Il cinismo: perché è necessario per essere amata e per essere felice

1381749901Hai mai pensato che diventare cinica e applicare il cinismo con costanza e impegno può salvarti la vita e aprirti le porte a una storia d’amore vera e autentica, oltre che a un’esistenza piena e appagante? Non hai mai pensato che può aiutarti a sedurre un uomo? Oppure il solo pensiero di essere cinica e di saper usare il cinismo con sapienza ti fa venire i brividi e ti fa star male, perché, “No per carità, il cinismo, lo sanno tutti, non è per le brave persone, non è per una vera storia d’amore”?

Due settimane fa ho pubblicato un articolo su come diventare stronza ed essere felice. L’articolo ha avuto una marea di commenti, molti – come spesso accade – da parte di persone che si sono ben guardate dal leggere il contenuto dell’articolo e di capirne il senso, ma che hanno colto la fantastica opportunità offerta loro per fare una serie di polemiche che con l’articolo non avevano nulla a che vedere.

"Cinismo è il riuscito tentativo di vedere il mondo come è realmente. Jean Genet"

Il cinismo e la paura delle nuove idee

Capita, anche nel mondo “reale”, che le persone giudichino gli altri senza nemmeno conoscerli, senza scambiare con loro una solo parola o ascoltare una sola delle loro opinioni. Quante volte ti succede che, neanche hai iniziato una frase e il tuo interlocutore ti interrompe, dicendoti la sua di opinione, con sicumera e grande senso di importanza, come se avesse già capito tutto e avesse la verità in tasca? Ci sono persone che hanno così paura delle idee diverse dalle loro, delle idee originali, di qualcosa che possa un minimo scalfire le loro certezze granitiche, alle quali sono attaccate come a una boa in mezzo al mare della vita, che nemmeno si concedono il tempo di approfondire, ma si affannano a trovare ragioni per rifiutare quelle idee “diverse” a priori. E in tutto questo perdono occasioni, tempo, energie.

"Il cinismo è un modo spiacevole di dire la verità.Lillian Hellman"

Così molti, la settimana scorsa, si sono concentrati sull’uso della parola “stronza”. Ma è stronza-stronza che intendevi? Ma proprio stronza, sei sicura? Sarà che l’idea che possano esserci delle donne stronze, fa tanta paura, anche alle donne. Le donne, si sa, devono essere dolci, accoglienti, amorevoli e sottomesse. Se proprio-proprio hanno un briciolo di intelligenza e sanno stare al mondo, si possono definire “sicure di sé”, “capaci e determinate”, “in gamba”. E via a sottilizzare e a risottilizzare. L’importante è che si perda di vista la sostanza del messaggio e che si torni alle proprie granitiche certezze. Poi, chi se ne importa, se le granitiche certezze, impediscono di essere felici per davvero. L’importante è che le donne non vengano definite “stronze”. Non sta bene, su, usare una parolaccia, al giorno d’oggi.

Il cinismo e le favole delle donne

Tra i molti commentatori scandalizzati che cercavano di “moderare” la forza del termine stronza, ci sono stati anche tanti lettori che hanno apprezzato l’articolo, mi hanno scritto in privato per farmi i complimenti e l’hanno condiviso su Facebook. Ci sono stati persino coloro che hanno permesso a se stessi di farsi cogliere da alcuni fertili dubbi. Una lettrice ha scritto: “Ciao Ilaria, concordo in linea generale. Solo una perplessità, in questo modo non si rischia di diventare ciniche? Certe donne che “non si innamorano più” perdono in parte il fascino della femminilità a mio parere.”

"Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa. Lenin"

Intanto, scopriamo subito una bella convinzione radicata e molto comune, che fa tanti danni a questo mondo: il fascino della femminilità è legato al fatto di esssere innamorate. E chi l’ha detto? L’ha detto una cultura – sempre più diffusa, malgrado i tempi – in cui il valore della donna viene “misurato” sulla capacità di amare, di darsi, di “innamorarsi”. Diciamo anche di “sacrificarsi”.

Essere innamorata = essere femminile sa di quelle convinzioni così profonde che una persona non si rende nemmeno conto di averle e farebbe di tutto per difenderla, un po’ come quelli che si chiedono: “ma volevi proprio dire pane, non è che si trattava di fette biscottate?” e non si preoccupano di che cosa pane possa significare di davvero importante per loro.

In effetti non ho mai sentito dire che il “fascino della virilità” è legato alla capacità di essere innamorato. Semmai si sente dire (e soprattutto si percepisce nell’aria) che il “fascino dell’uomo” è legato alla capacità di essere un seduttore seriale – cioè di portarsi a letto tante donne, una dopo l’altra e il giorno dopo dimenticarsene – di saper tirare calci a un pallone, di saper guidare una moto etc etc.

"Cinismo è dare alle cose il disprezzo che meritano.Giovanni Soriano"

Che cosa ci dice questa convinzione profonda sulle donne e sull’amore? Che innamorarsi, per una donna, è bello, giusto, femminile, cioè nella sua propria natura. Per cui, se voglio essere una vera donna, mi devo innamorare, innanzittutto. Il fatto che poi io stia bene, sia felice, ottenga dei risultati (magari nella carriera e in campo economico) è assolutamente secondario. Se mi innamoro salvo la mia femminilità (che cosa poi sarà questa “femminilità”, non si capisce bene, ma si sa, si crede a un sacco di cose di cui non si sa nemmeno il significato) che si raggiunge attraverso l’innamoramento, non è dato di sapere. Se sono felice e non innamorata, non sono una “vera donna”. Oh, mio dio, che gran trappolone! Non c’è scampo.

Due settimane di sfide per scoprire il tuo valore, quello del quale nemmeno tu sei consapevole, regalarti sicurezza e mettere in luce i tuoi punti di forza più autentici. Sorriderai, riderai e diventerai più forte e determinata.

Ecco un’altra ragione per la quale molte donne continuano a soffrire per amore. E’ il prezzo che devono pagare per essere femminili, loro malgrado. Ecco perché molte donne continuano a innamorarsi del primo che passa, senza pensare se a loro convenga oppure no, se lui è interessato oppure no, se possono (loro, le donne,) essere felici oppure no. L’importante è essere innamorate, tutto il resto non conta. Non conta il fatto di soffrire, non conta il fatto di essere umiliate e di perdere la propria autostima, non conta il fatto di perdere il proprio tempo e tutta la qualità della propria vita.

Il cinismo e l’ingenuità

Ora, vediamo perché il cinismo è così importante per salvarti la vita e per permetterti di avere una bella storia d’amore. Se hai già una bella storia d’amore – ma bella per davvero, non quel genere di storia che ogni giorno ti sforzi di convincerti che è bella – e hai una vita soddisfacente al 100%, da ogni punto di vista, puoi mantene e coltivare il livello di cinismo che hai in questo momento, è più che sufficiente.

"Il cinismo è semplicemente l’arte di vedere le cose come sono, non quali dovrebbero essere. Oscar Wilde"

Se, invece, forse-magari-chissà, hai sofferto per amore (e anche in famiglia, sul lavoro e nelle amicizie) e stai soffrendo per amore, se sei abbonata agli uomini sbagliati e ai perditempo e/o se ti piace uno stronzo, è bene che tu aumenti il tuo livello di cinismo, ingranando la quinta e spingendo a tavoletta, dimenticandoti il freno, lo specchietto retrovisore e quelli laterali e puntando solo su quello che vuoi.

"Non parlare troppo in modo cinico, ma siilo sempre!Walter Senner"

Perché ti dico che se hai sofferto per amore, per bisogno di affetto e per difficoltà nelle relazioni devi spingere sul cinismo? Perché tutte le sofferenze che hai provato e che probabilmente stai provando trovano una delle loro radici – forse la più forte e la più vitale – in una forte ingenuità. Che cosa significa essere ingenua? Essere ingenua significa credere in un mondo che è più simile a quello delle favole – dove il bene vince sempre sul male, l’amore sull’odio, i buoni sui cattivi – e dove domina un destino che prima o poi, farà “girare le cose per il verso giusto”.

Tu non sai usare il cinismo e sei tra i “buoni”. Ma nel mondo reale, la fortuna, la maga e il cacciatore non vengono a salvarti solo per il fatto che sei “buona” e credi nelle favole e quindi, magari ti succede spesso che le prendi, non riesci a proteggerti, non riesci a difenderti e soffri. Non solo: sei anche preda di persone “cattive” (di cui il mondo è pieno zeppo) che non usano il cinismo, ma la vera e propria manipolazione, sfruttano la tua ingenuità per prendere da te qualcosa, che se tu non fossi ingenua, loro non avrebbero mai.

Quanto più finora hai vissuto da ingenua, tanto più d’ora in avanti ti sarà utile vivere da cinica. Perché? Perché parti da un punto di grande “sbilanciamento” che puoi “bilanciare” ponendoti come obiettivo l’estremo opposto. E’ un po’ come entrare in una casa a – 20 gradi. Devi subito accendere il riscaldamento al massimo. Tanto è certo che quel massimo non lo raggiungi, visto il punto dal quale parti. Ma puoi tranquillamente raggiungere il “giusto”, un punto di equilibrio.

Ecco perché il cinismo non ti rovinerà e non farà di te una persona cattiva, una donna inacidita e priva di femminilità. Anzi. Il cinismo sarà il concime per la tua serenità personale e per la tua femminilità, sarà lo strumento attraverso il quale farai cose buone e giuste per te e per gli altri, sarà il terreno su cui, finalmente costruirai storie d’amore – con il tuo partner, con i tuoi amici e con i tuoi parenti – di vero e autentico valore.

Ora, dopo questa esplosione di dolcezza e di moderazione, sono curiosa di leggere il primo commento. E anche quelli a seguire :) .

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133 Commenti

  1. Avatar di Falena

    Falena 11 anni fa (14 Ottobre 2013 14:21)

    Ciao ilaria! io credo che io cinismo sia fondamentale al mondo d'oggi, e anche essere stronze quanto basta per non essere un bersaglio mobile! sinceramente trovo l'essere cinica molto divertente e intrigante, nelle giuste dosi viene apprezzato dalle persone intelligenti!
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  2. Avatar di elena

    elena 11 anni fa (14 Ottobre 2013 14:35)

    Cara Ilaria, secondo me le parole hanno un significato ben preciso e credo che dovrebbero essere usate in modo appropriato. "Stronza", a mio parere, non era la parola giusta riferita alla donna che tu hai descritto nel tuo post dell'altro giorno. Quella è una donna "equilibrata". Detto questo, ho trovato il tuo post condivisibile in tutto e per tutto. Quanto al cinismo, direi che nell'immaginario collettivo la parola ha assunto un significato negativo. Io stessa non amo le persone ciniche (né uomini, né donne). Tendo a considerarlo un atteggiamento vigliacco. Cinico è inteso chi disprezza i sentimenti, chi non ha il coraggio di un coinvolgimento emotivo, chi non si fida dell'altro in senso lato. Se, però, facciamo riferimento alla scuola filosofica dell'antica Grecia, vedremo che la parola "cinico" si attaglia perfettamente a ciò che tu scrivi qui sopra, e che, ancora una volta, condivido in pieno (quanto ad applicarlo, è un'altra storia... altrimenti non mi troverei qui tra voi ;-) ) Oddio, ho scritto una roba pallosissima! Vabbè, faccio l'insegnante :-D
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  3. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (14 Ottobre 2013 15:22)

    Quando lasciare cadere la maschera del cinismo? Quando far parlare i sentimenti e aprire il cuore? Togliere le strategie e guerre amorose? Firmare il contrattobdella "felicità" e dell'armonia? Come togliere la corazza? FIDARSI insomma Non per polemizzare, sono domande che mi pongo. All'ennesimo scaricamento, il tipo mi ha dtto : c'est la vie. Ecco un esempio di cinismo pratico
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  4. Avatar di claudia

    claudia 11 anni fa (14 Ottobre 2013 15:32)

    Ma se una persona non è cinica di natura,anzi, diciamo ingenua... Come fa a passare da un estremo all'altro?! Io penso di essere abbastanza ingenua e mi risulta difficile diventare cinica
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  5. Avatar di Gio

    Gio 11 anni fa (14 Ottobre 2013 15:35)

    Ilaria complimenti per l'articolo, credo che si adatti bene al mio percorso e a quello che ho deciso per me in questo periodo della mia vita... Questa estate, sono tornata nella casa dove sono nata, e ho ritrovato dei diari segreti, scritti durante l'età dell'adolescenza fino ai 19 anni e ho trovato la me stessa che vorrei essere oggi! E' assurdo, quando leggevo mi dicevo: "cavoli, che tipa giusta che ero da ragazzina!", scrivevo di come volevo vivere la mia vita, di quello che mi interessava davvero e di come non mi lasciavo ditrarre da storie che non m'interessavano fino in fondo...soppesavo chi avevo davanti e nonostante la poca esperienza non mi lasciavo "abbindolare" da situazioni che a quell'età sarebbero state "normali", non davo così tanto peso a ciò che gli altri pensassero di me ma ero io a decidere cosa era meglio e ne andavo fiera!
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  6. Avatar di Gio

    Gio 11 anni fa (14 Ottobre 2013 15:35)

    Non capisco dove è finita tutta la mia tenacia nell'ottenere il meglio per me, probabilmente è stata via via soffocata da idee che ho fatto mie ma che non mi appartenevano, quindi è subentrata la bisognosità, il sentirmi persa senza un uomo a fianco eccetera eccetera... Io voglio tornare ad essere quella che ero, a maggior ragione ora che sono una donna che le esperienze della vita hanno formato e fatto diventare ancora più forte. Credo che a volte si perda di vista l'obiettivo, inseguendo stereotipi che non ci appartengono, fossilizzandoci su un'idea di felicità che non è la nostra ma che ci è stata trasmessa da ciò che ci circonda. Il cinismo di cui parli è la cura, è sano ed è doveroso verso noi stessi nutrire l'anima per non perderla inseguendo sogni di altri. Ti ringrazio tanto ancora per l'articolo.
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  7. Avatar di margherita

    margherita 11 anni fa (14 Ottobre 2013 16:26)

    io credo che Ilaria usi parole come "stronza" e "cinismo" per la loro forza di rottura, per insofferenza alla cultura del "buonismo" che ci pervade tutti, e alla fine ci condiziona e ci manipola. Detto questo, è chiaro che non vuole spingere verso l'indifferenza dei sentimenti ecc. ma verso un "sano realismo", che forse suona meglio alle orecchie dei filologi, che poi vuol dire smettere di credere nelle favole. Ma ben vengano le parole forti, se servono a svegliarci. L'inguaribile ingenua che crede che vincano sempre i buoni deve fare attenzione: diventare cinica (=realista) non vuol dire scivolare nel pessimismo, che è l'esatto opposto del buonismo (sono tutti cattivi e gli uomini tutti stronzi) e poi diventa un alibi per non rischiare e non esporsi. Bellissimo articolo. Da capire nella sostanza.
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  8. Avatar di Fenice

    Fenice 11 anni fa (14 Ottobre 2013 17:04)

    Cinica e Stronza vanno benissimo invece. Per come ero e per come sono(le brutte abitudini si perdono con difficoltà) non basta essere "equilibrata" e pensare anche al bene del prossimo, a quello che può pensare, tenere conto dei sentimenti altrui, essere per bene... Se ti hanno addestrata a soffrire per amore, non solo dell'uomo di turno ma del papà, della mamma, della nonna, gatto, pappagallo e canarino, ti ritrovi che per uscirne devi svoltare bruscamente e cambiare strada senza troppi "ma" o "però"... Devi dire sempre NO a raffica, per un tempo congruo. Solo in questo modo, con "la forza" puoi rimetterti al centro della tua vita.
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  9. Avatar di Laura

    Laura 11 anni fa (14 Ottobre 2013 18:39)

    Ciao Ilaria, hai ragione. Se mi comporto da ingenua, se credo ancora alle favole, dove il bene vince sul male, prenderò ancora tanti schiaffi. Le avversità, diceva Strephon Kaplan-William, ci servono per guarirci dall'innocenza. Prendiamo coscienza della realtà ... Grazie per aver scritto l'articolo, semplice e chiaro.
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  10. Avatar di eleonora

    eleonora 11 anni fa (14 Ottobre 2013 18:55)

    Non se lo sono ma...mi son resa conto di esserlo un po'perche'la storia che oggi vivo mi sembra troppo bella x esser vera e dunque sto sempre in guardia come se dovesse finire da un momento all'altro.paura?ansia?non so. Leggo poi i vs commenti... Ho passato diversi GG a casa dei suoi...come fossi anzi meglio a casa mia!il mio lui ha gia'chiesto preventivo x le fedi in oro rose' con inciso "per sempre"...sto sognando??????:))))))
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  11. Avatar di Chiara

    Chiara 11 anni fa (14 Ottobre 2013 19:27)

    Io ho sempre pensato che per essere femminili sia necessario essere accoglienti, materne, sottomesse e dolci. Lo dico onestamente. Ora mi sono accorta che sono dolce, accogliente e protettiva con tutti, tranne che con me stessa. Secondo me è questo essere ciniche, nel modo che intendi tu, Ilaria: amarsi e proteggersi prima di tutto. Ti ringrazio perché queste parole mi hanno fatto riflettere. Sono in un momento di crisi nella mia vita, anche per questioni sentimentali (vita amorosa inesistente). Perché sto tanto male? Perché mi preoccupo tanto del mio aspetto? Perché soffro così tanto per la mancanza di un partner? Sto male per l'aspetto non perché non piace a me, ma perché credo non piaccia agli altri. Mi manca un partner non tanto per me, ma perché tutti ce l'hanno. Voglio essere cinica in questo senso: io da oggi me ne sbatto! Sarò me stessa. Mi concederò il tempo e le cure che mi servono. Chi mi ama, mi segua. Adesso premo il pedale fino alla fine. E poi vediamo.
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  12. Avatar di Morosita

    Morosita 11 anni fa (14 Ottobre 2013 23:55)

    Ciao Che ben venga essere ciniche a far fronte a certe ipocrisie maschiliste ed anche a saper selezionare/ricercare il "meglio" per noi.Inoltre aggiungo che se tu come/quanto lui si vuole davvero la magia dell'amore e quindi la "favola"...ESISTE!!Dobbiamo solo smettere di credere che le favole finiscono a lieto fine: col vissero felici e contenti..a volte sono utopie mentre altre realtà.Ma la verità non è il quanto-tempo ma la quanto-qualità delle storia.La vera favola sono le emozioni e le vibrazioni,Il resto è oltre o nulla. Saluti
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  13. Avatar di Melania

    Melania 11 anni fa (15 Ottobre 2013 0:31)

    Quanto vorrei svegliarmi ed essere cinica ed anche un pò calcolatrice...come certe donne che riescono a raggiungere i propri scopi con il silenzio e molta strategia. Dico che vorrei perchè aimé sono una ragazza tendente all'ingenuo, un pò credulona, mi bevo la storia che tutto andrà per il meglio prima o poi, e poi zac ci rimango male. Sono cresciuta con la frase "sei troppo buona" e io a rispondere che non era vero...era verissimo!!! Quante batoste ho preso sia in amore che in amicizia, quante volte ho odiato il mio carattere dolce e spontaneo...Ogni giorno cerco di essere più realista, di non partire in quarta (che poi è il problema delle persone non ciniche e ingenue come me), di rifletterci su, e di far passare la burrasca emozionale e capire cosa sento veramente. Proprio la scorsa settimana un mio collega si è spinto parecchio con i complimenti e io sono stata al gioco un pò perchè mi piace e un pò perchè mi sentivo lusingata. Ho passato due giorni a fantasticare su noi due, poi però dentro di me si è accesa una lampadina. Mi sono chiesta se tutta questa storia mi avrebbe fatto bene...da non sottovalutare il fatto che lui sta con una ragazza da 5 mesi (che non è tanto di per sé ma è molto per non complicarsi la vita e rifuggire da questi impicci). Non so se chiamarlo cinismo, ma ho fatto un passo indietro. Mi sono fermata per capire cosa volessi e anche per capire se le intenzioni di questa persona erano serie o stava solo giocando, preso dai bollori. Qualche giorno dopo ho avuto la risposta: "calma e sangue freddo, è e deve rimanere un collega". Lui è tornato quello di prima gentile e distante..speriamo che duri! Ho imparato che un pò di cinismo e stronzaggine non guasta perchè aiuta ad affrontare le situazioni con calma. Certo non è facile, è un lavoro lungo e quotidiano fatto di piccoli traguardi. La natura non si può cambiare ma si può modificare...è quello che sto cercando di fare su me stessa!
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  14. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (15 Ottobre 2013 7:07)

    Io aspetto il prossimo uomo che mi piace e al quale io possa piacere per un tempo accettabile nella durata. Vale a dire dai 3 mesi in poi. Non potrò applicare la teoria se non in quel momento. Se mai dovesse arrivare.
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  15. Avatar di rosita

    rosita 11 anni fa (15 Ottobre 2013 8:36)

    @ilaria, cosa intendi per cinismo???
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  16. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (15 Ottobre 2013 10:20)

    Buongiorno Ilaria. Che articolo illuminante! Ieri non l’ho letto, perché ero già crollata sul post precedente e non mi andava di bombardarmi troppo. Voglio pensare un po’ per volta, in modo da darmi il tempo di metabolizzare e non saltare le emozioni. Non so se hai presente quello che ho scritto fin qui, da quando sono approdata al tuo blog. Io sono fortemente sbilanciata sul versante dell’ingenuità. Sì, sono io, mi descrivi molto bene. E lo dico ora, dopo mesi di riflessioni. Perché invece prima mi raccontavo di essere scaltra. Io ho avuto bisogno di te per rendermi conto delle sevizie che stavo permettendo al mio (ora ex) compagno e a tutta una serie di altre persone con cui ero in relazione di “amicizia”, lavoro, parentela di vario tipo, di infliggermi. Quasi fosse necessario per l’andamento delle relazioni stesse. E anche per rendermi conto (e questo l’ho capito ieri e ho avuto un vero e proprio tracollo di pianto) che la mia parte sana (quella che da sempre tentava di ribellarsi alle storie e alle relazioni sbagliate) era quella che tutti (anche in famiglia) mi spronavano a reprimere. Quella parte ribelle contestatami fin da quando ero piccola. Quella per cui mi sono presa da ragazzina tutti gli schiaffi del mondo. La parte che, rimasta senza voce e vista come demoniaca, se ne usciva fuori solo quando poteva, appigliandosi magari a qualche stupidaggine, purché palesemente visibile a tutti. Alla fine, mi sembrava si dovesse fare così. Non so, tanto per fare un esempio banalotto: ho accettato di vivere per anni nel totale disinteresse affettivo del mio ex marito, sentivo un disagio e un senso d’ansia che mi divoravano, ma cercavo di controllarli, spiegandomi che la colpa era mia perché evidentemente incontentabile. E intanto mi spegnevo sempre di più. Diventavo sempre più invisibile, sempre più sottomessa, sempre più insicura, sempre più senza personalità. Perché alla mia personalità non riconoscevo nemmeno più la capacità di rendersi conto di quello che stava succedendo. E intanto non ero più io a decidere per me, non avrei nemmeno più saputo parlare dei miei gusti, e quanto più affondavo tanto più avevo bisogno di chi mi dicesse cosa fare. Sono esplosa (legittimata pure in famiglia) solo alla scoperta dei tradimenti e delle modalità alquanto raccapriccianti con cui sono avvenuti. E pure lì, in ogni caso, la metà della colpa è stata data a me. Alla mia esplosione! A quella sotterranea forza della mia quasi cancellata personalità, che comunque si percepiva a malapena vibrare di tanto in tanto, pure se ormai quasi solo in forma di lamento. E, proprio perché abituata a prendermi tutte le colpe, mi sono sentita in dovere di espiare pure dopo la fine del matrimonio. E lì, mi sono letteralmente fatta sbranare. In cerca di conferme, di comprensione, di affetto, ho proprio perso lucidità affettiva. Ho creduto a cose impossibili, ho abbassato ai minimi termini le aspettative, elevato fino al cielo la capacità di sopportazione, centuplicato e accelerato al massimo la capacità di innamoramento. Trasformazione completa in una sorta di inserviente dell’amore relazionale: che ti serve caro per amarmi? Una cena dall’antipasto al dolce servita con piatto d’argento sulla testa mentre ballo il cha cha cha e con la mano libera ti spazzo casa? Ma certo, si può fare! Nel frattempo c’è qualcosa che posso migliorare? E giù a beccarmi critiche di tutti i tipi (vestito troppo scollato, troppo accollato, capelli troppo lunghi, troppo corti, troppo medi, troppo giovane, troppo vecchia, troppo dell’età giusta, troppo affettuosa, troppo poco, troppo affettuosa al punto giusto…) e a starci male. E a prendere le rarissime e centellinate parole d’affetto come quella carezza mancante. Quella che mi manca da sempre. Da prima di mio marito. Da prima di tutti i suoi predecessori e successori. Ecco, non so se rende l’idea dello spettacolo inscenato. Poi, via via mi sono svegliata. Ma sempre accompagnata da un profondo senso di vergogna e colpa. Fino a poco fa. Fino al momento in cui le ho fatte entrare le parole di Ilaria. Non le ho più solo lette. Io non so che aggiungere, se non grazie. Mi fa tanto riflettere anche il fatto che sono crollata su un post che parlava delle sofferenze di un uomo. Forse avevo anche bisogno di questo cambio di prospettiva per capire di più, per scardinare le ultime resistenze. A questo proposito vorrei chiedere ad Alessandro, se mi sta leggendo, se è arrivato a leggere fin qua giù, se se la sente di raccontarla quella storia lunga di cui accennava ieri. Io te ne sarei grata! Forse meglio farlo nell’altro post, però. Per non andare fuori contesto qui. Grazie ancora. A tutti.
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  17. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (15 Ottobre 2013 10:30)

    Grazie Minou, sei grande, sei sulla strada giusta, comprendo tutta la tua sofferenza e comprendo anche tutto il tuo desiderio di riscossa. Ce la farai, la strada come sai è impegnativa e ce la farai. Lo scopo di questo blog è proprio questo: stare accanto, stare vicino, stare al fianco di tutte le donne che vogliono una vita migliore e l'hanno capito, che c'è una vita migliore e che possono averla. Talvolta per me è impegnativo, non lo nascondo, ma è anche gratificante. Mi sembra ottimo il riferimento alla propria parte sana. In realtà spesso mi dico che devo parlarne e poi vengo anch'io travolta dalle varie "urgenze" di argomenti che richiedono attenzione. Ormai il blog ha un seguito ampissimo e io mi sento in dovere di rispondere alle varie esigenze delle lettrici. Se voi avete proposte o priorità segnalatemele. Ma di questo discorso della parte sana vediamo di parlare presto. Nell'immediato vorrei affrontare qualche tema più "leggero".
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  18. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 11 anni fa (15 Ottobre 2013 10:40)

    Rosita: nell'articolo che ho citato, quello su come diventare stronza dò molte indicazioni su quello che può essere un primo passo sano verso il cinismo: https://www.lapersonagiusta.com/trovare-la-persona... Se ritenete che debba scrivere qualcosa di più specifico sul cinismo, ditemelo nei vostri commenti o, al solito, mettete un più a questo mio commento. Grazie! :)
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  19. Avatar di minou

    minou 11 anni fa (15 Ottobre 2013 10:50)

    Oh Ilaria, grazie! Sai, è proprio la costanza che ci metti a entrarmi dentro, a vincere le resistenze. Si sente tutta l'energia e la genuinità che c'è dietro il tuo impegno. Io ti ringrazio di qualsiasi cosa tu vorrai parlarci!! Ho bisogno di puntelli e mi sono resa conto che mi mancano anche nozioni molto basilari, come ti dicevo in un commento al post di Thich Nhat Hanh. Ce la farò, sì, me lo prometto! :-)
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  20. Avatar di rosita

    rosita 11 anni fa (15 Ottobre 2013 14:19)

    @Ilaria, ho letto l'articolo che mi hai segnalato...in questo momento in cui mi sento fragile, in cui la mia autostima è sotto i miei piedi e l'insicurezza padroneggia..ho chiesto alla mia migliore amica di smettermi di chiamarmi, di cercarmi perché mi metteva ansia, accresceva la mia insicurezza e con il continuare a fare l'avvocato del diavolo mi faceva sentire a me in colpa...ho detto a mia madre che quella sbagliata non sono io, che non sono brutta, faccio schifo e sono cattiva come lei mi ripete nei suoi momenti, forse inconsapevolmente ho incominciato ad essere cinica e non voler più subire, ho 41 anni con una testa e un cuore che decidono per proprio conto, forse è venuto il momento di tagliare i cordoni ombelicali e non stare lì a chiedere a volere l'approvazione per qualsiasi cosa che faccio..
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