Come aumentare il piacere, l’intimità e l’amore

piacereChe cosa sostiene un buon rapporto di coppia? La capacità di dare e ricevere amore, l’intimità, il sapersi dare piacere l’un l’altro. Sei d’accordo o hai un’opinione differente? Quando osservo le coppie intorno a me o leggo e ascolto le dichiarazioni (talvolta) rabbiose e peoccupate di uomini e donne sull’altro sesso e sulle relazioni, mi chiedo un po’ impressionata: “Ma a che cosa sono veramente interessate le persone, quando parlano di relazioni o quando vogliono una relazione? Desiderano uno scambio alla pari, che sia di crescita e di scambio amorevole o vogliono la sfida, la lotta e cercano il trionfo sull’altro?”

Mi capita di avere la sensazione che si perda di vista il fatto che una relazione d’amore sia una delle tante opportunità – non l’unica, non l’unica! – che la vita offre per conoscere meglio gli altri e se stessi.

"Il piacere è una guida più sicura del diritto o del dovere. Samuel Butler"

La relazione è proprio questo: una situazione della vita in cui conoscere meglio se stessi e gli altri. Un ambito in cui aver modo di espandere i propri talenti, le proprio grandi virtù. Solo che per cogliere l’opportunità che una relazione offre è necessario avere il giusto atteggiamento mentale. E questo “giusto” atteggiamento mentale non è poi così diffuso.

Perché non è diffuso? Perché è molto più diffusa una convinzione – della quale ho accennato poco sopra – per la quale la relazione d’amore non è un incontro pacifico e incuriosito, ma uno “scontro”, una sfida – magari travestita di romanticismo – in cui si deve uscire vincenti uno sull’altro.

La verità è che non si compete solo nello sport, a scuola, in uffico e (forse) in politica, ma si compete anche all’interno della coppia, si compete quando si vuole sedurre un uomo o trovare l’uomo giusto e si compete, guarda un po’, anche a letto.

Darsi tempo per il piacere

Che cosa vuol dire che si compete anche a letto? Vuol dire che il momento di fare l’amore non è un momento in cui stare insieme, in pace e tranquilli, regalandosi piacere a vicenda, ma è un momento in cui dimostrare all’altro il proprio “valore” sul campo. Non per niente si parla tanto di “ansia da prestazione”. Perché fare l’amore diventa una prestazione, non una condivisione, non un momento di gioia, di piacere di reciproca conoscenza.

"E’ ricco chi desidera soltanto ciò che gli fa veramente piacere. Alphonse Karr"

E’ – anche – per questo che molti rapporti di coppia non durano, durano pochissimo o durano lo spazio di qualche giornata e/o nottata.

Oppure durano moltissimo, come certi matrimoni che non decollano mai e non finiscono mai, dove di amore non ce n’è, ma c’è solo tanta paura, tanta convenienza, tanta abitudine. E un mare di noia.

Quante storie non sono storie d’amore, ma di piattezza, di indifferenza, di paura reciproca? Storie di tristezza e non di gioia, dove il piacere è assente e il rancore sempre presente, strisciante e manifesto?

Il piacere, la fretta e l’amore

Ok, ma che cosa ha a che vedere tutto questo con il sesso e con il fare l’amore? In realtà ha molto a che vedere, dal momento che il sesso e il rapporto sessuale fanno parte a pieno titolo di un rapporto d’amore.

Se vuoi un rapporto di coppia sano e soddisfacente, non deve essere solo di sesso e deve includere il sesso. E che sia un sesso buono. E bello. Mai attaccarsi a storie in cui c’è solo sesso o il sesso non c’è. Il sesso in un rapporto di coppia è come la pasta per la pizza: da sola ci fa ben poco, ma se non c’è la pizza non puoi mica farla.

E per vivere il sesso con piacere ci vuole tempo. Che cosa vuol dire che ci vuole tempo? Vuol dire che tu devi aspettare che eventuali questioni aperte si risolvano col tempo? E intanto il tempo passa e nulla si risolve? No, assolutamente. La vana attesa è uno degli sport femminili più praticati ed è uno sport mortale. I problemi non si risolvono da soli e tu non puoi risolvere i problemi degli altri.

Questa come premessa: il tempo non è la medicina per tutti i mali come molti vorrebbero credere, per non prendere decisioni importanti.

Ma oggi, qui, parliamo di un altro modo in cui il tempo è utile per il piacere: bisogna dedicare il giusto tempo al sesso, la giusta quantità e il tempo “giusto”, i momenti giusti. Mi sa invece che spesso come si va al fast-food e alla cassa veloce del supermercato, alé, si procede anche al fast-sex. I momenti dedicati al sesso sono sempre più contenuti. Eh già, vuoi mettere, ci sono gli amici, la partita, il lavoro. Chi ha il tempo per fare sesso?

Già, chi ha il tempo per stare in due da soli con calma a guardarsi in faccia e negli occhi a cominciare a fare esplorazioni amorevoli l’uno dell’altro?

Desideri il rapporto della tua vita e vuoi scoprire il modo giusto per far innamorare un uomo e costruire con lui una relazione sana, serena e che duri nel tempo? Ecco il precorso che ti guida passo passo nella realizzazione di una vita di coppia sana e appagante, dal primo incontro fino alla convivenza

Non c’è il tempo e non c’è il coraggio.

Il piacere, il coraggio, il tempo

Eccolo qui, il punto centrale: manca il coraggio. Il sesso fa paura. L’intimità con una persona e un forte legame d’amore fanno paura. Tanta paura.

Tante lettrici mi chiedono perché gli uomini le approcciano in modi “strani” attraverso Facebook, oppure usano gli sms o Whatsapp, appaiono e scompaiono a intermittenza. E non si decidono mai a uscire a cena o al cinema. Tutt’al più si concedono per un caffé veloce. Lo fanno perché hanno paura dell’incontro dal “vivo” e dell’intimità, tanto da sacrificare anche il piacere, che se sapessero coltivare, forse darebbe loro gioia ed entusiasmo, facendoli uscire dalla piattezza della loro vita quotidiana e dal nascondiglio dello schermo di un computer o di un tablet.

Tornando al tempo: ci vuole il tempo per conoscersi e per crescere, per conto proprio e insieme. A provare piacere e a provare sempre più piacere si impara col tempo, concedendosi tempo e decidendo di darsi tempo – mettendo il piacere proprio e altrui come una priorità e non come l’ultimo punto della lista di cose da fare, dopo la spesa e lavare la macchina.

Non è utile avere paura del piacere. Il piacere rafforza un rapporto. Anche l’intimità rafforza un rapporto, eppure le persone hanno paura tanto dell’intimità e anche tanto del piacere.

Quindi, un piccolo riepilogo fin qui: per provare piacere ci vuole coraggio e ci vuole tempo. Chi dimostra coraggio e offre (dedica) tempo alla relazione e al piacere, vuol dire che è interessato a crescere e a provare piacere autentico. E che è abbastanza adulto, abbastanza grande per farlo.

A te interessa provare piacere, avere un vero legame di intimità, dedicare tempo all’amore e a fare l’amore?

A me viene chiesto decine e decine di volte: “Come faccio a conquistarlo? Come faccio a sedurlo? Come faccio a rendermi interessante per lui? Quando è il momento giusto per fare sesso con lui?”

Non mi viene mai chiesto – dico mai, e intendo mai -: “Come faccio a creare più intimità con lui? Come faccio a provare più piacere e soddisfazione nella mia relazione? Come faccio, insieme a lui, a provare più piacere e più soddisfazione nella nostra relazione?”

Interessante.

Oggi volevo parlare di tutt’altro, ma sempre di piacere. E’ che iniziando a parlare di piacere mi è venuto naturale parlare di coraggio e di tempo. E allora ho parlato un po’ di tempo e di coraggio, anche per lanciarti una provocazione.

Le prossime volte parlerò ancora di piacere e di come stare bene a letto in due. Sempre che ti interessi…

***

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Come fare innamorare un uomo e tenerselo (Anteprima)
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44 Commenti

  1. Avatar di Ilaria

    Ilaria 11 anni fa (6 Gennaio 2014 4:01)

    grazie! Sei sempre incoraggiante :)
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  2. Avatar di Lea1966

    Lea1966 11 anni fa (6 Gennaio 2014 20:14)

    Il piacere, il coraggio e il tempo... Grazie Ilaria per offrirci sempre nuovi e originali spunti di riflessione.. quindi si, tante grazie se ce ne parlerai.. penso che sia il nodo di molte questioni, almeno per me, irrisolte.. Buon anno a te Ilaria! e Buon anno a tutta la comunità che rende così vivo e vivace questo blog
    Rispondi a Lea1966 Commenta l’articolo

  3. Avatar di francesca

    francesca 11 anni fa (6 Gennaio 2014 23:26)

    Grazie. ..aspetto i tuoi articoli. Ultimamente, o almeno quelli chei capita di leggere, sono sempre più profondi. Complimenti!
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  4. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (9 Gennaio 2014 14:08)

    Ho deciso, senza passione attrazione fisica non riesco, non riesco a pensare ad una relazione fisica. L'uomo che ho frequentato si allontana discretamente. Non ho rimpianti. Pur essendo una persona positiva, SENTO che non è la persona giusta. Sono e resto SINGLE
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  5. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (9 Gennaio 2014 19:38)

    @Goldie sono perfettamente d'accordo con la tua scelta. Quando l'uomo è quello giusto, non ci si pone nemmeno l'interrogativo se ci sia o non ci sia la passione. C'è un'attrazione talmente forte che tutto il tuo essere non vede l'ora di essere in intimità con lui, c'è un passaggio di piacere reciproco, è una sensazione fortissima e inequivocabile... Se tutto questo manca, a mio parere, non si può parlare di relazione sentimentale.. tutt'al più può essere una profonda amicizia. Secondo me è sbagliato forzarsi, farsi piacere un uomo a tutti i costi solo perché è "bravo" e premuroso con noi, e attratto da noi. Meglio stare da sole e aspettare perché quando arriverà l'uomo veramente giusto lo sentiremo e lo riconosceremo senza dubbi o equivoci. Un abbraccio e in bocca al lupo. Ps ho deciso di imparare anche io il tango argentino!! :-D
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  6. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (10 Gennaio 2014 10:35)

    brava Fiorediloto, vedrai che il tango di aprirà un mondo di sensazioni bellissime. ti si aprirà la mente, la disponibilità verso gli altri, la vita sociale, la tolleranza. non scoraggiarti, all'inizio è dura, è una danza "tecnica", ma il piacere che ne trarrai è incomparabile. per me è una PASSIONE. in bocca al lupo ;-)
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  7. Avatar di Reggielove

    Reggielove 11 anni fa (10 Gennaio 2014 12:12)

    Goldie, mi sa che hai fatto bene!
    Rispondi a Reggielove Commenta l’articolo

  8. Avatar di Fenice

    Fenice 11 anni fa (10 Gennaio 2014 19:34)

    @Goldie: Molte volte le sensazioni struggenti di folle desiderio mi hanno fregata, alla grande, per cui non saprei se siano davvero affidabili... Certo, forzarsi mai, però, magari, chiedersi se questi siano bisogni sani oppure no, sarebbe opportuno!
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  9. Avatar di Goldie

    Goldie 11 anni fa (10 Gennaio 2014 21:09)

    É chiaro che non volgio necessariamente il desiderio struggente. Mi basta il desiderio puro ;-)
    Rispondi a Goldie Commenta l’articolo

  10. Avatar di Fiorediloto

    Fiorediloto 11 anni fa (11 Gennaio 2014 0:59)

    @Goldie Grazie per l'incoraggiamento! Sto prendendo informazioni sui corsi di tango più vicini alla zona in cui abito, e nel frattempo mi sto vedendo e rivedendo il fantastico film "Tango" di Carlos Saura, sono mooooolto motivata! ;) Per il resto, se hai preso o no la decisione giusta, con il tempo lo capirai... secondo me, comunque, hai fatto bene così. Un caro saluto.
    Rispondi a Fiorediloto Commenta l’articolo

  11. Avatar di Valeria87

    Valeria87 10 anni fa (3 Aprile 2015 12:05)

    Ciao, Ilaria. Mi piacerebbe chiederti un consiglio. Mi sto vedendo con una persona. Sono serena, mi sento desiderata e rispettata. Nei rapporti che abbiamo avuto finora, lui non ha mai raggiunto l'orgasmo. Ne abbiamo parlato un po' e mi ha detto che gli è già capitato in relazioni precedenti. Penso che provi una sincera attrazione per me: facciamo spesso l'amore e anche quando siamo in giro cerca spesso il contatto fisico. Da parte mia, anch'io sono attratta. Vorrei chiederti se secondo te, in un caso del genere, può essere utile che io cerchi di raggiungere più intimità e piacere insieme a lui, sperimentando e dandoci tempo, o se invece mi sto facendo carico di problemi che non mi riguardano, stile crocerossina. Grazie e un abbraccio.
    Rispondi a Valeria87 Commenta l’articolo

  12. Avatar di ilariacardani

    ilariacardani 10 anni fa (3 Aprile 2015 12:37)

    Mah, Valeria, grazie per la fiducia. Io non ho le risposte in tasca, soprattutto con i pochi elementi che mi presenti. Considero insieme a te quel che mi hai scritto: già il fatto che tu tema di essere una crocerorssina mi dà da pensare. Vuol dire che sei già avanti con riflessioni e che i motivi per i quali non sei serena sono tanti, seppure legati "solo" a questo aspetto. Che è un aspetto fondamentale per altro: le frustrazioni in ambito sessuale sono le più pesanti da tollerare e quelle che minano di più anche il nostro benessere, questo bisogna averlo ben presente. E funzionano ad esaurimento: una volta è irrilevante, due volte deludente, tre volte... Ma quando diventa una costante davvero il nostro equilibrio è messo a dura prova e ci si può trovare un giorno atterrite e senza forza. Quello che mi colpisce della tua situazione è il "mai". "Mai" è tanto... Quanto al vostro legame e all'investire: gli uomini non amano parlare dei loro problemi sessuali ma mi pare che qui sia necessario e in fretta. Scaricare anche "solo" emotivamente i problemi su di te che ne patisci l'avvilimento e la frustrazione è tutt'altro che un atto d'amore. E per concludere considera sempre che tu ti meriti il meglio e non di farti carico, appunto, di problemi che non ti riguardano e che potrebbero inficiare seriamente la tua serenità. Ricambio l'abbraccio con tanta vicinanza e augurandoti di prenderti cura di te.
    Rispondi a ilariacardani Commenta l’articolo

  13. Avatar di Valeria87

    Valeria87 10 anni fa (3 Aprile 2015 16:49)

    Grazie mille per la risposta, Ilaria. Il mio timore di fare la crocerossina deriva dalla consapevolezza di aver seguito certi schemi in passato. Stavolta ho l'impressione di trovarmi di fronte a un rapporto diverso, con una persona aperta e disposta a mettersi in gioco. Se mi accorgerò che non è così, troncherò senza rimpianti. La vita è una :)
    Rispondi a Valeria87 Commenta l’articolo

  14. Avatar di Nicoletta

    Nicoletta 9 anni fa (18 Giugno 2015 13:42)

    Ciao Ilaria, come al solito articolo molto interessante che offre spunti e prospettive di pensiero interessanti... Anche se io stessa per prima ho paura del piacere, e forse molto probabilmente, paura di un legame potente; poichè avere un'intimità con una persona ci mette nella condizione di vulnerabilità assoluta e di nudità (non fisica ma spirituale), e le persone ormai sempre di più hanno paura di "scoprirsi", soprattutto in una relazione sentimentale, secondo me per colpa del fortissimo fenomeno del consumismo che ha portato anche le relazioni sentimentali a consumarsi in fretta. Non abbiamo più tempo di adattarci ad una situazione, che già vi è un'evoluzione, un cambiamento repentino. Le regole sociali debellano le regole interiori dei bisogni dell'individuo, costruendo intorno al singolo insicurezze difficili da abbattere, per le quali FORSE, ci risulta difficile abbandonarci all'altro in modo completo e provare quindi piacere autentico. Forse ci mancherà il coraggio di provare qualcosa di "diverso", ma credo anche che non sia solo mancanza di coraggio quanto oltretutto paura del confronto.
    Rispondi a Nicoletta Commenta l’articolo

    • Avatar di Luce

      Luce 8 anni fa (4 Giugno 2016 16:08)

      Non potrei che essere più d'accordo. Ho amato immensamente una persona con la quale ho scoperto il piacere, l'intimità, il gioco, lasciandomi completamente andare come mai avevo fatto. Peccato che col passare degli anni a lui di questa meravigliosa scoperta a due non importava più. Ha cominciato letteralmente a rifiutarmi, prima sessualmente (ho sofferto parecchio per questo) e poi totalmente. Non mi è rimasto niente di lui, solo cenere e quella amara sensazione di "amore incompiuto".
      Rispondi a Luce Commenta l’articolo

  15. Avatar di Cecilia

    Cecilia 8 anni fa (21 Aprile 2017 14:31)

    Ciao Ilaria, il tuo sito è ormai un oracolo per me! Vorrei sapere la tua opinione sulla mia situazione, che credo possa essere utile anche per altre lettrici di questo post. Frequento un ragazzo da un mese (un mese diviso da un mio viaggio all'estero di un mese e mezzo). Io 32 anni lui 36. Lui è stato lasciato da pochi mesi dalla sua ragazza storica. Con me è preso, presente, dolce. Mi fa capire che ha intenzioni serie, ma non riesce a fare l'amore con me e non è un problema fisico. Dice che ha bisogno di tempo per sentirmi "familiare", per trovare empatia, dice che gli è già successo in passato, solo con le donne che gli interessavano molto, non nei rapporti occasionali. Siamo all'inizio della relazione, quando tutto dovrebbe essere scoppiettante, invece la mancata intimità mi allontana da lui, mi rende tesa. Assieme ne parliamo apertamente ma credo che parlarne troppo appesantisca ulteriormente la situazione. Io sono comprensiva e cerco però di non cadere nel ruolo della crocerossina. Io lo adoro, davvero, lo voglio, voglio stare con lui, ma questo suo non concedersi è diventato un mio pensiero fisso, mi mi chiude ancora di più, mi allontana da lui, sono tesa, preoccupata. Come dovrei comportarmi? Grazie anticipatamente per il tuo tempo
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (21 Aprile 2017 16:38)

      Lasciarlo subito. Ieri, un mese fa. Questo è grave e pericoloso. Non solo perché è impotente. L'unica cosa giusta qui è che la sua partner precedente l'ha lasciato.
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    • Avatar di marie

      marie 8 anni fa (21 Aprile 2017 16:59)

      Buongiorno Ilaria, leggo la tua risposta a Cecilia e ne approfitto per sollevare un'altra domanda, che probabilmente è scema e fuori centro (sorry, sorry sorry - in anticipo!), ma è davvero un dilemma per me, mi era venuta in mente spesso leggendo il blog e ora sparo: e se questo ragazzo dopo "solo" un mese di conoscenza ritenesse semplicemente prematuro fare l'amore con Cecilia? Voglio dire, a parti inverse, io per prima ammetto che dopo un mese non mi sentirei probabilmente pronta; dovrebbe il mio lui mollarmi perché ho problemi? O, rigirando la domanda, quali sono i segnali che ti fanno intuire che il ragazzo di Cecilia è da lasciare? O quali sono i segnali che eventualmente dovrebbero dirmi che io magari ho problemi? Credo mi aiuterebbe - e forse aiuterebbe altre - capire come leggere queste situazioni senza mettere automaticamente in discussione sé stesse, con gli standard e i tempi che ognuno stabilisce per se sanamente e in base alle proprie esigenze. Grazie mille in anticipo e grazie a Cecilia - che infatti solleva un tema utile anche ad altre lettrici.
      Rispondi a marie Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 8 anni fa (21 Aprile 2017 18:40)

      Un momento, ferme un attimo. Da quel che scrive Cecilia qui non si tratta di una coppia che per una ragione o per l'altra non si è trovata o a ha ritenuto di non ritenersi nella condizione di avere rapporti intimi o di uno dei due partner che per una qualsiasi ragione non se la sente di avere dei rapporti intimi perché non è convinto, non ci sta pensando etc etc. Qui il commento e la domanda vertono su un tema: un uomo di 36 anni non riesce a fare l'amore con la donna che frequenta. Accampa una serie di scuse che con un minimo (minimo veh) di disincanto appaiono evidentemente giustificazioni di chi è inadeguato e sa di esserlo; tra l'altro queste giustificazioni includono più o meno velate (peggio mi sento) accuse alla compagna o messaggi ambigui e manipolatori. Lui riesce nei rapporti occasionali, dice. E allora che cosa vuole far intendere? Che mi ama più di un rapporto occasionale? Ok (ah ah ah). Quindi stargli vicino per amore implica un sacrificio; quindi sta colpevolizzando la compagna e la sta tacciando di leggerezza, opposta alla sua profondità, al suo spessore e alla sua complessità. La sta mettendo in una situazione di svantaggio: lei non solo patisce, ma viene messa in discussione in quello che è un desiderio sano e naturale, considerato anche il contesto. Non salta all'occhio questo? Non salta all'occhio la disfunzionalità di tutto questo? Nel parlare dei suoi sentimenti complessi la colpevolizza ulteriormente: dice di aver bisogno di sentirla familiare. Che cosa sta dicendo? Che lei è una estranea? La sta mettendo in crisi, dato che la tiene in stand by: il tempo non è garanzia di niente (se non dell'approssimarsi della morte ;) ). Quindi il tempo non garantisce che lei gli diventi familiare. La pone in uno stato di bisogno e di insoddisfazione (accidenti quanta crudeltà mentale e manipolazione in questo atteggiamento). E come la mettiamo con il fatto che lei ha bisogno di sentirla familiare mentre a detta sua - ah ah ah - con i rapporti occasionali lui e Rocco Siffredi non si distinguono? Fa partire la dissonanza cognitiva, lei può chiedersi (magari solo inconsapevolmente): non gli sono familiare e non sono nemmeno un rapporto occasionale. Che cosa sono io per lui? Ne parlano apertamente e il parlarne appesantisce la situazione. Le persone sane vanno dritte al dunque e si godono la vita, altroché parlarne. Davvero pensate che questi non siano sintomi di un comportamento profondamente malsano? Suggerisco di stare molto attente ai dettagli di quel che vi capita sotto gli occhi, siano racconti, scene dal vivo, sfoghi, espressioni. Qualsiasi cosa. Ovviamente qui la questione non verte su di lui, che è un pessimo soggetto, ma su di lei, che accetta struggendosi tutto ciò e che rispetto a costui dice "lo adoro". Potrei andare avanti per pagine e pagine, ma c'è anche il blog da leggere, dove disseziono queste problematiche con regolarità.
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    • Avatar di marie

      marie 8 anni fa (21 Aprile 2017 18:50)

      Colpita ed affondata! ;-) chiarissima Ilaria, grazie infinite! Ora vedo il punto centrale che rende il soggetto problematico e i messaggi indiretti che manda usando il doppio registro rapporto occasionale/persona a cui tiene. Sì, hai ragione in pieno. Ed è ben altra cosa dal dire che una/o non si sente pronto perché non sente di conoscere abbastanza la persona che ha davanti e decide di aspettare (e non di fare cose solo per compiacere). Devo imparare a leggere bene i segnali. Utile poi (almeno per me) l'osservazione che fai: il tempo non è garanzia di nulla. E ora chiudo e vado a tatuarmi questa frase sulla schiena, perché ha un effetto domino e fa cadere tante di quelle pippe mentali (ed allegate mitologie pseudosentimentali) che manco immagini! :-)
      Rispondi a marie Commenta l’articolo

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      Ilaria Cardani 8 anni fa (21 Aprile 2017 19:00)

      Visto l'entusiasmo (del quale sono contenta), aggiungo che dobbiamo considerare che in un commento c'è molto di non detto, tant'è che uno schema tipico di coloro che non vogliono smascherare la situazione è: "Sì, no, vabbé, tu dici queste cose, ma in realtà io ho dovuto essere sintetica" il che, nelle intenzioni di chi vuole negare l'evidenza starebbe a significare: "Quello che tu non sai dice che lui è di valore, ma io non te l'ho spiegato bene, quindi tu non hai capito niente". Ma questa, all'osservatore esterno, risulta come una conferma. In realtà, dicevo, non dimentichiamoci mai che nelle relazioni umane, più che le manipolazioni esplicite contano quelle implicite, quelle che sono "omissioni" o messaggi ai limiti della trasparenza (intesa come inconsistenza), che poi sono i famigerati messaggi subliminali: gli sguardi, le occhiate (o occhiatacce), i sospiri, la mancanza di contatto, gli sguardi sfuggenti, le espressioni depresse e via all'infinito (l'elenco credo sia impossibile da completare senza mancanze). E ricordate che privare un partner - senza assumersene davvero la responsabilità o, peggio, rovesciandola su di lui/lei - del contatto fisico e del contatto sessuale è, per definizione, la più potente e crudele omissione manipolatoria.
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    • Avatar di Emanuela

      Emanuela 8 anni fa (21 Aprile 2017 17:11)

      Ciao Ilaria, perché lo trovi pericoloso? È una curiosità personale, perché mi pare tu intuisca qualcosa di più sul problema della personalità di questo signore.
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    • Avatar di <div class="apbct-real-user-wrapper">
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      Ilaria Cardani 8 anni fa (21 Aprile 2017 18:41)

      Credo che la mia risposta a Marie sia abbastanza articolata da rispondere anche a te. Questi sono argomenti importanti sui quali è importante affinare la propria attenzione. Tutto il resto (tutto il resto della vita, proprio) passa in secondo piano.
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    • Avatar di Emanuela

      Emanuela 8 anni fa (21 Aprile 2017 18:54)

      Sì, ho letto e mi chiarisce dettagli che non avevo colto. Grazie
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