Il cinismo: perché è necessario per essere amata e per essere felice

1381749901Hai mai pensato che diventare cinica e applicare il cinismo con costanza e impegno può salvarti la vita e aprirti le porte a una storia d’amore vera e autentica, oltre che a un’esistenza piena e appagante? Non hai mai pensato che può aiutarti a sedurre un uomo? Oppure il solo pensiero di essere cinica e di saper usare il cinismo con sapienza ti fa venire i brividi e ti fa star male, perché, “No per carità, il cinismo, lo sanno tutti, non è per le brave persone, non è per una vera storia d’amore”?

Due settimane fa ho pubblicato un articolo su come diventare stronza ed essere felice. L’articolo ha avuto una marea di commenti, molti – come spesso accade – da parte di persone che si sono ben guardate dal leggere il contenuto dell’articolo e di capirne il senso, ma che hanno colto la fantastica opportunità offerta loro per fare una serie di polemiche che con l’articolo non avevano nulla a che vedere.

"Cinismo è il riuscito tentativo di vedere il mondo come è realmente. Jean Genet"

Il cinismo e la paura delle nuove idee

Capita, anche nel mondo “reale”, che le persone giudichino gli altri senza nemmeno conoscerli, senza scambiare con loro una solo parola o ascoltare una sola delle loro opinioni. Quante volte ti succede che, neanche hai iniziato una frase e il tuo interlocutore ti interrompe, dicendoti la sua di opinione, con sicumera e grande senso di importanza, come se avesse già capito tutto e avesse la verità in tasca? Ci sono persone che hanno così paura delle idee diverse dalle loro, delle idee originali, di qualcosa che possa un minimo scalfire le loro certezze granitiche, alle quali sono attaccate come a una boa in mezzo al mare della vita, che nemmeno si concedono il tempo di approfondire, ma si affannano a trovare ragioni per rifiutare quelle idee “diverse” a priori. E in tutto questo perdono occasioni, tempo, energie.

"Il cinismo è un modo spiacevole di dire la verità.Lillian Hellman"

Così molti, la settimana scorsa, si sono concentrati sull’uso della parola “stronza”. Ma è stronza-stronza che intendevi? Ma proprio stronza, sei sicura? Sarà che l’idea che possano esserci delle donne stronze, fa tanta paura, anche alle donne. Le donne, si sa, devono essere dolci, accoglienti, amorevoli e sottomesse. Se proprio-proprio hanno un briciolo di intelligenza e sanno stare al mondo, si possono definire “sicure di sé”, “capaci e determinate”, “in gamba”. E via a sottilizzare e a risottilizzare. L’importante è che si perda di vista la sostanza del messaggio e che si torni alle proprie granitiche certezze. Poi, chi se ne importa, se le granitiche certezze, impediscono di essere felici per davvero. L’importante è che le donne non vengano definite “stronze”. Non sta bene, su, usare una parolaccia, al giorno d’oggi.

Il cinismo e le favole delle donne

Tra i molti commentatori scandalizzati che cercavano di “moderare” la forza del termine stronza, ci sono stati anche tanti lettori che hanno apprezzato l’articolo, mi hanno scritto in privato per farmi i complimenti e l’hanno condiviso su Facebook. Ci sono stati persino coloro che hanno permesso a se stessi di farsi cogliere da alcuni fertili dubbi. Una lettrice ha scritto: “Ciao Ilaria, concordo in linea generale. Solo una perplessità, in questo modo non si rischia di diventare ciniche? Certe donne che “non si innamorano più” perdono in parte il fascino della femminilità a mio parere.”

"Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa. Lenin"

Intanto, scopriamo subito una bella convinzione radicata e molto comune, che fa tanti danni a questo mondo: il fascino della femminilità è legato al fatto di esssere innamorate. E chi l’ha detto? L’ha detto una cultura – sempre più diffusa, malgrado i tempi – in cui il valore della donna viene “misurato” sulla capacità di amare, di darsi, di “innamorarsi”. Diciamo anche di “sacrificarsi”.

Essere innamorata = essere femminile sa di quelle convinzioni così profonde che una persona non si rende nemmeno conto di averle e farebbe di tutto per difenderla, un po’ come quelli che si chiedono: “ma volevi proprio dire pane, non è che si trattava di fette biscottate?” e non si preoccupano di che cosa pane possa significare di davvero importante per loro.

In effetti non ho mai sentito dire che il “fascino della virilità” è legato alla capacità di essere innamorato. Semmai si sente dire (e soprattutto si percepisce nell’aria) che il “fascino dell’uomo” è legato alla capacità di essere un seduttore seriale – cioè di portarsi a letto tante donne, una dopo l’altra e il giorno dopo dimenticarsene – di saper tirare calci a un pallone, di saper guidare una moto etc etc.

"Cinismo è dare alle cose il disprezzo che meritano.Giovanni Soriano"

Che cosa ci dice questa convinzione profonda sulle donne e sull’amore? Che innamorarsi, per una donna, è bello, giusto, femminile, cioè nella sua propria natura. Per cui, se voglio essere una vera donna, mi devo innamorare, innanzittutto. Il fatto che poi io stia bene, sia felice, ottenga dei risultati (magari nella carriera e in campo economico) è assolutamente secondario. Se mi innamoro salvo la mia femminilità (che cosa poi sarà questa “femminilità”, non si capisce bene, ma si sa, si crede a un sacco di cose di cui non si sa nemmeno il significato) che si raggiunge attraverso l’innamoramento, non è dato di sapere. Se sono felice e non innamorata, non sono una “vera donna”. Oh, mio dio, che gran trappolone! Non c’è scampo.

Due settimane di sfide per scoprire il tuo valore, quello del quale nemmeno tu sei consapevole, regalarti sicurezza e mettere in luce i tuoi punti di forza più autentici. Sorriderai, riderai e diventerai più forte e determinata.

Ecco un’altra ragione per la quale molte donne continuano a soffrire per amore. E’ il prezzo che devono pagare per essere femminili, loro malgrado. Ecco perché molte donne continuano a innamorarsi del primo che passa, senza pensare se a loro convenga oppure no, se lui è interessato oppure no, se possono (loro, le donne,) essere felici oppure no. L’importante è essere innamorate, tutto il resto non conta. Non conta il fatto di soffrire, non conta il fatto di essere umiliate e di perdere la propria autostima, non conta il fatto di perdere il proprio tempo e tutta la qualità della propria vita.

Il cinismo e l’ingenuità

Ora, vediamo perché il cinismo è così importante per salvarti la vita e per permetterti di avere una bella storia d’amore. Se hai già una bella storia d’amore – ma bella per davvero, non quel genere di storia che ogni giorno ti sforzi di convincerti che è bella – e hai una vita soddisfacente al 100%, da ogni punto di vista, puoi mantene e coltivare il livello di cinismo che hai in questo momento, è più che sufficiente.

"Il cinismo è semplicemente l’arte di vedere le cose come sono, non quali dovrebbero essere. Oscar Wilde"

Se, invece, forse-magari-chissà, hai sofferto per amore (e anche in famiglia, sul lavoro e nelle amicizie) e stai soffrendo per amore, se sei abbonata agli uomini sbagliati e ai perditempo e/o se ti piace uno stronzo, è bene che tu aumenti il tuo livello di cinismo, ingranando la quinta e spingendo a tavoletta, dimenticandoti il freno, lo specchietto retrovisore e quelli laterali e puntando solo su quello che vuoi.

"Non parlare troppo in modo cinico, ma siilo sempre!Walter Senner"

Perché ti dico che se hai sofferto per amore, per bisogno di affetto e per difficoltà nelle relazioni devi spingere sul cinismo? Perché tutte le sofferenze che hai provato e che probabilmente stai provando trovano una delle loro radici – forse la più forte e la più vitale – in una forte ingenuità. Che cosa significa essere ingenua? Essere ingenua significa credere in un mondo che è più simile a quello delle favole – dove il bene vince sempre sul male, l’amore sull’odio, i buoni sui cattivi – e dove domina un destino che prima o poi, farà “girare le cose per il verso giusto”.

Tu non sai usare il cinismo e sei tra i “buoni”. Ma nel mondo reale, la fortuna, la maga e il cacciatore non vengono a salvarti solo per il fatto che sei “buona” e credi nelle favole e quindi, magari ti succede spesso che le prendi, non riesci a proteggerti, non riesci a difenderti e soffri. Non solo: sei anche preda di persone “cattive” (di cui il mondo è pieno zeppo) che non usano il cinismo, ma la vera e propria manipolazione, sfruttano la tua ingenuità per prendere da te qualcosa, che se tu non fossi ingenua, loro non avrebbero mai.

Quanto più finora hai vissuto da ingenua, tanto più d’ora in avanti ti sarà utile vivere da cinica. Perché? Perché parti da un punto di grande “sbilanciamento” che puoi “bilanciare” ponendoti come obiettivo l’estremo opposto. E’ un po’ come entrare in una casa a – 20 gradi. Devi subito accendere il riscaldamento al massimo. Tanto è certo che quel massimo non lo raggiungi, visto il punto dal quale parti. Ma puoi tranquillamente raggiungere il “giusto”, un punto di equilibrio.

Ecco perché il cinismo non ti rovinerà e non farà di te una persona cattiva, una donna inacidita e priva di femminilità. Anzi. Il cinismo sarà il concime per la tua serenità personale e per la tua femminilità, sarà lo strumento attraverso il quale farai cose buone e giuste per te e per gli altri, sarà il terreno su cui, finalmente costruirai storie d’amore – con il tuo partner, con i tuoi amici e con i tuoi parenti – di vero e autentico valore.

Ora, dopo questa esplosione di dolcezza e di moderazione, sono curiosa di leggere il primo commento. E anche quelli a seguire :) .

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133 Commenti

  1. Avatar di simon

    simon 11 anni fa (15 Ottobre 2013 14:23)

    ciao,sono pienamente d'accordo su quello che hai scritto.Io purtroppo ho già rovinato all'inizio una probabile relazione...come rimediare?dopo un paio di messaggi da bisognosa,ora non si fa sentire più...cosa fare cinicamente?? Grazie
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  2. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (15 Ottobre 2013 15:35)

    Se ce la fai ignoralo. Te lo dico perché anche io ho fatto la stessa cosa con l ulitmo. L ho messo in posizione di forza. È lui che ti crea ansia e bisogno, probabilmente non è preso da te. Lo senti inconsciamente ma non vuoi ancora riconoscerlo. Un uomo risponde immediatamente se ti vuole. RESISTI
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  3. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (15 Ottobre 2013 23:08)

    @Ilaria, mi è molto piaciuto questo articolo! Io tutte le volte che sono riuscita a essere più cinica, più disincantata, ho ottenuto di più... e sono risultata molto, ma molto più attraente e seduttiva.... E' vero che gli uomini scappano quando sentono, captano (anche se è sotterraneo), uno stato di bisogno, mentre sono fortemente attratti dalle donne solari, che sono piene di passioni, si fanno la loro vita, e si lasciano un pò inseguire.... Certo, non sempre riesco a essere cinica come vorrei.... o stronza come dovrei.... Diciamo che in fase di prima conoscenza riesco a mantenermi centrata e piuttosto attrattiva... il problema -come ho detto più volte- emerge quando comincio a coinvolgermi in maniera più profonda.... ecco, lì, in quei momenti, emerge la bisognosità... e inoltre, (ora che l'ho letto nei vari articoli di Ilaria comincio a farci caso), si fa strada il pericoloso pensiero che per farmi amare io debba essere accondiscendente, sempre carina e disponibile... è un pensiero molto sottile, spesso non mi rendo nemmeno conto che sta prendendo piede, ma in maniera subdola prende corpo, e mi ritrovo in poco tempo, da donna centrata e presa dalla propria vita, a donna bisognosa, leggermente "zerbino", e tutta sbilanciata verso i bisogni dell'altro... Dunque sì, mi piacerebbe molto approfondire il tema "cinismo", e soprattutto vorrei fare una domanda: come restare ciniche, e stronze, anche nel momento che si comincia a percepire che si provano dei sentimenti più forti dell'attrazione per un uomo.... come restare centrate? Come non lasciarsi prendere la mano dalla bisognosità, dall'ansia di prestazione, dalla paura che l'altro possa allontanarsi (cosa che puntualmente fa appena percepisce lo stato di bisogno)? Sì, mi piacerebbe molto approfondire questo aspetto @Minou. Grazie per la preziosa testimonianza. Ce la farai!! :-D
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  4. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (16 Ottobre 2013 9:52)

    Fiorediloto, hai messo per iscritto quello che sento io, immancabilmente. e la sensazione di "innamoramento" per l'uomo che ultimamente ha scatenato in me questa "bisognosità" acuta. so che non sono responsabile del tutto di questo, che l'ansia me l'ha causata anche lui, col suo comportamento di sufficienza. purtroppo mi capita di rivederlo e il mio cuore riprende a sobbalzare.ormai ci ignoriamo a vicenda, cosa che mi rattrista da una parte e mi consola da un'altra. non ho voglia di far parte della sua corte di ex, con cui lui ha relazioni di "amicizia". a che pro? quando è finita, è finita x sempre.
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  5. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (16 Ottobre 2013 10:05)

    Grazie Fiorediloto! Fai delle domande giuste. Forse, in una storia appagante, lo stato di bisognosità non si crea, proprio per il fatto che la storia è appagante. E magari quando emerge lo stato di bisognosità, è il sintomo che qualcosa non va, che qualcosa va ricalibrato. Ma io sono la meno adatta a far ipotesi su storie appaganti… ;-) Però posso dire che più mi sono sentita trascurata, più sono stata manipolata, più cresceva la mia ansia e il bisogno di avere rassicurazioni.
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  6. Avatar di Paolaquellavecchia

    Paolaquellavecchia 11 anni fa (16 Ottobre 2013 11:20)

    Cara Ilaria, ti racconto una storia... Ricorderai quel ragazzo con cui avevo una relazione finita a giugno per suo improvviso disimpegno, rispetto ad un mio (anche eccessivo) impegno... anzi, no, chiamiamolo pure zerbinaggio. Qui sopra, dove raccontai i fatti e di come lo avevo alla fine lasciato, si prese dell'immaturo (dalla gran parte dei commenti) e del narcisista (da Alessandro). Qualcuno si augurò che potesse capire, maturare e rientrare nella mia vita. Io andai avanti e, passato il primo tempo di "lutto" e grossi impegni tra studio e lavoro insieme, ai primi di agosto ho poi intrapreso un percorso psicoterapeutico. Questo percorso mi ha aiutata a capire la mia parte di responsabilità, senza ignorare tuttavia che per fare certi giochi distruttivi bisogna essere in due a non sapersi gestire la relazione da adulti. In ogni caso, a me interessava fare il mio percorso e imparare a stare meglio con me stessa e con gli altri. E da 2 mesi e mezzo vado avanti. Durante questo percorso ho capito i danni che il mio mettere sempre avanti gli altri rispetto alle mie esigenze provoca a me stessa e alla relazione. Mi è stato detto che non mi sento degna di amore e da lì tutto il resto... Sto semplificando molto, tuttavia il nocciolo è questo. Successivamente, ad agosto, quel ragazzo mi ha chiesto di riprovarci. Sapeva del percorso che avevo intrapreso, mi disse di avere consultato anche lui uno psicologo e di non ritenere che le responsabilità e gli sbagli fossero tutti miei. Mi disse che si sarebbe impegnato e avremmo risolto i problemi. Io ho scelto di darci fiducia e ho accettato di riprovare. Per un po' tutto bene, poi sono tornati i vecchi problemi... dal mio punto di vista sue contraddizioni rispetto a certe dichiarazioni e un continuo movimento tra il promettere e il tirarsi indietro, con un progressivo allontanamento fisico e mentale. Intanto la mia ansia era tornata e cresceva. Solo che questa volta, quando infine mi ha comunicato le sue decisioni ed esigenze rispetto a come condurre la relazione in termini di tempo da passare insieme e impegno... io non ho accettato passivamente di mettere da parte tutti i miei bisogni e che dettasse lui i ritmi. Ho invece fatto presente i miei bisogni (maggiore quotidinità e coerenza) e che occorreva venirsi incontro (senza, si badi, sbatterlo fuori casa come l'altra volta, senza offenderlo, senza pretendere contassero solo i miei bisogni come aveva fatto lui, ma senza nemmeno rinnegare me stessa). La sua reazione è stata che non si poteva andare avanti perché non poteva venirmi incontro, doveva essere come diceva lui o niente. E se n'è andato. Ieri, dopo 10 giorni, mi ha di nuovo cercata (lui!) per comunicarmi che la colpa è tutta mia, che le mie ansie e pretese sono eccessive, che io sono il problema, che lui non ha co-responsabilità (dunque nessuna soluzione può venire anche da lui, come avevo richiesto in occasione del primo scontro) e che... (enunciata come verità e non sua visione): IO SONO CAMBIATA, SONO DIVENTATA - CON LE MIE LETTURE E LA MIA ANALISI - EGOISTA, PENSO SOLO A ME STESSA, USO COME SCUSA PER LE MIE ANSIE LE SUE CONTRADDIZIONI E LA MANCANZA DI FIDUCIA CHE MI GENERANO, MA IL PROBLEMA SONO SOLO IO CHE, PER COME SONO FATTA, NON AVRò MAI UNA RELAZIONE D'AMORE, NON NE SONO CAPACE E NEMMENO LA TERAPIA MI PORTERà DA NESSUNA PARTE! Le parole usate sono ben più pesanti, offensive e lapidarie di quanto ho scritto io. Insomma... che dici, Ilaria, mi sono presa un bel patentino da STRONZA? CINICAMENTE ti dirò: ne sono molto felice, allora sto cambiando davvero... queste cose non me le aveva mai dette nessuno... :-)
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  7. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (16 Ottobre 2013 11:33)

    Paola, va bene tutto quello che dici. L'importante è che con individui del genere si traglino i ponti, che queste persone scompaiano dalla vita, dalle telefonate, dalla memoria. Se non come maestri del "questo va evitato assolutamente".
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  8. Avatar di Paolaquellavecchia

    Paolaquellavecchia 11 anni fa (16 Ottobre 2013 11:57)

    Grazie Ilaria, certo... è finita!
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  9. Avatar di Paolaquellavecchia

    Paolaquellavecchia 11 anni fa (16 Ottobre 2013 12:40)

    Ho letto il post di Minou, alla quale mi sento molto vicina. Sì, Ilaria, a volte secondo me c'è bisogno di parlare della parte sana, perché è solo da lì che possiamo partire. Io credo, sento che possiamo farcela... ma a volte, invece di pensare sempre ai nostri errori, abbiamo bisogno di pensare ai nostri miglioramenti, ai nostri punti di forza... Era un po' quello che cercavo di dirti... ok le prescrizioni e i consigli, segnalarci dove sbagliamo... ma il dubbio poi è: dove trovo le forze? come sblocco la cosa? Pensare che c'è una parte sana che sta crescendo sempre più, avere consigli su come farla crescere... liberararla, sostenerla... aiuterebbe. Grazie!
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  10. Avatar di wendy

    wendy 11 anni fa (16 Ottobre 2013 13:05)

    Grande Paolaquellavecchia, ti sono vicina. Hai fatto grandi passi e devi solo esserne fiera: la tua parte l'hai fatta e devi ripartire, lui purtroppo ancora deve cominiciare, ma questa è un'altra storia, la sua. Ilaria ti ha dato un consiglio prezioso, che ritengo valido anche per me, credimi lo farei subito anch'io seduta stante, ma per una serie di fattori non posso ancora allontanarlo materialmente, anche se fisicamente e mentalmente ne sono già fuori. E quello che viene ritorto e imputato come egoismo ho imparato a chiamarlo sano amor proprio ;)
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  11. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (16 Ottobre 2013 14:06)

    Ma che brava Paola! Brava, proprio brava!!!
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  12. Avatar di elena

    elena 11 anni fa (16 Ottobre 2013 15:23)

    Il post di Minou è davvero toccante e mi ha fatto riflettere su quanto lavoro ci sia da fare da parte di noi donne sulla percezione di noi stesse. Mi ha fatto ripensare a quando, molti anni fa, il mio compagno di allora mi lasciò dopo quasi dieci anni di convivenza per iniziare una relazione con un'altra donna. Mia madre, quando le dissi: "Sai, mi ha lasciato per un'altra donna", mi rispose "Che cosa gli hai fatto?" Soltanto in tempi recenti, dopo molti anni, sono riuscita a rendermi conto che anche lei, mia madre, era stata sottoposta ad un tale lavaggio del cervello da ritenere che, se subisci un torto da parte del tuo compagno di vita, la colpa è soltanto tua. Scardinare un meccanismo educativo che ha radici tanto profonde è difficilissimo... a me è capitato moltissime volte di non accorgermi neanche che mi sentivo offesa o ferita dal comportamento dell'uomo che mi stava accanto. Ho dovuto intraprendere un percorso di analisi lungo e doloroso per DARMI IL PERMESSO di dire a me stessa: non è colpa mia.
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  13. Avatar di Rossana76

    Rossana76 11 anni fa (16 Ottobre 2013 17:32)

    Io vorrei capire perché; li lasci perché non vogliono una relazione sentimentale e poi ti inseguono perché si rendono conto che gli manca , non tanto il sesso ( che si procurano facilissimevolmente), quanto la comprensione, il calore, la condivisione complice. Bisogna essere strani forte! Gli ho detto di schiarirsi le idee e di stare da solo. Poi forse tra un po di tempo ne parliamo. Sempre se mi interessa ancora e non ho già intrapreso altre frequentazioni che mi sembrano più interessanti di un discorso che fra noi dovrebbe già essere arrivato alla conclusione. Ilaria comprendo molto meglio gli ultimi tuoi articoli. Mi sento un pò stronza, mi sento un pò cinica. Ma anche 'un po' meglio rispetto a tempo fa.
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  14. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (16 Ottobre 2013 22:00)

    @Goldie infatti.... fai benissimo a non accettare queste pseudo-relazioni di amicizia con gli ex o con chiunque altro....Io penso non dovremmo mai permettere che la relazione con un uomo che amiamo, sia pure un ex, diventi una relazione di amicizia (o in molto casi trombamicizia) molto comoda per lui, e molto frustrante per noi... Io attualmente sto faticosamente tentando di tirarmi fuori da una relazione, con una persona che mi piace da impazzire, che ormai vedo che prende sempre più i confini di una trombamicizia...e questo perché sono io a permetterlo, con la mia condiscendenza... Per ora quello che ho raggiunto è di non cercare mai io per prima questa persona... Ma vorrei piano piano arrivare a essere così cinica e disincantata da restare forte e centrata anche quando mi cerca lui.... Spero veramente di farcela.....
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  15. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (16 Ottobre 2013 22:06)

    @Minou Sì, sono sicuramente d'accordo che in una relazione "sana" sicuramente il rischio di entrare nel meccanismo del bisogno di conferme che crea dipendenza affettiva sia decisamente minore... Anche se nel mio caso posso dire che la mia "bisognosità" scatta in automatico anche se l'altro, almeno apparentemente, mi dà conferme e attenzioni. Il problema spesso è proprio questo: che a me non bastano mai... e allora metto in atto comportamenti di dipendenza e bisogno che mettono in allarme l'uomo di turno, il quale diventa sfuggente. Poi, certamente, spesso mi sono imbattuta in personaggi che comunque non volevano già di loro un legame impegnativo.. Ma la sensazione di sottile sofferenza nel momento in cui mi innamoro io l'ho provata anche con uomini almeno all'inizio della frequentazione evidentemente interessati a me, e che desideravano avere una relazione di un certo impegno. Io credo di dover lavorare ancora molto su me stessa... Comunque già riesco a sentirmi più distaccata e centrata rispetto a tempo fa, anche nella mia ultima frequentazione, come ho già scritto sopra, dalla quale sto faticosamente sempre più prendendo le distanze..... Cerco di mettere avanti a tutto i miei obiettivi sinceri, e di pensare che me lo merito perché sono una persona che, pur con tutti i suoi difetti, vale e ha molto da offrire... Io sono sicura che ce la faremo. :)
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  16. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (16 Ottobre 2013 22:11)

    @Paolaquellavecchia Hai sottolineato un elemento davvero importantissimo, a mio parere: la nostra "parte sana".... Per me sono sempre state le mie passioni (la danza, innanzitutto, i cavalli), la mia parte più creativa e artistica, e poi il mio amore per la natura, le mie cagnoline. Penso sarebbe bello parlarne e confrontarci su questo, sui nostri lati positivi e punti di forza, quelli che Ilaria ci incoraggia sempre a far emergere e a valorizzare.
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  17. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (16 Ottobre 2013 22:54)

    Sì abbiamo tutte la parte sana ed anche grande. Ci sono periodi in cui ce lo dimentichiamo purtroppo. Gli uomini ci devono far brillare gli occhi e il cuore
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  18. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (16 Ottobre 2013 23:55)

    @Goldie mi piace questa frase: gli uomini ci devono far brillare gli occhi e il cuore... bella davvero! :)
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  19. Avatar di rosy

    rosy 11 anni fa (17 Ottobre 2013 8:39)

    @ Buongiorno Ilaria, è possibile che nel 2013 mi debba sentire dalle mie amiche (30 - 40) che la solitudine è brutta e che devo trovare un ragazzo altrimenti c'è il rischio di diventare una vecchia zitella, che nessuno penserà a me quando i genitori non ci saranno più??..si delega la realizzazione della propria felicità solo esclusivamente ad avere una persona affianco? Io continuo a sostenere la mia realizzazione professionale, che mi consenta l'autonomia, la mia indipendenza e invece mi sento rispondere che un ragazzo sarebbe meglio anche se non mi piace e non gli voglio bene non importa tutto questo verrà con il tempo...a furia di non voler sentire cose del genere sto allontanando tutte le mie amiche, e mi ritrovo a chiudermi in me stessa...Ilaria che consiglio mi daresti?
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  20. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (17 Ottobre 2013 10:46)

    Fiorediloto, prova a chiederti sempre, quando sei in ansia, se ti reputi degna. Se tu ti pensi come valida. Se ci stai credendo davvero oppure no. Perché per me il problema è quello: cercare conferme e rassicurazioni che io da sola non so darmi. Se io non credo in me, quando tengo a qualcuno comincia a serpeggiarmi dentro la paura di perderlo. E lì ho due possibilità. La prima - purtroppo quella da me collaudata - è che cerco il modo di “non attaccarmi” troppo, barricando almeno parte del mio cuore e predisponendolo a una sorta di caccia alle streghe. Che tradotto vuol dire: cerco con la lente qualsiasi indizio di egoismo, di menefreghismo, di negatività, caricando tutto oltre misura. E’ un metodo suicida, non è lucido e oltretutto fa proprio perdere di vista lo stato dei fatti, se non addirittura le cose più mastodontiche. A me ha portato a incaponirmi sulle inezie e a non accorgermi di ben altre offese, proprio come dice giustamente Elena. La seconda - quella che vorrei provare d’ora in poi - è darmi fiducia. Conoscermi, sapere chi sono e avere consapevolezza del mio valore. Che tradotto vuol dire: ho tutte le carte in regola per vivere una storia bellissima, il mio lui è FORTUNATO ad avermi, se qualcosa non andrà ho gli strumenti per rendermene conto, se proverò ansia o senso di inadeguatezza interpreterò i segnali che la mia parte sana mi sta dando. E la ascolterò!!
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