé, forse questa è un’esagerazione.
Non sono nemmeno il 100% le donne alle quali non piace il proprio corpo, ma qualche ricerca dice che almeno l’85% non sono entusiaste della loro fisicità.
Un bel numero, comunque sia.
Se poi consideri che molte donne nelle loro diverse età percepiscono il loro corpo in modo diverso e talvolta arrivano ad accettarlo del tutto, puoi ben pensare che molte donne nella loro storia siano passate attraverso la fase non mi piace il mio corpo.
Se anche tu fai parte della schiera di coloro che non amano il proprio corpo del tutto o solo in qualcuna delle sue parti, beh, ora ti trovi nel posto giusto.
Una nota importante: se soffri o sospetti di soffrire di disturbi alimentari o se soffri o sospetti di soffrire di disturbi dell’immagine corporea, questo articolo può darti qualche spunto di riflessione e allo stesso tempo è bene che tu pensi di rivolgerti a un terapeuta competente nel campo specifico.
Perché il tuo corpo non ti piace?
Perché sempre più persone (anche moltissimi uomini) non amano il proprio corpo?
Le ragioni possono essere infinite e tra queste alcune sono abbastanza ovvie.
Viviamo in un mondo in cui l’apparenza è sopravvalutata, a causa di pericolose ipocrisie.
La piacevolezza estetica di una persona, in particolare una donna, è un tratto positivo per chi le sta intorno, mentre la sua intelligenza e la sua istruzione possono essere percepite come minacce.
Pensa a quanti capi stupidi assumono dipendenti più stupidi di loro per non essere messi in ombra.
Costringere le persone a occuparsi e a preoccuparsi del proprio corpo permette a interi settori produttivi di arricchirsi e crescere.
Fa sì che la maggioranza sia messa in una posizione di costante inferiorità: alla fine se ci si deve preoccupare tanto della propria apparenza o di questioni legate al superfluo, alla forma, non è che ci si accorge che per lo più chi decide delle nostre sorti è un imbecille integrale.
Beninteso, non sto parlando di complotti o di “Matrix”, per carità, ma proprio di quelli che amministrano e governano e dirigono paesi, nazioni e organizzazioni mettendoci la faccia e il nome.
Nulla di occulto, tutto perfettamente visibile. Solo che per vedere bisogna avere mente e cuore liberi e concentrati.
Criticare e offendere l’apparenza di qualcuno non richiede nessuno sforzo analitico e spesso solo tanta maleducazione, ignoranza e cattiveria, merci ben diffuse.
Nel contempo dà immensi risultati in termini di sottomissione e di controllo di chi è appena un po’ vulnerabile.
Le donne da sempre sono considerate prevalentemente, se non esclusivamente, per la loro bella presenza, come oggetti decorativi o d’uso ricreativo.
Per cui una donna brutta e/o vecchia non vale nulla…
Una in meno che rompe le scatole e nella sua vulnerabilità creata ad arte, molto manipolabile.
I mezzi di comunicazione da tempo esaltano modelli irrealistici di fascino e di bellezza, sia maschili, sia femminili.
Modelli che magari cambiano nel tempo e in base alle mode e che di volta in volta sono però univoci, uniformati.
E’ importante, a onore del vero, tenere presente che per quanto riguarda quest’ultimo punto si intravedono – finalmente e meno male – dei cambiamenti e delle inversioni di rotta.
Tornando alle ragioni per cui è facile sentirsi inadeguati fisicamente, consideriamo anche che per un “pregiudizio” presso inconscio si associa alla bellezza un valore speciale, tanto che una persona bella in automatico e in genere viene considerata anche più meritevole.
Per valutare l’apparenza di una persona non ci vuole un particolare acume.
Anche se su questo avrei molto da ridire.
Vi è sempre più una tendenza all’uniformità, al conformismo, al “tutti dobbiamo essere uguali a un unico modello”.
Così basta schiacciare un solo bottone per dirigere le persone dove si vuole.
Uguali fuori, uguali dentro.
Il conformismo e il conformarsi sono atteggiamenti dovuti alla ricerca di sicurezza e di certezza, alla paura del “diverso” e del “nuovo”, al timore del rifiuto e dell’esclusione e quindi a una insicurezza emotiva che spesso diventa una “insicurezza di massa”.
Per cui, in un mondo sempre più affollato da insicuri per le pressioni che ho elencato, la diffusione di tanta insicurezza crea ulteriore insicurezza, in un circolo vizioso.
Su tutto ciò poi ci si mettono come il cacio sui maccheroni i social, i grandi illusionisti, lo strumento di creazioni artificiali più potente che mente umana abbia scoperto.
Poi ci sono ragioni prettamente personali per le quali qualcuno può sentirsi a disagio nel proprio corpo.
Esperienze di “bullismo” in famiglia e fuori dalla famiglia. Magari il fidanzatino o la fidanzatina.
O il partner.
Piccole o grandi imperfezioni stigmatizzate oltre misura sempre per bullismo in famiglia, fuori dalla famiglia o di massa.
Ovviamente ci sono anche molte persone corazzate e sicure di sé che se ne impipano del giudizio degli altri, non sono poi così sensibili a tutte queste pressioni.
Ma le altre…
Non mi piace il mio corpo, come risolvo?
Ho già ripetuto diverse volte che ciascuno di noi, ha un fascino innato e naturale.
Questo fascino può essere accresciuto attraverso una importante cura di sé, nel senso che al termine “cura di sé” davano gli antichi.
Un’attenzione costante e rilassata al proprio corpo, al proprio spirito e alla propria mente.
Il che non significa affatto disfarsi in palestra o rifarsi pezzo a pezzo.
In un celebre libro di un sessantina di anni fa, dal titolo Psicocibernetica, il chirurgo estetico Maxwell Maltz spiega chiaramente come nella sua esperienza abbia constatato che per quanto si intervenga ad “aggiustare” gli inestetismi o i presunti inestetismi di una persona, fino a farle raggiungere quasi la perfezione, tutto ciò non serve a nulla se la persona non crede in se stessa, non ha autostima.
Amare se stessi e il proprio corpo dipende dal cuore e dalla mente. Non dal corpo.
Non dall’essere effettivamente belli o affascinanti.
Non dall’essere riconosciuti belli o affascinanti in base ai canoni estetici del momento o in base al giudizio degli altri.
Il punto di partenza non è l’interno, ma l’esterno.
E l’interno è il punto di partenza per comprendere che è la varietà a creare bellezza, che sono le diversità a dare ricchezza e fascino.
Che sono le caratteristiche di umanità e di personalità ad arricchire di fascino le persone.
Sempre l’interno è il punto di partenza per impiparsene del giudizio degli altri e convincersi che la propria esistenza è troppo importante per lasciarsi condizionare dal pensiero di non essere adeguati fisicamente.
Non mi piace il mio corpo: ci sono consigli utili?
Questa volta e su questo tema non intendo darti i consueti “passi” o “punti”, non ho intenzione di proporti soluzioni semplici con delle direzioni precise.
L’accettazione di sé è un atto d’amore grandioso che può essere spontaneo e naturale o richiedere un processo di maturazione e di crescita.
Con questo atto d’amore ci si crea una vita serena e si mantengono energie emotive sane e intatte per investirle sui propri obiettivi.
Quest’amore, come sempre fa l’amore autentico, libera e permette la piena realizzazione.
Per questo, siccome si tratta di un percorso assolutamente personale e intimo e di una meta alla quale si può giungere attraverso varie vie, non ti propongo suggerimenti passo passo.
Alcune semplici considerazioni però sì.
Accettare il proprio corpo, avendone una giusta cura, significa accettare la vita. Che è imperfetta, non lineare, provvisoria. Precaria. Varia. Mutevole. Imprevedibile.
E, per questo, interessante.
Sapersi apprezzare per quel che di bello si possiede, anche a livello fisico e lasciare andare quello che non ci pare “perfetto”, ci permette anche di conoscerci meglio.
Anche perché la soddisfazione e l’insoddisfazione di sé sono punti di vista, posizioni e opinioni.
Vedersi belli o brutti dipende anche dai canoni di giudizio più severi o più benevoli che si applicano su se stessi.
La benevolenza verso di sé è una precondizione per la serenità e ci facilita nella benevolenza verso gli altri e quindi nelle buone relazioni.
Ci si può accorgere, a un certo punto della propria esistenza, di aver perso tempo ed energie inutili nell’essere giudici severi di se stessi e di aver sofferto molto per niente.
Perdendo occasioni e opportunità creative e di realizzazione personale o semplicemente facendo un sacco di fatica in più per vivere.
Credo che conti di più trovare armonia ed equilibrio interiore e poi rispecchiarli verso l’esterno attraverso la manifestazione di una personalità autentica e salda, non tormentata da preoccupazioni frutto di becere pressioni da mercato di massa.
Da popolo bue.
La bellezza concreta in fondo è cura, attenzione a se stessi, equilibrio, solidità.
Non è uniformità, standardizzazione, misura precisa.
Per ragioni soprattutto professionali osservo il comportamento di persone note e “comuni” sui social network e non finisco mai di stupirmi di riuscire a cogliere alla prima occhiata la miseria (e sofferenza) interiore di coloro che pongono troppa enfasi sul proprio aspetto.
Non può che essere disperata una persona che dedica tanta attenzione all’apparire, magari scimmiottando in modo incompetente l’atteggiarsi di grandi star.
Star alle spalle delle quali vi sono interi sistemi di comunicazione e di business, oltre che potenti e ben oliate macchine studiate per persuadere, convincere, vincere.
Non certo solo e banalmente del misero narcisismo che non ha un riscontro né emotivo, né materiale.
Tantomeno estetico.
Le star, i famosi, gli “influencer” in realtà sono, come si dice, quelli che “creano tendenze”, gli innovatori.
Quelli che possono permettersi di osare, di fare qualcosa di mai visto e sentito e far sì che l’inatteso e l’inaspettato, il mai pensato, diventi trend e di massa.
Loro possono dire una frase, indossare un abito e farsi ritrarre in un luogo e cambiare di colpo i gusti quasi a livello globale.
Spesso lo fanno imitando abilmente il passato, replicando strategie che hanno dato risultati, studiando con analisi, sondaggi e ricerche i gusti delle masse e anticipandoli.
Molto bene.
Perché loro possono farlo a livello globale e tu non lo puoi fare nel tuo piccolo-grande mondo?
La sicurezza in se stessi, la sfida dell’esistenza alla fine è scegliere di darsi quel briciolo di coraggio per fare e pensare in modo differente e diverso.
Ciascuno di noi può diventare un “influenzatore” compiendo una piccola scelta che lo pone fuori dal massa, dal coro, dal gregge di pecoroni che si rovinano la vita perché non hanno gli occhi azzurri anziché neri o sono alti 1,60 come me anziché 1,75 come la Pellegrini.
In un mondo ansioso e ansimante per l’insicurezza e l’ansia da prestazione come quello in cui viviamo, avere il coraggio di considerarsi degni per le proprie idee e per la propria fisicità, anche se non “uniformate” e “uniformi” è bello di per sé e può mettere in atto una rivoluzione estetica liberatoria.
Fermati a riflettere su queste considerazioni quando pensi: non mi piace il mio corpo.
Marilina 4 anni fa (24 Agosto 2020 7:22)
Sono pienamente d'accordo, ritengo che però anche il voler curare il proprio aspetto nella misura giusta sia un modo per amare se stessi, ripeto, nella giusta misuraAdele 4 anni fa (24 Agosto 2020 13:03)
Concordo, soprattutto per quanto riguarda l'eliminare i kg di troppo con un'alimentazione e uno stile di vita sani.Maria 4 anni fa (24 Agosto 2020 13:16)
Michela 4 anni fa (24 Agosto 2020 15:00)
Cristina 4 anni fa (24 Agosto 2020 14:09)
Nimue 4 anni fa (24 Agosto 2020 15:11)
Grazie Ilaria e grazie a te Cristina per questo bel commento! :)Vic 4 anni fa (24 Agosto 2020 18:35)
Cristina 4 anni fa (24 Agosto 2020 22:03)
Vic 4 anni fa (24 Agosto 2020 23:16)
Esatto :)Carla 4 anni fa (25 Agosto 2020 13:02)
Mia 4 anni fa (25 Agosto 2020 22:00)
Anais 4 anni fa (26 Agosto 2020 14:30)
Antonella 4 anni fa (25 Agosto 2020 20:46)
Vanessa 4 anni fa (25 Agosto 2020 21:32)
Antonella 4 anni fa (26 Agosto 2020 11:17)
Vanessa 4 anni fa (26 Agosto 2020 16:37)
Antonella 4 anni fa (26 Agosto 2020 19:06)
Nabiria Elle 4 anni fa (27 Agosto 2020 19:23)
Cristina 4 anni fa (27 Agosto 2020 14:50)
Ilaria Cardani 4 anni fa (27 Agosto 2020 20:26)
Cristina 4 anni fa (27 Agosto 2020 21:52)
Grazie Ilaria, non l'avevo mai sentito nominare, partirò proprio da questo allora. Buona serata!FrancescaF 4 anni fa (27 Agosto 2020 20:46)
Ciao Cristina, mi permetto anche di suggerirti "Liberati dalla brava bambina, otto storie per fiorire"di Maura Gancitano e Andrea Colamedici.Cristina 4 anni fa (27 Agosto 2020 23:40)
Ciao FrancescaF, grazie mille! Aggiungo alla lista :)Federica 4 anni fa (3 Ottobre 2020 14:24)
Mi sento femminile e donna e voglio vivere questa realta'!Daniela 2 anni fa (23 Maggio 2023 16:48)
Ilaria Cardani 1 anno fa (25 Maggio 2023 23:30)
Grande Daniela!