Felicità: di che cosa è fatta?

felicitàParliamo di felicità, oggi, mica di bruscolini. Del tema più dibattutto dagli esseri umani di ogni tempo, tanto da surclassare perfino quello dell’amore. Perché parliamo di felicità? Beh, prima di tutto perché è importante…. :) Poi perché siamo all’inizio dell’anno e che ci piaccia o no molti rimuginamenti e appartuniamenti e paturnie di questi giorni sono concentrati sui buoni propositi, sugli obiettivi e sui risultati che si vogliono ottenere nel nuovo anno. E che si teme non si otterranno. Che noia, ragazze, che barba. Che brutti vizi, brutti brutti.

Quello di pensare a “come essere felici” è un buon modo per procrastinare la felicità, per rimandarla, ritardarla. Ma si sa che gli esseri umani – e le donne in particolare – sono degli esperti specialisti nell’autosabotaggio e nel “rovinarsi la vita”, cioè nell’evitare e nel distruggere le proprie possibilità di essere felici.

"La felicità è una scelta quotidiana. Non la trovi in assenza di problemi. La trovi nonostante i problemi. Stephen Littlewood"

In più io credo che in molte non abbiano nessuna vera buona idea su che cosa sia la felicità, cioè la felicità per loro. Diciamo che di solito lo schema è questo: ci si sente insoddisfatte – e questo capita per uno scollamento tra desiderio e realtà, tra ideale e concreto – e si comincia a pensare che si dovrebbe essere felici mentre, invece, purtroppo non c’è la felicità, ma non si sa che cosa significhi davvero essere felici, avere serenità, stare bene e quindi non si sa dove, come e che cosa fare e cercare.

Perché non si sa che cosa significa essere felici? Perché le persone non sanno che cosa serve – a loro nello specifico – per essere felici? Perché la felicità non viene insegnata, non c’è nessuno che guida in questa direzione e fornisce le indicazioni giuste. Tutti mandano da un’altra parte. Indirizzano nella via sbagliata. Sbaglio di indirizzo, perbacco! Bisogna ritrovare la strada, aprire il proprio sentiero.

Felicità, come fai a capirla?

Nessuno insegna a nessuno come ascoltare se stesso ma tutti insegnano come prestare attenzione ai tanti rumori esterni: per essere felice, se sei una donna, devi studiare e poi avere un lavoro che ti permetta di guadagnare, ma di non impiegare tutte le energie e il tempo nel lavoro. Perché, poi, per essere davvero realizzata e dare un senso alla tua vita, devi avere un partner e dei figli. Per gli uomini le indicazioni sono: devi ottenere risultati – non necessariamente impegnandoti in modo trasparente – guadagnare e avere successo nel mondo là fuori. Per uomini e donne ci sono i simboli del successo, gli status symbol: la casa, la macchina, i vestiti, le vacanze. Insomma tutte le stupidaggini che sappiamo bene.

"Tutti vogliono essere felici; per poter raggiungere tale condizione bisogna capire che cosa si intende per felicità. J.J.Rousseau"

Il fatto è che con tutto questo rumore di fondo e tutto questo casino di persuasione che viene dall’esterno, è un po’ complicato arrivare nel mondo (atterrare su questo pianeta, cioè) e, magari partendo da piccolini e da ragazzini, farsi un’idea propria, utile ed efficace di felicità. Intendo, un’idea che permetta di stare davvero bene e di essere davvero sereni. Perché serenità e felicità vanno “create su misura”, come gli abiti dei sarti (bravi) di una volta.

Per esempio – e io su questo non mi dò pace – ci sono carrettate e carrettate di fanciulle – anche giovanissime, appartenenti alle generazioni più “moderne” – che pensano che la felicità sia nella vita di coppia, in un amore romantico, nella vicinanza di un uomo che non sia solo il fantastico principe azzurro pieno di romanticherie e di comprensione, ma che sia un vero e proprio “sostegno” per la vita e i problemi che essa presenta. Mi spiace, la felicità non è in un rapporto di coppia, per nessuno. La felicità è composta da vari fattori, tutti importanti, tutti da tenere in massimo conto. Se manca uno o più di questi fattori, la piena felicità non è raggiungibile.

Ci vogliono olio di gomito e determinazione per essere felici

L’idea che la felicità sia ottenuta quando si sarà raggiunto un obiettivo specifico – il matrimonio, un posto di lavoro, la sicurezza economica, la macchina grande (oh, ma c’è ancora chi dà valore a ‘ste strombate, pazzesco…) o il denaro – è un’idea profondamente “inumana” della felicità e stucchevolmente superficiale, perché ignora la ricchezza insieme delle risorse di una persona e dei suoi tanti bisogni, delle necessità emotive che si presentano nel trascorrere della vita e attraverso l’evoluzione personale che (si spera) si compie attraverso la crescita nella vita adulta.

"La morale è che non c’è nessuna favola. Da internet"

Detto in altre parole: la nostra esistenza è talmente complessa, noi siamo talmente complessi e attraversiamo tante fasi della vita molto diverse tra loro, che non possiamo identificare la nostra felicità con un fattore, un aspetto materiale ed esteriore o unico per sempre.

E arriviamo al punto davvero sgradevole: i messaggi esterni dai quali siamo bombardati danno un’idea di felicità all’apparenza facile, perché basata sull’avere, stolida, perché basata sull’apparenza e sulla materialità e semplificata: la felicità viene equiparata al comfort, alle facili soluzioni o addirittura all’assenza di problemi. L’aspirapolvere che pulisce da solo, la lavatrice che lava da sola e i bambini che devono servire anche loro come status symbol, non devono “rompere”, ai quali si dà l’ipad per farli stare buoni (nemmeno più, i vecchi cartoni animati), “che sai è tanto sveglio e intelligente” che si educa da solo (e come no!).

Mi vengono in mente certe pubblicità dei profumi di gran marca dove una bionda incredibile con pelle di velluto, altissima (si capisce che non sono bionda e non sono alta, eh?) avvolta in magnifici abiti di seta dorati, in ambienti fantastici, si cala come un angelo da una catena che scende direttamente dal cielo: adoro quelle pubblicità. Mi è sempre piaciuta la pubblicità e quegli effettoni, quel glamour fané e immortale da anni ’80 lo trovo affascinante: pensa te quante competenze per creare tutta questa idea di lusso finto raffinato per abbindolare le masse da discount.

Il fatto è che tutto questo non c’entra nulla con la vita. Perché, udite, udite, la vita non è “j’adore” (brivido gelato lungo la schiena, strombata cosmica), ma la vita è una sequela di complessità (problemi?) che vanno attraversati.

E’ che il modello “j’adore” o anche il modello della tecnologia di massa: “striscio sullo schermo e ho tutto quello che voglio”, danno l’idea che la felicità sia una cosa facile e alla portata di tutti (guarda un po’ quella tua amica che si è rifatta le tette, sempre a postare foto di lei in costume su Facebook, oh, a lei le cose le vanno sempre tutte bene) e se qualcuna si sente insoddisfatta, prova un senso di vuoto (umanissimo, dato questo contesto, poi), pensa che la soluzione più semplice sia conquistare un uomo, far innamorare un ragazzo. Ah, la via breve per essere felici. Condividere la propria insoddisfazione con uno ancora più insoddisfatto da scegliere tra i vari modelli il dongiovanni, il confuso, il perditempo, il rospo, il fantasma, il bambinone, l’irresponsabile lo stronzo, l’indeciso, il confuso, l’uomo sposato, il falso figo, il cretino, colui che ti usa per esercitare la sua manipolazione perversa, mister non voglio una storia seria etc. etc.

Ecco perché poi alla fine si collezionano uomini sbagliati uno via l’altro. E santa pazienza!

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.

Felicità: e allora?

Per essere felici, come dicevamo prima, è utile sapere di che cosa è composta la felicità per se stesse – non per la mamma, la tv e le amiche – e poi prendersi cura di tutti questi “componenti” ogni giorno, investendo su quelle la propria attenzione e non nello scrutare le foto e gli stati degli amici su Facebook. O sognando a occhi aperti l’arrivo del famoso principe azzurro con il suo bacio risolutore.

"Felicità? Una piccola incombenza giornaliera da curare come faresti con un giardino. Annabel Buffet"

Ebbene, ecco che cosa di sicuro è utile per essere più felici e sereni. Facciamo una specie di “lista” base, che potrebbe anche creare qualche turbamento interiore. Ma è attraverso i turbamenti interiori – affrontati e superati – che si arriva a essere migliori e ad avere una vita migliore.

1) Hai presente quando si dice: “se c’è la salute c’è tutto?” E’ un concetto che chi è stato sempre bene spesso fatica ad afferrare. Ed è un concetto sacrosanto. In realtà c’è di più: non è solo la salute del corpo (essenziale e prioritaria) e della mente (fondamentale) che contano. Conta l’equilibrio personale, fatto di autonomia e indipendenza emotiva, sicurezza in te stessa, sicurezza della direzione che vuoi dare alla tua vita.

Tu dirai “Ilaria, questo non è leale, tu metti quello che dovrebbe essere il traguardo come punto di partenza, come si fa?” Si deve fare: ti ricordi l’articolo dedicato sul tema la persona giusta, all’essere, al fare e all’avere? Siamo noi il punto di partenza, siamo noi che definiamo tutto quello che ci gira intorno, è su di noi che dobbiamo investire tempo, dedizione ed energie, nella nostra crescita. Anche – soprattutto – quando vogliamo incontrare persone nuove, che ci arrichiscono o quando vogliamo trovare l’uomo giusto o anche quando, guarda un po’, vogliamo “ridisegnare” la nostra vita di coppia perché lì dentro, entrambi siamo cresciuti ed è bello prenderne atto e confrontarci insieme per dare e ricevere, ancora, del nostro meglio.

2) Quando parliamo di salute, mentale e fisica e di equilibrio personale, parliamo anche di capacità di comprendere e gestire le proprie emozioni, di coltivare e nutrire la propria mente e il proprio spirito (fai buone letture? Rifletti su questioni che vanno al di là della punta del tuo naso? O pensi solo ad appaiare il colore della borsa e delle scarpe o a come rassodare i glutei?). Serenità e felicità si basano su salde fondamenta, cara.

Perché diciamocelo fuori dai denti: se sei una che mette al primo posto lo shopping al sabato pomeriggio e la scarpa tacco 12, poi dopo ti trovi uno che guarda solo la scarpa tacco 12. Con tutto quel che ne consegue.

3) Pensare alle questioni dell’esistenza che vanno qualche centimetro al di là del proprio naso non significa non divertirsi ed essere sempre “serie” o peggio “seriose”. Oh, quante donne intelligenti e anche argute si chiudono – perché deluse dagli uomini (cioè perché un cretino qualunque le ha lasciate con un sms) – in una serietà e secchioneria difensiva, che le rende un pochino respingenti? Sì lo so, su questo blog di sicuro non entra mai nessun tipo del genere. Mai, mai. Proprio mai. Divertimento, svago, tempo libero di qualità sono “componenti” essenziali di una vita sana, serena e felice. Non dimenticarlo mai. Ed è nel divertimento, nell’allegria, nell’attitudine a ridere di quel che ci accade che rafforziamo l’amore per noi stesse e la capacità di attrarre uomini di valore.

4) Mettere a frutto i propri talenti, i propri punti di forza: non si può vivere senza darsi questo obiettivo. Tradotto in parole meno poetiche: bisogna avere un ruolo, un lavoro, mantenersi da sole, essere autonome economicamente. Spiego meglio, si tratta di due aspetti diversi, vicini e ugualmente importanti: a) avere un ruolo; b) provvedere a se stesse economicamente.

5) Infine, dulcis in fundo, ta-da-da: le relazioni, gli affari di cuore, i sentimenti. Che sono anche gli affetti: la famiglia d’origine, le amicizie, i buoni rapporti di colleganza, di vicinato. E, certo, certo, certo, per la piena felicità ci vuole l’amore di coppia, la seduzione, l’attrazione. Avere accanto un partner con cui avere un bel rapporto alla pari. Che sintentizzando si basa su quattro aspetti: I) attrazione fisica/sessuale II) intesa emotiva e intellettuale III) progetti condivisi IV) esclusività.

Una vita vissuta godendo di tutti questi aspetti può definirsi una vita felice, serena, ben vissuta. La buona notizia è che una vita del genere si può realizzare, partendo da quel che si ha e procedendo nella giusta direzione. Se non si fa niente, al contrario, non si ottiene niente.

Invece di appaturniarti in pensieri depressivi e deprimenti in cui ti concentri su quel che ti manca, cambia direzione: subito, oggi, prenditi 15 minuti e rileggi l’articolo.

Considera con attenzione l’elenco dei 5 punti della felicità e scegli uno/due aree sulle i quali vuoi concentrarti nel prossimo mese (procediamo con delicati “baby step” come dicono gli inglesi, i passi dei piccolini, che vanno sempre avanti).

Considera a come organizzi le tue settimane dal lunedì alla domenica e le tue giornate, inclusi i momenti di svago e di lavoro. Scegli che cosa ti piacerebbe “aggiungere” di buono in quelle aree della tua vita. E quando hai scelto fatti la domanda: “Che cosa occorre che io faccia per ottenere questo?”. Baby step, piccole azioni ogni giorno. Con allegria e fiducia.

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218 Commenti

  1. Avatar di London

    London 9 anni fa (18 Febbraio 2016 16:13)

    Fantastica Ilaria! Ma quanti limiti ci hanno inculcato. In Italia, soprattutto in provincia, dove le menti sono molto ristrette, anche solo andare al cinema da sole , al ristorante ancora di più, come dici tu, è vista come una cosa da marziani. Oddio che tristezza andare al cinema da soli. Oddio che tristezza andare in vacanza da soli. A me fa tristezza il Limite mentale di questa popolazione. Del resto se si ha paura di se stessi........
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (18 Febbraio 2016 17:21)

      Se certe donne sapessero i trattamenti di "favore" che ti vengono riservati al ristorante, sui treni, in aereo, in albergo, in spiaggia, sulle piste da sci, nei musei, alle mostre, dai maestri, allenatori di yoga/disegno/musica/cucina, guide turistiche, cameriere e camerieri, giovani, attempati, inesperti e espertissimi etc etc (tutti gli operatori del settore, a qualsiasi genere appartengano, maschile e femminile, le altre coppie, le mamme con bambini etc) quando sei sola, un minimo sorridente e tranquilla, non mollerebbero più... Io sono riuscita ad avere piatti speciali, porzioni doppie, calici di vino offerte dal gestore, colazioni, entrate gratuite a sale riservate, biglietti omaggio, inviti, consigli "riservati", chiamate alle mogli e ai mariti per chiedere chiarimenti (queste sono la parte più divertente), caffé e cappucci rifatti tre volte per avere i miei standard soddisfatti (si sa che all'estero certe cose non sono così scontate) etc senza nemmeno esprimere una richiesta. E che vuoi che ti dica? Le persone amano farsi del male, piuttosto che cambiare idea. (Quando giri con un uomo, azz, niente di tutto questo. Ti trattano superfreddamente.)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

  2. Avatar di London

    London 9 anni fa (18 Febbraio 2016 16:29)

    Comunque il non andare al cinema/al ristorante/ in vacanza da soli e soprattutto che sia vista come negativa, è una cosa prettamente Italiana. All'estero è una cosa normalissima e ci mancherebbe......
    Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (18 Febbraio 2016 18:43)

      Ciao London, non so come sia nel resto d'Europa, ma a Parigi dipende... Ci sono tante donne autonome, indipendenti e veramente libere, che non hanno problemi a far cose da sole, ma purtroppo ci sono anche molte, troppe donne (e parlo di francesi, anche sotto i 30, mediamente tra i 25 e i 45) tristi e bisognose, che mai e poi mai pranzerebbero o cenerebbero da sole, mentre un uomo il problema di essere da solo a tavola non se lo pone minimamente... anzi! :-D A volte le mie colleghe, coetanee o più giovani, mi fanno cadere le braccia. E non é che io abbia cambiato mentalità emigrando... ero già moderna prima, e a volte mi ritrovo a parlare con gente che sembra uscita da un paesino degli anni Cinquanta! Purtroppo il bombardamento di stronzate rivolte alle giovani donne é impressionante anche qui. E un'Ilaria francese non c'è... Hélas ! (A Ilaria: ma non hai mai pensato di tradurre in altre lingue i tuoi libri e articoli? C'è un gran bisogno di "voci fuori dal coro" come la tua!)
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  3. Avatar di helen

    helen 9 anni fa (18 Febbraio 2016 18:38)

    Il mio problema è che mi diverto talmente tanto a far cose da sola che mi chiedo : non è che poi arriva qualcuno a rovinarmi la festa? Ahahaha Il problema del lungosingle (come il lungolago, il lungomare) é che SI ABITUA e diventa sospettoso nei confronti dei new entry.In definitiva, domanda ancora più allargata: ma io, che cavolo voglio?
    Rispondi a helen Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (18 Febbraio 2016 19:46)

      Sai Helen, credo che quando si incontra qualcuno con cui si è veramente in sintonia (non flussi karmici o altre strombolate, ma vera e spontanea affinità) il problema non si ponga più. Invece, se si hanno dubbi, é la prova che quella persona non é quella giusta. Penso che quando si é raggiunta la serenità e si sta davvero bene con se stessi si abbia anche quella lucidità di giudizio che permette di vedere se una relazione arricchisca o impoverisca la propria vita.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 9 anni fa (18 Febbraio 2016 20:29)

      Condivido ciò che dicono Gea ed Helen sul fare attività da sole, forse è un problema dei paesi mediterranei vedere donne autonome e indipendenti, nel nord Europa questo credo non esista o almeno io non l'ho percepito, generalizzazioni a parte. Per quanto mi riguarda ho capito da subito che il mio problema, anni fa, era l'autonomia e ho fatto di tutto per esercitarla e conquistarla, anche disciplinandomi in questo senso e l'ho ottenuta. Il bello (e brutto) che c'è qualcuno/a non autonomo che vuole convincermi che mi manca qualcosa o qualcuno. Ho capito da tempo che non occorre persuadere della bontà delle mie scelte chi non è convinto nemmeno di se stesso e lascio perdere discussioni inutili.
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

  4. Avatar di Tosca

    Tosca 9 anni fa (26 Febbraio 2016 12:58)

    Parole sante! Bisognerebbe inculcarle nelle persone fin dall'adolescenza. Ho sempre pensato che per stare bene con qualcuno bisogna prima stare ben con se stessi. Peccato che, ahimè, io per prima negli ultimi anni abbia faticato un po' a mettere in pratica questo concetto. Fino alla laurea ho sempre incanalato le mie energie nella realizzazione dei miei progetti professionali e dei miei interessi personali (amici, volontariato, viaggi all'estero, corsi di lingue), senza preoccuparmi della ricerca di un partner e senza farmi troppi problemi a fronte di esperienze sentimentali -per così dire- fallimentari. E ripensandoci ero davvero felice! Poi raggiunti alcuni traguardi professionali, la gente intorno a me (famiglia ed amici) ha iniziato ad aspettarsi che io "mi sistemassi": quando le amiche fidanzate con le loro storie "perfette" ti fanno sentire una "sfigata" perchè -udite udite- non riesci ad incontrare l'uomo giusto, finisci per sentirti diversa e convincerti che devi aspirare al loro "modello". Così ho iniziato ad avere paura della solitudine e a vivere con l'ansia di trovare un compagno per sposarmi e fare figli prima che il mio orologio biologico dicesse che era troppo tardi. Solo oggi, a distanza di mesi dalla fine della mia ultima relazione, mi rendo conto che quella paura e quell'ansia hanno fatto sì che io mi accontentassi di essere scelta da persone sbagliate, che non erano alla mia altezza, e mi ha reso infelice. Mi sono fatta scegliere anzichè essere io a scegliere. Ho perso tempo dietro un ideale di felicità che non mi appartiene davvero. Adesso capisco quanti errori ho fatto, a cominciare dalle amicizie, forse mi sono accontentata anche in quello per la paura di essere sola. Mi piacerebbe tanto riuscire a far capire a certa gente che viviamo nel terzo millennio e fortunatamente una donna non ha bisogno di un uomo accanto per essere accettata dalla società. Sia ben chiaro: anch'io aspiro ad avere una relazione sana e matura, ma non ne faccio la mia ragione di vita, almeno non più. Non voglio andare alla ricerca di qualcuno a tutti i costi, voglio vivere una vita che sia piena a prescindere da un matrimonio, facendo ciò che mi rende soddisfatta di me stessa.
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  5. Avatar di London

    London 9 anni fa (1 Marzo 2016 12:10)

    Ciao Ilaria, seguo con piacere anche i tuoi commenti su Facebook, anche se li non commento, Facebook non mi piace molto. Gli ultimi tuoi post parlano di lasciare perdere le persone o tutto quello che non ci piace e quindi non ci fa del bene e l’altro, una riflessione su come costruirsi una serenità a lungo termine evitando gli ambienti tossici (ambienti, persone, legami tossici), e quindi lasciarli velocemente. Sono d’accordissimo. Io da anni ho fatto piazza pulita. Nel mio tempo libero faccio quello che mi piace. Ho imparato a dire di no senza sentirmi in colpa. Seguo il mio benessere. Unico punto dolente, dove non riesco a smuovermi, l’ambiente di lavoro . E li l’ambiente è davvero tossico. Cerco di sopravvivere . Anche qui ho imparato a fregarmente. Non partecipo certo alle cene di colleghe con cui passo tutta la giornata perché per me sono tossiche. E quindi, mai come ora considero ogni minuto fuori dal lavoro come tempo d’oro. Domanda, secondo te è possibile avere un atteggiamento mentale per poter affrontare un ambiente tossico, di lavoro, dove quindi si è “obbligati” a venire o anche li è meglio decidere di provare a cambiare….? GRAZIE!
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      Ilaria Cardani 9 anni fa (1 Marzo 2016 12:23)

      @ London: proprio nelle mie varie puntate di riflessioni su Facebook a un certo punto chiarisco che no, se gli ambienti sono tossici inutile insistere, meglio cercarsi una valida alternativa. Impresa non facile con i tempi che corrono, perché trovare un lavoro è molto impegnativo e trovare ambienti non tossici ancora di più. Vecchie - ma ancora vive e vivaci, ahimé - teorie della psicologia e della crescita personale sostengono che vincere e crescere significa adattarsi anche agli ambienti peggiori. Sono balle belle e buone. Resistere negli ambienti peggiori significa solo farsi del gran male e non crescere, esattamente come stare con un uomo sbagliato. Credo che la costruzione della propria felicità sia cercarsi le persone e gli ambienti che fanno per sé, costi quel che costi. Sarebbe molto bello se metteste il vostro "mi piace" sulla mia pagina Facebook (con la diffusione aiutate il mio lavoro, con vantaggi per tutte). Quello che viene pubblicato su FB potete trovarlo anche qui, a fondo della pagina del sito, nella banda blu.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di London

      London 9 anni fa (1 Marzo 2016 12:59)

      Grazie Ilaria :) Grazie mille
      Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 9 anni fa (1 Marzo 2016 16:07)

      Ilaria, hai perfettamente ragione. La resilienza é importante, svilupparla é fondamentale, ma grazie a Dio non siamo nei lager e dunque é importante saper adattarsi quando non si puo' fare altrimenti, preservando comunque la propria integrità (mentale, emotiva e morale), e nel frattempo guardarsi intorno per trovare una situazione lavorativa migliore e creare le condizioni per cogliere le opportunità. Niente fughe sconsiderate, ma neanche rassegnarsi al carcere a vita! ;-)
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    • Avatar di London

      London 9 anni fa (10 Marzo 2016 12:56)

      ciao Ilaria, ritornando all’ambiente tossico, sono d’accordo con te che sia il caso di allontanarsi, quando è troppo è troppo e grazie mille dei tuoi consigli utilissimi. Ora stacco per una decina di giorni perché vado in ferie e anche questo è stato motivo di invidia e gelosia. Ma si potrà? Ma di quell’invidia subdola di gente (per lo più donne) che non si fa gli affari propri, chiede chiede chiede, appena ti giri ti deve dire di ogni perché sta gente evidentemente non ha una vita propria. Ecco, siccome a me non va che qualcuno mi faccia delle storie sulle mie sacre e meritatissime ferie, ieri, dopo una scena subdola, non ce l’ho fatta più e sono andata a parlare col mio capo. Cose che volevo dire da molto. Sul comportamento di certa gente, sul continuo chiacchiericcio delle persone qui, sulla maleducazione nei confronti dei clienti. E quindi se era possibile essere spostata oppure ridurre l’orario di lavoro e fare un part time. Stamattina queste colleghe sono state chiamate in riunione e non so cosa sia stato detto loro. Fatto sta che stamattina erano tutte silenziose e diligenti. Non capisco perché stamattina mi sentivo quasi in colpa, come se avessi detto chissà cosa, nel caso fosse venuto fuori il mio nome. D’altronde ho solo riferito la verità, di un ambiente tossico e soprattutto maleducato nei confronti della clientela. Ok, e qui mi collego alla frase che ho letto in un tuo post di stamattina, di base, di quello che pensano e dicono gli altri, cosa mi interessa? Perché è così difficile disinteressarsi totalmente e procedere per la propria strada. Lo faccio per certi versi, ma ho sempre quella puntina di senso di colpa……perché?
      Rispondi a London Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (10 Marzo 2016 13:28)

      E' una questione di schema, di abitudine, di comportamento appreso: ti hanno insegnato che il giudizio degli altri è importante. Cambia posizione, con nuove abitudini di pensiero, e atterra il senso di colpa.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di London

      London 9 anni fa (10 Marzo 2016 13:50)

      Grazie mille Ilaria per la tua risposta!!! :)
      Rispondi a London Commenta l’articolo

    • Avatar di london

      london 9 anni fa (5 Aprile 2016 12:06)

      Dopo un mese dalla mia manifestazione di disagio della mia posizione qui a lavoro e con richiesta di spostamento o riduzione orario, mi dicono che i due capi vogliono parlarmi dicendo che io sono importantissima e tengono molto a me, allora mi aspetto un cambiamento e invece mi viene detto che non c'è possibilità di altro posto qui all'interno, sottolineando che non perchè non saprei fare (ta bo che me lo dicono loro!!!), perchè non sanno dove mettermi e io vado tanto bene li dove sono e soprattutto se mi spostano, chi mettono al mio posto! ci credo bene, dopo che ti dico che sono in mezzo a colleghe che scambiano il luogo di lavoro per un bar con tanto di chiacchiere da bar, tu , datore di lavoro mi rispondi, ah si lo sappiamo , è un problema, tu ce lo stai confermando. Bene, peccato che ci passo io le mie otto ore al giorno per 5 gg settimanali con loro. Niente, neanche un part time è pensabile perché potrebbe creare precedenti, come se in passato non ne avessero fatti …tutte balle. E questi datori sarebbero due persone che mi vogliono un mondo di bene? Che sono la loro colonna portante? Secondo me per il loro tornaconto. Se mi volessero bene proverebbero a trovare una soluzione se una dipendente a cui tieni ti manifesta disagio. No, invece, forse nel tentativo di arrampicarsi sugli specchi, uno ha anche insinuato che il problema potrei essere io, nel senso, se vengo spostata in altro ambiente con altre colleghe non è che poi mi lamento anche di loro? Si, ok! Tante grazie. Forse ho la conferma che se un ambiente è così tossico qualcuno l’ha creato. Forse anche loro, nelle loro vesti di “capi”, sono in qualche modo abusivi. Forse? Che dire, la catena è scesa. A questo punto ci ho provato a cambiare qualcosa qui ma a quanto pare non c'è soluzione. E’ forse il caso di allontanarsi. Cosa ne pensi Ilaria?
      Rispondi a london Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (5 Aprile 2016 12:16)

      Io penso che non bisogna fare affidamento sugli altri, soprattutto negli ambienti di lavoro, dove l'unico obiettivo delle persone è tutelare il proprio didietro, i propri piccoli interessi e i propri piccoli privilegi. Prendere atto della situazione e agire a proprio favore. Evitare di lamentarsi e chiedere a chi non vuole e non può darti e usa la manipolazione.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di london

      london 9 anni fa (5 Aprile 2016 12:29)

      Grazie mille Ilaria per la risposta. Esatto , agire unicamente a proprio favore! Grazie :)
      Rispondi a london Commenta l’articolo

    • Avatar di london

      london 9 anni fa (5 Aprile 2016 12:31)

      la manipolazione è riferita ai datori, giusto?
      Rispondi a london Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 9 anni fa (5 Aprile 2016 12:38)

      Nello specifico sì.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Matilde

      Matilde 9 anni fa (5 Aprile 2016 14:00)

      Buongiorno, London posso chiederti il modo in cui affronterà questa situazione? Io ho da pochissimo concluso un mese infernale... Mi piacerebbe sapere cosa farai per star meglio. Mi rendo conto che la situazione è ancora acerba, ma mi chiedo se magari hai già dentro di te il sentore di una possibile soluzione.
      Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

    • Avatar di london

      london 9 anni fa (5 Aprile 2016 15:57)

      Ciao Matilde, hai concluso un mese infernale da poco , in che senso? hai terminato un lavoro infernale? o è da un mese solo...ecco io sono sette anni. Non dico tutti infernali assolutamente, ma il chiacchiericcio , quello che non sopporto , c'è sempre stato ed io ho avuto molti alti e bassi a riguardo. Ho provato , come ultima carta , a parlarne con i superiori per un cambiamento ma sembra , come ho raccontato, infattibile. Adesso sono abbastanza down e sto cercando di rilassarmi con i files di Ilaria (Grazie Ilaria per il dono fantastico!) e , a sto punto, penso che mi azionerò veramente , in primis, con l'invio di cv in giro per provare a cambiare lavoro. Certo non sarà facile. Ho anche un progetto alternativo, lasciare e fare qualche mese sabbatico in giro, anche se per molti non ho più l'età!! in questo caso potrei veramente lasciare senza un altro lavoro e poi si vedrà. Adesso come adesso, comunque, lascerei questo posto all'istante. Invece tu Matilde che sentore hai?
      Rispondi a london Commenta l’articolo

    • Avatar di Matilde

      Matilde 9 anni fa (6 Aprile 2016 7:10)

      London buongiorno, io ho trascorso un solo mese infernale. Ho collaborato con una collega manipolatrice ed aggressiva. Credimi è stato orribile, mi ha ostacolata, ridicolizzata in ogni modo. Per fortuna è tutto finito. E non ho nessunissima intenzione di ritornarci in futuro. Fa male all'autostima, avvelena la voglia di vivere. Mi rendo conto che sei di fronte ad una scelta difficile. Quello che sento è questo: rinunciare alla nostra salute per resistere e non affrontare i rischi, può essere saggio da un lato, ma noi che cerchiamo, quotidianamente di migliorare nel lungo periodo stiamo male. Proprio come accade a te. A me piace l'idea di prendersi una pausa. Bisogna ricaricarsi. La bruttura umana svilisce tutto... Pensa davvero solo al tuo benessere, metti a frutto la tua esperienza magari per altri. Non perdiamoci d'animo. Anche io adesso sono senza impiego, ed è dura... Ma non importa, passerà. Anche io ascolto i file audio di Ilaria. Sono di grandissimo aiuto anche a me. Ti auguro una buona giornata, forza London! Io faccio il tifo per te.
      Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

    • Avatar di london

      london 9 anni fa (6 Aprile 2016 15:16)

      Grazie Matilde, sei stata molto carina, grazie per il supporto! Concordo sul focalizzarsi sul proprio benessere...:)
      Rispondi a london Commenta l’articolo

    • Avatar di Matilde

      Matilde 9 anni fa (7 Aprile 2016 8:40)

      London buongiorno, figurati :). E' quello che sento. Ti auguro una buona giornata :).
      Rispondi a Matilde Commenta l’articolo

  6. Avatar di Gea

    Gea 8 anni fa (7 Luglio 2016 7:42)

    Buongiorno Ilaria e buongiorno a tutte e a tutti. Rientro in Italia per cinque settimane e faro' una "dieta digitale", senza Internet. Ho scelto di commentare in fondo a questo bellissimo articolo sulla felicità per augurare a Ilaria e a tutti voi delle belle, serene e felici vacanze! :-) Un abbraccio, a presto! ;-)
    Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  7. Avatar di Mari

    Mari 8 anni fa (12 Settembre 2016 18:57)

    Articolo molto interessante, che solo adesso leggo! E credo che capiti "a fagiolo" l'argomento salute/felicità. Per quanto mi riguarda, io ho problemi di salute (da quasi 4 anni), ma "il voler finire l'università" alle volte mi distrae dal pensare prima alla salute. Una volta mi capitò di dire (a un'amica, credo) "voglio finirla questa università, a costo della mia salute psico/fisica". Ora sono, nonostante tutto, sempre determinata. Ed ho ancora il terrore di fallire, ma adesso mi guardo anche intorno (o almeno ci provo). Non mi faccio distrarre troppo, ma non vado più avanti col paraocchi. Spero di essermi fatta capire, ma non sarebbe la prima volta che non sono chiara! Mari
    Rispondi a Mari Commenta l’articolo

  8. Avatar di Alisia

    Alisia 6 anni fa (16 Luglio 2018 22:46)

    Cara Ilaria, commento su questo articolo anche se non so se il tema è giusto. Il fatto è che mi succede da un po di tempo di essere felice anche da single. Per me è una cosa molto strana e soprattutto una sensazione molto strana! Ho sempre cercato il "grande amore", quello che prima o poi avrebbe messo apposto tanti miei problemi. Ora mi accorgo che i problemi li ho messi apposto io "da sola", senza l'aiuto di nessuno. Che amo stare in compagnia, ma che amo molto e soprattutto la mia di compagnia. Certo è stato un percorso non ci sono arrivata dall'oggi al domani, grazie anche ai tuoi articoli. E non esagero nel dirti che mi hanno cambiato la vita! Insomma non sento più quel senso di vuoto quando penso che a 39 anni ancora non ho un uomo! So che ci saranno alti e bassi, monenti in cui di sicuro mi mancherà qualcuno accanto. Quello che non so gestire sono i condizionamenti esterni. Famiglia, amici, colleghi.... l'unica cosa che credono è che per essere felice io abbia bisogno di un uomo! Ecco cosa fare in questi casi? Come "zittire" le voci esterne?
    Rispondi a Alisia Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 6 anni fa (17 Luglio 2018 8:51)

      Le voci esterne non si ascoltano, soprattutto non si dà loro l'opportunità di esprimersi. Quindi non parlare dell'argomento e se loro lo sollevano, sorridi e bonariamente dì loro che li nominerai tuoi consulenti matrimoniali, purché non ti facciano pagare. Sei stata bravissima, dici cose intelligenti e sagge e 39 anni, credimi, sono un'età fantastica per trovare l'amore. E' importante uscire dall'ossessione.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Alisia

      Alisia 6 anni fa (17 Luglio 2018 10:17)

      Esattamente Ilaria, non vivo più nell'ossessione di trovare un uomo. O meglio non è nelle mie priorità, sono serena e sto bene. Vorrei che lo capissero anche i miei familiari e amici ma forse qui pecco un po di presunzione io! A volte mi sento un po una aliena quando faccio questi discorsi, perché vedo che la loro felicità è legata a cose diverse rispetto alla mia, giustamente anche. Ad ogni modo continuo per la mia strada avendo ben chiaro cosa voglio per me, grazie Ilaria per i consigli😉
      Rispondi a Alisia Commenta l’articolo

    • Avatar di Anna

      Anna 6 anni fa (17 Luglio 2018 14:08)

      Ecco se troviamo un modo, brevettiamolo! Io ho deciso che non ne parlo proprio più. Se sto da sola, perché non ti trovi qualcuno? E se esco con qualcuno che non va, eh devi avere pazienza. Il messaggio che arriva è forte chiaro: trovati uno qualunque e sii forte nel sopportarlo :D Quindi argomento chiuso, amiche comprese.
      Rispondi a Anna Commenta l’articolo

    • Avatar di Alisia

      Alisia 6 anni fa (17 Luglio 2018 16:14)

      Non credo ci sia un modo Anna. Finora ho provato a spiegare ma senza risultato. Quindi anche io non aprirò più l'argomento. Le amiche per esempio mica mi hanno dato spiegazioni quando si sono fidanzate o sposate ecc. Stessa cosa per me. Sono single, sto bene, punto.
      Rispondi a Alisia Commenta l’articolo

  9. Avatar di Audrey

    Audrey 6 anni fa (17 Luglio 2018 16:48)

    Quando parenti/amici/conoscenti mi chiedono perchè sono single gli racconto che: Mr Uno si era "dimenticato" di dirmi che è sposato, Mr Due ci ha messo cinque anni a decidere di prendere una macchina usata figuriamoci a decidere di avere una relazione, Mr Tre ha tendenze all'alcolismo, Mr Quattro dopo un'uscita manda messaggi tipo "mi piaci perchè salti" (!!!!!!!)..... di solito ai primi quattro - cinque mi dicono "in effetti stai meglio sola và" ;-)
    Rispondi a Audrey Commenta l’articolo

    • Avatar di Alisia

      Alisia 6 anni fa (18 Luglio 2018 0:41)

      Ah ah ah troppo forte questa Audrey, me la segno. Sicuramente mi tornerà utile per il prossimo parente/amico che passerà alla carica.
      Rispondi a Alisia Commenta l’articolo

  10. Avatar di Vic

    Vic 5 anni fa (28 Dicembre 2019 21:08)

    Perdonami Ilaria, le parole sono il mio campo, io scrivo ed è una cosa che mi riesce. Non posso dire lo stesso dell'andare a cavallo o del suonare il piano. Per questo ho ritenuto di poter motivare la mia scelta e la tua osservazione. Resta comunque la mia opinione, senza nessuna pretesa che corrisponda a verità.
    Rispondi a Vic Commenta l’articolo

  11. Avatar di Gea

    Gea 5 anni fa (24 Dicembre 2019 17:05)

    Ciao Ilaria, ho scelto di commentare in fondo a questo articolo come augurio, a te e ai lettori del blog, di un buon Natale e di buone feste di fine e inizio anno. Che questi giorni e il 2020 siano l'occasione per riconoscere, apprezzare, difendere o riconquistare la propria felicita'. Auguri di cuore e un abbraccio!
    Rispondi a Gea Commenta l’articolo

  12. Avatar di Vic

    Vic 5 anni fa (28 Dicembre 2019 23:23)

    Ma sì Emilia, io voglio essere serena. Avevo fatto un commento su Via col vento, figurati.
    Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (29 Dicembre 2019 10:03)

      Non era un solo commento il tuo, ma millemila commenti per precisare, puntualizzare e spiegare. Dici di non fare la maestrina ma a conti fatti è ciò che fai; dici di non interessarti agli uomini impegnati ma a conti fatti ci provi. Non ti conosco, non ti giudico, ma da quel che intuisco in base agli scambi sul blog, mi viene spontaneo dirti che forse ti converrebbe avere un po' di coerenza nella vita. E di nuovo, Buone Feste!
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (29 Dicembre 2019 12:56)

      Abbi pazienza, Emilia, a conti fatti di che? Quell'uomo di cui ho parlato era libero come l'aria, pure troppo. Se poi per te chi ha figli è "impegnato", allora è un altro discorso. Opinione tua, ognuno la pensa come vuole. E non ho puntualizzato e spiegato nulla, Ilaria ha aperto una questione su una mia scelta lessicale e su quello ha dedotto che io non leggessi, non studiassi e non conoscessi due tra le maggiori autrici britanniche. Io ho spiegato che non è così, dovevo stare zitta per piaggeria? Sono un disastro a capire gli uomini, ma per il resto sono una donna in gamba e istruita. Devo farmi piccola e nera perché ho scritto "servi" invece di "collaboratori famigliari" nella recensione di un fim ambientato nell'800? Qui comunque di errori a scrivere ne facciamo tutti, Ilaria inclusa, c'è chi sbaglia persino le acca, e non ha mai detto niente a nessuno. Per me si scandalizza per un termine che non le è piaciuto. Meno male che non mi conosci e non mi giudichi, dici, da quello che scrivi non sembra proprio. Io le cose le scrivo e le dico direttamente per come sono, non cerco di piacere, e non insinuo che gli altri stiano dicendo cavolate ("Aveva la faccia da separato?" cit.) o che siano incoerenti secondo il mio metro di giudizio. Buone feste a te
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Dicembre 2019 13:55)

      Vic, non voglio prendere le parti di nessuno. E' evidente che siamo su lunghezze d'onda completamente diverse e che a te sfugge quel che per me è il nocciolo della questione. Nulla di male. Nei tuoi millemila commenti, di uomini impegnati hai parlato eccome. Continui a tranciare giudizi su situazioni, persone, atteggiamenti e non mostri nessuna capacità di osservarti con un minimo di obiettività. Io trovo questa insistenza e questa pervicacia molto poco costruttive e dispersive sia per me, sia per chi legge, mentre per me è essenziale dare valore a chi arriva qui e fornire ispirazione ed elementi di riflessione. Rispetto alle moltissime persone che leggono, solo una piccola parte commenta e io mi devo rivolgere a tutti e cercare di essere utile a tutti. Io rimarco le mie posizioni non per puntualizzare a vanvera ma con il preciso obiettivo di ribadire qual è la direzione del mio lavoro e lo scopo del blog perché anche coloro che arrivano qui episodicamente e leggono solo un po' non abbiano dubbi e non siano messi in confusione da affermazioni apparentemente contraddittorie. Non mi scandalizzo, semplicemente preciso la mia posizione. Mi pare che tu non faccia differenza tra un errore di battitura, spesso dovuto ai correttori automatici e a una non perfetta padronanza della tecnologia e un uso totalmente inappropriato del linguaggio, che rispecchia modi di vedere il mondo e di sentire gli altri. Io ribadisco spesso che sono necessarie le basi e che istruzione e cultura sono fondamentali. Non sono titolata e non è mio compito reinventare la ruota per chiunque giunga qui. Per quanto riguarda te noto con un po' di dispiacere che hai una gran dose di presunzione, che, come ho già detto, più che spesso rischia di renderti ridicola e patetica agli altri e ti rende di certo facile preda per chi è senza scrupoli e potrebbe approfittarsi del tuo candore e della tua ingenuità. Questo mi dispiace immensamente. Per il resto ti chiederei di non insistere e se trovi questo blog non all'altezza delle tue aspettative, puoi tranquillamente evitare di accedervi. Questo blog, come il 90% di quel che esiste nel nostro mondo privilegiato, è un opportunità, non un obbligo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (29 Dicembre 2019 14:27)

      Ilaria questo blog è ottimo, per questo ho commentato. Riguardo gli uomini sono certa di sbagliare, ma nessuno di quelli di cui ho parlato era impegnato, erano liberi o hanno finto di esserlo. E l'ho raccontato chiaramente. Rispetto all'"uso totalmente inappropriato del linguaggio" perché ho usato una parola rispetto ad un'altra, che dire, questa è una tua opinione. La rispetto ma non la condivido. Io sono laureata in giurisprudenza ed ho un master in interpretariato e traduzione in inglese, leggo e mi documento. Tu sei bravissima nel tuo lavoro di coaching, ma non sei una professoressa o una scrittrice per dirmi che sono un'ignorante per una scelta lessicale che non approvi. Buona vita a tutti.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela B

      Emanuela B 5 anni fa (29 Dicembre 2019 23:39)

      Ciao Vic, ho letto i tuoi commenti e seguito il dialogo con Ilaria. A me trasmetti una grande voglia di comunicare le tue esperienze, i tuoi pensieri, i tuoi gusti. Lo fai con un tono leggero, allegro; io trovo che tu sia una persona piacevole e simpatica. Sei una scrittrice, quindi devi accettare di ricevere anche delle critiche. Quelle di Ilaria a me sembrano critiche costruttive. Ti ha fatto notare alcune imprecisioni su un tema importante come il femminismo, anche a beneficio delle altre lettrici. Quanto alla parola "servi", anche a me suona male. Io avrei optato per "domestici", oppure "servitori"-"servitù", come hai scritto in seguito. "Servi" mi fa pensare al Medioevo. Io sono restia a commentare, non avendo niente di interessante da condividere e avendo una cultura limitata. Grazie a questo blog, agli scambi tra Ilaria e le lettrici (e i lettori), ho però imparato il concetto di "assertività", per me una piccola grande conquista. Ringrazio per questa opportunità e auguro a tutti un felice 2020.
      Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (30 Dicembre 2019 10:31)

      Grazie mille Emanuela B per queste parole, davvero :) La scelta del termine "servi" è stata certamente infelice, ma l'ho fatta pensando alla battuta della sorella di Rossella che dice: "Ci ha portato via anche tutti i nostri servi!", non c'era alcuna intenzione classista o discriminatoria. Forse Ilaria ha pensato questo ed ha frainteso. Mi sono anche corretta, infatti, dicendo che sarebbe stato più opportuno usare altri termini ma a poco è servito. Per il resto bisogna accettare le critiche, è vero. Ho chiesto infatti dei consigli su materiale da leggere sul femminismo e leggerò quei libri. Ma non sono un'ignorante che non ha mai aperto libro o non conosce autori importanti che conoscono anche i sassi ed ho voluto precisarlo. È vero che poi scrivo tanto e lascio tanti commenti, ma è perché sento il bisogno di comunicare. Non lo posso fare a voce con le persone perché a nessuno va di ascoltare i problemi o le paturnie, anche sciocche, degli altri. Pensavo che scrivendo non avrei dato fastidio e chi interessato avrebbe risposto, gli altri sarebbero passati oltre. Anche Ilaria avrebbe potuto chiedermi: "Come mai la scelta del termine servi, Vic?" Invece no, partita in quarta con le conclusioni. Mi fa piacere di non risultare ai tuoi occhi né presuntuosa né ridicola né patetica. E forse neanche agli occhi di altri che (nulla da ridire in proposito) si fanno i fatti propri. Io so di essere una persona in gamba, che si è data da fare nella vita e ha fatto tante cose. Due cose so fare bene: scrivere e recitare a teatro. E in queste cose è alta la mia autostima, perché mi riescono. Ho anche pubblicato un libro. Per il resto sono una persona normale, i miei genitori mi hanno pagato gli studi e mi sono laureata, mi sono presa il master da sola, lavoro come receptionist per essere indipendente e mantenermi, perché la vita di artista paga poco, mi hanno preso all'infopoint perché so bene l'inglese, non perché io sia carina. Ho avuto due storie importanti e per il resto scelgo sempre uomini sbagliati. Sto facendo psicoterapia per aiutarmi a migliorare in questo campo, perché vorrei trovare "la persona giusta per me" e vivere meglio in generale. Sono sempre gentile con gli altri e non mi sento presuntuosa, anche se effettivamente la mia gentilezza agli occhi di molti passa per ingenuità e tendono a cercare di sopraffarmi e approfittarsi di me. Ho delle ferite da curare, che non mi fanno vivere bene come vorrei. Grazie per avermi dato l'opportunità di scrivere questo commento, Emanuela. Questo blog di Ilaria è bellissimo e utile e continuerò a leggerlo. Buon anno a tutti
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (30 Dicembre 2019 10:57)

      Ciao Emanuela B, e un buonissimo inizio di 2020 anche a te! Leggendoti, ho trovato la tua riflessione costruttiva, "calda", garbata ed acuta - a tal punto che me la sono riletta due volte!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (30 Dicembre 2019 12:58)

      Ciao Emanuela B, auguri di un felice anno nuovo anche a te!
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela B

      Emanuela B 5 anni fa (30 Dicembre 2019 16:49)

      Grazie Emilia, felice 2020 anche a te!
      Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Viviana

      Viviana 5 anni fa (30 Dicembre 2019 13:24)

      Ciao Emanuela B, mi unisco a Silvia sia nel porgerti i miei auguri di buon anno sia nelle lodi al tuo commento. Anche io l'ho riletto più di una volta (e ti confesso che mi ha fatto venire gli occhi lucidi) e non credo affatto che tu non abbia nulla di interessante da condividere, anzi, mi piacerebbe leggere ancora tanti tuoi commenti, perché ho molto da imparare dalla tua educazione e dal tuo estremo tatto nel sottolineare il tuo punto di vista. E spero di continuare ad apprendere e a migliorare, a crearmi una cultura ogni giorno, imparando qualcosa di nuovo e provando gioia e gratitudine per questa opportunità, proprio come fai tu. Auguro buon anno a tutt* e ancora grazie a Ilaria per avere creato questo spazio.
      Rispondi a Viviana Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (30 Dicembre 2019 15:36)

      Auguri anche a te, Viviana.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela B

      Emanuela B 5 anni fa (30 Dicembre 2019 16:21)

      Silvia e Viviana, siete molto gentili. Scrivere non è il mio forte, però ogni tanto cedo alla voglia di comunicare! Mi sento vicina a Vic, riconosco in lei alcuni miei atteggiamenti: il desiderio di essere compresa che diventa ansia, necessità di spiegarsi e giustificarsi. Grazie per i vostri commenti. Auguri!
      Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (30 Dicembre 2019 18:58)

      Grazie Emanuela B...
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (30 Dicembre 2019 19:04)

      Davvero grazie a te, Emanuela B, e ri-benvenuta!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (30 Dicembre 2019 15:50)

      Ciao Emanuela B, ho letto il tuo commento stamane alle 4.50 e mi ha molto colpito. Mi ha colpito la tua benevolenza, la tua serenità e, ahimé, soprattutto, la tua eccessiva modestia. Da come scrivi non dimostri affatto di avere una cultura limitata - so bene che alcune cose non si possono mascherare - e dubito che tu non abbia niente di interessante da condividere, dato che come hai scritto hai "bucato". Fai quello che ti pare e come ti pare, se vuoi valuta le mie considerazioni e quelle ben più appropriate delle altre lettrici che ti hanno risposto e sappi che mi farebbe piacere se tu intervenissi più spesso. Auguri per un ottimo ventiventi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuela B

      Emanuela B 5 anni fa (30 Dicembre 2019 18:38)

      Ciao Ilaria, ti ringrazio per le belle parole, mi sorprendono molto...La verità è che io sono un disastro dal punto di vista emotivo! Questo blog mi sta aiutando a migliorare il mio modo di comunicare e a eliminare le "scorie" emotive accumulate negli anni. Grazie per il tuo lavoro e per la tua disponibilità. Buon 2020!
      Rispondi a Emanuela B Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (30 Dicembre 2019 16:07)

      @Emanuela B, non l'ho espresso nel precedente commento ma il contenuto del tuo messaggio ha provocato in me la stessa reazione delle altre lettrici. Dovresti commentare più spesso! ;)
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (29 Dicembre 2019 14:42)

      @Vic, non ho intenzione di cadere nella tua "trappola". Pensa pure quel che ti pare... Per me la conversazione termina qui. Inconsapevolmente Ilaria ha risposto anche per me.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Dicembre 2019 14:43)

      Inconsapevolmente? Grazie, ragazze, per le immense soddisfazioni che mi date. Davvero, è un piacere.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Mononoke

      Mononoke 5 anni fa (29 Dicembre 2019 15:30)

      Ilaria sei fantastica!
      Rispondi a Mononoke Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Dicembre 2019 15:31)

      Troppo buona ;)
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Silvia

      Silvia 5 anni fa (29 Dicembre 2019 15:36)

      Ahahah :D le gratificazioni a pioggia!
      Rispondi a Silvia Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (29 Dicembre 2019 15:20)

      @Emilia La mia "trappola"? Mi fai più scaltra di quel che sono. Ma inconsapevolmente di che? :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Dicembre 2019 15:30)

      Vic, calma, non esageriamo. "Inconsapevolmente" era riferito a me. Tranquilla.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (29 Dicembre 2019 16:24)

      "Inconsapevolmente" sta per "involontariamente", non volevo offendere nessuno.
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Dicembre 2019 18:39)

      "Involontariamente". Di male in peggio, come diceva quelo. Tranquilla, io di sicuro non mi sono offesa.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (29 Dicembre 2019 18:50)

      A questo punto credo di non sapere cosa significhi "inconsapevolmente"/"involontariamente", oppure hai voluto rispondere di proposito per me e non lo avevo capito. Resterò col dubbio...
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (29 Dicembre 2019 19:01)

      La seconda che hai detto: non ho voluto rispondere per te, non mi permetterei mai, non sono la tua portavoce, ma nella mia risposta era implicita una risposta su tutto quello che Vic aveva espresso. Dubbio risolto, credo.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (29 Dicembre 2019 19:06)

      Dubbio risolto :)
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (29 Dicembre 2019 16:41)

      Sì sì, avevo capito che era riferito a te.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

  13. Avatar di Crescita Individuale

    Crescita Individuale 7 anni fa (21 Giugno 2017 17:25)

    Ottimo articolo!
    Rispondi a Crescita Individuale Commenta l’articolo

    • Avatar di A

      A 5 anni fa (25 Dicembre 2019 17:37)

      Ah Ilaria quanto è difficile uscire dagli schemi. Come invidio quelle persone che stanno bene sole, perché sono piene di interessi. A me manca qualcuno a cui raccontare quello che faccio, quello che sono. Sembro una sognatrice perditempo. Eppure entro con facilità in contatto con le persone, ma senza trovarne una che sia realmente interessata. Tutti presi da loro stessi, dai loro successi, dai loro problemi, da non chiedermi nemmeno il minimo sindacale, di me. Capirò dove sbaglio. Questo succede sia col tacco 12 che con la scarpa da tennis, in diversi contesti.
      Rispondi a A Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (26 Dicembre 2019 15:26)

      Ciao A, proprio ieri sera guardavo per la decima volta 'Via col vento' e pensavo "Ecco il genere di donna che fa innamorare gli uomini". Una donna sicura e determinata, centrata su sé stessa, che non vuole essere salvata e quello che vuole se lo va a prendere. Non è un personaggio positivo, però non si può non ammirare, secondo me. Ci sono donne Rossella O'Hara e donne Emma Bovary. Più impariamo a propendere verso la prima e più possibilità abbiamo con gli uomini. Perché ormai per esperienza ho constatato che se ti vedono bisognosa o coinvolta gli cala l'interesse. Il punto però non è fingersi Rosselle, come è capitato di fare a me, credendo che lui non lo avrebbe captato. Il punto è diventarlo sul serio.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (26 Dicembre 2019 19:28)

      Hai detto bene Vic, mai dare segnali di bisognosita e coinvolgimento. Non solo cala l'interesse ma ci si mette in una posizione di debolezza. Mai più amiche mie mai più.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (26 Dicembre 2019 21:27)

      Infatti, Emanuele. Per gli uomini funziona esattamente allo stesso modo. La bisognosità non fa innamorare, mai. Non davvero, almeno. Anzi, attiri tanti narcisisti che all'inizio ti salvano e poi ti fanno vivere l'inferno. Il coinvolgimento un po' dovrebbe, almeno a me succede che se vedo la persona che mi piace molto coinvolta con me un po' mi lascio andare e potrei innamorarmi. Se invece ti danno poco o niente non è che ti innamori, casomai senti una forte infatuazione per via di quello che c'è stato, della chimica e delle emozioni provate. E tendi a scambiare quello per amore, a tenere le fette di salame sugli occhi e a coltivare illusioni. Io comunque mi coinvolgo se quello che mi piace si coinvolge perché sono una romantica e credo ancora nell'amore. Tante persone, però, aspettano proprio il momento in cui ti coinvolgi per sparire e lasciarti con un pugno di mosche in mano, ferita e arrabbiata. Quindi l'unica soluzione è non mostrarsi coinvolti ma anche imparare a coltivare dentro di noi il distacco dal risultato e il focus su noi stessi, perché se il non coinvolgerci ci richiede uno sforzo tale da farci sembrare Sansone quando fa crollare le colonne del tempio non è pensabile che il lui/lei della situazione non se ne accorga e non ci sgami.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (26 Dicembre 2019 20:57)

      Io "Via col vento" l'ho visto molti anni fa ma non ricordo la trama... Comunque non credo di essermi persa qualcosa. :D
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (26 Dicembre 2019 21:24)

      L'ho visto anch'io. Sullo sfondo della guerra civile americana viene narrata una storia d'amore. A me intriga per il livello di recitazione elevato e per alcuni attori e attrici come Hattie McDaniel una grande del periodo. So che per diversi anni
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (26 Dicembre 2019 21:37)

      @Emilia Eh per i cinefili è un cult, però mi rendo conto che è pur sempre un polpettone di quattro ore :) È incredibile però, sai, quanto, pur essendo un film del '39, nelle dinamiche base uomo-donna sia ancora attuale.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (26 Dicembre 2019 21:18)

      Rossella O’Hara si è sposata una volta per ripicca e due per interesse. Nel frattempo coltivava un amore da romanzo romantico nei confronti di uno sposato. E quando si accorge di amare, ha fatto talmente tanti guai, che viene mollata. Quindi fate voi ... Il messaggio che arriva sulla donna indipendente e moderna è che è un po’ pasticciona e confusa nella vita sentimentale, fra vecchi e nuovi stili di vita.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (27 Dicembre 2019 12:54)

      Ammazza @AnnaV, hai colto la prospettiva peggiore! :D Io direi che i messaggi sono molteplici: intanto, di essere resilienti e risollevarsi sempre, contando sulle proprie forze, di essere determinati e lavorare duramente. Di contro, il film fa anche comprendere che non bisogna fissarsi su amori impossibili e non ricambiati, perché quello non è amore ma, appunto, ossessione. Stare dietro a persone che non ci vogliono è deleterio e finisce anche per rovinarci la vita. Rossella O'Hara non è da prendere ad esempio in toto e penso, d'altronde, che se non ci sei tagliata per certe cose non puoi diventarlo con il tempo (quante fregherebbero l'uomo alla propria sorella???) Però ha delle virtù che dovremmo imparare a coltivare, almeno in parte, come l'amore per noi stessi, il metterci sempre come priorità, la resilienza e la tenacia.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (27 Dicembre 2019 18:47)

      @Vic sono assolutamente d’accordo, ho il dvd, il romanzo, il sequel ... Adoro Rossella. Ma il personaggio è stato costruito così appositamente. Forse questa contraddizione vive in tutte noi ... una volta un tale mi ha detto che considero gli uomini come degli autobus. C’è qualcosa di vero, in effetti.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (27 Dicembre 2019 19:50)

      Già, AnnaV. E perché, vogliamo parlare di Melania? Secondo te una così potrebbe mai esistere? :) Sì, c'è qualcosa di vero, però le donne generalmente tendono a fare spazio all'uomo, a farsi piccole, a sacrificarsi in nome dell'amore e per l'amore. Gli uomini no. Siamo diversi per natura, già per il fatto che noi abbiamo un orologio biologico, e questa diversità è a loro vantaggio. A meno che non decidiamo di "Rossellizzarci" un po'. Insomma, sarà pure un personaggio negativo, ma faceva innamorare tutti, dal fratello scemo di Melania al playboy incallito e questo perché lei non si innamorava mai. L'unico di cui si crede innamorata la rifiuta, anche se avrebbe voluto tanto dirle di sì ;)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (27 Dicembre 2019 20:34)

      Su Rhett, mi permetto di dissentire!!! Ad ogni modo, il tipo mi disse che consideravo gli uomini come autobus proprio perché li considero minacce alla mia autonomia, e non voglio più fare passi indietro. Quindi: Tu da che parte vai? Dalla mia? Ok, salto su! Altrimenti, aspetto il prossimo. :D La domanda è: esiste l’alternativa? Esiste qualcuno che sia interessato a quello che voglio io? Esistono percorsi e scelte condivisi in modo paritetico? O devo scegliere fra la mia autonomia e l’amore?
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (27 Dicembre 2019 22:38)

      Secondo me può esistere un percorso paritetico. E chiaro che va voluto da entrambi. Poi c'è chi fa delle scelte e per un periodo di tempo archivia l'amore in amore di altro. Forse è ora di incominciare a vedere i rapporti uomo donna in un ottica diversa da quella di una guerra tra i sessi. Sarò ottimistico ma si può fare.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (27 Dicembre 2019 22:57)

      @AnnaV Averceli di Rhett! :) Beh, a me sembra che questa metafora degli autobus calzi a pennello. Alla fine, perché dovresti saltare su un bus che va a Anagnina se tu sei diretta a Battistini? Poi, puoi pure trovare quello che si fa Roma-New York passando per Pechino e decidi che va bene fare il giro largo perché la mèta è la stessa, ma quando le mète divergono non ha molto senso fare il viaggio insieme. Ci si sente più avviliti a prendere l'autobus sbagliato. Dobbiamo stabilire però che intendiamo con "mèta". Assodata la prima fase (lui vuole una relazione con me adesso, in questo momento della sua vita, proprio ora e non fra sei mesi o fra boh, forse chissà, godiamoci il momento, qui e ora, magari mai, ni ecc. ecc....e io pure! (cosa che già di per sé rappresenta un traguardo, perché oggi anche beccare i tempi giusti con le persone è un'impresa)), per me per esempio avere la stessa mèta potrebbe voler dire pensarla in modo simile sulle questioni importanti (avere figli o meno, vivere insieme o sopra o sotto ai genitori di uno dei due oppure lontano, parecchio lontano, case ben distinte e cane di guardia, voler convivere per conoscersi oppure no, tenere conti separati e tempo libero per sé o meno). Penso sia importante trovare qualcuno che sia sulla nostra stessa lunghezza d'onda riguardo i progetti di vita. E poi ci devono essere chimica e attrazione, senso dell'umorismo, affidabilità. Oddio, mi viene il dubbio...il mio autobus esisterà, o è come Melania? XD
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    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (28 Dicembre 2019 12:11)

      Il fatto è che oggi non ti serve nessun autobus per andare dove ti pare ... è triste che non riconosciamo a noi stesse - e non ci venga riconosciuta - il diritto all’autonomia, quasi come ai tempi. Faccio notare anche che Rossella beve per tutto il secondo tempo del film ...
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Dicembre 2019 12:36)

      Non è vero che beve per tutto il secondo tempo. Questa è una delle tue solite iperboli e provocazioni. Se beve è perché non esisteva lo Xanax, era affranta dai sensi di colpa, è rimasta vedova due volte, ha visto una delle guerre tra le più laceranti della storia recente, ha perso tutto quello che possedeva economicamente, ha perso il proprio status, ha visto morire prematuramente l'adorata madre e l'amatissimo padre uscir di senno, morto poi per morte violenta, ha commesso un omicidio (per legittima difesa), ha perso una figlia... Ha dovuto mettersi a lavorare in casa e fuori casa per rimettere insieme i cocci, lei che era nata per non fare niente e vivere ricca e comoda. Il suo amore per un uomo fragile, inconcludente e non disponibile assomiglia tanto a un diversivo dai pesi dell'esistenza. Diciamo che da molti punti di vista è un'eroina modernissima. Certo, ha fatto più danni alle donne "Via col Vento" che l'invasione delle cavallette, ma tra Rossella e personaggi ben più definiti e meno pop come Madame Bovary o Anna Karenina, lei spicca per femminismo. Ahimé, tutte e tre (più molte altre) sono ancora personaggi attualissimi.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (28 Dicembre 2019 13:38)

      Si certo, era depressa e infelice. La prima scena in cui lei è ubriaca è quella del funerale del secondo marito, morto per “colpa” sua dopo che lei lo aveva soffiato alla sorella. Intendevo dire che prendere gli autobus non è gratis e di certo non porta alla felicità, amore o non amore.
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Dicembre 2019 13:52)

      Io non la definirei depressa, onestamente. Una depressa non fa quello che fa lei. Insoddisfatta. Soprattutto gliene sono capitate di ogni, davvero di ogni. In quella scena, lei che non beve mai, come si conviene a una signora del suo rango, ha preso del brandy, un "cordiale" che le dà immediatamente alla testa proprio perché non beve mai. Direi che rispetto a coloro che scrivono qui perché "si sentono morire e sono disperate" perché hanno un amico in chat da due giorni che nell'ultima mezz'ora non ha inviato nemmeno un cuoricino, qualche ragione per ricorrere al "cordiale" ce l'aveva. Non dimentichiamo che la seconda grande protagonista di questo film è la Guerra di Secessione.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (28 Dicembre 2019 14:36)

      Difatti la guerra ha portato una fanciulla spensierata che viveva una vita sfarzosa alla fame e sporcarsi le mani per vivere. E a un certo punto diventa indipendente economicamente e alla fine anche sentimentalmente. Ha appunto tolto le catene che la rendevano prigioniera. E contemporaneamente sono gli schiavi erano liberi. E curioso notare che quando Rhett si reca da Bella quest'ultima probabilmente sembra che provi qualcosa per lui. Lui fa notare che Bella a un cuore che Rossella non ha, eppure lui è perso per lei che lo tratta male e non esita a inseguire il suo amore immaginario.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (28 Dicembre 2019 15:58)

      Mi fa piacere che il personaggio di Rossella piaccia, io la adoro :-) In effetti, il film è un film sentimentale ma anche di guerra, e Rossella riesce a sopravvivere e risollevarsi dopo aver passato l'inferno. Non solo, risolleva e riporta il benessere anche agli altri, ad Ashley e la sua famiglia, che coinvolge nella società del secondo marito, a Mami, ai servi che non sono più schiavi. Accetta di pagare il prezzo dell'infelicità sentimentale pur di stare bene e non aver mai più preoccupazioni economiche. E gli uomini si innamorano perché vedono in lei la forza, la determinazione, la sensualità e la femminilità che fa sospirare per arrivare al cuore dell'amata. E' una femminista vera, hai ragione Ilaria, femminista nel senso più genuino e puro del termine, che è poi l'unico senso del termine stesso. Il femminismo è una conquista e lei ne è la paladina. Il suo errore è non aver capito che la persona giusta per lei era proprio al suo fianco, un uomo capace di capirla e accettarla per come era, senza false idealizzazioni. Ad ogni modo "domani è un altro giorno", lei si rialza sempre e va avanti. Un giorno riconquisterà Rhett, perché lui scoprirà di amarla ancora.
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Dicembre 2019 16:07)

      Servi?! Oh mon dieu! Rossella O'Hara femminista nel senso più genuino e puro del termine non direi proprio. Non parliamo di argomenti di cui non sappiamo nulla. Il femminismo è una questione seria e di donne che incarnano l'idea di femminismo, francamente, me ne vengono in mente molte altre... Tra l'altro nella vita vera. Prima di lanciare opinioni al vento e a caso, non dico di studiare, ché non va più di moda, ma di leggere almeno un paio di libri sì.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (28 Dicembre 2019 17:46)

      Servi nel senso di servitù, se li porta nella reggia dove va ad abitare con Rhett. Sono servi, come li definiamo se no? Ok, è una femminista inconsapevole ma lo è. Il femminismo è una questione assolutamente seria, è vero, come non essere d'accordo. Che libri puoi consigliarmi di interessanti?
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Dicembre 2019 18:07)

      Governante, maggiordomo, collaboratore famigliare. Non è che ci si ammazza se si cerca su un dizionario, su un vocabolario, con lo scopo di arricchire il proprio lessico. Se si hanno più parole, si hanno più pensieri e pensieri più aperti. Per i consigli, consideriamo strumenti divulgativi. Il film "Sufraggette" per esempio. Documentati su chi era Mary Wollstonecraft e la di lei figlia Mary Godwin Wollstonecraft Shelley, meglio conosciuta come Mary Shelley, l'autrice di "Frankestein". Virginia Woolf. Se vuoi un libro divulgativo e introduttivo "Manuale per ragazze rivoluzionarie" di Giulia Blasi e uno estremamente attuale, che fa il punto sulla situazione, "Basta" di Lilli Gruber. E, davvero, non è che le femministe e le fonti sul tema manchino...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (28 Dicembre 2019 19:50)

      Sì, giusto, io sono una scrittrice e per me le parole e i sinonimi sono una ricchezza fondamentale. Ho usato "servi" perché mi sembrava più attinente al contesto dell'epoca, ma sarebbe stato meglio scrivere servitori o servitù, in effetti. Servi ha un'accezione dispregiativa. "Collaboratore famigliare" è come "operatore ecologico", sono termini del nostro tempo. La governante e il maggiordomo hanno dei compiti precisi che li differenziano dal resto della servitù. Il film "Suffragette" l'ho visto e mi è piaciuto molto. Mary Shelley e Virginia Woolf le conosco in parte. Della Woolf ho letto la biografia e tre romanzi e ho visto il fim con la Kidman, ma mi manca gran parte della sua letteratura. Di Mary Shelley ho letto solo "Frankestein" e la biografia. Grazie per le dritte "Manuale per ragazze rivoluzionarie" di Giulia Blasi e "Basta" di Lilli Gruber. Ammiro molto la Gruber, checché se ne dica. Li leggerò.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (28 Dicembre 2019 20:52)

      Ora che ci penso "servo" non ha per forza un'accezione negativa. Si usa nell'espressione "Servo di Dio" e si usava dire "Servo Vostro" nella poesia, nella letteratura, nella commedia dell'arte. E qui il termine significa umile e devoto servitore :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Dicembre 2019 20:54)

      Vedo che abbiamo le idee chiarissime. Lo sospettavo, eh. Anche "ciao" vuol dire "schiavo". Quindi...
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di AnnaV

      AnnaV 5 anni fa (28 Dicembre 2019 15:26)

      Tolti di nuovo i più e i meno? Era divertente, la gara dei meno ... comunque volevo mettere un più. E anche lol per i cuoricini su whatsapp. Evidentemente, ci mancano problemi di cui occuparci (ironia).
      Rispondi a AnnaV Commenta l’articolo

    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 5 anni fa (28 Dicembre 2019 15:36)

      Questo è l'ultimo commento che accetto sull'argomento. Quousque tandem, Catilina? Pauca intelligenti. Comunque, se l'intervento di un'altra persona vi piace (o non vi piace) potete fare lo sforzo di scrivere o di commentare. Potete farcela. Se non ce la fate, non ne vale la pena.
      Rispondi a Ilaria Cardani Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (27 Dicembre 2019 20:35)

      Di personaggi improbabili c'è ne sono diversi. Però riflettono un epoca piuttosto difficile con il ruolo della donna piu simile a Quello di Melania e Rossella e l'eccezione. A me la scena che tocca di più che è anche verosimile al giorno d'oggi è quando muore la figlia e Ret si chiude in camera con lei per 2 giorni con le candele accese perché la bambina ha paura del buio. E lui sta impazzendo dal dolore.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Fisa

      Fisa 5 anni fa (27 Dicembre 2019 23:14)

      Molto interessanti le osservazioni che state facendo su Via Col Vento ... complimenti a Emanuele per l’ ultima. Forse è un film che presenta alcuni aspetti di ‘ rottura ‘ culturale per l’ epoca e anche questo lo rende interessante.
      Rispondi a Fisa Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (27 Dicembre 2019 23:51)

      Vero Emanuele, quella scena è potente. Sì Fisa, è un film che ribalta l'idea di donna, di convenzioni e ruoli. Ma ne esce un personaggio negativo.
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (28 Dicembre 2019 10:08)

      Rossella all'apparenza risulta un personaggio negativo. In realtà le vicende storiche con quella personale hanno la chiave in un unico messaggio: via le catene in amore della libertà. Lei ha raggiunto la libertà e domani è un altro giorno.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (30 Dicembre 2019 13:25)

      Vic, una che frega l'uomo alla sorella ha rispetto di se stessa? Davvero? 🤔 Non parlo del film perche' se n'e' disquisito sin troppo e oltretutto non l'ho mai visto, ma vorrei far riflettere te e gli altri lettori su cosa sia veramente il rispetto di se'.
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (30 Dicembre 2019 15:57)

      No, infatti @Gea, il rispetto non è una qualità che si riscontra molto in quel personaggio, però sicuramente rompe gli schemi emancipandosi da una società che vedeva nella donna una figura succube e dipendente. Ha rispetto di sé nel senso che non finge di essere quella che non è. Riguardo il fregare l'uomo alla sorella, di certo chi fa una cosa del genere non ha rispetto di nessuno, neanche di sé, pensa solo al proprio interesse ma non sa che questo un giorno le si rivolterà contro. E' un peso troppo grande per la coscienza perché il karma non presenti il conto. Conosco una persona che l'ha fatto e adesso non se la passa gran bene. @Emanuela B Concordo con le altre che sei una persona piena di contenuti che ha tantissimo da offrire, sia a livello culturale e del saper vivere che di umanità :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Gea

      Gea 5 anni fa (30 Dicembre 2019 16:22)

      Ciao Vic, grazie per la risposta e il chiarimento. Riguardo l'episodio che racconti, al karma non credo ma rispetto il tuo punto di vista e la tua lettura. Nella mia filosofia personale penso che ogni azione cattiva sia una punizione in se' e ogni azione buona sia invece di per se' un premio. Grazie per il confronto e buon anno!
      Rispondi a Gea Commenta l’articolo

    • Avatar di Vic

      Vic 5 anni fa (30 Dicembre 2019 20:28)

      Grazie a te, Gea. Potrebbe essere anche come dici tu, perché anche se la gente che fa azioni cattive spesso sembra cavarsela o vivere meglio degli altri, chi fa del bene ha qualcosa che i primi non posseggono: la pace interiore. Buon anno a te :)
      Rispondi a Vic Commenta l’articolo

    • Avatar di Emilia

      Emilia 5 anni fa (27 Dicembre 2019 15:08)

      @AnnaV, ah ecco, mi sembrava di ricordare una storia abbastanza intricata infatti. Beh, per come me la descrivi non mi pare un gran modello da seguire...
      Rispondi a Emilia Commenta l’articolo

    • Avatar di Emanuele

      Emanuele 5 anni fa (27 Dicembre 2019 18:23)

      Di guai ne ha fatti e di certo non è stato da meno lui. Comunque rimane un capolavoro di recitazione e scenografie. Il doppiaggio italiano è fenomenale, in rete trovate alcuni frammenti di un secondo doppiaggio poi subito ritirato. Ecco stavo dicendo ieri sera che per molti anni in Georgia c'è stato oltre alla ricostruzione degli eventi della guerra civile anche le tappe del film.
      Rispondi a Emanuele Commenta l’articolo