Come smettere di sentirsi una nullità…
Ueppa, che titolo forte!
Se facciamo un serio seppur semplice discorso esistenziale, spirituale e filosofico, non vi è nessuna ragione per nessuno di considerarsi una nullità.
Tale è la meraviglia, lo stupore e l’unicità dell’essere vivi e di essere su questa terra che il miracolo di esistere ci deve far sentire grandiosi, nient’affatto “nulli”.
Per quanti fallimenti possiamo aver accumulato, per quanti errori possiamo aver commesso, sempre dobbiamo aver presente il valore indiscutibile e intrinseco di essere uomini, persone, di essere a questo mondo.
Soprattutto perché ci sfuggono e ci sono nascoste le ragioni di questa nostra esistenza e di questo nostro vivere.
Questa ignoranza, nel farci sentire tutta la nostra piccolezza d fronte al mistero, allo stesso tempo ci deve necessariamente fare interrogare sulla grandezza di quel che rappresentiamo e siamo.
Perfino se nella nostra vita abbiamo commesso del male e ne siamo consapevoli e siamo intenzionati a cambiare o anche a rimediare.
Inoltre sentirsi una nullità non dipende da dati oggettivi.
Ci sono persone che sono al “top” del successo in tutti gli ambiti della vita e che si sentono ugualmente delle nullità.
Persone che, invece, hanno una vita senza “eccellenze” e si sentono bene con se stesse vivendo con serenità.
Sentirsi una nullità è dunque una “percezione”, il risultato di un insieme di convinzioni che vengono da lontano, che sono frutto di idee e pensieri instillati in tempi antichi della nostra vita e rafforzati di volta in volta in determinate situazioni che si ripetono con la loro forza svalutante.
Sentirsi una nullità è anche questione di autosuggestione.
A furia di ripeterselo e di confermarselo, si rafforzano le convinzioni.
E allora come fare a liberarsi di questa percezione di se stessi come perfettamente inadeguati?
Non siamo nati e non siamo al mondo per sentirci nullità
Che ti piaccia o no, tu non sei una nullità.
Sai bene – altrimenti non saresti qui a leggere – che sentirti una nullità non ti è utile.
Ti fa fare una vita di melma.
In primis perché sentirsi una nullità non è un sentimento, un’attitudine esaltante
È come avere un peso sull’anima, nella mente, nello spirito.
Insomma, si sta male.
In secundis perché se ci si sente una nullità, si combina poco di quello che dà davvero soddisfazione.
Oppure, come nei casi di chi raggiunge il successo e non è mai soddisfatto, non ci si gode la vita per niente.
E, per finire, in tertiis, non ci si esprime nella propria natura al cento per cento.
La propria personalità rimane contenuta e limitata.
Un tesoro sprecato!
Che brutto, accidenti!
Direi che se ti senti una nullità è davvero il caso di metterci mano e di smetterla.
È chiaro che se questa situazione ti rende la vita impossibile, cioè è una condizione come si dice “invalidante” e dura da parecchio tempo, ti devi rivolgere a un supporto di tipo medico, cominciando a interpellare il tuo medico curante.
Se invece dopo una obiettiva presa di coscienza ti rendi conto che in fondo in fondo puoi contare sulle tue forze e ti piace questa sfida, seguimi.
Come si fa a smettere di sentirsi una nullità?
Non siamo nati per sentirci delle nullità e allo stesso tempo può accadere.
In che modo?
Gli eventi della vita e le emozioni possono creare quel senso di nullità in vari modi, molto creativi.
Per esempio, mettiamo che Giorgino, un bambino di 4 o 5 anni o anche di 8 o 10, si senta impaurito e ansioso.
Ansia e paura sono emozioni poco piacevoli, di certo.
Magari funzionali, ma poco piacevoli.
Giorgino, che è piccolo e inesperto della vita, può ritenersi inadeguato a causa delle sensazioni sgradevoli che prova, cioè l’ansia e la paura o altre.
Sensazioni che magari sono naturali e normali e forse anche frutto di un contesto non proprio rilassante.
Per esempio perché Giorgino non è capito dagli adulti intorno a lui, non è amato come avrebbe bisogno o non si sente amato, non si sente amato e al sicuro.
O magari è addirittura maltratto e abusato.
Giorgino in sostanza si convince che non sono gli altri intorno a lui a essere stronzi, ma lui a essere stupido (inadeguato, incapace, sbagliato, non all’altezza, incompetente)
Qualcosa del genere capita moltissime volte nei casi di abuso di persone fragili.
Ma anche a persone adulte, che vengono manipolate, come accade ad alcune donne che si fanno mettere in stato di subordinazione psicologica da manipolatori maligni e da uomini abusanti.
È per questo anche che le persone che hanno subito abusi si sentono colpevoli e allo stesso tempo non riescono a dare la colpa ai veri colpevoli, cioè coloro che li hanno abusati sul serio, e si vergognano di quello che hanno subito, mentre loro sono innocenti e i colpevoli e quelli che dovrebbero provare vergogna sono altri.
Bambini o persone nella situazione di Giorgino formano dentro di sé la convinzione: “Devo essere una vera melmaccia se provo sensazioni così spiacevoli.”
Oppure: “Devo essere davvero molto cattivo se altri mi trattano così male.”
E dunque come si esce da questo modo di pensare su se stessi, che spinge a sentirsi una nullità?
Giorgino divenuto adulto dovrebbe riguardare al proprio passato ricollocando la posizione di ciascuno nel suo ruolo e i fatti nella loro vera misura: gli adulti che gli sono stati vicini che non lo hanno accudito in modo adeguato, le convinzioni che lui ha costruito in se stesse non solo depotenzianti, ma proprio del tutto sbagliate.
E’ un processo di crescita e di maturazione che opera una trasformazione.
Un percorso che può essere compiuto anche da chi subisce abusi da adulto.
Anche perché chi subisce abusi da adulto, spesso è solo un Giorgino cresciuto, cioè qualcuno che ha subito abusi da bambino e continua a ripetere lo schema. O a subirlo.
Ecco è di quello schema che bisogna diventare consapevoli e poi modificarlo. O fermarlo,
Operare una trasformazione, porre una fine.
È così che si scopre come smettere di sentirsi una nullità.
Come fare nella pratica?
Da adulti, in teoria, da persone mature ed evolute, in effetti dovremmo essere in grado di rielaborare il passato e di considerare che il sentirsi una nullità non è altro che una conseguenza di quel che si è sperimentato da bambini o durante una fase traumatica della propria vita e delle convinzioni che sono nate.
Tra la teoria e la pratica c’è differenza, esattamente come c’è differenza tra la comprensione “razionale” di alcuni fenomeni e la piena consapevolezza emotiva.
Uno dei modi in cui puoi “entrare nella tua anima ferita” è considerare le tue parti ferite e le ferite che hai ricevuto isolandole dal tuo essere “completo”.
Per esempio, adesso, immagina te stessa in un momento della tua vita in cui ritieni di aver subito un trauma: immaginati magari bambina mentre la tua maestra ti dice qualcosa che ti ha colpito negativamente.
Scegli qualcosa di non particolarmente complesso in questo momento, non soffermarti su eventi dolorosi.
Immaginati bambina, subito dopo il trauma, seduta di fronte a te ora, alla te di adesso.
Come sei vestita? Che espressione hai? Come ti senti?
Riesci a vederti nella tua completezza?
Riesci a vedere la tua parte “colpita”, che ti fa soffrire?
Che cosa puoi dire di bello e di buono e di utile alla te di allora, a quella parte di te che ha sofferto e che soffre?
In che modo amabile e amorevole puoi trattare quella bambina?
Dài comprensione a quella bambina, ascolta quali sono i suoi bisogni e usa la tua energia emotiva, la tua empatia di adesso per lei per lenire o guarire totalmente quelle particolari ferite che hanno colpito parti di lei, ma non tutta lei.
Dille quello che le può servire per farla stare meglio e superare quella situazione critica e andare oltre, oltre a partire da subito, da adesso…
Allenandoti regolarmente in questo piccolo processo, per quanto talvolta può essere sfidante o puoi manifestare delle resistenze in questa esplorazione, ti senti molto più sicura e padrona di te stessa, alla guida della tua vita.
Ne riparleremo.
Come smettere di sentirsi una nullità: ecco un primo importante passo.
Maria Luisa 4 anni fa (23 Settembre 2020 5:20)
Kicca 4 anni fa (23 Settembre 2020 11:58)
Grazie mille Ilaria per i consigli pratici, sarei curiosa di leggere altri articoli a riguardoEmilia 4 anni fa (23 Settembre 2020 12:01)
Grazie.Mavi 4 anni fa (23 Settembre 2020 12:31)
SARA 4 anni fa (23 Settembre 2020 12:45)
Elisa 4 anni fa (23 Settembre 2020 12:49)
FrancescaF 4 anni fa (23 Settembre 2020 12:47)
Livia 4 anni fa (23 Settembre 2020 13:35)
FrancescaF 4 anni fa (23 Settembre 2020 23:40)
Vic 4 anni fa (24 Settembre 2020 16:17)
Nimue 4 anni fa (23 Settembre 2020 13:40)
Vic 4 anni fa (23 Settembre 2020 18:01)
Lela 4 anni fa (23 Settembre 2020 18:51)
Emanuele 4 anni fa (23 Settembre 2020 20:27)
Silvia 4 anni fa (23 Settembre 2020 20:40)
AnnaV 4 anni fa (23 Settembre 2020 22:07)
Ennesimo psycho... l’uscita al telefono è completamente priva di senso, esclusa l’intenzione di maltrattarti. Non aveva dato segnali? Che lavoro fa?FrancescaF 4 anni fa (24 Settembre 2020 19:55)
Vic 4 anni fa (24 Settembre 2020 22:11)
Ally 4 anni fa (24 Settembre 2020 22:30)
Erica 4 anni fa (23 Settembre 2020 23:59)
Livia 4 anni fa (24 Settembre 2020 11:30)
bravissima Erica. Meriti solo cose belle e da oggi solo cose belle. Hai coraggio da vendere, forza e non mollare mai.Erica 4 anni fa (24 Settembre 2020 23:57)
Maria 4 anni fa (24 Settembre 2020 12:06)
Erica 4 anni fa (25 Settembre 2020 0:02)
White 4 anni fa (24 Settembre 2020 12:10)
Brividi. Ti auguro tutto il meglio che questa vita possa darti.Erica 4 anni fa (24 Settembre 2020 23:58)
Grazie mille per l'augurio, White.. spero davvero di poter respirare profondamente non appena passerà tutta questa burrasca.. ma sono già più forte e più serena.Viviana 4 anni fa (24 Settembre 2020 16:06)
Bravissima Erica, mi associo ai commenti precedenti e ti auguro anch'io solo il meglio! Un forte abbraccio.Erica 4 anni fa (25 Settembre 2020 0:03)
Grazie mille per aver voluto lasciare un piccolo segno della tua presenza, Viviana.. ricambio con affetto il tuo abbraccio.FrancescaF 4 anni fa (24 Settembre 2020 19:50)
Erica, ti mando un immenso abbraccio di sorellanza. Abbi cura di te e stai con noi se può esserti utile.Erica 4 anni fa (25 Settembre 2020 0:05)
Michela 4 anni fa (25 Settembre 2020 17:29)
Erica 4 anni fa (26 Settembre 2020 11:17)
Maria 4 anni fa (26 Settembre 2020 12:50)
Michela 4 anni fa (26 Settembre 2020 13:51)
Erica 4 anni fa (1 Ottobre 2020 8:22)
Angy 4 anni fa (11 Ottobre 2020 11:26)
Vic 4 anni fa (11 Ottobre 2020 13:29)
Angy 4 anni fa (11 Ottobre 2020 15:54)
Monica 4 anni fa (19 Ottobre 2020 20:05)
Cristina 4 anni fa (23 Settembre 2020 13:01)
Livia 4 anni fa (23 Settembre 2020 13:38)
mi hai commossa perché mi hai levato le parole di bocca. Hai detto quello che volevo dire. Ciao CristinaCristina 4 anni fa (1 Novembre 2020 21:52)
Ilaria Cardani 4 anni fa (1 Novembre 2020 21:58)
Io credo, sospetto, suppongo, che il concetto di trauma lo abbiano inventato prima che tu nascessi...Cristina 4 anni fa (2 Novembre 2020 7:49)
Ilaria Cardani 4 anni fa (2 Novembre 2020 8:07)
Michele 4 anni fa (1 Novembre 2020 20:40)
Davvero molto bello quello che hai detto. Oltre che dall'articolo, mi sento ispirato anche dal tuo commento. Un abbraccioCristina 4 anni fa (1 Novembre 2020 21:57)
Vic 4 anni fa (1 Novembre 2020 22:19)
Saretta 4 anni fa (2 Novembre 2020 10:09)
Vittima sacrificale dei genitori presente! Ragazzi, ma... una cioccolata calda virtuale tutti insieme? No eh? :P Vi abbraccioValentina 3 anni fa (19 Gennaio 2022 1:12)
Ilaria Cardani 3 anni fa (19 Gennaio 2022 15:52)
SaraK 3 anni fa (19 Gennaio 2022 16:49)
Vic 3 anni fa (20 Gennaio 2022 18:41)
LallaC 3 anni fa (21 Gennaio 2022 14:38)
Valentina 3 anni fa (19 Gennaio 2022 18:34)
Carlotta 3 anni fa (19 Gennaio 2022 20:40)
Emanuela B 3 anni fa (20 Gennaio 2022 20:30)
SaraK 3 anni fa (21 Gennaio 2022 9:01)
Fabio 3 anni fa (19 Gennaio 2022 21:42)
Vic 3 anni fa (21 Gennaio 2022 14:09)
@Fabio, sono molto contenta per te! Anch'io ho iniziato una storia con un uomo, stavolta più giovane di me di tre anni. Vediamo come andrà :)Fabio 3 anni fa (24 Gennaio 2022 13:33)
Matilda 3 anni fa (20 Gennaio 2022 7:25)
Valentina 3 anni fa (20 Gennaio 2022 23:15)
Emilia 3 anni fa (23 Gennaio 2022 19:28)
A 3 anni fa (27 Gennaio 2022 0:49)
Emilia 3 anni fa (27 Gennaio 2022 15:56)
Valentina 3 anni fa (27 Gennaio 2022 8:18)
Ilaria Cardani 3 anni fa (27 Gennaio 2022 11:46)
Valentina 3 anni fa (28 Gennaio 2022 0:35)
Ilaria Cardani 3 anni fa (28 Gennaio 2022 13:50)
Credo che non ci stiamo capendo. Non importa.Valentina 3 anni fa (10 Febbraio 2022 6:30)