Paura di non essere all’altezza in amore: come superarla

paura di non essere all'altezza in amorePaura di non essere all’altezza in amore. L’hai mai provata? Magari ti sembra di non averla mai provata ma in realtà è proprio lei che ti frena e ti blocca e determina quello che succede (o non succede) nella tua vita sentimentale.

La mia esperienza e i miei “numeri”, cioè le mie personali statistiche, mi dicono che la paura di non essere abbastanza, la convinzione di non essere all’altezza, la convinzione di essere inadeguata, impediscono a moltissime donne di esprimere il loro fascino più autentico e la loro personalità più vera con gli uomini.

E tutta questa paura, tutte queste convinzioni di non valere, di non essere capaci, di non essere attraenti fanno commettere tanti errori o assumere atteggiamenti sgradevoli e controproducenti.

Cioè dannosi. La paura e le convinzioni svalutanti che hai su di te, lavorano contro di te. Ti portano all’ autosabotaggio.

Determinano quel fenomeno interessante che si chiama “profezia autoavverantesi”. Che significa, in parole semplici, che se tu sei convinta di non meritare amore, di non essere all’altezza di un uomo che ti piace, guarda un po’, succede proprio che non riesci ad avvicinarlo o che, peggio, non riesci a rimanere in una storia con lui.

Il tuo continuare a pensare che non meriti amore, che non sei abbastanza, la tua paura di non essere all’altezza di un uomo che ti piace, condizionano i tuoi comportamenti tanto da farti ottenere proprio i risultati che non vuoi e che hai più paura di ottenere.

Cioè arrivi dove non vuoi arrivare, perché i tuoi pensieri determinano i tuoi atteggiamenti e le tue scelte e se pensi che non sei all’altezza ti comporti come qualcuno che non è all’altezza e fai scelte di conseguenza.

Paura di non essere all’altezza in amore: da dove viene

Fermati un momento a riflettere.

Non è che per caso nella tua testa risuona una voce (vocina-vociona-vocetta-vociaccia) che ti ripete di continuo frasi meravigliose e incoraggianti del tipo: Non sono bella. Non sono abbastanza bella. Non sono abbastanza bella ma domani sarà anche peggio. Oggi sono ancora meno bella di ieri. Ma chi mi si considera a me?! Faccio schifo anche a me, dài! Non ci so fare. Ho le gambe corte. Ho il naso lungo. Ma guardati accipicchia, con la tua maledetta pigrizia non fai sport e vediti un po’. Oh, neanche un po’ di stile hai, niente proprio. Non hai combinato nulla nella vita. Ma chi ti si piglia a te?! Sì, sì, sì, adesso ti piace quello. Bello, ha un ottimo lavoro, è gentile e impegnato, affabile e molto educato. Uno profondo. Proprio di lui dovevi invaghirti, eh?! Ma ti pare che uno come lui prenda in considerazione una come te? Ma ne anche ti vede quello. Con tutte le superfighe che conosce, tutte laureate a Oxford e con uno stipendio a sei cifre. Ma sei scema?! Vola basso cara mia, che rischi solo di fare figure di palta!”

Ecco, io mi sono fermata. Sai cosa? Potevo andare avanti all’infinito, ma questo post non può andare avanti all’infinito.

Invece la tua voce va avanti all’infinito. Anche quando tu sei apparentemente distratta, anche quando stai facendo altro e soprattutto anche quando sei impegnata nelle cose più significative, coinvolgenti e importanti per te.

Poi, io, per esigenze di comprensione e perché devo farmi leggere, ho messo le frasi in ordine, non c’è audio, non c’è un tono, non c’è un volume, non c’è un ritmo e la passione e le sensazioni delle frasi che leggi passano esclusivamente per i caratteri scritti.

E già fanno un po’ male.

Ma la voce che parla nella tua testa è meno ordinata di me che ho dovuto scrivere, più severa, più passionale. Ha un carico emotivo esagerato.

E’ molto più severa, in… arrabbiata, colpevolizzante. Svilente.

Talvolta ti ricorda i toni e i modi di tua madre quando ti sgridava.

Qualche altra ti fa venire in mente anche l’espressione del viso di quel compagno di classe che ti bullizzava e che voleva farti sentire una melma.

Spessissimo ti sembra di sentire il tuo ex che ti parla e ti dice cose orribili.

Ecco perché quella tua voce ha tanto potere e contribuisce a condizionare i tuoi comportamenti.

Ed ecco fa la sua bella parte ad alimentare e mantiene così belle salde le tue convinzioni svalutanti su te stessa.

Quella voce è una delle più grandi manifestazioni della tua paura di non valere abbastanza per avere l’amore o per avere il compagno che fa per te e che ti piace davvero.

Paura di non essere all’altezza in amore: le conseguenze

La tua paura di non essere all’altezza in amore si impiccia della tua vita e di quello che fai. Spesso ti impedisce di fare quello che ti è più utile.

Per esempio ti fa stare sul divano tutte le sere, di modo che tu non esca e non ti metta in gioco. Perché hai paura e stare sul divano è un meccanismo di difesa.

Ti fa trovare anche tante belle giustificazioni credibili per farti o non farti intraprendere alcune azioni.

Se continui a credere, cioè a dare credito, ascolto, potere alla paura di essere inadeguata rischi di accontentarti.

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Di accettare uno o più uomini sbagliati nella tua vita.

Di accettare relazioni al di sotto dei tuoi standard e al di sotto di quel che meriti.

Di stare a tempo indeterminato in rapporti insoddisfacenti, magari svalutanti e abusivi. Con uomini di melma.

Non sei libera al 100% ma ti comporti come una persona che ha paura di non valere abbastanza e che quindi si dà dei limiti, senza nemmeno provare. Punto.

Paura di non essere all’altezza in amore: come liberarsene

L’insicurezza, la paura di mettersi in gioco per i rischi che potrebbero derivare dal “buttarsi”, il timore di non essere accettati e di essere rifiutati sono normali, fino a un certo punto.

Infatti è proprio l’insicurezza rispetto all’essere accettati che ci permette di assumere dei comportamenti che favoriscano la nostra inclusione in un gruppo, nella comunità degli umani.

Il senso di inadeguatezza, quando è troppo, non può e non deve essere un limite alla nostra vita.

La questione non è che ci sia o che ci capiti provarlo di tanto in tanto o che sia lì a spingerci a essere meglio.

La questione non è che di tanto in tanto tu ti senta inadeguata e insicura e non ti senta all’altezza.

La vita NON è perfezione e se aspetti di essere perfetta o che il tuo stato emotivo sia quello perfetto e ideale o che le condizioni siano perfette e ideali, non arrivi da nessuna parte.

La chiave di “s-volta” non è che questa paura, questa insicurezza scompaiano. Come per miracolo.

La chiave, la trasformazione positiva, la crescita, il passaggio che ci consente di arrivare dove vogliamo arrivare è accettare le nostre vulnerabilità (in questo caso il senso di inadeguatezza, la paura di non essere all’altezza in amore) e di abituarsi a superarle, ogni volta che è necessario.

Questo si fa diventando consapevoli delle convinzioni che stanno alla base dei nostri comportamenti, dei nostri atteggiamenti e delle nostre scelte e diventando consapevoli delle loro origini (senza affossarsi, attardarsi, appatturniarsi in inutili e dannose psico-analisi) e soprattutto scoprendo quali sono i loro antidoti.

Nella pratica: se ti riconosci in qualcuno degli esempi che ho fatto sopra, relativi alla provenienza delle voci svalutanti nella tua testa, trovato il veleno – cioè per esempio il “segno” lasciato nella tua emotività, nella tua anima, da un compagno di scuola bullo, che magari ha rinforzato o è stato rinforzato da altri “segni”, come il rifiuto, anni dopo, da parte di un uomo che ti piaceva molto – può essere utile “rivedere” e “riformulare” quella convinzione alla luce di chi sei oggi e del potere che hai oggi.

Quello che è accaduto nella tua adolescenza, a causa di un intervento esterno , può determinare davvero le tue sensazioni e le tue scelte di oggi? Glielo vuoi concedere, sul serio?

Tu probabilmente hai molto più potere e hai il pieno diritto di determinare la tua vita, di quanto ce l’abbia quel ricordo e quel “segno”, anche solo perché così è meglio per te.

Ti pare che quello che ti ha detto una persona anni fa sia la verità per te? Ora e in futuro?

Non credo proprio.

Puoi trasformare tutto questo, come è utile a te. Per come ti fa stare meglio e ti fa ottenere quello che vuoi.

Prendi un pezzo di carta, un quaderno, un’agenda e segna quali sono le convinzioni-veleno, le idee che non ti aiutano, e trasformale.

Nel percorso Come fare innamorare un uomo e tenerselo ti guido a “fare a pezzi” tutte le convinzioni che non solo non ti aiutano in amore, ma che ti tolgono fascino, luce e felicità.

Che ti rovinano la vita.

Per trasformarle in convinzioni che siano carburante potente ed ecologico per quello che vuoi fare di bello e di entusiasmante, in amore e non solo.

Guarda i video dell’anteprima gratuitamente e inizia il percorso Come fare innamorare un uomo e tenerselo.

Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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60 Commenti

  1. Avatar di Emilia

    Emilia 6 anni fa (9 Dicembre 2018 10:32)

    Insomma, il mio ritratto. Aver paura di rischiare è il mio maggiore ostacolo, e non solo per quanto concerne le relazioni. Tante verità in questo articolo! Grazie e buona domenica.
    Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  2. Avatar di Carlotta

    Carlotta 6 anni fa (9 Dicembre 2018 21:49)

    Ciao Ilaria, la mia voce interiore è sempre stata estremamente furbamente malefica. Posto che sono convinta che si possa avere una relazione soddisfacente pur non essendo una super modella, lei mi cantava “si ok, sei carina, ma comunque ti manca quel qualcosa di fondamentale per piacere a quelli che valgono”. Un qualcosa di indefinito e non identificabile e quindi impossibile da ottenere.... Se me lo raccontasse un’amica, mi sembrerebbe un discorso folle. O meglio, mi sembrerebbe chiaramente un escamotage per boicottarsi e farsi del male. Di queste convinzioni mi sono nutrita il cervello per diversi anni, alimentando così la mia insicurezza. L’origine sono una marea di stronzi che mi sono gravitati intorno per troppo tempo e hanno trovato terreno fertile nella mia - ormai superata - incapacità di comprendere la cattiveria e difendermi.
    Rispondi a Carlotta Commenta l’articolo

  3. Avatar di Erika

    Erika 6 anni fa (10 Dicembre 2018 0:15)

    Condivido parola per parola questo nuovo interessante articolo, Ilaria. A cui mi viene da aggiungere questa piccola nota... Nella mia ultima frequentazione, durata circa tre mesi e terminata da pochissimi giorni, io mi sono sentita da quasi subito non abbastanza, inferiore. Ho ridotto i miei spazi, per fare spazio più a lui, alle sue esigenze, ai suoi impegni,perche lo credevo figo, bello e intelligente...e non volevo sfigurare! Ciononostante, Ho cercato di mantenere alta considerazione di me, ogni giorno... Ma poi non riscontravo la stessa considerazione dall'altra parte (cercava costantemente attenzioni nello sguardo delle altre, realmente e virtualmente, mi portava in giro e mi teneva ferma come una statuina... E tanto altro). Mi viene da pensare e da dire che, nel mio caso, il mio non sentirmi abbastanza mi ha in realtà poi salvata.... Perché ad un certo punto mi sono fermata, mi sono fatta qualche domanda e qualche riflessione, ho ascoltato il mio corpo, la mia pancia e le mie emozioni, e mi sono dovuta dire che quella relazione non Era sana, non mi avrebbe portato da nessuna parte, se non al manicomio! Ora che sono rimasta da sola mi sto ricentrando, sto cercando di coccolarmi giorno per giorno... Non è difficile farlo, perché con gli anni e le batoste prese, ho imparato a prendermi cura di me. Ma quest'ultima conoscenza /rapporto mi ha insegnato ulteriormente che, non solo non dobbiamo mai svalutarci senza o con accanto qualcuno, ma che soprattutto non possiamo permettere a nessun'altro di farci credere di non essere abbastanza! Mi auguro di poterlo imparare a fare oggi e domani, sarà sicuramente un nuovo obiettivo per il 2019! Intanto, Buon cammino a tutte!
    Rispondi a Erika Commenta l’articolo

  4. Avatar di Francesca

    Francesca 6 anni fa (9 Dicembre 2018 8:57)

    Buona domenica! Io sto applicando gli antidoti ai veleni presenti nei video gratuiti e sto già ottenendo risultati. Ora le persone mi considerano, si avvicinano evidentemente sembro più allegra e meno bisognosa, e se non lo fanno trovo l'antidoto migliore che fa per me e devo dire che funziona. Grazie continuerò su questa strada!
    Rispondi a Francesca Commenta l’articolo

    • Avatar di Veronica

      Veronica 6 anni fa (9 Dicembre 2018 13:49)

      Ciao Francesca,😃 posso chiederti come agisci nel concreto di giorno in giorno?
      Rispondi a Veronica Commenta l’articolo

    • Avatar di Francesca

      Francesca 6 anni fa (10 Dicembre 2018 8:14)

      Ciao Veronica, in pratica quando in determinati contesti non vengo considerata penso che non devo necessariamente essere al centro dell'attenzione e pensando in questo modo assumo un atteggiamento positivo, inoltre essendo timida penso che non devo essere necessariamente disinvolta in tutte le situazioni quindi cerco di accettare me e la mia timidezza senza giudicarmi e devo dire che sta funzionando le persone si avvicinano e mi parlano e qualche giorno fa ho ricevuto i complimenti per il mio carattere. Spero di esserti stata d'aiuto!
      Rispondi a Francesca Commenta l’articolo

  5. Avatar di Vittoria

    Vittoria 6 anni fa (10 Dicembre 2018 11:44)

    Bellissimo articolo Ilaria! Davvero non siamo sole e questo spazio online iuta a capirlo. La mia voce interiore è molto simile a quella da te descritta e mi accompagna da sempre, più o meno consapevolmente. Mi ha creato notevoli problemi nelle relazioni e non solo. Nonostante sia una persona portata all'apprendimento e che riesce bene nello studio, sono indietro rispetto a molti coetanei per la paura che mi ha bloccato e mi blocca ancora spesso, in un meccanismo deleterio di autosabotaggio che man mano sto smontando. Così nei rapporti sociali e nelle relazioni d'amore, in cui i progressi sono costanti quanto faticosi. Ho avuto la fortuna di incontrare un ragazzo di valore, ma nonostante la nostra bella relazione ci sono dei periodi in cui spesso penso al passato, ai ragazzi con cui mi sono rapportata, a quello che poteva andare diversamente e proprio in questi giorni mi sono imbattuta nella foto di un ex, la cui fuga fu la molla di in un difficile periodo di depressione, in compagnia della sua nuova ragazza. E pensare che io non ho una foto con lui, né tantomeno mi seguiva sui social o pubblicava qualcosa di noi due. Lei cosa avrà più di me? Comunque devo dire che la mia vittoria l'ho avuta quando, incrociandolo dopo due anni, è passato a testa bassa come un cane bastonato. So che non devo rimuginare e quindi poi scaccio questi pensieri e cerco di pensare alla mia vita. Sento che ho molto da dare e che sto continuando un percorso di costante miglioramento. Grazie Ilaria per un altro utile articolo, e buona giornata!
    Rispondi a Vittoria Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 6 anni fa (10 Dicembre 2018 16:23)

      Ciao Vittoria, mi riconosco molto in ciò che hai scritto (eccetto la parte in cui racconti del tuo ex ovviamente). Anch'io ho passato un periodo difficile e delicato, in cui ho sofferto di depressione dopo la fine della relazione. Il fatto è che questi soggetti ti succhiano le energie, ecco perché ti lasciano una sensazione di "vuoto". E, come sai, l'umore negativo e pessimista si ripercuote in altri ambiti della nostra vita. Gli errori del passato appartengono al passato, rimuginare ci fa perdere il contatto con la realtà presente, che è più bella di quanto solitamente pensiamo.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  6. Avatar di A

    A 6 anni fa (10 Dicembre 2018 16:32)

    A volte sono questi uomini che cercano di insinuare in noi le “false convinzioni”. Adesso dico io, se un “rospo”, che io vedo Principe perché gli voglio bene, prova a ferirmi e a far leva sulle mie insicurezze, per motivi che sono chiari a lui (e non a me), è giusto che ritorni rospo. E io sarò una “principessa” sola. Oppure dovrei adattarmi a questi piccoli egoisti per non restare zitella? Dubbi.
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (10 Dicembre 2018 16:54)

      Tu che dici?
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    • Avatar di Roberta

      Roberta 6 anni fa (10 Dicembre 2018 18:16)

      Per non dire manipolatori, narcisisti o semplicemente stronzi. Ma a dare retta a questi individui è come cavare il sangue da una rapa. Ultimamente do più significato alle azioni rispetto alle parole. Cerco di dare retta alle mie emozioni di pancia, al mio istinto. Non foderare gli occhi con etti di salumi. Purtroppo è la triste verità, ma è una sorta di protezione contro persone che non favoriscono la mia crescita personale.
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

  7. Avatar di Reggio

    Reggio 6 anni fa (11 Dicembre 2018 10:22)

    anche io mi ci rivedo proprio... è così...!! Anche se dentro di me lo so quanto valgo, quanto posso, quanto sarei capace... poi quando mi trovo davanti a un uomo che inizia ad interessarmi, con cui è piacevole stare ... boom! la mia sensazione di inferiorità viene fuori tutta... e la vocina arriva e mi dice che "tanto io non sarò mai abbastanza per essere qualcosa di più per lui.. " e va a finire che davvero auto-distruggo sul nascere quello che potrebbe esserci... Sto pian piano lavorando su questa cosa. anche con cose semplici... per esempio ho iniziato a osare di più anche nei vestirmi, nel truccarmi, nel sistemare i capelli.. (senza strafare ovviamente e apparire ridicola...!!) Poi cerco di superare dei piccoli limiti che mi mettevo da sola, di andare o di fare... Questo mi rende man mano un po più sicura di me stessa e di avere l'atteggiamento più giusto per piacere. e articoli come questo mi danno una spinta in più. grazie Ilaria!
    Rispondi a Reggio Commenta l’articolo

  8. Avatar di A

    A 6 anni fa (11 Dicembre 2018 1:20)

    Io dico, e so, che anche le parole hanno un peso. Però in questi casi semplicemente le “loro” parole non dovrebbero fare presa. Punto. Cioè, so dove vuoi andare a parare e riconosco la sottile critica o l’offesa manifesta come un modo che serve a te (per motivi che non capisco) per fare male a me. So cosa stai facendo, non ascolto il messaggio letterale. Detto questo, non mi resta che decidere se ti voglio al mio fianco, con questa brutta abitudine. Ma il punto veramente importante è se questi uomini così carini si limitano solo alla...frecciatina inopportuna, o se sono intimamente cattivi e possono fare del male. Far leva sulle insicurezze o ferite già esistenti di un’altra persona è una brutta brutta abitudine. Forse dovrebbe essere un campanello d’allarme per molto peggio, per cattiveria e capacità di calpestare chiunque, senza freni. Credo questo ecco.
    Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 6 anni fa (11 Dicembre 2018 13:27)

      Io purtroppo ho la dimostrazione del mio ex. Mi ha lasciata perché ho sbagliato tutto. Come mi vestivo, come mi comportavo bla, bla.. poi lui invece faceva il provolone con qualsiasi donna che gli capitava a tiro. Io mi lamentavo e lui continuava a calpestarmi. L'unica mia colpa è che gli ho permesso IO a fare il suo sporco gioco, anche dopo avermi lasciato mi ha detto che un'altro come lui non lo trovavo e che appena schioccava le dita io tornavo da lui come un cagnolino. Ne sono uscita distrutta, con vari sensi di colpa da farmelo diventare un'ossessione. Ogni volta che lo rivedo vorrei girare i tacchi e andarmene il più lontano possibile.
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (11 Dicembre 2018 14:17)

      Genio! Un altro come lui non lo trovi. Ahimé non è vero perché di melme perverse e disturbate e con problemi a letto come lui è pieno il mondo, però apprezza l'augurio positivo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 6 anni fa (11 Dicembre 2018 15:01)

      Hai centrato il bersaglio. Era anche fissato col sesso. Mi sono sentita usata fino all'ultimo giorno. Si concedeva anche come se mi facesse un favore. Ora ho la consapevolezza di essere uscita da un rapporto malato. Senza di lui mi sento una persona migliore. Grazie anche l'aiuto del mio psicoterapeuta sto riuscendo a superare questo fallimento.
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 6 anni fa (11 Dicembre 2018 17:15)

      :D :D :D Ti adoro Ilaria!
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

  9. Avatar di Roberta

    Roberta 6 anni fa (11 Dicembre 2018 20:37)

    Forse non sono riuscita ad inviare la mia risposta. Comunque si, è sempre stato un mago nel rigirare la frittata! Ed hai centrato il punto. Un fissato col sesso. Cioè non potevo neanche abbracciarlo che gli partiva, diciamo, l'embolo! Mi sono sentita usata fino all'ultimo. E si concedeva come se mi facesse un favore. Io ho sempre agito in buona fede, ma mi ha esasperato. Ero sempre in ansia e lui se ne stra-sbatteva i cosiddetti perché si giostrava le sue "amiche" che lo utilizzavano come schiavetto e io mi sono sempre arrangiata da sola. Risultato: stavo sempre male. E loro se la ridevano. Pensa che lui per infierire mi ha detto che gli piaceva una sua amica perché ero gelosa di lei. Quando mi incontrano non mi salutano, compreso suo fratello, e mi deridono. Neanche i bimbi di 2 anni di comportano così! Mah, gente di quasi 40 anni.. Ma che maturità emotiva hanno questi soggetti? Io sono talmente stupida che me la prendo. Scusami ma sono avvelenata!
    Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

  10. Avatar di A

    A 6 anni fa (11 Dicembre 2018 16:00)

    Sono stata lasciata perché non ero all’altezza, perché ho sbagliato tutto, confrontata con un’altra... con molta chiarezza e con una mancanza di rispetto (il minimo sindacale) che farebbero quasi tenerezza, in un’altra vita forse. Il segreto è non cedere a queste offese, non credere a quello che dicono, non ammettere le colpe (se ce ne sono, lo so io e ne farò tesoro per il futuro, dei miei sbagli). Subito piangevo perché pensavo davvero che fosse colpa mia, se era diventato un mostro. Poi mi sono detta che non poteva essere, e nei mesi successivi ho sperimentato che tirava fuori il peggio di sé anche se io non c’ero più, ma c’era un’altra. Adesso penso che nella mia vita è bene che non ci sia più, che sono libera. E vedo, chi più chi meno, in tanti hanno questa tendenza a diventare la vocina che svilisce una donna. Perché lo fanno? Lo trovo curioso, non sarebbe bello solo vivere e stare bene? Più studio questo sito e più capisco che a volte stare da sola vuol dire stare meglio.
    Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 6 anni fa (12 Dicembre 2018 9:19)

      Sono stata nella tua stessa situazione.. stesse parole, stesse sensazioni. È triste che persone adulte usino queste scuse banali al solo scopo di lavarsi la coscienza. Avrei preferito che mi avesse detto la verità. Sarebbe stato più onesto e sincero. Col senno di poi l'avrei rispettato di più e mi tenevo un bel ricordo della nostra relazione.
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (12 Dicembre 2018 19:06)

      Va da se che una persona perbene e dotata di autostima non tratterebbe neanche una compagna d’avventura così. Questi soggetti invece fanno così a prescindere. Va al di là dell’essere disonesti
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 6 anni fa (12 Dicembre 2018 22:32)

      Esatto. Un minimo di rispetto innanzitutto. Con questo presupposto l'avrei pure perdonato, però ogniuno avrebbe lo stesso preso la propria strada senza strascichi. La cosa ancora più assurda è che fino a poco tempo fa ha passato dei mesi con appostamenti. Così se mi fossi fermata partivano le sue offese gratuite. Questi per me sono abusi alla dignità umana. Oltre che incoerenza totale.
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (13 Dicembre 2018 0:21)

      Questo è stalking... Mi sa che hai subito dei brutti abusi, è normale che tu sia confusa, scombussolata e che stai sempre con la testa lì. È lo stress e il trauma. Vedrai che piano piano ritroverai la serenità.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Roberta

      Roberta 6 anni fa (13 Dicembre 2018 15:39)

      Per fortuna non mi ha mai messo le mani addosso. Diciamo che ero al limite dello stalking. Nel senso che di chiamate, messaggi o minacce non ne ho mai ricevute, per fortuna. Lui aspetta sempre da me un passo falso. Nei primi momenti abboccavo, poi ho cominciato ad evitarlo apposta. Cosa che sto facendo tutt'ora. Piano piano sto bene. Grazie per il vostro supporto ragazze! 😊
      Rispondi a Roberta Commenta l’articolo

  11. Avatar di Manuela

    Manuela 6 anni fa (9 Dicembre 2018 13:13)

    Cara Ilaria, Ti ringrazio dell'articolo che ancora una volta colpisce nel segno. Il video dove suggerisci come abbattere le convinzioni sbagliate e sostituirle con convinzioni migliori funziona (anche gli altri funzionano). Già dopo averlo sentito la prima volta mi sentivo più forte. Mi sono accorta che occorre sentirlo diverse volte per fare in modo che entri veramente in testa. Per quanto riguarda la paura di non sentirmi all'altezza, confermo che è quello che mi succede. Quante volte, dopo una delusione, mi sono trovata a pensare che come al solito non vado bene, non basto mai. Questo succede anche perché nel frattempo, oltre alle critiche che faccio a me stessa, accumulate da esperienze passate, si aggiungono quelle nuove dell'ultimo uomo conosciuto. Se uso la ragione, riesco a ridimensionare le cose e a vederle nella giusta prospettiva. Devo sforzarmi per fare prevalere la razionalità, non mi viene spontaneo. E spesso non mi consola. Il dolore per la delusione rimane e me lo trascino dietro anche senza volerlo. È come se con la ragione lo soffocare e una parte triste di me si mette in un angolino e la sua voce rimane in sottofondo. Non è facile cambiare il modo di pensare e di comportarsi. Certe volte sono così stufa di controllare cosa dico, cosa penso, cosa faccio, di soffocare la spontaneità e di riflesso l'entusiasmo per uomini che non sono migliori di me, non sono senza difetti e si vanno a prendere donne insignificanti. Mi trovo anche a lottare continuamente con la voglia di rintanarmi a frignare e a buttarmi ancora più giù. Chissà poi perché succede questa cosa del buttarmi ancora più giù. La odio proprio perché mi toglie speranza, energia, la voglia di fare, anche solo di alzarmi dal divano. Come mi sta succedendo adesso che non c'è niente che ho voglia di fare. Mi sembra tutto inutile, noioso, già fatto, trito e ritrito. Che rabbia! Dai, adesso cerco di tirarmi insieme e forse andrà meglio. Buona giornata.
    Rispondi a Manuela Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (9 Dicembre 2018 14:11)

      Quindi a uno che ti lascia intendere che non vai bene, tu reagisci dicendoti che non va bene come reagisci? Ovvero richiedendo a te stessa prima lo sforzo di andare bene agli altri, poi quello di andare bene all’idea che hai di come dovresti essere? Questo mi pare che sia tutto fuorché ascoltarsi e accettarsi, sembra una guerra permanente.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Manuela

      Manuela 6 anni fa (9 Dicembre 2018 19:42)

      Ciao AnnaV, Provo a spiegarmi meglio. Cosa non mi fa sentire all'altezza? In parte le mie convinzioni sbagliate e in parte le critiche negative ricevute dai partner precedenti. Seguendo i consigli di Ilaria cerco di migliorarmi, di avere altre convinzioni e atteggiamenti per non soffrire inutilmente. Ma non è facile cambiare convinzioni, atteggiamenti e usare la ragione e la logica per cambiarli. Richiede sforzo e autocontrollo almeno all'inizio per non ripetere gli stessi errori. E anche se grazie alla ragione vedo come stanno realmente le cose (ossia che non sono io ad essere sbagliata o "non abbastanza" e non all'altezza), questo, almeno finora, non impedisce che la delusione per essere stata messa da parte mi renda triste e che sotto sotto il dubbio di non essere all'altezza continui a "lavorare". Probabilmente ci vuole solo tempo, pazienza e perseveranza e poi anche quel dubbio sotterraneo sparirà è io riuscirò a essere obiettiva da subito e a non farmi più prendere dal dubbio di non essere all'altezza. Di certo so che sono stufa di controllare cosa dico e faccio per sembrare all'altezza di uomini che tanto non sono perfetti neppure loro.
      Rispondi a Manuela Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (9 Dicembre 2018 23:38)

      Ma se cerchi di migliorarti (e se usi questa espressione), ti stai dicendo da sola che non vai bene. Che è proprio la convinzione sbagliata di cui parla Ilaria. Ed è l'atteggiamento su cui fanno leva i manipolatori. In che cosa dovresti migliorarti? Nel non provare la delusione che provi? Nel non sentire il lutto della fine di una relazione? Non sono sentimenti normali?
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Manuela

      Manuela 6 anni fa (10 Dicembre 2018 10:10)

      Quando dico che voglio migliorarmi mi riferisco a quello che dice Ilaria, ossia abbandonare quei comportamenti autolesionistici con gli uomini e finalmente adottare un atteggiamento più consapevole e maturo. Non mi riferivo certo a migliorarmi per gli uomini stronzi di turno. Mica voglio continuare a farmi del male.
      Rispondi a Manuela Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (10 Dicembre 2018 11:38)

      Ripeto: è un loop. Ti stai dicendo che non vai bene, e che per andare bene (fosse anche a te stessa), dovresti essere in un altro modo. E che differenza c'è fra dirtelo da sola e sentirtelo dire da qualcun altro, fosse pure il confessore o lo psicoanalista (che infatti se ne guarda bene)?
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Barbara

      Barbara 6 anni fa (11 Dicembre 2018 13:22)

      Io mi domando se invece ho "sbagliato" comportandomi nel modo contrario rispetto al tema dell'articolo... e cioè dando troppa considerazione a me stessa in una relazione a cui nessuno (tranne me) credeva.. Ho avuto una lunga storia con un uomo più giovane di me di 10 anni, bell'aspetto, attraente, (un po' timido e chiuso caratterialmente ma non è detto che sia un difetto), laureato in ingegneria, con un buon impiego da manager in azienda, buona famiglia, anch'essi tutti con buona posizione sociale, (avvocati, dottori, insegnanti, ecc) e poi io... "semplice" diplomata, carattere umile. Sì.. intelligente e di bell'aspetto ma pure disoccupata x vicissitudini negative accadute nel mio percorso lavorativo che non sto qui a spiegare... insomma... quando ho parlato di lui alle mie amiche vedevo proprio chiara in loro l'espressione netta di stupore e capivo proprio che nella loro testa dicevano "ma come ha fatto questa a prendersi uno così!" Ad oggi penso che avessero ragione loro xchè in effetti poi la ns storia non è sfociata in nulla di concreto nonostante ci volessimo molto molto bene e stessimo benissimo assieme... Mi chiedo quindi se io ho creduto "troppo" in me stessa e se ho sbagliato a credere di poter essere giusta per un uomo così che invece probabilmente aspira ad una donna più simile a lui. Spero, con qs commento, di non essere andata "fuori tema" ed essere stata inadeguata... nel caso mi scuso. Buona giornata a tutte!
      Rispondi a Barbara Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (11 Dicembre 2018 14:22)

      Ciao Barbara, le tue scuse finali la dicono lunga sul tuo atteggiamento verso gli altri e sull'idea che hai di te stessa. In più dalla descrizione che dài di lui, non pare proprio fosse uno granché sano, anzi. Ma ti pare che la vita si basi su "titoli ed esami"?
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Barbara

      Barbara 6 anni fa (11 Dicembre 2018 22:36)

      Grazie per la risposta! Sì ... non sano... però non solo lui, anche quelli di cui parlavo che si stupivano della mia relazione!... E dovrei pensare al MIO di atteggiamento verso gli altri? Oppure trovare in quegli sguardi la sicurezza in me stessa....? Mi sa che preferisco non pensarci!
      Rispondi a Barbara Commenta l’articolo

    • Avatar di Atolla

      Atolla 6 anni fa (14 Dicembre 2018 14:37)

      Ma quando finirà questo "vizio" di descrivere le persone, gli uomini, mettendo al secondo posto, se non persino al primo, la professione svolta e/o il titolo di studio? Perché nel 2018 quasi 2019 il classismo è ancora così diffuso? Perché si considera ancora fondamentale il "sistemarsi" ossia convolare a nozze con un "buon partito"? Quindi dobbiamo anche farci la dote per poter essere appetibili dai buoni partiti? Io so bene che si tende a frequentare, a prediligere persone con cui si hanno affinità culturali, con cui si condividono percorsi di studio, interessi, magari anche orientamento politico (per dire, io con un tronista semianalfabeta non ci potrei mai stare), ma questa fissa che molte donne hanno nel dire, che so, "ho conosciuto un avvocato/ingegnere/professore, con una buona posizione blablabla" la trovo una delle cose più svilenti che ci siano. Forse esagero ma è più forte di me.
      Rispondi a Atolla Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 6 anni fa (14 Dicembre 2018 15:24)

      @Atolla Perché alla fine siamo anche quello che facciamo. Anche se, per mia esperienza, siamo molto lontani dall’essere oro tutto quel che luccica. Purtroppo benessere economico o posizione non proteggono i diretti interessati né chi li circonda dalla miseria di spirito. Si può fare una vita misera/miserabile anche con il superlaureato o super manager. Mentre il classismo sinceramente lo ritrovo più forte e più radicato proprio negli uomini.
      Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Atolla

      Atolla 6 anni fa (15 Dicembre 2018 13:59)

      Un conto è essere ANCHE quello che facciamo, un conto è definire/lasciarci definire da ciò che facciamo, scusa eh. Il che determina quello che asserisci dopo, cioè che uno può anche essere il superlaureato o supermanager ed essere un miserabile - umanamente parlando, s'intende - quindi il problema rimane. Io personalmente ho trovato classismo dieci volte tanto fra le donne, fin da quando ero ragazzetta. C'era questo tipo che mi stava dietro, avevo sui 19-20 anni, a me non interessava e per giunta mi risultava impegnato. Viene da una famiglia piuttosto in vista nella mia città, sia per i suoi antenati che per la professione dei genitori. Quando raccontavo ad amiche e conoscenti di questo tale che peraltro una volta mi aveva fatto recapitare una rosa (o un mazzo di rose, non ricordo più) a casa, con una lettera, mi sentivo puntualmente replicare che era una figata e "dovevo lanciarmi".....ma de che?? Non è che il tipo mi facesse schifo o non lo sopportassi, peraltro ha sempre avuto un modo di porsi discreto e mai fuori dalle righe ma non mi interessava, punto. E sono sicura che se avessi ragionato come le amiche (ormai ex) in questione, molto probabilmente ora sarei "sistematissima". Mah.
      Rispondi a Atolla Commenta l’articolo

    • Avatar di Ele

      Ele 6 anni fa (14 Dicembre 2018 17:37)

      Atolla, applausi! Concordo totalmente!
      Rispondi a Ele Commenta l’articolo

    • Avatar di Manuela

      Manuela 6 anni fa (9 Dicembre 2018 19:44)

      ....aggiungo che anch'io ho questa paura che una nuova storia possa destabilizzarmi se non va come spero io.
      Rispondi a Manuela Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 6 anni fa (9 Dicembre 2018 23:57)

      Io ho paura che mi destabilizzi a prescindere, non so come è quando va bene... penso di essere stata emotivamente stabile solo nei periodi in cui sono stata single, in vita mia. Non so cosa sia avere una relazione e stare serena e tranquilla.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

  12. Avatar di M&M

    M&M 6 anni fa (24 Dicembre 2018 18:48)

    Grazie Ilaria per questo spazio, grazie alle lettrici per i loro preziosi commenti. Buone feste!
    Rispondi a M&M Commenta l’articolo

  13. Avatar di AnnaV

    AnnaV 6 anni fa (23 Dicembre 2018 18:48)

    Auguri a Ilaria e alla community! Buone Feste!
    Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

  14. Avatar di AnnaV

    AnnaV 6 anni fa (9 Dicembre 2018 9:59)

    Ecco, questa sono io, e sì credo che al fondo sia stato questo, insieme alla sfiducia e alla paura degli uomini, a farmi infilare nelle relazioni sbagliate. Più che ad accettare l’insicurezza e la paura, ci ho messo decenni a sentirla. Non mi rendevo proprio conto, nel senso che non avevo nessun contatto con queste mie emozioni. Era normale, ero io ed era l’aria che respiravo. Addirittura confondere l’ansia con l’amore. La meditazione mi ha aiutato parecchio. Rimettermi in gioco ... beh lo sto facendo in altri campi, per il momento, ed è dura, perché intanto il tempo è passato e ci sono anni che sono un buco nero. Non mi do della cretina solo perché mi rendo conto che ho fatto ciò che ero in grado di fare, ma è dura e anche sorprendente. In amore, invece, non me la sento proprio di far avvicinare qualcuno, e poi proprio in questa fase ... ho paura che mi destabilizzi :) :) :) (ogni giorno, una paura nuova). Buona domenica a tutte e grazie!
    Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

  15. Avatar di Shy

    Shy 6 anni fa (5 Gennaio 2019 12:24)

    Mi sono rivista in molte parole di questo articolo. Penso di aver spesso sabotato dei rapporti, perché indossavo una maschera: quella del “non voglio più soffrire”. Infatti è normale dopo varie delusioni, pensare di salvaguardarsi, ma c’è un modo giusto e uno sbagliato di farlo. Mi sono ritrovata a tirare frecciatine, essere acida, anaffettiva, volendo dimostrare che ero forte con questi atteggiamenti,quando in realtà avevo solo bisogno di affetto e comprensione. Perché sono così: sensibile, fragile, ma anche determinata e forte, quando serve. Ed ho imparato ad accettarlo. Quello che non riesco a scrollarmi di dosso invece è questa paura di rimettermi in gioco. Mi blocca. C’è questo ragazzo con cui mi sento da quasi un anno, ma sporadicamente: lui è sempre stato fidanzato da tanto tempo, ma ultimamente le Cose non vanno bene. Non mi ha mai illuso con le parole e con i fatti, per cui in tutto questo anno io ho continuato per la mia strada, sebbene ci vedessimo ogni tanto e ci sentissimo. Non è mai successo niente di fisico. Lo Conosco da qualche anno, so che è una brava persona e adesso che si è lasciato e vedo un’apertura, non riesco. C’è una voce dentro di me che mi ripete che è sbagliato, che si è lasciato da poco e non è una situazione sana in cui mettere le mani. Poi però subentra il “ma si, aspetta che se lo prenda un’altra, tanto non sei capace di far innamorare nessuno, così poi te ne penti”. Mi ha fatto gli auguri per capodanno, mi ero ripromessa di scrivergli una volta tornata a casa e invece poi apro la chat, scrivo cancello e non combino niente. Penso “potrebbe scrivere lui” ma in realtà lo ha già fatto, più e più volte. Le persone intorno mi dicono che dovrei essere io adesso. Ma voglio sentire anche voi. Che cosa fareste al posto mio?
    Rispondi a Shy Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (5 Gennaio 2019 17:54)

      Ti dico la mia sensazione, che è appunto solo una sensazione. Praticamente tu sei il piano B di costui. Lo conosci da tanto tempo e per lui sei stata sempre e solo un'"amica", diciamo così. Ora che lui, in base a quel che è dipeso da lui, dalla fidanzata, dalla loro relazione è "libero" allora forse magari chissà potrebbe esserci qualcosa tra di voi. Lui non mi sembra tra l'altro nemmeno particolarmente "carico". Non ti pare davvero di fare la spalla o il piano di riserva? Ti sembra valorizzante di te? Tu fai il discorso "se lo prenda un'altra". Ma sì, che se lo prenda, capirai. Fosse l'unico uomo sulla terra. Questo ragionare in base alla scarsità, alla proprietà e al possesso, è misero e svalorizzante di sé e di tutte le altre donne. Pone gli uomini su un livello più alto, non se ne sa il motivo. E te credo che poi si vive male.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  16. Avatar di AnnaV

    AnnaV 6 anni fa (19 Gennaio 2019 17:18)

    Stiamo qui a farci sti problemi, e dove ti giri ci sono mostri, ma di brutto, eh ... (sfogo). Se penso agli anni che ho passato a sentirmi inadeguata per messaggi che arrivavano (e arrivano) da una brutta cultura maschile abusante, non so se ridere o piangere. Non esistono solo uomini così, ne conosco fatti di ben altra pasta, ma i mostri sono veramente tanti, e alcuni fra i più giovani stanno veramente messi male. Davvero penso che ci facciamo delle gran sere mentali sul nulla. Più comprensibile al limite lo sconforto del non trovare qualcuno di decente, ma, considerato il panorama, direi che ci sta. Un abbraccio Ilaria, e grazie di questo lavoro.
    Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

  17. Avatar di Marina

    Marina 6 anni fa (11 Febbraio 2019 12:06)

    Oggi ho riletto questo articolo perché mi è successo questo: ho conosciuto un ragazzo che ha suscitato il mio interesse. Un bel ragazzo fisicamente, simpatico, gentile, almeno a primo impatto. Il problema non è lui, nel senso che non voglio sedurlo a tutti i costi, e se non succede chi se ne frega ce ne sono altri! Il problema è stato il mio primo pensiero: lui non guarderà mai una come me! Ecco è di questo che voglio liberarmi, di questi pensieri negativi. Rileggendo questo articolo ho pensato al "veleno". E cioè quando andavo alle scuole superiori i maschietti della classe ponevano sempre l'accento sul fisico, cioè se eri bella, magra e alta ecc. allora era più facile sedurre e farti sedurre.Credo che questa convinzione me la sono portata dietro. Potrebbe essere Ilaria questo un "veleno"? Sto facendo esercizi per ribaltare questa convinzione...ma devo dire non è facile!
    Rispondi a Marina Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 6 anni fa (11 Febbraio 2019 12:09)

      Certo che è un veleno! Se poi se ne sono aggiunti e mischiati altri...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Marina

      Marina 6 anni fa (11 Febbraio 2019 12:42)

      Eh si..credo proprio che ci sia stato un bel miscuglio nel corso degli anni. Mi sono sempre posta un gradino più giù rispetto agli altri, soprattutto quando incontravo, come in questo caso, uomini che mi interessavano. È questo senso di inadeguatezza che voglio togliermi, per me e per stare bene, a prescindere dal sedurre.
      Rispondi a Marina Commenta l’articolo

  18. Avatar di Giulia

    Giulia 6 anni fa (4 Marzo 2019 22:07)

    Come nasce il legame tra perfezionismo e auto-sabotaggio e come si supera? È possibile che questo ultimo si esprima anche sotto forma di etica troppo rigida che imponiamo a noi stesse? Sono una persona piena di interessi, indipendente e lavoratrice e il mio carattere porta molti uomini ad avvicinarsi, a stimarmi e sentirsi attratti da me senza che io faccia nulla per farmi notare da loro. Da un lato faccio fatica ad affrontare l'invidia delle altre donne e il "gossip da ufficio (reparto)", che alle volte è arrivato a rovinarmi la reputazione prima ancora della fine del periodo di prova. Dall'alteo ho grosse difficoltà a gestire gli "innamoramenti" nelle rare volte in cui mi è capitato di provare anche io qualcosa per l'interessato, soprattutto se dall'altra parte c'è una persona che considero di valore e con cui però non voglio intraprendere una storia per amor proprio, per cercare di non stare male e per salvare la mia reputazione (ad esempio perché lui già impegnato e con prole). Come posso evitare di ricorrere ad una decisione drastica (as. rinunciare al lavoro o al progetto) tenendo a bada le mie emozioni e mantenendo intatti dignità, reputazione e amor proprio? È possibile che mi sottragga a certe possibilità per paura del futuro (oltre che per la difficoltà a gestire le situazioni nel presente) o sto solo alimentando delle illusioni?
    Rispondi a Giulia Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 6 anni fa (5 Marzo 2019 12:09)

      Ma evitare un uomo impegnato non si deve fare per reputazione, ma perché si ha a che fare con un cretino. Io direi che nel mondo del lavoro, che ancora per molti sfigati è un ambiente di scopacchio e cucchiaccio bisogna lavorare, altroché emozioni e gossip. Lavorare a testa bassa. Poi certo, bisogna avere una vita ricca e piena al di fuori, questa è la questione. Se no si vive nelle gabbie, come i topi da esperimento.
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  19. Avatar di Anna

    Anna 6 anni fa (5 Marzo 2019 15:05)

    Buona sera Ilaria. Sto seguendo il suo corso base, quello gratuito e lo sto trovando molto interessante e la ringrazio molto. So che il titolo della mail, \"fenomeno da baraccone\" è molto forte come concetto. Ma fondamentalmente è quello che mi sono sentita nella mia ultima relazione e infine in quello che sto vivendo adesso. Ho una premessa da fare : ho praticato per anni la disciplina del BDSM come sottomessa, prima della relazione di 5 anni che ho definitivamente chiuso 2 anni fa. So che le può sembrare strano, ma ho trovato molto più rispetto in una donna ( nei miei confronti) da un Master che da molti altri uomini fuori da quell\'ambiente. Il rapporto Dom/Sub è di massimo rispetto, estrema fiducia, empatia ed accoglienza reciproca. Io mi sono allontanata dall\'ambiente perchè non sopportavo più rapporti a breve durata: sono una di quelle che cerca una dimensione di coppia e d\'amore che abbia le caratteristiche del rapporto Dom/Sub e diciamo che ancora nell\'ambiente italiano non è frequente (e a volte nemmeno accettata) come opinione.Difatti alcune mie uscite di pensiero hanno fatto arrabbiare molta gente, ma per fortuna alcune persone estremamente illuminate (e navigate) hanno anche appoggiato le mie opinioni. Purtroppo il mio ex, che all\'inizio sembrava molto attratto da questa cosa, si è rivelato una persona terribile, un mostro : si è preso libertà imperdonabili e mi ha inflitto delle violenze psicologiche (dosate , poco a poco) e fisiche inaccettabili (nel BDSM il dolore fisico può essere una via per il piacere ma la violenza, come picchiare una donna, è inammissibile). Sono scappata da lui, anche aiutata dal mio \"mentore\" dell\'ambiente che frequentavo prima, una persona che mi ha aiutata molto anche a superare un senso di profonda frustrazione. Lui non mi ha mai chiesto di tornare a frequentare quell\'ambiente, anzi, mi ha detto di pensare a quello che voglio in funzione del mondo esterno. Sta di fatto che recentemente ho \"incontrato\" un uomo su un\'app dating e dopo due anni in cui non provavo più attrazione per nessuno, con lui è stato un fuoco immediato fin dalla chat ... e mi sono lasciata andare: gli ho confidato quello che avevo praticato, gli ho confidato desideri, pulsioni di dominazione sessuale ma anche come \"sottile\" gioco quotidiano, direi psicologico. Sembrava capisse, sembrava apprezzasse. Solo che capii fin da subito che non era facile stare con lui e non era facile avere anche solo un contatto al telefono : impegnatissimo con il lavoro (è un rampollo di una nottissima famiglia di industriali e questo un pò mi fa sentire meno di lui), impegnatissimo anche credo con molte altre cose e persone. All\'inizio non mi pesava, gli dissi anche che sarei sembrata più che ingenua pensando di essere l\'unica donna a girargli attorno, ma che non mi sarei messa in competizione perchè non era il mio stile. All\'inizio era solo che un gioco sessuale, o psicologico che ruotava sul sessuale (al dire la verità, a causa di mille cose, sesso c\'è stato solo 2 volte in due mesi circa...). Poi ha iniziato a mancarmi, se non scriveva per giorni andavo in ansia, ma aspettavo che si facesse vivo lui. Poi una sera gli ho detto che mi sarebbe piaciuto conoscerlo meglio: che aveva un forte potere su di me, che il gioco sessuale era intrigante, ma volevo avvicinarmi di più. Perchè è sempre stato un po\' sfuggente, a volte lo percepivo come \"respingente\" quasi. Lui sembrava abbastanza predisposto alla mia richiesta e gli dissi anche che mi sarebbe piaciuto magari un appuntamento un po\' più \"romantico\" (non ho ovviamente usato la parola), farmi conoscere meglio... Perchè lui mi piaceva, si gliel\'ho detto: mi piaci molto. Dopo tre mesi mi sono buttata senza paracadute, gliel\'ho detto, dicendogli anche che non avevo una pretesa di tipologia di rapporto, ma solamente conoscerlo, farmi conoscere. Al messaggio \"Mi piaci\", non ha risposto. Ci sono rimasta male, ma i messaggi sono continuati come ad evitare quel messaggio. Qualche giorno dopo stavamo sempre su watsapp e non so perchè mi è partita una pippa mentale quando lui mi disse che \"non segue spartiti\" ne negli approcci ne nella gestione successiva. Gli dissi che a volte gli \"spartiti\" sarebbe carino seguirli, anche solo per un complimento o per rispondere a un messaggio in cui si esprime una certa emotività. Non ha risposto e ho iniziato a mandare messaggi lunghissimi in cui stuzzicavo un po\' del tipo \"Ah sai volevo chiederti se venivi con me a un evento, ma devi lasciare la fidanzata a casa\" . Si è arrabbiato tantissimo, mi sono scusata, gli ho detto che avevo avuto un attimo di fragilità (conta anche che sono a casa senza lavoro e la mia preoccupazione per quello è molto alta e ho avuto una serie di dispiaceri in questi mesi, di cui lui comunque non sa nulla), che non ero una donna stupida da fare questi giochetti, che lui sapeva come sono, insomma una serie di giustificazioni, per avere solo questa risposta:\"Lo sai che è nei momenti di fragilità ed emotività che esce fuori veramente la persona com\'è?\". Mi sono raggelata, ne ho letto una sentenza. Mi sono giustificata così:\"Non ho mai negato ne nascosto di essere una donna emotiva, ma questo non fa di me una persona inaffidabile o senza carattere\". Lui:\"Mai detto il contrario, ma completa una parte di te che non avevi ancora fatto vedere\". Ho cercato dispiegarmi, ma lui non ha più risposto, anzi, ha spento il cellulare. Dopo qualche giorno ho riprovato sulla chat di dating, in cui mi scusavo ancora, non ha rsiposto. Al decimo giono di non risposta gli ho mandato un messaggio, molto cordiale, che se era chiusa per lui, senza drammi ci salutavamo. Mi ha risposto :\"Ancora con i monologhi?\". Sonos coppiataa piangere. Gli ho scritto che volevo solo spiegarmi, che non era mai successo un silenzio simile e che non aveva nemmeno rispostoa un semplice \"ciao come stai?\" e che avevo davvero pensato che si fosse offeso talmente tanto da non volermi più parlare e che mi ero anche preoccupata. Ma che non mi meritavo nemmeno quella freddezza, che era ingiusta e non poteva farlo.Non ha risposto. Il giorno dopo gli ho scritto che volevo solo distendere la situazione, eliminare tensione ed emotività superflua e il richiamo al sesso era palese. Mi ha risposto in tempo record e ci siamo accordati per vederci il giorno seguente. Cosa che non è successa per via di ritardi con gli impegni. Lui gentile, mi rinvita per mercoledì, che avrebbe avuto più tempo. Ora pare che la conversazione stia ridecollando ancora, non traspare la mia insicurezza ma dentro sto malissimo. So che la \"relazione\" è troppo giovane, ma ho un rimando terribile del mio ex, quando mi diceva che quando non ero al top della forma o quando esprimevo la mia insicurezza mi amava di meno (bhe, sfido essere insicure con un uomo che ti picchia, ti umilia, ti lascia sola e ti fa pure le corna... ha ragione nel pensare \"perchè ci sei rimasta con lui?\"... LA risposta è: mi sentivo come imprigionata). Ho paura che dopo la donna sexy, sessualmente disinibita, bella (mi dicono tutti che lo sono), colta, impegnata, la parte emotiva, un po\' cucciola, un po\' da \"proteggere\" o da tranquillizzare non sia accettata. E poi si, non avendo un riscontro emotivo da lui mi ha fatto sentire molto insicura. A me piace la verità: se una persona non rpova le stesse cose lo voglio sapere, preferisco sentirmi un rifiuto che sentirmi appesa e l'ho detto anche a lui. Ma lui mi tiene comunque la (poteva in effetti cancellarmi sulla app, bloccarmi su watsapp e finirla li ma non l\'ha fatto). Mi piacerebbe così tanto \"guardarlo\" più da vicino, ma è come se mi tenesse a una distanza giusta da farsi si vedere, da farmi si restare legata a lui, ma non troppo da poter provare qualcosa di più forte (ho la sensazione che più che altro lui mi tenga distante per non far provare a me certe cose, sperando forse che io ceda, mi stufi...). Ovviamente ho parlato con questo mio \"mentore\" di questa cosa, mi ha risposto che lui mi ha sempre considerata speciale (ha sempre appoggiato le mie idee "rivoluzionarie" e mi ha sempre considerata una donna con un carattere e una vivacità molto potenti) ma mi ha anche detto che la linea di confine tra dominazione e sadismo è molto labile esprimendo il suo dubbio che lui mi consideri un \"fenomeno da baraccone\", un giocattolo, una persona che crede che se una donna è gentile, premurosa, comprensiva e sessualmente molto disinibita sia una persona da schiacciare e , parole sue \"non va bene nemmeno nel nostro ambiente\"(anzi, se fai anche solo mezza cosa che va fuori le regole di Sano, Sicuro e Consensuale sei pregiudicato per sempre, non sono ammessi nemmeno persone che usano droghe o abusano di alcool). Ma non riesco a staccarmi, non riesco a fare a meno di lui, ho questa convinzione che lui non ha capito e io gli debba spiegare, gli debba far vedere, gli debba mostrare le cose, me stessa, che si fidi di me e che mi faccia avvicinare a lui. Mi farò del male o sto solo cercando la chiave del cuore di una persona che ha paura quanto me ma lo esprime in maniera diversa?
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      Ilaria Cardani 6 anni fa (7 Marzo 2019 20:27)

      Anna, io ho la forte sensazione che tu sia una donna molto manipolabile e che di fatto si fa manipolare da tutti quelli che incontra. Il tuo "mentore" e questo idiota crudele e sadico di cui ti sei invaghita. E' utile che ti occupi di te, in modo serio.
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  20. Avatar di Emilia

    Emilia 6 anni fa (1 Aprile 2019 15:44)

    In questi giorni casualmente (guardando il video di una trasmissione andata in onda tempo fa) sono venuta a conoscenza di un mondo di cui non immaginavo neanche l'esistenza. Sto parlando dell'universo "Incel", di un gruppo consistente di uomini che si considerano brutti e che, nella maggior parte dei casi, non hanno mai avuto relazioni sentimentali/sessuali con donne. Mi è venuto in mente un utente che un po' di tempo fa lasciava commenti insistendo sull'aspetto fisico e sul fatto che le donne siano attratte soltanto da uomini belli, oppure esteticamente non attraenti ma in compenso di successo e molto agiati. Sono rimasta davvero colpita dalle teorie di questi soggetti... Uno addirittura si definiva ginofobico. E la cosa che mi ha turbata di più è stato scoprire che esiste una sorta di prospetto con tutte le caratteristiche fisiche ideali per attrarre una donna. Non finisco mai di stupirmi...
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