Amore, convinzioni pericolose e felicità

amoreOgni tanto mi sembra importante ritornare alle basi, ai principi, ai fondamentali. Lo devo alle lettrici che mi conoscono da meno tempo, a coloro che hanno appena iniziato il proprio percorso di crescita sentimentale, a coloro che arrivano su questo sito e rimangono stranite rispetto ai suoi contenuti e ai suoi toni. E lo devo soprattutto alle tantissime donne che soffrono per amore e non se ne fanno una ragione, dato che soffrono davvero troppo per amore e amano (o hanno amato) troppo nella loro vita e si trovano l’esistenza stravolta o molti anni della loro esistenza stravolti.

E nonostante ciò non riescono, non possono, non vogliono cambiare direzione perché non hanno ancora ben chiaro quale sia l’origine della loro sofferenza e, soprattutto, sono troppo attaccate, ossessivamente e testardamente attaccate, a idee dell’amore e della relazione di coppia che non portano loro né fortuna, né amore, né felicità e che impediscono loro di trovare l’uomo giusto.

"Il problema oggi non è l’energia nucleare, ma il cuore dell’uomo. Albert Einstein"

Perché, attenzione, soffrire per amore, non trovare la persona giusta, non vivere serenamente le relazioni è dovuto soprattutto al fatto che si hanno idee e convinzioni limitanti sull’amore, sugli uomini e sulle relazioni.

E qui faccio una dichiarazione importante: si può smettere di soffrire per amore. E’ possibile Anche se è da sempre che soffri per amore, puoi cambiare direzione alla tua vita e alla tua vita sentimentale. Anche se non hai mai sperimentato una relazione soddisfacente o non hai mai sperimentato una relazione vera e propria, puoi cambiare direzione alla tua vita sentimentale. Si tratta di imparare ad amare e a farsi amare . Né più, né meno. Per imparare ad amare e a farsi amare e per smetterla di soffrire per amore bisogna “ri-educare” se stesse all’amore.

Bisogna lasciare andare i vecchi schemi disfunzionali (quelli che ti portano a farti del male e a farti fare del male dagli altri, cioè a permettere agli altri di farti del male), bisogna liberararsi delle vecchie convinzioni limitanti e imparare a controllare le proprie paturnie e le proprie emozioni.

E certo, poi, è anche importante apprendere alcune tecniche di seduzione; che tradotto in termini più civili, meno markettari e meno da giornaletto di serie C, significa apprendere delle abilità relazionali, quelli che gli anglofoni chiamano “soft skills”.

Amore: rieducare se stesse per stare bene

Quindi, il percorso per rieducare se stesse all’amore (a dare e ricevere amore) e per trovare l’uomo giusto è: 1) guardarsi dentro e considerare quali sono gli schemi di comportamento disfunzionali e cambiarli. E, dunque, guardarsi anche “fuori”, cioè considerare se stesse rispetto a come ci si comporta con gli altri e in relazione ai fatti della vita.

2) Apprendere nuovi schemi, più sani, che conducano al benessere e all’amore.

3) Mettere il “turbo” al tutto, e di conseguenza fare proprie le abilità essenziali per andare d’accordo con gli altri, in modo più efficente, efficace e soddisfacente per tutti. Le famose tecniche di seduzione. Ecco perché spesso qui parliamo di psicologia maschile, di linguaggio del corpo, di comunicazione. Non sono mica stupidaggini, sai?

Le abilità relazionali fanno parte di una “cassetta degli attrezzi” preziosissima che è utile se si vuole vivere e amare meglio. L’importante è che non ci si limiti solo a quelle. Perché appoggiate sul nulla, o su schemi disfunzionali, queste abilità non servono a niente. O addirittura fanno danni. Ecco perché le tecniche di seduzione – e i consigli banali dei giornaletti femminili –, applicate senza senso e buon senso, spesso fanno più male che bene.

Ebbene lo anticipo subito: le cause per cui si soffre per amore affondano le loro radici nella mancanza di consapevolezza. Nella mancanza di consapevolezza di sé, dei propri bisogni e di che cosa l’amore sia per davvero, nella vita di una persona. Si soffre per amore a causa di maledetti, stramaledetti malintesi, a causa di maledetti, stramaledetti fraintendimenti, a causa di maledetti, stramaledetti miti. I famosi “miti” sull’amore.

Credo di averlo detto e ripetuto di frequente in numerosi articoli su questo blog: non esiste nessun tipo di educazione sentimentale a questo mondo e anzi esiste una vera e propria mala-educazione sentimentale. Ancora all’alba del 2015 la “cultura” sentimentale è veicolata dalla canzonette, i romanzetti (scritti o filmati che siano), i proverbi e le convinzioni obsolete. Che si formano sulle canzonette, i romanzetti, i proverbi e le convinzioni obsolete. Pensa un po’ che straordinaria produzione di idee spazzatura, convinzioni spazzatura, miti spazzatura.

C’è solo una piccola differenza tra oggi e 100 anni fa: oggi c’è libertà sessuale. Ma la libertà sessuale non ha favorito un granché la liberta mentale. Anche perché, beh, un corpo tutti ce l’hanno. Il cervello invece… E al contrario, guarda un po’, per essere felici, in amore e nella vita in generale, avere il cervello è importante. Solo il cuore, solo la passione, solo l’eccitazione e la libertà sessuale fanno danni. Ci vuole cervello, ci vuole consapevolezza, ci vuole capacità di distinguere. E di perseguire con passione un aspetto su tutti: il proprio benessere, la propria felicità, il proprio interesse.

Amore, disperazione e stupidaggini

Ora, stiamo alla mala-educazione sentimentale e al tanto male che essa fa in lungo e in largo e a vario titolo. La mala-educazione sentimentale è una gran brutta cosa e va combattuta, costi quello che costi. Anche perché, udite-udite, la mala-educazione sentimentale sta alla radice degli schemi disfunzionali (vedi sopra, al punto 1) , sta alla radice dell’incapacità di apprendere schemi funzionali (vedi sopra, al punto 2) e sta alla radice, anche, dell’inablità relazionale (vedi sopra al punto 3).

Il problema della mala-educazione sentimentale è che mette l’amore al di sopra di ogni cosa, in particolare al di sopra della ragione, del buon senso. Ma soprattutto al di sopra del senso del valore di sé. In poche parole, il fine di una buona educazione sentimentale deve essere quello di permettere a ciascuno di realizzarsi a pieno, di essere sereno, di avere una vita felice. Invece, per una ragione e per l’altra, si è costruito il mito dell’amore, una specie di dio mostruoso e terribile al quale in molti pensano di doversi immolare. Si idolatra una certa idea di amore, un’idea di amore che non è positivo e vitale, ma è solo distruttivo e mortale. Si adora il dio amore e spesso sul suo altare si sacrificano vite umane. Giovani vite di donne. E, pare, sembra si dice, si intuisce dalle nuove tendenze, anche di uomini. Che stupidità.

"Non è quello che hai, o chi sei, o dove sei, o cosa stai facendo che ti rende felice o infelice. E’ quello che pensi. Dale Carnegie"

Perché, cara la mia ragazza, girala come vuoi, ma è molto più importante che tu sia felice piuttosto che tu sia innamorata. E’ molto più vitale e positivo che tu sia felice piuttosto che tu sia innamorata. A meno che, ovvio – scoperta dell’acqua calda – l’amore e l’innamoramento non sostengano e alimentino la tua felicità. Diciamo che felicità e amore devono andare di pari passo. Ma se non c’è la prima, il secondo va lasciato perdere, anche perché l’amore senza felicità non è amore. E come accidenti lo si deve spiegare? Come si fa a rendere questa idea più forte delle tante idiozie che girano sull’amore e che fanno tanti danni?

E’ questo che spiego quando parlo di cinismo e di essere stronza: vivere secondo i principi del cinismo e dell’essere stronza significa applicare a ogni ambito della vita la regola: “Mi rende felice? E’ per me! Non mi rende felice? Non è per me!” Punto. Poche menate. Poche storie. Pochi pensieri. Nessuna paturnia. E occupiamoci della vita vera non delle scemenze sull’amore. E questo ovviamente (felicità= ok; infelicità= non ok) a maggior ragione mille volte vale anche per l’amore e il rapporto di coppia. (E mi stiano alla larga tutti i predicatori di religioni, tendenze e sistemi filosofici vari e variegati che maledicono – a parole e per quel che riguarda gli altri, beninteso – l’egoismo ed esaltano il sacrificio: io sto parlando d’altro, mi occupo di altro e sono su un pianeta ben lontano dal vostro, quindi non abbiamo semplicemente niente da dirci, dato che io – ripeto – sto parlando di altro. Sono su altro. Altro.)

Amore, cinismo e felicità

Ecco, allora, diciamo che se possedessi una bacchetta magica, tra le prime cinque cose che farei ci sarebbe senz’altro quella di togliere dalla testa di tutte le donne del mondo idee e convinzioni disfunzionali sull’amore. Quelle idee che identificano l’amore con il sacrificio, la sofferenza, la perdita di se stesse e del proprio equilibrio.

Breve ed essenziale, la guida che ti spiega i passi base e fondamentali per costruire o ricostruire la tua autostima e mantenerla. Per stare bene con te stessa e con l’uomo giusto.
"L’uomo che riceve l’amore è, generalmente, colui che lo dà. Bertrand Russell"

Su questo blog scrivo molto (te ne sei accorta che scrivo sempre di più, articoli sempre più lunghi?), poi ci sono i miei percorsi di crescita sentimentale, studiati apposta per le mie lettrici, poi invio mail e risorse alle persone iscritte al sito e poi, faccio coaching individuale con alcune clienti selezionate e, per chi non lo sapesse, c’è anche una pagina Facebook La Persona Giusta per Te. Attraverso la pagina Facebook continuo a diffondere le mie idee e lo faccio in modi tra loro diversi. Modi un po’ più da Facebook talvolta, anche se sempre nel mio stile. Per esempio ci sono lettrici che sono superaffezionate alle mie riflessioni del venerdì e della domenica sera (te le consiglio!). Ma non ci sono solo quelle riflessioni. Spesso voglio “colpire al cuore” le lettrici con citazioni studiate ad hoc.

Di recente ne ho pubblicata una che diceva: “Se sei innamorata e non sei ricambiata, non è amore” (amore NON può essere infelicità). E una lettrice ha commentato: “Come non è amore? È amore non corrisposto, ma è sempre amore. Di sicuro non è odio, nemmeno verso se stessi; è amore per una persona e in quanto tale non può essere una brutta cosa, anche se è triste perché è necessario dimenticarlo al più presto nonostante in fondo al cuore non finisca mai!” Questa lettrice parla di un innamoramento non ricambiato, e continua a chiamarlo amore anche se solleva, lei, facendo tutto da solo e negandoli per mettere le mani avanti, alcuni dubbi seri (da dove le è venuta l’idea che l’amore non ricambiato potrebbe essere non amore per se stessi?). E poi parla di tristezza. Per lei vale dunque l’equazione amore=tristezza. E’ utile un’equazione del genere? E’ una convinzione potenziante? Porta nella direzione di realizzare se stessa, anche in amore? O non è forse una convinzione depotenziante e distruttiva?

Amore: idee rivoluzionarie per la propria vita

Perché, stai bene attenta, se tu pensi che l’amore può essere triste, allora se e quando ti trovi in una storia d’amore triste, invece di scappare a gambe levate, ci rimani. Non solo, occhio alla sottile distinzione: c’è anche il rischio che proprio perché si tratti di convinzioni profonde, tu sia più attratta da amori tristi che da amori felici. Ci hai mai pensato? Se non ci hai mai pensato, facci caso, d’ora in avanti.

"La felicità è interiore, non esteriore; infatti non dipende da ciò che abbiamo, ma da ciò che siamo. Henry van Dyke"

E fai caso anche ad altre convinzioni che hai sull’amore, perché alcune volte possono essere sorprendenti e rivelatrici. Pensa ad esempio che sempre su Facebook ho postato questa altra citazione-sferzata che, francamente credevo fosse ovvia e scontata. Ho scritto: “Se è disperazione non è amore” e ben due lettrici mi hanno espresso il loro stupore e la loro meraviglia. Una mi ha scritto: “Perché????” Ma come sarebbe a dire “perché???” Beh è molto semplice e non bisognerebbe nemmeno chiederlo: perché la disperazione ti rovina la vita. Ti fa perdere lucidità e attenzione riguardo la tua esistenza. Perché la disperazione è semplicemente orrendamente orribile. Non ci vuole un genio per capirlo. L’amore, invece, dovrebbe arricchirla la tua vita. Stai attenta, perché se la tua idea di amore contempla la disperazione, la tua idea di te stessa e della tua vita contempla l’infelicità.

E attenzione, perchè se accetti che l’amore ti porti disperazione, non ti tirerai indietro rispetto a un amore disperato e magari avrai la tendenza a cercare proprio amori disperati. Non sono ipotesi queste. Questo è il modo in cui funziona la mente umana. I nostri pensieri diventano le nostre decisioni e le nostre scelte. I nostri pensieri e le nostre idee si traducono nella pratica della nostra vita. Se credi che l’amore contempli disperazione non stupirti se all’atto pratico i tuoi amori sono fatti di disperazione. Ora che lo sai, decidi che cosa vuoi essere, avere e fare.

Se vuoi intraprendere il tuo portentoso cammino di crescita sentimentale e vuoi sbarazzarti delle convinzioni limitanti sull’amore, intraprendi i programmi che ho preparato per te. Seguono proprio il percorso che ho spiegato poco sopra, che parte dalla consapevolezza di sé, arriva all’acquisizione di nuovi schemi di comportamento e ci aggiunge le abilità relazionali. Perché l’amore ti renda felice e non disperata. Vincente e non perdente.

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151 Commenti

  1. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (28 Aprile 2015 11:53)

    Ciao Daniele, grazie per la tua testimonianza.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  2. Avatar di Delia

    Delia 10 anni fa (30 Aprile 2015 18:00)

    Volevo solo dire a Helen che immagino quanto sia stato difficile scrivere quelle righe in cui raccontava di suo padre. Helen ti abbraccio. Sei forte.
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  3. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (30 Aprile 2015 20:00)

    Grazie ...di solidarietà se ne ha sempre bisogno. Volevo dire a rosy che conosco bene le sensazioni che riporta. Quando una ha sofferto la sete (la miseria) affettiva appena appena incontra un ruscelletto fangoso le sembra di avere trovato chissà cosa. Se non altro placa la sete per un po. Poi scopre che ci sono corsi d acqua ampi e limpidi, fiumi placidi e persino le cascate. E si chiede: non potevo aspettare le cascate? Facile a dirsi. Se una vita familiare è stata una lunga sosta nel deserto una non aspetta, si butta e beve tanto fango. Capita anche di pensare che le cascate non fanno per te. Quindi ti capisco Rosy. Ma i rimedi ci sono. Aiutati e fatti aiutare. Hai troppa dimestichezza con il fango e la sete da quando eri bambina. Probabilmente, e qui sta il tragico, ti sembra NORMALE. Ciao auguri.
    Rispondi a helen Commenta l’articolo

  4. Avatar di rosy

    rosy 10 anni fa (1 Maggio 2015 10:24)

    è così Helen...esattamente come descrivi tu, mi sembra tutto normale..pensi di non meritarti nulla..ma soprattutto il livello di tolleranza e di sopportazione è così alto che i segnali non li cogli...
    Rispondi a rosy Commenta l’articolo

  5. Avatar di Eliana Luci

    Eliana Luci 9 anni fa (19 Giugno 2015 0:37)

    Buonasera Ilaria, sono una donna alla soglia dei 30 anni professionalmente e socialmente decisa e ambiziosa, non posso dire altrettanto per quanto riguarda l'ambito sentimentale. Fidanzata per 7 anni con un manipolatore, single per 4, sto con uomo da 4 anni ma mi vergogno di lui perché fisicamente e socialmente non all'altezza dei miei standard, ma al tempo stesso in privato sto bene con lui, è dolce, fedele, sempre presente, corretto, fa di tutto per rendermi felice e ci riesce. Probabilmente dovrei lasciarlo ma non lo faccio. Non l'ho mai tradito ma da qualche mese vive lontano da me e sto cominciando a frequentare altri due uomini, tuttavia tengo a mantenere con questi ultimi atteggiamenti distaccati e freddi e non vado oltre il bacio. Mi rimprovero frequentemente per questo comportamento deplorevole ed inconcludente che non mi porterà a nulla di concreto, ma sono in una condizione di stallo. Insomma, un caso disperato...Ilaria pensaci tu! Ti ringrazio.
    Rispondi a Eliana Luci Commenta l’articolo

  6. Avatar di RosaC

    RosaC 9 anni fa (8 Luglio 2015 18:43)

    ciao ilaria, eccomi qui a raccontarti quella che può definirsi la mia storia con questo ragazzo conosciuto nel giugno scorso. Lui quando ci presentarono era fidanzato (rapporto gia frastagliato in quanto lei era di Londra, x cui tra distanza, problemi ed incomprensioni e qualche mese dopo, quando riusci a raggiungerla, si lasciarono), nonostante ciò a piccoli passi mi inizia a corteggiare, fino a quando non scatta il bacio e da li ci iniziamo a frequentare. Lui entusiasmissimo io cercavo di mantenermi sempre sulle mie in quanto ero nella fase "conoscenza", man mano mi lascia andare mentre lui iniziava ad andare ad intermittenza, tutto preso dalla sua paura. arriviamo ad agosto, dove lui un pò non so un pò per lavoro non si fa sentire ed io visto l'atteggiamento mi mantenni, ma mi mancava.. fino ad arrivare a settembre dove gli scrissi che gli mancavo e mi disse di raggiungerlo, passammo dei giorni stupendi da coppia, dopo di che di nuovo silenzio, ad intermittenza.. stiamo insieme per altri 20 giorni poi a fine ottobre si tira indietro dicendo di non esser pronto.. io rimasi ma ok, ci può stare.. ma per un problema e altro, e per qualche spiegazione ci si vedeva e ci si allontanava di continuo. Poi a febbraio lo stop di nuovo da parte sua.. e io li me ne fregai altamente, dopo un mese lui subi un lutto ed io volendogli cmq bene gli diedi il mio appoggio, da li si è attaccato dicendogli che in quel mese gli sono mancata, gli è mancato tutto.. passano questi 4 mesi, dove non sono mancate di certo incomprensioni sempre riguardo suoi comportamenti, quando sembrava di aver trovato un equilibrio.. silenzio totale all'improvviso! io ho cercato spiegazioni, inizialmente era stress e nervoso da pre-esame, continua il silenzio per un altra settimana dove ha fatto l'esame ecc.. (seconda sett), dove io mi faccio sentire per spiegazioni e se ne esce col dirmi che non è pronto adesso per una storia come la vorrei io, che non riesce a starmi dietro perchè io corro (quando poi nn ho fatto altro che assecondarlo e stargli dietro un anno!!) e che lui vuole vedere cosa significa stare da solo in quanto in questi anni è sempre stato fidanzato (una volta 5 anni e un altra 2), ma udite udite, al mio : e allora? è finita?.. lui mi dice che non la vuole far finire in quanto io sarei la donna fatta per lui e non vuole perdermi. io a questa affermazione sono andata in panico, crisi ma cmq quando finimmo di parlare coi miei discorsi credo proprio che siamo arrivati alla fine del rapporto. non so che pensare, credo di amarlo e ci sto male.. ma sono piena di dubbi. spero tu possa darmi la tua opinione da esperta Ilaria. ti ringrazio per la lettura e per la pazienza. Rosa.
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  7. Avatar di helen

    helen 10 anni fa (26 Aprile 2015 11:00)

    Vorrei parlare dell eccesso del pubblico nel privato. Per carità la dimensione pubblica c è sempre stata soprattutto negli ambienti piccoli e provinciali. Può essere anche utile perché così una viene a sapere le malefatte in tempo utile. Ma tutti questi social in cui tutti si ammorbano a vicenda su qualsiasi cosa e soprattutto sulla sfera intimissima, privatissima a me sembra mettere un megafono al chiacchericcio di fondo con risultati Discutibili. Un conto sono le donnine del mondo dello spettacolo che sanno perfettamente che venderanno più giornaletti di gossip e la pubblicità le ingaggera' ( e loro faranno tanti bei soldini), un conto son le persone comuni. Che ritorno c è? A me non han mai fatto una buona impressione quelle che tappezzano la casa con le proprie foto di fronte, di profilo, in bikini. Magari all ingresso con il tanga ahah . Se mi trovassi un uomo che ha la gigantografia in soggiorno in slip penserei: ma quanto è narciso? Adesso c è fb, instgram e cici' e coco' . Mica solo per chiaccherare, magari. Se un uomo mi sbattesse su FB abbarbicato alla sottoscritta gli chiederei: ma chi ti ha dato il permesso? Sono cose nostre. Sono una disadattata. Lo so. Appartengo al secolo scorso.
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  8. Avatar di Mononoke

    Mononoke 6 anni fa (29 Dicembre 2018 10:42)

    Ciao Ilaria, ciao ragazze, sono appena tornata dal Nord Europa dove ho trascorso il Natale da mia sorella con i suoi amici e mia mamma. È stato carino, interessante, sopratutto diverso dalle solite feste passate col parentame in Sicilia ma c'è un ma, ho avuto la conferma che anche in un contesto "evoluto" culturalmente, socialmente ed economicamente proliferano convinzioni arcaiche più confacenti alla mia nonna sicula che a trenta/quarantenni poliglotti e cosmopoliti. Per essere più specifica, mi sono sentita dire più volte che non è possibile che una donna come me non abbia un uomo accanto, che è proprio un peccato, che mia sorella, da poco fidanzata, avrebbe dovuto rassicurare il neo fidanzato per farlo impegnare invece di pensare troppo al lavoro visto che "c'hai quasi 34 anni" etc. È stato un laboratorio interessante per comprendere che a volte le convinzioni retrograde le trovi dove meno te l'aspetti e bisogna essere davvero salde e consapevoli di sé per non vacillare. Devo ammettere che il buon vino, il cibo e le esperienze nuove mi hanno aiutato a superare questi momenti un po' critici in cui avrei volentieri mandato a quel paese qualcuno. Buon anno a tutte voi!
    Rispondi a Mononoke Commenta l’articolo