Se vuoi attrarre la persona e la relazione giuste per te devi trovare la posizione di equilibrio ideale tra te e gli altri.
Cioè devi saper soddisfare le tue esigenze personali ed esprimere la tua personalità appieno.
E nello stesso tempo tenere in considerazione anche il fatto che la relazione con gli altri richiede adattamento e capacità di comprendersi reciprocamente. Adattamento e capacità di comprendersi potremmo anche considerarli due aspetti o declinazioni dell’amore. Non credi?
E’ un tema che ho iniziato ad affrontare anche nella mia guida gratuita “Come attrarre la persona giusta per te in 11 passi”.
Oggi voglio trattarlo da un’altra angolatura, prendendo spunto da un commento e da alcune domande che una lettrice ha fatto a un post di qualche tempo fa dedicato alla creatività e all’attrazione.
Anna ha scritto:
“Ciao Ilaria, negli ultimi anni il mio cambiamento è stato notevole : sono diventata più estroversa, mi piace interagire con le persone e mettermi in gioco in varie e nuove attività.
Ho cercato e sto cercando (il percorso non finisce mai…) di cambiare anche i miei schemi..le mie abitudini di reazione…e devo dire di riuscirci anche…sono più tollerante, mi arrabbio meno facilmente e dò spazio alla comprensione piuttosto che al giudizio…Sono disponibile al confronto e al compromesso..questo però viene spesso scambiato per accondiscendenza trovando dall’altra parte minor disponibilità. La mia domanda quindi sorge spontanea: è giusto cambiare il nostro atteggiamento, la nostra indole per rapportarci agli altri? o meglio perché spesso si attraggono le persone che non corrispondono al nostro modo di rapportarci??”
Nella prima parte del suo commento Anna parla di un cambiamento di sé che ha tutta l’aria non solo di aver fortemente desiderato, ma anche di valutare molto positivamente.
Mi pare proprio che Anna si riferisca a un cambiamento in meglio e per il meglio.
E questo è un punto importante: molte persone che si rendono conto di non aver trovato ancora un modo per relazionarsi positivamente con gli altri, sono tormentate da alcune convinzioni molto poco utili.
La prima è di “essere sbagliate”; la seconda è di “dover cambiare per gli altri”; la terza è di vivere in modo negativo l’idea del cambiamento (che viene ritenuto alla stragua di una prepotenza e di un sopruso fatti dal mondo esterno).
La conclusione alla quale giungono è: un mondo che pretende che io cambi (la mia natura) è un mondo che non mi piace. Per principio non ritengo giusto cambiare per adattarmi agli altri.
E questa è un’idea davvero poco utile perché è frutto di confusione. Infatti una cosa è quel che noi siamo; un’altra sono gli atteggiamenti che usiamo verso gli altri (o verso la vita, il mondo e le difficoltà).
In natura – e l’uomo fa parte della natura – sopravvive chi si adatta: cioè sopravvive l’animale che, per esempio, non trovando cibo per terra, impara a cercarselo sugli alberi o l’animale che, in un territorio pieno di predatori, impara a scavare tane protette e inattacabili.
Ma adattarsi non vuol dire “snaturarsi”, non significa tradire se stessi o la propria autenticità. Anzi, significa tirare fuori delle risorse nuove – che però ti appartengono nel profondo – che ti permettano di manifestare te stesso e te stessa per quello che sei in modo pieno e senza limitazioni.
Il cambiamento dunque, non avviene al livello della tua natura più profonda: quella è salvaguardata e protetta. Anzi, è addirittura esaltata.
Il cambiamento avviene a livello degli atteggiamenti, dei comportamenti e delle abitudini: cambi quello che non funziona e lo sostituisci con quello che funziona, cioè con quello che ti rende felice per davvero.
Perché c’è una cosa importante da considerare: hai ragione a essere attaccato/a alla tua natura più profonda, perché essa è perfetta così com’è ed è utile al mondo nella sua unicità.
Molto spesso alcuni tuoi comportamenti, alcune tue abitudini e alcuni tuoi schemi di pensiero non sono molto utili a te, alla tua felicità e a chi ti sta intorno. Devi sapere che questi non appartengono a te nel tuo profondo, ma li hai acquisiti col tempo (a partire dalla più tenera età), molto spesso senza neanche accorgertene ed è per questo che credi che facciano parte di te. Ma non è così.
Non è colpa tua se li hai appresi molto bene. Ma è nelle tue possibilità cambiarli, con atteggiamenti e comportamenti che ti permettano di essere davvero te stesso/a e di esprimere davvero la tua vera natura.
Ora fai attenzione a un aspetto molto importante. A questo punto vado alla seconda parte del commento di Anna e rispondo alla sua domanda se è giusto cambiare atteggiamento e indole per rapportarsi agli altri e perché spesso si attraggono le persone che non corrispondono al nostro modo di rapportarci.
Molte persone – sia tra quelle che credono che cambiare sia buono e giusto, sia tra quelle che credono che sia sbagliato e poco rispettoso – tendono a compiacere gli altri, cioè a spegnere del tutto la propria natura, la propria indole e i propri desideri per soddisfare solo ed esclusivamente gli altri.
Nulla di più sbagliato: sacrificando se stessi per gli altri si mandano messaggi molto confusi all’esterno.
Perché se tu ti comporti in modo gentile in quanto sei convinto/a davvero che essere gentile ti faccia star bene e ti faccia star bene con gli altri, le persone ti percepiranno come una persona gentile. A quel punto nella tua vita attrarai persone gentili. Chi non è gentile ti starà alla larga.
Se tu invece sei gentile – ho preso l’esempio della gentilezza come un esempio qualsiasi, senza nessun riferimento particolare – perché pensi che “si debba essere gentili” se no non si va d’accordo con gli altri, di fatto ti stai sforzando.
Dentro di te – magari inconsapevolmente – pensi di non essere gentile e quindi ti senti “limitato/a” per questo. E sentirsi limitato/a, inadeguato/a o non adatto/a è sempre un pessimo punto di partenza nelle relazioni con gli altri.
Non solo: come se non bastasse, quando ti sforzi a fare o a essere qualcosa in cui non credi, trasmetti all’esterno una serie di segnali di “debolezza”, che gli altri percepiscono, anche se magari solo inconsapevolmente. Ma questo è più che sufficiente perché tu attragga, come dice Anna, proprio le persone che non corrispondono al tuo modo di rapportarti.
Cioè, se ti “sforzi” e, in qualche modo “fai violenza su di te” per essere gentile, nella speranza di attrarre gentilezza, in realtà hai ottime probabilità di attrarre persone maleducate e ben poco interessate a trattarti con gentilezza.
Il segreto di una buona relazione con gli altri, a tutti i livelli, è l’equilibrio. E l’equilibrio è qualcosa che impari, pratichi e alleni. Partendo dall’amore per te.
Lasciami i tuoi commenti, opinioni, domande.
Cordialmente
Ilaria
ELEONORA 14 anni fa (25 Marzo 2011 22:58)
esatto,ILARIA! ciò che ho esposto a RICCARDO qualche ora fa... ;))))))))) GIUSTISSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSIMOOOOOOO!Riccardo 14 anni fa (25 Marzo 2011 23:02)
Bice 14 anni fa (25 Marzo 2011 23:10)
ilariacardani 14 anni fa (29 Marzo 2011 17:42)
Bice 14 anni fa (29 Marzo 2011 19:52)
Umberto 14 anni fa (26 Marzo 2011 11:09)
Riccardo Levi 14 anni fa (26 Marzo 2011 12:25)
anna 14 anni fa (27 Marzo 2011 12:29)
Anna 14 anni fa (27 Marzo 2011 10:09)
Maurizio 14 anni fa (27 Marzo 2011 13:42)
elly 14 anni fa (27 Marzo 2011 14:49)
ilariacardani 14 anni fa (29 Marzo 2011 17:46)
Elly: interessante la tua domanda. Credo che riguardi il 90% delle coppie, forse anche di più. :) Direi che posso dedicare un articolo in futuro al tema.marco galeazzi 14 anni fa (27 Marzo 2011 16:52)
Anna 14 anni fa (27 Marzo 2011 19:40)
ELEONORA 14 anni fa (27 Marzo 2011 20:28)
brava,ANNA!! COSì SI FA... <3mariolo 14 anni fa (27 Marzo 2011 22:22)
quindi se io non mi sforzo di uccidere?ilariacardani 14 anni fa (29 Marzo 2011 17:50)
mariolo 14 anni fa (1 Aprile 2011 20:50)
ilariacardani 14 anni fa (1 Aprile 2011 21:19)
mariolo 14 anni fa (2 Aprile 2011 20:21)
grazie a te per i consigli :)Riccardo 14 anni fa (1 Aprile 2011 23:05)
Desiderato uccidere? No. Al massimo un vaff.... a caratteri cubitali scolpiti nel marmo ad imperitura memoria, ma uccidere, no. Uccidendo non risolvi nessun problema, anzi, te ne crei degli altri.Riccardo 14 anni fa (27 Marzo 2011 23:25)
Riccardo Levi 14 anni fa (28 Marzo 2011 18:25)
ELEONORA 14 anni fa (28 Marzo 2011 20:50)
la smetti??? :))))))ELEONORA 14 anni fa (28 Marzo 2011 20:51)
bambino capriccioso!!!!!:)Riccardo 14 anni fa (28 Marzo 2011 22:06)
@ Eleonora Ho solo voluto non esprimere il mio punto di vista. Aspetto di vedere di trovare chi ha espresso quello che volevo esprimere io.Luana 14 anni fa (5 Aprile 2011 1:12)
Emy 14 anni fa (26 Aprile 2011 0:45)
Gea 9 anni fa (12 Ottobre 2015 17:49)